Oncaspar: effetti collaterali e controindicazioni

Oncaspar: effetti collaterali e controindicazioni

Oncaspar (Pegaspargasi) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Oncaspar è indicato come componente di una terapia di associazione antineoplastica per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta (acute lymphoblastic leukaemia, ALL) nei pazienti pediatrici dalla nascita a 18 anni e negli adulti.

Oncaspar: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Oncaspar ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Oncaspar, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Oncaspar: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Compromissione epatica grave (bilirubina >3 volte il limite superiore della norma [upper limit of normal, ULN]; transaminasi > 10 volte l’ULN).

Anamnesi positiva per trombosi grave con una precedente terapia a base di L-asparaginasi. Anamnesi positiva per pancreatite, inclusa la pancreatite correlata a precedente terapia con L- asparaginasi (vedere paragrafo 4.4).

Anamnesi positiva per eventi emorragici gravi con una precedente terapia a base di L-asparaginasi (vedere paragrafo 4.4).

Oncaspar: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse piĂ¹ comuni con Oncaspar (osservate in almeno 2 studi con una frequenza >10%) includevano: alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, bilirubina ematica aumentata, tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato, ipertrigliceridemia, iperglicemia e neutropenia febbrile.

Tabella delle reazioni avverse

La frequenza degli effetti indesiderati è definita in base alla seguente convenzione: molto comune (?1/10), comune (?1/100, <1/10), non comune (?1/1.000, <1/100), raro (?1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

La Tabella 1 riporta le reazioni avverse e le loro frequenze.

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazione avversa
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune: neutropenia febbrile Comune: anemia, coagulopatia
Non nota: insufficienza midollare
Patologie gastrointestinali Molto comune: pancreatite, diarrea, dolore addominale, nausea Comune: vomito, stomatite, ascite
Raro: pancreatite necrotizzante, pancreatite emorragica
Non nota: pseudocisti pancreatica, parotite*
Classificazione per sistemi e
organi secondo MedDRA
Reazione avversa
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
Non nota: piressia
Patologie epatobiliari Comune: epatotossicitĂ , fegato grasso
Raro: necrosi epatica, itterizia, colestasi, insufficienza epatica
Disturbi del sistema
immunitario
Molto comune: ipersensibilitĂ , orticaria, reazione anafilattica
Non nota: necrolisi tossica epidermica*
Infezioni ed infestazioni Comune: infezioni, sepsi
Esami diagnostici Molto comune: peso diminuito, ipoalbuminemia, alanina
aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata, ipertrigliceridemia, fibrinogeno ematico diminuito, lipasi aumentata, amilasi aumentata, tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato, bilirubina ematica aumentata
Comune: tempo di protrombina prolungato, rapporto internazionale normalizzato aumentato, ipokaliemia, colesterolo ematico aumentato, ipofibrinogenemia, gamma-glutamil transferasi aumentata
Non nota: urea ematica aumentata, anticorpi anti-pegaspargasi, conta dei neutrofili diminuita, conta delle piastrine diminuita, iperammoniemia
Disturbi del metabolismo e
della nutrizione
Molto comune: appetito ridotto, iperglicemia
Comune: iperlipidemia, ipercolesterolemia Non nota: chetoacidosi diabetica, ipoglicemia
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune: dolore agli arti
Patologie del sistema nervoso Comune: crisi convulsiva, neuropatia motoria periferica, sincope
Raro: sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile Non nota: sonnolenza, tremore*
Disturbi psichiatrici Non nota: stato confusionale
Patologie renali e urinarie Non nota: insufficienza renale acuta*
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Comune: ipossia
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Molto comune: eruzione cutanea
Patologie vascolari Molto comuni: embolia**
Comune: trombosi***
Non nota: accidente cerebrovascolare, emorragia, trombosi del seno sagittale superiore

*Reazioni indesiderate osservate con altre asparaginasi nella classe

**Casi di embolia polmonare, trombosi venosa, trombosi venosa di un arto e trombofllebite superficiale sono stati osservati in DFCI 11-001

***Legenda: trombosi del SNC

Descrizione di alcune reazioni avverse

Le seguenti reazioni avverse sono state osservate in associazione con la terapia con asparaginasi. Benché non siano state associate specificamente all’uso di pegaspargasi, possono verificarsi con l’uso di Oncaspar:

Patologie del sistema emolinfopoietico

Oncaspar puĂ² causare mielosoppressione da lieve a moderata coinvolgendo tutte e tre le linee cellulari ematiche.

Circa la metĂ  di tutte le emorragie e le trombosi gravi colpisce i vasi cerebrali e puĂ² comportare ictus, crisi convulsiva, cefalea o perdita di coscienza.

Patologie del sistema nervoso

Oncaspar puĂ² causare disfunzioni del sistema nervoso centrale che si manifestano con convulsioni e, meno frequentemente, stato confusionale e sonnolenza (lieve compromissione dello stato di coscienza).

In rari casi puĂ² verificarsi la sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (Reversible posterior leukoencephalopathy syndrome, RPLS).

In casi molto rari è stato descritto un lieve tremore delle dita.

Patologie gastrointestinali

Circa la metĂ  dei pazienti sviluppa reazioni gastrointestinali da lievi a moderate, come perdita di appetito, nausea, vomito, crampi addominali, diarrea e calo ponderale.

Ăˆ comune l’insorgenza della pancreatite acuta. Vi sono state segnalazioni isolate circa la formazione di pseudocisti (fino a quattro mesi dopo l’ultimo trattamento).

La pancreatite emorragica o necrotizzante si verifica raramente. Con il trattamento con L-asparaginasi è stato descritto un caso di pancreatite con parotite acuta concomitante. In singoli casi, è stata segnalata pancreatite emorragica o necrotizzante con esito fatale.

Durante e persino dopo la conclusione della terapia con Oncaspar si puĂ² verificare un innalzamento dell’amilasi sierica.

Patologie renali e urinarie

Durante il trattamento con regimi terapeutici contenenti L-asparaginasi, in rari casi puĂ² svilupparsi insufficienza renale acuta.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Possono manifestarsi reazioni allergiche cutanee. Ăˆ stato descritto un caso di necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell) in associazione con L-asparaginasi.

Patologie endocrine

Ăˆ comune il riscontro di alterazioni della funzione endocrina del pancreas che si esprimono principalmente sotto forma di metabolismo del glucosio anormale. Sono state descritte tanto la chetoacidosi diabetica quanto l’iperglicemia iperosmolare, che di solito rispondono alla somministrazione di insulina.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Ăˆ stata osservata un’alterazione dei livelli dei lipidi nel siero, e sono molto comuni le modificazioni dei valori dei lipidi nel siero, nella maggior parte dei casi senza sintomatologia clinica.

Un incremento dell’urea sierica si verifica regolarmente, non è dose dipendente e quasi sempre costituisce un segno di squilibrio metabolico pre-renale.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Dopo l’iniezione puĂ² verificarsi piressia, che di solito si risolve spontaneamente.

Disturbi del sistema immunitario

Sono stati rilevati anticorpi specifici nei confronti di pegaspargasi, in casi non comuni associati a reazioni da ipersensibilità. Sono stati segnalati anche anticorpi neutralizzanti che riducono l’efficacia clinica.

Durante il trattamento con Oncaspar, possono verificarsi reazioni di ipersensibilità inclusa anafilassi potenzialmente fatale, angioedema, gonfiore del labbro, gonfiore degli occhi, eritema, pressione arteriosa ridotta, broncospasmo, dispnea, prurito ed eruzione cutanea (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Patologie epatobiliari

Ăˆ comune l’alterazione dei parametri epatici. Si osserva comunemente un incremento non dose dipendente delle transaminasi sieriche e della bilirubina sierica.

Molto di frequente si osserva steatosi epatica. Vi sono state rare segnalazioni di colestasi, ittero, necrosi epatocellulare e insufficienza epatica con esito fatale.

Il deterioramento della sintesi proteica puĂ² comportare una riduzione delle proteine sieriche. Durante il trattamento, nella maggior parte dei pazienti si osserva una riduzione non dose dipendente dell’albumina sierica.

Il tipo di reazioni avverse di Oncaspar è simile a quello della L-asparaginasi nativa non pegilata (asparaginasi prodotta da E. coli).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Oncaspar: avvertenze per l’uso

Ogni volta che si somministra Oncaspar a un paziente, si raccomanda fortemente di registrare il nome e il numero di lotto del medicinale in modo da collegare il paziente e il lotto del medicinale.

Anticorpi anti-asparaginasi

Anticorpi anti-asparaginasi possono essere associati a bassi livelli di attivitĂ  di asparaginasi a causa della potenziale attivitĂ  neutralizzante di questi anticorpi. In tali casi, si deve considerare il passaggio a un diverso preparato a base di asparaginasi.

Al fine di escludere una riduzione accelerata dell’attività dell’asparaginasi, è possibile effettuare la misurazione del livello di attività dell’asparaginasi nel siero o nel plasma.

IpersensibilitĂ 

Durante la terapia, possono verificarsi reazioni da ipersensibilità a pegaspargasi, inclusa anafilassi potenzialmente fatale, anche in pazienti con ipersensibilità nota alle formulazioni di asparaginasi derivata da E. coli. Altre reazioni da ipersensibilità possono includere angioedema, gonfiore del labbro, gonfiore degli occhi, eritema, pressione arteriosa ridotta, broncospasmo, dispnea, prurito ed eruzione cutanea (vedere paragrafì 4.3 e 4.8).

Come misura precauzionale di routine, il paziente deve essere monitorato per un’ora dopo la somministrazione; devono essere disponibili presidi per la rianimazione e altri mezzi adeguati al trattamento dell’anafilassi (adrenalina, ossigeno, steroidi per via endovenosa, ecc.). Nei pazienti con reazioni da ipersensibilitĂ  gravi Oncaspar deve essere sospeso (vedere paragrafì 4.3 e 4.8). In base alla gravitĂ  dei sintomi, come contromisura puĂ² essere indicata la somministrazione di antistaminici, corticosteroidi e vasopressori.

Effetti pancreatici

In pazienti in trattamento con Oncaspar sono stati segnalati casi di pancreatite, inclusa pancreatite emorragica o necrotizzante con esiti letali (vedere paragrafo 4.8).

I pazienti devono essere informati dei segni e sintomi della pancreatite che, se non trattata, potrebbe diventare letale.

Se si sospetta una pancreatite, Oncaspar deve essere sospeso; se la pancreatite viene confermata non si deve riprendere la somministrazione di Oncaspar.

I livelli dell’amilasi e/o della lipasi sierica devono essere monitorati di frequente per identificare i segni precoci di infiammazione del pancreas. PoichĂ© durante l’uso concomitante di Oncaspar e prednisone puĂ² verificarsi una compromissione della tolleranza al glucosio, si deve effettuare il monitoraggio dei livelli di glucosio ematico.

Coagulopatia

Nei pazienti che assumono pegaspargasi possono verificarsi eventi trombotici gravi, compresa la trombosi del seno sagittale (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti con eventi trombotici gravi Oncaspar deve essere sospeso.

Nei pazienti che assumono pegaspargasi possono verificarsi un incremento del tempo di protrombina (prothrombin time, PT), un incremento del tempo di tromboplastina parziale (partial thromboplastin time, PTT) e ipofibrinogenemia. I parametri della coagulazione devono essere monitorati al basale e periodicamente durante e dopo il trattamento, in particolare quando si utilizzano contemporaneamente altri medicinali con effetti anticoagulanti, come l’acido acetilsalicilico e i medicinali antinfiammatori non steroidei (vedere paragrafo 4.5), o quando si somministra in concomitanza un regime chemioterapico che includa metotrexato, daunorubicina, corticosteroidi.

In presenza di una marcata diminuzione del fibrinogeno o di un deficit di antitrombina III (ATIII), prendere in considerazione un’adeguata terapia sostitutivaad .

Effetti epatici

La terapia di associazione con Oncaspar e prodotti epatotossici puĂ² dare luogo a tossicitĂ  epatica grave.

Ăˆ necessario procedere con cautela quando si somministra Oncaspar in associazione con prodotti epatotossici, soprattutto in presenza di una compromissione epatica preesistente. I pazienti devono essere monitorati per evidenziare modifiche dei parametri della funzionalitĂ  epatica.

ad PuĂ² esserci un aumento del rischio di epatotossicitĂ  nei pazienti con cromosoma Philadelphia positivo, per i quali al trattamento con inibitori della tirosina chinasi (ad es. imatinib) si associa la terapia con L-asparaginasi. Se ne deve tenere conto nel considerare l’utilizzo di Oncaspar in queste popolazioni di pazienti.

A causa del rischio di iperbilirubinemia, si raccomanda il monitoraggio dei livelli della bilirubina al basale e prima di ogni somministrazione.

Effetti sul sistema nervoso centrale

La terapia di associazione con Oncaspar puĂ² dare luogo a tossicitĂ  a livello del sistema nervoso centrale. Sono stati segnalati casi di encefalopatia (inclusa la sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile) (vedere paragrafo 4.8).

Oncaspar puĂ² causare segni e sintomi a carico del sistema nervoso centrale che si manifestano con sonnolenza, confusione, convulsioni. I pazienti devono essere sottoposti ad attento monitoraggio di tali sintomi, soprattutto se Oncaspar viene utilizzato in associazione con prodotti neurotossici (come vincristina e metotrexato; vedere paragrafo 4.5).

Mielosoppressione

Pegaspargasi puĂ² causare mielosoppressione, direttamente o indirettamente (alterando gli effetti mielosoppressivi di altri agenti quali metotrexato o 6-mercaptopurina). Pertanto, l’uso di Oncaspar potrebbe aumentare il rischio di infezioni.

La riduzione del numero dei linfoblasti circolanti è spesso piuttosto marcata, e frequentemente nei primi giorni successivi all’inizio della terapia si osservano conte leucocitarie normali o troppo basse. CiĂ² puĂ² essere associato a un marcato incremento del livello sierico dell’acido urico. PuĂ² svilupparsi una nefropatia da acido urico. Per controllare l’effetto terapeutico, è necessario un attento monitoraggio della conta ematica periferica e del midollo osseo del paziente.

Iperammoniemia

L’asparaginasi favorisce la rapida conversione di asparagina e glutammina ad acido aspartico e acido glutammico, con l’ammoniaca come sottoprodotto condiviso di entrambe le reazioni (vedere paragrafo 5.1). La somministrazione endovenosa di asparaginasi puĂ² quindi causare un brusco rialzo dei livelli sierici di ammoniaca successivamente alla somministrazione.

I sintomi dell’iperammoniemia sono spesso di natura transitoria e possono includere; nausea, vomito, cefalea, capogiro ed eruzione cutanea. Nei casi gravi puĂ² svilupparsi encefalopatia con o senza compromissione epatica, soprattutto negli adulti piĂ¹ anziani, che puĂ² essere potenzialmente fatale o fatale. In presenza dei sintomi di iperammoniemia, si devono monitorare rigidamente i livelli di ammoniaca.

Contraccezione

Durante il trattamento con Oncaspar e per almeno 6 mesi dopo la sospensione di Oncaspar si deve utilizzare un metodo contraccettivo efficace non orale. L’uso della contraccezione orale non è considerato un metodo contraccettivo accettabile, dal momento che non si puĂ² escludere un’interazione indiretta tra i contraccettivi orali e pegaspargasi (vedere paragrafì 4.5 e 4.6).

Contenuto di sodio

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, per cui è essenzialmente ‘privo di sodio’.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco