Tauliz: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Tauliz (Piretanide): sicurezza e modo d’azione

Tauliz (Piretanide) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Tutte le forme di edemi di genesi cardiaca, epatica e renale. Ipertensione arteriosa.

Tauliz: come funziona?

Ma come funziona Tauliz? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Tauliz

Categoria farmacoterapeutica: Diuretici ad azione diuretica maggiore, sulfonamidi; codice ATC: C03CA03

Meccanismo d’azione

La piretanide è un potente diuretico dell’ansa che inibisce il riassorbimento tubulare degli ioni sodio e cloro e dell’acqua nel tratto ascendente dell’ansa di Henle. È stato osservato un incremento nell’escrezione di calcio e magnesio meno pronunciato. La perdita di potassio è minore.

Gli effetti antipertensivi della piretanide sono attribuibili, oltre che all’effetto diuretico anche all’induzione di uno scambio di ioni Ca2+ nelle cellule muscolari lisce delle arterie con riduzione della contrattilità e della risposta vasale alle sostanze pressorie endogene quali le catecolamine. Questo meccanismo d’azione porta alla riduzione della resistenza periferica e della pressione sanguigna.

Effetti farmacodinamici

L’inizio della diuresi si ha entro 1 ora dall’assunzione della dose e gli ultimi effetti si hanno dopo 4-6 ore. L’urina ed il sodio escreti mostrano una chiara relazione dose-risposta per le somministrazioni orali di dosi tra i 3 e i 12 mg durante le prime 4 ore di terapia.

La velocità di filtrazione glomerulare ed il flusso sanguigno renale rimangono virtualmente invariati. È stato osservato un lieve incremento dose dipendente dell’attività plasmatica della renina.


Tauliz: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Tauliz, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Tauliz

La piretanide viene rapidamente assorbita dopo la somministrazione orale e i picchi sierici di concentrazione sono raggiunti dopo circa 1 ora.

La biodisponibilità è compresa tra 80 e 90% considerando una minima variazione inter ed intraindividuale, in pazienti con diminuita funzionalità renale.

L’emivita di eliminazione della piretanide è approssimativamente pari a 1.0-1.7 ore in pazienti con funzionalità renale normale e fino a 9 ore in pazienti con insufficienza renale. Non è stato rilevato alcun accumulo in pazienti con funzionalità renale normale o alterata.

Il legame della piretanide con le proteine plasmatiche è approssimativamente pari al 90%.

La piretanide viene escreta praticamente immodificata. La via di eliminazione principale è quella renale ed il 40- 70% della dose somministrata viene ritrovata nelle urine dei pazienti con funzionalità renale normale.

La piretanide viene escreta principalmente con trasporti di tipo attivo nel tubulo prossimale distale.

Una piccola parte dei suoi metaboliti idrossilati vengono trovati nella forma coniugata nelle urine e nelle feci. Il principale metabolita della piretanide è il gamma-amino butanolo.

Nei pazienti anziani non viene di solito richiesto alcun adattamento della dose.


Tauliz: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Tauliz agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tauliz è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Tauliz: dati sulla sicurezza

Tossicità acuta

Nelle prove di tossicità acuta condotte nel ratto, nel topo, nella cavia, nel coniglio e nel cane non sono stati osservati reperti particolari.

Dopo somministrazione orale la DL50 nel ratto e nel topo è stata dell’ordine di diversi grammi, mentre ne cane è andata al di sopra dei 500 mg/Kg di peso corporeo.

Tossicità Cronica

Nei ratti trattati per 30 giorni (40 e 400 mg di piretanide al giorno per Kg di peso corporeo) sono stati osservati emoconcentrazione e calcificazione dei tubuli dose-dipendenti e reversibili.

Cani trattati per 30 giorni con 1,25 e 16 mg di piretanide per kg di peso corporeo al giorno hanno sviluppato strie atrofiche del parenchima renale. Sono state inoltre riscontrate alterazioni ossee come segni di decalcificazione.

Nei cani beagles trattati per os per 12 mesi con dosi giornaliere di piretanide di 0,05, 0,8 e 12 mg/Kg di peso corporeo tutti i reperti patologici correlabili al farmaco sono stati osservati solo nel gruppo trattato con la dose più elevata. Questa dose è 100 volte più elevata della dose terapeutica consigliata nell’uomo e 250 volte più elevata della dose soglia diuretica nel cane.

Nei gruppi trattati con le dosi più elevate l’azoto ureico sierico risultava significativamente aumentato mentre la PAH e la clearance dell’inulina erano diminuite. Le concentrazioni sieriche di calcio erano aumentate durante le prime 6 settimane, il che è interpretabile come segno di aumentata mobilizzazione del calcio. Ciò è anche confermato dall’insorgere di iperplasia reattiva delle ghiandole paratiroidi e da segni istologici di alterazione del metabolismo osseo. I regimi terapeutici con dessi elevati conducono a focolai di degenerazione specie-specifici, principalmente subcapsulari, nel parenchima renale.

Scimmie Rhesus sono state trattate per 1 anno con 0,4, 2,0 e 10,0 mg/Kg di piretanide al giorno. Alcune scimmie trattate con le dosi più elevate hanno mostrato modificazioni patologiche attribuibili all’eccessiva diuresi che consistono in alterazioni ossee dovute alla mobilizzazione del calcio e lesioni renali da molto lievi a marcate.

Le prove di tossicità cronica nel ratto, nel cane e nella scimmia hanno mostrato che la piretanide ha un range terapeutico molto ampio.

Tossicità sulla riproduzione:

Sono stati eseguiti studi di tossicità sulla riproduzione con piretanide per via orale e i.v. nel topo, nel ratto e nel coniglio: nessuno degli studi ha dato indicazioni che la piretanide provochi effetti avversi la fertilità, la gravidanza, l’accrescimento fetale e post-natale dei nati.

Mutagenesi

La mutagenicità è stata verificata in molti test e tutti hanno dato esito negativo. Cancerogenesi

Nessuno degli studi condotti nel topo e nel ratto ha dimostrato un effetto cancerogeno della piretanide.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Tauliz: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tauliz

Tauliz: interazioni

In base all’esperienza con i diuretici, le seguenti interazioni devono essere prese in considerazione:

I diuretici dell’ansa possono intensificare gli effetti nefrotossici di alcuni antibiotici (per es. aminoglicosidi, cefalosporine, polimixine) e gli effetti ototossici di aminoglicosidi (per es. katamicina, gentamicina, tobramicina). La conseguente compromissione dell’udito può essere irreversibile, quindi la contemporanea somministrazione dei suddetti farmaci deve essere evitata.

La contemporanea somministrazione di cisplatino e piretanide comporta il rischio di effetti ototossici. Inoltre la nefrotossicità del cisplatino può risultare potenziata se la piretanide non viene somministrata a basse dosi e in presenza di bilancio idrico positivo, quando la piretanide viene impiegata per ottenere una diuresi forzata dopo trattamento con cisplatino.

In caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardioattivi (digitale), si deve ricordare che la deplezione di potassio e magnesio aumenta la sensibilità del miocardio nei confronti della digitale, con possibile comparsa di aritmie cardiache.

Se la somministrazione di piretanide è associata all’uso di glucocorticosteroidi, lassativi o carbenoxolone o al frequente consumo di liquirizia è importante considerare che queste sostanze possono diminuire il livello di potassio nel sangue.

I pazienti in terapia con diuretici dell’ansa possono manifestare grave ipotensione. In particolare in pazienti che presentano disidratazione e carenza di sali con piretanide, la contemporanea somministrazione di un ACE- inibitore può indurre diminuzione della pressione (anche con collasso cardiocircolatorio) e/o compromissione della funzionalità renale (anche con insufficienza renale acuta).

Nei pazienti in terapia concomitante con antidiabetici può essere necessario aumentare la dose dei farmaci antidiabetici.

Talvolta i saluretici indeboliscono l’efficacia di altri farmaci, ad esempio la reattività vascolare alle amine pressorie (adrenalina, noradrenalina) o la potenziano, come ad esempio nel caso dei miorilassanti curaro simili (tubo curarina) e dei salicilati.

I diuretici dell’ansa possono ridurre l’escrezione renale dei sali di litio e causarne quindi un aumento dei livelli ematici con conseguente maggior rischio di effetti cardiotossici e neurotossici (si raccomanda il monitoraggio dei livelli di litio nei pazienti in terapia concomitante).

La somministrazione concomitante di FANS (per es. indometacina, aspirina) può ridurre l’effetto diuretico e causare insufficienza renale in pazienti con ipovolemia pre-esistente.

Probenecid, metotrexato ed altri farmaci che vengono escreti attraverso secrezione tubulare renale possono ridurre l’effetto del diuretico.


Tauliz: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Tauliz: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il trattamento con questi medicinali richiede regolari controlli medici. Reazioni individuali variabili possono alterare la reattività del paziente tanto da compromettere la capacità di guidare veicoli, usare macchinari o lavorare senza misure di sicurezza. Questo si verifica in particolare all’inizio del trattamento, in presenza di un aumento delle dosi o di una sostituzione del tipo di farmaco e per interazione con alcool.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco