Eloxatin: effetti collaterali e controindicazioni
Eloxatin 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione (Oxaliplatino) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Oxaliplatino in associazione con 5-fluorouracile (5-FU) e acido folinico (AF) è indicato per:
trattamento adiuvante del cancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario
trattamento del cancro colorettale metastatico.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Eloxatin 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Eloxatin 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Eloxatin 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: controindicazioni
Oxaliplatino è controindicato nei pazienti che:
presentano precedenti noti di ipersensibilitĂ al principio attivo;
stanno allattando con latte materno;
presentano mielosoppressione antecedente all’inizio del primo ciclo, come evidenziato in condizioni di conta basale da neutrofili <2×109/l e/o conta piastrinica <100×109/l;
soffrono di una neuropatia sensoriale periferica con alterazione funzionale antecedente al primo ciclo;
hanno una funzionalitĂ renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafo 5.2).
Eloxatin 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali
Sintesi del profilo di sicurezza
Gli eventi avversi piĂ¹ frequenti di oxaliplatino in associazione a 5-fluorouracile/acido folinico sono stati di tipo gastrointestinale (diarrea, nausea, vomito e mucositi), ematologico (neutropenia, trombocitopenia) e neurologico (neuropatia sensoriale periferica acuta e da accumulo). In generale questi eventi avversi sono stati piĂ¹ frequenti e gravi con oxaliplatino in associazione a 5-FU/AF che con i soli 5-FU/AF.
Tabelle delle reazioni avverse
Le frequenze segnalate nella tabella sottostante derivano da studi clinici effettuati nel metastatico e nella terapia adiuvante (che comprendevano rispettivamente 416 e 1108 pazienti nel gruppo di
trattamento oxaliplatino piĂ¹ 5-FU/AF) e dall’esperienza post-marketing.
In questa tabella le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (³1/10), comune (³1/100, <1/10), non comune (³1/1000, <1/100), raro (³1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).
Ulteriori dettagli sono forniti dopo la tabella.
Classificazione per sistemi e organi secondoMedDRA | molto comune | comune | non comune | raro |
---|---|---|---|---|
Infezioni e infestazioni* |
– Infezioni | Rinite | Sepsi+ | |
Patologie del | – Anemia | – Neutropenia | – Trombocitopenia | |
sistema | – Neutropenia | febbrile | immunoallergica | |
emolinfopoietico* | – Trombocitopenia | – Anemia emolitica | ||
– Leucopenia | ||||
– Linfopenia | ||||
Disturbi del sistema immunitario | Allergia/reazione allergica++ | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | Acidosi meta- bolica | ||
Disturbi psichiatrici | – Nervosismo | |||
Patologie del | – Capogiri | – Disartria | ||
sistema nervoso* | – Nevrite motoria | – Sindrome | ||
– Meningismo | leucoencefalopatica | |||
posteriore | ||||
reversibile (RPLS o | ||||
PRES) (vedere par. | ||||
4.4) | ||||
Patologie | – Congiuntivite | – Riduzione | ||
dell’occhio | – Disturbi visivi | transitoria | ||
dell’acuità visiva | ||||
– Difetti al campo | ||||
visivo | ||||
– Neurite ottica | ||||
– Perdita transitoria | ||||
della visione, | ||||
reversibile dopo | ||||
sospensione della | ||||
terapia |
Infezioni del tratto respiratorio superiore
Sepsi neutropenica+
iperglicemia
Ipopotassiemia
ipernatriemia
Disidratazione
Ipocalcemia
Neuropatia sen- soriale periferica
Disturbi sensoriali
Disgeusia
Cefalea
Patologie dell’orecchio e del labirinto | – OtotossicitĂ | – SorditĂ | ||
---|---|---|---|---|
Patologie vascolari | Emorragia | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||||
Patologie gastrointestinali* |
-Nausea -Diarrea -Vomito -Stomatite/Mucosite -Dolore addominale -Stipsi |
-Dispepsia -Reflusso gastroesofageo -emorragia gastrointestinale -Emorragia rettale |
-Ileo -Ostruzione intestinale |
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
-Alterazioni della cute -Alopecia |
-Esfoliazione della cute (cioè sindrome mano e piede) -Eruzione cutanea eritematosa – Eruzione cutanea -Iperidrosi -Alterazioni delle unghie |
||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | -Dolore alla schiena |
-Artralgia -Dolore osseo |
||
Patologie renali ed urinarie | ||||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
-Affaticamento -Febbre+++ -Astenia -Dolore -Reazioni al sito di iniezione++++ |
Vampate
Trombosi venosa profonda
Ipertensione
Dispnea
Tosse
Epistassi
Singhiozzi
Embolia polmonare
Malattia inter- stiziale al polmone, talvolta fatale
Fibrosi polmonare**
Colite compresa diarrea da Clostridium difficile
Pancreatite
Ematuria
Disuria
Frequenza della minzione anormale
Esami diagnostici |
-Aumento degli enzimi epatici -Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue -Aumento della bilirubina nel sangue -Aumento della lattato deidrogenasi nel sangue -Aumento di peso (nella terapia adiuvante) |
-Aumento della creatinina nel sangue -Diminuzione di peso (nella patologia metastatica) |
---|
* Vedere la sezione dettagliata sotto
** Vedere paragrafo 4.4
+ Comune: Sepsi neutropenica, incluso esito fatale
++ Molto comuni Allergie/reazioni allergiche che si verificano principalmente durante l’infusione, talvolta fatali.
Comuni reazioni allergiche comprendenti rash cutaneo, in particolare orticaria, congiuntiviti e riniti.
Comuni reazioni anafilattiche o anafilattoidi, comprendenti broncospasmo, angioedema, ipotensione, sensazione di dolore toracico e shock anafilattico.
Con oxaliplatino è stata inoltre segnalata ipersensibilità ritardata ore o addirittura giorni dopo l’infusione.
+++ Molto comune febbre, brividi febbrili (tremori) sia da infezione (con o senza neutropenia febbrile) che forse da meccanismi immunologici
++++Sono state segnalate reazioni al sito di iniezione che includono dolore locale, rossore, gonfiore e trombosi.
Travaso puĂ² anche dare luogo a dolore locale e infiammazione che puĂ² essere grave e portare a complicazioni che includono necrosi, specialmente quando oxaliplatino è infuso attraverso una vena periferica (vedere paragrafo 4.4)
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Patologie del sistema emolinfopoietico
Incidenza per paziente (%), per grado
Oxaliplatino e 5- FU/AF 85mg/m² ogni 2 settimane |
setting Metastatico | setting Adiuvante | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Tutti i gradi |
Gr. 3 |
Gr. 4 |
Tutti i gradi |
Gr. 3 |
Gr. 4 |
|
Anemia | 82,2 | 3 | <1 | 75,6 | 0,7 | 0,1 |
Neutropenia | 71,4 | 28 | 14 | 78,9 | 28,8 | 12,3 |
Trombocitopenia | 71,6 | 4 | <1 | 77,4 | 1,5 | 0,2 |
Neutropenia febbrile | 5,0 | 3,6 | 1,4 | 0,7 | 0,7 | 0,0 |
Esperienza post-marketing con frequenza non nota
Sindrome emolitico-uremica Pancitopenia autoimmune Pancitopenia
Leucemia secondaria Infezione e infestazioni
Incidenza per paziente (%).
Oxaliplatino e 5- FU/AF | setting Metastatico | setting Adiuvante |
---|
85 mg/m² ogni 2 settimane | ||
---|---|---|
Tutti i gradi | Tutti i gradi | |
Sepsi (inclusa sepsi e sepsi neutropenica) | 1,5 | 1,7 |
Raro (>1/10.000, < 1/1000)
Coagulazione intravascolare disseminata (DIC), inclusi esiti fatali (vedere paragrafo 4.4).
Esperienza post-marketing con frequenza non nota
Shock settico, incluso esito fatale.
Disturbi del sistema immunitario
Incidenza delle reazioni allergiche per paziente (%), per grado
Oxaliplatino e 5 FU/AF 85 mg/m² ogni 2 settimane | Setting Metastatico | Setting Adiuvante | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Tutti i gradi |
Gr. 3 |
Gr. 4 |
Tutti i gradi |
Gr. 3 |
Gr. 4 |
|
Reazioni allergiche / Allergie | 9,1 | 1 | <1 | 10,3 | 2,3 | 0,6 |
Patologie del sistema nervoso
La tossicità dose limitante di oxaliplatino è di tipo neurologico. Comprende una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremità accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. Questi sintomi si verificano fino al 95% dei pazienti trattati. La durata di questi sintomi, che usualmente regrediscono tra un ciclo e l’altro di trattamento, aumenta con il numero dei cicli di trattamento.
La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale e la loro durata danno delle indicazioni per aggiustare la dose o anche per interrompere il trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Il disturbo funzionale comprende difficoltĂ nell’esecuzione di movimenti fini ed è una possibile conseguenza della diminuzione sensoriale. Il rischio di comparsa di sintomi persistenti per una dose complessiva di 850 mg/m² (cioè 10 cicli) è circa 10% e 20% per una dose complessiva di 1020 mg/m² (12 cicli). Nella maggioranza dei casi i segni e i sintomi neurologici migliorano o scompaiono completamente con l’interruzione del trattamento. Nel trattamento adiuvante del tumore al colon sei mesi dopo la fine del trattamento l’87% dei pazienti non aveva piĂ¹ sintomi o aveva sintomi lievi. Al follow up fino a 3 anni dopo, circa il 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di intensitĂ moderata (2,3%) o parestesie che possono interferire con le attivitĂ funzionali (0,5%).
Sono state segnalate reazioni neurosensoriali acute (vedere paragrafo 5.3). Queste reazioni iniziano entro l’ora di somministrazione e spesso si verificano con l’esposizione al freddo. Di solito si manifestano come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia. Una sindrome acuta di disestesia faringolaringea si manifesta nei pazienti con una incidenza dell’1%-2%, ed è caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocamento, senza evidenze oggettive di turbe respiratorie (nessuna cianosi o ipossia) o di laringospasmo o broncospasmo (nessuno stridore o sibilo). Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, anche senza trattamento i sintomi sono rapidamente reversibili. Il prolungamento dell’infusione aiuta a ridurre l’incidenza di queste sindromi (vedere paragrafo 4.4). Sono stati occasionalmente osservati altri sintomi come spasmo della mandibola/crampi muscolari/contrazioni muscolari involontarie/spasmi muscolari/mioclono, coordinazione anormale/andatura anormale/atassia/alterazioni dell’equilibrio, oppressione alla gola o al petto/ pressione/ disagio/dolore.
In aggiunta, disfunzioni del nervo cranico possono essere associate agli eventi sopra menzionati oppure presentarsi come evento isolato quale ptosi, diplopia, afonia/disfonia/raucedine, qualche volta descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione di lingua anormale o disartria, talvolta descritta
come afasia, nevralgia trigeminale/dolore facciale/dolore agli occhi, diminuzione della vista, alterazioni del campo visivo.
Durante la terapia con oxaliplatino sono stati segnalati altri sintomi neurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati casi isolati di neurite ottica.
Esperienza post-marketing con frequenza non nota
Convulsioni
Disturbo cerebrovascolare ischemico o emorragico
Patologie cardiache
Esperienza post-marketing con frequenza non nota
Prolungamento QT, che puĂ² portare ad aritmia ventricolare incluse Torsioni di punta, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Esperienza post-marketing con frequenza non nota
Laringospasmo
Polmonite e broncopolmonite, anche con esito fatale
Patologie gastrointestinali
Incidenza per paziente (%), per grado
Oxaliplatino e 5 FU/AF 85 mg/m² ogni 2 settimane |
setting Metastatico | setting Adiuvante | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Tutti i gradi |
Gr. 3 |
Gr. 4 |
Tutti i gradi |
Gr. 3 |
Gr. 4 |
|
Nausea | 69,9 | 8 | <1 | 73,7 | 4,8 | 0,3 |
Diarrea | 60,8 | 9 | 2 | 56,3 | 8,3 | 2,5 |
Vomito | 49,0 | 6 | 1 | 47,2 | 5,3 | 0,5 |
Mucosite/Stomatite | 39,9 | 4 | <1 | 42,1 | 2,8 | 0,1 |
Sono indicati profilassi e/o trattamento con agenti antiemetici potenti.
Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokalemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5 fluorouracile (5 FU). (vedere paragrafo 4.4).
Esperienza post-marketing con frequenza non nota
Ischemia intestinale, inclusi esiti fatali (vedere paragrafo 4.4
).
Ulcere e perforazioni gastrointestinali che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.4).
Patologie epatobiliari Molto raro (< 1/10000):
Sindrome da ostruzione sinusoidale epatica, nota anche come malattia veno-occlusiva del fegato, o manifestazioni patologiche correlate a tale alterazione epatica, che comprendono peliosi epatica, iperplasia nodulare rigenerativa, fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o aumento delle transaminasi.
Patologie del sistema muscoloschelettrico e del tessuto connettivo Esperienza post-marketing con frequenza non nota Rabdomiolisi inclusi esiti fatali (vedere paragrafo 4.4).
Patologie renali ed urinarie Molto raro (< 1/10000):
Necrosi tubulare acuta, nefrite interstiziale acuta e insufficienza renale acuta.
Patologie della cute e del sottocutaneo Esperienza post-marketing con frequenza non nota Vasculite da ipersensibilitĂ
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale stesso. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa
Eloxatin 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: avvertenze per l’uso
Oxaliplatino deve essere utilizzato esclusivamente dai reparti specializzati di oncologia e deve
essere somministrato sotto la supervisione di un medico oncologo qualificato.
Oxaliplatino deve essere utilizzato esclusivamente dai reparti specializzati di oncologia e deve
essere somministrato sotto la supervisione di un medico oncologo qualificato.
I pazienti con compromissione della funzionalitĂ renale da lieve a moderata devono essere monitorati attentamente per reazioni avverse e il dosaggio deve essere modificato in base alla tossicitĂ (vedere paragrafo 5.2).
Reazioni di ipersensibilitĂ
Un monitoraggio particolarmente attento deve essere garantito per i pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ad altri prodotti contenenti derivati del platino. In caso di comparsa di manifestazioni anafilattiche, l’infusione deve essere immediatamente interrotta e deve essere iniziato un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti una nuova somministrazione di oxaliplatino è controindicata. Sono state riportate reazioni crociate, talvolta fatali, con tutti i composti del platino. In caso di travaso di oxaliplatino, l’infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un trattamento sintomatico locale.
Sintomi neurologici
La tossicitĂ neurologica di oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nel caso di associazione con altri medicinali che presentano una tossicitĂ neurologica particolare. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito.
Nei pazienti che presentano delle disestesie faringolaringee acute (vedere paragrafo 4.8), durante o
nelle ore che seguono l’infusione di due ore, la successiva infusione di oxaliplatino deve essere effettuata in sei ore.
Neuropatia periferica
In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesie, disestesie), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravitĂ di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni:
nel caso in cui i sintomi durino piĂ¹ di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 (nel metastatico) o 75 mg/m2 (nella terapia adiuvante)
se le parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all’inizio del ciclo seguente, la dose di oxaliplatino successiva deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 (nel metastatico) o 75 mg/m2 (nella terapia adiuvante)
nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all’inizio del ciclo seguente il trattamento deve essere interrotto;
nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l’interruzione del trattamento con oxaliplatino, la ripresa della terapia puĂ² essere considerata.
Si devono informare i pazienti della possibilitĂ di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo la fine del trattamento. Parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivitĂ funzionali possono persistere fino a 3 anni dopo la fine del trattamento adiuvante.
Leucoencefalopatia Posteriore Reversibile (RPLS)
Sono stati riportati casi di Sindrome Leucoencefalopatica Posteriore Reversibile (RPLS, nota anche come PRES, Sindrome Encefalopatica Posteriore Reversibile) nei pazienti trattati con chemioterapia di associazione con oxaliplatino. La RPLS è una condizione neurologica rara, reversibile a rapida evoluzione che puĂ² manifestare convulsioni, ipertensione, cefalea, stato confusionale, cecitĂ e altre alterazioni visive e neurologiche (vedere paragrafo 4.8). La diagnosi di RPLS è basata su conferma da diagnostica cerebrale per immagini, preferibilmente MRI (risonanza magnetica).
Nausea, vomito, diarrea, disidratazione e alterazioni ematologiche
Le manifestazioni di tossicitĂ gastrointestinale, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico (vedere paragrafo 4.8).
Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile.
Durante il trattamento con oxaliplatino sono stati riportati casi di ischemia intestinale, inclusi esiti fatali. In caso di ischemia intestinale, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto e misure opportune devono essere messe in atto (vedere paragrafo 4.8).
In caso di tossicitĂ di tipo ematologico (neutrofili <1,5×109/l o piastrine <50×109/l), deve essere ritardato il ciclo seguente di terapia fino al ritorno dei valori ematologici a valori accettabili. Deve essere effettuata una completa conta del sangue con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. Gli effetti mielosoppressivi possono essere additivi a quelli di una concomitante chemioterapia. I pazienti con una grave e persistente mielosoppressione sono ad alto rischio di complicanze infettive. Sepsi, sepsi neutropenica e shock settico sono stati osservati in pazienti trattati con oxaliplatino, inclusi esiti fatali (vedere paragrafo 4.8). Se uno di questi eventi si verifica, oxaliplatino deve essere interrotto.
I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/vomito, mucosite/stomatite e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino/5-fluorouracile in modo da poter contattare con urgenza il medico che li ha in cura, per un adeguato trattamento.
Se si presenta mucosite/stomatite con o senza neutropenia, il trattamento seguente deve essere rimandato fino a che la mucosite/stomatite è di grado 1 o inferiore e/o fino a che la conta dei neutrofili è ³1,5×109/l.
Per oxaliplatino somministrato in associazione a 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), bisogna comunque effettuare l’usuale aggiustamento di dose per il 5-fluorouracile in relazione alla tossicità di quest’ultimo.
In caso di comparsa di diarrea di grado 4, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili
<1,0×109/l),neutropenia febbrile (febbre di origine sconosciuta senza un’infezione documentata
clinicamente o microbiologicamente con una conta assoluta dei neutrofili <1,0 x 109/l, una temperatura superiore ai 38,3°C in una singola misurazione o una temperatura confermata superiore ai 38°C per piĂ¹ di un’ora), o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine <50×109/l), bisogna ridurre da 85 a 65 mg/m² (nel metastatico) o 75 mg/m2 (nella terapia adiuvante) la dose di oxaliplatino e in aggiunta adattare quella di 5-fluorouracile.
Reazioni polmonari
In caso di sintomi respiratori inspiegati, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino, fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale (vedere paragrafo 4.8).
Patologie del sangue
La sindrome emolitica-uremica (SEU) è un effetto indesiderato che puĂ² causare la morte (frequenza non nota). Il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto ai primi segni di anemia emolitica microangiopatica, come una rapida diminuzione dell’emoglobina in concomitanza a trombocitopenia, innalzamento della bilirubina sierica, della creatinina sierica, dell’urea del sangue, o della LDH. L’insufficienza renale puĂ² non essere reversibile con la sospensione della terapia e puĂ² essere necessaria la dialisi.
In associazione al trattamento con oxaliplatino è stata riportata coagulazione intravascolare disseminata (DIC), inclusi esiti fatali.
Nel caso in cui la DIC sia stata diagnosticata, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto, e deve essere instaurato un adeguato trattamento (vedere paragrafo 4.8). Si deve prestare cautela in pazienti con condizioni che sono associate a DIC, come infezione, sepsi, ecc.
Prolungamento QT
Il prolungamento QT puĂ² indurre un aumentato rischio di sviluppare aritmie ventricolari, comprese le Torsioni di punta, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.8). L’intervallo QT deve essere attentamente monitorato su base regolare prima e dopo la somministrazione di oxaliplatino. Si deve prestare cautela in pazienti con storia o predisposizione per il prolungamento del QT, in quei pazienti che stanno assumendo medicinali noti per prolungare l’intervallo QT, e in quelli con alterazioni elettrolitiche come ipokalemia, ipocalcemia o ipomagnesiemia. In caso di prolungamento del QT, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.5 e 4.8).
Rabdomiolisi
Ăˆ stata riportata rabdomiolisi, inclusi esiti fatali, in pazienti trattati con oxaliplatino. In caso di dolore muscolare e gonfiore, in associazione a debolezza, febbre o urine scure, il trattamento con oxaliplatino deve essere interrotto. Se viene confermata la diagnosi di rabdomiolisi, devono essere messe in atto misure opportune. Si raccomanda cautela se medicinali associati a rabdomiolisi sono somministrati in concomitanza con l’oxaliplatino (vedere paragrafì 4.5 e 4.8).
Ulcera gastrointestinale/ulcera gastrointestinale con emorragia e con perforazione
Il trattamento con oxaliplatino puĂ² causare ulcera gastrointestinale e potenziali complicanze, come emorragia e perforazione gastrointestinali, che possono essere fatali. In caso di ulcera gastrointestinale il trattamento con oxaliplatino deve essere sospeso e devono essere messe in atto opportune misure (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni epatiche
In caso di alterazione dei test di funzionalitĂ epatica o di ipertensione portale, che non deriva ovviamente da metastasi epatiche, si deve pensare a casi molto rari di alterazioni vascolari epatiche indotte dal farmaco.
Per l’uso in donne in gravidanza vedere paragrafo 4.6. FertilitĂ
Negli studi preclinici con oxaliplatino sono stati osservati effetti genotossici. Quindi si devono informare i pazienti maschi trattati con oxaliplatino di non concepire un figlio durante il trattamento e fino a sei mesi dopo la fine del trattamento e di chiedere un parere riguardo alla conservazione di liquido seminale prima del trattamento poichĂ© oxaliplatino puĂ² portare a sterilitĂ che puĂ² essere irreversibile.
Le donne devono evitare la gravidanza durante il trattamento con oxaliplatino e devono usare un efficace metodo contraccettivo (vedere paragrafo 4.6).
Quando oxaliplatino è somministrato per via intraperitoneale (via di somministrazione off label) puĂ² verificarsi emorragia peritoneale.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco