Tabin: effetti collaterali e controindicazioni
Tabin 38 mg/ml concentrato per soluzione per infusione (Gemcitabina Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
La gemcitabina è indicata per il trattamento del carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico, in associazione con cisplatino.
La gemcitabina è indicata per il trattamento di pazienti con adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico.
La gemcitabina in associazione con il cisplatino è indicata come trattamento di prima scelta di pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico La somministrazione di gemcitabina in monoterapia può essere presa in considerazione in pazienti anziani oppure in quelli con performance status 2.
La gemcitabina è indicata per il trattamento di pazienti con carcinoma dell’epitelio dell’ovaio localmente avanzato o metastatico, in associazione con il carboplatino, in pazienti che hanno recidivato almeno 6 mesi dopo terapia di prima linea a base di platino.
La gemcitabina, in associazione con il paclitaxel, è indicata per il trattamento di pazienti con carcinoma della mammella non resecabile localmente ricorrente o metastatico, che hanno recidivato dopo chemioterapia adiuvante/(neo)adiuvante. La precedente chemioterapia deve aver incluso un’antraciclina, a meno che non fosse clinicamente controindicata.
Come tutti i farmaci, perĂ², anche Tabin 38 mg/ml concentrato per soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Tabin 38 mg/ml concentrato per soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Tabin 38 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o a qualcuno degli eccipienti.
Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Tabin 38 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali
Gli effetti indesiderati più comunemente segnalati in associazione al trattamento con gemcitabina includono: nausea con o senza vomito, aumento dei livelli di transaminasi epatiche (AST/ALT) e della fosfatasi alcalina, segnalati in circa 60% dei pazienti; proteinuria e ematuria segnalati in circa 50% dei pazienti; dispnea segnalata nel 10-40% dei pazienti (la maggiore incidenza è stata riscontrata nei pazienti con cancro ai polmoni); eruzioni cutanee allergiche in circa 25% dei pazienti associate a prurito in 10% dei pazienti.
La frequenza e la gravità delle reazioni avverse dipendono dalla dose, dalla velocità di infusione e dagli intervalli tra le somministrazioni (vedere paragrafo 4.4). La riduzione del numero di piastrine, leucociti e granulociti è una reazione avversa dose-limitante (vedere paragrafo 4.2).
Dati dagli studi clinici
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
La tabella seguente riporta gli effetti indesiderati e le frequenze riscontrate in base ai dati derivanti dalle sperimentazioni cliniche. Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.
Classe di sistemi e organi | Classe di frequenza |
Patologie del sistema Emolinfopoietico | Molto comune |
• Leucopenia (neutropenia di grado 3 = 19,3%; di grado 4 = 6%). La mielosoppressione è solitamente di grado lieve•moderato e influenza per lo più la conta granulocitaria (vedere paragrafo 4.2) | |
• Trombocitopenia | |
• Anemia | |
Comune | |
• Febbre neutropenica. | |
Molto raro | |
• Trombocitosi | |
Disturbi del sistema Immunitario | Molto raro |
• Reazioni anafilattoidi | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune |
• Anoressia | |
Patologie del sistema nervoso | Comune |
• Cefalea | |
• Insonnia | |
• Sonnolenza | |
Patologie cardiache | Raro |
• Infarto del miocardio | |
Patologie vascolari | Raro |
• Ipotensione | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Molto comune |
• Dispnea – di solito di lieve entità e reversibile senza trattamento | |
Comune | |
• Tosse | |
• Rinite | |
Non comune | |
• Polmonite interstiziale (vedere paragrafo 4.4) • Broncospasmo – solitamente di entità lieve e transitorio. Potrebbe però essere necessario ricorrere al trattamento per via parenterale | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune |
• Vomito | |
• Nausea | |
Comune | |
• Diarrea | |
• Stomatite ed ulcerazioni nel cavo orale | |
• Costipazione | |
Patologie epatobiliari | Molto comune |
• Aumento dei livelli di transaminasi (AST e ALT) e della fosfatasi alcalina. | |
Comune | |
• Aumento della bilirubina | |
Raro | |
• Aumento della gamma•glutamil trasferasi (GGT) | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune |
• Eruzione cutanea allergica spesso associata a prurito | |
• Alopecia | |
Comune | |
• Prurito | |
• Sudorazione | |
Raro | |
• Ulcerazioni | |
• Formazione di vescicole e ulcerazioni | |
• Desquamazione | |
Molto raro | |
• Gravi reazioni cutanee, inclusa desquamazione e eruzioni cutanee bollose | |
Patologie del sistema muscolo•scheletrico e del tessuto connettivo | Comune |
• Lombalgia | |
• Mialgia | |
Patologie renali e urinarie | Molto comune |
• Ematuria | |
• Proteinuria di lieve entità | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune |
• Sintomi simil•influenzali – i sintomi maggiormente comuni consistono in febbre, cefalea, brividi, mialgia, astenia ed anoressia. Sono state segnalate anche tosse, rinite, malessere, perspirazione e difficoltà a dormire. | |
• Edema/edema periferico • incluso l’edema al viso. L’edema è solitamente reversibile alla sospensione del trattamento | |
Comune | |
• Febbre | |
• Astenia | |
• Brividi | |
Raro | |
• Reazioni al sito di iniezione • per lo più di intensità lieve. | |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Tossicità da radiazioni (vedere paragrafo 4.5) |
Esperienza post-marketing (segnalazioni spontanee) frequenza non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema nervoso
Accidente cerebrovascolare
Patologie cardiache
Aritmie, per lo più di natura sopraventricolare
Insufficienza cardiaca
Patologie vascolari
Segni clinici di vasculite periferica e cancrena.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Edema polmonare
Sindrome da distress respiratorio dell’adulto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4).
Patologie gastrointestinali
Colite ischemica.
Patologie epatobiliari
Grave epatotossicità, inclusi insufficienza epatica e morte
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Gravi reazioni cutanee, inclusa desquamazione ed eruzioni bollose, sindrome di Lyell, sindrome di Stevens- Johnson.
Patologie renali e urinarie
Insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4)
Sindrome uremica emolitica (vedere paragrafo 4.4)
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Radiation recall
Carcinoma della mammella (terapia di associazione)
La frequenza delle tossicità ematologiche di grado 3 e 4, in particolare della neutropenia, aumenta quando la gemcitabina viene usata in associazione con il paclitaxel. In ogni caso l’aumento di queste reazioni avverse non è associato a un aumento dell’incidenza di infezioni o di eventi emorragici. Affaticamento e neutropenia febbrile si manifestano più frequentemente quando la gemcitabina viene usata in associazione con paclitaxel. L’affaticamento non associato ad anemia si risolve solitamente alla conclusione del primo ciclo.
Eventi avversi di grado 3 e 4Paclitaxel versus Gemcitabina + Paclitaxel | ||||
Numero (%) di pazienti | ||||
Braccio trattato con paclitaxel (N=259) | Braccio trattato con gemcitabina e Paclitaxel (N = 262) | |||
Grado 3 | Grado 4 | Grado 3 | Grado 4 | |
Laboratorio | ||||
Anemia | 5 (1,9) | 1 (0,4) | 15 (5,7) | 3 (1,1) |
Trombocitopenia | 0 | 0 | 14 (5,3) | 1 (0,4) |
Neutropenia | 11 (4,2) | 17 (6,6)* | 82 (31,3) | 45 (17,2)* |
Non laboratorio | ||||
Febbre neutropenia | 3 (1,2) | 0 | 12 (4,6) | 1 (0,4) |
Affaticamento | 3 (1,2) | 1 (0,4) | 15 (5,7) | 2 (0,8) |
Diarrea | 5 (1,9) | 0 | 8 (3,1) | 0 |
Neuropatia motoria | 2 (0,8) | 0 | 6 (2,3) | 1 (0,4) |
Neuropatia sensoria | 9 (3,5) | 0 | 14 (5,3) | 1 (0,4) |
* Si è verificata neutropenia di grado 4 della durata di 7 e più giorni nel 12,6% dei pazienti del braccio trattato con la terapia di associazione e nel 5,0% dei pazienti del braccio trattato con paclitaxel da solo.
Carcinoma della vescica (terapia di associazione)
Eventi avversi di grado 3 e 4MVAC versus gemcitabina + cisplatino | ||||
Numero (%) di pazienti | ||||
Braccio trattato con MVAC (metotrexato, vimblastina, doxorubicina e cisplatino) (N= 196) | Braccio trattato con gemcitabina + cisplatino (N = 200) | |||
Grado 3 | Grado 4 | Grado 3 | Grado 4 | |
Laboratorio | ||||
Anemia | 30 (16) | 4 (2) | 47 (24) | 7 (4) |
Trombocitopenia | 15 (8) | 25 (13) | 57 (29) | 57 (29) |
Non laboratorio | ||||
Nausea e vomito | 37 (19) | 3 (2) | 44 (22) | 0 (0) |
Diarrea | 15 (8) | 1 (1) | 6 (3) | 0 (0) |
Infezioni | 19 (10) | 10 (5) | 4 (2) | 1 (1) |
Stomatite | 34 (18) | 8 (4) | 2 (1) | 0 (0) |
Carcinoma ovarico (terapia di associazione)
Eventi avversi di Grado 3 e 4Carboplatino versus gemcitabina + carboplatino | ||||
Numero (%) di pazienti | ||||
Braccio trattato con carboplatino (N=174) | Braccio trattato con gemcitabina + carboplatino (N=175) | |||
Grado 3 | Grado 4 | Grado 3 | Grado 4 | |
Laboratorio | ||||
Anemia | 10 (5,7) | 4 (2,3) | 39 (22,3) | 9 (5,1) |
Neutropenia | 19 (10,9) | 2 (1,1) | 73 (41,7) | 50 (28,6) |
Trombocitopenia | 18 (10,3) | 2 (1,1) | 53 (30,3) | 8 (4,6) |
Leucopenia | 11 (6,3) | 1 (0,6) | 84 (48,0) | 9 (5,1) |
Non laboratorio | ||||
Emorragia | 0 (0) | 0 (0) | 3 (1,8) | 0 (0) |
Febbre neutropenica. | 0 (0) | 0 (0) | 2 (1,1) | 0 (0) |
Infezione in assenza di neutropenia | 0 (0) | 0 (0) | 0 (0) | 1 (0,6) |
La neuropatia sensoriale si è manifestata con maggiore frequenza nel braccio trattato con l’associazione che in quello trattato con il solo principio attivo carboplatino.
Tabin 38 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: avvertenze per l’uso
Il prolungamento del tempo di infusione e una maggiore frequenza di somministrazione possono determinare un aumento della tossicità del medicinale.
Tossicità ematologica
La gemcitabina può sopprimere la funzionalità midollare, come evidenziato dalla comparsa di leucopenia, trombocitopenia e anemia.
Nei pazienti in terapia con gemcitabina, prima di ogni somministrazione deve essere effettuata la conta delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti. In caso di riduzione della funzione midollare indotta dalla somministrazione del medicinale, dovrebbe essere valutata la possibilità di modificare o interrompere la terapia (vedere paragrafo 4.2). Comunque la riduzione della funzione midollare è di breve durata, generalmente non richiede riduzioni di dose e solo raramente può comportare interruzione del trattamento.
Gli elementi cellulari ematologici periferici possono continuare ad abbassarsi anche dopo interruzione della terapia. La terapia deve essere iniziata con cautela nei pazienti con funzione midollare compromessa.
Come per altri antitumorali, quando la gemcitabina viene usata in associazione con altri chemioterapici deve essere tenuto in considerazione il rischio di soppressione cumulativa della funzione midollare.
Insufficienza epatica
La somministrazione di gemcitabina a pazienti con metastasi al fegato o anamnesi di epatite, alcolismo o cirrosi epatica può causare un’esacerbazione della disfunzione epatica sottostante.
È necessaria una valutazione periodica (che includa i test virologici) della funzione renale ed epatica.
La gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica o funzione renale compromessa perché le informazioni dagli studi clinici non sono sufficienti per poter elaborare chiare raccomandazioni sulla dose per questi gruppi di pazienti (vedere paragrafo 4.2).
Radioterapia concomitante
Radioterapia concomitante (effettuata contemporaneamente o a distanza di ≤7 giorni): è stata segnalata tossicità (vedere paragrafo 4.5 per dettagli ed istruzioni per l’uso).
Vaccini vivi
L’uso di vaccini per la febbre gialla e di altri vaccini vivi attenuati non è raccomandato in pazienti in trattamento con gemcitabina (vedere paragrafo 4.5).
Sistema cardiovascolare
A causa del rischio di disturbo cardiaco e/o vascolare connesso alla gemcitabina, la somministrazione del medicinale deve avvenire con prudenza nei pazienti con problemi cardiovascolari in anamnesi.
Sistema polmonare
Manifestazioni polmonari, talvolta gravi (come l’edema polmonare, la polmonite interstiziale o la sindrome da distress respiratorio dell’adulto – ARDS), sono state riscontrate durante terapia con gemcitabina. La causa di tali manifestazioni non è nota. Se si verificano tali manifestazioni, considerare la possibilità di interrompere il trattamento con gemcitabina. L’impiego tempestivo di misure di supporto adeguate può contribuire a migliorare il quadro clinico.
Sistema renale
Nei pazienti in trattamento con gemcitabina sono stati raramente segnalati dati clinici compatibili con una sindrome emolitico-uremica (SEA) (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con gemcitabina deve essere interrotto ai primi segni di anemia emolitica microangiopatica come nei casi di rapido calo dei livelli di emoglobina e concomitante trombocitopenia, aumento della bilirubina sierica, della creatinina sierica, dell’azotemia o della LDH. Il danno renale potrebbe non essere reversibile anche dopo l’interruzione del trattamento e in tali casi dovrà essere preso in considerazione il ricorso alla dialisi.
Fertilità
Nell’ambito di studi sulla fertilità la gemcitabina ha causato ipospermatogenesi in topi maschi (vedere paragrafo 5.3). Si raccomanda quindi agli uomini in trattamento con gemcitabina di non concepire un figlio durante e fino a 6 mesi dopo la conclusione del trattamento e di cercare informazioni sulla crioconservazione dello sperma prima di iniziare il trattamento perché esiste la possibilità di infertilità dovuta alla terapia con gemcitabina (vedere paragrafo 4.6).
Sodio
TABIN 38 mg/ml Concentrato per Soluzione per Infusione contiene 175 mg (7,6 mmol) di sodio per ogni dose da 2 g. Questo deve essere tenuto presente in pazienti che seguono una dieta a sodio controllato.
Etanolo
TABIN 38 mg/ml concentrato per soluzione per infusione contiene 421 mg di etanolo al 96% per ml di concentrato. Questo può essere pericoloso per i pazienti che soffrono di alcolismo e deve essere preso in considerazione in gravidanza e in gruppi ad alto rischio come i pazienti con grave malattia al fegato o epilessia.
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco