Supresol: effetti collaterali e controindicazioni

Supresol: effetti collaterali e controindicazioni

Supresol (Metilprednisolone Emisuccinato Sodico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Disordini endocrini: insufficienza adrenocorticale acuta (l’idrocortisone o il cortisone sono i farmaci di scelta): l’aggiunta di mineralcorticoidi può essere necessaria, soprattutto quando vengono usati gli analoghi sintetici).

Malattie del collagene: durante una riacutizzazione o come terapia di mantenimento in particolari casi di lupus eritematosus sistemico.

Alterazioni dermatologiche: pemfigo, eritema multiforme grave (sindrome di Stevens-Johnson), dermatite esfoliativa.

Stati allergici: controllo di condizioni allergiche gravi o inabilitanti non rispondenti alla terapia tradizionale, in caso di: asma bronchiale, dermatite da contatto, malattia da siero, reazioni di ipersensibilità ai farmaci.

Malattie gastrointestinali: colite ulcerosa (terapia sistemica).

SUPRESOL può essere usato anche nelle seguenti condizioni:

Nel controllo di gravi affezioni allergiche non rispondenti alle terapie convenzionali: edema angioneurotico e orticaria, come anche nel controllo di crisi anafilattiche, in aggiunta alla adrenalina; come clistere ritentivo o a goccia per far superare al paziente una crisi particolarmente critica di colite ulcerosa.

Neurodermite generalizzata.

Febbre reumatica acuta.

Shock grave: emorragico, traumatico, chirurgico, settico. Nei casi di shock grave, l’uso di SUPRESOL endovena può aiutare nel ripristino della situazione emodinamica. La terapia corticosteroidea non deve essere considerata come sostituzione dei metodi standard per combattere lo shock, ma esperienze recenti indicano che l’uso concomitante di dosi massive di corticosteroidi insieme ad altre misure terapeutiche, può aumentare l’indice di sopravvivenza.

Stati infettivi con grave tossiemia: in pazienti ormai vicini all’exitus a causa di gravi infezioni per le quali una specifica terapia antibiotica è disponibile, una terapia intensiva con il prodotto può permettere la sopravvivenza fino al momento in cui l’antibiotico abbia fatto effetto. Prima di iniziare la terapia corticosteroidea andrebbero intrapresi i normali accorgimenti per la corretta diagnosi batteriologica, ed andrebbe subito iniziato un intenso trattamento antibiotico, sulla base anche solo della ipotesi eziologica.

In presenza di infezioni questo prodotto andrebbe usato per il minor tempo possibile, compatibilmente alla risposta clinica e deve essere interrotto almeno 3 giorni prima della terapia antibiotica.

In caso di affezioni di interesse chirurgico, il trattamento operatorio dovrà essere programmato prontamente non appena le condizioni del paziente lo permettono. Gli eventuali miglioramenti clinici risultanti dalla terapia steroidea non devono causare ritardi nel trattamento chirurgico.

Croup: alcuni ricercatori hanno notato come la somministrazione di corticosteroidi possa essere di aiuto in caso di croup di media e forte gravità (laringotracheobronchite acuta), quando somministrato ai bambini in associazione ad altre misure terapeutiche.

Al momento attuale però non ci sono dati riguardanti l’efficacia dei corticosteroidi nella forma acuta epiglottica di croup dovuta ad H. influentiae. Non ci sono dati sulla diminuzione dell’incidenza delle tracheotomie con la somministrazione di SUPRESOL.

La dose consigliata è di 40 mg per via intramuscolare somministrati il più presto possibile durante l’attacco. Questa terapia è stata ben tollerata. Si sono notati casi di bradicardia transitoria in pazienti trattati con tali farmaci.

Ustioni esofagee; in caso di ustioni esofagee dovute ad ingestione di agenti caustici, la terapia corticosteroidea ha diminuito l’incidenza di aderenze e di morbidità. Per esplicare la loro azione i corticosteroidi devono essere somministrati entro 48 ore dalla avvenuta ustione. Uno steroide a rapida azione come SUPRESOL può essere somministrato insieme a fluidi e antibiotici quale trattamento iniziale.

Dopo esofagoscopia il farmaco può essere interrotto in pazienti che non presentano ustioni.

Supresol: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Supresol ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Supresol, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Supresol: controindicazioni

Infezioni micotiche sistemiche.

Supresol: effetti collaterali

In corso di terapia cortisonica, specialmente se intensa e prolungata, possono insorgere alcuni tra i seguenti effetti: Alterazioni del bilancio idroelettrico che in rari casi ed in pazienti predisposti possono arrivare all’ipertensione ed all’insufficienza cardiaca congestizia. Alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, miopatia, fragilità ossea. Complicazioni a carico dell’apparato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa od alla attivazione di un’ulcera peptica. Alterazioni cutanee quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilità della cute. Alterazioni neurologiche quali vertigini, cefalea ed aumento della pressione endocranica. Disendocrinie, quali irregolarità mestruali. Disturbi della crescita nei bambini. Aspetto simil cuscingoide. Interferenza con la funzionalità dell’asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress.

Diminuita tollerabilità ai glucidi e possibile manifestazione di un diabete mellito latente, nonché aumentata necessità di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici. Complicazioni oftalmiche quali cataratte posteriori subcapsulari ed aumentata pressione intraoculare. Negativizzazione del bilancio dell’azoto.

Supresol: avvertenze per l’uso

L’insufficienza surrenalica secondaria indotta dal farmaco può essere minimizzata mediante una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa può persistere per mesi dopo l’interruzione della terapia; pertanto se il paziente è soggetto a condizioni di stress durante questo periodo, si deve adottare una idonea terapia ormonale. Poiché la secrezione mineralcorticoide può essere alterata, somministrare in associazione sali e/o farmaci ad attività mineralcorticoide.

Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi può aumentare.

Inoltre questi farmaci vanno usati con cautela in pazienti con herpes simplex oculare a causa di una possibile perforazione corneale. In corso di terapia si suggerisce di ridurre gradualmente la posologia allo scopo di trovare la più bassa dose di mantenimento. I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche quali euforia, insonnia, cambiamenti di personalità, gravi depressioni fino a manifestazioni francamente psicotiche.

Inoltre, una instabilità emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi.

L’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela in corso di terapia corticosteroidea nei pazienti con ipoprotrombinemia. Gli steroidi devono essere usati con cautela in caso di coliti ulcerose non specifiche se vi è pericolo di perforazione, di ascessi o di altra infezione pirogena; diverticoliti; anastomosi intestinali recenti; ulcera peptica latente o attiva; insufficienza renale; ipertensione; osteoporosi e miastenia grave.

Particolare attenzione deve essere riservata allo sviluppo corporeo di bambini sottoposti a prolungata terapia a base di corticosteroidi.

Nei pazienti in terapia corticosteroidea sottoposti a particolari stress è indispensabile un adattamento della dose a seconda della entità della condizione stressante.

I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti; valutare l’opportunità di istruire una adeguata terapia antibiotica.

In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare un’alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno adeguare l’apporto di sodio e potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l’escrezione di calcio.

Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Non effettuare altri procedimenti di immunizzazione in pazienti sotto terapia corticosteroidea, particolarmente a dosi elevate, a causa di rischi possibili di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorpale.

L’impiego di SUPRESOL nella tubercolosi attiva va limitato a quei casi di malattia fulminante o disseminata in cui il corticosteroide è usato per il trattamento della malattia sotto un opportuno regime antitubercolare. Se i corticosteroidi sono somministrati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta sorveglianza in quanto si può verificare una riattivazione della malattia. Durante una malattia prolungata, questi pazienti devono ricevere una copertura chemioprofilattica.

Poiché si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti alla anamnesi allergico ai medicamenti.

Per la presenza di alcool benzilico il medicinale non deve essere somministrato ai bambini al di sotto dei due anni.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco