Uromiro: effetti collaterali e controindicazioni

Uromiro: effetti collaterali e controindicazioni

Uromiro 300 mg/ml soluzione per infusione endovenosa (Iodamide Sale Di Meglumina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Angiografia cerebrale, urografia potenziata, urografia endovenosa, arteriografia periferica e flebografia, colangiografia intraoperatoria.

Uromiro 300 mg/ml soluzione per infusione endovenosa: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Uromiro 300 mg/ml soluzione per infusione endovenosa ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Uromiro 300 mg/ml soluzione per infusione endovenosa, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Uromiro 300 mg/ml soluzione per infusione endovenosa: controindicazioni

Non esistono controindicazioni precise ed assolute all’impiego di queste sostanze, eccezione fatta verosimilmente per le paraproteinemie di Waldenström, il mieloma multiplo ed i gravi stati di insufficienza epatica e renale.

Uromiro 300 mg/ml soluzione per infusione endovenosa: effetti collaterali

A seguito dell’uso del prodotto possono verificarsi effetti secondari indesiderati e manifestazioni di tipo anafilattoide o a tipo di shock da medicamenti: nausea, vomito, rossore diffuso, sensazione generalizzata di calore, cefalea o anche sintomi di coriza o di edema laringeo, febbre, sudorazione, astenia, vertigini, pallore, dispnea, lieve ipotensione. A carico della cute possono manifestarsi eruzioni di diverso tipo. Reazioni più gravi a carico dell’apparato cardiovascolare, quali vasodilatazione periferica con ipotensione marcata, tachicardia, dispnea, stato di agitazione, cianosi e perdita della coscienza possono richiedere misure di emergenza.

Angiografia cerebrale

Gli effetti secondari descritti con l’impiego di Uromiro 300 in angiografia cerebrale sono in genere transitori e di modesta entità. Sovente è percepito un senso di calore al viso e al collo, raramente viene riscontrata cefalea, nausea, vomito e bruciori piuttosto intensi.

Le gravi reazioni neurologiche segnalate includono convulsioni, afasia, sincope, emiparesi, riduzione del campo visivo, in genere transitoria, coma irreversibile.

Si tenga presente che talune gravi reazioni neurologiche possono anche dipendere dalle condizioni fisiche del paziente. Reazioni cardiovascolari che possono manifestarsi con una certa frequenza sono bradicardia e diminuzione della pressione arteriosa sistemica. La modificazione della pressione arteriosa è transitoria ed in genere non richiede alcun trattamento.

Arteriografia periferica e flebografia

Precauzioni

Modeste diminuzioni della pressione arteriosa sono di frequente riscontro nella estremità distale alle iniezioni endoarteriose (brachiali). In genere si tratta di una modificazione transitoria che non richiede alcuna terapia.

Uromiro 300 mg/ml soluzione per infusione endovenosa: avvertenze per l’uso

L’impiego dei prodotti per indagini cardio-angiografiche può aver luogo esclusivamente in Cliniche, Ospedali o Case di cura, ove è assicurata l’immediata disponibilità delle necessarie attrezzature di rianimazione e del personale competente ad utilizzarle. Per gli altri esami contrastografici di più comune pratica diagnostica, è necessario che nei reparti radiologici, siano essi pubblici o privati, siano presenti e disponibili immediatamente quei presidi e medicamenti che l’esperienza ha dimostrato idonei (pallone Ambu, ossigeno, antistaminici, vasocostrittori, cortisonici, ecc.).

L’impiego di queste sostanze deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all’esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto, in particolare in relazione a stati morbosi a carico dell’apparato cardiocircolatorio, uropoietico ed epatobiliare, eventualmente noti.

Nei lattanti e nei bambini non si deve limitare l’apporto di liquidi ed inoltre, prima dell’impiego dei mezzi di contrasto ipertonici, devono essere compensate eventuali turbe del ricambio idrico ed elettrolitico.

L’esecuzione di un esame radiologico in soggetti con ipertireosi deve essere presa in considerazione solo se il medico la ritiene indispensabile.

Qualora si preveda un eventuale esame diagnostico della tiroide con l’impiego di iodio radioattivo, va tenuto presente che la captazione dello iodio da parte del tessuto tiroideo è ridotta per alcuni giorni, talvolta fino a due settimane, dopo l’impiego di mezzi di contrasto iodati ad eliminazione renale.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco