Aspirinetta: a cosa serve e come si usa

Aspirinetta 100 mg compresse (Acido Acetilsalicilico): indicazioni e modo d’uso

Aspirinetta 100 mg compresse (Acido Acetilsalicilico) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

lattia reumatica. Sindrome di Kawasaki

Aspirinetta 100 mg compresse: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Aspirinetta 100 mg compresse è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Aspirinetta 100 mg compresse ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Aspirinetta 100 mg compresse

Le compresse di ASPIRINETTA vanno di preferenza disgregate direttamente in acqua, oppure masticate e quindi deglutite con abbondante liquido.

Bambini di 1-3 anni : 1 compressa 1-2 volte al dì Bambini di 3-5 anni: 1 compressa 3 volte al dì Bambini di 5-11 anni: 2 compresse 3 volte al dì Ragazzi di 11-15 anni : 3 compresse 3 volte al dì Non superare le dosi consigliate.

Per le dimensioni ridotte e il gradevole sapore di frutta le compresse di ASPIRINETTA da 100 mg si possono far sciogliere in bocca, anche dai pazienti piĂ¹ piccoli.

Sindrome di Kawasaki

Il trattamento dovrebbe iniziare con una dose di 80-100mg/kg di peso corporeo al giorno, in 4 dosi singole ed essere protratto fino al 14°giorno di malattia.

Tale trattamento deve essere seguito da una dose giornaliera di 3-5-mg/kg di peso corporeo per 6-8 settimane.

Dopo questo periodo, se ci sono evidenze di lesioni coronariche, continuare indefinitamente.

Utilizzare sempre il dosaggio minimo efficace ed aumentarlo solo se non è sufficiente ad alleviare i sintomi.

I soggetti maggiormente esposti al rischio di effetti indesiderati gravi, che possono usare il farmaco solo se prescritto dal medico, devono seguirne scrupolosamente le istruzioni (vedere paragrafo 4.4).

Assumere il medicinale preferibilmente dopo i pasti principali o, comunque, a stomaco pieno.

Pazienti con compromissione della funzionalitĂ  epatica

Aspirinetta è controindicata nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3). Aspirinetta dovrebbe essere utilizzata con particolare cautela in pazienti con compromissione della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti con compromissione della funzionalitĂ  renale

Aspirinetta è controindicata nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.3). Aspirinetta dovrebbe essere utilizzata con particolare cautela in pazienti con compromissione della funzionalità renale dato che l’acido acetilsalicilico potrebbe aumentare ulteriormente il rischio di compromissione renale e insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.4).

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Aspirinetta 100 mg compresse seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Aspirinetta 100 mg compresse per quanto riguarda la gravidanza:

Aspirinetta 100 mg compresse: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

L’inibizione della sintesi delle prostaglandine puĂ² influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza.

Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Ăˆ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.

Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessitĂ . Qualora farmaci contenenti acido acetilsalicilico siano usati da una donna che cerca una gravidanza, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il trattamento dovrĂ  essere il piĂ¹ breve possibile e la dose la piĂ¹ bassa possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre

il feto a :

tossicitĂ  cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare );

disfunzione renale che puĂ² progredire ad insufficienza renale con oligo- idroamnios;

la madre e il nascituro, alla fine della gravidanza, a :

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puĂ² manifestarsi anche a dosi molto basse ;

inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio .

Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza .

Aspirinetta è controindicata durante l’allattamento ( vedere paragrafo 4.3) .

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Aspirinetta 100 mg compresse?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Aspirinetta 100 mg compresse in caso di sovradosaggio.

Aspirinetta 100 mg compresse: sovradosaggio

La tossicitĂ  da salicilati (un dosaggio superiore ai 100 mg/kg/giorno per 2 giorni consecutivi puĂ² indurre tossicitĂ ) puĂ² essere la conseguenza di un’assunzione cronica di dosi eccessive, oppure di sovradosaggio acuto, potenzialmente pericoloso per la vita e che comprende anche l’ingestione accidentale nei bambini.

L’avvelenamento cronico da salicilati puĂ² essere insidioso dal momento che i segni e i sintomi sono aspecifici. Una lieve intossicazione cronica da salicilati, o salicilismo, in genere si verifica unicamente in seguito a utilizzo ripetuto di dosi considerevoli. Tra i sintomi vi sono il capogiro, le vertigini, il tinnito, la sorditĂ , la sudorazione, la nausea e il vomito, la cefalea e lo stato confusionale. Questi sintomi possono essere controllati riducendo il dosaggio. Il tinnito puĂ² manifestarsi a concentrazioni plasmatiche comprese tra i 150 e i 300 mi- crogrammi/ml, mentre a concentrazioni superiori ai 300 microgrammi/ml si palesano eventi avversi piĂ¹ gravi.

La caratteristica principale dell’intossicazione acuta è una grave alterazione dell’equilibrio acido-base, che puĂ² variare con l’etĂ  e la gravitĂ  dell’intossicazione; la presentazione piĂ¹ comune, nel bambino, è l’acidosi metabolica. Non è possibile stimare la gravitĂ  dell’avvelenamento dalla sola concentrazione plasmatica; l’assorbimento dell’acido acetilsalicilico puĂ² essere ritardato a causa di uno svuotamento gastrico ridotto, della formazione di concrezioni nello stomaco, o in conseguenza dell’ingestione di preparati gastroresistenti. La gestione di un’intossicazione da acido acetilsalicilico è determinata dall’entitĂ , dallo stadio e dai sintomi clinici di quest’ultima, e deve essere attuata secondo le tecniche convenzionali di gestione degli avvelenamenti. Le misure principali da adottare consistono nell’accelerazione dell’escrezione del farmaco e nel ripristino del metabolismo elettrolitico e acido- base.

Per i complessi effetti fisiopatologici, connessi con l’avvelenamento da salicilati, i segni e sintomi/risultati delle indagini biochimiche e strumentali, possono comprendere:

Segni e sintomi Risultati delle indagini
biochimiche e strumentali
Misure terapeutiche
INTOSSICAZIONE DA LIEVE A MODERATA Lavanda gastrica, somministrazione ripetuta di carbone attivo, diuresi
alcalina forzata
Tachipnea, iperventilazione, alcalosi
respiratoria
Alcalemia, alcaluria Gestione dei liquidi e degli elettroliti
Sudorazione
Nausea, vomito, cefalea,
vertigini
INTOSSICAZIONE DA MODERATA A GRAVE Lavanda gastrica, somministrazione ripetuta di carbone attivo, diuresi alcalina forzata, emodialisi nei casi gravi
Alcalosi respiratoria con acidosi metabolica compensatoria, Acidemia, aciduria Gestione dei liquidi e degli elettroliti
Iperpiressia Gestione dei liquidi e degli elettroliti
Respiratori: variabili dall’iperventilazione ed edema polmonare non cardiogeno fino all’arresto respiratorio e asfissia
Cardiovascolari: variabili dalle aritmie e ipotensione fino all’arresto
cardiocircolatorio
Ad es.
alterazione della pressione arteriosa, alterazione dell’ECG
Perdita di liquidi e di Ad es.
ipokaliemia,
Gestione dei liquidi e degli
elettroliti: disidratazione, ipernatriemia, elettroliti
dall’oliguria fino iponatriemia, funzionalità
all’insufficienza renale renale alterata
Alterazioni del metabolismo glucidico, chetosi Iperglicemia, ipoglicemia (specialmente nei bambini)
Incrementati livelli dei chetoni
Tinnito, sorditĂ 
Gastrointestinali: sanguinamento gastrointestinale, ulcera gastrica
Ematologici: coagulopatia, anemia sideropenica Ad es.
prolungamento del PT, ipoprotrombinemia
Neurologici: encefalopatia tossica e depressione del SNC con manifestazioni variabili dalla letargia e confusione fino al coma e alle convulsioni.
Edema cerebrale.
Epatici: danni epatici Aumento dei livelli degli enzimi epatici

A dosaggi elevati possono comparire anche:

Alterazioni del gusto.

Eruzioni cutanee (acneiformi, eritematose, scarlattiniformi, eczematoidi, desquamative, bollose, purpuriche), prurito.

Altri: congiuntivite, anoressia, riduzione dell’acuita’ visiva, sonnolenza. Raramente: anemia aplastica, agranulocitosi, coagulazione intravascolare disseminata, pancitopenia, leucopenia, trombocitopenia, eosinopenia, porpora, eosinofilia associata all’epatotossicità indotta dal farmaco, nefrotossicità (nefrite tubulo-interstiziale allergica), ematuria (presenza di sangue nelle urine).

Reazioni allergiche acute conseguenti ad assunzione di acido acetilsalicilico, possono essere trattate, se necessario, con somministrazione di adrenalina, corticosteroidi e di un antistaminico.

In caso di sovradosaggio contattare immediatamente un centro antiveleni o il piĂ¹ vicino ospedale.

L’acido acetilsalicilico è dializzabile.

Aspirinetta 100 mg compresse: istruzioni particolari

Non pertinente


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco