Yescarta: effetti collaterali e controindicazioni

Yescarta: effetti collaterali e controindicazioni

Yescarta (Axicabtagene Ciloleucel) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie: YESCARTA è indicato per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (diffuse large B-cell lymphoma, DLBCL) e linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (primary mediastinal large B-cell lymphoma, PMBCL) refrattari o recidivanti, dopo due o piĂ¹ linee di terapia sistemica.
 
Yescarta: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Yescarta ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Yescarta, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Yescarta: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Devono essere tenute in considerazione le controindicazioni della chemioterapia linfodepletiva.
 

Yescarta: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza
I dati di sicurezza descritti in questa sezione riflettono l’esposizione a YESCARTA nello studio ZUMA-1, uno studio di fase 1/2 in cui 108 pazienti con linfoma non Hodgkin (NHL) a cellule B recidivante/refrattario hanno ricevuto cellule T positive al recettore chimerico per l’antigene (CAR) sulla base di una dose raccomandata basata sul peso corporeo. La durata mediana del follow-up era di 27,4 mesi.
Le reazioni avverse piĂ¹ significative e piĂ¹ frequenti sono state CRS (93%), encefalopatia (58%) e infezioni (39%).
Il 56% dei pazienti ha riportato reazioni avverse gravi. Le reazioni avverse gravi piĂ¹ comuni includevano encefalopatia (22%), infezioni causate da agenti patogeni non specificati (16%), infezioni batteriche (6%), neutropenia febbrile (6%), infezioni virali (5%) e piressia (5%).
Le reazioni avverse di Grado 3 o superiore piĂ¹ comuni includevano encefalopatia (31%), infezioni causate da agenti patogeni non specificati (19%), CRS (11%), infezioni batteriche (9%), afasia (7%), infezioni virali (6%), delirium (6%), ipotensione (6%) e ipertensione (6%).
Tabella delle reazioni avverse
Di seguito sono presentate le reazioni avverse riportate provenienti da sperimentazioni cliniche e dall’esperienza successiva all’immissione in commercio. Tali reazioni sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 3: Reazioni avverse al farmaco identificate con YESCARTA

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse
Infezioni ed infestazioni
Molto comune Infezioni causate da agente patogeno non specificato
Infezioni virali Infezioni batteriche
Comune Infezioni fungine
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune Leucopenia Neutropenia Anemia
Trombocitopenia
Comune Coagulopatia
Disturbi del sistema immunitario
Molto comune Sindrome da rilascio di citochine Ipogammaglobulinemia
Comune IpersensibilitĂ 
Istiocitosi ematofagica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comune Disidratazione Appetito ridotto Ipofosfatemia
Iponatremia Calo ponderale
Comune Ipocalcemia
Ipoalbuminemia
Disturbi psichiatrici
Molto comune Delirium Ansia
Comune Insonnia
Classificazione per sistemi e
organi
Frequenza Reazioni avverse
Patologie del sistema nervoso
Molto comune Encefalopatia Cefalea Tremore
Capogiro Afasia
Comune Atassia Neuropatia Crisi convulsiva
Discalculia Mioclono
Non comune Edema del midollo spinale Mielite
Quadriplegia
Patologie cardiache
Molto comune Tachicardia
Aritmia
Comune Arresto cardiaco
Insufficienza cardiaca
Patologie vascolari
Molto comune Ipotensione
Ipertensione
Comune Trombosi
Sindrome da perdita capillare
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto comune Tosse Dispnea Ipossia
Versamento della pleura
Comune Edema polmonare
Patologie gastrointestinali
Molto comune Diarrea Nausea Vomito Stipsi
Dolore addominale Bocca secca
Comune Disfagia*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune Eruzione cutanea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto comune Disfunzione motoria Dolore a un arto Dolore dorsale Artralgia
Dolore muscolare
Patologie renali e urinarie
Comune Insufficienza renale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune Stanchezza Piressia Edema
Brividi
Esami diagnostici
Molto comune Alanina aminotransferasi aumentata
Aspartato aminotransferasi aumentata
Comune Bilirubina aumentata

Nella Tabella 3 sono inclusi solo gli eventi di citopenia che hanno causato (i) insorgenza o peggioramento di sequele cliniche, o (ii) che hanno richiesto terapia o (iii) modifica della terapia attuale.
* La disfagia è stata segnalata nel contesto di tossicità neurologica ed encefalopatia
Descrizione di alcune reazioni avverse
Sindrome da rilascio di citochine
La CRS si è verificata nel 93% dei pazienti. L’undici percento (11%) dei pazienti ha riportato CRS di Grado 3 o superiore (severa, potenzialmente letale e mortale). Il tempo mediano di insorgenza dei sintomi è stato di 2 giorni (intervallo: 1-12 giorni) e la durata mediana è stata di 7 giorni (intervallo: 2-29 giorni). Il 98% dei pazienti è guarito dalla CRS.
I segni e sintomi piĂ¹ comuni associati alla CRS includevano piressia (83%), ipotensione (44%), tachicardia (24%), ipossia (23%), e brividi (20%). Le reazioni avverse gravi che possono essere associate alla CRS includevano lesione traumatica renale acuta, fibrillazione atriale, tachicardia ventricolare, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, sindrome da perdita capillare, ipotensione, ipossia e HLH/MAS. Vedere paragrafo 4.4. per indicazioni sul monitoraggio e sul trattamento.
Reazioni avverse neurologiche
Le reazioni avverse neurologiche si sono verificate nel 67% dei pazienti. Il trentadue percento (32%) dei pazienti ha riportato reazioni avverse di Grado 3 o superiore (severe o potenzialmente letali). Il tempo mediano di insorgenza dei sintomi è stato di 5 giorni (intervallo: 1-17 giorni). La durata mediana è stata di 13 giorni (intervallo: 1-191 giorni). La maggior parte dei pazienti è guarita dai sintomi associati alle reazioni avverse neurologiche, tranne 4 pazienti con reazioni avverse neurologiche in atto al momento del decesso. I decessi erano dovuti ad altre cause.
I segni e sintomi piĂ¹ comuni associati alle reazioni avverse neurologiche includevano encefalopatia (58%), cefalea (40%), tremore (31%), capogiro (21%), afasia (18%) e delirium (17%). Nei pazienti cui è stato somministrato YESCARTA sono state osservate reazioni avverse gravi, tra cui encefalopatia (22%), afasia (4%), delirium (4%) e crisi convulsive (1%).
Altre reazioni avverse neurologiche sono state segnalate meno frequentemente in sperimentazioni cliniche e comprendevano disfagia (5%), mielite (0,2%) e quadriplegia (0,2%).
Nel contesto di tossicità neurologica, dopo l’immissione in commercio, è stato riportato edema del midollo spinale.
Vedere paragrafo 4.4. per indicazioni sul monitoraggio e sul trattamento.
Neutropenia febbrile e infezioni
Dopo l’infusione di YESCARTA è stata osservata la comparsa di neutropenia febbrile nel 36% dei pazienti. Il 39% dei pazienti nello studio ZUMA-1 ha sviluppato infezioni. Le infezioni di Grado 3 o superiore (severe, potenzialmente letali o mortali) hanno interessato il 26% dei pazienti. Infezioni di Grado 3 o superiore da parte di agenti patogeni non specificati, batteri e virus sono state riportate rispettivamente nel 19%, 9% e 6% dei pazienti. Le infezioni piĂ¹ comuni sono state a carico del tratto respiratorio. Vedere paragrafo 4.4. per indicazioni sul monitoraggio e sul trattamento.
Citopenie prolungate
L’80%, il 45% e il 40% dei pazienti hanno riportato rispettivamente neutropenia (inclusa neutropenia febbrile), anemia e trombocitopenia di Grado 3 o superiore. Il 26%, il 24% e il 10% dei pazienti hanno riportato rispettivamente neutropenia, trombocitopenia e anemia prolungate di Grado 3 o superiore (presenti ancora al giorno 30 o con insorgenza al giorno 30 o successivamente). Neutropenia, trombocitopenia e anemia di Grado 3 o superiore presenti successivamente al giorno 93 si sono verificate rispettivamente nell’11%, nel 7% e nel 3% dei pazienti. Vedere paragrafo 4.4. per indicazioni sul trattamento.
Ipogammaglobulinemia
Nello studio ZUMA-1, l’ipogammaglobulinemia si è verificata nel 16% dei pazienti. Cumulativamente, 33 soggetti (31%) su 108 hanno ricevuto terapia con immunoglobuline per via endovenosa al momento dell’analisi a 24 mesi. Vedere paragrafo 4.4. per indicazioni sul trattamento.
ImmunogenicitĂ 
L’immunogenicità di YESCARTA è stata valutata utilizzando un saggio immuno-assorbente legato a un enzima (enzyme-linked immunosorbent assay, ELISA) per la rilevazione degli anticorpi che legano FMC63, ossia l’anticorpo originario del CAR anti-CD19. Tre pazienti erano risultati positivi all’anti- FMC63 prima di essere trattati con YESCARTA. L’impatto di questi anticorpi sull’efficacia o sulla sicurezza è stato irrilevante.
Popolazioni speciali
Vi è un’esperienza limitata con YESCARTA in pazienti di età ? 75 anni. Generalmente, la sicurezza e l’efficacia sono risultate simili tra i pazienti di età ? 65 anni e i pazienti con < 65 anni trattati con YESCARTA. Gli esiti sono risultati coerenti tra i pazienti con valore di ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) di 0 e 1 e per lo stesso sesso.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il
sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.
 

Yescarta: avvertenze per l’uso

Informazioni generali
A causa dei rischi associati al trattamento con YESCARTA, l’infusione deve essere ritardata se il paziente presenta le seguenti condizioni:
Reazioni avverse gravi non risolte (specialmente reazioni polmonari, reazioni cardiache o ipotensione), incluse quelle derivanti da chemioterapie precedenti.
Infezione attiva non controllata.
Malattia del trapianto contro l’ospite (rigetto, graft-versus-host disease, GVHD) attiva.
I pazienti trattati con YESCARTA non devono donare sangue, organi, tessuti e cellule per il trapianto.
YESCARTA è destinato esclusivamente all’uso autologo e non deve essere somministrato ad altri pazienti. Prima dell’infusione, occorre verificare che l’identità del paziente corrisponda agli identificatori sulla sacca per infusione e sul contenitore metallico di YESCARTA. Non procedere all’infusione di YESCARTA se le informazioni sull’etichetta specifica per il paziente non corrispondono al paziente desiderato.
Malattie concomitanti
I pazienti con patologie attive del sistema nervoso centrale (SNC) o con funzione renale, epatica, polmonare o cardiaca inadeguata, sono maggiormente esposti alle conseguenze delle reazioni avverse descritte di seguito e necessitano di particolare attenzione.
Linfoma primitivo del sistema nervoso centrale (SNC)
Non vi è esperienza sull’uso di YESCARTA in pazienti con linfoma primitivo del SNC. Pertanto, il rapporto beneficio/rischio di YESCARTA in questa popolazione non è stato stabilito.
Sindrome da rilascio di citochine
Circa la totalità dei pazienti sviluppa una CRS, di grado variabile. Casi di CRS severa, incluse reazioni potenzialmente letali e morte, sono stati osservati molto frequentemente con YESCARTA, con un periodo di insorgenza da uno a 12 giorni dopo l’infusione (vedere paragrafo 4.8).
Accertarsi che siano disponibili almeno 4 dosi di tocilizumab, un inibitore del recettore dell’interleuchina-6 (IL-6), per ciascun paziente prima dell’infusione di YESCARTA.
Dopo l’infusione, i pazienti devono essere monitorati quotidianamente al fine di rilevare precocemente eventuali segni e sintomi di CRS per almeno 10 giorni presso una struttura clinica qualificata. Dopo i primi 10 giorni successivi all’infusione, il paziente dovrà essere monitorato a discrezione del medico.
Occorre raccomandare ai pazienti di rimanere nei pressi di una struttura qualificata per almeno 4 settimane dopo l’infusione e di consultare immediatamente un medico in caso di comparsa di segni o sintomi di CRS. Sono stati sviluppati algoritmi di trattamento mirati al miglioramento di alcuni dei sintomi di CRS sperimentati dai pazienti trattati con YESCARTA. Questi includono l’uso di tocilizumab oppure di tocilizumab e corticosteroidi in caso di CRS moderata, severa o potenzialmente letale, come indicato nella Tabella 1. I pazienti che sperimentano la CRS di Grado 2 o superiore (ad
esempio, ipotensione non responsiva all’infusione di liquidi o ipossia che necessita di ossigenazione supplementare) devono essere monitorati mediante telemetria cardiaca continua e pulsossimetria. Per i pazienti che manifestano la CRS severa, si raccomanda di eseguire un ecocardiogramma per valutare la funzionalità cardiaca. In caso di CRS severa o potenzialmente letale, occorre tenere in considerazione una terapia di supporto in unità di terapia intensiva.
YESCARTA non deve essere somministrato a pazienti con infezioni attive o malattie infiammatorie fino a che queste patologie non siano state risolte.
Ăˆ noto che la CRS puĂ² essere associata a disfunzione d’organo (es. disfunzione epatica, renale, cardiaca e polmonare). Inoltre, la CRS puĂ² determinare un peggioramento delle malattie d’organo preesistenti. I pazienti con disfunzione cardiaca clinicamente significativa devono essere gestiti secondo gli standard di cura per le situazioni critiche come ad esempio l’esecuzione di un’ecocardiografia.
La diagnosi di CRS richiede l’esclusione di altre possibili cause della risposta infiammatoria sistemica, incluse le infezioni. In caso di neutropenia febbrile, valutare la presenza di infezioni e trattare con antibiotici ad ampio spettro, fluidi e altre misure di supporto secondo pratica clinica.
Nei pazienti con CRS severa o non responsiva, deve essere considerata una valutazione di linfoistiocitosi emofagocitica/sindrome da attivazione macrofagica (haemophagocytic lymphohistiocytosis/macrophage activation syndrome, HLH/MAS).
YESCARTA continua a diffondersi e a persistere dopo la somministrazione di tocilizumab e corticosteroidi. Gli antagonisti del fattore di necrosi tumorale (TNF) non sono raccomandati per la gestione della CRS associata a YESCARTA.
Tabella 1: Valutazione della gravitĂ  della CRS e indicazioni di trattamento

GravitĂ  della CRS (a) Tocilizumab Corticosteroidi
Grado 1
I sintomi richiedono solo un trattamento sintomatico (es.
febbre, nausea, affaticamento,
cefalea, mialgia, malessere).
N/A N/A
Grado 2
I sintomi richiedono e rispondono a un intervento moderato.
Quantità di ossigeno richiesta inferiore al 40% di FiO2, oppure ipotensione responsiva ai fluidi o a un vasopressore a basso dosaggio, oppure tossicità d’organo di Grado 2 (b).
Somministrare tocilizumab (c) alla dose di 8 mg/kg per via endovenosa nel corso di un’ora (non superare gli 800 mg).
Ripetere la somministrazione di tocilizumab ogni 8 ore secondo necessità se il paziente non risponde alla terapia con liquidi per via endovenosa o all’aumento dell’apporto supplementare di ossigeno.
Somministrare fino a un massimo di 3 dosi in un periodo di 24 ore.
Non superare il totale massimo di 4 dosi se non si
verificano miglioramenti clinici dei segni e sintomi di CRS.
Trattare secondo quanto indicato per la CRS di Grado 3 se non si riscontra alcun miglioramento entro 24 ore dall’inizio della somministrazione di tocilizumab.
GravitĂ  della CRS (a) Tocilizumab Corticosteroidi
Grado 3
I sintomi richiedono e rispondono a un intervento aggressivo.
QuantitĂ  di ossigeno richiesta pari o superiore al 40% di FiO2, oppure ipotensione che richiede un vasopressore ad alto dosaggio o piĂ¹ vasopressori, oppure tossicitĂ  d’organo di Grado 3, oppure transaminite di Grado 4.
Seguire le indicazioni per la CRS di Grado 2. Somministrare metilprednisolone alla dose di 1 mg/kg per via endovenosa 2 volte al giorno, oppure una dose equivalente di desametasone (es.10 mg per via endovenosa ogni 6 ore).
Continuare con la somministrazione di corticosteroidi fino a ridurre la gravità dell’episodio al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire la dose nei 3 giorni successivi.
In assenza di miglioramento, seguire le indicazioni per la CRS di Grado 4
(vedere sotto).
Grado 4
Sintomi potenzialmente letali.
Esigenza di supporto ventilatorio o emodialisi
veno-venosa continua, oppure tossicità d’organo di Grado 4 (transaminite esclusa).
Seguire le indicazioni per la CRS di Grado 2. Somministrare 1.000 mg di metilprednisolone per via endovenosa al giorno per 3 giorni; se si nota un miglioramento, procedere come indicato sopra.
Prendere in considerazione l’uso alternativo di altri immunosoppressori
se le condizioni del paziente non migliorano oppure peggiorano.

N/A = non disponibile/applicabile.
Lee et al 2014.
Consultare la Tabella 2 per informazioni sulla gestione delle reazioni avverse neurologiche.
Consultare il Riassunto delle caratteristiche del prodotto di tocilizumab per ulteriori dettagli.
Reazioni avverse neurologiche
Nei pazienti trattati con YESCARTA, sono state osservate molto frequentemente reazioni avverse neurologiche severe, potenzialmente letali o mortali (vedere paragrafo 4.8). I pazienti con una storia clinica di patologie del sistema nervoso centrale, quali crisi epilettiche o ischemia cerebrovascolare, potrebbero essere esposti a un rischio maggiore. Nei pazienti trattati con YESCARTA sono stati osservati casi di edema cerebrale grave o letale. I pazienti devono essere monitorati per identificare eventuali segni e sintomi di reazioni avverse neurologiche (Tabella 2). I pazienti devono essere monitorati quotidianamente per almeno 10 giorni dopo l’infusione presso la struttura clinica qualificata per identificare segni e sintomi di tossicità neurologica. Dopo i primi 10 giorni dall’infusione, il paziente deve essere monitorato a discrezione del medico. Al paziente deve essere raccomandato di rimanere nei pressi di una struttura clinica qualificata per almeno 4 settimane dopo l’infusione e di consultare immediatamente un medico in caso di comparsa di segni o sintomi di tossicità neurologica. Prendere in considerazione il monitoraggio dei parametri vitali e della funzionalità degli organi a seconda della gravità della reazione.
I pazienti che manifestano tossicità neurologiche di Grado 2 o superiore devono essere monitorati mediante telemetria cardiaca costante e pulsossimetria. Fornire terapia intensiva di supporto in caso di tossicità neurologiche severe o potenzialmente letali. Considerare la somministrazione di farmaci anticonvulsivanti e non sedativi secondo le indicazioni cliniche in caso di reazioni avverse di Grado 2 o superiore. Sono stati sviluppati algoritmi di trattamento mirati al miglioramento di alcune delle reazioni avverse neurologiche sperimentate dai pazienti trattati con YESCARTA. Questi includono l’uso di tocilizumab (in presenza di CRS concomitante) e/o corticosteroidi in caso di reazioni avverse neurologiche di entità moderata, severa o potenzialmente letale, come indicato nella Tabella 2.
Tabella 2: Valutazione della gravitĂ  delle reazioni avverse neurologiche e indicazioni di trattamento

Valutazione della gravitĂ  CRS concomitante Assenza di CRS concomitante
Grado 2 Somministrare tocilizumab come indicato nella Tabella 1 per il trattamento della CRS di Grado 2.
Se non si riscontra alcun miglioramento entro 24 ore dalla somministrazione di tocilizumab, somministrare 10 mg di desametasone per via endovenosa ogni 6 ore se il paziente non sta giĂ  assumendo altri corticosteroidi.
Continuare con desametasone fino a ridurre la gravità dell’episodio al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire la dose nei 3 giorni successivi.
Somministrare 10 mg di desametasone per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare con desametasone fino a ridurre la gravità dell’episodio al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire la dose nei 3 giorni successivi.
Prendere in considerazione la somministrazione di farmaci non sedativi e anticonvulsivanti
(es.
levetiracetam) per la prevenzione delle crisi convulsive.
Grado 3 Somministrare tocilizumab come indicato nella Tabella 1 per il trattamento della CRS di Grado 2.
In aggiunta somministrare 10 mg di desametasone per via endovenosa insieme alla prima dose di tocilizumab e ripetere la somministrazione della dose ogni 6 ore.
Continuare con desametasone fino a ridurre la gravità dell’episodio al Grado 1 o inferiore, quindi diminuire la dose nei 3 giorni successivi.
Somministrare 10 mg di desametasone per via endovenosa ogni 6 ore.
Continuare con desametasone fino a ridurre la gravità dell’episodio al Grado 1 o
inferiore, quindi diminuire la dose nei 3 giorni successivi.
Prendere in considerazione la somministrazione di farmaci non sedativi e anticonvulsivanti (es.
levetiracetam) per la prevenzione delle crisi convulsive.
Grado 4 Somministrare tocilizumab come indicato nella Tabella 1 per il trattamento della CRS di Grado 2.
Somministrare 1.000 mg di metilprednisolone al giorno per via endovenosa insieme alla prima dose di tocilizumab e continuare con 1.000 mg di metilprednisolone al giorno per via endovenosa per altri 2 giorni; se si nota un miglioramento, procedere come
indicato sopra.
Somministrare 1.000 mg di metilprednisolone per via endovenosa per 3 giorni; se si nota un miglioramento, procedere come indicato sopra.
Prendere in considerazione la somministrazione di farmaci non sedativi e anticonvulsivanti
(es.
levetiracetam) per la prevenzione delle crisi convulsive.

Infezioni e neutropenia febbrile
La comparsa di infezioni gravi nei pazienti trattati con YESCARTA sono state osservate molto comunemente (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di infezione prima, durante e dopo l’infusione di YESCARTA e devono ricevere un trattamento adeguato. Una terapia antimicrobica di profilassi deve essere somministrata secondo le linee guida locali.
Dopo l’infusione di YESCARTA in alcuni pazienti è stata osservata la comparsa di neutropenia febbrile (vedere paragrafo 4.8), talvolta in concomitanza con la CRS. In caso di neutropenia febbrile, si raccomanda di accertare la presenza di infezione e trattarla con antibiotici ad ampio spettro d’azione, infusione di liquidi ed altre terapie di supporto in base alle necessità mediche.
Riattivazione dell’HBV
I pazienti trattati con farmaci diretti contro le cellule B possono andare incontro a riattivazione dell’HBV, che talvolta puĂ² causare epatite fulminante, insufficienza epatica e morte. Deve essere eseguito il test di screening per HBV, HCV e HIV secondo le linee guida cliniche prima di prelevare le cellule per la produzione del medicinale YESCARTA.
Citopenie prolungate
I pazienti possono sviluppare citopenie per diverse settimane in seguito alla chemioterapia linfodepletiva e all’infusione di YESCARTA. Dopo l’infusione di YESCARTA sono stati molto comuni casi di citopenie (incluse trombocitopenia, neutropenia e anemia) prolungate di Grado 3 o superiore. Monitorare la conta delle cellule ematiche dopo l’infusione di YESCARTA.
Ipogammaglobulinemia
I pazienti trattati con YESCARTA possono andare incontro ad aplasia delle cellule B con conseguente ipogammaglobulinemia. L’ipogammaglobulinemia è stata osservata molto comunemente nei pazienti trattati con YESCARTA. I livelli di immunoglobuline dopo il trattamento con YESCARTA devono essere monitorati e gestiti con misure di prevenzione delle infezioni, profilassi antibiotica e terapia sostitutiva con immunoglobuline.
Reazioni di ipersensibilitĂ 
Con l’infusione di YESCARTA possono verificarsi reazioni allergiche. Reazioni di ipersensibilità gravi, inclusa anafilassi, possono essere dovute alla presenza di dimetilsolfossido (DMSO) o di gentamicina residua in YESCARTA.
Tumori secondari
I pazienti trattati con YESCARTA possono sviluppare tumori secondari. Ăˆ necessario un monitoraggio per tutta la vita del paziente per rilevare l’eventuale presenza di tumori secondari. In caso di tumori secondari, contattare il titolare dell’AIC per ricevere istruzioni in merito ai campioni del paziente da raccogliere per i test.
Sindrome da lisi tumorale (SLT)
Occasionalmente è stata osservata SLT, che puĂ² essere severa. Per ridurre al minimo il rischio di SLT, prima dell’infusione di YESCARTA, i pazienti con livelli elevati di acido urico o carica tumorale elevata devono essere trattati con allopurinolo o altra terapia profilattica alternativa. I segni e i sintomi di SLT devono essere monitorati e gli eventi gestiti secondo le linee guida locali.
Trattamento precedente con terapia con anti-CD19
Vi è una limitata esperienza con YESCARTA in pazienti esposti a precedente terapia con anti-CD19. YESCARTA non è raccomandato in pazienti con malattia CD19-negativa recidivante dopo una precedente terapia con anti-CD19.
Eccipienti
Questo medicinale contiene 300 mg di sodio per infusione, equivalenti al 15% dell’apporto giornaliero di sodio raccomandato dall’OMS per un adulto corrispondente a 2 g.
 


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco