Virazole: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Virazole (Ribavirina): sicurezza e modo d’azione

Virazole (Ribavirina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

VIRAZOLE polvere per soluzione per nebulizzatore è indicato solo nel trattamento di bronchioliti virali gravi da virus sinciziale respiratorio nei primi giorni di infezione.

Virazole: come funziona?

Ma come funziona Virazole? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Virazole

Gruppo farmacoterapeutico: Antivirali per uso sistemico/nucleosidi e nucleotidi, esclusi gli inibitori della transcrittasi inversa (Ribavirina) – Classe ATC J05AB04.

Meccanismo d’azione/effetti farmacodinamici:

VIRAZOLE è costituito dal principio attivo ribavirina, nucleoside sintetico, farmaco ad attività antivirale in vitro contro il virus respiratorio sinciziale, i virus influenzali e gli herpes virus. Nell’uomo è stata provata l’attività del farmaco nelle bronchioliti virali. La ribavirina è un antimetabolita della guanosina; il metabolita trifosfato è un inibitore dell’RNA polimerasi virale e inibisce la formazione del ‘capping’ a livello del mRNA, necessario per la trascrizione e, quindi, per la sintesi di proteine strutturali virali.


Virazole: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Virazole, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Virazole

Assorbimento

Dopo inalazione nasale ed orale, l’assorbimento sistemico avviene attraverso le vie respiratorie. La quantità di farmaco che passa nel tratto respiratorio è proporzionale alla concentrazione e alla durata della terapia inalatoria. Le concentrazioni plasmatiche massime sono solitamente misurate al termine del periodo di inalazione, e sono anche dipendenti dalla durata dell’inalazione.

La biodisponibilità della ribavirina inalata non è nota e può dipendere dal tipo di aerosol. Per una inalazione giornaliera di 20 ore per 5 giorni, la concentrazione media nel plasma rilevata era pari a 1,66 ?g/ml. Le concentrazioni misurate nelle secrezioni respiratorie sono sostanzialmente maggiori che nel plasma, dove la concentrazione che viene raggiunta non è efficace contro il virus respiratorio sinciziale.

Distribuzione

Dopo inalazione nasale e orale, le più alte concentrazioni di ribavirina sono presenti nel tratto respiratorio e negli eritrociti. La ribavirina viene trattenuto nel corpo e si accumula all’interno delle cellule, soprattutto negli eritrociti. Nell’uomo, dopo una singola dose la ribavirina raggiunge un plateau negli eritrociti dopo circa 4 giorni che diminuisce lentamente con un’emivita di 40 giorni.

La ribavirina si lega poco alle proteine plasmatiche. La ribavirina penetra la barriera ematoencefalica.

Ad alte dosi di ribavirina, le concentrazioni nel liquido cerebrospinale possono raggiungere livelli paragonabili a quelli plasmatici. Non è noto se la ribavirina attraversa la barriera placentare e se sia escreta nel latte materno.

Metabolismo

Probabilmente a livello del fegato, la ribavirina è ampiamente metabolizzata a 1,2,4-triazolo-3-carbossamide, che ha un meccanismo d’azione simile alla ribavirina. Questa sostanza viene successivamente convertita in acido 1,2,4-triazolo-3-carbossilico.

Altri metaboliti attivi derivano dalla fosforilazione intracellulare.

Eliminazione

Dopo inalazione nasale e orale in un numero limitato di pazienti pediatrici, l’emivita plasmatica e l’emivita nel tratto respiratorio della ribavirina era rispettivamente di 9,5 ore e 1,4-2,5 ore in media. Si deve tenere in considerazione che l’emivita plasmatica è invece più lunga, infatti è pari a circa 24 ore. La ribavirina inoltre può persistere nei compartimenti non plasmatici fino a 6 mesi.

Negli adulti sani con normale funzionalità renale circa il 53% di una dose singola per via orale è stato recuperato nelle urine entro 72-80 ore. Dopo 1,5 – 2 ore, l’escrezione urinaria era del 37% come ribavirina, del 30% ciascuna come 1,2,4-triazolo-3-carbossamide e 1,2,4-triazolo- 3-carbossilico. Dopo 24 ore i valori trovati erano rispettivamente il 17%, 50% e 22%. Circa il 15% di una singola dose è stata eliminata entro 72 ore nelle feci.


Virazole: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Virazole agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Virazole è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Virazole: dati sulla sicurezza

Tossicologia. Tossicità acuta: DL50 topo: p.o. 2.000 mg/kg; i.p. 900 mg/kg; DL50 ratto: p.o. 5.000 mg/kg; i.p. 2.000 mg/kg. Tossicità cronica: il ratto trattato per due anni con dosi tra 16 e 99 mg/kg/die per os ha presentato una diminuzione dell’incremento ponderale, del consumo di cibo e presenza di lesioni cutanee alla base della coda. La scimmia trattata con dosi giornaliere da 30 a 120 mg/kg per 6 mesi ha presentato diarrea, modesta anoressia e riduzione dell’incremento ponderale; la scimmia trattata con dosi fino a 100 mg/kg i.m. per 10 giorni mostra una anemia normocromica e normocitica reversibile. Non sono state rilevate alterazioni anatomopatologiche di rilievo.

Teratogenesi, mutagenesi e cancerogenesi. Non esistono dati relativi all’uomo. Effetti teratogeni o embriotossici sono stati osservati in roditori

(criceto, ratto, topo, coniglio): malformazioni ossee, oculari, gastrointestinali. E’ stata osservata inoltre una riduzione della sopravvivenza dei feti e dei neonati. Tuttavia babbuine gravide, a cui sono stati somministrati fino a 120 mg/kg/die di ribavirina per 4 giorni durante i 20 giorni del periodo di organogenesi della gestazione (dal 20° al 30° giorno), non hanno manifestato alcun effetto teratogeno su organi interni ed esterni, né anormalità di sviluppo farmaco-indotte nella prole estratta mediante taglio cesareo al 100° giorno di gestazione; il significato di queste osservazioni per l’uomo non è conosciuto.

L’esperienze del’uso di ribavirina in donne in gravidanza sono estremamente limitate (5 casi di morbillo polmonite, 1 caso di influenza- polmonite), non si hanno esperienze in donne che allattano. Di queste, quattro gravidanze sono state completate ed i bambini sono nati sani. Inoltre, sono noti 7 casi in cui infermiere hanno somministrato Virazole durante la gravidanza (6 casi) o appena prima del concepimento (1 caso). In 6 casi i bambini sono nati sani. In un caso il neonato ha riportato un lieve ritardo dello sviluppo.

Potenziale mutageno

Studi in vivo ed in vitro hanno rivelato effetti mutageni in cellule di mammifero. Sebbene altri studi analoghi abbiano dato risultati negativi, rimane comunque il sospetto che la ribavirina come altri analoghi degli elementi costitutivi del DNA possa avere un effetto mutageno.

Potenziale cancerogeno

In ratti a cui è stata somministrata ribavirina con il cibo, si è verificato un aumento dell’incidenza di tumori benigni. Dal momento che la ribavirina induce trasformazione maligna in colture cellulari di mammifero, non si può escludere un potenziale cancerogeno fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Virazole: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Virazole

Virazole: interazioni

Non sono note le interazioni della ribavirina con farmaci quali digossina, broncodilatatori, altri antivirali, antibiotici o antimetaboliti, così come l’interferenza con i tests di laboratorio.

Occorre prestare particolare attenzione alla possibilità di tali interazioni.


Virazole: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Virazole: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

i Non sono disponibili studi od esperienze relativamente agli effetti sulla guida o l’utilizzo di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco