Pierami – Amikacina: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Pierami

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Pierami: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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PIERAMI

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Una fiala contiene: 100250500

Principio attivo

Amikacina solfato mg 133,5 333,8 667,5

(pari ad Amikacina base mg 100,0 250,0 500,0)

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione iniettabile per uso intramuscolare ed endovenoso.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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PIERAMI è indicato nel trattamento a breve termine di infezioni gravi da ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E.coli, Proteus indolo + e indolo -, di Providencia, del gruppo Klebsiella-Serratia e di Acinetobacter.

Questo antibiotico si dimostra efficace:

– nella terapia delle batteriemie, delle setticemie e delle sepsi neonatali;

– nella terapie delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC (inclusa la meningite), delle infezioni intraaddominali (inclusa la peritonite), delle ustioni e delle infezioni post-operatorie (incluse quelle della chirurgia vascolare);

– nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinarie, causate da germi Gram-negativi. Per contro, come gli altri aminoglicosidi, l’Amikacina non è indicata negli episodi infettivi iniziali non complicati del tratto urinario, quando l’agente eziologico è sensibile ad antibiotici potenzialmente meno tossici;

– nella terapia delle infezioni da stafilococco; perciò si può adottare come terapia d’attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando il paziente è allergico ad altri antibiotici, o è presente un’infezione mista da stafilococchi e Gram-negativi;

– nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilità indica che altri aminoglicosidi non si possono impiegare. In tali casi può essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilità di sovrinfezione da Gram-positivi (streptococchi o pneumococchi).

PIERAMI è in grado di combattere le infezioni da germi Gram-negativi resistenti alla gentamicina ed alla tobramicina, particolarmente da Proteus rettgeri, Providencia stuartii, Serratia marcescens e Pseudomonas aeruginosa.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Alla posologia raccomandata, le infezioni non complicate sostenute da germi sensibili all’Amikacina dovrebbero rispondere entro 24-48 ore.

La durata del trattamento è in genere di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa e di 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Se il quadro clinico non si modifica entro 3-5 giorni, occorre prendere in considerazione una terapia alternativa in base ai risultati delle indagini microbiologiche.

La somministrazione i.m. è preferenziale, ma in caso di necessità, può essere utilizzata, con identico schema posologico, la somministrazione e.v. in forma di infusione eseguita utilizzando una quantità di liquido tale da consentire che ciascuna somministrazione venga effettuata in un tempo variabile, da 30 a 60 minuti; per i bambini più piccoli da 1 a 2 ore.

I diluenti compatibili per l’infusione sono i seguenti: soluzione fisiologica, soluzione glucosata 5% e soluzione di Ringer lattato.

Adulti e bambini: 15 mg/Kg/die, suddivisi in 2-3 somministrazioni (7,5 mg/Kg ogni 12 ore).

Neonati e prematuri: dose iniziale d’attacco 10 mg/Kg; proseguire con 7,5 mg/Kg ogni 12 ore.

Infezioni ad alto rischio e/o sostenute da Pseudomonas: la dose nell’adulto può essere aumentata a 500 mg ogni 8 ore.

Infezioni del tratto urinario (escluse le infezioni da Pseudomonas): nelle infezioni sostenute da germi altamente sensibili può risultare sufficiente un dosaggio di 7,5 mg/Kg/die suddiviso in due somministrazioni (una ogni 12 ore). In ogni caso non si deve mai superare la dose di 1,5 g/die, nè protrarre la terapia per più di dieci giorni; la dose totale massima del ciclo terapeutico è di 15 g. Le concentrazioni sieriche di Amikacina dovrebbero essere, quando possibile, controllate e dovrebbe essere evitato che permangano per tempi prolungati al di sopra dei 35 mcg/ml.

Alterata funzionalità renale: nei pazienti con alterata funzionalità renale, per evitare fenomeni di accumulo, si deve prolungare l’intervallo fra le somministrazioni o diminuire il dosaggio con una delle due modalità indicate nella tabella seguente:

Posologia normale (7,5 mg/Kg) ad intervalli prolungati

Creatinina sierica (mg%) Intervallo (ore)

1,5 13½

2,0 18

2,5 22½

3,0 27

3,5 31½

4,0 x 9 = 36

4,5 40½

5,0 45

5,5 49½

6,0 54

Posologia ridotta ad intervalli fissi

Dose iniziale Dose di mantenimento

(ogni 12 ore)

CC* osservata (ml/min.)

7,5 mg/Kg —————————— x 7,5

CC* normale (ml/min.)

*CC=Clearance della creatinina

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità accertata o presunta all’Amikacina o agli altri aminoglicosidi.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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– L’Amikacina è potenzialmente nefrotossica, ototossica e neurotossica. Si dovrebbe, perciò, evitare di associarla ad altri farmaci tossici a quel livello, secondo quanto precisato nel paragrafo ‘Avvertenze’.

Nei pazienti con insufficienza renale, qualora sia previsto un trattamento superiore a 5 giorni, è necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia e nel corso del trattamento.

Qualora si osservassero tinnito auricolare e diminuzione dell’udito, o diminuzione della percezione ad alte frequenze, interrompere la somministrazione.

Poichè questo antibiotico si concentra in elevate quantità nel sistema escretorio renale, i pazienti in trattamento dovrebbero essere ben idratati, al fine di ridurre al minimo l’irritazione chimica dei tubuli renali. Si dovrebbe inoltre controllare la funzionalità renale, prima di iniziare la terapia, ed anche nel corso della medesima.

Se appaiono segni di irritazione renale (cilindri globuli rossi e bianchi nel sedimento, albuminuria) si dovrebbe aumentare l’idratazione. Se compaiono altri segni di alterazione, quali riduzione della clearance della creatinina (CC), del peso specifico dell’urina, aumento dell’azoto ureico e della creatinina sierica, oliguria, si dovrebbe ridurre il dosaggio, secondo quanto precisato nel paragrafo ‘Posologia’. Il trattamento dovrebbe venir sospeso se si riscontra aumento dell’azotemia o riduzione progressiva dell’escrezione urinaria.

Precisiamo che quando il paziente è ben idratato e la funzionalità renale normale, il rischio di reazioni nefrotossiche con Amikacina è ridotto, se ci si mantiene entro le dosi consigliate.

Poichè l’Amikacina ad alte dosi ha evidenziato negli animali da esperimento un’attività paralizzante muscolare, si deve tener presente la possibilità di blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria quando PIERAMI è somministrato contemporaneamente ad anestetici o a bloccanti neuromuscolari. Se si verifica il blocco nervoso, i sali di calcio sono in grado di neutralizzare il fenomeno.

– È possibile allergia crociata con altri aminoglicosidi.

– È possibile, come con gli altri antibiotici, che la terapia con Amikacina induca la comparsa di superinfezioni da germi resistenti, nel qual caso occorre istituire un’opportuna terapia.

Nei casi in cui l’Amikacina è indicata in associazione con altri antibiotici si deve evitare di miscelare tali agenti sia nelle siringhe sia nei flaconi di infusione.

– La sicurezza d’impiego dell’Amikacina in gravidanza non è stata ancora accertata,pertanto, NELLE DONNE IN STATO DI GRAVIDANZA E NELLA PRIMISSIMA INFANZIA IL PRODOTTO VA SOMMINISTRATO NEI CASI DI EFFETTIVA NECESSITÀ, SOTTO IL DIRETTO CONTROLLO DEL MEDICO.

– Non si sa se l’Amikacina venga escreta nel latte. Si dovrebbe, comunque, come regola generale, non permettere l’allattamento a donne sotto terapia con farmaci che potrebbero passare nel latte.

È consigliabile effettuare un antibiogramma prima di iniziare la terapia. L’Amikacina può, comunque,essere adottata come terapia iniziale,quando in un’infezione si sospetti l’eziologia da Gram-negativi e non siano ancora a disposizione i risultati dell’antibiogramma.

Tuttavia, la decisione di continuare la terapia con questo antibiotico dovrebbe basarsi sui risultati dei test di sensibilità, sulla gravità dell’infezione, sulla risposta del paziente e tenendo presente le avvertenze riportate più avanti.

I pazienti trattati con antibiotici aminoglicosidi dovrebbero venir controllati strettamente a causa della potenziale ototossicità e nefrotossicità di questi antibiotici.

Ototossicità – sia del ramo acustico che di quello vestibolare, si può manifestare nei pazienti trattati con dosi elevate e per periodi di tempo più prolungati rispetto a quelli consigliati.

Il rischio di ototossicità è maggiore nei pazienti con danno renale. In genere la sordità inizia verso le onde acustiche ad alta frequenza, per cui si può determinare solo mediante test audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare.

L’ototossicità indotta dall’Amikacina può anche essere irreversibile.

Non è nota la potenziale ototossicità dell’Amikacina nei bambini. Finchè non siano a disposizione maggiori dati, questo antibiotico si dovrebbe usare in pediatria solo quando i test di sensibilità indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino può essere controllato strettamente circa l’insorgenza della tossicità a quel livello.

Nefrotossicità – gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. Perciò nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale ed anche nei pazienti con funzionalità inizialmente normale, ma nei quali questa si è alterata nel corso del trattamento, si dovrebbero controllare costantemente la funzionalità renale e quella dell’VIII paio di nervi cranici. L’alterazione della funzionalità renale è caratterizzata da riduzione della CC, dalla presenza di cellule o cilindri nel sedimento, da oliguria, proteinuria, riduzione del peso specifico dell’urina, da aumento della ritenzione di azoto (aumento dell’azoto ureico o della creatinina).

Il riscontro di alterazioni della funzionalità renale, vestibolare o acustica impone la sospensione della terapia. Nei limiti del possibile, occorrerebbe controllare la concentrazione serica di Amikacina ed evitare di mantenere a lungo tassi superiori a 35 gamma/ml. Anche le urine dovrebbero essere controllate, relativamente ai parametri prima citati. Il prodotto contiene sodio metabisolfito; tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Si dovrebbe evitare la somministrazione, contemporaneamente o successivamente, di altri antibiotici per uso topico o generale che siano notoriamente neuro o nefrotossici, in particolare: kanamicina, gentamicina, tobramicina, neomicina, streptomicina, cefaloridina, viomicina, polimixina B, colistina, vancomicina. L’Amikacina non dovrebbe essere somministrata insieme a diuretici potenti (es. acido etacrinico, furosemide, mannitolo). Infatti alcuni diuretici sono di per sè ototossici, ed inoltre i diuretici, se somministrati per via e.v. aumentano la tossicità degli aminoglicosidi, alterandone la concentrazione nel siero e nei tessuti.

04.6 Gravidanza e allattamento

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La sicurezza d’impiego dell’Amikacina in gravidanza non è stata ancora accertata,pertanto, NELLE DONNE IN STATO DI GRAVIDANZA E NELLA PRIMISSIMA INFANZIA IL PRODOTTO VA SOMMINISTRATO NEI CASI DI EFFETTIVA NECESSITÀ, SOTTO IL DIRETTO CONTROLLO DEL MEDICO.

Non si sa se l’Amikacina venga escreta nel latte. Si dovrebbe, comunque, come regola generale, non permettere l’allattamento a donne sotto terapia con farmaci che potrebbero passare nel latte.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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La somministrazione di Amikacina non interferisce sulla capacità di guidare e l’uso delle macchine.

04.8 Effetti indesiderati

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Come risulta dai paragrafi precedenti, i principali effetti indesiderati che possono comparire in corso di terapia con Amikacina sono: tossicità a livello dell’VIII paio di nervi cranici (soprattutto ototossicità) e nefrotossicità (albuminuria, presenza di globuli rossi e bianchi e di cilindri nel sedimento, azotemia elevata, oliguria) (vedere ‘Avvertenze’).

Raramente sono stati anche riscontrati rash cutanei, febbre iatrogena, cefalea, parestesie, tremori, nausea e vomito, eosinofilia, anemia, ipotensione.

04.9 Sovradosaggio

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In caso di sovradosaggio o di reazioni tossiche, l’emodialisi e la dialisi peritoneale serviranno ad allontanare velocemente l’antibiotico dal sangue.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Amikacina è un antibiotico semisintetico appartenente al gruppo degli aminoglicosidi.

Il meccanismo d’azione, di tipo battericida, è analogo a quello degli altri aminoglicosidi e si esplica mediante inibizione della sintesi proteica del microorganismo per il verificarsi di un legame molto stabile tra antibiotico e punto di attacco ribosomiale. Amikacina possiedein vitro un largo spettro d’azione che comprende numerosi microorganismi sia Gram-positivi che Gram-negativi: Staphilococcus aureus (compresi i ceppi produttori di penicillinasi e quelli meticillino resistenti), E.coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Proteus indolo positivo e negativo, Providencia stuartii, Salmonella spp, Shigella spp, Acinetobacter. Amikacina non viene degradata dalla maggior parte degli enzimi che inattivano gli altri aminoglicosidi, per cui i microorganismi resistenti alla gentamicina, alla tobramicina ed alla kanamicina risultano invece sensibili all’Amikacina.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Studi di cinetica hanno messo in evidenza che il picco sierico massimo (22,8 mcg/ml) dopo somministrazione di 7,5 mg/Kg i.m. si ottiene in 30′-60′ ed il tempo di emivita plasmatica del farmaco, in soggetti con normale funzionalità renale, è di 2-3 ore. Livelli ematici terapeuticamente utili sono mantenuti per 10-12 ore dalla somministrazione.

Dopo somministrazione e.v. lenta (7,5 mg/Kg in 1-2 ore) Amikacina presenta livelli ematici alla fine dell’infusione di 37,5 mcg/ml con un’emivita di circa 2 ore. Il farmaco non è metabolizzato dall’organismo e la sua eliminazione avviene attraverso i reni (più del 90% della dose somministrata viene eliminata nelle urine delle 24 ore). Il legame con le proteine sieriche è inferiore al 10%. Amikacina diffonde rapidamente nei tessuti e fluidi dell’organismo quali cavità peritoneale, liquido pleurico, secrezioni bronchiali, raggiungendo livelli terapeuticamente utili oscillanti tra il 10-20% dei livelli sierici.

Amikacina diffonde, in ragione del 10-20% dei livelli sierici, attraverso le meningi intatte, raggiungendo livelli pari al 50% in caso di meningi infiammate. Amikacina attraversa la barriera placentare e si ritrova nel sangue fetale e nel liquido amniotico raggiungendo concentrazioni significative.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La tossicità acuta per via orale nel topo e nel ratto è molto modesta: la DL50 risulta superiore a 2 g/Kg in entrambe le specie. Per via intraperitoneale e intramuscolare l’Amikacina è meno tossica nel topo che nel ratto presentando una DL50 di circa 600 mg/Kg nella prima specie e di circa 350 mg/ Kg nella seconda. Per via endovenosa la DL50 è invece di circa 300 mg/Kg in entrambe le specie. Amikacina è inoltre priva di qualsiasi attività teratogena.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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100 mg/2 ml soluzione iniettabile

Eccipienti: Sodio citrato; Sodio metabisolfito; Acqua per preparazioni iniettabili

250 mg/2 ml soluzione iniettabile

Eccipienti: Sodio citrato; Sodio metabisolfito; Acqua per preparazioni iniettabili

500 mg/2 ml soluzione iniettabile

Eccipienti: Sodio citrato; Sodio metabisolfito; Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

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Amikacina non deve essere unita ad altri farmaci antibatterici in siringhe e flaconi per infusione.

06.3 Periodo di validità

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24 mesi a confezionamento integro.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura ambiente.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Fiale di vetro neutro da 2 ml

100 mg/2 ml soluzione iniettabile – Scatola da 1 fiala

Scatola da 5 fiale

Scatola da 10 fiale

250 mg/2 ml soluzione iniettabile – Scatola da 1 fiala

Scatola da 5 fiale

Scatola da 10 fiale

500 mg/2 ml soluzione iniettabile Scatola da 1 fiala

Scatola da 10 fiale

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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FOURNIER PHARMA S.p.A. – Centro Direzionale Milano Oltre, Palazzo Caravaggio, Via Cassanese 224 – Segrate (MI)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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100 mg/2 ml soluzione iniettabile – Scatola da 1 fiala – A.I.C. 024076111 – Aprile 1980

Scatola da 5 fiale – A.I.C. 024076123

Scatola da 10 fiale – A.I.C. 024076135

250 mg/2 ml soluzione iniettabile – Scatola da 1 fiala – A.I.C. 024076147 – Aprile 1980

Scatola da 5 fiale – A.I.C. 024076150

Scatola da 10 fiale – A.I.C. 024076162

500 mg/2 ml soluzione iniettabile – Scatola da 1 fiala – A.I.C. 024076174 – Aprile 1980

Scatola da 10 fiale – A.I.C. 024076186 – Maggio 1997

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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23 Gennaio 1980/Giugno 2000

10.0 Data di revisione del testo

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Settembre 2002

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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