Edistride (Dapagliflozin Propanediolo Monoidrato): sicurezza e modo d’azione
Edistride (Dapagliflozin Propanediolo Monoidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:
Edistride รจ indicato in pazienti adulti, non adeguatamente controllati per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 in aggiunta alla dieta e allโesercizio
in monoterapia quando lโimpiego di metformina รจ ritenuto inappropriato a causa di intolleranza.
in aggiunta ad altri medicinali per il trattamento del diabete di tipo 2.
Per i risultati degli studi rispetto alle associazioni con altri medicinali, agli effetti sul controllo glicemico e agli eventi cardiovascolari, e alle popolazioni studiate, vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.1.
Edistride: come funziona?
Ma come funziona Edistride? Qual รจ il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.
Farmacodinamica di Edistride
Categoria farmacoterapeutica: Farmaci usati nel diabete, Inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), codice ATC: A10BK01
Meccanismo dโazione
Dapagliflozin รจ un inibitore molto potente (Ki: 0,55 nM), selettivo e reversibile dellโSGLT2.
LโSGLT2 รจ espresso selettivamente nel rene senza nessuna espressione rilevata in piรน di 70 altri tessuti inclusi fegato, muscolo scheletrico, tessuto adiposo, mammella, vescica e cervello. LโSGLT2 rappresenta il trasportatore predominante responsabile del riassorbimento di glucosio dal filtrato glomerulare alla circolazione ematica. Nonostante la presenza di iperglicemia nel diabete tipo 2, il riassorbimento del glucosio filtrato continua. Dapagliflozin migliora sia la glicemia a digiuno sia postprandiale riducendo il riassorbimento di glucosio renale che porta allโescrezione urinaria di glucosio. Tale escrezione di glucosio (effetto glicosurico) รจ osservata dopo la prima dose, รจ continua per un intervallo di somministrazione di 24 ore ed รจ mantenuta per la durata del trattamento. La quantitร di glucosio rimossa dal rene attraverso questo meccanismo dipende dalla concentrazione ematica di glucosio e dal GFR. Dapagliflozin non compromette la produzione endogena normale di glucosio in risposta allโipoglicemia. Dapagliflozin agisce indipendentemente dalla secrezione di insulina e dallโazione dellโinsulina. In studi clinici con dapagliflozin, รจ stato osservato un miglioramento nel modello di valutazione dellโomeostasi della funzionalitร delle cellule beta (HOMA beta-cell).
Lโescrezione urinaria di glucosio (glicosuria) indotta da dapagliflozin รจ associata alla riduzione calorica e al calo ponderale. Lโinibizione del co-trasporto di glucosio e sodio indotta da dapagliflozin รจ associata anche a moderata diuresi e natriuresi transitoria.
Dapagliflozin non inibisce altri trasportatori del glucosio importanti per il trasporto del glucosio nei tessuti periferici ed รจ > 1.400 volte piรน selettivo per SGLT2 rispetto a SGLT1, il trasportatore principale nellโintestino responsabile dellโassorbimento di glucosio.
Effetti farmacodinamici
Sono stati osservati incrementi della quantitร di glucosio escreto nelle urine di soggetti sani e con diabete mellito di tipo 2 in seguito alla somministrazione di dapagliflozin. Allโincirca 70 g di glucosio al giorno sono stati escreti nelle urine (corrispondenti a 280 kcal/giorno) a una dose di dapagliflozin pari a 10 mg/die in soggetti con diabete mellito di tipo 2 per 12 settimane. Sono emerse evidenze a conferma di unโescrezione prolungata di glucosio nei soggetti con diabete mellito di tipo 2 che hanno ricevuto una dose di 10 mg/die di dapagliflozin fino a 2 anni.
Questa escrezione urinaria di glucosio, indotta da dapagliflozin, determina anche una diuresi osmotica e incrementi del volume urinario in soggetti con diabete mellito di tipo 2. Gli aumenti del volume urinario in soggetti con diabete mellito di tipo 2 trattati con 10 mg di dapagliflozin sono perdurati fino a 12 settimane e corrispondevano approssimativamente a 375 mL/giorno. Lโincremento del volume urinario รจ stato correlato a un aumento esiguo e transitorio dellโescrezione urinaria di sodio, che non รจ stato associato ad alterazioni delle concentrazioni sieriche di sodio.
Anche lโescrezione urinaria di acido urico รจ aumentata temporaneamente (per 3-7 giorni) ed era associata a una diminuzione prolungata della concentrazione sierica di acido urico. A 24 settimane, le riduzioni delle concentrazioni sieriche di acido urico variavano da -48,3 a -18,3 micromoli/lL(da -0,87 a -0,33 mg/dL).
Efficacia e sicurezza clinica
Sia il miglioramento del controllo glicemico che la riduzione della comorbiditร cardiovascolare e della mortalitร sono parte integrante del trattamento del diabete di tipo 2.
Sono stati condotti quattordici studi clinici randomizzati, controllati, in doppio cieco, su 7,056 soggetti con diabete mellito di tipo 2 per valutare lโefficacia glicemica e la sicurezza di dapagliflozin; in questi studi 4,737 soggetti sono stati trattati con dapagliflozin. Dodici studi prevedevano un periodo di trattamento di 24 settimane, 8 studi avevano fasi di estensione a lungo termine da 24 a 80 settimane (fino a una durata massima totale dello studio di 104 settimane), uno studio aveva un periodo di trattamento di 28 settimane, e uno studio aveva una durata pari a 52 settimane con estensione a lungo termine di 52 e 104 settimane (durata totale dello studio di 208 settimane). La durata media del diabete andava da 1,4 a 16,9 anni. Il 50% dei soggetti soffriva di compromissione renale lieve ed lโ11 % di compromissione renale moderata. Il 51% dei soggetti era di sesso maschile, lโ84% era di razza bianca, il 8 % era asiatico, il 4% era di razza nera e il 4 % apparteneva ad altri gruppi razziali. Lโottantuno percento (81%) dei soggetti aveva un indice di massa corporea (BMI, body mass index) ? 27. Due studi di 12 settimane controllati verso placebo sono inoltre stati condotti in pazienti con diabete di tipo 2 non adeguatamente controllato e ipertensione.
Uno studio sugli esiti cardiovascolari (DECLARE) รจ stato condotto con dapagliflozin 10 mg rispetto al placebo in 17.160 pazienti con diabete mellito di tipo 2 con o senza malattia cardiovascolare accertata per valutare l’effetto sugli eventi cardiovascolari e renali
Controllo glicemico Monoterapia
ร stato realizzato uno studio clinico in doppio cieco, controllato vs placebo, della durata di
24 settimane (con un periodo di estensione supplementare) per valutare la sicurezza e lโefficacia della monoterapia con dapagliflozin in soggetti con diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato. Il trattamento con dapagliflozin una volta al giorno ha prodotto riduzioni statisticamente significative (p < 0,0001) di emoglobina glicata (HbA1c) rispetto al placebo (Tabella 2).
Nella fase di estensione, le riduzioni di HbA1c sono perdurate fino alla settimana 102 (una variazione media aggiustata dal basale pari rispettivamente a -0,61% e -0,17% con dapagliflozin 10 mg e con placebo).
Tabella 2. Risultati rilevati alla settimana 24 (LOCFa) in uno studio clinico con dapagliflozin in
monoterapia controllato con placebo. | ||||
---|---|---|---|---|
Monoterapia | ||||
Dapagliflozin | Placebo | |||
10 mg | ||||
Nb 70 |
75 | |||
HbA1c (%) Basale (media) |
8,01 | 7,79 | ||
Variazione rispetto al basalec Differenza rispetto al placebo c (IC 95%) |
-0,89 -0,66* (-0,96; -0,36) |
-0,23 | ||
Soggetti (%) che hanno ottenuto: HbA1c < 7% | ||||
Aggiustato per i valori basali | 50,8ยง | 31,6 | ||
Peso corporeo (kg) Basale (medio) |
94,13 | 88,77 | ||
Variazione rispetto al basalec | -3,16 | -2,19 | ||
Differenza rispetto al placeboc (IC 95%) |
-0,97 (-2,20; 0,25) |
a LOCF, last observation carried forward: ultima osservazione portata avanti (prima della terapia di salvataggio per i pazienti sottoposti a tale trattamento).
b Tutti i soggetti randomizzati che hanno assunto almeno una dose del prodotto medicinale in studio in doppio cieco durante il periodo a breve termine in doppio cieco
c Metodo dei minimi quadrati aggiustato per i valori basali
*valore di p < 0,0001 rispetto al placebo
ยงNon valutati in termini di significativitร statistica come risultato della procedura di test sequenziale per gli endpoint secondari
Terapia di associazione aggiuntiva (add-on)
In uno studio di non inferioritร con controllo attivo, della durata di 52 settimane (con periodi di estensione di 52 e 104 settimane), dapagliflozin รจ stato valutato come terapia aggiuntiva a metformina in confronto a una sulfanilurea (glipizide) come terapia aggiuntiva a metformina, in soggetti con un controllo glicemico non adeguato (HbA1c > 6,5% e ? 10%). I risultati hanno mostrato una riduzione media simile di HbA1c dal basale alla settimana 52, rispetto a glipizide, dimostrando cosรฌ la non inferioritร del trattamento (Tabella 3). Alla settimana 104, la variazione rispetto al basale della media di HbA1c era โ0,32% per dapagliflozin e โ0,14% per glipizide. Alla settimana 208, la variazione rispetto al basale della media di HbA1c era โ0,10 % per dapagliflozin e 0,20% per glipizide. Alle settimane 52, 104 e 208, una percentuale significativamente piรน bassa di soggetti nel gruppo trattato con dapagliflozin (3,5%, 4,3% e 5,0% rispettivamente) ha manifestato almeno un evento ipoglicemico rispetto al gruppo trattato con glipizide (40,8%,47,0% e 50,0% rispettivamente). La percentuale dei soggetti presenti nello studio alla settimana 104 e alla settimana 208 era 56,2% e 39,7% per il gruppo trattato con dapagliflozin e 50,0 % e 34,6 % per il gruppo trattato con glipizide.
Tabella 3. Risultati rilevati alla settimana 52 (LOCFa) in uno studio con controllo attivo che ha confrontato dapagliflozin rispetto glipizide come terapia aggiuntiva alla metformina
Parametro
Dapagliflozin
+ metformina
Glipizide
+ metformina
Nb
400 401
HbA1c (%) | ||
---|---|---|
Basale (media) | 7,69 | 7,74 |
Variazione rispetto al basalec | -0,52 | -0,52 |
Differenza rispetto a glipizide + metforminac |
0,00d | |
(IC 95%) | (-0,11; 0,11) | |
Peso corporeo (kg) | ||
Basale (medio) | 88,44 | 87,60 |
Variazione rispetto al basalec | -3,22 | 1,44 |
Differenza rispetto a glipizide + metforminac |
-4,65* | |
(IC 95%) | (-5,14; -4,17) |
a LOCF, last observation carried forward: ultima osservazione portata avanti
b Soggetti randomizzati e trattati con una valutazione di efficacia al basale e almeno 1 successiva al basale
c Metodo dei minimi quadrati aggiustato per i valori basali
d Non inferiore a glipizide + metformina
*valore di p < 0,0001
Dapagliflozin in aggiunta a metformina, glimepiride, metformina e una sulfanilurea, sitagliptin (con o senza metformina) o insulina ha prodotto riduzioni statisticamente significative di HbA1c alla settimana 24, in confronto a quanto osservato nei soggetti che hanno ricevuto il placebo (p < 0,0001; Tabelle 4, 5 e 6).
Le riduzioni di HbA1c rilevate alla settimana 24 permanevano negli studi sulla terapia di associazione (glimepiride e insulina) in base ai dati alla settimana 48 (glimepiride) e fino alla settimana 104 (insulina). Alla settimana 48, quando aggiunto a sitagliptin (con o senza metformina), le variazioni medie aggiustate rispetto al basale per dapagliflozin 10 mg e per il placebo erano rispettivamente – 0,30% e 0,38%. Secondo lo studio sulla terapia aggiuntiva a metformina, le riduzioni di HbA1c si sono mantenute fino alla settimana 102 (variazione media aggiustata dal basale, pari rispettivamente
a -0,78% e 0,02% per 10 mg e placebo). Alla settimana 104 per insulina (con o senza lโassociazione di ipoglicemizzanti orali), le riduzioni medie di HbA1c rispetto al basale erano -0,71% e โ0,06% rispettivamente per dapagliflozin 10 mg e placebo. Alle settimane 48 e 104 la dose di insulina รจ rimasta stabile rispetto al basale in soggetti trattati con dapagliflozin 10 mg ad una dose media di 76 UI/die. Nel gruppo con placebo cโera un incremento medio dal basale rispettivamente di 10,5 UI/die e 18,3 UI/die (media della dose media di 84 e 92 UI/die) alle settimane 48 e 104. La percentuale di soggetti presenti nello studio alla settimana 104 era del 72,4% per il gruppo trattato con dapagliflozin 10 mg e del 54,8% per il gruppo placebo.
Tabella 4. Risultati rilevati alla settimana 24 (LOCFa) degli studi clinici di dapagliflozin controllati con placebo in terapia di associazione aggiuntiva con metformina, o sitagliptin (con o senza metformina)
Terapia di associazione aggiuntiva
Metformina1 |
Inibitori di DPP-4 (sitagliptin2) ยฑ metformina1 |
||
---|---|---|---|
Dapagliflozin 10 mg | Placebo | Dapagliflozin Placebo 10 mg | |
Nb | 135 | 137 | 223 224 |
Terapia di associazione aggiuntiva
Metformina1 Inibitori di DPP-4
(sitagliptin2)
ยฑ metformina1
Dapagliflozin 10 mg | Placebo | Dapagliflozin 10 mg | Placebo | |
---|---|---|---|---|
HbA1c (%) Basale (media) |
7,92 | 8,11 | 7,90 | 7,97 |
Variazione rispetto al basalec |
-0,84 | -0,30 | -0,45 | 0,04 |
Differenza | ||||
rispetto al placeboc |
-0,54* | -0,48* | ||
(IC 95%) | (-0,74; -0,34) | (-0,62; -0,34) | ||
Soggetti (%) che | ||||
hanno ottenuto: | ||||
HbA1c < 7 % Aggiustato per i |
40,6** | 25,9* | ||
valori basali | ||||
Peso corporeo | ||||
(kg) Basale (medio) |
86,28 | 87,74 | 91,02 | 89,23 |
Variazione rispetto al basalec | -2,86 | -0,89 | -2,14 | -0,26 |
Differenza | ||||
rispetto al placeboc | -1,97* | -1,89* | ||
(IC 95%) | (-2,63; -1,31) | (-2,37; -1,40) |
1Metformina ? 1500 mg/die;
2sitagliptin 100 mg/die
aLOCF, last observation carried forward: ultima osservazione portata avanti (prima della terapia di salvataggio per i pazienti sottoposti a tale trattamento)
bTutti i soggetti randomizzati che hanno assunto almeno una dose del medicinale in studio in doppio cieco durante il periodo a breve termine in doppio cieco.
cMetodo dei minimi quadrati aggiustato dal basale per i valori basali.
* valore di p < 0,0001 vs placebo + medicinale ipoglicemizzante orale
** valore di p < 0,05 vs placebo + medicinale ipoglicemizzante orale
Tabella 5. Risultati rilevati alla settimana 24 in uno studio clinico controllato con placebo riguardante lโimpiego di dapagliflozin in associazione aggiuntiva con sulfanilurea (glimepiride) o metformina e una sulfanilurea
Terapia di associazione aggiuntiva
Sulfanilurea (glimepiride1)
Sulfanilurea
+ metformina2
Dapagliflozin 10 mg
Placebo Dapagliflozin 10 mg
Placebo
Na
151 145 108 108
HbA1c (%)b
Basale (media) Variazione rispetto al basalec
Differenza rispetto al placeboc
(IC 95 %)
Soggetti (%) che hanno ottenuto:
HbA1c < 7 %(LOCF)d
8,07
-0,82
-0,68*
(-0,86;-0,51)
8,15
-0,13
8,08
-0,86
?0,69* (?0,89; ?0,49)
8,24
-0,17
Aggiustato per i valori basali
Peso corporeo (kg) (LOCF)d
31,7* 13,0 31,8* 11,1
Basale (medio) Variazione rispetto al basalec
Differenza rispetto al placeboc
(IC 95%)
1glimepiride 4 mg/die.
80,56
-2,26
-1,54*
(-2,17; -0,92)
80,94
-0,72
88,57
-2,65
?2,07* (?2,79; ?1,35)
90,07
-0,58
2Metformina (formulazioni a rilascio immediato o prolungato) ?1500 mg/die piรน massima dose tollerata di sulfanilurea, che deve essere almeno la metร della dose massima, per almeno 8 settimane prima dellโarruolamento. aSoggetti randomizzati e trattati con una valutazione di efficacia al basale e almeno 1 successiva al basale bColonne 1 e 2, HbA1c analizzata usando LOCF (vedere nota d); Colonne 3 e 4, HbA1c analizzato usando LRM (vedere nota e).
c Metodo dei minimi quadrati aggiustato per i valori basali.
dLOCF, last observation carried forward: ultima osservazione portata avanti (prima della terapia di salvataggio per i pazienti sottoposti a tale trattamento).
eLRM, longitudinal repeated measures: analisi longitudinali di misure ripetute.
*valore di p < 0,0001 vs placebo + medicinale ipoglicemizzante orale.
Tabella 6. Risultati rilevati alla settimana 24 (LOCFa) in uno studio clinico controllato con placebo riguardante lโimpiego di dapagliflozin in associazione con lโinsulina (da sola o con farmaci ipoglicemizzanti orali)
Parametro
Dapagliflozin 10 mg
+ insulina
ยฑ farmaci ipoglicemizzanti orali2
Placebo
+ insulina
ยฑ farmaci ipoglicemizzanti orali2
Nb
194 193
HbA1c (%)
Basale (media)
Variazione rispetto al basalec Differenza rispetto al
placeboc (IC 95%)
Peso corporeo (kg)
Basale (medio)
Variazione rispetto al basalec
Differenza rispetto al placeboc
(IC 95%)
Dose giornaliera media di insulina (UI)1
Basale (media)
Variazione rispetto al basalec Differenza rispetto al
placeboc (IC 95%)
Soggetti con riduzione della dose giornaliera media di insulina almeno del 10 % (%)
8,58
-0,90
-0,60*
(-0,74; -0,45)
94,63
-1,67
-1,68*
(-2,19; -1,18)
77,96
-1,16
-6,23*
(-8,84; -3,63)
19,7**
8,46
-0,30
94,21
0,02
73,96
5,08
11,0
a LOCF, last observation carried forward: ultima osservazione portata avanti (prima o alla data del primo incremento della dose di insulina mediante titolazione, se necessario)
b Tutti i soggetti randomizzati che hanno assunto almeno una dose del medicinale in studio in doppio cieco durante il periodo a breve termine in doppio cieco
c Metodo dei minimi quadrati aggiustato per i valori basali e la presenza di un medicinale ipoglicemizzante orale
valore di p <0,0001 vs placebo + insulina ยฑ medicinale ipoglicemizzante orale
** valore di p <0,05 vs placebo + insulina ยฑ medicinale ipoglicemizzante orale
1 Lโaumento dei regimi di dosaggio mediante titolazione dellโinsulina (fra cui insulina a breve durata dโazione, intermedia e basale) era consentito soltanto se i soggetti erano conformi ai criteri predefiniti per la glicemia a digiuno (FPG).
2 Il 50 % dei soggetti era sottoposto alla monoterapia con insulina alla visita basale; il 50% assumeva 1 o 2 farmaci ipoglicemizzanti orali in aggiunta allโinsulina: di questโultimo gruppo, lโ80% dei soggetti era in terapia con metformina da sola, il 12% era in terapia con lโassociazione metformina + sulfanilurea e la percentuale restante dei soggetti assumeva altri farmaci ipoglicemizzanti orali.
In associazione con metformina in pazienti naรฏve alla terapia
Un totale di 1236 pazienti naรฏve alla terapia con diabete di tipo 2 non adeguatamente controllato (HbA1c ? 7,5% e ? 12%) hanno partecipato a due studi controllati in attivo della durata di 24 settimane per valutare lโefficacia e la sicurezza di dapagliflozin (5 mg o 10 mg) in associazione a metformina in pazienti naรฏve alla terapia rispetto alla terapia con i monocomponenti.
Il trattamento con dapagliflozin 10 mg in associazione a metformina (fino a 2000 mg al giorno) ha fornito miglioramenti significativi in HbA1c rispetto ai singoli componenti (Tabella 7) e ha portato a una maggiore riduzione della glicemia a digiuno (FPG, fasting plasma glucose) (rispetto ai singoli componenti) e del peso corporeo (rispetto a metformina).
Tabella 7. Risultati rilevati alla settimana 24 (LOCFa) in uno studio clinico controllato con attivo riguardante la terapia di combinazione di dapagliflozin e metformina in pazienti naรฏve alla terapia
Parametero
Dapagliflozin 10 mg
+
metformina
Dapagliflozin 10 mg Metformina
Nb 211b 219b 208b
HbA1c (%)
Basale (media)
Variazione rispetto al basalec Differenza rispetto a dapagliflozinc
(IC 95%)
Differenza rispetto a metforminac
(IC 95%)
9,10
-1,98
?0,53* (?0,74; ?0,32)
?0,54* (?0,75; ?0,33)
9,03
-1,45
?0,01
(?0,22; 0,20)
9,03
-1,44
aLOCF, last observation carried forward: ultima osservazione portata avanti (prima della terapia di salvataggio per i pazienti sottoposti a tale trattamento).
bTutti i soggetti randomizzati che hanno assunto almeno una dose del prodotto medicinale in studio in doppio cieco durante il periodo a breve termine in doppio cieco.
cMetodo dei minimi quadrati aggiustato per i valori basali.
*valore di p <0,0001.
Terapia di combinazione con exenatide a rilascio prolungato
In uno studio controllato, a 28 settimane, in doppio cieco, con farmaco di confronto, la combinazione di dapagliflozin e exenatide a rilascio prolungato (un agonista del recettore GPL-1) รจ stata confrontata con dapagliflozin da sola e con exenatide a rilascio prolungato da sola nei pazienti con un inadeguato controllo glicemico con metformina da sola (HbA1c ? 8% e ? 12%). Tutti i gruppi di trattamento hanno mostrato una riduzione dellโ HbA1c rispetto al basale.
Il trattamento in combinazione con dapagliflozin 10 mg e exenatide a rilascio prolungato ha mostrato una riduzione superiore dellโ HbA1c dal basale rispetto a dapagliflozin da sola e a exenatide a rilascio prolungato da sola (Tabella 8).
Tabella 8: Risultati di uno studio a 28 settimane di dapagliflozin e exenatide a rilascio prolungato versus dapagliflozin da solo e exenatide a rilascio prolungato da sola, in associazionecon metformina (pazienti โintent to treatโ)
Dapagliflozin 10 mg QD
+
exenatide a rilascio
Dapagliflozin 10 mg QD
+
placebo QW
Exenatide a rilascio prolungato 2 mg QW
Parametro | prolungato 2 mg QW |
+ placebo QD |
|
---|---|---|---|
N | 228 | 230 | 227 |
HbA1c (%) | |||
Basale (medio) | 9,29 | 9,25 | 9,26 |
Variazione rispetto al basalea | -1,98 | -1,39 | -1,60 |
Differenza media della | |||
variazione dal basale tra | -0,59* | -0,38** | |
combinazione e singolo | (-0,84, -0,34) | (-0,63, -0,13) | |
farmaco(IC 95%) | |||
Pazienti (%) che hanno ottenuto un HbA1c ? 7% | 44,7 | 19,1 | 26,9 |
Peso corporeo (kg) | |||
Basale (medio) | 92,13 | 90,87 | 89,12 |
Variazione dal basalea | -3,55 | -2,22 | -1,56 |
Differenza media della | |||
variazione dal basale tra | -1,33* | -2,00* | |
combinazione e singolo | (-2,12, -0,55) | (-2,79, -1,20) | |
farmaco (IC 95%) |
QD=quaque die (once daily) = una volta al giorno, QW= (quaque) once weekly=una volta alla settimana, N=numero di pazienti, CI=intervallo di confidenza.
aMetodo dei minimi quadrati aggiustato (Metodo LS) e differenza(e) tra i gruppi di trattamento nella variazione dal basale alla settimana 28 sono stati messi in un modello usando un modello misto con misurazioni ripetute (MMRM) che ha incluso trattamento, area geografica, HbA1c basale per stratum (< 9.0 % or ? 9.0 %), settimana, e interazione trattamento per settimana come fattori fissi e il valore basale come covariata.
*p < 0,001, **p < 0,01.
I valori della p sono tutti valori di p aggiustati per molteplicitร .
Le analisi escludono misurazioni effettuate dopo terapia di salvataggio e dopo sospensione prematura del medicinale.
Glicemia a digiuno
Il trattamento con dapagliflozin 10 mg come monoterapia o come terapia aggiuntiva a metformina, glimepiride, metformina e una sulfanilurea, sitagliptin (con o senza metformina) o insulina ha prodotto riduzioni statisticamente significative della FPG (da -1,90 a -1,20 mmol/l [da -34,2 a -21,7 mg/dl]) rispetto al placebo (da -0,33 a 0,21 mmol/l [da -6,0 a 3,8 mg/dl]). Questo effetto รจ stato osservato alla settimana 1 di trattamento ed รจ persistito negli studi di estensione fino alla settimana 104.
La terapia di combinazione di dapagliflozin 10 mg e exenatide a rilascio prolungato ha determinato riduzioni significativamente piรน grandi della FPG alla settimana 28: -3,66 mmol/l (-65,8 mg/dl), rispetto a -2,73 mmol/l (-49,2 mg/dl) per dapagliflozin da sola (p < 0,001) e -2,54 mmol/l
(-45,8 mg/dl) per exanatide da sola (p < 0,001).
In uno studio dedicato, in pazienti diabetici con una eGFR da ? 45 a < 60 mL/min/1.73 m2, il trattamento con dapagliflozin ha dimostrato una riduzione della GAD alla settimana 24: -1.19 mmol/L (-21.46 mg/dL) rispetto a -0.27 mmol/L (-4.87 mg/dL) per il placebo (p=0.001).
Glicemia postprandiale
Il trattamento con dapagliflozin 10 mg come terapia di associazione aggiuntiva a glimepiride ha prodotto alla settimana 24 riduzioni statisticamente significative della glicemia postprandiale misurata a distanza di 2 ore che sono persistite fino alla settimana 48.
Il trattamento con dapagliflozin 10 mg come terapia di associazione aggiuntiva a sitagliptin (con o senza metformina) ha prodotto alla settimana 24 riduzioni della glicemia postprandiale misurata a distanza di 2 ore, che sono persistite fino alla settimana 48.
La terapia di combinazione di dapagliflozin 10 mg e exenatide a rilascio prolungato ha determinato riduzioni significativamente piรน grandi della glicemia postprandiale a 2 ore dal pasto alla settimana 28 rispetto ad un altro farmaco da solo.
Peso corporeo
Dapagliflozin 10 mg come terapia di associazione aggiuntiva a metformina, glimepiride, metformina e una sulfanilurea, sitagliptin (con o senza metformina) o insulina ha prodotto una diminuzione statisticamente significativa del peso corporeo alla settimana 24 (p<0,0001, Tabelle 4 e 5). Questi effetti sono persistiti negli studi clinici a lungo termine. A 48 settimane la differenza per dapagliflozin in associazione a sitagliptin (con o senza metformina) rispetto al placebo era -2,22 kg. A 102 settimane la differenza per dapagliflozin in associazione a metformina rispetto al placebo, o in associazione a insulina rispetto al placebo era rispettivamente di โ2,14 e โ2,88 kg.
Come terapia aggiuntiva a metformina in uno studio di non inferioritร con controllo attivo, dapagliflozin ha prodotto una diminuzione statisticamente significativa del peso corporeo rispetto a glipizide di โ 4,65 kg alla settimana 52 (p<0,0001, Tabella 3) che persisteva alle settimane 104 e 208 (โ 5,06 kg e โ 4,38 kg, rispettivamente).
La combinazione di dapagliflozin 10 mg e exenatide a rilascio prolungato ha mostrato riduzioni di peso corporeo significativamente piรน grandi rispetto ad un altro farmaco da solo (Tabella 8).
Uno studio clinico a 24 settimane in 182 soggetti diabetici utilizzando lโassorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA, X-ray absorptiometry) per valutare la composizione della massa corporea ha mostrato una riduzione con dapagliflozin 10 mg piรน metformina in confronto al placebo piรน metformina, rispettivamente del peso corporeo e della massa grassa corporea, secondo quanto misurato mediante DXA, piuttosto che della massa magra o alla perdita di liquidi. Il trattamento con dapagliflozin piรน metformina ha prodotto una riduzione numerica nel tessuto adiposo viscerale rispetto al placebo piรน metformina in un sottostudio mediante immagini di risonanza magnetica.
Pressione sanguigna
In unโanalisi combinata predefinita di 13 studi controllati con placebo, il trattamento con dapagliflozin 10 mg ha prodotto una variazione dal basale della pressione arteriosa sistolica di -3,7 mmHg e della pressione arteriosa diastolica di -1,8 mmHg vs -0,5 mmHg (pressione arteriosa sistolica) e -0,5 mmHg (pressione arteriosa diastolica) per il gruppo placebo alla settimana 24. Riduzioni simili sono state osservate fino alla settimana 104.
La terapia di combinazione di dapagliflozin 10 mg e exenatide a rilascio prolungato ha determinato una riduzione nella pressione sanguigna sistolica alla settimana 28 significativamente piรน grande
(-4,3 mmHg) rispetto a dapagliflozin da sola (-1,8 mmHg, p < 0,05) e exenatide a rilascio prolungato da sola (-1,2 mmHg, p < 0,01).
In due studi di 12 settimane controllati verso placebo, un totale di 1.062 pazienti con diabete di tipo 2 non adeguatamente controllato e ipertensione (nonostante il preesistente trattamento stabile con ACE-I o ARB in uno studio e ACE-I o ARB piรน un altro trattamento antipertensivo nellโaltro studio) sono stati trattati con dapagliflozin 10 mg o placebo. Alla settimana 12 in entrambi gli studi, dapagliflozin 10 mg piรน un trattamento antidiabetico usuale ha prodotto un miglioramento di HbA1c e ha ridotto la pressione sanguigna sistolica corretta per il placebo in media di 3,1 e 4,3 mmHg, rispettivamente.
In uno studio dedicato, in pazienti diabetici con una eGFR da ? 45 a < 60 mL/min/1.73 m2, il trattamento con dapagliflozin ha dimostrato una riduzione della pressione arteriosa sistolica alla settimana 24: -4.8 mmHg rispetto a -1.7 mmHg per il placebo (p < 0.05).
Controllo glicemico in pazienti con dannorenale moderato CKD 3A (eGFR da ? 45 a < 60 mL/min/1,73 m2)
Lโefficacia di dapagliflozin รจ stata valutata in uno studio dedicato con pazienti diabetici con eGFR
? 45 a < 60 mL/min/1.73 m2 che hanno un controllo inadeguato della glicemia con un trattamento abituale. Il trattamento con dapaglifozin ha portato a una diminuzione dellโHbA1c e del peso corporeo rispetto al placebo (Tabella 9).
Tabella 9. Risultati alla settimana 24 di uno studio con dapaglifozin controllato verso placebo in pazienti diabetici con una eGFR ? 45 a < 60 mL/min/1.73 m2
Dapagliflozina
10 mg
Placeboa
Nb | 159 | 161 |
---|---|---|
HbA1c (%) | ||
Valore basale (medio) | 8.35 | 8.03 |
Variazione dal basaleb Differenza rispetto al placebob |
-0.37 -0.34* |
-0.03 |
(95% IC) | (-0.53, -0.15) | |
Peso corporeo (kg) Valore basale (medio) |
92.51 | 88.30 |
Percentuale di variazione rispetto al basalec | -3.42 | -2.02 |
Differenza in percentuale rispetto al placeboc
(95% IC)
-1.43*
(-2.15, -0.69)
a Metformina o metformina cloridrato fanno parte del trattamento abituale nel 69.4% e 64.0% dei pazienti per i gruppi trattati con dapagliflozin e placebo, rispettivamente.
b Media dei minimi quadrati aggiustata per valore basale
c Derivati dalla media dei minimi quadrati aggiustata per valore basale
* p<0.001
Pazienti con HbA1c al basale ? 9%
In unโanalisi predefinita di soggetti con HbA1c al basale ? 9,0% il trattamento con dapagliflozin 10 mg come monoterapia ha portato a riduzioni statisticamente significative di HbA1c alla settimana 24 (variazione media dal basale aggiustata: -2,04% e 0,19% per dapagliflozin 10 mg e placebo, rispettivamente) e in associazione aggiuntiva alla metformina (variazione media aggiustata dal basale:
-1,32% e -0,53% per dapagliflozin e placebo rispettivamente).
Risultati cardiovascolari e renali
Effetti di dapagliflozin sugli eventi cardiovascolari (DECLARE) รจ uno studio internazionale, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo condotto per determinare lโeffetto di dapagliflozin rispetto al placebo sugli esiti cardiovascolari quando aggiunto alla terapia in atto. Tutti i pazienti avevano diabete mellito di tipo 2 ed almeno altri due fattori di rischio cardiovascolare aggiuntivi (etร ? di 55 anni negli uomini o ? di 60 anni nelle donne e uno o piรน di dislipidemia, ipertensione o consumo di tabacco) o patologia cardiovascolare accertata.
Dei 17,160 pazienti randomizzati, 6,974 (40,6%) avevano patologia cardiovascolare accertata e 10,186 (59,4%) non avevano patologia cardiovascolare nota. 8,582 pazienti sono stati randomizzati a dapagliflozin 10 mg e 8,578 a placebo, e sono stati seguiti per una media di 4.2 anni.
Lโetร media della popolazione dello studio era di 63,9 anni, il 37,4% erano donne. In totale, 22,4 % avevano ricevuto diagnosi di diabete da ? 5 anni, la durata media del diabete era di 11.9 anni. La media di HbA1c era di 8.3% e la media di IMC era di 32.1 kg/m2.
Al baseline, il 10.0% dei pazienti aveva una storia di insufficienza cardiaca. La media di eGFR era di
85.2 mL/min/1.73 m2, il 7.4% dei pazienti aveva un eGFR < 60 mL/min/1.73 m2, e il 30.3% dei pazienti aveva micro- o macroalbuminuria (rapporto albumina/creatinina nelle urine [ACR] ? 30 a
? 300 mg/g o > 300 mg/g, rispettivamente).
Molti dei pazienti (98%) utilizzavano uno o piรน prodotti medicinali per il diabete al baseline, inclusa metformina (82%), insulina (41%) e sulfonilurea (43%).
Gli endpoints primari sono stati il tempo del primo evento del composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus ischemico (MACE) e del tempo del primo evento di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca o morte cardiovascolare. Gli endpoints secondari sono stati un endpoint renale composito e mortalitร per tutte le cause.
Eventi avversi cardiovascolari maggiori
Dapagliflozin 10 mg ha dimostrato la non inferioritร versus il placebo per il composito di morte cardiovascolare, infarto del miocardio e ictus ischemico (p ad una coda < 0.001).
Insufficienza cardiaca e morte cardiovascolare
Dapagliflozin 10 mg ha dimostrato superioritร versus il placebo nella prevenzione del composito di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca o morte cardiovascolare (Figura 1). La differenza nellโeffetto terapeutico รจ stata guidata dallโospedalizzazione per insufficienza cardiaca, senza nessuna differenza nella morte cardiovascolare (Figura 2).
Il beneficio del trattamento di dapagliflozin rispetto al placebo รจ stato osservato per i pazienti con o senza una patologia cardiovascolare accertata e con o senza insufficienza cardiaca al baseline, ed รจ stata consistente attraverso i sottogruppi inclusi etร , genere, funzionalitร renale (eGFR) e regione.
Figura 1: Tempo del primo evento di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca o per morte cardiovascolare.
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Patients at risk รจ il numero di pazienti a rischio allโinizio del periodo. HR=Hazard ratio CI=Confidence interval.
I risultati degli endpoints primari e secondari sono illustrati nella Figura 2. La superioritร di dapagliflozin rispetto al placebo non รจ stata dimostrata per MACE (p=0.172). Lโendpoint composito renale e mortalitร per tutte le cause non sono stati, pertanto, testati nellโambito della procedura di test di conferma.
Figura 2: Effetti del trattamento per gli endpoints compositi primari e dei loro componenti, ed endpoints secondari
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Lโendpoint composito renale รจ stato definito come: decremento sostenuto e confermato ? 40% dellโeGFR a eGFR <60 mL/min/1.73 m2 e/o stadio finale malattia renale (dialisi ? 90 giorni o trapianto di rene, eGFR sostenuto e confermato < 15 mL/min/1.73 m2 e/o morte renale o cardiovascolare.
I valori di p erano a due code. I valori di p degli endpoints secondari e per i singoli componenti sono nominali. Il tempo del primo evento รจ stato analizzato nel modello dei rischi proporzionali di Cox. Il numero dei primi eventi avversi per i singoli componenti รจ il numero attuale dei primi eventi per ciascun componente e non si somma al numero di eventi nell’endpoint composito.
CI=intervallo di confidenza.
Nefropatia
Dapagliflozin ha ridotto lโincidenza degli eventi del composito di decremento del eGFR sostenuto e confermato, dello stadio finale della malattia renale, della morte renale o cardiovascolare. La differenza tra i gruppi รจ stata guidata dalle riduzioni degli eventi dei componenti renali; dal decremento sostenuto di eGFR, stadio finale della malattia renale e morte renale (Figura 2).
Lโhazard ratio per il tempo di nefropatia (decremento sostenuto di eGFR, stadio finale della malattia renale e morte renale) รจ stato di 0.53 (95% CI 0.43, 0.66) per dapagliflozin versus il placebo.
In aggiunta, dapaglifozin ha ridotto la nuova insorgenza dell’albuminuria sostenuta (hazard ratio 0.79 [95% CI 0.72, 0.87]) e ha portato ad una maggiore regressione di macroalbuminuria (hazard ratio 1.82 [95% CI 1.51, 2.20]) confrontato con placebo.
Popolazione pediatrica
LโAgenzia europea dei medicinali ha rinviato lโobbligo di presentare i risultati degli studi con dapagliflozin in uno o piรน sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento del diabete tipo 2 (vedere paragrafo 4.2 per รฌnformazรฌonรฌ sullโuso pedรฌatrรฌco).
Edistride: come si assorbe e si elimina?
Abbiamo visto qual รจ il meccanismo d’azione di Edistride, ma รจ altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherร ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo piรน il farmaco nell’organismo.
Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.
Farmacocinetica di Edistride
Assorbimento
Dapagliflozin รจ assorbito in modo rapido ed efficace dopo somministrazione orale. Le concentrazioni plasmatiche massime (Cmax) di dapagliflozin vengono raggiunte generalmente entro 2 ore dalla somministrazione in condizioni di digiuno. La media geometrica dei valori di Cmax e AUC? di dapagliflozin allo stato stazionario, rilevati in seguito alla somministrazione in singola dose giornaliera di dapagliflozin 10 mg, sono rispettivamente di 158 ng/ml e di 628 ng ora/ml. La biodisponibilitร orale assoluta di dapagliflozin in seguito alla somministrazione di una dose di 10 mg รจ del 78%. La somministrazione in concomitanza con un pasto ad alto contenuto di grassi ha ridotto la Cmax di dapagliflozin fino ad un massimo del 50% e ha prolungato il Tmax di circa 1 ora, ma non ha alterato lโAUC in confronto a quanto osservato in condizioni di digiuno. Queste variazioni non sono considerate clinicamente significative. Pertanto, dapagliflozin puรฒ essere assunto in concomitanza o meno dei pasti.
Distribuzione
Dapagliflozin รจ legato alle proteine per circa il 91%. Il legame con le proteine non รจ risultato alterato in presenza di vari stati di malattia (es. compromissione renale o epatica). Il volume medio di distribuzione di dapagliflozin allo stato stazionario รจ risultato pari a 118 litri.
Biotrasformazione
Dapagliflozin viene ampiamente metabolizzato, principalmente a dapagliflozin 3-O-glucuronide, che รจ un metabolita inattivo. Dapagliflozin 3-O-glucuronide o gli altri metaboliti non contribuiscono a produrre gli effetti ipoglicemizzanti. La formazione di dapagliflozin 3-O-glucuronide รจ mediata da UGT1A9, un enzima presente nel fegato e nel rene, e il processo metabolico mediato da CYP rappresentava una via secondaria di clearance nellโuomo.
Eliminazione
Lโemivita plasmatica terminale media (t1/2) di dapagliflozin รจ risultata di 12,9 ore in seguito alla somministrazione di una dose orale singola di dapagliflozin 10 mg in soggetti sani. La clearance sistemica media totale di dapagliflozin, somministrato per via endovenosa, era pari a 207 ml/min. Dapagliflozin e i relativi metaboliti sono eliminati principalmente attraverso lโescrezione urinaria, con meno del 2 % come dapagliflozin in forma immodificata. Dopo la somministrazione di una dose di [
14
C]-dapagliflozin 50 mg, รจ stato recuperato il 96%, il 75% nelle urine e il 21% nelle feci. Nelle feci, il 15 % circa della dose รจ stata escreta sotto forma di farmaco progenitore.
Linearitร
Lโesposizione a dapagliflozin รจ aumentata in modo proporzionale rispetto allโincremento della dose di dapagliflozin nellโintervallo di 0,1-500 mg e il suo profilo farmacocinetico non รจ mutato nel tempo in seguito a somministrazioni giornaliere ripetute fino a un massimo di 24 settimane.
Popolazioni speciali
Danno renale
Allo stato stazionario (20 mg di dapagliflozin somministrati una volta al giorno per 7 giorni), i soggetti con diabete mellito di tipo 2 e dannorenale lieve, moderato o grave (secondo quanto stabilito in base alla clearance plasmatica dello ioexolo) evidenziavano esposizioni sistemiche medie a dapagliflozin rispettivamente del 32%, del 60% e piรน dellโ87%, rispetto a quelle dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e una funzione renale normale. Lโescrezione urinaria di glucosio nelle 24 ore allo stato stazionario รจ risultata altamente dipendente dalla funzione renale e nei soggetti con diabete mellito di tipo 2 e una funzione renale normale o danno renale lieve, moderato o grave sono stati escreti
rispettivamente 85, 52, 18 e 11 g di glucosio/giorno. Non รจ noto lโimpatto dellโemodialisi sullโesposizione a dapagliflozin.
Compromissione epatica
Nei soggetti con compromissione epatica lieve o moderata (classi Child-Pugh A e B), valori medi di Cmax e AUC di dapagliflozin erano rispettivamente fino al 12% e 36% maggiori, in confronto a quelli rilevati nei soggetti sani di controllo appaiati. Queste differenze non sono state considerate clinicamente significative. Nei pazienti con compromissione epatica grave (classe Child-Pugh C), i valori medi di Cmax e AUC di dapagliflozin erano rispettivamente del 40% e del 67% superiori rispetto ai controlli sani appaiati.
Anziani (? 65 anni)
Non si mostra alcun incremento clinicamente rilevante nellโesposizione in base unicamente allโetร nei soggetti fino a 70 anni. Tuttavia, si puรฒ prevedere un aumento dellโesposizione dovuto a una diminuzione della funzione renale correlata allโetร . Non sono disponibili dati sufficienti per poter trarre conclusioni in merito allโesposizione nei pazienti di etร > 70 anni.
Popolazione pediatrica
Il profilo farmacocinetico non รจ stato studiato nei pazienti pediatrici.
Sesso
LโAUCss media di dapagliflozin nelle donne รจ stata stimata superiore del 22% circa rispetto a quella rilevata negli uomini.
Etnia
Non sono state riscontrate differenze clinicamente rilevanti nelle esposizioni sistemiche tra i soggetti di Etnia Bianca, Nera o Asiatica.
Peso corporeo
ร stato riscontrato che lโesposizione a dapagliflozin diminuisce con lโaumentare del peso corporeo. Di conseguenza, i pazienti con un peso corporeo ridotto possono avere talvolta unโesposizione aumentata e i soggetti con un peso corporeo elevato possono avere talvolta unโesposizione ridotta. Tuttavia, le differenze relative allโesposizione non sono state considerate clinicamente significative.
Edistride: รจ un farmaco sicuro?
Abbiamo visto come Edistride agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Edistride รจ un farmaco sicuro?
Prima di tutto รจ necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.
Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.
Edistride: dati sulla sicurezza
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per lโuomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicitร a dosi ripetute, genotossicitร , potenziale cancerogeno e fertilitร . Dapagliflozin non induce tumori nei topi o nei ratti a qualsiasi delle dosi valutate in studi di carcinogenicitร a due anni.
Tossicitร riproduttiva e dello sviluppo
La somministrazione diretta di dapagliflozin in ratti giovani appena svezzati e lโesposizione indiretta nel corso dellโultima fase della gravidanza (periodi di tempo corrispondenti al secondo e al terzo trimestre di gravidanza rispetto allo sviluppo renale nellโuomo) e durante lโallattamento sono associate ciascuna a un aumento dellโincidenza e/o della gravitร delle dilatazioni tubulari e pelviche renali nella progenie.
Nellโambito di uno studio di tossicitร condotto su animali giovani, quando dapagliflozin รจ stato somministrato direttamente a ratti giovani a partire dal 21ยฐ giorno fino al 90ยฐ giorno successivo alla nascita, sono state rilevate dilatazioni tubulari e pelviche renali a tutti i livelli di dose; le esposizioni dei cuccioli alla dose piรน bassa testata erano ? 15 volte la dose massima raccomandata nellโuomo. Questi risultati sono stati associati ad incrementi dose-correlati del peso del rene e allโingrossamento macroscopico del rene rilevato a tutti i dosaggi. Le dilatazioni della pelvi renale e tubulari, osservate negli animali giovani, non sono completamente scomparse entro il periodo approssimativo di recupero pari a 1 mese.
In uno studio isolato sullo sviluppo prenatale e postnatale, alcune madri di ratti sono state trattate a partire dal 6ยฐ giorno di gestazione fino al 21ยฐ giorno dopo la nascita, mentre la progenie รจ stata esposta indirettamente in utero e durante lโintero periodo di allattamento (รจ stato condotto uno studio satellite per valutare le esposizioni a dapagliflozin nel latte e nella progenie). ร stato osservato un aumento dellโincidenza o della gravitร della dilatazione della pelvi renale nella progenie adulta delle madri trattate, benchรฉ soltanto alla dose massima testata (le esposizioni delle madri associate e della progenie a dapagliflozin erano rispettivamente 1.415 volte e 137 volte i valori osservati nellโuomo alla dose massima raccomandata). Lโulteriore tossicitร inerente allo sviluppo era limitata alle riduzioni dose- correlata del peso corporeo della progenie ed รจ stata osservata soltanto a dosaggi ? 15 mg/kg/die (associati ad esposizioni della progenie che sono ? 29 volte i valori osservati nellโuomo alla dose massima raccomandata). La tossicitร nelle madri รจ risultata evidente soltanto alla dose massima testata, ed era limitata a riduzioni transitorie del peso corporeo e del consumo di cibo alla somministrazione della dose. Il livello senza effetti avversi osservabili (NOAEL) per la tossicitร sullo sviluppo, alla dose minima testata, รจ associato a unโesposizione sistemica materna multipla che รจ circa 19 volte il valore umano alla dose massima raccomandata nellโuomo.
In ulteriori studi sullo sviluppo embrio-fetale condotti su ratti e conigli, dapagliflozin รจ stato somministrato ad intervalli coincidenti con le fasi piรน importanti dellโorganogenesi in ogni specie. Non รจ stata osservata nei conigli alcuna forma di tossicitร nelle madri o nello sviluppo a qualsiasi dose testata; il dosaggio massimo testato รจ associato a unโesposizione sistemica multipla di circa
1.191 volte la dose massima raccomandata nellโuomo. Nei ratti, dapagliflozin non รจ risultato embrioletale nรฉ teratogeno ad esposizioni fino a 1.441 volte la dose massima raccomandata nellโuomo.
Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.
Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.
Edistride: si puรฒ prendere insieme ad altri farmaci?
Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco รจ sicuro o no, รจ quello delle interazioni con altri farmaci.
Puรฒ infatti capitare che un farmaco, di per sรฉ innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.
Questo รจ vero anche per i prodotti erboristici: classico รจ l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.
Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Edistride
Edistride: interazioni
Interazioni farmacodinamiche
Diuretici
Dapagliflozin puรฒ aumentare lโeffetto diuretico dei diuretici tiazidici e dellโansa e puรฒ incrementare il rischio di disidratazione e ipotensione (vedere paragrafo 4.4).
Insulina e medicinali secretagoghi dellโinsulina
Lโinsulina e i medicinali secretagoghi dellโinsulina, come le sulfaniluree, causano ipoglicemia. Pertanto, puรฒ essere richiesta una dose piรน bassa di insulina o di un medicinale insulino secretagogo per ridurre il rischio di ipoglicemia quando vengono utilizzati in associazione con dapagliflozin nei pazienti con diabete di tipo 2 (vedere paragrafรฌ 4.2 e 4.8).
Interazioni farmacocinetiche
Dapagliflozin viene metabolizzato principalmente attraverso la coniugazione con glucuronide mediata dalla UDP glucuronosiltransferasi 1A9 (UGT1A9).
Pertanto, non ci si aspetta che dapagliflozin alteri la clearance metabolica di medicinali co- somministrati che sono metabolizzati da questi enzimi.
Effetto di altri medicinali su dapagliflozin
Studi di interazione condotti in soggetti sani, utilizzando principalmente un disegno a dose singola, suggeriscono che il profilo farmacocinetico di dapagliflozin non รจ alterato da metformina, pioglitazone, sitagliptin, glimepiride, voglibose, idroclorotiazide, bumetanide, valsartan o simvastatina.
In seguito alla co-somministrazione di dapagliflozin con rifampicina (un induttore di diversi trasportatori attivi e di enzimi che metabolizzano medicinali) รจ stata osservata una riduzione del 22 % nellโesposizione sistemica di dapagliflozin (AUC), ma senza alcun effetto clinicamente significativo sullโescrezione urinaria di glucosio nelle 24 ore. Non รจ raccomandato alcun aggiustamento della dose. Non รจ atteso un effetto clinicamente rilevante con altri induttori (ad es. carbamazepina, fenitoina, fenobarbital).
In seguito alla co-somministrazione di dapagliflozin con acido mefenamico (un inibitore del UGT1A9), รจ stato osservato un incremento del 55% nellโesposizione sistemica di dapagliflozin, ma senza alcun effetto clinicamente significativo sullโescrezione urinaria di glucosio nelle 24 ore. Non รจ raccomandato alcun aggiustamento della dose.
Effetto di dapagliflozin su altri medicinali
In studi di interazione condotti in soggetti sani, utilizzando principalmente un disegno a dose singola, dapagliflozin non ha alterato i profili farmacocinetici di metformina, pioglitazone, sitagliptin, glimepiride, idroclorotiazide, bumetanide, valsartan, digossina (un substrato della glicoproteina P,
Interferenza con lโanalisi del 1,5-anidro-glucitolo (1,5 AG)
Il monitoraggio del controllo glicemico attraverso lโanalisi del 1,5 AG non รจ raccomandato in quanto le misurazioni del 1,5 AG non sono attendibili nella valutazione del controllo glicemico nei pazienti che assumono inibitori del SGLT2. Si consiglia l’uso di metodi alternativi per monitorare il controllo glicemico.
Popolazione pediatrica
Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
Edistride: posso guidare la macchina se lo prendo?
Un capitolo poco noto e molto sottovalutato รจ quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacitร di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.
Molti farmaci riducono la capacitร di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacitร fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni
E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.
Edistride: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari
Edistride non altera o altera in modo trascurabile la capacitร di guidare veicoli e di usare macchinari. I pazienti devono essere avvertiti del rischio di ipoglicemia quando dapagliflozin รจ usato in associazione
con una sulfanilurea o lโinsulina che i capogiri sono una reazione avversa osservata con dapagliflozin (vedรฌ paragrafo 4.8)
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco