Rimactazid: a cosa serve e come si usa

Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film (Rifampicina + Isoniazide): indicazioni e modo d’uso

Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film (Rifampicina + Isoniazide) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Per la fase di mantenimento del trattamento della tubercolosi, secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Devono essere tenute in considerazione anche le altre linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antitubercolari.

Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film

Posologia

Rimactazid deve essere somministrato sotto il controllo di un medico esperto nel trattamento della tubercolosi.

La dose raccomandata e gli schemi di dosaggio per Rimactazid sono basati sulle linee guida dell’OMS:

• Compresse in associazione a dosi fisse per il trattamento della tubercolosi; WHO/CDS/CPC/TB/99.267, 1999.

• Il razionale per la prescrizione di compresse in associazione a dosi fisse per il trattamento della tubercolosi; Bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 2001, 79: 61-68.

• Consultazione informale sull’associazione a dosi fisse di 4 farmaci, Ginevra 2001.

• Linea guida suòl trattamento della tubercolosi, 4a Ed. WHO/HTM/TB/2009, 420.

Queste dosi e schemi di dosaggio possono differire dalle raccomandazioni sull’uso di agenti antitubercolari presenti in altre linee guida ufficiali.

Rimactazid è un prodotto costituito da una associazione a dosi fisse destinata all’uso nella fase di mantenimento del trattamento antitubercolare. Rimactazid deve essere somministrato giornalmente per tutti i 4 mesi della fase di mantenimento del trattamento.

Rimactazid è un prodotto, costituito da una associazione a dosi fisse, che deve essere utilizzato solamente quando il rapporto fisso di rifampicina 150 mg e isoniazide 75 mg, consente il trattamento di un singolo paziente, in linea con le raccomandazioni ufficiali e la pratica clinica.

Tabella 1: Farmaci antitubercolari essenziali raccomandati dall’OMS

Farmaco essenziale Abbreviazione Dosaggio raccomandato (intervallo di dosi), mg/kg
Giornaliero
Isoniazide H 5 (4-6)
Rifampicina R 10 (8-12)
Pirazinamide Z 25 (20-30)
Streptomicina S 15 (12-18)
Etambutolo E 15 (15-20)

Modo di somministrazione

Le compresse di Rimactazid vengono somministrate per via orale. Le compresse devono essere prese come dose singola (il numero delle compresse dipende dal peso corporeo del paziente, vedere tabella 2), a digiuno almeno 1 ora prima dei pasti.

Tabella 2: Regimi terapeutici raccomandati dall’OMS espressi come numero di compresse con combinazioni a dosi fisse di farmaci antitubercolari in pazienti adulti

Durata Peso corporeo del paziente (in kg)
30-39 40-54 55-70 > 70
Fase iniziale – giornaliera
sia Rimstar HRZE (75 mg+150 mg+400 mg+275 mg) 2 mesi 2 3 4 5
o (¹) Rimcure HRZ (75 mg+150 mg+400 mg)¹ 2 mesi 2 3 4 5
o (²) Rimstar + S HRZE (75 mg+150 mg+400 mg+275 mg) + S (flaconcino da 1 g)² 2 mesi 2 0.5 3 0.75 4 1 5 1
e (a seguire)
Rimstar HRZE (75 mg+150 mg+400 mg+275 mg)² 1 mese 2 3 4 5
Fase di mantenimento – giornaliera
sia Rimactazid HR (75 mg+150 mg) 4 mesi 2 3 4 5
o Farmaci separati HE (150 mg+400 mg) 6 mesi 1.5 2 3 3
o (²) Rimactazid + E HR (75 mg+150 mg) + E (400 mg)² 5 mesi 2 1.5 3 2 4 3 5 3

¹ In pazienti, affetti da tubercolosi polmonare non-cavitaria, negativa allo striscio, noti per essere HIV negativi, pazienti per i quali è nota l’infezione ad opera di bacilli totalmente sensibili al farmaco e bambini piccoli con tubercolosi primaria

² In pazienti affetti da Tubercolosi polmonare, positiva allo striscio dell’espettorato, precedentemente trattata: recidiva; trattamento dopo interruzione, trattamento dopo insuccesso, in accordo con la categoria II delle Raccomandazioni OMS.

Nei casi di tubercolosi cronica o resistente al trattamento farmacologico con politerapia (ancora positiva allo striscio sull’espettorato dopo un ri-trattamento controllato), per questa categoria di pazienti (Categoria IV delle raccomandazioni OMS), si ritiene opportuno l’utilizzo di specifici protocolli individualizzati o standardizzati.

Uso in pazienti con peso corporeo inferiore a 30 kg:

Rimactazid non ha un dosaggio adatto al trattamento di pazienti con peso corporeo inferiore a 30 kg (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica:

Rimactazid non ha un dosaggio adatto al trattamento di bambini con peso corporeo inferiore a 30 kg. Rimactazid non va somministrato ai bambini di età inferiore a 6 anni, a causa del rischio di aspirazione (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti anziani:

Non è necessario un regime terapeutico speciale, ma vanno tenute in considerazione la eventuale concomitanza di insufficienza epatica e/o renale. Potrebbe essere utile una integrazione a base di piridossina (vitamina B6).

Insufficienza epatica:

Rimactazid deve essere utilizzato con cautela e sotto stretto controllo medico nei casi di funzionalità epatica compromessa (vedere paragrafo 4.4). Rimactazid non va somministrato in pazienti con anamnesi di epatite indotta da farmaco e in pazienti con patologie epatiche acute (vedere paragrafo 4.3).

Insufficienza renale:

Rimactazid deve essere usato con cautela in pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina 25-60 ml/min, vedere paragrafo 4.4). Rimactazid non va somministrato in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 25 ml/min, vedere paragrafo 4.3).

Interruzione del trattamento

Se il trattamento di mantenimento con Rimactazid viene interrotto per qualsiasi motivo, inclusa la mancata compliance, un prodotto costituito da una associazione a dosi fisse di farmaci come Rimactazid non deve essere utilizzato per la ripresa del trattamento.

Rifampicina e isoniazide devono essere somministrati separatamente per la ripresa del trattamento, perché la rifampicina deve essere reintrodotta a un dosaggio inferiore. Devono essere tenute in considerazione le linee guida ufficiali riguardanti una appropriata ripresa del trattamento con agenti antitubercolari.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film per quanto riguarda la gravidanza:

Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

Il trattamento deve essere considerato caso per caso, dopo aver valutato il beneficio della associazione di medicinali. Di conseguenza, Rimactazid potrebbe essere somministrato in gravidanza solo se il potenziale beneficio per la madre supera il potenziale rischio per il feto.

Rifampicina

Con dosaggi molto alti negli animali rifampicina ha mostrato di avere effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3). Non ci sono studi ben controllati con rifampicina in donne in gravidanza. Sebbene sia stato riportato che rifampicina attraversa la barriera placentare e si ritrova nel cordone, l’effetto della rifampicina, da sola o in combinazione con altri farmaci antitubercolari, sul feto umano non è noto. Pertanto, rifampicina deve essere utilizzata in donne in gravidanza o in donne in etĂ  fertile solo se il potenziale beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto.

La somministrazione di rifampicina durante le ultime settimane di gravidanza puĂ² causare emorragia postnatale nella madre e nel neonato.

Isoniazide

Sulla base di dati limitati, non è stata osservata una maggiore frequenza delle malformazioni congenite rispetto alla frequenza prevista in una popolazione normale. L’isoniazide attraversa la placenta. L’isoniazide puĂ² esercitare effetti neurotossici sul bambino. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicitĂ  riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

In caso di esposizione durante il terzo trimestre, si raccomanda la somministrazione orale, alla madre, di fitomenadione (vitamina K), durante l’ultimo mese di gravidanza e la somministrazione neonatale immediatamente dopo il parto, perchĂ© la rifampicina puĂ² provocare emorragia materna o neonatale.

Ăˆ raccomandata, durante la gravidanza, una integrazione di piridossina (vitamina B6), perchĂ©

l’isoniazide potrebbe esercitare effetti neurotossici sul bambino.

Allattamento

Rifampicina e isoniazide passano nel latte materno, ma non sono stati osservati effetti avversi sui lattanti. L’allattamento al seno, comunque, deve essere evitato, data la possibilità teorica di effetti neurotossici dovuti all’isoniazide.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film in caso di sovradosaggio.

Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film: sovradosaggio

Rifampicina Segni e sintomi

Entro un breve periodo dopo l’ingestione acuta probabilmente possono manifestarsi nausea, vomito, dolore addominale, prurito, cefalea e aumento della letargia; puĂ² presentarsi perdita della coscienza con disfunzione epatica grave. Si puĂ² verificare un aumento transitorio degli enzimi epatici e/o della bilirubina. PuĂ² manifestarsi colorazione bruno-rossastra o arancione della pelle, urina, sudore, saliva, lacrime e feci, e l’ intensitĂ  è proporzionale alla quantitĂ  ingerita. Ăˆ stato anche riportato edema facciale o periorbitale in pazienti pediatrici. Sono stati segnalati ipotensione, tachicardia sinusale, aritmia ventricolare, convulsioni e arresto cardiaco in alcuni casi fatali.

Non è ben definita la dose minima letale acuta o tossica. Tuttavia, sono stati riportati casi fatali di overdose acuta negli adulti con dosi da 9 a 12 g rifampicina. Ăˆ stata riportata overdose fatale acuta negli adulti con dosi variabili 14-60 g. Alcool o una storia di abuso da alcool sono state riportate in alcune delle segnalazioni fatali e non fatali.

Sono stati descritti casi di overdose non fatale in pazienti pediatrici di etĂ  compresa da 1 a 4 anni di 100 mg/kg per 1-2 dosi.

Trattamento:

Misure di supporto intensive devono essere istituite e i singoli sintomi devono essere trattati nel modo in cui si presentano. Dal momento che la nausea e il vomito possono probabilmente manifestarsi, è preferibile applicare la lavanda gastrica piuttosto che indurre il vomito. Seguendo l’evacuazione del contenuto gastrico, l’ instillazione di carbone attivo liquido nello stomaco puĂ² aiutare ad assorbire qualsiasi farmaco rimanente nel tratto gastrointestinale. PuĂ² essere richiesto l’utilizzo di un farmaco antiemetico per controllare la nausea grave e il vomito. La diuresi attiva (con ingresso e uscita regolata) contribuirĂ  a promuovere l’escrezione del farmaco. L’emodialisi puĂ² essere utile in alcuni pazienti .

Isoniazide

Tossicità: la tossicità è potenziata dall’alcool. La dose letale è compresa nell’intervallo 80–150 mg/kg di peso corporeo. 5 gr. somministrati a pazienti di 15 anni hanno provocato una intossicazione letale. 900 mg. a bambini di 8 anni hanno determinato una moderata intossicazione. 2–3 gr. a bambini di 3 anni hanno avuto come esito una intossicazione grave. 3 gr. a pazienti di 15 anni e 5-7,5 gr. a pazienti adulti hanno causato intossicazioni estremamente gravi.

Sintomi: i sintomi tipici sono convulsioni, acidosi metabolica, chetonuria, iperglicemia. Inoltre: mioclono periorbitale, capogiri, tinnito, tremore, iperreflessia, parestesia, allucinazioni, riduzione dello stato di coscienza. Depressione respiratoria, apnea. Tachicardia, aritmie, ipotensione. Nausea, vomito. Febbre, rabdomiolisi, CID, iperglicemia, iperkaliemia. Interessamento epatico.

Dosaggi di isoniazide superiori a 10mg/kg possono produrre degli effetti avversi sul sistema nervoso, ad es., in forma di neuropatia periferica, e quindi compromettere la capacitĂ  del paziente di guidare o di utilizzare macchinari.

Trattamento: se autorizzato, svuotamento gastrico (una volta accertato che il paziente non presenta convulsioni), carbone. Immediata raccolta di campioni di sangue per la immediata determinazione di gas ematici, elettroliti, BUN (azoto ureico nel siero), glucosio, ecc. In caso di presenza di convulsioni e acidosi metabolica, somministrare 1 gr. di piridossina per gr. di isoniazide. In caso di spasmi e dosaggio sconosciuto, somministrare 5 gr. di piridossina per via endovenosa. In assenza di convulsioni, somministrare 2-3 gr. di piridossina per via endovenosa come trattamento profilattico. Si raccomanda di diluire la piridossina per ridurre l’irritazione vascolare, e di somministrarla per 30 minuti utilizzando una pompa per infusione o una pompa a siringa. Ripetere la dose, se necessario.

Il diazepam potenzia l’effetto della piridossina. Qualora la piridossina non fosse disponibile, al fine di contrastare le convulsioni, è possibile provare a somministrare un’alta dose di diazepam. Nei casi piĂ¹ gravi, provvedere a una terapia respiratoria. Effettuare una correzione dell’acidosi metabolica e degli squilibri elettrolitici. Assicurare una buona diuresi. In caso di intossicazione estremamente grave, procedere a emodialisi o emoperfusione. Trattamento sintomatico.

Rimactazid 150 mg/75 mg, compressa rivestita con film: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco