Valsoten compresse rivestie con film 80 mg (Valsartan): sicurezza e modo d’azione
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg (Valsartan) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:
Trattamento dellโipertensione essenziale negli adulti, nei bambini e negli adolescenti di etร compresa tra i 6 e i 18 anni.
Infarto miocardico recente:
Trattamento di pazienti adulti clinicamente stabili affetti da insufficienza cardiaca sintomatica o da disfunzione sistolica ventricolare sinistra asintomatica dopo un infarto del miocardio recente (12 ore-10 giorni) (vedรฌ paragrafรฌ 4.4 e 5.1).
Trattamento di pazienti adulti con insufficienza cardiaca sintomatica quando gli ACE-inibitori non sono tollerati o in pazienti intolleranti ai betabloccanti come terapia aggiuntiva agli ACE inibitori quando gli antagonisti del recettore dei minerlacorticoidi non possono essere utilizzati (vedere paragrafรฌ 4.2, 4.4, 4.5 e 5.1).
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: come funziona?
Ma come funziona Valsoten compresse rivestie con film 80 mg? Qual รจ il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.
Farmacodinamica di Valsoten compresse rivestie con film 80 mg
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti dellโangiotensina II, codice ATC: C09CA03.
Valsartan รจ un antagonista specifico, potente e selettivo, attivo per via orale, del recettore dellโangiotensina II (Ang II). Agisce selettivamente sul sottotipo recettoriale AT1, da cui dipendono le attivitร note dellโangiotensina II. Lโaumento dei livelli plasmatici di Ang II conseguente al blocco del recettore AT1 indotto dal valsartan puรฒ stimolare il recettore AT2 non bloccato, il che sembra controbilanciare lโeffetto del recettore AT1. Valsartan non mostra unโattivitร parzialmente agonista a livello del recettore AT1 e la sua affinitร per il recettore AT1 รจ molto piรน elevata (circa 20.000 volte) della sua affinitร per il recettore AT2. Valsartan non sembra legarsi nรฉ bloccare altri recettori ormonali o canali ionici importanti ai fini dellโequilibrio cardiovascolare.
Valsartan non inibisce lโACE (detto anche chininasi II) che converte Ang I in Ang II e degrada la bradichinina. Poichรฉ non vi sono effetti sullโACE, nรฉ tantomeno alcun potenziamento della bradichinina o della sostanza P, gli antagonisti dellโangiotensina II sono raramente associati alla comparsa di tosse. Nellโambito delle sperimentazioni cliniche in cui il valsartan รจ stato confrontato con un inibitore dellโACE, lโincidenza di tosse secca era significativamente inferiore (P < 0,05) nei pazienti trattati con valsartan rispetto a quelli trattati con un inibitore dellโACE (2,6 % rispetto al 7,9 % rispettivamente). In una sperimentazione clinica condotta tra pazienti con unโanamnesi di tosse secca durante la terapia a base di inibitori dellโACE, il 19,5 % dei soggetti dello studio che hanno assunto valsartan ed il 19,0 % di quelli che
hanno assunto un diuretico tiazidico hanno manifestato tosse rispetto al 68,5% dei pazienti trattati con un inibitore dellโACE (P < 0,05).
Ipertensione
La somministrazione delle compresse rivestite con film di Valsartan nei pazienti ipertesi determina una riduzione della pressione senza alterazione delle pulsazioni.
Nella maggior parte dei pazienti, dopo la somministrazione di una singola dose orale, lโeffetto anti- ipertensivo comincia a manifestarsi entro due ore, mentre il picco massimo di riduzione della pressione si raggiunge entro 4-6 ore. Lโeffetto anti-ipertensivo persiste per 24 ore dalla somministrazione. Con la somministrazione continuativa, lโeffetto anti-ipertensivo persistente si ottiene entro due settimane e gli effetti massimi entro 4 settimane , effetti che permangono con la terapia a lungo termine. La combinazione con lโidroclorotiazide consente di ottenere unโaddizionale e significativa riduzione della pressione.
La sospensione repentina delle compresse di Valsartan non รจ stata associata ad ipertensione di rimbalzo o altri eventi clinici avversi.
Il valsartan, nei pazienti ipertesi con diabete di tipo 2 e microalbuminuria, รจ stato associato ad una riduzione dellโescrezione urinaria di albumina. Nellโambito dello studio MARVAL (Micro Albuminuria Reduction with Valsartan) รจ stata valutata la riduzione dellโescrezione urinaria di albumina con il valsartan (80-160 mg/ una volta al giorno) rispetto allโamlodipina (5-10 mg/una volta al giorno), in 332 pazienti con diabete di tipo 2 (etร media: 58 anni; 265 uomini) con microalbuminuria (valsartan: 58 ยตg/min; amlodipina: 55,4 ยตg/min), pressione normale o alta e funzione renale normale (creatinina ematica <120 ยตmol/l). Dopo 24 settimane di terapia, si รจ riscontrata una riduzione dellโescrezione urinaria di albumina (p<0,001) del 42% (โ24,2 ยตg/min; IC 95% da โ40.4 a โ19,1) con il valsartan e di circa il 3% (โ1,7 ยตg/min; IC 95%: da โ5,6 a 14,9) con lโamlodipina, a fronte di percentuali simili di riduzione della pressione sanguigna nei due gruppi.
In un altro studio รจ stata esaminata lโefficacia del valsartan in termini di riduzione dellโescrezione urinaria di albumina in 391 pazienti ipertesi (BP=150/88 mmHg) con diabete di tipo 2, albuminuria (media=102
ยตg/min; 20-700 ยตg/min) e funzione renale normale (creatinina sierica media = 80 ยตmol/l). I pazienti sono stati randomizzati ad una di 3 dosi di valsartan (160, 320 e 640 mg/una volta al giorno) e trattati per 30 settimane. Lo scopo dello studio era la definizione della dose ottimale di valsartan per la riduzione dellโescrezione urinaria di albumina nei pazienti ipertesi con diabete di tipo 2. Dopo 30 settimane, si รจ registrata una significativa riduzione percentuale dellโescrezione urinaria di albumina, pari al 36% dal basale con valsartan 160 mg (IC 95%: dal 22 al 47%) e del 44% con valsartan 320 mg (IC 95%: dal 31 al 54%). Pertanto, lโassunzione di 160-320 mg di valsartan determina una riduzione clinicamente significativa dellโescrezione urinaria di albumina nei pazienti ipertesi con diabete di tipo 2.
Infarto miocardico recente
Lo studio VALsartan In Acute myocardial iNfarcTion (VALIANT) รจ uno studio randomizzato, controllato, multinazionale, in doppio cieco condotto in 14.703 pazienti con infarto miocardico acuto e segni, sintomi o evidenza radiologica di insufficienza cardiaca congestizia e/o evidenza di disfunzione sistolica del ventricolo sinistro (resa manifesta da una frazione di eiezione ? 40% mediante ventricolografia del radionuclide o ? 35% mediante ecocardiografia o angiografia ventricolare con mezzo di contrasto.) I pazienti sono stati randomizzati, in un periodo variabile dalle 12 ore ai 10 giorni successivi allโinsorgenza dei sintomi di un infarto miocardico, a valsartan, captopril o alla loro combinazione. La durata media del trattamento รจ stata di due anni. Lโendpoint primario era il tempo di insorgenza di mortalitร per tutte le cause.
Valsartan รจ risultato efficace quanto captopril nel ridurre la mortalitร per tutte le cause dopo infarto miocardico. La mortalitร per tutte le cause รจ stata simile nei gruppi trattati con valsartan (19,9%), captopril (19,5%) e valsartan + captopril (19,3%). Lโ associazione di valsartan a captopril non ha aggiunto ulteriori benefici al captopril somministrato in monoterapia.
Non si sono riscontrate differenze tra valsartan e captopril nella mortalitร per tutte le cause in base a etร , genere, razza, terapie di base o patologia di base. Valsartan รจ risultato anche efficace nel prolungare il tempo di insorgenza e nel ridurre la mortalitร cardiovascolare, lโospedalizzazione per insufficienza cardiaca, la recidiva di infarto miocardico, lโarresto cardiaco rianimato e lโictus non fatale (endpoint secondario composito). Il profilo di sicurezza di valsartan era sovrapponibile al decorso clinico di pazienti trattati in seguito ad infarto del miocardio. Relativamente alla funzione renale, la creatinina sierica รจ raddoppiata nel
4.2 % dei pazienti trattati con valsartan, nel 4.8% dei pazienti trattati con valsartan+captopril e nel 3.4% dei pazienti in trattamento con captopril. La terapia รจ stata sospesa a causa di vari tipi di disfunzione renale nellโ 1.1% dei pazienti trattati con valsartan, nellโ 1,3% dei pazienti trattati con valsartan+captopril e nellโ 0.8%
dei pazienti in trattamento con captopril. La valutazione dei pazienti con infarto miocardico recente deve includere una valutazione della funzionalitร renale.
Non si sono riscontrate differenze nella mortalitร per tutte le cause, nella mortalitร o morbilitร cardiovascolare quando farmaci betabloccanti sono stati associati alla combinazione valsartan + captopril, al valsartan da solo o al captopril da solo. Indipendentemente dal trattamento s la mortalitร รจ stata inferiore nel gruppo di pazienti trattati con un betabloccante, suggerendo che il noto effetto benefico dei betabloccanti in questa popolazione veniva mantenuto in questo studio.
Insufficienza cardiaca
La sperimentazione clinica Val-HeFT era uno studio randomizzato, controllato, multinazionale in cui il valsartan รจ stato confrontato con il placebo ai fini di valutare la mortalitร e la morbilitร in 5.010 pazienti con insufficienza cardiaca che assumevano la terapia normale, appartenenti alla classe II (62%), alla classe III (36%) e alla classe IV (2%) NYHA (New York Heart Association), con frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) <40% e diametro interno diastolico del ventricolo sinistro (LVIDD) >2,9 cm/m2. La terapia al basale includeva inibitori dellโACE (93%), diuretici (86%), digossina (67%) e beta-bloccanti (36%). La durata media del follow-up era di circa due anni. La dose media giornaliera del valsartan nello studio Val- HeFT era di 254 mg. La sperimentazione aveva due endpoint primari: la mortalitร per tutte le cause (tempo alla morte) e la mortalitร e la morbilitร composita per insufficienza cardiaca (tempo al primo evento patologico), definita come morte, morte improvvisa con rianimazione, ricovero per insufficienza cardiaca o somministrazione endovenosa di agenti inotropici o vasodilatatori per almeno quattro ore senza ricovero ospedaliero.
La mortalitร per tutte le cause รจ risultata simile (p=NS) nel gruppo del valsartan (19,7%) e del placebo (19,4%). Il beneficio principale era una riduzione del 27,5% (IC 95%: da 17 a 37%) del rischio relativo al tempo fino al primo ricovero per insufficienza cardiaca (13,9% rispetto a 18,5%). Nei pazienti che hanno assunto la triplice combinazione di un inibitore ACE, un beta-bloccante e il valsartan, si sono riportati risultati migliori per il placebo (mortalitร e morbilitร composita pari al 21,9% nel placebo rispetto al 25,4% nel gruppo del valsartan).
In un sottogruppo di pazienti che non assumevano un inibitore ACE (n=366), i vantaggi in termini di morbilitร si sono rivelati superiori. In questo sottogruppo, si รจ registrata una significativa diminuzione della mortalitร per tutte le cause con il valsartan rispetto al placebo, pari al 33% (IC 95%: da โ6% a 58%) (17,3% del valsartan rispetto a 27,1% del placebo) e si รจ registrata una significativa riduzione anche del rischio di mortalitร e morbilitร composita, pari al 44% (24,9% del valsartan rispetto al 42,5% del placebo).
Nei pazienti che hanno assunto un inibitore dellโACE senza un beta-bloccante, la mortalitร per tutte le cause รจ risultata simile (p=NS) nel gruppo del valsartan (21,8%) e del placebo (22,5%). Si รจ registrata una significativa riduzione del rischio di mortalitร e morbilitร composita pari al 18,3% (IC 95%: dallโ8% al 28%) con il valsartan rispetto al placebo (31,0% rispetto al 36,3%).
Nellโambito della popolazione complessiva dello studio Val-HeFT, si sono riportati significativi miglioramenti in termini di classe NYHA, segni e sintomi di insufficienza cardiaca, inclusa dispnea, affaticamento, edema e rantoli nel gruppo del valsartan rispetto al placebo. Inoltre, nei pazienti trattati con valsartan si รจ riportata una migliore qualitร della vita, valutata secondo un cambiamento del punteggio della scala Minnesota Living with Heart Failure Quality of Life dal basale allโendpoint rispetto al placebo. Si รจ registrato un aumento significativo della frazione di eiezione nei pazienti trattati con valsartan ed una riduzione significativa dellโ LVIDD dal basale allโendpoint rispetto al placebo.
Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l’uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dellโangiotensina II.
ONTARGET รจ stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato allโevidenza di danno d’organo. VA NEPHRON-D รจ stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.
Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalitร renale e/o cardiovascolare, mentre รจ stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia.
Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II, date le loro simili proprietร farmacodinamiche. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del
recettore dell’angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) รจ stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell’angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio รจ stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente piรน frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati piรน frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.
Popolazione pediatrica
Ipertensione
Lโeffetto anti-ipertensivo del valsartan รจ stato valutato nellโambito di quattro sperimentazioni cliniche, randomizzate, in doppio cieco, condotte in 561 pazienti pediatrici di etร compresa tra i 6 e i 18 anni e in 165 pazienti pediatrici di etร compresa tra 1 e 6 anni. Le condizioni patologiche di base che potenzialmente contribuivano allโipertensione nei bambini oggetto dello studio erano disturbi renali e urinari e obesitร .
Esperienza clinica nei bambini dai 6 anni in su
In una sperimentazione clinica a cui hanno partecipato 261 pazienti pediatrici ipertesi, di etร compresa tra i 6 e i 16 anni, i soggetti che pesavano <35 kg hanno assunto giornalmente compresse di valsartan da 10, 40 o 80 (dose bassa, media e elevata), mentre quelli di peso ?35 kg hanno assunto giornalmente compresse da 20, 80 e 160 mg di valsartan (dose bassa, media e elevata). Dopo 2 settimane, il valsartan รจ stato associato ad una riduzione della pressione sistolica e diastolica, in misura dipendente dalla dose. Complessivamente, i tre livelli di dosaggio del valsartan (dose bassa, media e elevata) hanno determinato una riduzione significativa della pressione sistolica di 8, 10 e 12 mm Hg dal basale, rispettivamente. Successivamente, i pazienti sono stati nuovamente randomizzati per continuare con la stessa dose di valsartan o per passare al placebo. Nei pazienti che hanno continuato ad assumere la dose media e elevata di valsartan, la pressione sistolica misurata subito prima dellโassunzione del farmaco era inferiore di -4 e – 7mm Hg rispetto ai pazienti del gruppo placebo. Nei pazienti che hanno assunto la dose bassa di valsartan, la pressione sistolica misurata subito prima dellโassunzione del farmaco รจ risultata simile a quella dei pazienti nel gruppo placebo.
Complessivamente, lโeffetto anti-ipertensivo dipendente dalla dose del valsartan era simile in tutti i sottogruppi demografici.
In un altro studio clinico condotto su 300 pazienti pediatrici ipertesi di etร compresa tra i 6 e i 18 anni, i pazienti eleggibili sono stati randomizzati allโassunzione delle compresse di valsartan o enalapril per 12 settimane. Ai bambini di peso ?18 kg e <35 kg รจ stato somministrato valsartan 80 mg o enalapril 10 mg; a quelli di peso ?35 kg e <80 kg รจ stato somministrato valsartan 160 mg o enalapril 20 mg, a quelli di peso
?80 kg รจ stato somministrato valsartan 320 mg o enalapril 40 mg. La riduzione della pressione sistolica รจ risultata simile nei pazienti che hanno assunto valsartan (15 mmHg) e enalapril (14 mmHg) (valore-p di non- inferioritร < 0,0001). I risultati relativi alla pressione diastolica erano in linea, con riduzioni di 9,1 mmHg e 8,5 mmHg con il valsartan e lโenalapril, rispettivamente.
Esperienza clinica nei bambini con meno di 6 anni di etร
Sono state condotte due sperimentazioni cliniche in pazienti di etร compresa tra 1 e 6 anni, a cui hanno partecipato rispettivamente 90 e 75 soggetti. Non sono stati reclutati bambini al di sotto di un anno di etร . Nel primo studio, lโefficacia del valsartan รจ stata confermata rispetto al placebo, ma non รจ stato possibile confermare una risposta dipendente dalla dose. Nel secondo studio, dosaggi piรน elevati di valsartan sono stati associati a riduzioni piรน marcate della pressione, ma la tendenza della risposta dipendente dalla dose non ha raggiunto una significativitร statistica e la differenza tra il gruppo che ha assunto il farmaco e quello che ha assunto il placebo non era significativa. Alla luce di tali incongruenze, il valsartan non รจ raccomandato in questa fascia di etร (vedere paragrafo 4.8).
LโAgenzia Europea dei Medicinali ha esonerato dallโobbligo di presentare i risultati degli studi con le compresse di valsartan in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica con insufficienza cardiaca e insufficienza cardiaca dopo recente infarto miocardico. Per le informazioni sullโutilizzo pediatrico, si prega di consultare il paragrafo 4.2.
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: come si assorbe e si elimina?
Abbiamo visto qual รจ il meccanismo d’azione di Valsoten compresse rivestie con film 80 mg, ma รจ altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherร ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo piรน il farmaco nell’organismo.
Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.
Farmacocinetica di Valsoten compresse rivestie con film 80 mg
Assorbimento:
Dopo la somministrazione per via orale del valsartan in monoterapia, le concentrazioni plasmatiche massime di valsartan si raggiungono in 2โ4 ore. La biodisponibilitร assoluta media รจ del 23%. Il cibo diminuisce lโesposizione (misurato in base allโarea sotto la curva concentrazione/tempo, AUC) al valsartan di circa il 40% e le concentrazioni plasmatiche massime (Cmax) di circa il 50%, anche se dopo 8 ore dallโassunzione, le concentrazioni plasmatiche di valsartan sono simili tra i pazienti che hanno mangiato e quelli a digiuno. Pertanto, questa diminuzione dellโAUC non รจ accompagnata da una riduzione clinicamente significativa dellโeffetto terapeutico ed il valsartan puรฒ essere assunto lontano o durante i pasti, indifferentemente.
Distribuzione:
Il volume di distribuzione allo stato stazionario del valsartan dopo la somministrazione endovenosa รจ di circa 17 litri, il che indica che il valsartan non si diffonde estensivamente nei tessuti. Il valsartan si lega altamente alle proteine sieriche (94โ97%), soprattutto lโalbumina sierica.
Biotrasformazione:
Il valsartan non subisce unโelevata biotrasformazione, in quanto solo il 20% della dose somministrata viene recuperata sotto forma di metabolita. Sono state riscontrate basse concentrazioni di un metabolita idrossilato (meno del 20% dellโAUC del valsartan). Questo metabolita รจ farmacologicamente inattivo.
Eliminazione:
Il valsartan presenta una cinetica di decadimento multiesponenziale (tยฝ? <1 ora e d tยฝร circa 9 ore). Il valsartan viene eliminato soprattutto per via biliare nelle feci (circa lโ 83% della dose) e per via renale nelle urine (circa il 13% della dose), principalmente sotto forma di farmaco immodificato. Con la somministrazione endovenosa, la clearance plasmatica del valsartan รจ di circa 2 l/ora, mentre la clearance renale รจ di 0,62 l/ora (circa il 30% della clearance totale). Lโemivita del valsartan รจ di 6 ore.
Pazienti con insufficienza cardiaca:
Il tempo medio alle concentrazioni massime e lโemivita di eliminazione del valsartan nei pazienti con insufficienza cardiaca sono simili ai valori osservati nei volontari sani. I valori AUC e Cmax del valsartan sono quasi proporzionali allโaumento del dosaggio, nellโintervallo clinico di dosaggio (da 40 a 160 mg due volte al giorno). Il fattore medio di accumulo รจ di circa 1,7. La clearance apparente del valsartan dopo la somministrazione per via orale รจ di circa 4,5 l/ora. Lโetร non incide sulla clearance apparente dei pazienti con insufficienza cardiaca.
Popolazioni speciali
Anziani
Eโ stata osservata unโesposizione sistemica al valsartan in qualche misura piรน elevata in alcuni soggetti anziani rispetto ai pazienti giovani; tuttavia, non รจ stata dimostrata alcuna significativitร statistica a tale proposito.
Compromissione della funzione renale
Come previsto per un composto in cui la clearance renale conta solo per il 30% della clearance plasmatica totale, non รจ stata osservata alcuna correlazione tra la funzione renale e lโesposizione sistemica al valsartan. Pertanto, non รจ necessario aggiustare la dose nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina
>10 ml/min). Allo stato attuale, non vi sono esperienze sulla sicurezza del farmaco nei pazienti con una clearance della creatinina <10 ml/min e nei pazienti dializzati, pertanto il valsartan deve essere somministrato con cautela in questi pazienti (vedere paragrafรฌ 4.2 e 4.4). Il valsartan รจ altamente legato alle proteine plasmatiche e viene difficilmente eliminato con la dialisi.
Insufficienza epatica
Circa il 70% della dose assorbita viene eliminata per via biliare, principalmente sotto forma di farmaco immodificato. Il valsartan non subisce biotrasformazioni di rilievo. Nei pazienti con insufficienza epatica da
lieve a moderata รจ stato riscontrato un raddoppio dellโesposizione (AUC) rispetto ai soggetti sani. Tuttavia, non รจ stata osservata alcuna correlazione tra le concentrazioni plasmatiche di valsartan ed il grado di disfunzione epatica. Il valsartan non รจ stato studiato nei pazienti con disfunzione epatica grave (vedere paragrafรฌ 4.2, 4.3 e 4.4).
Popolazione pediatrica
Nellโambito di uno studio a cui hanno preso parte 26 pazienti pediatrici ipertesi (di etร compresa tra 1 e 16 anni) che hanno assunto una singola dose di una soluzione di valsartan (media: da 0,9 a 2 mg/kg, con una dose massima di 80 mg), la clearance (litri/ora/kg) del valsartan รจ risultata simile nellโambito della fascia di etร da 1 a 16 anni e simile anche a quella degli adulti che hanno assunto la stessa formulazione.
Compromissione della funzione renale
Lโutilizzo nei pazienti pediatrici con clearance della creatinina <30 ml/min e nei pazienti pediatrici dializzati non รจ stato studiato e pertanto il valsartan non รจ raccomandato in questi soggetti. Non รจ necessario aggiustare la dose nei pazienti pediatrici con una clearance della creatinina >30 ml/min. Si raccomanda di monitorare attentamente la funzione renale ed il potassio sierico (vedere paragrafรฌ 4.2 e 4.4).
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: รจ un farmaco sicuro?
Abbiamo visto come Valsoten compresse rivestie con film 80 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Valsoten compresse rivestie con film 80 mg รจ un farmaco sicuro?
Prima di tutto รจ necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.
Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: dati sulla sicurezza
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per lโuomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicitร a dosi ripetute, genotossicitร , potenziale cancerogeno.
Nei ratti, le dosi tossiche (600 mg/kg/giorno) per la femmina gravida durante gli ultimi giorni di gestazione e la lattazione erano associate ad una minore sopravvivenza, ad un minore aumento di peso e a ritardi nello sviluppo (distacco del padiglione e apertura del canale auricolare) dei piccoli (vedere paragrafo 4.6). Queste dosi somministrate ai ratti (600 mg/kg/giorno) corrispondono a circa 18 volte la dose massima raccomandata nei pazienti umani su base mg/m2 (calcoli basati su una dose orale di 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg).
Negli studi di sicurezza non clinici, elevate dosi di valsartan (da 200 a mg/kg peso corporeo) hanno determinato nei ratti una riduzione dei parametri emocromocitometrici (eritrociti, emoglobina, ematocrito) e indicazioni di alterazioni dellโemodinamica renale (lieve aumento dellโurea plasmatica e iperplasia tubulare renale e, nei maschi, basofilia). Queste dosi somministrate ai ratti (200 e 600 mg/kg/giorno) corrispondono a circa 6 e 18 volte la dose massima raccomandata nei pazienti umani su base mg/m2 (calcoli basati su una dose orale di 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg).
Nella marmosetta, gli stessi dosaggi hanno determinato alterazioni simili ma piรน gravi, soprattutto a carico del rene, in cui si รจ sviluppata nefropatia con aumento dellโurea e della creatinina.
In entrambe le specie รจ stata osservata anche ipertrofia delle cellule giustaglomerulari renali. Tutte le alterazioni sono state considerate causa dellโazione farmacologica del valsartan che determina ipotensione a lungo termine, soprattutto nella marmosetta. Per quanto concerne le dosi terapeutiche nelle persone, non sembrerebbe che lโipertrofia delle cellule giustaglomerulari renali abbia una qualche rilevanza.
Popolazione pediatrica
La somministrazione orale giornaliera di valsartan nei ratti neonatali/giovani (dal settimo al settantesimo giorno di vita) con dosi di 1 mg/kg/giorno (circa il 10-35% della dose pediatrica massima raccomandata di 4 mg/kg/giorno sulla base di unโesposizione sistemica) ha provocato un danno renale persistente e irreversibile. I suddetti effetti rappresentano lโeffetto farmacologico previsto degli inibitori dellโenzima di conversione dellโangiotensina e dei bloccanti dellโangiotensina II di tipo 1; tali effetti si osservano se i ratti vengono trattati nei primi 13 giorni di vita. Tale periodo coincide con 36 settimane di gestazione negli esseri umani, che potrebbe occasionalmente estendersi fino a 44 settimane dopo il concepimento. Gli animali che hanno preso parte allo studio del valsartan nei ratti giovani hanno ricevuto il farmaco fino al giorno 70 e non si possono escludere effetti sulla maturazione renale (4-6 settimane post-natali). La maturazione della funzione renale รจ un processo che, negli esseri umani, si svolge nel primo anno di vita. Di conseguenza, non si puรฒ escludere una rilevanza clinica nei bambini <1 anno di etร , mentre i dati preclinici non indicano alcun rischio per la sicurezza dei bambini di piรน di un anno di etร .
Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.
Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: si puรฒ prendere insieme ad altri farmaci?
Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco รจ sicuro o no, รจ quello delle interazioni con altri farmaci.
Puรฒ infatti capitare che un farmaco, di per sรฉ innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.
Questo รจ vero anche per i prodotti erboristici: classico รจ l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.
Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Valsoten compresse rivestie con film 80 mg
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: interazioni
Negli studi condotti per valutare lโinterazione di valsartan con altri farmaci, non sono emerse interazioni clinicamente significative tra il valsartan e le seguenti sostanze: cimetidina, warfarin, furosemide, digossina, atenololo, indometacina, idroclorotiazide, amlodipina, glibenclamide.
Popolazione pediatrica
Nei bambini e negli adolescenti ipertesi, in cui le anomalie renali sono comuni, si raccomanda di usare cautela in caso di assunzione concomitante di valsartan ed altre sostanze che inibiscono il sistema renina- angiotensina- aldosterone e che potrebbero determinare un aumento delle concentrazioni sieriche di potassio. La funzione renale ed il potassio sierico devono essere regolarmente monitorati.
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?
Un capitolo poco noto e molto sottovalutato รจ quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacitร di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.
Molti farmaci riducono la capacitร di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacitร fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni
E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.
Valsoten compresse rivestie con film 80 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari
Non sono stati condotti studi per valutare gli effetti sulla capacitร di guidare. Quando si guidano veicoli o si utilizzano macchinari, รจ bene tenere presente che il farmaco puรฒ occasionalmente provocare capogiri e astenia.
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco