Pentasa sospensione rettale 1 g
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Pentasa sospensione rettale 1 g: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
PENTASA 1 g/100 ml sospensione rettale.
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Un clisma da 100 ml contiene: mesalazina (acido 5-aminosalicilico) 1 g. Per gli eccipienti, vedere 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Sospensione rettale.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Colite ulcerosa nella localizzazione a livello retto-sigmoideo.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Soggetti di età superiore ai 15 anni:
un clisma la sera prima di coricarsi per 2-3 settimane.
E’ preferibile praticare il clisma con l’intestino libero da feci. Leggere attentamente le istruzioni per l’impiego e la manipolazione (vedere 6.6).
Agitare bene il flacone prima dell’uso.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, ai salicilati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Disturbi epatici o renali.
Soggetti di età inferiore a 15 anni.
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Si raccomanda cautela nei pazienti allergici alla sulfasalazina (rischio di allergie ai salicilati). Pentasa sospensione rettale contiene sodio metabisolfito che può provocare reazioni allergiche talora gravi soprattutto in soggetti asmatici o atopici.
Nei pazienti con ridotta funzionalità epatica il prodotto va usato con cautela. L’uso di PENTASA non è consigliato in pazienti con disturbi renali. La funzionalità renale deve essere regolarmente monitorata (es. creatinina sierica), specialmente durante la fase iniziale del trattamento. La mesalazina induce nefrotossicità , per questo deve essere sospesa in pazienti che sviluppano disfunzioni renali durante il trattamento. L’uso concomitante di altri agenti nefrotossici, come FANS e azatioprina, può aumentare il rischio di reazioni renali.
Sono stati riportati rari casi di reazioni di ipersensibilità cardiaca (mio- e pericarditi) indotti da mesalazina. Sono stati riportati casi molto rari di discrasia ematica con mesalazina. Il trattamento concomitante con mesalazina può aumentare il rischio di discrasia ematica in pazienti in trattamento con azatioprina o 6-mercaptopurina. Il trattamento deve essere interrotto o sospeso in presenza di queste reazioni avverse.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non ci sono dati di interazione tra PENTASA ed altri farmaci.
04.6 Gravidanza e allattamento
In caso di gravidanza accertata o presunta, somministrare solo in caso di effettiva necessità e sotto stretto controllo medico. Il farmaco attraversa la placenta, ma la limitatezza dei dati disponibili sull’uso del farmaco in gravidanza non permettono di accertare i possibili effetti collaterali. Non sono stati osservati effetti teratogeni in studi su animali.
Sono stati riportati disturbi ematici (leucopenia, trombocitopenia, anemia) in neonati di madri trattate con PENTASA.
La mesalazina è escreta nel latte materno. Le concentrazioni di mesalazina nel latte materno sono più basse rispetto a quelle del sangue materno, mentre il metabolita – acetil-mesalazina- è in concentrazioni simili o maggiori. Non sono stati condotti studi controllati con PENTASA durante l’allattamento al seno. Non possono essere esclusi reazioni di ipersensibilità come diarrea nei neonati.
L’uso del farmaco andrà evitato nelle ultime settimane di gravidanza e durante l’allattamento al seno.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
E’ improbabile che PENTASA influenzi la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari.
04.8 Effetti indesiderati
Le reazioni avverse osservate più di frequente negli studi clinici sono state: diarrea (3%), nausea (3%), dolore addominale (3%), mal di testa (3%), vomito (1%), eruzione cutanee (1%).
Occasionalmente possono verificarsi reazioni di ipersensibilità, febbre, anoressia e vertigini.
In seguito alla somministrazione rettale possono verificarsi reazioni locali come prurito, disturbi rettali e urgenza.
Frequenza degli eventi avversi basati sugli studi clinici e rapporti di monitoraggio post- vendita:
Comuni (≥1% e ≤10%) | Disturbi del sistema nervoso: | mal di testa |
Disturbi gastro-intestinali: | diarrea, dolore addominale, nausea, vomito | |
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo: | eruzione cutanee (inclusa orticaria, eritema) | |
Rari (≥0.01% e ≤0.1%) | Disturbi cardiaci: | mio-* e pericarditi* |
Disturbi gastro-intestinali: | aumento dell’amilasi, pancreatiti* | |
Molto rari (<0.01%) | Disturbi del sistema ematico e linfatico: | eosinofilia (come parte di una reazione allergica), anemia, anemia aplastica, leucopenia (inclusa granulocitopenia), trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia |
Disturbi del sistema nervoso: | neuropatia periferica | |
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici: | reazioni allergiche polmonari (inclusa dispnea, tosse, alveoliti allergiche, polmonite eosinofila, infiltrazioni polmonari, polmoniti) | |
Disturbi epato-biliari: | aumento degli enzimi epatici e della bilirubina, epatotossicità (inclusa epatiti*, cirrosi, insufficienza epatica) | |
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo: | alopecia reversibile | |
Disturbi muscoloscheletrici, del tessuto connettivo e delle ossa: | mialgia, atralgia, casi isolati di reazioni simili a Lupus eritematoso | |
Disturbi renali e urinari: | funzione renale anormale (inclusa nefrite interstiziale*, sindrome nefrotica), scolorimento delle urine |
(*) il meccanismo con cui la mesalazina induce mio- e pericarditi, pancreatite, nefriti ed epatiti è sconosciuto, ma probabilmente è di natura allergica.
È importante notare che molti di questi effetti possono anche essere attribuiti alla stessa IBD.
04.9 Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
Trattamento del sovradosaggio nell’uomo: trattamento sintomatico in ospedale. Attento monitoraggio della funzione renale.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Gruppo farmacoterapeutico: farmaci antinfiammatori intestinali – acido amino salicilico ed analoghi
ATC: A07EC02
E’ stato accertato che la mesalazina è il componente attivo della sulfasalazina, che viene usata per il trattamento della colite ulcerosa, del morbo di Crohn.
Da studi clinici si evince che il valore terapeutico della mesalazina, dopo somministrazione orale o rettale, sembra dovuto ad un effetto locale sulla mucosa intestinale infiammata piuttosto che sistemico.
I pazienti affetti da IBD presentano: aumento della migrazione leucocitaria, abnorme produzione di citochine, aumento della produzione dei metaboliti dell’acido arachidonico, in particolare leucotriene B4, e aumento della formazione di radicali liberi nella mucosa intestinale infiammata. La mesalazina ha, sia in-vitro che in-vivo, un effetto farmacologico che inibisce la chemiotassi leucocitaria, diminuisce la produzione di citochine e leucotrieni e neutralizza i radicali liberi. Al momento è sconosciuto quale di questi meccanismi gioca un ruolo predominante nell’efficacia clinica della mesalazina.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Caratteristiche generali della sostanza attiva
Disponibilità locale: l’attività terapeutica della mesalazina dipende molto probabilmente dal contatto locale del farmaco con l’area di mucosa intestinale malata.
Pentasa clisma è stato studiato per agire sulla parte distale (colon discendente) del tratto intestinale con un’alta concentrazione di mesalazina ed un basso assorbimento sistemico.
Biotrasformazione
La mesalazina è metabolizzata sia per via pre-sistemica dalla mucosa intestinale, sia per via sistemica nel fegato in N-acetil-mesalazina (acetilmesalazina). Una parte di acetilazione avviene anche ad opera della flora batterica. L’acetilazione sembra essere indipendente dal fenotipo acetilatore del paziente.
Si pensa che l’acetil-mesalazina sia inattiva dal punto di vista clinico e tossicologico, ma ciò non è ancora stato confermato.
Assorbimento
L’assorbimento in seguito a somministrazione rettale è basso, ma dipendente dalla dose, dalla formulazione e dalla propagazione del farmaco a livello intestinale. Le urine di volontari sani, in condizioni di equilibrio, mostrano che circa il 15 – 20 % della dose è assorbita dopo somministrazione con una dose giornaliera di 2 g (1g x 2).
Distribuzione
La mesalazina si lega alle proteine plasmatiche per circa il 50%, l’acetil-mesalazina per circa l’80%.
Eliminazione
L’emivita plasmatica della mesalazina pura è di circa 40 minuti e quella dell’acetil- mesalazina di circa 70 minuti.
Entrambe le sostanze sono escrete nell’urina e nelle feci.
L’escrezione urinaria consiste prevalentemente nell’acetil-mesalazina.
Caratteristiche dei pazienti
L’assorbimento sistemico in seguito a somministrazione di PENTASA clismi diminuisce leggermente in pazienti con coliti ulcerose attive se comparato a quelle nella fase di remissione.
In pazienti con funzionalità epatica o renale ridotta la diminuzione della quota di eliminazione e l’aumento della concentrazione sistemica di mesalazina possono costituire un aumento del rischio di reazioni nefrotossiche avverse.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
In tutte le specie è stato dimostrato un sicuro effetto tossico sul rene. In generale le dosi tossiche superano quelle usate nell’uomo di 5-10 volte.
Non è stata riportata tossicità significativa associata al tratto gastrointestinale, fegato o sistema ematopoietico in animali.
Test in-vitro e studi in-vivo non hanno mostrato effetti mutagenici evidenti. Studi sulla potenziale cancerogenicità nei ratti non hanno mostrato un aumento dell’incidenza di tumori correlato al prodotto.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Disodio edetato diidrato E223 sodio metabisolfito Sodio acetato triidrato
Acido cloridrico concentrato (aggiustatore di pH) Acqua depurata
06.2 Incompatibilità
Non sono note.
06.3 Periodo di validità
2 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare a temperatura non superiore a 25°C nel contenitore originale protetto dalla luce.
06.5 Natura e contenuto della confezione
La sospensione rettale di Pentasa è contenuta in un flacone da 100 ml di polietilene a bassa densità , dotato di una valvola per l’applicazione rettale.
Ciascun clisma è protetto da un involucro sigillato in alluminio.
Scatola da 7 contenitori monodose da 1 g di mesalazina in 100 ml di sospensione. L’astuccio contiene anche 7 sacchetti da utilizzare quali guanti protettivi per l’applicazione del clisma e la sua successiva eliminazione.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Agitare bene il flacone subito prima dell’uso. Il flacone è protetto da un foglio di alluminio e deve essere usato immediatamente dopo l’apertura.
Rompere l’estremità superiore della cannula e ruotarla completamente di 360°. Assumere la posizione adatta per applicare il clisma sdraiandosi sul fianco sinistro con la gamba sinistra estesa e la destra piegata. Inserire la punta della cannula nel retto e fare uscire il liquido esercitando una leggera pressione sul flacone. Dopo l’applicazione, estrarre la cannula. Restare nella stessa posizione per 5-10 minuti o fino a scomparsa dello stimolo a defecare. Dopo l’uso gettare via il flacone vuoto.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Ferring S.p.A. – Via Senigallia 18/2 – 20161 MILANO
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
Pentasa 1 g/ 100 ml sospensione rettale : 027130020
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
DELL’AUTORIZZZIONE
Registrazione 1 marzo 1990 – Rinnovo autorizzazione giugno 2005.
10.0 Data di revisione del testo
21 Febbraio 2007