Decapeptyl 3,75 mg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Decapeptyl 3,75 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Decapeptyl 3,75 mg: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Decapeptyl

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

DECAPEPTYL 3,75 mg / 2ml Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Il flaconcino di polvere contiene: principio attivo: triptorelina 3,75 mg

Per l’elenco degli eccipienti, vedere 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

Indice

Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato.

Uso intramuscolare.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

Indice

Carcinoma della prostata e dei suoi secondarismi, in cui sia indicata la soppressione della produzione di testosterone;

carcinoma della mammella in donne in pre- e perimenopausa in cui risulta indicato il trattamento ormonale;

endometriosi genitale ed extragenitale (stadi I-IV);

fibromi uterini;

trattamento della pubertà precoce, prima degli 8 anni nella bambina e prima dei 10 anni nel bambino;

terapia prechirurgica – della durata di tre mesi – degli interventi di miomectomia e isterectomia nella paziente metrorragica; trattamento pre-chirurgico – della durata di un mese – degli interventi di ablazione endometriale e di resezione dei setti endouterini per via isteroscopica;

trattamento della infertilità nella donna in associazione alle gonadotropine (HMG, HCG, FSH) nei protocolli di induzione dell’ovulazione.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Nel carcinoma della prostata e nel carcinoma della mammella effettuare un’iniezione tassativamente ogni 4 settimane.

Non interrompere il trattamento senza consultare il medico curante.

Nell’endometriosi e nel fibroma uterino non operabile il trattamento deve iniziare nei primi 5 giorni del ciclo. Il ritmo delle iniezioni e’ di una ogni 4 settimane per 6 mesi.

Nella terapia pre-chirurgica degli interventi di miomectomia, isterectomia, ablazione endometriale e resezione di setti uterini, il trattamento deve iniziare nei primi 5 giorni del ciclo. Il ritmo delle iniezioni è di una ogni 4 settimane per 3 mesi.

Nell’infertilita’ femminile si consiglia la somministrazione di una fiala di Decapeptyl 3,75 mg il secondo giorno del ciclo mestruale; la stimolazione con le gonadotropine puo’ essere iniziata quando la concentrazione plasmatica degli estrogeni e’ inferiore a 50 pg/ml (solitamente intorno al 15° giorno del ciclo).

Nella pubertà precoce il trattamento con triptorelina deve essere effettuato sotto la generale supervisione di un endocrinologo pediatra o di un pediatra o di un endocrinologo esperto nel trattamento della pubertà precoce centrale.

Bambini con peso superiore ai 30Kg: somministrare una iniezione intramuscolare ogni 4 settimane (28 giorni)

Bambini con peso compreso tra i 20Kg ed i 30Kg: somministrare due- terzi della dose tramite iniezione intramuscolare ogni 4 settimane (28 giorni) (somministrare due-terzi del volume della sospensione ricostituita)

Bambini con peso inferiore ai 20Kg: somministrare metà dose tramite iniezione intramuscolare ogni 4 settimane (28 giorni) (somministrare metà del volume della sospensione ricostituita).

Nelle donne una somministrazione protratta oltre i 6 mesi deve essere attentamente valutata dal medico specialista affinche’ il beneficio atteso sia superiore ai possibili effetti collaterali conseguenti alla soppressione estrogenica prolungata, specie a livello osseo.

Attenersi rigorosamente alla prescrizione del medico; non interrompere il trattamento senza il parere del medico.

Il farmaco si somministra per via intramuscolare dopo preparazione estemporanea.

N.B.: E’ importante che l’iniezione sia eseguita in rigoroso accordo con le modalità d’uso.

04.3 Controindicazioni

Indice

Ipersensibilità al GnRH, ai suoi analoghi o ad uno qualsiasi degli eccipienti della specialità medicinale (vedere 4.8). Gravidanza ed allattamento. Interrompere il trattamento in caso di insorgenza fortuita di gravidanza (vedere 4.6)

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Indice

L’uso degli agonisti del GnRH può causare riduzione della densità minerale ossea. Nell’uomo dati preliminari suggeriscono che l’utilizzo di un bifosfonato in combinazione con un agonista del GnRH possa ridurre la perdita minerale ossea. E’ necessario prestare particolare attenzione nel caso di pazienti con fattori di rischio aggiuntivi per l’osteoporosi (es. abuso cronico di alcol, fumatori, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea, come anticonvulsivanti o corticoidi, storia familiare di osteoporosi, malnutrizione).

Può rendersi necessario un aggiustamento della terapia anti- ipertensiva nei pazienti sottoposti a terapia con analoghi del GnRH. Prima di prescrivere la triptorelina, è necessaria la verifica dello stato di non gravidanza della paziente.

Raramente il trattamento con agonisti del GnRH può rivelare la presenza di un pre-esistente, non noto, adenoma pituitario delle cellule gonadotrope. Questi pazienti possono presentare apoplessia pituitaria caratterizzata da improvviso mal di testa, vomito, alterazione della vista e oftalmoplegia.

Sono stati riportati alterazioni dell’umore, inclusa la depressione. Vi è un aumentato rischio di episodi di depressione (che possono essere gravi) nei pazienti in trattamento con agonisti del GnRH, come la Triptorelina.

I pazienti devono essere informati in proposito e trattati adeguatamente se compaiono i sintomi

E’ necessario, durante la terapia, monitorare attentamente i pazienti con depressione nota.

La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT.

Nei pazienti con una storia di prolungamento dell’intervallo QT o con fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con Decapeptyl 3,75mg i medici devono valutare il rapporto rischio-beneficio inclusa la possibilità di Torsioni di punta.

Carcinoma della prostata

La triptorelina, come altri agonisti del GnRH, inizialmente causa un aumento transitorio dei livelli sierici di testosterone. Come conseguenza possono occasionalmente verificarsi, durante le prime settimane di trattamento, casi isolati di temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico. Durante la fase iniziale del trattamento, può essere preso in considerazione l’utilizzo anche di un anti-androgeno adatto a contrastare l’iniziale aumento dei livelli sierici di testosterone ed il peggioramento dei sintomi clinici. Un piccolo numero di pazienti può manifestare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico (recrudescenza tumorale) ed un temporaneo aumento del dolore correlato al tumore (dolore metastatico) che possono essere gestiti a livello di sintomi. Come con altri agonisti del GnRH, sono stati osservati casi isolati di compressione midollare (parestesie e senso di debolezza agli arti inferiori) o di ostruzione uretrale ed ematuria. Tali complicazioni regrediscono spontaneamente quando la testosteronemia raggiunge i livelli di castrazione (solitamente entro 20 giorni dalla prima somministrazione). Se si verificano compressione midollare o alterazione renale, devono essere intrapresi i trattamenti standard per queste complicazioni e, in casi estremi, deve essere presa in considerazione una orchiectomia immediata (castrazione chirurgica). Durante le prime settimane di trattamento è indicato un attento monitoraggio, soprattutto dei pazienti che soffrono di metastasi vertebrali, a rischio di compressione midollare e di quelli con ostruzione del tratto urinario. Dopo castrazione chirurgica, la triptorelina non induce nessuna ulteriore diminuzione dei livelli sierici di testosterone.

La deprivazione androgenica a lungo termine, tramite orchiectomia bilaterale o tramite somministrazione degli analoghi del GnRH, è associata ad un aumentato rischio di perdita ossea e può portare ad osteoporosi e ad un aumentato rischio di fratture ossee.

E’ stato osservato inoltre, sulla base di dati epidemiologici, che i pazienti, durante la terapia di deprivazione androgenica, possono manifestare modifiche metaboliche (es. intolleranza al glucosio) od un aumentato rischio cardiovascolare. Comunque dati prospettici non hanno confermato un legame tra il trattamento con analoghi del GnRH ed un aumento nella mortalità cardiovascolare. I pazienti ad alto rischio per malattie metaboliche o cardiovascolari devono essere valutati con attenzione prima di iniziare il trattamento ed adeguatamente monitorati durante la terapia di deprivazione androgenica.

La somministrazione di triptorelina a dosi terapeutiche provoca soppressione del sistema pituitario gonadico. La normale funzionalità viene normalmente rispristinata dopo l’interruzione del trattamento. Test diagnostici sulla funzionalità pituitaria gonadica condotti durante il trattamento e dopo l’interruzione della terapia con gli analoghi del GnRH possono quindi essere fuorvianti.

E’ utile controllare regolarmente i livelli di testosterone nel sangue poiché questi non devono superare livelli di lng/ml.

Donne

Riduzione della densità minerale ossea

L’uso degli agonisti del GnRH è verosimile che causi, in media, una riduzione della densità minerale ossea dell’1% / mese durante un periodo di trattamento di 6 mesi. Ad ogni 10% di riduzione della densità minerale ossea si ha un aumento di circa 2-3 volte del rischio di fratture.

I dati attualmente disponibili suggeriscono che, nella maggior parte delle donne, il ripristino della densità ossea avvenga dopo la cessazione della terapia.

Non sono disponibili dati specifici per pazienti con osteoporosi confermata o con fattori di rischio per l’osteoporosi (es. abuso cronico di alcol, fumatrici, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea, come anticonvulsivanti o corticoidi, storia familiare di osteoporosi, malnutrizione, ad esempio anoressia nervosa). Poiché è probabile che la riduzione della densità minerale ossea risulti più dannosa in queste pazienti, il trattamento con triptorelina deve essere preso in considerazione su base individuale ed iniziato, dopo una valutazione molto accurata, solo se i benefici del trattamento sono maggiori dei rischi. E’ necessario prendere in considerazione misure aggiuntive per contrastare la perdita di densità minerale ossea.

Fibromiomi uterini ed endometriosi

Utilizzata alle dosi raccomandate, la triptorelina causa amenorrea ipogonadotropa costante. Se si verifica emorragia genitale dopo il primo mese, è necessario controllare i livelli plasmatici di estradiolo e se i livelli sono inferiori a 50pg/ml, è necessario verificare la possibile presenza di lesioni organiche. Dopo l’interruzione del trattamento, la funzionalità ovarica è ripristinata e l’ovulazione compare circa due mesi dopo l’ultima iniezione. Un metodo di contraccezione non ormonale deve essere usato durante il trattamento e per un mese dopo l’ultima iniezione.

Poiché le mestruazioni devono essere bloccate durante il trattamento con la triptorelina, è necessario istruire le pazienti in modo che informino il medico se persistono mestruazioni regolari durante il trattamento.

Durante il trattamento dei fibroidi uterini, si raccomanda di monitorare regolarmente la dimensione del fibroide. Ci sono state rare segnalazioni di sanguinamento in pazienti con fibroide sottomucoso in trattamento con un analogo del GnRH. Generalmente il sanguinamento si è verificato 6-10 settimane dopo l’inizio della terapia.

Infertilità femminile

La stimolazione follicolare, indotta dall’uso di GnRH analoghi e gonadotropine, può essere notevolmente aumentata in una minoranza di pazienti predisposte,in particolare in caso di Sindrome dell’Ovaio Policistico.

La risposta ovarica all’associazione triptorelina-gonadotropina, può variare da una paziente all’altra pur con lo stesso dosaggio e in alcuni casi da un ciclo all’altro nella stessa paziente. L’ovulazione indotta deve essere monitorata sotto stretta supervisione medica con rigorosi e regolari controlli biologici e clinici. Come con altri analoghi del GnRH, ci sono state segnalazioni di sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) associata all’uso di triptorelina in combinazione con gonadotropine. Se la risposta ovarica è eccessiva, si raccomanda di interrompere il ciclo di stimolazione interrompendo le iniezioni di gonadotropina.

Nelle pazienti con alterazione della funzionalità renale o epatica la tritorelina ha un’emivita media terminale di 7-8 ore, mentre nei soggetti sani è di 3-5 ore.

Nonostante questa prolungata esposizione, non ci si aspetta che la triptorelina sia presente in circolo al momento del trasferimento embrionale.

Carcinoma della mammella

Nelle pazienti con carcinoma della mammella il trattamento con Decapeptyl 3,75mg può essere utile nei casi in cui le altre terapie non hanno determinato una risposta clinica o hanno perso efficacia; qualora utilizzato come farmaco di prima scelta, non riduce l’efficacia delle altre terapie, ove richieste.

Pubertà precoce

E’ necessario effettuare un’approfondita ed individuale valutazione dei rischi e dei benefici prima di iniziare il trattamento di bambini con tumore del cervello in progressione.

Nelle bambine la stimolazione ovarica iniziale, seguita dalla deprivazione estrogenica indotta dal trattamento, può provocare, nel primo mese, sanguinamento vaginale di intensità da lieve a moderata.

Dopo l’interruzione del trattamento, si avrà lo sviluppo delle caratteristiche puberali.

Informazioni relative alla futura fertilità sono ancora limitate. Nella maggior parte delle bambine regolari mestruazioni inizieranno circa un anno dopo l’interruzione della terapia.

E’ necessario escludere la pubertà pseudo-precoce (tumore o iperplasia gonadica o surrenalica) e la pubertà precoce gonadotropine-indipendente (tossicosi testicolare, iperplasia familiare delle cellule di Leyding).

La densità minerale ossea (BMD) può diminuire durante la terapia con GnRH per pubertà precoce centrale. Dopo la cessazione della terapia, comunque, viene preservato il successivo accrescimento della massa ossea ed il trattamento non sembra avere effetti sul picco di massa ossea nella tarda adolescenza.

Dopo l’interruzione del trattamento con GnRH può verificarsi slittamento della testa del femore. La teoria sostenuta è che basse concentrazioni di estrogeni durante il trattamento con gli agonisti del GnRH indeboliscano la placca epifisaria. L’aumento della velocità di crescita dopo l’interruzione del trattamento di conseguenza esita in una riduzione della forza di taglio necessaria alla dislocazione dell’epifisi.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Indice

E’ necessario prestare attenzione quando la triptorelina viene somministrata in concomitanza ad altri farmaci che hanno effetti sulla secrezione pituitaria delle gonadotropine ed è raccomandato che venga monitorata la situazione ormonale del paziente.

Poiché il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT, deve essere attentamente valutato l’uso concomitante di Decapeptyl 3,75mg con medicinali noti per prolungare l’intervallo QT o con medicinali in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio

amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc (vedere paragrafo 4.4).

04.6 Gravidanza e allattamento

Indice

Gravidanza:

Triptorelina non deve essere utilizzata durante la gravidanza poiché l’uso concomitante degli agonisti del GnRH è associato ad un rischio teorico di aborto o di anomalie fetali. E’ necessario, prima di iniziare il trattamento, esaminare con cura donne potenzialmente fertili per escludere lo stato di gravidanza. Metodi di contraccezione non ormonali devono essere utilizzati durante la terapia fino a quando non ricompare il ciclo mestruale.

Lo stato di gravidanza deve essere escluso prima di utilizzare la triptorelina per il trattamento dell’infertilità. Quando triptorelina è utilizzata in questo ambito, non c’è evidenza clinica che suggerisca una correlazione causale tra la triptorelina e qualsiasi successiva anomalia nello sviluppo dell’ovocito, nella gravidanza o nell’esito della gravidanza.

Allattamento:

Triptorelina non deve essere utilizzata durante l’allattamento al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Indice

Non sono stati eseguiti studi relativamente agli effetti sulla capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari. La capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari può tuttavia essere alterata nel caso in cui il paziente presenti vertigini, sonnolenza e disturbi visivi che possono essere possibili effetti indesiderati del trattamento o come conseguenza della malattia.

04.8 Effetti indesiderati

Indice

Esperienza da studi clinici

Tollerabilità generale negli uomini

Poiché i pazienti con carcinoma della prostata localmente avanzato o metastatico ormone dipendente sono generalmente anziani e presentano altre patologie frequentemente presenti in questo tipo di popolazione, più del 90% dei pazienti inclusi negli studi clinici hanno riportato eventi avversi per i quali spesso è difficile stabilire un nesso di causalità. Come osservato anche con terapie con altri analoghi del GnRH o dopo castrazione chirurgica, gli eventi avversi più comunemente osservati, correlati al trattamento con triptorelina, erano dovuti ai suoi attesi effetti farmacologici. Questi effetti includevano vampate di calore e diminuzione della libido.

Ad eccezione delle reazioni immuno-allergiche (rare) e delle reazioni al sito di iniezione (< 5 %), tutti gli eventi avversi sono noti per essere correlati alle modifiche nei livelli di testosterone.

Sono state riportate le seguenti reazioni avverse il cui nesso di causalità con triptorelina è considerato almeno possibile.

La maggior parte di queste reazioni sono note per essere correlate alla castrazione biochimica o chirurgica.

La frequenza delle reazioni avverse viene classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100- <1/10); Non comune (≥1/1.000 – <1/100); Rara (≥1/10.000 – <1/1.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazionesistemica organica Molto comuni Comuni Non comuni Rari Ulteriori post-marketing Frequenza non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitosi
Patologie cardiache Palpitazioni Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito, Vertigini
Patologie dell’occhio Alterazione della vista Sensazione anomala negli occhi, Disturbi della vista
Patologie gastrointestinali Nausea, Bocca secca Dolore addominale, Costipazione, Diarrea, Vomito Distensione addominale, Disgeusia, Flatulenza
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Reazione al sito di iniezione (incluso eritema, infiammazione e dolore), Edema Letargia, Edema periferico, Dolore, Rigidità, Sonnolenza Dolore al torace, Distasia, Malattia simile all’influenza, Piressia Malessere
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Reazione anafilattica Shock anafilattico
Infezioni ed infestazioni Rinofaringite
Esami diagnostici Aumento di peso Aumento dell’ alanina aminotransferasi, Aumento dell’ aspartato aminotransferasi, Aumento della creatinina nel sangue, Aumento della pressione del sangue, Aumento dell’urea nel sangue, Aumento della gamma-glutamil transferasi, Diminuzione di peso Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia, Diabete mellito, Gotta, Iperlipidemia, Aumento dell’appetito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore alla schiena Dolore muscolo- scheletrico, Dolore alle estremità Artralgia, Dolore osseo, Crampi muscolari, Debolezza muscolare, Mialgia Rigidità delle articolazioni, Gonfiore delle articolazioni, Rigidità muscolo- scheletrica, Osteoartrite
Patologie del sistema nervoso Parestesia agli arti inferiori Vertigini, Mal di testa Parestesia Compromissione della memoria
Disturbi psichiatrici Diminuzione della libido Perdita della libido, Depressione*, Cambiamenti d’umore* Insonnia, Irritabilità Stato confusionale, Diminuzione dell’attività, Euforia Ansietà
Patologie renali e urinarie Nicturia, Ritenzione urinaria Incontinenza urinaria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile (inclusa mancanza di eiaculazione, disturbi nell’eiaculazione ) Dolore pelvico Ginecomastia, Dolore al seno, Atrofia testicolare, Dolore testicolare
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea, Epistassi Ortopnea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Iperidrosi Acne, Alopecia, Eritema, Prurito, Rash, Orticaria Vescicola, Porpora Edema angioneurotico
Patologie vascolari Vampate di calore Ipertensione Ipotensione

* Questa frequenza è basata sulla frequenza dell’effetto di classe, comune a tutti gli agonisti del GnRH

Triptorelina causa un aumento transitorio dei livelli circolanti di testosterone entro la prima settimana dopo l’iniezione iniziale della formulazione a rilascio prolungato. Con questo iniziale aumento dei livelli circolanti di testosterone, una piccola percentuale di pazienti (≤ 5%) può manifestare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico (recrudescenza tumorale), che di solito si manifesta con un aumento dei sintomi urinari (< 2%) inclusi disuria ed ematuria e dolore metastatico (5%), che possono essere gestiti a livello di sintomi. Questi sintomi sono transitori e di solito scompaiono in 1-2 settimane.

Si sono verificati casi isolati di esacerbazione dei sintomi della malattia, ostruzione uretrale o compressione midollare da metastasi. I pazienti con lesioni vertebrali da metastasi e/o con ostruzione del tratto urinario superiore o inferiore devono quindi essere monitorati con attenzione durante le prime settimane di terapia (vedere paragrafo 4.4).

L’uso degli agonisti del GnRH per il trattamento del carcinoma prostatico può essere associato ad un aumento della perdita ossea e possono portare ad osteoporosi e ad un aumentato rischio di frattura ossea.

Questo può anche portare ad una diagnosi non corretta di metastasi ossee.

L’aumento della conta linfocitaria è stato segnalato in pazienti in trattamento con gli analoghi GnRH.

Questa linfocitosi secondaria è apparentemente correlata alla castrazione indotta dagli analoghi del GnRH e sembra indicare che gli ormoni gonadici sono coinvolti nell’involuzione timica.

Con altri prodotti a base di triptorelina, sono state segnalate dopo l’iniezione sottocutanea insolite infiltrazioni sensibili alla pressione al sito di iniezione.

Tollerabilità generale nelle donne (vedere paragrafo 4.4)

Come conseguenza della diminuzione dei livelli di estrogeni, gli eventi avversi più comunemente riportati (attesi nel 10% o più delle donne), sono stati: mal di testa, diminuzione della libido, disordini del sonno, alterazione dell’umore, dispareunia, dismenorrea, emorragia genitale, sindrome da iperstimolazione ovarica, ipertrofia ovarica, dolore pelvico, dolore addominale, secchezza vulvovaginale, iperidrosi, vampate di calore e astenia.

Sono state riportate le seguenti reazioni avverse, per le quali la correlazione con il trattamento con triptorelina è considerata almeno possibile. La maggior parte di queste reazioni sono note per essere correlate alla castrazione biochimica o chirurgica.

La frequenza delle reazioni avverse è classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 – <1/10); Non comune (≥1/1.000 – <1/100); Rara (≥1/10.000 – <1/1.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazionesistemica organica Molto comuni Comuni Non comuni Ulteriori post-marketing Frequenza non nota
Patologie cardiache Palpitazioni
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini
Patologie dell’occhio Occhi secchi, Alterazione della vista Disturbi della vista
Patologie gastrointestinali Nausea, Dolore addominale, Disturbo addominale Distensione addominale, Bocca secca, Flatulenza, Ulcerazione della bocca, vomito Diarrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Reazione al sito di iniezione (incluso dolore, gonfiore, eritema ed infiammazione), Edema periferico Piressia, Malessere
Disturbi del sistema immunitario Shock anafilattico
Esami diagnostici Aumento di peso Diminuzione di peso Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, Aumento della pressione del sangue
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito, Ritenzione di fluidi
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, Spasmi muscolari, Dolore alle estremità Dolore alla schiena, Mialgia Debolezza muscolare
Patologie del sistema nervoso Mal di testa Vertigini Disgeusia, Ipoestesia, Sincope, Diminuzione della memoria, Disturbi nell’attenzione, Parestesia, Tremore
Disturbi psichiatrici Diminuzione della libido, Disordini del sonno (inclusa insonnia), Cambiamenti d’umore Depressione*, Nervosismo Labilità emotiva, Ansietà, Depressione**, Disorientamento Stato confusionale
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disturbi al seno, Dispareunia, Sanguinamento genitale (incluso sanguinamento vaginale, emorragia da sospensione), Sindrome da iperstimolazione ovarica, Ipertrofia ovarica, Dolore pelvico, Secchezza vulvovaginale Dolore al seno Sanguinamento coitale, Cistocele, Disordini mestruali (inclusa dismenorrea, metrorragia e menorragia), Cisti ovarica, Perdite vaginali Amenorrea
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea, Epistassi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne, Iperidrosi, Seborrea Alopecia, Pelle secca, Irsutismo, Onicoclasi, Prurito, Rash Edema angioneurotico, Orticaria
Patologie vascolari Vampate di calore Ipertensione

*Uso a lungo termine. Questa frequenza è basata sulla frequenza dell’effetto di classe, comune a tutti gli agonistidel GnRH

**Uso a breve termine. Questa frequenza è basata sulla frequenza dell’effetto di classe, comune a tutti gli agonistidel GnRH

All’inizio del trattamento i sintomi dell’endometriosi, inclusi dolore pelvico e dismenorrea, possono essere esacerbati molto comunemente (≥ 10%) durante l’aumento transitorio dei livelli plasmatici di estradiolo. Questi sintomi sono transitori e abitualmente scompaiono in 1-2 settimane. L’emorragia genitale, inclusa menorragia e metrorragia, può verificarsi nel mese successivo alla prima iniezione. Quando utilizzata per trattare l’infertilità, la combinazione con gonadotropine può provocare sindrome da iperstimolazione ovarica. Possono verificarsi ipertrofia ovarica, dolore pelvico e/o addominale.

Tollerabilità generale nei bambini (vedere paragrafo 4.4)

La frequenza delle reazioni avverse è classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 – <1/10); Non comune (≥1/1.000 – <1/100); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazionesistemica organica Molto comuni Comuni Non comuni Ulteriori post-marketing Frequenza non nota
Patologie dell’occhio Alterazioni della vista Disturbi della vista
Patologie gastrointestinali Dolore addominale Vomito, Costipazione, Nausea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Reazione al sito di iniezione (incluso dolore, eritema ed infiammazione) Malessere
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Shock anafilattico (osservato negli adulti, uomini e donne)
Esami diagnostici Aumento di peso Aumento della prolattina nel sangue, Aumento della pressione del sangue
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Obesità
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore al collo Mialgia
Patologie del sistema nervoso Mal di testa
Disturbi psichiatrici Alterazione dell’umore Labilità emotiva, Depressione, Nervosismo
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Sanguinamento vaginale (inclusa emorragia vaginale, emorragia da sospensione, emorragia uterina, perdite vaginali, sanguinamento vaginale incluso spotting) Dolore al seno
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Epistassi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Acne Prurito Rash Orticaria Edema angioneurotico
Patologie vascolari Vampate di calore Ipertensione

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

Indice

In caso di sovradosaggio è indicato il trattamento dei sintomi.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

Indice

Codice ATC: L02AE04

Categoria farmacoterapeutica: analogo dell’ormone liberatore delle gonadotropine.

La triptorelina è un decapeptide sintetico analogo del GnRH naturale (ormone liberatore delle gonadotropine).

Studi condotti nell’animale e sull’uomo hanno dimostrato che, dopo una fase iniziale di stimolazione, la somministrazione continua di triptorelina inibisce la secrezione di gonadotropine con conseguente soppressione delle funzioni testicolare ed ovarica. Ulteriori studi nell’animale hanno suggerito un altro meccanismo d’azione con effetto diretto sulle gonadi per riduzione della sensibilità dei recettori periferici del GnRH. La somministrazione di triptorelina può inizialmente aumentare i livelli sierici di LH e FSH (flare-up) e di conseguenza aumentare i livelli iniziali di steroidi gonadici. Il trattamento prolungato riduce i livelli di LH e FSH a concentrazioni tali per cui, entro 2-3 settimane e per tutta la durata del trattamento, i livelli degli ormoni steroidei vengono ad essere compresi nel range di castrazione. Può essere osservato, all’inizio del trattamento, un concomitante e transitorio aumento della fosfatasi acida.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Nell’uomo:

dopo iniezione intramuscolare, si osserva una fase iniziale di rilascio del principio attivo presente sulla superficie delle microsfere, seguito da un rilascio regolare di triptorelina (Cmax = 0.32 ± 0.12ng/ml) con velocità media di 46.6 ± 7.1 µg/giorno. La biodisponibilità della sospensione di microsfere ad un mese è di circa il 53%.

Nella donna:

dopo iniezione intramuscolare, la concentrazione massima di triptorelina nel sangue si osserva tra le 2 e le 6 ore dopo l’iniezione, con un valore di picco di 11ng/ml. Non c’è evidenza di accumulo del prodotto dopo 6 mesi di iniezioni. I livelli sierici minimi oscillano tra

0.1 e 0.2ng/ml. La biodisponibilità del prodotto a rilascio prolungato è approssimativamente del 50%.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

Indice

I dati preclinici, ottenuti dagli studi convenzionali di farmacologia, di tossicità per somministrazioni ripetute, di genotossicità, di

carcinogenesi e di tossicità della riproduzione, non hanno rivelato alcun particolare rischio per l’uomo.

La tossicità acuta è stata valutata nel ratto e nel topo per via intraperitoneale e sottocutanea.

Per quanto riguarda la via intraperitoneale la DL 50 è molto bassa e nel ratto è pari a 100 mg/kg, mentre nel topo è pari a 160-200 mg/kg.

A seguito di somministrazione sottocutanea, in entrambe le specie la DL 50 non è misurabile a dosi notevolmente superiori (150.000 volte nel ratto e 250.000 volte nel topo rispetto all’usuale dose terapeutica).

Gli studi di tossicità cronica hanno mostrato che le ripetute somministrazioni non inducono modificazioni a carico di organi ed apparati diversi da quello riproduttivo. Studi condotti sugli animali non hanno messo in evidenza effetti teratogeni.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

Indice

Polimero dl-lactide coglicolidico, mannitolo, carmellosa sodica, polisorbato 80

06.2 Incompatibilità

Indice

Non risultano dati di incompatibilità’ con altri farmaci.

06.3 Periodo di validità

Indice

3 anni a confezionamento integro.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

Indice

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

Indice

Confezione costituita da un flaconcino di polvere, una fiala solvente da 2ml, due aghi, una siringa.

Flaconcino di vetro neutro tipo I con capacità utile di 4ml contenente microsfere liofilizzate, chiuso ermeticamente con tappo in elastomero e sigillo in alluminio.

Fiala di vetro neutro tipo I con capacità utile di 2 ml contenente solvente di sospensione.

Siringa sterile monouso in polipropilene per prelevamento del solvente di sospensione e iniezione i.m.; 1 ago per prelevamento del solvente di sospensione; 1 ago per iniezione i.m.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

Indice

La sospensione per iniezione, omogenea e lattescente è ricostituita agitando dolcemente. Le istruzioni per la ricostituzione, riportate di seguito e nel foglio illustrativo, devono essere seguite rigorosamente.

Monouso. La sospensione non utilizzata deve essere distrutta.

Gli aghi usati per l’iniezione devono essere eliminati in un contenitore destinato al loro smaltimento.

Eventuale prodotto non utilizzato deve essere distrutto.

La polvere deve essere ricostituita in 2 ml di soluzione di mannitolo. Utilizzare esclusivamente il solvente di sospensione fornito nella confezione. La sospensione ottenuta non deve essere miscelata con altri medicamenti.

Utilizzando uno dei due aghi, prelevare tutto il solvente nella siringa per l’iniezione fornita nella confezione e trasferirlo nel flaconcino contenente la polvere. Il flaconcino deve essere agitato dolcemente per disperdere completamente la polvere ed ottenere una sospensione omogenea e lattiscente. La sospensione ottenuta viene quindi prelevata nuovamente nella siringa. Sostituire quindi l’ago ed iniettare immediatamente la sospensione.

Se non somministrata immediatamente dopo la ricostituzione, la sospensione deve essere eliminata.

Qualsiasi iniezione effettuata in modo scorretto che comporti una perdita di farmaco deve essere immediatamente segnalata al Medico curante.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Indice

IPSEN S.p.A. – Via Del Bosco Rinnovato 6 – Milanofiori Nord – Palazzo U7 – 20090 Assago (MI)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

Indice

026999021

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

Indice

Data di prima autorizzazione: 22.02.1990 Data dell’ultimo rinnovo: 01.12.2009

10.0 Data di revisione del testo

Indice

28/03/2015