Phospho: effetti collaterali e controindicazioni
Phospho lax (Sodio Fosfato Monobasico + Sodio Fosfato Bibasico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
Phospho lax è indicato:
negli adulti e bambini al di sopra dei 6 anni per il trattamento della stitichezza.
in pazienti al di sopra dei 15 anni per il trattamento delle condizioni cliniche che richiedono uno svuotamento completo dell’intestino crasso (e.g. preparazione pre-operatoria, indagini diagnostiche, etc.)
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Phospho lax ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Phospho lax, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Phospho lax: controindicazioni
ipersensibilitĂ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
insufficienza renale acuta e cronica;
megacolon congenito,
ostruzione intestinale,
ascite,
cardiopatia congestizia,
ostruzione meccanica delle vie biliari,
epatopatie acute e croniche,
calcolosi biliare;
soggetti a dieta iposodica.
Pazienti al di sotto dei 15 anni di età relativamente all’indicazione del trattamento delle condizioni cliniche che richiedono uno svuotamento completo dell’intestino crasso
Bambini di età inferiore a 6 anni relativamente all’indicazione trattamento della stitichezza .
I lassativi sono controindicati nei soggetti con dolore addominale acuto o di origine sconosciuta, nausea o vomito, ostruzione o stenosi intestinale, sanguinamento rettale di origine sconosciuta, grave stato di disidratazione.
Phospho lax: effetti collaterali
Effetti indesiderati sono stati descritti prevalentemente a seguito di assunzione di dosaggi elevati (anche se limitati ad una sola volta) o di abuso continuativo.
Esami diagnostici
Comune (?1/100; <1/10): lieve alterazione della mucosa del colon riscontrabile alla colonscopia (lesioni aftoidi puntiformi singole o multiple della regione rettosigmoidea che non sono clinicamente significative e scompaiono spontaneamente senza nessun trattamento).
Patologie cardiache
Molto raro (<1/10.000): infarto miocardio, aritmia.
Patologie del sistema nervoso
Molto comune (?1/10): capogiri.
Comune (?1/100; <1/10): cefalea.
Molto raro (<1/10.000): sincope (perdita di coscienza), parestesia.
Patologie gastrointestinali
Molto comune (?1/10): diarrea, dolore addominale, tensione addominale, nausea.
Comune (?1/100, <1/10): vomito.
Patologie renali e urinarie
Molto raro (<1/10.000): insufficienza renale acuta, insufficienza renale cronica, nefrocalcinosi.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto raro (<1/10.000): dermatite allergica.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto raro (<1/10.000): crampi muscolari.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune (?1/1.000; <1/100): disidratazione.
Molto raro (<1/10.000): tetania, acidosi metabolica, ipokaliemia, ipernatriemia, ipocalcemia, iperfosfatemia.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune (?1/10): brividi, astenia. Comune (?1/100; <1/10): dolore toracico.
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro (<1/10.000): ipersensibilitĂ .
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Phospho lax: avvertenze per l’uso
Usare con cautela nelle seguenti condizioni: malattie cardiache; infarto miocardico acuto, angina instabile; disturbi elettrolitici preesistenti (che possono verificarsi in corso di disidratazione o secondariamente a uso di diuretici, diarrea, emorragie gastrointestinali); colostomia; pazienti anziani e/o debilitati; nefropatie (vedere anche controìndìcazìonì); pazienti in terapia con farmaci che possono alterare l’equilibrio elettrolitico.
Gli squilibri elettrolitici richiedono un immediato trattamento medico per l’appropriata correzione dei liquidi e degli elettroliti.
Non usare lassativi in presenza di dolori addominali, nausea o vomito.
L’abuso di lassativi (uso frequente o prolungato o con dosi eccessive) puĂ² causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutritivi essenziali.
Nei casi piĂ¹ gravi e’ possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia la quale puĂ² determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi.
L’abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), puĂ² causare dipendenza (e, quindi, possibile necessitĂ di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale).
Nei bambini tra i 6 e i 12 anni il medicinale puĂ² essere usato per il trattamento della stitichezza occasionale solo sotto controllo medico.
Il trattamento della stitichezza cronica o ricorrente richiede sempre l’intervento del medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso della terapia.
Valutare con attenzione la necessitĂ di somministrare il lassativo quando il paziente ha un improvviso cambiamento delle precedenti abitudini intestinali (frequenza e caratteristiche delle evacuazioni) che duri da piĂ¹ di due settimane o quando l’uso del lassativo non riesce a produrre effetti.
Prestare particolare cautela nei soggetti anziani o in non buone condizioni di salute prima di prescrivere il medicinale.
L’uso prolungato puĂ² indurre uno stato di disidratazione; il prodotto va pertanto usato in somministrazioni saltuarie.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco