Propafenone San: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Propafenone San

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Propafenone San: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Propafenone Sandoz 150 mg compresse rivestite con film Propafenone Sandoz 300 mg compresse rivestite con film

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Propafenone Sandoz 150 mg compresse rivestite con film

Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di propafenone cloridrato.

Eccipiente con effetto noto: lattosio

Ogni compressa rivestita con film contiene 48 mg di lattosio

Propafenone Sandoz 300 mg compresse rivestite con film

Una compressa rivestita con film contiene 300 mg di propafenone cloridrato.

Eccipiente con effetto noto: lattosio

Ogni compressa rivestita con film contiene 93 mg di lattosio Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita con film.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Prevenzione e trattamento di tachicardie e tachiaritmie ventricolari e sopraventricolari, compresa la sindrome di W.P.W., quando associate a sintomi disabilitanti.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Adulti

Per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliata è di 450-600 mg (una compressa da 150 mg tre volte al giorno o una compressa da 300 mg due volte al giorno) . Questi dosaggi si riferiscono a pazienti con peso corporeo di circa 70 Kg

Occasionalmente può essere necessario un aumento della dose giornaliera fino a 900 mg (una compressa da 300 mg o due compresse da 150 mg tre volte al giorno). Questa dose giornaliera può essere superata solamente in casi eccezionali sotto stretto controllo cardiologico.

Le dosi giornaliere dovranno essere ridotte proporzionalmente per pazienti con peso corporeo inferiore. Non devono essere effettuati

aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3 – 4 giorni.

Nei pazienti che presentano un allargamento significativo del complesso QRS, l’intervallo QT corretto per la frequenza è prolungato, o presentano un blocco AV di secondo o terzo grado deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio.

In pazienti anziani o in pazienti con gravi danni miocardici la dose di Propafenone Sandoz, cosi come per altri medicinali antiaritmici, dovrà essere aumentata gradualmente ponendo speciale controllo durante la fase iniziale del trattamento.

La dose individuale di mantenimento deve essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico che comprende il monitoraggio dell’ECG e ripetuti controlli della pressione

(fase di titolazione).

Per via del loro sapore amaro e per via dell’effetto anestetizzante locale del principio attivo, le compresse devono essere inghiottite intere con un sorso di liquido, a stomaco pieno.

Propafenone Sandoz è indicato per la terapia orale di mantenimento e per la prevenzione di recidive.

Popolazione pediatrica

Nei bambini, una dose giornaliera media tra i 10 e 20 mg di propafenone per Kg di peso corporeo somministrata da tre a quattro dosi, ha dato prova di essere appropriata nella fase di titolazione e di mantenimento.

Non devono essere effettuati aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3 – 4 giorni. La dose individuale di mantenimento deve essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente il monitoraggio dell’ECG e ripetuti controlli della pressione (fase di titolazione).

Pazienti anziani

Nei pazienti anziani o nei pazienti con compromissione importante della funzione ventricolare sinistra (frazione di eiezione del ventricolo sinistro minore del 35 %), o cardiopatie strutturali, il trattamento deve essere iniziato gradualmente e con particolare cautela in piccole dosi incrementali.

Lo stesso approccio si applica alla terapia di mantenimento. Qualsiasi aumento di dosaggio, che potrebbe essere richiesto, deve essere iniziato dopo almeno 5 – 8 giorni di trattamento.

Insufficienza epatica/renale

Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale, può verificarsi un accumulo del medicinale dopo somministrazione di dosi terapeutiche standard.

Tuttavia in pazienti in queste condizioni la dose di propafenone cloridrato può essere ulteriormente titolata sotto controllo dell’ECG e monitorando il livelli plasmatici.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;

Sindrome di Brugada nota;

Cardiopatia strutturale significativa come:

episodio di infarto miocardico negli ultimi tre mesi

insufficienza cardiaca congestizia incontrollata in cui l’output (frazione di eiezione) del ventricolo sinistro è minore del 35%,

shock cardiogeno (ad eccezione di quello provocato da aritmia)

grave bradicardia sintomatica

presenza di una disfunzione del nodo del seno

Insufficienza cardiaca manifesta

gravi disturbi preesistenti della conduzione dell’eccitamento a livello senoatriale, atrioventricolare ed intraventricolare,

malattia del nodo del seno atriale (sindrome bradicardia- tachicardia),

difetti di conduzione atriale,

blocco atrioventricolare di secondo grado o di grado maggiore o blocco di branca o blocco distale in assenza di pace-maker artificiale

marcata ipotensione

Disturbi manifesti del bilancio elettrolitico (e.g. disturbi del metabolismo del potassio);

Gravi pneumopatie ostruttive;

Miastenia grave;

Controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6);

Controindicato nei pazienti che assumono contemporaneamente ritonavir.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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È essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente cui venga somministrato propafenone cloridrato prima e durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone cloridrato sia tale da giustificare un uso continuativo.

Dopo somministrazione di propafenone può rivelarsi la sindrome di Brugada oppure possono

essere provocate alterazioni dell’elettrocardiogramma (ECG) simili al Brugada nei portatori precedentemente asintomatici della sindrome. Una volta iniziata la terapia con propafenone deve essere eseguito un ECG per escludere alterazioni indicative della sindrome di Brugada.

Il propafenone cloridrato può peggiorare la miastenia grave.

La frequenza e la soglia di sensibilità dei pace-makers possono subire alterazioni durante la terapia con propafenone. Perciò il funzionamento dei pace-makers dovrà essere opportunamente verificato e modificato di conseguenza.

Esiste un potenziale di conversione della fibrillazione atriale parossistica in flutter atriale con conseguente blocco della conduzione 2:1 o 1:1 (vedere paragrafo 4.8).

Analogamente ad altri medicinali antiaritmici di classe I C, nei pazienti affetti da cardiopatia strutturale significativa si possono più facilmente manifestare gravi eventi indesiderati pertanto, propafenone cloridrato è controindicato in questi pazienti (vedere il paragrafo 4.3).

In caso di pregresso infarto miocardico, l’uso di propafenone deve essere limitato al trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente. In pazienti che presentano una alterata funzionalità epatica o renale, può verificarsi accumulo di medicinale con la somministrazione di dosi terapeutiche di Propafenone Sandoz. Tuttavia, sotto costante controllo elettrocardiografico, questi pazienti possono essere trattati con Propafenone Sandoz a dosi ridotte.

Propafenone Sandoz deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con ostruzione delle vie aeree (per es. asma) a causa dell’attività beta- bloccante. Somministrare con cautela in pazienti con bronco pneumopatia ostruttiva poiché l’attività beta-bloccante del propafenone può aumentare le resistenze delle vie respiratorie.

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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In caso di impiego contemporaneo di anestetici locali (per esempio durante l’impianto di pace-makers, interventi chirurgici od odontoiatrici) nonché di altri medicinali che determinano un effetto inibitorio sulla frequenza cardiaca e/o sulla contrattilità del miocardio (per esempio beta- bloccanti, antidepressivi triciclici) deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un potenziamento degli eventi avversi di Propafenone Sandoz.

Sono stati riscontrati aumenti dei livelli plasmatici di ciclosporina, teofillina, desipramina, propanololo, metoprololo e digossina a seguito della somministrazione contemporanea di questi medicinali con propafenone. Le dosi di questi medicinali devono essere ridotte, secondo le esigenze, se si osservano segni di sovradosaggio.

L’uso concomitante di propafenone e fenobarbitale e/o rifampicina (induttori del CYP3A4) può ridurre l’efficacia antiaritmica del propafenone come risultato della riduzione della concentrazione plasmatica di propafenone. Si richiede un attento monitoraggio della risposta alla terapia con propafenone durante la co-somministrazione cronica con fenobarbital e/o rifampicina.

Gli anticoagulanti orali possono interagire con propafenone, con conseguente potenziamento dell’effetto anticoagulante. Si raccomanda quindi di controllare accuratamente i parametri della coagulazione di quei pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulanti orali (ad esempio fenprocumone, warfarina) e propafenone poiché quest’ultimo può potenziare l’efficacia di tali medicinali causando un aumento del tempo di protrombina. Le dosi di questi medicinali devono essere modificate, se necessario.

Medicinali che inibiscono CYP2D6, CYP1A2 e CYP3A4 come chetoconazolo, cimetidina, chinidina, eritromicina e succo di pompelmo possono causare un incremento dei livelli di propafenone. Quando propafenone viene somministrato con inibitori di questi enzimi, i pazienti devono essere attentamente monitorati e la dose modificata di conseguenza.

La co-somministrazione del propafenone con medicinali metabolizzati dal CYP2D6 (come la venlafaxina) possono causare un aumento dei livelli di questi medicinali.

Il propafenone è controindicato in co-somministrazione di 800-1200 mg/die di ritonavir per il potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche.

La terapia di combinazione di amiodarone e propafenone può avere effetti sulla conduzione e sulla ripolarizzazione cardiaca e condurre ad anomalie potenzialmente proaritmiche. Possono essere richiesti degli aggiustamenti posologici per entrambi i composti sulla base della risposta terapeutica.

L’uso concomitante del propafenone e della lidocaina non ha evidenziato effetti significativi sulla farmacocinetica dei due principi attivi. Tuttavia, è stato riferito che la co-somministrazione del propafenone e della lidocaina aumenta il rischio di eventi avversi associate alla lidocaina sul sistema nervoso centrale.

Si possono verificare elevati livelli plasmatici di propafenone quando viene somministrato in concomitanza con SSRI, come la fluoxetina e la paroxetina.

La somministrazione contemporanea di propafenone cloridrato e fluoxetina nei soggetti con estesa metabolizzazione incrementa i valori di Cmax e AUC del S-propafenone del 39% e 50% e di Cmax ed AUC del R- propafenone del 71% e 50% rispettivamente.

Basse dosi di propafenone possono essere sufficienti per provocare la risposta terapeutica desiderata.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non vi sono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. Propafenone Sandoz, deve essere assunto in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.

E’ noto che il propafenone cloridrato sia in grado di superare la barriera placentare nell’uomo. La concentrazione del propafenone nel cordone ombelicale risulta essere circa il 30% di quella nel sangue materno. Propafenone Sandoz, durante la gravidanza, deve essere utilizzato nei casi di riconosciuta ed effettiva necessità, sotto diretto controllo medico. .

Allattamento

Non vi sono studi riguardanti l’escrezione del propafenone nel latte materno.

Dati limitati suggeriscono che propafenone possa essere escreto nel latte materno.

Propafenone Sandoz deve essere usato con cautela nelle mamme che allattano.

A causa dei potenziali gravi effetti indesiderati sul neonato, il medico deve decidere se

fare interrompere l’allattamento o l’impiego del medicinale, considerando l’importanza di quest’ultimo per la madre.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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i Il medicinale, in alcuni pazienti, può originare visione confusa, vertigini, affaticamento e ipotensione ortostatica; tali sintomi possono influenzare la velocità di reazione del paziente e pregiudicare la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Sommario del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più frequenti e molto comuni correlate alla terapia con propafenone sono: capogiri, disturbi della conduzione cardiaca e palpitazioni.

Tabella riepilogativa delle reazioni avverse

La seguente tabella mostra le reazioni avverse riportate con propafenone negli studi clinici e nell’esperienza post–marketing.

Le reazioni considerate probabilmente correlate all’assunzione di propafenone cloridrato sono descritte secondo la classificazione per

sistemi e organi e per frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune ( ≥ 1/100, <1/10), non comune (≥ 1/.1000, <1/100) e non nota (reazioni avverse provenienti dall’esperienza post–marketing; la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità, quando la gravità possa essere valutata.

Classificazione per sistemi e organi Molto comune
≥ 1/10
Comune ≥ 1/100 a
<1/10
Non comune
≥ 1/1000 a
<1/100
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati
disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietic
o
Trombocitope nia Agranulocitosi, leucopenia, granulocitope
nia
Disturbi del sistema
immunitario
Ipersensibilità¹
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Diminuzione dell’appetito
Disturbi psichiatrici Ansia, disturbi del
sonno
Incubi Stato confusionale
Patologie del sistema nervoso Capogiro² Cefalea, disgeusia (alterazion e del
gusto)
Sincope, Atassia Parestesia Convulsioni, sintomi extrapiramidal i, irrequietezza
Patologie
dell’occhio
Visione
offuscata
Patologie
dell’orecchio e del labirinto
Vertigine
Patologie cardiache Disturbi della conduzio ne cardiaca³, palpitazio
ni
Bradicardia sinusale, bradicardia
,
tachicardia
, flutter atriale
Tachicardia ventricolare, aritmia4 Fibrillazione ventricolare, insufficienza cardiaca5, frequenza cardiaca
ridotta
Patologie
vascolari
Ipotensione Ipotensione
ortostatica9
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Dispnea
Patologie gastrointestinali Dolore addominal e, vomito, nausea, diarrea, costipazion e, bocca
secca
Distensione addominale, flatulenza Conati di vomito, disturbi gastrointestina li
Patologie epatobiliari Alterazione della funzionalità
epatica6
Danno epatocellulare, colestasi10,
epatite, ittero
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Orticaria8, prurito8, rash
cutaneo8, eritema8
Arrossamento8
, esantema8
Patologie del sistema muscoloscheletr ico e del tessuto
connettivo
Sindrome Lupus–simile8
Patologie dell’apparato riproduttivo e
della mammella
Disfunzione erettile Diminuzione del numero di spermatozoi7
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion
e
Dolore toracico, astenia, fatica, piressia

1Possono manifestarsi colestasi, discrasie del sangue e rash cutaneo.

2Escluso vertigini.

3Compreso blocco senoatriale, blocco atrioventricolare e blocco intraventricolare. Gli antidoti dei blocchi SA o AV sono atropina od orciprenalina; in caso di blocchi IV l’antidoto è l’elettroterapia. In caso di grave danno miocardico (come nel caso di infarto miocardico acuto, nella

miocardite, ecc.), il medicinale può avere un effetto maggiore di quello desiderato sull’impulso della conduzione dell’eccitazione del sistema di His-Purkinje (antidoto: elettroterapia) o sulla contrattilità miocardia (antidoto: glicosidi cardiaci).

4Propafenone Sandoz può essere associato ad effetti proaritmici che si manifestano come un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) o fibrillazione ventricolare. Alcune di queste aritmie possono essere pericolose per la vita e possono richiedere rianimazione per evitare un esito potenzialmente fatale

5Può verificarsi un aggravamento della preesistente insufficienza cardiaca.

6Questo termine comprende alterazione dei test di funzionalità epatica, quali aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento della gamma–glutamiltransferasi e aumento della fosfatasi alcalina nel sangue.

7La diminuzione del numero di spermatozoi è reversibile dopo la sospensione di propafenone. Dal momento che il trattamento con Propafenone Sandoz può essere vitale per il paziente, la somministrazione del medicinale non deve essere sospesa per l’eventuale comparsa di questi effetti indesiderati senza consultare il medico.

8Tali reazioni regrediscono completamente interrompendo la somministrazione del farmaco.

9Questi sintomi regrediscono dopo riduzione delle dosi somministrate o dopo interruzione della somministrazione del medicinale.

10Ciò indica ipersensibilità individuale del tipo iperergico-allergico. Questo sintomo non è dose-dipendente ed è totalmente reversibile a seguito della sospensione del trattamento con Propafenone Sandoz.

In pazienti con asma bronchiale o anamnesi di broncospasmo il medicinale può indurre l’esacerbazione del fenomeno.

In rare occasioni, particolarmente con elevate dosi iniziali, si sono verificati disturbi gastrointestinali come, ad esempio, anoressia, e sensazione di torpore in bocca; molto raramente reazioni allergiche.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.

04.9 Sovradosaggio

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Sintomi di sovradosaggio

Se si verificassero sintomi di sovradosaggio devono essere determinate le concentrazioni plasmatiche del medicinale e devono essere adeguatamente ridotte le dosi somministrate.

Sintomi miocardici:

Gli effetti del sovradosaggio da propafenone cloridrato sul miocardio si manifestano come disordini della genesi dell’impulso e della conduzione come il prolungamento del tratto PQ, allargamento del QRS, blocco dell’automatismo del nodo del seno, blocco atrioventricolare, tachicardia ventricolare, flutter ventricolare e fibrillazione ventricolare.

La riduzione della contrattilità (effetto inotropo negativo) può causare ipotensione che, in casi gravi, può portare a shock cardiovascolare.

Sintomi non–cardiaci:

Cefalea, capogiro, visione offuscata, parestesie, tremori, nausea, costipazione e secchezza della bocca possono verificarsi frequentemente in caso di sovradosaggio.

In casi estremamente rari di sovradosaggio, possono verificarsi convulsioni. Sono stati segnalati anche casi di decesso.

In casi gravi di avvelenamento, si possono verificare convulsioni tonico– cloniche, parestesia, sonnolenza, coma e arresto respiratorio.

Trattamento:

In aggiunta alle generali misure di emergenza, i parametri vitali del paziente devono essere monitorati in terapia intensiva e rettificati a seconda dei casi.

La defibrillazione cosi come l’infusione di dopamina e isoproterenolo sono stati efficaci nel controllare il ritmo e la pressione sanguigna. Le convulsioni sono state alleviate con diazepam per via endovenosa. Possono essere necessarie misure generali di supporto come l’assistenza meccanica respiratoria e il massaggio cardiaco esterno.

In caso di sovradosaggio da propafenone cloridrato, a causa dell’elevato legame proteico (>95%) e del largo volume di distribuzione, l’emodialisi risulta inefficace ed i tentativi di eliminazione attraverso l’emoperfusione hanno un’efficacia limitata.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antiaritmici, classe IC, codice ATC: C01BC03.

Il Propafenone Sandoz è un medicinale dotato di una elevata efficacia antiaritmica, caratterizzato da una spiccata azione anestetica locale e da un effetto stabilizzante di membrana. Il Propafenone riduce la velocità di ascesa del potenziale d’azione monofasico con modesto allungamento del potenziale d’azione ed aumento maggiore del Periodo Refrattario Effettivo sia atriale che ventricolare.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Il Propafenone è ben assorbito dal tratto gastrointestinale; dopo assunzione per os, l’inizio dell’azione antiaritmica è già presente dopo 30’ con un picco massimo di 2-3 ore dall’assunzione. Emivita di fase : 3,6 + 0,2 ore. Legame proteine plasmatiche: 97%. Subisce un importante metabolismo epatico di primo passaggio; la quota di medicinale immodificato escreta per via renale è dell’1% nelle 24 ore. Dopo somministrazione orale la biodisponibilità è del 49%.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Le prove tossicologiche hanno dimostrato che il propafenone, nei più comuni animali di laboratorio, è ben tollerato (DL50 ratto p.o. 913 mg/Kg; Mus Musculus p.o. 728 mg/Kg, senza sostanziali differenze fra i due sessi). Gli studi di tossicità subacuta e cronica, non hanno evidenziato, negli animali trattati, alcuna alterazione funzionale o istologica a carico degli apparati uropoietico, epatico e midollare. Non è risultato inoltre essere né mutageno, né teratogeno.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Ipromellosa Croscarmellosa sodica Lattosio

Talco

Magnesio stearato Copolimeri metacrilici Titanio diossido (E171) Macrogol 4000

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente

06.3 Periodo di validità

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3 anni

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Astuccio contenente 2 blisters in AL/PVC da 15 compresse rivestite con film di 150 mg.

Astuccio contenente 2 blisters in AL/PVC da 15 compresse rivestite con film di 300 mg.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Sandoz S.p.A. – Largo U. Boccioni, 1 – 21040 Origgio (VA)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 034476010 – 150 mg compresse rivestite con film, 30 compresse AIC n. 034476022 – 300 mg compresse rivestite con film, 30 compresse

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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04/09/2001 – 04/09/2011

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-