Betmiga 50: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Betmiga 50

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Betmiga 50: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Betmiga 50 mg compresse a rilascio prolungato

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ciascuna compressa contiene 50 mg di mirabegron.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa a rilascio prolungato.
Compressa gialla, ovale, con inciso il logo aziendale e “355” sullo stesso lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento sintomatico dell’urgenza, aumentata frequenza della minzione e/o incontinenza da urgenza che può verificarsi in pazienti adulti con sindrome della vescica iperattiva (overactive bladder -OAB).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Adulti (compresi pazienti anziani)

La dose raccomandata è di 50 mg una volta al giorno assunto con o senza cibo.

Popolazioni speciali

Compromissione renale ed epatica

Betmiga non è stato studiato in pazienti con malattia renale in fase terminale (GFR < 15 mL/min/1,73m² o pazienti che hanno necessità di emodialisi) o grave compromissione epatica (Classe C di Child-Pugh) e quindi non è raccomandato l’uso in queste popolazioni di pazienti (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

La seguente tabella fornisce raccomandazioni per le dosi giornaliere in pazienti con compromissione epatica o renale in presenza o in assenza di potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2).

Potenti inibitori del CYP3A (3)
In assenza di inibitore Con inibitore
Compromissione renale 1) Lieve 50 mg 25 mg
Moderata 50 mg 25 mg
Grave 25 mg Non raccomandato
Compromissione epatica(2) Lieve 50 mg 25 mg
Moderata 25 mg Non raccomandato

1. Lieve: velocità di filtrazione glomerulare (glomerular filtartion rate – GFR) da 60 a 89 mL/min/1,73m²; moderata: GFR da 30 a 59 mL/min/1,73m²; grave: GFR da 15 a 29 mL/min/1,73m².

2. Lieve: Classe A di Child-Pugh; Moderata: Classe B di Child-Pugh.

3. Per i potenti inibitori del CYP3A vedere paragrafo 4.5.

Sesso

Non è necessario un aggiustamento della dose in base al sesso.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di mirabegron nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite.

Non ci sono dati disponibili.

Modo di somministrazione

La compressa deve essere assunta una volta al giorno, con liquidi, ingerita intera e non deve essere masticata, divisa o spezzata.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Compromissione renale

Betmiga non è stato studiato in pazienti con malattia renale all’ultimo stadio (GFR < 15 mL/min/1,73m2 o in pazienti che richiedono emodialisi) e quindi non ne è raccomandato l’uso in questa popolazione di pazienti. I dati in pazienti con grave compromissione renale (GFR da 15 fino a 29 mL/min/1,73 m2) sono limitati; in base a studi di farmacocinetica (vedere paragrafo 5.2) in questa popolazione è raccomandabile una riduzione della dose a 25 mg. L’uso di Betmiga non è raccomandato in pazienti con grave compromissione renale (GFR da 15 a 29 mL/min/1,73 m2) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafo 4.5).

Compromissione epatica

Betmiga non è stato studiato in pazienti con grave compromissione epatica (Classe C di Child-Pugh) e quindi non ne è raccomandato l’uso in questa popolazione di pazienti. L’uso di Betmiga non è raccomandato in pazienti con moderata compromissione renale (Classe B di Child-Pugh) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafo 4.5).

Ipertensione

Betmiga non è stato valutato in pazienti con ipertensione grave non controllata (pressione arteriosa sistolica ≥ 180 mmHg e/o pressione arteriosa diastolica ≥110 mmHg); quindi, l’uso in questi pazienti non è raccomandato. In pazienti con ipertensione al secondo stadio (pressione arteriosa sistolica ≥ 160 mmHg e/o pressione arteriosa diastolica ≥100 mmHg) vi sono dati limitati.

Pazienti con prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito

Nel corso di studi clinici, la somministrazione di mirabegron alle dosi terapeutiche non ha causato un prolungamento dell’intervallo QT clinicamente rilevante (vedere paragrafo 5.1). D’altronde, negli studi non sono stati inclusi pazienti con anamnesi di prolungamento dell’intervallo QT o pazienti che stanno assumendo medicinali noti per prolungare l’intervallo QT,quindi l’effetto di mirabegron in questi pazienti non è noto. Deve essere usata cautela quando mirabegron viene somministrato a questi pazienti.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Dati in vitro

Mirabegron viene trasportato e metabolizzato attraverso molteplici vie. Mirabegron è un substrato per il citocromo P450 CYP3A4, CYP2D6, butirrilcolinesterasi, uridina-difosfato glucuronosiltransferasi (UGT), il trasportatore di membrana in direzione extra-cellulare P-glicoproteina (P-gp) e il trasportatore in direzione intra-cellulare di cationi organici (OCT) OCT1, OCT2 e OCT3. Studi con mirabegron su microsomi epatici umani ed CYP ricombinanti umani hanno dimostrato che mirabegron è un inibitore del CYP2D6 moderato e tempo-dipendente e un debole inibitore del CYP3A. A elevate concentrazioni mirabegron ha inibito il trasporto di farmaci mediato da P-gp.

Dati in vivo

Polimorfismo del CYP2D6

Il polimorfismo genetico del CYP2D6 ha un impatto minimo sull’esposizione plasmatica media a mirabegron (vedere paragrafo 5.2). L’interazione di mirabegron con un noto inibitore del CYP2D6 non è prevista e non è stata studiata. Non sono necessari aggiustamenti della dose di mirabegron quando questo è somministrato con inibitori del CYP2D6 o in pazienti che sono metabolizzatori scarsi del CYP2D6.

Interazione tra farmaci

L’effetto della co-somministrazione di farmaci sulla farmacocinetica di mirabegron e l’effetto di mirabegron sulla farmacocinetica di farmaci co-somministrati sono stati valutati in studi a dosi singole e a dosi ripetute. Gran parte delle interazioni tra farmaci sono state studiate somministrando mirabegron alla dose di 100 mg come compressa a sistema di assorbimento orale controllato (OCAS). Studi di interazione di mirabegron con metoprololo e con metformina hanno utilizzato mirabegron a rilascio immediato (IR) 160 mg.

Interazioni clinicamente rilevanti tra mirabegron e prodotti medicinali che inibiscono, inducono o sono substrato per uno degli isoenzimi di CYP o trasportatori non sono previste, ad eccezione per l’effetto inibitore di mirabegron sul metabolismo dei substrati del CYP2D6.

Effetto degli inibitori enzimatici

L’esposizione a mirabegron (AUC) era aumentata di 1,8 volte in presenza di potenti inibitori di CYP3A/P-gp ketoconazolo in volontari sani. Quando Betmiga è somministrato in combinazione con inibitori del CYP3A e/o P-gp non è richiesto un aggiustamento della dose. D’altra parte in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (GFR da 30 a 89 mL/min/1,73 m2) o compromissione epatica media (Classe A di Child-Pough) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A, come itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir e claritromicina, la dose giornaliera raccomandata è di 25 mg una volta al giorno con o senza cibo (vedere paragrafo 4.2). Betmiga non è raccomandato in pazienti con grave compromissione renale (GFR da 15 a 29 mL/min/1,73 m2) o in pazienti con moderata compromissione epatica (Classe B di Child-Pough) che ricevono contemporaneamente inibitori del CYP3A (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Effetto degli induttori enzimatici

Sostanze che sono induttori del CYP3A o del P-gp riducono la concentrazione plasmatica di mirabegron. Non sono necessari aggiustamenti della dose quando mirabegron viene somministrato con rifampicina o altri induttori del CYP3A o P-gp a dosi terapeutiche.

Effetto di mirabegron sui substrati del CYP2D6

In volontari sani, la potenza inibitoria di mirabegron nei confronti di CYP2D6 è moderata e l’attività del CYP2D6 viene recuperata in 15 giorni dopo la sospensione di mirabegron. Somministrazioni ripetute della dose giornaliera di mirabegron IR causano un aumento del 90% della Cmax e del 229% dell’AUC di una dose singola di metoprololo. Somministrazioni ripetute della dose giornaliera di mirabegron causano un aumento del 79% della Cmax e del 241% dell’AUC in una dose singola di desipramina.

Deve essere utilizzata cautela nel caso in cui mirabegron venga somministrato contemporaneamente a medicinali con stretto indice terapeutico e metabolizzati in misura significativa dal CYP2D6, come tioridazina, antiaritmici del Tipo C1 (ad es. flecainide, propafenone) e antidepressivi triciclici (ad es. imipramina, desipramina). Deve essere usata cautela anche nel caso in cui mirabegron sia cosomministrato con substrati del CYP2D6 la cui dose deve essere titolata singolarmente.

Effetto di mirabegron sui trasportatori

Mirabegron è un debole inibitore del P-gp. In volontari sani, mirabegron aumenta la Cmax e l’AUC del 29% e del 27% della digossina, substrato del P-gp. In pazienti che stanno inziando ad assumere la combinazione di Betmiga e digossina, deve essere inizialmente prescritta la dose minore di digossina. La concentrazione sierica di digossina deve essere monitorata e utilizzata per la titolazione del dosaggio della digossina per ottenere l’effetto clinico desiderato. Deve essere tenuto in considerazione il potenziale di inibizione di mirabgron nei confronti del P-gp quando Betmiga è combinato con substarti sensibili al P-gp, ad es. dabigatran.

Altre interazioni

Non sono state osservate interazioni clinicamente rilevanti quando mirabegron è stato cosomministrato con dosi terapeutiche di solifenacina, tamsulosina, warfarina, metformina o con medicinali contraccettivi orali combinati contenenti etinilestradiolo e levonorgestrel. L’aggiustamento della dose non è raccomandato.

L’aumento dell’esposizione a mirabegron causato dall’interazione Farmaco-farmaco può essere associato con l’aumento della velocità di pulsazione.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

I dati relativi all’uso di mirabegron in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Betmiga non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.

Allattamento

Mirabegron viene escreto nel latte dei roditori, è quindi prevedibile che sia presente nel latte umano (vedere paragrafo 5.3). Non sono stati condotti studi per verificare l’impatto di mirabegron sulla produzione di lattenegli esseri umani, la sua presenza nel latte materno o il suo effetto sui bambini allattati al seno. Mirabegron non deve essere somministrato durante l’allattamento al seno.

Fertilità

Non sono stati osservati effetti correlati al trattamento con mirabegron sulla fertilità negli animali (vedere paragrafo 5.3). L’effetto di mirabegron sulla fertilità umana non è stato stabilito.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Betmiga non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Riassunto del profilo di sicurezza

La sicurezza di Betmiga è stata valutata in 8.433 pazienti con OAB, dei quali 5.648 avevano ricevuto almeno una dose di mirabegron nel corso delle fasi 2/3 del programma clinico, e 622 pazienti avevano ricevuto Betmiga per almeno 1 anno (365 giorni). Nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane, l’88% dei pazienti aveva completato il trattamento con Betmiga e il 4% lo aveva interrotto a causa di eventi avversi. Gran parte delle reazioni era di entità da lieve a moderata.

Le reazioni avverse più comuni riportate in pazienti trattati con Betmiga 50 mg nel corso dei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane sono state tachicardia e infezioni del tratto urinario. La frequenza della tachicardia è stata 1,2% nei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. La tachicardia ha causato la sospensione del trattamento nello 0,1% dei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. La frequenza delle infezioni alle vie urinarie è stata 2,9% nei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. Le infezioni alle vie urinarie non hanno causato la sospensione del trattamento in nessuno dei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. Tra le reazioni avverse gravi erano comprese le fibrillazioni atriali (0,2%).

Le reazioni avverse osservate durante uno studio di 1 anno (lungo termine) verso principio attivo (antagonista muscarinico) sono state simili per tipo e gravità a quelle osservate nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane.

Tabella delle reazioni avverse

La tabella sottostante elenca le reazioni avverse osservate nel corso dei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane.

La frequenza delle reazioni avverse è definita come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000). All’interno dello stesso gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine descrescente di gravità.

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Comune Non comune Raro
Infezioni ed infestazioni Infezione del tratto urinario Infezione vaginale, Cistite
Patologie dell’occhio Edema della palpebra
Patologie cardiache Tachicardia Palpitazione, Fibrillazione atriale
Patologie gastrointestinali Nausea* Dispepsia, Gastrite Edema delle labbra
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, Rash, Rash maculare, Rash papulare, Prurito Vasculite, leucocitoclastica, Porpora, Angioedema*
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Gonfiore delle articolazioni
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Prurito vulvovaginale
Esami diagnostici Aumento della pressione arteriosa, Aumento delle GGT, Aumento delle AST Aumento delle ALT

*osservato nel corso dell’esperienza post-marketing.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

04.9 Sovradosaggio

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Mirabegron è stato somministrato a volontari sani a dosi singole fino a 400 mg. A questa dose, gli eventi avversi registrati comprendevano palpitazioni (1 su 6 soggetti) e aumento delle pulsazioni oltre i 100 battiti al minuto (bpm) (3 su 6 soggetti). Dosi multiple di mirabegron fino a 300 mg al giorno per 10 giorni hanno mostrato un aumento delle pulsazioni e della pressione arteriosa sistolica, quando somministrato in volontari sani.

Il trattamento del sovradosaggio deve essere sintomatico e di supporto. In caso di sovradosaggio, è raccomandato il monitoraggio delle pulsazioni, della pressione arteriosa e dell’ECG.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: urologici, spasmolitici urinari.

Codice ATC: G04BD12.

Meccanismo d’azione

Mirabegron è un agonista potente e selettivo dei recettori adrenergici beta 3. Mirabegron ha determinato il rilassamento della muscolatura liscia della vescica nel tessuto isolato di ratto e umano, l’aumento delle concentrazioni di adenosin monofosfato ciclico (cAMP) nel tessuto della vescica di ratto, e ha mostrato un effetto rilassante sulla vescica in modelli di vescica urinaria di ratto. Mirabegron ha aumentato il volume medio di svuotamento per minzione e ridotto la frequenza delle contrazioni che non portano allo svuotamento, senza influire sulla pressione di svuotamento o sull’urina residua in modelli di vescica iperattiva nel ratto. In un modello di scimmia, mirabegron ha dimostrato una ridotta frequenza di svuotamento. Questi risultati indicano che mirabegron migliora la funzione di accumulo dell’urina, stimolando i recettori adrenergici beta 3 nella vescica.

Nel corso della fase di accumulo, ovvero quando l’urina si accumula nella vescica, la stimolazione dei nervi simpatici è prevalente. La noradrenalina viene rilasciata dalle terminazioni nervose, determinando per lo più l’attivazione dei recettori beta-adrenergici della muscolatura vescicale, e quindi il rilassamento della muscolatura liscia della vescica. Durante la fase di svuotamento la vescicaè controllata prevalentemente dal sistema nervoso parasimpatico. L’acetilcolina, rilasciata dalle terminazioni nervose pelviche, stimola i recettori colinergici M2 e M3, inducendo la contrazione della vescica. L’attivazione della via M2 inibisce inoltre gli aumenti di cAMP indotti dai recettori adrenergici beta 3. Pertanto, la stimolazione dei recettori adrenergici beta 3 non dovrebbe interferire con il processo di svuotamento, come confermato nel ratto con parziale ostruzione dell’uretra, dove mirabegron ha ridotto la frequenza delle contrazioni non inducenti lo svuotamento, senza influire sul volume di svuotamento per minzione, né sulla pressione di svuotamento o sul volume di urina residua.

Effetti farmacodinamici

Urodinamica

Betmiga alle dosi di 50 mg e 100 mg somministrato una volta al giorno per 12 settimane in soggetti maschi con sintomi delle basse vie urinarie (LUTS) e ostruzione cervico uretrale (BOO) non ha mostrato effetti sui parametri cistometrici ed è risultato sicuro e ben tollerato. Gli effetti di mirabegron sulla velocità massima di flusso e sulla pressione del detrusore alla velocità massima di flusso sono stati valutati in uno studio di urodinamica condotto su 200 pazienti maschi con LUTS e BOO. La somministrazione di mirabegron alle dosi di 50 mg e 100 mg una volta al giorno per 12 settimane non ha influito negativamente sulla velocità massima di flusso o sulla pressione del detrusore alla velocità massima di flusso. In questo studio in pazienti maschi con LUTS/BOO, la variazione media aggiustata (SE) dal basale alla fine del trattamento nel volume residuo dopo svuotamento (mL) è stato di 0,55 (10,702), 17,89 (10,190), 30,77 (10,598) per i gruppi placebo, mirabegron 50 mg e mirabegron 100 mg.

Effetto sull’intervallo QT

Betmiga alle dosi di 50 mg e 100 mg non ha avuto effetto sull’intervallo QT corretto individualmente per la frequenza cardiaca (intervallo QTcI) valutato sia per sesso sia nell’intero gruppo.

Uno studio QT approfondito (TQT, thorough QT) (n=164 volontari sani di sesso maschile e n=153 volontari sani di sesso femminile con un’età media di 33 anni) ha valutato l’effetto di dosi orali ripetute di mirabegron alla dose indicata (50 mg una volta al giorno) e due dosi sovraterapeutiche (100 mg e 200 mg una volta al giorno) sull’intervallo QTcI. Le dosi sopraterapeutiche sono pari rispettivamente a circa 2,6 e 6,5 volte l’esposizione della dose terapeutica. Come controllo positivo è stata utilizzata una dose singola di 400 mg di moxifloxacina. Ciascun livello di dose di mirabegron e moxifloxacina è stato valutato in bracci di trattamento separati, entrambi con controllo con placebo (disegno cross-over in parallelo). Per i soggetti maschili e femminili che avevano ricevuto mirabegron a dosi di 50 mg e 100 mg, il limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95%, test a una coda, non ha superato 10 msec in qualsiasi momento per la massima differenza media associata al tempo rispetto a placebo nell’intervallo QTcI. Nei soggetti di sesso femminile che avevano ricevuto mirabegron alla dose di 50 mg, la differenza media rispetto a placebo nell’intervallo QTcI a 5 ore dalla dose era 3,67 msec (limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95% test a una coda, 5,72 msec). Nei soggetti maschili la differenza era 2,89 msec (limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95%, test a una coda, 4,90 msec). A una dose di 200 mg di mirabegron, l’intervallo QTcI non ha superato 10 msec in qualsiasi momento nei soggetti maschili, mentre nei soggetti di sesso femminile il limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95% a una coda ha superato 10 msec tra 0,5 e 6 ore, con una differenza massima verso placebo a 5 ore dove l’effetto medio era pari a 10,42 msec (limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95%, test a una coda, 13,44 msec). I risultati relativi a QTcF e QTcIf erano coerenti con l’intervallo QTcI.

In questo studio TQT mirabegron ha determinato un aumento della frequenza cardiaca all’ECG in modo dose-dipendente nel range esaminato di dose tra 50 mg e 200 mg. La differenza media massima verso placebo della frequenza cardiaca variava da 6,7 bpm con mirabegron 50 mg a 17,3 bpm con mirabegron 200 mg nei soggetti sani.

Effetti sulle pulsazioni e sulla pressione arteriosa nei pazienti con OAB

Nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane, nei pazienti con OAB (età media: 59 anni) che avevano ricevuto Betmiga 50 mg una volta al giorno, è stato osservatoun aumento della differenza media verso placebo di circa 1 bpm per le pulsazioni e di circa 1 mmHg o inferiore per la pressione arteriosa sistolica/pressione arteriosa diastolica (SBP/DBP). Le variazioni delle pulsazioni e della pressione arteriosa risultano reversibili con la sospensione del trattamento.

Effetto sulla pressione intraoculare (IOP)

Mirabegron 100 mg somministrato una volta al giorno non ha evidenziato un aumento della IOP nei soggetti sani dopo 56 giorni di trattamento. In uno studio di fase 1 di valutazione dell’effetto di mirabegron sulla IOP mediante tonometria ad applanazione di Goldmann in 310 soggetti sani, una dose di 100 mg di Betmiga è risultata non inferiore al placebo per l’endpoint primario della differenza di trattamento in termini di variazione media dal baseline al giorno 56 nella IOP media/soggetto; il limite superiore dell’intervallo di confidenza del 95%, test a due code della differenza di trattamento tra mirabegron 100 mg e placebo era pari a 0,3 mmHg.

Efficacia e sicurezza clinica

L’efficacia di Betmiga è stata valutata in tre studi di fase 3 randomizzati, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane, per il trattamento della sindrome della vescica iperattiva associata a sintomi di urgenza e frequenza con o senza incontinenza. Sono stati inclusi pazienti di sesso femminile (72%) e di sesso maschile (28%) con un’età media di 59 anni (fascia di età: 18-95 anni). La popolazione in studio era costituita per circa il 48% da pazienti non sottoposti in precedenza a terapie antimuscariniche e per circa il 52% da pazienti trattati in precedenza con antimuscarinici. In uno studio, 495 pazienti hanno ricevuto un farmaco di controllo attivo (formulazione a rilascio prolungato a base di tolterodina).

Gli endpoint di efficacia co-primari erano costituiti da: (1) variazione dal baseline del numero medio di episodi di incontinenza per 24 ore alla fine del trattamento; (2) variazione dal baseline alla fine del trattamento del numero medio di minzioni per 24 ore in base a un diario delle minzioni completato nell’arco di 3 giorni. Mirabegron ha evidenziato miglioramenti statisticamente significativi verso placebo per entrambi gli endpoint co-primari nonché per gli endpoint secondari (vedere Tabelle 1 e 2).

Tabella 1: Endpoint di efficacia co-primari e secondari selezionati alla fine del trattamento per gli studi unificati

Parametro Studi unificati(046, 047, 074)
Placebo Mirabegron50 mg
Numero medio di episodi di incontinenza per 24 ore (FAS-I) (endpoint co-primario)
n 878 862
Valore basale medio 2,73 2,71
Variazione media rispetto al basale† -1,10 -1,49
Differenza media verso placebo† (95% CI) – – -0,40(-0,58, -0,21)
p – – <0,001#
Numero medio di minzioni per 24 ore (FAS) (endpoint co-primario)
n 1328 1324
Valore basale medio 11,58 11,70
Variazione media rispetto al basale† -1,20 -1,75
Differenza media verso placebo† (95% CI) – – -0,55(-0,75, -0,36)
p – – <0,001#
Volume di svuotamento medio (mL) per minzione (FAS) (endpoint secondario)
n 1328 1322
Valore basale medio 159,2 159,0
Variazione media rispetto al basale† 9,4 21,4
Differenza media verso placebo†(95% CI) – – 11,9(8,3, 15,5)
p – – <0,001#
Livello medio di urgenza (FAS) (endpoint secondario)
n 1325 1323
Valore basale medio 2,39 2,42
Variazione media rispetto al basale† -0,15 -0,26
Differenza media verso placebo†(95% CI) – – -0,11(-0,16, -0,07)
p – – <0,001#
Numero medio di episodi di incontinenza da urgenza per 24 ore (FAS-I) (endpoint secondario)
n 858 834
Valore basale medio 2,42 2,42
Variazione media rispetto al basale† -0,98 -1,38
Differenza media verso placebo†(95% CI) – – -0,40(-0,57, -0,23)
p – – <0,001#
Numero medio di episodi con gradi di urgenza 3 o 4 per 24 ore (FAS) (endpoint secondario)
n 1324 1320
Valore basale medio 5,61 5,80
Variazione media rispetto al basale† -1,29 -1,93
Differenza media verso placebo†(95% CI) – – -0,64(-0,89, -0,39)
p – – <0,001#
Soddisfazione nei confronti del trattamento – Scala analogica visiva (FAS) (endpoint secondario)
n 1195 1189
Valore basale medio 4,87 4,82
Variazione media rispetto al basale† 1,25 2,01
Differenza media verso placebo†(95% CI) – – 0,76(0,52, 1,01)
p – – <0,001*

Gli studi unificati erano costituiti dagli studi 046 (EU/Australia), 047 (Nord America [NA]) e 074 (EU/NA).

† Media dei minimi quadrati corretta per baseline, sesso e studio.

* Significativamente superiore, da un punto di vista statistico, rispetto al placebo al livello 0,05 senza correzione della molteplicità.

# Significativamente superiore, da un punto di vista statistico, rispetto al placebo al livello 0,05 con correzione della molteplicità.

FAS: Full analysis set, tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto almeno 1 dose del farmaco in studio in doppio cieco e con una misura delle minzioni nel diario al baseline e almeno 1 diario delle visite post-baseline con misura delle minzioni.

FAS-I: Sottogruppo di FAS con almeno 1 episodio di incontinenza nel diario al baseline. CI: Intervallo di Confidenza

Table 2: Endpoint di efficacia co-primari e secondari selezionati alla fine del trattamento per gli studi 046, 047 e 074

Parametro Studio 046 Studio 047 Studio 074
Placebo Mirabegro n50 mg Tolterodin e ER 4 mg Placebo Mirabegro n 50 mg Placebo Mirabegro n 50 mg
Numero medio di episodi di incontinenza per 24 ore (FAS-I) (endpoint co-primario)
n 291 293 300 325 312 262 257
Valore basale medio 2,67 2,83 2,63 3,03 2,77 2,43 2,51
Variazione media rispetto al basale† -1,17 -1,57 -1,27 -1,13 -1,47 -0,96 -1,38
Differenza media verso placebo† – – -0,41 -0,10 – – -0,34 – – -0,42
95% Intervallo di confidenza – – (-0,72, -0,09) (-0,42, 0.21) – – (-0,66, -0,03) – – (-0,76, -0,08)
p – – 0,003# 0,11 – – 0,026# – – 0,001#
Numero medio di minzioni per 24 ore (FAS) (endpoint co-primario)
n 480 473 475 433 425 415 426
Valore basale medio 11,71 11,65 11,55 11,51 11,80 11,48 11,66
Variazione media rispetto al basale † -1,34 -1,93 -1,59 -1,05 -1,66 -1,18 -1,60
Differenza media verso placebo† – – -0,60 -0,25 – – -0,61 – – -0,42
95% Intervallo di confidenza – – (-0,90, -0,29) (-0,55, 0,06) – – (-0,98, -0,24) – – (-0,76, -0,08)
p – – <0,001# 0,11 – – 0,001# – – 0,015#
Volume di svuotamento medio (mL) per minzione (FAS) (endpoint secondario)
Valore basale medio 156,7 161,1 158,6 157,5 156,3 164,0 159,3
Variazione media rispetto al basale† 12,3 24,2 25,0 7,0 18,2 8,3 20,7
Differenza media verso placebo† – – 11,9 12,6 – – 11,1 – – 12,4
95% Intervallo di confidenza – – (6,3, 17,4) (7,1, 18,2) – – (4,4, 17,9) – – (6,3, 18,6)
p – – <0,001# <0,001* – – 0,001# – – <0,001#
Livello medio di urgenza (FAS) (endpoint secondario)
n 480 472 473 432 425 413 426
Valore basale medio 2,37 2,40 2,41 2,45 2,45 2,36 2,41
Variazione media rispetto al basale† -0,22 -0,31 -0,29 -0,08 -0,19 -0,15 -0,29
Differenza media verso placebo† – – -0,09 -0,07 – – -0,11 – – -0,14
95% Intervallo di confidenza – – (-0,17, -0,02) (-0,15, 0,01) – – (-0,18, -0,04) – – (-0,22, -0,06)
p – – 0,018* 0,085 – – 0,004* – – <0,001‡
Numero medio di episodi di incontinenza da urgenza per 24 ore (FAS-I) (endpoint secondario)
n 283 286 289 319 297 256 251
Valore basale medio 2,43 2,52 2,37 2,56 2,42 2,24 2,33
Variazione media rispetto al basale† -1,11 -1,46 -1,18 -0,89 -1,32 -0,95 -1,33
Differenza media verso placebo†(9 5% CI) – – -0,35 -0,07 – – -0,43 – – -0,39
95% Intervallo di confidenza – – (-0,65, -0,05) (-0,38, 0,23) – – (-0,72, -0,15) – – (-0,69, -0,08)
p – – 0,003* 0,26 – – 0,005* – – 0,002‡
Numero medio di episodi con gradi di urgenza 3 o 4 per 24 ore (FAS) (endpoint secondario)
n 479 470 472 432 424 413 426
Valore basale medio 5,78 5,72 5,79 5,61 5,90 5,42 5,80
Variazione media rispetto al basale† -1,65 -2,25 -2,07 -0,82 -1,57 -1,35 -1,94
Differenza media verso placebo† – – -0,60 -0,42 – – -0,75 – – -0,59
95% Intervallo di confidenza – – (-1,02, -0,18) (-0,84, -0,00) – – (-1,20, -0,30) – – (-1,01, -0,16)
p – – 0,005* 0,050* – – 0,001* – – 0,007‡
Soddisfazione nei confronti del trattamento – Scala analogica visiva (FAS) (endpoint secondario)
n 428 414 425 390 387 377 388
Valore basale medio 4,11 3,95 3,87 5,5 5,4 5,13 5,13
Variazione media rispetto al basale† 1,89 2,55 2,44 0,7 1,5 1,05 1,88
Differenza media verso placebo† – – 0,66 0,55 – – 0,8 – – 0,83
95% Intervallo di confidenza – – (0,25, 1,07) (0,14, 0,95) – – (0,4, 1,3) – – (0,41, 1,25)
p – – 0,001* 0,008* – – <0,001* – – <0,001*

† Media dei minimi quadrati corretta per baseline, sesso e regione geografica.

* Significativamente superiore, da un punto di vista statistico, rispetto al placebo al livello 0,05 senza correzione della molteplicità.

# Significativamente superiore, da un punto di vista statistico, rispetto al placebo al livello 0,05 con correzione della molteplicità.

‡ Da un punto di vista statistico, superiorità non significativa’ rispetto al placebo al livello 0,05 con correzione della molteplicità.

FAS: Full analysis set, tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto almeno 1 dose del farmaco in studio in doppio cieco e con calcolo delle minzioni nel diario al baseline e almeno 1 diario delle visite post-baseline con calcolo delle minzioni.

FAS-I: Sottogruppo di FAS con almeno 1 episodio di incontinenza nel diario al baseline.

Betmiga 50 mg somministrato una volta al giorno si è rivelato efficace alla prima rilevazione alla settimana 4, e l’efficacia è stata mantenuta durante l’intero periodo di trattamento della durata di 12 settimane. Uno studio a lungo termine randomizzato verso farmaco di controllo attivo ha dimostrato il mantenimento dell’efficacia durante l’intero periodo di trattamento della durata di 1 anno.

Miglioramento soggettivo dei parametri della qualità della vita in riferimento alla salute

Nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane il trattamento dei sintomi della OAB con mirabegron somministrato una volta al giorno ha determinato un miglioramento statisticamente significativo verso placebo dei seguenti parametri della qualità della vita in riferimento alla salute: soddisfazione nei confronti del trattamento e fastidiosità dei sintomi.

Efficacia nei pazienti sottoposti o meno in precedenza a terapie antimuscariniche per il trattamento della OAB

L’efficacia è stata dimostrata in pazienti sia sottoposti che non sottoposti in precedenza a terapie antimuscariniche per il trattamento della OAB. Mirabegron si è inoltre rivelato efficace nei pazienti che avevano sospeso in precedenza il trattamento con terapia antimuscarinica per il trattamento della OAB per insufficiente efficacia (vedere Tabella 3).

Tabella 3: Endpoint di efficacia co-primari per i pazienti sottoposti in precedenza a terapia antimuscarinica per il trattamento della OAB

Parametro Studi unificati(046, 047, 074) Studio 046
Placebo Mirabegron50 mg Placebo Mirabegron50 mg TolterodinaER 4 mg
Pazienti sottoposti in precedenza a terapia antimuscarinica per il trattamento della OAB
Numero medio di episodi di incontinenza per 24 ore (FAS-I)
n 518 506 167 164 160
Valore basale medio 2,93 2,98 2,97 3,31 2,86
Variazione media rispetto al basale† -0,92 -1,49 -1,00 -1,48 -1,10
Differenza media verso placebo† – – -0,57 – – -0,48 -0,10
Intervallo di confidenza del 95% – – (-0,81, -0,33) – – (-0,90, -0,06) (-0,52, 0,32)
Numero medio di minzioni per 24 ore (FAS)
n 704 688 238 240 231
Valore basale medio 11,53 11,78 11,90 11,85 11,76
Variazione media rispetto al basale† -0,93 -1,67 -1,06 -1,74 -1,26
Differenza media verso placebo† – – -0,74 – – -0,68 -0,20
Intervallo di confidenza del 95% – – (-1,01, -0,47) – – (-1,12, -0,25) (-0,64, 0,23)
Pazienti sottoposti in precedenza a terapia antimuscarinica per il trattamento della OAB che hanno interrotto il trattamento per insufficiente efficacia
Numero medio di episodi di incontinenza per 24 ore (FAS-I)
n 336 335 112 105 102
Valore basale medio 3,03 2,94 3,15 3,50 2,63
Variazione media rispetto al basale† -0,86 -1,56 -0,87 -1,63 -0,93
Differenza media verso placebo† – – -0,70 – – -0,76 -0,06
Intervallo di confidenza del 95% – – (-1,01, -0,38) – – (-1,32, -0,19) (-0,63, 0,50)
Numero medio di minzioni per 24 ore (FAS)
n 466 464 155 160 155
Valore basale medio 11,60 11,67 11,89 11,49 11,99
Variazione media rispetto al basale† -0,86 -1,54 -1,03 -1,62 -1,11
Differenza media verso placebo† – – -0,67 – – -0,59 -0,08
Intervallo di confidenza del 95% – – (-0,99, -0,36) – – (-1,15, -0,04) (-0,64, 0,47)

Gli studi unificati erano costituiti dagli studi 046 (EU/Australia), 047 (Nord America [NA]) e 074 (EU/NA).

† Media dei minimi quadrati corretta per baseline, sesso, studio, sottogruppo, sottogruppo di interazione di trattamento per gli Studi Riuniti e media dei minimi quadrati corretta per baseline, sesso e regione geografica, sottogruppo, sottogruppo di interazione di trattamento per lo studio 046.

FAS: Full analysis set, tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto almeno 1 dose del farmaco in studio in doppio cieco e con misura delle minzioni nel diario al baseline e almeno 1 diario delle visite post-baseline con misura delle minzioni.

FAS-I: Sottogruppo di FAS con almeno 1 episodio di incontinenza nel diario al baseline.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi con Betmiga in uno o più sottogruppi della popolazione pediatrica nelle indicazioni "Trattamento della sindrome della vescica iperattiva idiopatica" e "Trattamento dell’iperattività detrusoriale neurogena" (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).

05.2 Proprietà farmacocinetiche

Indice

Assorbimento

Successivamente alla somministrazione orale in volontari sani, mirabegron viene assorbito per raggiungere il picco di concentrazione plasmatica (Cmax) tra 3 e 4 ore. La biodisponibilità assoluta è aumentata dal 29% a una dose di 25 mg al 35% a una dose di 50 mg. La Cmax e l’AUC medie sono aumentate in modo più che proporzionale alla dose rispetto al range didose. Nella popolazione totale di soggetti maschi e femmine, un aumento di 2 volte della dose di mirabegron, da 50 mg a 100 mg, ha determinato un aumento della Cmax e dell’AUCtau pari rispettivamente a circa 2,9 e 2,6 volte, mentre un aumento di 4 volte della dose di mirabegron, da 50 mg a 200 mg, ha determinato un aumento della Cmax e della AUCtau pari rispettivamente a circa 8,4 e 6,5 volte. Le concentrazioni allo steady state vengono raggiunte entro 7 giorni dalla somministrazione di mirabegron una volta al giorno. Successivamente alla somministrazione una volta al giorno, l’esposizione plasmatica di mirabegron allo steady state è pari a circa il doppio di quella osservata successivamente alla somministrazione di una dose singola.

Effetto del cibo sull’assorbimento

La co-somministrazione di una compressa da 50 mg e di un pasto a elevato contenuto di grassi ha determinato una riduzione della Cmax e dell’AUC di mirabegron rispettivamente del 45% e del 17%. Un pasto a basso contenuto di grassi ha determinato una riduzione della Cmax e dell’AUC di mirabegron rispettivamente del 75% e del 51%. Negli studi di fase 3 mirabegron è stato somministrato con o senza cibo, rivelandosi sicuro ed efficace. Mirabegron può dunque essere assunto con o senza cibo alla dose raccomandata.

Distribuzione

Mirabegron viene ampiamente distribuito. Il volume di distribuzione allo steady state (Vss) è pari a circa 1670 L. Mirabegron si lega (per circa il 71%) alle proteine plasmatiche umane ed evidenzia un’affinità moderata per l’albumina e l’alfa-1 glicoproteina acida. Mirabegron si distribuisce negli eritrociti. Le concentrazioni eritrocitarie in vitro di 14C-mirabegron sono risultate circa 2 volte superiori rispetto a quelle plasmatiche.

Biotrasformazione

Mirabegron viene metabolizzato attraverso molteplici vie che interessano la dealchilazione, l’ossidazione, la glucuronidazione (diretta) e l’idrolisi ammidica. Mirabegron è il principale componente circolante successivamente alla somministrazione di una dose singola di 14C-mirabegron. Nel plasma umano sono stati osservati due metaboliti principali; entrambi sono glucuronidi di fase 2 che rappresentano rispettivamente il 16% e l’11% dell’esposizione totale. Questi metaboliti non sono farmacologicamente attivi.

In base a studi in vitro, sembra che mirabegron non inibisca il metabolismo di prodotti medicinali cosomministarti metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450: CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19 e CYP2E1 poiché mirabegron non inibisce l’attività di questi enzimi a concentrazioni clinicamente rilevabili. Mirabegron non induce il CYP1A2 o CYP3A. Si ipotizza che mirabegron non causi inibizione clinicamente significativa dei trasportatori di farmaci OCT-mediati.

Benché gli studi in vitro suggeriscano un ruolo per il CYP2D6 e il CYP3A4 nel metabolismo ossidativo di mirabegron, i risultati in vivo indicano che questi isoenzimi svolgono un ruolo limitato nell’eliminazione complessiva. Studi in vitro ed ex vivo hanno evidenziato il coinvolgimento della butirrilcolinesterasi, dell’UGT ed eventualmente dell’alcol deidrogenasi (ADH) nel metabolismo di mirabegron, in aggiunta al CYP3A4 e al CYP2D6.

Polimorfismo del CYP2D6

In soggetti sani che sono geneticamente scarsi metabolizzatori dei substrati del CYP2D6 (utilizzati in sostituzione dell’inibizione del CYP2D6), la Cmax e l’AUCinf medie di una dose singola di 160 mg della formulazione mirabegron IR è stata 14% e 19% superiore che nei forti metabolizzatori, indicando che il polimorfismo genetico CYP2D6 ha un impatto minimo sull’esposizione plasmatica media a mirabegron. L’interazione di mirabegron con un inibitore noto del CYP2D6 non è prevedibile e non è stata studiata. Non è necessario un aggiustamento della dose di mirabegron quando viene somministrato con inibitori del CYP2D6 o in pazienti scarsi metabolizzatori di CYP2D6.

Eliminazione

La clearance corporea totale (CLtot) del plasma è pari a circa 57 L/h. L’emivita di eliminazione terminale (t1/2) è pari a circa 50 ore. La clearance renale (CLR) è pari a circa 13 L/h, il che corrisponde a quasi il 25% della CLtot. L’eliminazione renale di mirabegron avviene principalmente attraverso la secrezione tubulare attiva insieme alla filtrazione glomerulare. L’escrezione urinaria di mirabegron immodificato è dose-dipendente e varia da circa il 6,0% successivamente a una dose giornaliera di 25 mg al 12,2% successivamente a una dose giornaliera di 100 mg. In seguito alla somministrazione di 160 mg di 14C-mirabegron in volontari sani, circa il 55% del radiomarcatore è stato recuperato nell’urina e il 34% nelle feci. Mirabegron immodificato rappresentava circa il 45% della radioattività urinaria, indicando la presenza di metaboliti. Mirabegron immodificato rappresentava la maggior parte della radioattività fecale.

Età

La Cmax e l’AUC di mirabegron e dei suoi metaboliti successivamente alla somministrazione di dosi orali multiple in volontari anziani (età ≥ 65 anni) erano analoghe a quelle dei volontari più giovani (età 18-45 anni).

Sesso

La Cmax e l’AUC sono superiori rispettivamente di circa il 40-50% nei soggetti di sesso femminile rispetto a i soggetti maschili. Le differenze della Cmax e dell’AUC in base al sesso sono attribuite a differenze in termini di peso corporeo e biodisponibilità.

Razza

La farmacocinetica di mirabegron non è influenzata dalla razza.

Compromissione renale

In seguito alla somministrazione di una singola dose di 100 mg di mirabegron in volontari con compromissione renale in forma lieve (eGFR da 60 a 89 mL/min/1,73 m2 secondo la stima dello studio MDRD (Modification of Diet in Renal Disease)), la Cmax e l’AUC medie di mirabegron sono aumentate rispettivamente del 6% e del 31% rispetto ai volontari con funzione renale normale. Nei volontari con compromissione renale moderata (eGFR-MDRD da 30 a 59 mL/min/1,73 m2), la Cmax e l’AUC sono aumentate rispettivamente del 23% e del 66%. Nei volontari con compromissione renale grave (eGFR-MDRD da 15 a 29 mL/min/1,73 m2), la Cmax e l’AUC medie sono risultate superiori rispettivamente del 92% e del 118%. Mirabegron non è stato studiato in pazienti con malattia renale all’ultimo stadio (GFR < 15 mL/min/1,73 m2 o pazienti che richiedono emodialisi).

Compromissione epatica

In seguito alla somministrazione di una singola dose di 100 mg di mirabegron in volontari con compromissione epatica lieve (Classe A di Child-Pugh), la Cmax e l’AUC medie di mirabegron sono aumentate rispettivamente del 9% e del 19% rispetto ai volontari con funzione epatica normale. Nei volontari con compromissione epatica moderata (Classe B di Child-Pugh), la Cmax e l’AUC medie sono risultate superiori rispettivamente del 175% e del 65%. Mirabegron non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica grave (Classe C di Child-Pugh).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Studi preclinici hanno identificato organi bersaglio della tossicità compatibili con le osservazioni cliniche. Nel ratto sono stati evidenziati aumenti transitori degli enzimi epatici e alterazioni degli epatociti (necrosi e riduzione delle particelle di glicogeno). Nel ratto cosi come nel coniglio, nel cane e nella scimmia è stato osservato un aumento della frequenza cardiaca. Studi di genotossicità e carcinogenicità non hanno evidenziato un potenziale genotossico o cancerogeno in vivo.

A dosi subletali (19 volte superiori alla dose equivalente massima raccomandata nell’uomo, maximum human recommended dose MHRD) non sono state osservate alterazioni della fertilità. I risultati più importanti degli studi nel coniglio sullo sviluppo embriofetale comprendevano malformazioni cardiache (dilatazione dell’aorta, cardiomegalia) ad esposizioni sistemiche 36 volte più elevate di quelle osservate all’MHRD. Inoltre, malformazioni del polmone (assenza del lobo accessorio del polmone) ed un aumento delle perdite da impianto sono state osservate nel coniglio ad esposizioni sistemiche 14 volte più elevate che nell’MHRD, mentre nel ratto sono stati notati effetti reversibili sull’ossificazione (coste ondulate, ossificazione ritardata, ridotto numero di segmenti ossificati nello sterno, nel metacarpo o nel metatarso) ad esposizioni sistemiche 22 volte più elevate che nell’MHRD. La tossicità embriofetale è stata rilevata a dosi associate a tossicità materna. Le malformazioni cardiovascolari osservate nel coniglio è stato dimostrato che sono mediate dall’attivazione del recettore adrenergico beta 1.

Studi di farmacocinetica su mirabegron radiomarcato hanno evidenziato che il composto progenitore e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte del ratto a livelli circa 1,7 volte superiori rispetto ai livelli plasmatici a 4 ore dalla somministrazione (vedere paragrafo 4.6).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo delle compresse Macrogol Idrossipropilcellulosa Butilidrossitoluene Magnesio stearato

Rivestimento Ipromellosa Macrogol Ossido di ferro giallo (E172)

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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3 anni Validità dopo la prima apertura del flacone: 6 mesi

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister alu-alu in astucci contenenti 10, 20, 30, 60, 90 o 200 compresse.
Flaconi in HDPE con tappi in polipropilene (PP) a prova di bambino ed essiccante in gel di silice
contenenti 90 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Astellas Pharma Europe B.V. Sylviusweg 62 2333 BE Leiden Paesi Bassi

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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EU/1/12/809/001 – 007

AIC: 042647103

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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20/12/2012

10.0 Data di revisione del testo

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