Ecomi: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Ecomì (Econazolo Nitrato): sicurezza e modo d’azione

Ecomì (Econazolo Nitrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Uso cutaneo: crema, emulsione cutanea, polvere cutanea.

Infezioni dermatologiche di origine micotica e batterica, sensibili al chemioterapico.

Uso vaginale: ovuli, soluzione vaginale 10 ml, soluzione vaginale 150 ml. Infezioni vulvovaginali di origine micotica e batterica, sensibili al chemioterapico.

Ecomì: come funziona?

Ma come funziona Ecomì? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Ecomì

Categoria farmacoterapeutica: Antimicotico

Codice ATC crema, emulsione cutanea, polvere cutanea: D01AC03.

Codice ATC ovuli, soluzione vaginale 10 ml, soluzione vaginale 150 ml: G01AF05.

Il farmaco è un derivato imidazolico ad azione antimicotica ed antibatterica. L’azione antimicotica ed antibatterica si esplica efficacemente nei confronti di dermatofiti (tricophyton, epidermophyton, microsporum), di lieviti (candida albicans), di funghi dimorfi e di batteri gram-positivi (streptococchi, stafilococchi) agendo come inibente sulla membrana cellulare ed anche sulle sintesi ad essa collegate.


Ecomì: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Ecomì, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Ecomì

L’econazolo nitrato incorporato in una base cremosa, e applicato sulla cute viene assorbito, e rimane negli strati cutanei, nella misura del 10%, e precisamente: nello strato corneo, dopo 30′ dalla applicazione, si trova il 9,57% della quantità applicata, dopo 90′ il 9,09%, dopo 300′ il 7,6%, dopo 1100′ il 7,1%; col passare del tempo l’econazolo tende a diminuire nello strato corneo e si trova nell’epidermide e, in seguito ed in quantità limitata, nel derma. Lo strato corneo si comporta come deposito del farmaco. La permanenza di 1 – 1,5 mg di econazolo in 1 centimetro cubico di tessuto dello strato corneo è, "in vivo", di 5 ore. Nell’epidermide la quantità del farmaco può giungere a 21 mcg per centimetro quadrato di tessuto e, nel derma, a 1,5 mcg per centimetro cubico di tessuto. Nell’epidermide e nel derma le maggiori quantità si riscontrano dopo 100′ dall’applicazione. La quantità di farmaco che riesce a passare nella circolazione sistemica è pari allo 0,5% della quantità applicata sulla cute; essa viene rapidamente escreta con l’urina e l’escrezione viene completata in 15 ore dopo la rimozione dell’eccesso di crema dalla superficie cutanea. Applicato profondamente in vagina l’econazolo, incorporato in ovulo vaginale, si ritrova nell’epitelio della vagina e della porzio in quantità mediamente pari al 56% della quantità applicata. La somministrazione vaginale di econazolo dà luogo anche ad un modico assorbimento sistemico. La quota urinaria ammonta, mediamente, all’11,66% della quantità somministrata.


Ecomì: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Ecomì agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Ecomì è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Ecomì: dati sulla sicurezza

Le sperimentazioni farmacotossicologiche condotte su diverse specie animali hanno dimostrato che Ecomì® è ben tollerato e non possiede attività mutagena nè teratogena. La tossicità acuta dell’econazolo, saggiata mediante surdosaggio gastrico su varie specie di mammiferi è risultata notevolmente bassa, come dimostrano le seguenti DL50 (mg/Kg): topo 462,7; ratto 667,7; cavia 272,0; cane 160. La tossicità cronica saggiata mediante somministrazione orale nel ratto e nel cane beagle a dosi di econazolo pari a 5, 20, 80 mg/Kg e rispettivamente 2, 5, 10, 40 mg/Kg è risultata molto bassa; non sono infatti state osservate, nè nel ratto nè nel cane, alterazioni comportamentali, biochimiche, istologiche significative, ad eccezione di lievi fatti di sofferenza epatica (rigonfiamento torpido, qualche piccola zona di degenerazione grassa e ialina a carico degli epatociti) esclusivamente nel gruppo di animali trattati con la dose più alta (80 mg/Kg per i ratti, 40 mg/Kg per i cani). Gli studi sulla tossicità fetale, sullo sviluppo peri- e post-natale dei feti, sulla fertilità maschile e femminile, condotti su ratti e conigli a dosi varianti da 40 a 160 mg/Kg hanno dimostrato che l’econazolo è sprovvisto di effetto teratogeno, non altera la fertilità maschile nè quella femminile; è peraltro in grado di diminuire la percentuale dei feti nati vivi e di rallentare l’incremento ponderale dei piccoli. Questi due effetti sono dose-dipendenti.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Ecomì: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Ecomì

Ecomì: interazioni

Ecomì® nelle sperimentazioni effettuate, non ha rivelato finora interazioni con altri farmaci.


Ecomì: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Ecomì: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non vengono riportati in letteratura tali effetti, anche per l’uso esclusivamente topico del prodotto.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco