Enaxozar: effetti collaterali e controindicazioni

Enaxozar: effetti collaterali e controindicazioni

Enaxozar Infus fl 500 mg (Dexrazoxano Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Prevenzione della cardiotossicità cronica cumulativa causata dall’uso di doxorubicina o epirubicina in pazienti adulti affetti da cancro mammario avanzato e/o metastatico che hanno ricevuto una precedente dose cumulativa di 300 mg/m2 di doxorubicina o una precedente dose cumulativa di 540 mg/m2 di epirubicina candidati ad un ulteriore trattamento con antracicline.

Enaxozar Infus fl 500 mg: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Enaxozar Infus fl 500 mg ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Enaxozar Infus fl 500 mg, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Enaxozar Infus fl 500 mg: controindicazioni

Bambini e adolescenti fino ai 18 anni di età (vedere paragrafo 4.4 e 4.8)

Pazienti ipersensibili al dexrazoxano.

Allattamento (vedere paragrafo 4.6).

Vaccinazione concomitante con vaccino contro la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5)

Enaxozar Infus fl 500 mg: effetti collaterali

Enaxozar è somministrato insieme a chemioterapia con antracicline e, di conseguenza, il contributo relativo delle antracicline e Enaxozar al profilo delle reazioni avverse potrebbe non essere chiaro. La maggior parte delle reazioni avverse sono ematologiche e gastroenterologiche, principalmente anemia, leucopenia, nausea, vomito e stomatiti, così come astenia e alopecia. Gli effetti mielosoppressivi di Enaxozar possono essere additivi a quelli della chemioterapia (vedere paragrafo 4.4). È stato riportato un aumento del rischio di sviluppo di secondi tumori maligni primari, in particolare LMA.

Reazioni avverse

La tabella seguente include le reazioni avverse riportate negli studi clinici e dai dati sull’uso post- marketing. A causa della natura spontanea delle segnalazioni post-marketing, tali eventi sono elencati con frequenza “non nota” se non sono già stati individuati come reazioni dagli studi clinici.

Le reazioni avverse sono classificate in ordine di frequenza, le più frequenti per prime e secondo la seguente convenzione: molto comune (? 1/10); comune (?1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1

Infezioni ed infestazioni

Non comune Infezione, sepsi

Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)

Non comune Leucemia mieloide acuta Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Anemia, leucopenia.

Comune Neutropenia, trombocitopenia, neutropenia febbrile, granulocitopenia Non comune Aplasia febbrile del midollo osseo, incremento della conta di

eosinofili, incremento della conta dei neutrofili, incremento della conta delle piastrine, incremento della conta dei globuli bianchi, diminuzione della conta dei linfociti, diminuzione della conta dei monociti.

Disturbi del sistema immunitario

Non nota Reazioni anafilattiche, ipersensibilità Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Anoressia

Patologie del sistema nervoso

Comune Parestesia, vertigini, mal di testa, neuropatia periferica Non comune Sincope

Patologie dell’occhio

Comune Congiuntiviti

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Non comune Vertigine, infezione dell’orecchio

Patologie cardiache

Comune Diminuzione della frazione di eiezione, tachicardia

Patologie vascolari

Comune Flebite

Non comune Trombosi venose, linfedema Non nota Embolia

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Comune Dispnea, tosse, faringite

Non comune Infezione del tratto respiratorio Non nota Embolia polmonare Patologie gastrointestinali

Molto comune Nausea, vomito, stomatite

Comune Diarrea, stipsi, dolore addominale, dispepsia Non comune Gengivite, candidosi orale

Patologie epatobiliari

Comune Aumento delle transaminasi Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Alopecia

Comune Disturbi delle unghie, eritema

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune Astenia

Comune Infiammazione delle mucose, piressia, affaticamento, malessere, reazione nel sito di iniezione (incluso dolore, gonfiore, sensazione di bruciore, eritema, prurito, trombosi)

Non comune Edema, sete

Dati studi clinici

La tabella sopra mostra le reazioni avverse riportate negli studi clinici che hanno una ragionevole possibilità di un rapporto causale con dexrazoxano. Questi dati sono derivati da studi clinici su pazienti con cancro in cui Enaxozar era stato usato in combinazione con chemioterapia a base di antracicline, e dove in alcuni casi si è potuto definire un gruppo di controllo di pazienti sottoposti a chemioterapia da sola.

Pazienti che hanno ricevuto chemioterapia e dexrazoxano (n=375):

Di questi il 76% è stato trattato per cancro mammario ed il 24% per vari tumori avanzati.

Trattamento con Enaxozar: una dose media di 1010 mg/m² (mediana: 1000 mg/m²) in combinazione con doxorubicina, e una dose media di 941 mg/m² (mediana: 997 mg/m²) in combinazione con epirubicina.

Trattamento chemioterapico ricevuto da pazienti trattati per cancro mammario: 45% terapia in

combinazione con doxorubicina 50 mg/m² (prevalentemente con 5-fluorouracile e ciclofosfamide); 17% con sola epirubicina, 14% terapia di combinazione con epirubicina 60 o 90 mg/m² (prevalentemente con 5-fluorouracile e ciclofosfamide).

Pazienti che hanno ricevuto chemioterapia da sola (n=157)

Tutti sono stati trattati per cancro mammario.

Trattamento chemioterapico ricevuto: 43% epirubicina come agente singolo 120 mg/m²: 33% terapia di combinazione con doxorubicina 50mg/m² (prevalentemente con 5-fluoracile e ciclofosfamide); 24% terapia in combinazione con epirubicina a 60 o 90 mg/m² (prevalentemente con 5-fluoracile e ciclofosfamide).

Secondi tumori maligni primari

Sono state osservate leucemia mieloide acuta (LMA) / sindrome mielodisplastica (SMD) secondarie in pazienti pediatrici con linfoma di Hodgkin o leucemia linfoblastica acuta che hanno ricevuto dexrazoxano in combinazione con chemioterapia (vedere paragrafo 4.4). In pazienti adulti con cancro mammario è stata riportata con frequenza non comune LMA nel periodo post-marketing.

Profilo di sicurezza alla massima dose tollerata

La dose massima tollerata (MTD) di dexrazoxano quando somministrata come monoterapia per infusione breve ogni tre settimane per la cardioprotezione non è stata specificamente studiata. Negli studi sul dexrazoxano come citotossico la sua MTD si è dimostrata essere dipendente dalla posologia e dallo schema di dosaggio, e varia da 3750 mg/m² quando le infusioni brevi sono somministrate in dosi divise nell’arco di 3 giorni a 7420 mg/m² quando sono somministrato settimanalmente per 4 settimane; con mielosoppressione ed alterazioni dei test di funzionalità epatica come fattori dose limitanti. La MTD è più bassa in pazienti che sono stati pesantemente pre-trattati con chemioterapia, ed in quelli con pre-esistente immunosoppressione (ad esempio AIDS).

Le seguenti sono reazioni avverse riportate quando dexrazoxano è stato somministrato a dosi vicine alla MTD: neutropenia, trombocitopenia, nausea, vomito, e un incremento dei parametri epatici. Altri effetti tossici sono stati malessere, febbre lieve, aumento della clearance urinaria del ferro e dello zinco, anemia, coagulazione del sangue anormale, aumento transitorio dei trigliceridi e dei livelli di amilasi ed una diminuzione transitoria dei livello serico del calcio.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo:

www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza

Enaxozar Infus fl 500 mg: avvertenze per l’uso

Con Enaxozar sono stati riportati effetti mielosoppressivi che possono essere additivi a quelli della chemioterapia (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti in trattamento con dexrazoxano la conta delle cellule a nadir può essere inferiore. È pertanto necessario il monitoraggio ematologico. Leucopenia e trombocitopenia generalmente regrediscono rapidamente dopo l’interruzione del trattamento con Enaxozar.

Ad alte dosi di chemioterapia, in cui la dose di Enaxozar supera i 1000 mg/m², la mielosoppressione potrebbe aumentare in modo significativo.

Patologie epatiche

Poiché nei pazienti trattati con Enaxozar è stata occasionalmente osservata disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.8), si raccomanda di eseguire test di routine per la funzione epatica prima e durante la somministrazione di dexrazoxano nei pazienti con disturbi noti della funzione epatica.

Il monitoraggio cardiaco standard associato al trattamento con doxorubicina o epirubicina deve essere continuato.

Associazione di dexrazoxano con la chemioterapia

Dal momento che il dexrazoxano è un agente citotossico, con un’attività inibente la topoisomerasi II, la combinazione del dexrazoxano con la chemioterapia può aumentare il rischio di secondi tumori maligni primari.

Negli studi clinici, sono stati riportati casi di secondi tumori maligni primari in particolare leucemia mieloide acuta (LMA) e sindrome mielodisplatica (SMD), in pazienti pediatrici con linfoma di Hodgkin e leucemia linfoblastica acuta in trattamento con regimi di chemioterapia con diversi farmaci citotossici (per esempio etoposide, doxorubicina, ciclofosfamide) (vedere paragrafo 4.8).

In pazienti adulti con cancro mammario è stata riportata con frequenza non comune LMA nel periodo post-marketing (vedere paragrafo 4.8).

In alcuni studi, è stata osservata un’alta incidenza di morte in gruppi trattati con dexrazoxano più chemioterapia rispetto a quelli trattati solo con chemioterapia. La possibilità che il dexrazoxano sia stato un fattore che ha contribuito allo squilibrio non può essere esclusa (vedere paragrafo 5.1).

È stata riportata una diminuzione significativa nel grado di risposta tumorale in uno studio su pazienti con cancro mammario avanzato trattate con doxorubicina e dexrazoxano rispetto a pazienti trattate con doxorubicina e placebo. Dal momento che sia il dexrazoxano sia la doxorubicina sono inibitori della

topoisomerasi, è possibile che il dexrazoxano possa interferire con l’efficacia antitumorale della doxorubicina. Non è quindi raccomandato l’uso del dexrazoxano in combinazione con terapia adiuvante per il cancro mammario o chemioterapia intesa come terapia curativa.

La combinazione di dexrazoxano con la chemioterapia può portare ad un aumentato rischio di tromboembolismo (vedere paragrafo 4.8).

Danno renale

La clearance del dexrazoxano e dei suoi metaboliti attivi può essere ridotta in pazienti con ridotta clearance della creatinina.

Pazienti con infarto miocardico

Non esistono dati a supporto dell’uso di dexrazoxano in pazienti con infarto miocardico occorso entro

12 mesi, pre-esistente scompenso cardiaco (incluso scompenso cardiaco clinico secondario a trattamento con antracicline), angina non controllata o malattia cardiaca valvolare sintomatica.

Uomini sessualmente attivi

Poiché il dexrazoxano è un agente citotossico, gli uomini sessualmente attivi devono continuare ad utilizzare efficaci metodi contraccettivi per almeno 3 mesi dopo l’interruzione del trattamento con il dexrazoxano (vedere paragrafo 4.6).

Pazienti con precedente storia di allergia al dexrazoxano o al razoxano

In pazienti trattati con dexrazoxano ed antracicline sono state osservate reazioni anafilattiche incluso angioedema, reazioni cutanee, broncospasmo, distress respiratorio, ipotensione e perdita di coscienza (vedere paragrafo 4.8). Prima della somministrazione deve essere attentamente valutata una precedente storia di allergia al dexrazoxano o al razoxano.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco