Cannella: proprietà curative. A cosa serve? Come si usa?

Cannella

Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini

(Cinnamomum ceylanicum Nees – Fam. Lauracee/Persoidee/Cinnamonee) (Sin, – Laurus cinnamomum L. – Cinnamomum Zeilanicum Breyne)

Cannella- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018

Indice dei contenuti

  1. Generalità
  2. Componenti principali
  3. Proprietà farmacologiche
  4. Estratti e preparati vari
  5. Preparazioni usuali e Formule
  6. Bibliografia

Generalità

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cannella

EtimologiaCinnamomum, dal fenicio e dall'ebraico kinnamon ed anche dall'arabo kinamon e dal greco kin(n)amwmon, parola composta dal prefisso kin (Cina) e amwmon vocabolo derivante dall'indiano hamàmà = odoroso, profumato, saporoso. Il nome antico si riferiva alla Cannella della Cina (Cinnamomum Cassia Blume), nota da molti secoli prima dell'era volgare (la Cannella di Ceylon fu nota in Europa solo nel XVI sec.). Gli antichi, trovando il suo odore analogo a quello degli amwmon (Zingiberacee), la chiamarono Amomo della Cina, cioè Cin(n)amomo.

Ceilanicum o zeilanicum – Dell'Isola di Ceylon, l'antica Taprobane (greco) o Lanca (sanscrito).

Nome volgare – Cannella, piccola canna; perchè la droga rassomiglia a piccole canne. Cannella regina, cioè la migliore, da non confondere con la Cannella di Saigon o dell’Amman, la Cannella di Goa, la Cannella del Malabar, la Cannella di Giava, la Cannella di Cajenna (che proviene dal C. Zeilanicum, ma è di qualità inferiore), la Cannella bianca della Florida e delle Isole Bahama.

Habitat Spontanea nelle foreste di Ceylon ed anche nell'India del Sud. Naturalizzata nell'Isola Maurizio, alla Martinica, nella Gujana francese, Giamaica, Brasile, Seychelles. Esistono estese coltivazioni a Ceylon nel territorio di Colombo. (La migliore è raccolta a Colombo, Negumbo, Caltere, Barbary, Gale, Mature).

Arbusto (3 m.) o albero (5-10 m.).

Parti usate La corteccia dei rami parzialmente o totalmente privata del sughero ed essiccata all’ombra. Tanto più pregiata quanto più sottile (Cinnamomi cortex F. U.).

Componenti principali

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Olio essenziale 0,9-2,3 %, in media 1,3 % (1), costituito da 65-76 % secondo Gildemeister (2), da 42-75 % secondo Guenther (3) di aldeidi — prevalentemente aldeide cinnamica —, dal 4-10 % di eugenolo secondo Gildmeister (2), 5-38 % secondo Guenther

cannella Figura 1

(3) e inoltre da metil-n-amilchetone, furfurolo, 1-a-pinene, 1-fellandrene, p-cimene, aldeidi benzilica, nonilica, idrocinnamica e cuminica, 1-linalolo, isobutirrato di linalile, cariofillene (3).

Altri componenti; tannino circa 2 %, pectine 1,8% – 4,4%, zuccheri, pentosano (4), saccarosio e zucchero invertito (5), ceneri 3,4-5%, anche 8,2-9,8 %, molto ossalato di calcio 2,5-3,8 % sino a 6,6 % (4).

Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico

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La Cannella e i suoi preparati sono stati indicati da Trousseau (6) da Gubler (6) e da altri, come stimolanti generali e delle funzioni digestive in particolare.

Secondo Brissemont (6) agirebbe sui centri vasomotori determinando una vasocostrizione, ciò che potrebbe spiegare l’impiego dei preparati di Cannella nelle metro e menorragie, per il cui trattamento è stata preconizzata da Wan Swieten, Frank, Plench, Schittmann, Tanner, Gendrin, Teissier, Deliaux de Savignac e da Cheron (6). Schmittmann (6) la trovò utile per risolvere stati di adinamia dell'utero durante il parto. In questi casi, secondo l'A., la Cannella sarebbe capace di eccitare le contrazioni dell’organo, in maniera analoga alla Segale cornuta.

Il Vignes (7) ha studiato l’azione dell’essenza di Cannella sulle contrazioni dell’utero durante il parto. Le contrazioni erano rilevate a mezzo dell'utero-tensiometro e l’essenza somministrata per via rettale, diluita nel latte.

Nei casi studiati l'A. osservò costantemente, un’accelerazione ed una regolarizzazione del ritmo delle contrazioni.

Secondo l'A. non sembrerebbe però che la suddetta azione sia da attribuire ad un meccanismo simile a quello dovuto alla Segale cornuta, poiché il tono delle contrazioni verrebbe diminuito piuttosto che aumentato. Pertanto l'A. ritiene che tale azione possa essere più logicamente comparata con quella svolta dagli spasmolitici.

Occorre osservare però, che tale interpretazione non spiega l'azione abortiva di cui sarebbe dotata la droga, azione nota anche in passato (Avicenna) confermata in seguito da altri AA. (Mittensweig, Lewin, ecc.) (6). Nording e coll. (8) sperimentando con preparati ottenuti dalla corteccia di Cannella su topi e ratte castrate, hanno notato il manifestarsi di un’azione estrogena che non sarebbe però dovuta al contenuto essenziale della droga, avendo potuto constatare che tale azione non si manifesterebbe con gli estratti eterei ricchi di essenza, nè con soluzioni all’ 1 % di aldeide cinnamica, principale componente dell’essenza stessa. Gli AA. ritengono quindi che l’azione estrogena sia dovuta alla frazione non eterosolubile della corteccia di Cannella. L’azione generale dell’essenza di Cannella fu studiata da Cadeac e Meunier (9) secondo cui essa sarebbe dotata di una attività soprattutto stimolante. Dosi medie provocano agitazione, esagerazione dell'energia muscolare, aumento della frequenza delle pulsazioni cardiache, degli atti respiratori, della peristalsi intestinale, delle secrezioni salivari, lacrimale e nasale e, inoltre, un lieve aumento della temperatura.

A questa prima fase di eccitazione ne segue una seconda nella quale prevalgono fenomeni a tipo depressivo che si manifestano con uno stato di tristezza e di sonnolenza. Le dosi elevate provocano effetti convulsivi.

L'essenza di Cannella è dotata anche di una notevole attività antisettica ma è praticamente poco usata a questo scopo per le sue proprietà marcatamente irritanti.

Secondo Kingery (10) l'essenza di Cannella sarebbe dotata anche di una notevole attività antimicotica. Questo A. la impiegò in soluzione all'1 % associata al timolo nelle proporzioni dello 0,5 %, nella terapia della tigna del capo.

Un'azione antielmintica dell'aldeide cinnamica e quindi dell'essenza di Cannella, contro i nematodi fu posta in evidenza da Cavier e Debelmas (11).

In terapia i preparati di Cannella (polvere, acqua distillata, tisana, estratto fluido, tintura, sciroppo, essenza), sono impiegati come stimolanti delle funzioni digestive, come carminativi, in alcune forme di adinamia e di prostrazione generale, consecutive a emorragie o ad alcune malattie infettive (grippe, dissenteria). Come emostatici nelle meno e metrorragie, i preparati di Cannella trovarono utile impiego in passato, prima cioè dell'avvento dei preparati di Segale cornuta, dai quali vennero poi completamente sostituiti.

Vasto impiego trovano anche attualmente, nella tecnica farmaceutica come aromatizzanti e come correttivi dell'odore e del sapore di estratti di Aloe, di Arancio, di Cascara, di Catecù, di China, di Idraste, di Lobelia, di Segale cornuta; di estratti di organi animali, di proteine e di aminoacidi; di sulfamidici, di antistaminici, dello jodoformio, dell'olio di trementina; di colluttori e di preparati odontoiatrici; di sostanze amare, dolci, saline, amaro-saline e piccanti (12).

La Cannella è inoltre impiegata in dietetica, in pasticceria e in liquoreria.

Estratti e preparati vari

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a) Estratto fluido (g 1 = LVII gtt).

Dosi: g 0.3 pro dose.

b) Tintura alcool-idrosolubile al 20 % di droga.

(g 1 = LVI gtt).

Dosi: g 1.5 pro dose.

c) Tintura F. U. al 20 % di droga.

Dosi: g 1-1,5 pro dose.

Preparazioni usuali e formule galeniche

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Tintura

Estratto fluido cannella…………………………………………….. g 20

Alcool di 70° g 80

(g 1-1,5 pro dose)

Sciroppo

1)Estratto fluido di cannella………………………………………. g. 2

Sciroppo semplice F. U…………………………………………………. g 98

2)Tintura cannella alcool-idrosolubile………………………. g 10

Sciroppo semplice F. U…………………………………………………. g 90

(a cucchiai)

Tintura aromatica

Estratto fluido cannella…………………………………………….. • g 10

Estratto fluido zenzero

Estratto fluido galanga………………………………………….. ana g 4

Estratto fluido zedoaria

Estratto fluido cardamomo…………………………………….. ana g 2

Alcool di 60° . . …………………………………………………. , g 80

(g 0.5-1 pro dose)

BIBLIOGRAFIA

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(1) MEEK H. O. e F. G. SALVIN. Quarl. J. Pharm. Pharmacot. IO, 483. 1937 – (2) GILDEMEISTER E. e HOFFMANN F., Aclhcrische Ode. Ili ed. – (3) GUENTHER E., The Essential Olls., I9S0, voi. IV, p. 227 – (4) WEHMER C., 13ie PllanzenstofTe. 1930, p. 353 – 15) V. CZADEK. Z. Landw. Versuchsw. Oesterr., 6, 524. 19031 eli. da WEHMER, toc. eli. (4) – (6) Citati da VIGNES – (7) VIGNES H., Rev. de PhytotMr., 12. 84, 335. 1948 – (8) NORDING A.. STOAS K. F. c NORDAL A., Meddeteher Narsk Farm. Seijkap., 16, 68, 195 (vedi riassunto in Schweiz. Ap. Ztg., 88, 42, 751, 1950) – (9) .CADEAC e MEUNIER, citati da PIC A. e BONAMMOUH S., in Médicaments Végétaus, Baliiieri éd.. Paris 1923 – (10) KINGERY, Arch. Dermatol. Syph„ 20. 797, 1929 – (11) CAVIER R. e DEBELMAS J., Thdrapie. V, 3. 140. 1950 – DEBELMAS J., Thése Doet., Parli 1953 – VALETTE G., CAVIER R. e DEBELMAS !.. Ann. Pharm. Frane., XI. II. 649, 1953 – (12) CAPRA C.. Fitoterapia. 29. 834, 1958; Il Farmaco, tj, lO. 499-524, 1958.