Esidrex: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Esidrex 25 mg compresse (Idroclorotiazide): sicurezza e modo d’azione

Esidrex 25 mg compresse (Idroclorotiazide) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Ipertensione arteriosa: in monoterapia o in associazione con altri farmaci antipertensivi.

Edemi di origine cardiaca, renale o epatica.

Esidrex 25 mg compresse: come funziona?

Ma come funziona Esidrex 25 mg compresse? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Esidrex 25 mg compresse

Categoria farmacoterapeutica: diuretici ad azione diuretica minore, tiazidi Codice ATC: C03AA03

L’idroclorotiazide, sostanza attiva di Esidrex, è un diuretico benzotiadiazinico (tiazidico). I diuretici tiazidici agiscono principalmente a livello del tubulo distale renale (parte contorta iniziale), inibendo il riassorbimento di NaCl (antagonizzando il cotrasportatore di Na+-Cl-), e promuovendo il riassorbimento di ioni Ca++ (mediante un meccanismo sconosciuto). L’aumento dell’escrezione di ioni Na+ e dell’acqua nel tubulo collettore corticale e/o l’aumento del flusso portano ad un aumento della secrezione e dell’escrezione di ioni K+ e H+.

Il conseguente aumento dell’escrezione urinaria di sodio e cloro e l’aumento di minore entità dell’escrezione di potassio sono dose-dipendenti.

L’effetto diuretico e natriuretico inizia entro 2 ore dopo la somministrazione orale di idroclorotiazide, raggiunge il massimo dopo 4-6 ore e può persistere per 10-12 ore.

La diuresi indotta dai tiazidici induce dapprima una diminuzione del volume

plasmatico, della gittata cardiaca e della pressione arteriosa sistemica. Può attivarsi il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Durante il trattamento cronico l’effetto ipotensivo viene mantenuto, probabilmente a causa di una caduta delle resistenze vascolari periferiche totali; la gittata cardiaca ritorna ai valori pre-trattamento, e persiste solamente una piccola riduzione del volume plasmatico, mentre può essere elevata l’attività della renina plasmatica.

In caso di somministrazione a lungo termine, nell’intervallo di dosi compreso tra 12,5 e 50-75 mg/die l’effetto antipertensivo di Esidrex è dose-dipendente. Nella maggior parte dei pazienti l’effetto ipotensivo massimo si raggiunge con 50 mg/die.

Dosi giornaliere superiori a 50 mg raramente aumentano il beneficio terapeutico, ma aumentano il rischio di effetti secondari metabolici.

L’effetto ipotensivo dell’idroclorotiazide viene potenziato dall’associazione con altri preparati antipertensivi. In questo modo si può ottenere un ulteriore abbassamento dei livelli pressori in numerosi pazienti che non avevano risposto adeguatamente alla monoterapia.


Esidrex 25 mg compresse: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Esidrex 25 mg compresse, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Esidrex 25 mg compresse

Assorbimento

Dopo somministrazione orale, come avviene con Esidrex compresse, l’idroclorotiazide è assorbita per il 70% circa della dose somministrata. L’assunzione contemporanea di cibo o il digiuno provocano variazioni dell’assorbimento dell’idroclorotiazide di scarso significato clinico. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, l’assorbimento è ridotto.

Dopo somministrazione orale di dosi singole di 12,5 – 25 – 50 e 75 mg, 2 ore circa dopo l’assunzione di Esidrex vengono raggiunti picchi medi di concentrazione plasmatica di 70, 142, 260 e 376 ng/ml, rispettivamente. Nel range di dosi terapeutiche la disponibilità sistemica dell’idroclorotiazide è proporzionale alla dose.

La somministrazione continua non altera il destino dell’idroclorotiazide nell’organismo. Dopo 3 mesi di trattamento con 50 mg di idroclorotiazide al giorno non si sono osservate differenze in assorbimento, eliminazione o escrezione, in confronto al trattamento a breve termine. In caso di somministrazione ripetuta di 75 mg di idroclorotiazide, p. es. quotidianamente per 6 settimane, si sono osservate concentrazioni plasmatiche medie allo steady-state di 111 ng/ml.

Distribuzione

L’idroclorotiazide si accumula negli eritrociti, raggiungendo una

concentrazione di picco 4 ore circa dopo la somministrazione orale. Dopo 10 ore, la concentrazione negli eritrociti è circa 3 volte superiore a quella plasmatica.

Il volume apparente di distribuzione è stato stimato a 4-8 l/Kg ed il legame con le proteine plasmatiche è stato riportato del 40-70% circa.

L’idroclorotiazide attraversa la barriera placentare e, nella vena ombelicale, raggiunge livelli simili a quelli del plasma materno. Il farmaco si accumula nel liquido amniotico, superando la concentrazione plasmatica nella vena del cordone ombelicale di un valore fino a 19 volte. L’idroclorotiazide viene ritrovata pure nel latte materno: in caso di ingestione giornaliera di circa 600 ml di latte, il neonato non ingerisce più di 0,05 mg di farmaco.

Metabolismo ed eliminazione

L’idroclorotiazide viene eliminata dal plasma con un’emivita di 6-15 ore nella fase terminale. Dopo somministrazione orale, il 60%-80% della dose è escreto con le urine entro 72 ore (il 95% sotto forma di idroclorotiazide immodificata ed il 4% circa come idrolisato 2-amino-4-cloro- m-benzenedisulfonamide (ACBS)). Nelle feci può essere ritrovata fino al 24% di una dose orale, mentre una quantità trascurabile viene escreta con la bile.

Caratteristiche dei pazienti

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (vedere paragrafì 4.2 e 4.4). In presenza di compromissione della funzione renale, i livelli plasmatici di picco medi e i valori dell’AUC di idroclorotiazide sono aumentati e la velocità di escrezione urinaria è ridotta. In pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata, è stato osservato un incremento di 3 volte dell’AUC dell’idroclorotiazide. In pazienti con insufficienza renale grave, è stato osservato un incremento di 8 volte dell’AUC. Esidrex è controindicato nei pazienti con anuria o insufficienza renale severa (GFR < 30 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafo 4.3).

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose iniziale di Esidrex nei pazienti anziani. Dati limitati suggeriscono che la clearance sistemica dell’idroclorotiazide sia ridotta negli anziani sia sani che ipertesi, rispetto ai volontari sani giovani.

Le malattie epatiche non alterano significativamente la farmacocinetica dell’idroclorotiazide e non è generalmente necessaria una riduzione della dose.


Esidrex 25 mg compresse: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Esidrex 25 mg compresse agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Esidrex 25 mg compresse è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Esidrex 25 mg compresse: dati sulla sicurezza

Il potenziale mutageno è stato definito in una serie di sistemi di test in vitro ed in vivo. Mentre negli studi in vitro erano stati ottenuti alcuni risultati positivi, tutti gli studi in vivo avevano fornito risultati negativi. Si è quindi concluso che non vi è un potenziale mutageno rilevante in vivo.

Dai dati sperimentali disponibili risulta che l’idroclorotiazide non possiede alcun potenziale carcinogenetico in ratti e topi (tumori epatocellulari nel topo sono stati osservati solo nei maschi trattati alle dosi più alte; questa incidenza non superava però i livelli trovati storicamente nei controlli).

L’idroclorotiazide non è risultata teratogena e non ha avuto effetti sulla fertilità ed il concepimento. In 3 specie animali testate, con dosi somministrate che erano almeno 10 volte più alte delle dosi umane raccomandate di circa 1 mg/Kg, non è stato rilevato alcun potenziale teratogeno. Un rallentamento nell’accrescimento del peso in cuccioli di ratto lattanti è stato attribuito alla dose elevata (15 volte la dose umana) ed agli effetti diuretici di idroclorotiazide con conseguenti effetti sulla produzione di latte (vedere paragrafo 4.6).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Esidrex 25 mg compresse: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Esidrex 25 mg compresse

Esidrex 25 mg compresse: interazioni

I seguenti farmaci possono interagire con Esidrex in caso di somministrazione concomitante:

Litio: la clearance renale del litio è ridotta dai tiazidici, pertanto il rischio di tossicità da litio può essere aumentato dall’idroclorotiazide. La co- somministrazione di litio e di idroclorotiazide non è raccomandata. Se tale combinazione si rendesse necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio durante l’uso concomitante dei due medicinali.

Medicinali che possono indurre torsione di punta: per il rischio di ipokaliemia, l’idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela se associata a medicinali che possono indurre torsione di punta, in particolare gli antiaritmici di Classe Ia e Classe III e alcuni antipsicotici.

Medicinali che agiscono sul livello sierico di potassio: l’effetto ipokaliemico dei diuretici può essere aumentato dalla concomitante somministrazione di diuretici kaliuretici, corticosteroidi, lassativi, ormone adrenocorticotropo (ACTH), amfotericina, carbenoxolone, penicillina G, derivati dell’acido salicilico (vedere paragrafo 4.4) .

Medicinali influenzati dalle alterazioni di potassio sierico: Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico quando Esidrex è somministrato con medicinali influenzati dalle alterazioni del potassio sierico

(ad es. glucosidi della digitale, antiaritmici).

Medicinali che influenzano i livelli sierici di sodio: l’effetto iponatremico dei diuretici può essere intensificato dalla somministrazione concomitante di farmaci come antidepressivi, antipsicotici, antiepilettici, ecc. È indicata cautela nella somministrazione a lungo termine di questi medicinali.

Amine pressorie (ad es. noradrenalina, adrenalina): l’idroclorotiazide può ridurre la risposta alle amine pressorie come la noradrenalina. Il significato clinico di questo effetto è incerto e non sufficiente per escludere il loro uso.

Altri farmaci antipertensivi: i tiazidici potenziano l’azione antipertensiva di altri farmaci antipertensivi (per es. guanetidina, metildopa, beta-bloccanti, vasodilatatori, bloccanti dei canali del calcio, ACE inibitori, ARB e DRI).

Digossina e altri glicosidi digitalici: ipokaliemia o ipomagnesiemia indotte dai tiazidici possono verificarsi come effetti indesiderati, favorendo l’insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale.

Vitamina D e sali di calcio: La somministrazione di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, e vitamina D o sali di calcio può potenziare l’aumento del calcio sierico. L’uso concomitante di diuretici di tipo tiazidico può portare a ipercalcemia in pazienti predisposti a questa condizione (ad es. iperparatiroidismo, neoplasie o condizioni mediate dalla vitamina D) mediante aumento del riassorbimento tubulare del calcio.

Agenti antidiabetici (ad es. insulina e antidiabetici orali): i tiazidici possono alterare la tolleranza al glucosio. Può essere necessario un aggiustamento della dose del medicinale antidiabetico (vedere paragrafo 4.4). La metformina deve essere utilizzata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale funzionale associata all’idroclorotiazide.

Beta bloccanti e diazossido: l’uso contemporaneo di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, e beta-bloccanti può aumentare il rischio di iperglicemia. I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono aumentare l’effetto iperglicemico del diazossido.

Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta: può essere necessario aggiustare il dosaggio dei medicinali uricosurici in quanto l’idroclorotiazide può aumentare i livelli sierici di acido urico. Può essere necessario aumentare il dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, può aumentare l’incidenza delle reazioni di ipersensibilità all’allopurinolo.

Anticolinergici e altri medicinali che influiscono sulla motilità gastrica: la biodisponibilità dei diuretici di tipo tiazidico può essere aumentata dai farmaci anticolinergici (per es. atropina, biperiden), apparentemente a causa

di una diminuzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento gastrico. Al contrario si prevede che i farmaci pro-cinetici come cisapride possano diminuire la biodisponibilità dei diuretici di tipo tiazidico. Amantadina: la somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici (compresa l’idroclorotiazide) può aumentare il rischio di reazioni indesiderate causate dall’amantadina.

Resine a scambio ionico: l’assorbimento dei diuretici tiazidici, incluso idroclorotiazide, è diminuito dalla colestiramina o dal colestipolo. Questo potrebbe comportare un effetto sub-terapeutico dei diuretici tiazidici. Comunque, l’interazione potrebbe essere minimizzata scaglionando la somministrazione dell’idroclorotiazide e della resina in modo che l’idroclorotiazide sia somministrato almeno 4 ore prima o 4-6 ore dopo la somministrazione della resina.

Agenti citotossici: i tiazidici, incluso idroclorotiazide, possono ridurre l’escrezione renale degli agenti citotossici (per es. ciclofosfamide, metotressato) e potenziare i loro effetti mielosoppressori.

Rilassanti del muscolo scheletrico non depolarizzanti: i tiazidici, incluso idroclorotiazide, potenziano l’azione dei rilassanti del muscolo scheletrico quali i derivati del curaro.

Alcol, barbiturici o narcotici: la somministrazione concomitante di diuretici tiazidici con sostanze che hanno anche un effetto di riduzione pressoria (ad es. riducendo l’attività del sistema nervoso simpatico o attraverso una vasodilatazione diretta) può potenziare l’ipotensione ortostatica.

Metildopa: sono stati riportati casi isolati di anemia emolitica verificatisi con l’uso contemporaneo di metildopa e idroclorotiazide.

Agenti di contrasto iodati: in caso di disidratazione indotta da diuretico, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con dosi elevate di prodotti iodati. I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione del mezzo di contrasto.

FANS e inibitori selettivi della Cox-2: la somministrazione concomitante di FANS (derivati dell’acido salicilico, indometacina) può ridurre l’attività diuretica ed antipertensiva di Esidrex. Una concomitante ipovolemia può indurre insufficienza renale acuta.


Esidrex 25 mg compresse: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Esidrex 25 mg compresse: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Esidrex non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Va tenuto presente, tuttavia, che in rari casi, specialmente all’inizio della terapia, il farmaco può determinare un peggioramento della vista (vedere anche paragrafì 4.4 e 4.8).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco