Vepesid: effetti collaterali e controindicazioni

Vepesid: effetti collaterali e controindicazioni

Vepesid 50 – 100 mg capsule molli (Etoposide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Cancro del testicolo refrattario o ricorrente

VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del cancro del testicolo refrattario o ricorrente negli adulti.

Carcinoma polmonare a piccole cellule

VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule negli adulti.

Linfoma di Hodgkin

VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del linfoma di Hodgkin refrattario o recidivante negli adulti.

Linfoma non Hodgkin

VEPESID è indicato per la terapia delle recidive in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del linfoma non Hodgkin negli adulti.

Leucemia mieloide acuta

VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento della leucemia mieloide acuta refrattaria o recidivante negli adulti.

Cancro dell’ovaio

VEPESID è indicato in combinazione con altri agenti chemioterapici approvati per il trattamento del cancro dell’ovaio non epiteliale negli adulti.

VEPESID è indicato per il trattamento del cancro dell’ovaio epiteliale refrattario/resistente al platino negli adulti.

Vepesid 50 - 100 mg capsule molli: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Vepesid 50 – 100 mg capsule molli ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Vepesid 50 – 100 mg capsule molli, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Vepesid 50 – 100 mg capsule molli: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Nei pazienti immunosoppressi, l’uso concomitante del vaccino per la febbre gialla o di altri vaccini vivi è controindicato (vedere paragrafo 4.5).

Allattamento (vedere paragrafo 4.6)

Vepesid 50 – 100 mg capsule molli: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

La soppressione del midollo osseo dose-limitante rappresenta la tossicitĂ  piĂ¹ significativa associata alla terapia a base di VEPESID. Negli studi clinici in cui VEPESID è stato somministrato come agente singolo, sia per via orale che tramite iniezione, le reazioni avverse piĂ¹ frequenti di qualsiasi grado di gravitĂ  sono state leucopenia (dal 60 al 91%), trombocitopenia (dal 22 al 41%), nausea e/o vomito (dal 31 al 43%) e alopecia (dall’8 al 66%).

Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Le seguenti reazioni avverse sono state riportate dall’esperienza post-marketing e dagli studi clinici condotti su VEPESID. Queste reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza, che viene definita dalle seguenti categorie: molto comune (?1/10), comune (?1/100, <1/10), non comune (?1/1, 000, <1/100), raro (?1/10, 000, <1/1,000), non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa (termini MedDRA)
Infezioni ed infestazioni non nota infezione
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) comune leucemia acuta
Patologie del sistema emolinfopoietico molto comune anemia, leucopenia, mielosoppressione*, neutropenia, trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario raro reazioni anafilattiche
non nota angioedema, broncospasmo
Disturbi del metabolismo e della nutrizione non nota sindrome da lisi tumorale
Patologie del sistema nervoso comune capogiro
non comune neuropatia periferica
raro cecitĂ  corticale transitoria, neurotossicitĂ  (ad es., sonnolenza e affaticamento), neurite ottica, crisi convulsive**
Patologie cardiache comune aritmia, infarto miocardico
Patologie vascolari comune ipertensione
non nota emorragia
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche raro polmonite interstiziale, fibrosi polmonare
Patologie gastrointestinali molto comune dolore addominale, anoressia, stipsi, nausea e vomito
comune diarrea, mucosite (inclusa stomatite ed esofagite)
raro disgeusia, disfagia
Patologie epatobiliari molto comune epatotossicitĂ 
non nota aumento di alanina aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina, aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento della bilirubina
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo molto comune alopecia, disturbo della pigmentazione
comune prurito, eruzione cutanea, orticaria
raro dermatite da recall di radiazioni, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella non nota infertilità
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione molto comune astenia, malessere
raro piressia
*Sono stati riportati casi di mielosoppressione con esito fatale.
**La crisi convulsiva è occasionalmente associata a reazioni allergiche.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Nei paragrafi successivi, l’incidenza degli eventi avversi, indicata come percentuale media, è derivata dagli studi nei quali VEPESID è stato utilizzato come agente singolo.

TossicitĂ  ematologica

Sono stati riportati casi di mielosoppressione (vedere paragrafo 4.4) con esito fatale dopo la somministrazione di etoposide. Nella maggior parte dei casi, la mielosoppressione è limitante la dose. Il recupero del midollo osseo è solitamente completo entro il giorno 20 e non è stata segnalata alcuna tossicità cumulativa. I nadir dei granulociti e delle piastrine tendono a manifestarsi 10-14 giorni dopo la somministrazione di etoposide, a seconda della via di somministrazione e dello schema di trattamento. I nadir tendono a verificarsi prima con la somministrazione endovenosa rispetto alla somministrazione orale. Leucopenia e leucopenia severa (meno di 1.000 cellule/mm3) sono state osservate nel 60-91% e nel 3-17%, rispettivamente, dei pazienti trattati con etoposide. Trombocitopenia e trombocitopenia severa (meno di

50.000 piastrine/mm3) sono state osservate nel 22-41% e nell’1-20%, rispettivamente, dei pazienti trattati con etoposide. Casi di febbre e infezioni sono stati molto comuni nei pazienti con neutropenia trattati con etoposide.

TossicitĂ  gastrointestinale

Nausea e vomito sono le principali tossicitĂ  a livello gastrointestinale di etoposide. Generalmente, possono essere controllati con la terapia antiemetica.

Alopecia

Alopecia reversibile, a volte progredita in calvizie completa, è stata osservata fino al 66% nei pazienti trattati con etoposide.

Ipertensione

Negli studi clinici con etoposide, sono stati riportati episodi di ipertensione. In caso di ipertensione clinicamente significativa nei pazienti trattati con etoposide, occorre iniziare una terapia di supporto adeguata.

IpersensibilitĂ 

Alla somministrazione della dose iniziale di etoposide, possono verificarsi reazioni di tipo anafilattico in forma di brividi, febbre, tachicardia, broncospasmo, dispnea e ipotensione con esiti potenzialmente fatali. Con etoposide sono state riportate anche reazioni acute fatali associate a broncospasmo. Sincope, edema facciale, gonfiore del viso, edema della lingua, gonfiore della lingua possono verificarsi in associazione con etoposide.

Complicanze metaboliche

La sindrome da lisi tumorale (a volte fatale) è stata riportata in seguito all’uso di etoposide in associazione con altri medicinali chemioterapici (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di VEPESID e denominazioni associate nella popolazione pediatrica non sono state studiate sistematicamente.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione- avversa.

Vepesid 50 – 100 mg capsule molli: avvertenze per l’uso

VEPESID puĂ² essere somministrato esclusivamente sotto la supervisione e da parte di un medico qualificato ed esperto nell’uso di medicinali anti-neoplastici. In tutti i casi in cui l’uso di VEPESID viene preso in considerazione per la chemioterapia, il medico deve valutare la necessitĂ  e l’utilitĂ  del medicinale rispetto al rischio di reazioni avverse. La maggior parte di tali reazioni avverse è reversibile, se diagnosticata in fase precoce. Se si verificano reazioni gravi, l’assunzione del medicinale deve essere ridotta oppure interrotta e devono essere prese misure correttive idonee in base al giudizio clinico del medico. La del decisione di riprendere la terapia con VEPESID deve essere valutata con cautela, tenendo debitamente in considerazione l’ulteriore necessitĂ  del medicinale, nonchĂ© prestando grande attenzione alla possibile recidiva della tossicitĂ .

VariabilitĂ  intra-soggetto

I dati disponibili sull’efficacia di etoposide nelle diverse indicazioni si basano generalmente su studi nei quali questo agente è stato usato per via endovenosa. La variabilità intra-soggetto in termini di esposizione (i.e. tra i cicli) è maggiore con la somministrazione orale rispetto a quella endovenosa. Il coefficiente di

variazione si aggira intorno al 30% dopo la somministrazione orale rispetto al 10% dopo quella endovenosa (la variabilitĂ  tra soggetti è simile dopo la somministrazione endovenosa od orale, i.e. 30-40%). La maggiore variabilitĂ  intra-soggetto in termini di esposizione puĂ² portare a una variabilitĂ  superiore nella relazione tra dose e risposta ossia, portare a una maggiore variabilitĂ  nella sensibilitĂ  dei pazienti a sviluppare tossicitĂ  correlate al trattamento da un ciclo a un altro, e compromettere potenzialmente l’efficacia complessiva del trattamento in alcuni pazienti. Per questo motivo, è fondamentale valutare con attenzione i vantaggi della somministrazione per via orale rispetto agli svantaggi di una maggiore variabilitĂ  intra-soggetto in termini di esposizione dopo la somministrazione orale. In caso di intento curativo, occorre utilizzare la formulazione endovenosa (vedere paragrafo 5.2).

Mielosoppressione

La soppressione del midollo osseo dose-limitante rappresenta la tossicitĂ  piĂ¹ significativa associata alla terapia a base di VEPESID. In seguito alla somministrazione di etoposide, è stata riportata mielosoppressione fatale. Nei pazienti trattati con VEPESID la mielosoppressione deve essere tenuta sotto controllo in modo attento e frequente, sia durante che dopo la terapia. I seguenti parametri ematologici devono essere misurati all’inizio della terapia e prima di ogni dose successiva di VEPESID: conta piastrinica, emoglobina, conta totale e differenziale dei leucociti. Se prima di iniziare il trattamento con etoposide è stata somministrata radioterapia o chemioterapia, occorre prevedere un intervallo adeguato di tempo per permettere al midollo di recuperare. VEPESID non deve essere somministrato a pazienti con conta dei neutrofili inferiore a 1.500 cellule/mm3 oppure conta piastrinica inferiore a 100.000 cellule/mm3, a meno che queste non siano dovute a malattia maligna. Le dosi successive a quella iniziale devono essere aggiustate se la conta dei neutrofili è inferiore a 500 cellule/mm3 per piĂ¹ di 5 giorni o è associata a febbre o infezione, se la conta piastrinica è inferiore a 25.000 cellule/mm3, se si sviluppa una qualsiasi tossicitĂ  di grado 3 o 4 oppure se la clearance renale è inferiore a 50 ml/min.

PuĂ² verificarsi una mielosoppressione grave con conseguente infezione o emorragia. Le infezioni batteriche devono essere tenute sotto controllo prima del trattamento con VEPESID.

Leucemia secondaria

Lo sviluppo di leucemia acuta, che puĂ² manifestarsi con o senza sindrome mielodisplastica, è stato descritto in pazienti che sono stati trattati con regimi chemioterapici contenenti etoposide. Non sono noti nĂ© il rischio cumulativo, nĂ© i fattori predisponenti correlati allo sviluppo di leucemia secondaria. I ruoli degli schemi posologici e delle dosi cumulative dell’etoposide sono stati suggeriti, ma non sono stati definiti chiaramente.

In alcuni casi di leucemia secondaria, in pazienti trattati con epipodofillotossine, è stata osservata un’anomalia cromosomica 11q23. Tale anomalia è stata osservata anche nei pazienti che hanno sviluppato leucemia secondaria dopo essere stati trattati con regimi chemioterapici non contenenti epipodofillotossine e nella leucemia primaria. Un’altra caratteristica che è stata associata alla leucemia secondaria nei pazienti trattati con epipodofillotossine sembra essere il breve periodo di latenza, con un tempo medio per lo sviluppo della leucemia di circa 32 mesi.

IpersensibilitĂ 

I medici devono essere a conoscenza della possibile comparsa di una reazione anafilattica associata a VEPESID, caratterizzata da brividi, piressia, tachicardia, broncospasmo, dispnea e ipotensione, con potenziale esito fatale. Il trattamento è sintomatico. La terapia a base di VEPESID deve essere interrotta immediatamente e seguita dalla somministrazione di agenti pressori, corticosteroidi, antistaminici o espansori del volume plasmatico, a discrezione del medico.

Livelli bassi di albumina nel siero

L’esposizione a etoposide è associata a livelli bassi di albumina nel siero. Pertanto, i pazienti che presentano livelli bassi di albumina nel siero sono esposti a un rischio aumentato di tossicità associate a etoposide.

FunzionalitĂ  renale compromessa

Nei pazienti affetti da insufficienza renale moderata (CrCl =15 – 50 ml/min) o severa (CrCl <15ml/min) sottoposti a emodialisi, l’etoposide deve essere somministrato a un dosaggio ridotto (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti affetti da insufficienza renale moderata e severa, occorre misurare i parametri ematologici e, nei cicli successivi, prendere in considerazione aggiustamenti della dose in base alla tossicitĂ  ematologica e all’effetto clinico.

FunzionalitĂ  epatica compromessa

I pazienti affetti da insufficienza epatica devono essere monitorati regolarmente a causa del rischio di accumulo.

Sindrome da lisi tumorale

La sindrome da lisi tumorale (a volte fatale) è stata riportata in seguito all’uso di etoposide in associazione con altri medicinali chemioterapici. Per poter rilevare i segnali precoci della sindrome da lisi tumorale, in particolare nei pazienti con fattori di rischio come tumori bulky sensibili al trattamento e insufficienza renale, occorre monitorare da vicino i pazienti. Nei pazienti a rischio di questa complicanza della terapia, occorre considerare delle misure preventive appropriate.

Potenziale mutageno

Dato il potenziale mutageno dell’etoposide, durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la fine dello stesso, i pazienti di entrambi i sessi devono adottare un metodo di contraccezione efficace. Si raccomanda una consulenza genetica per i pazienti che al termine del trattamento desiderano avere dei figli. PoichĂ© l’etoposide puĂ² ridurre la fertilitĂ  maschile, puĂ² essere consigliabile la conservazione dello sperma a scopo di paternitĂ  futura (vedere paragrafo 4.6).

VEPESID contiene sodio p-idrossibenzoato di etile e sodio p-idrossibenzoato di propile

Le capsule di VEPESID contengono sodio p-ossibenzoato di propile e sodio p-ossibenzoato di etile che possono causare reazioni allergiche (potenzialmente ritardate).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di VEPESID nella popolazione pediatrica non sono state studiate sistematicamente.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco