Ceftazidima Qilu 500 mg: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Ceftazidima Qilu 500 mg

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Ceftazidima Qilu 500 mg: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

Indice

Ceftazidima Qilu 500 mg polvere per soluzione iniettabile Ceftazidima Qilu 1 g polvere per soluzione iniettabile/per infusione

Ceftazidima Qilu 2 g polvere per soluzione iniettabile/per infusione

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

Indice

Ogni flaconcino contiene 500 mg di ceftazidima (come pentaidrato) con sodio carbonato (128 mg per grammo di ceftazidima).

Ogni flaconcino contiene 1 g di ceftazidima (come pentaidrato) con sodio carbonato (128 mg per grammo

di ceftazidima).

Ogni flaconcino contiene 2 g di ceftazidima (come pentaidrato) con sodio carbonato (128 mg per grammo

di ceftazidima).

Eccipiente(i) con effetti noti:

Ogni flaconcino contiene 28 mg (1,2 mmol) di sodio per flaconcino. Ogni flaconcino contiene 56 mg (2,4 mmol) di sodio per flaconcino.

Ogni flaconcino contiene 111 mg (4,8 mmol) di sodio per flaconcino.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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500 mg polvere per soluzione iniettabile

1 g e 2 g: polvere per soluzione iniettabile/per infusione

Polvere sterile cristallina di colore bianco o quasi bianco.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Ceftazidima Qilu è indicato per il trattamento delle infezioni di seguito riportate negli adulti e nei bambini compresi i neonati (dalla nascita).

Polmonite nosocomiale

Infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica

Meningite batterica

Otite media cronica suppurativa

Otite esterna maligna

Infezioni complicate del tratto urinario

Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli

Infezioni complicate intra-addominali

Infezioni delle ossa e delle articolazioni

Peritonite associata a dialisi nei pazienti con dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).

Trattamento di pazienti con batteriemia che si verifica in associazione o si sospetta essere associata con una delle infezioni sopraelencate.

La ceftazidima può essere utilizzata nella gestione dei pazienti neutropenici con febbre che si sospetta essere causata da un’infezione batterica.

La ceftazidima può essere utilizzata nella profilassi perioperatoria di infezioni del tratto urinario di pazienti sottoposti a resezione transuretrale della prostata (TURP).

La scelta della ceftazidima deve tenere in considerazione il suo spettro antibatterico, che è ristretto soprattutto ai batteri aerobi Gram negativi (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

La ceftazidima deve essere somministrata assieme ad altri agenti antibatterici ogni volta che i batteri considerati potenzialmente responsabili di infezioni non rientrino nel suo spettro di attività.

Dovranno essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

Indice

Posologia

Tabella 1: Adulti e bambini ≥ 40 kg

Somministrazione intermittente
Infezione Dose da somministrare
Infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica da 100 a 150 mg/kg/die ogni 8 ore, fino a un massimo di 9 g al giorno1
Neutropenia febbrile 2 g ogni 8 ore
Polmonite nosocomiale
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni 1-2 g ogni 8 ore
Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra-addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
Infezioni complicate del tratto urinario 1-2 g ogni 8 ore o 12 ore
Profilassi perioperatoria per la resezione transuretrale della prostata (TURP) 1 g all’induzione dell’anestesia, e una seconda dose alla rimozione del catetere
Otite media cronica suppurativa Da 1 g a 2 g ogni 8 ore
Otite esterna maligna
Infusione continua
Infezione Dose da somministrare
Neutropenia febbrile Dose da carico di 2 g seguita da un’infusione continua da 4 a 6 g ogni 24 ore1
Polmonite nosocomiale
Infezioni broncopolmonari nella
fibrosi cistica
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni
Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
Infezioni complicate intra-addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
1Negli adulti con funzionalità renale normale sono stati usati 9 g/die senza effetti avversi.
*Se associata, o sospetta essere associata con una delle infezioni elencate nel paragrafo 4.1.

Tabella 2: Bambini < 40 kg

Lattanti e bambini piccoli >2 mesi e bambini <40 kg Infezione Dose usuale
Somministrazione intermittente
Infezioni complicate del tratto urinario 100-150 mg/kg/die in tre
dosi divise, fino a un massimo di 6 g/die
Otite media cronica suppurativa
Otite esterna maligna
Bambini neutropenici 150 mg/kg/die in tre
dosi divise, fino a un massimo di 6 g/die
Infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni 100 – 150 mg/kg/die in tre
dosi divise, fino a un massimo di 6 g/die
Infezioni complicate della cute e dei tessuti
molli
Infezioni complicate intra-addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD
Infusione continua
Neutropenia febbrile Dose da carico di 60-100 mg/kg/die, seguita da un’infusione continua di 100-200 mg/kg/die, fino a un massimo di 6 g/die
Polmonite nosocomiale
Infezioni broncopolmonari nella fibrosi
cistica
Meningite batterica
Batteriemia*
Infezioni delle ossa e delle articolazioni
Infezioni complicate della cute e dei tessuti
molli
Infezioni complicate intra-addominali
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in
CAPD
Neonati e lattanti
≤ 2 mesi
Infezione Dose usuale
Somministrazione intermittente
Maggior parte delle infezioni 25-60 mg/kg/die in due
dosi divise1
1Nei neonati e nei lattanti di età ≤ 2 mesi, l’emivita sierica della ceftazidima può essere da tre a
quattro volte quella negli adulti.
*Se associata, o sospetta essere associata con una delle infezioni elencate nel paragrafo 4.1.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Ceftazidima qilu somministrata come infusione continua nei neonati e nei lattanti di età ≤ 2 mesi non sono state stabilite.

Anziani

In considerazione della ridotta clearance della ceftazidima correlata all’età nei pazienti anziani, la dose giornaliera non deve normalmente superare i 3 g nei pazienti di età superiore agli 80 anni.

Compromissione epatica

I dati disponibili non indicano la necessità di un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata. Non vi sono dati dagli studi nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere anche paragrafo 5.2). Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.

Danno renale

La ceftazidima è escreta immodificata dai reni. Pertanto, nei pazienti con funzionalità renale compromessa, il dosaggio deve essere ridotto (vedere anche paragrafo 4.4).

Deve essere somministrata una dose da carico iniziale di 1 g. Le dosi di mantenimento devono essere basate sulla clearance della creatinina:

Tabella 3: Dosi di mantenimento di Ceftazidima qilu raccomandate nell’insufficienza renale – infusione intermittente

Adulti e bambini ≥ 40 kg

Clearance della creatinina (ml/min) Creatinina sierica µmol/l (mg/dl) circa Dose unitaria di Ceftazidima qilu raccomandata (g) Frequenza del dosaggio (oraria)
50-31 150-200
(1,7-2,3)
1 12
30-16 200-350
(2,3-4,0)
1 24
15-6 350-500
(4,0-5,6)
0,5 24
<5 >500
(>5,6)
0,5 48

Nei pazienti con infezioni gravi, la dose unitaria deve essere aumentata del 50% o deve essere aumentata la frequenza del dosaggio.

Nei bambini, la clearance della creatinina deve essere calcolata in funzione della superficie corporea o della massa corporea magra.

Bambini < 40 kg

Clearance della creatinina (ml/min)** Creatinina sierica µmol/l (mg/dl) circa* Dose individuale raccomandata mg/kg di peso corporeo Frequenza del dosaggio (oraria)
50-31 150-200
(1,7-2,3)
25 12
30-16 200-350
(2,3-4,0)
25 24
15-6 350-500
(4,0-5,6)
12,5 24
<5 >500
>5,6
12,5 48
*I valori di creatinina sierica si basano sulle linee guida che possono non indicare esattamente lo stesso grado di riduzione per tutti i pazienti con funzionalità renale ridotta.
**Stimata sulla base della superficie corporea, o misurata.

Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.

Tabella 4: Dosi di mantenimento di Ceftazidima raccomandate nell’insufficienza renale – infusione continua

Adulti e bambini ≥ 40 kg

Clearance della creatinina (ml/min) Creatinina sierica µmol/l (mg/dl)
circa
Frequenza del dosaggio (oraria)
50-31 150-200
(1,7-2,3)
Dose da carico di 2 g seguita da 1 g a 3 g/24 ore
30-16 200-350
(2,3-4,0)
Dose da carico di 2 g seguita da 1 g/24 ore
≤ 15 > 350
(>4,0)
Non valutata

Si raccomanda cautela nella scelta della dose. Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.

Bambini < 40 kg

La sicurezza e l’efficacia di Ceftazidima qilu somministrata come infusione continua nei bambini < 40 kg con insufficienza renale non sono state stabilite. Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.

Se l’infusione continua viene impiegata nei bambini con insufficienza renale, la clearance della creatinina deve essere calcolata in funzione della superficie corporea o della massa corporea magra.

Emodialisi

I valori di emivita sierica durante l’emodialisi variano da 3 a 5 ore.

Dopo ogni periodo di emodialisi, la dose di mantenimento di ceftazidima raccomandata nelle tabelle 5 e 6 deve essere ripetuta.

Dialisi peritoneale

La ceftazidima può essere usata nella dialisi peritoneale e nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).

Oltre all’utilizzo per via endovenosa, la ceftazidima può essere aggiunta al liquido di dialisi (solitamente da 125 a 250 mg per 2 litri di soluzione di dialisi).

Per i pazienti con insufficienza renale in emodialisi continua artero-venosa o emofiltrazione ad alto flusso in unità di terapia intensiva: 1 g al giorno sia come dose singola o in dosi suddivise. Per l’emofiltrazione a basso flusso, seguire il dosaggio raccomandato nell’insufficienza renale.

Per i pazienti in emofiltrazione veno-venosa ed emodialisi veno-venosa, seguire il dosaggio raccomandato nelle tabelle 5 e 6 seguenti.

Tabella 5: Linee guida sul dosaggio in emofiltrazione continua veno-venosa

Funzionalità renale residua (clearance della creatinina ml/min) Dose di mantenimento (mg) per un tasso di ultrafiltrazione (ml/min) di1:
5 16,7 33,3 50
0 250 250 500 500
5 250 250 500 500
10 250 500 500 750
15 250 500 500 750
20 500 500 500 750
1Dose di mantenimento da somministrare ogni 12 ore.

Tabella 6: Linee guida sul dosaggio in emodialisi continua veno-venosa

Funzionalità renale Dose di mantenimento (mg) per un tasso di flusso dializzato di1:
residua (clearance
della creatinina ml/min)
1,0 litro/ora 2,0 litri/ora
Tasso di ultrafiltrazione (litro/ora) Tasso di ultrafiltrazione (litro/ora)
0,5 1,0 2,0 0,5 1,0 2,0
0 500 500 500 500 500 750
5 500 500 750 500 500 750
10 500 500 750 500 750 1000
15 500 750 750 750 750 1000
20 750 750 1000 750 750 1000
1Dose di mantenimento da somministrare ogni 12 ore.

Modo di somministrazione

La dose dipende dalla gravità, dalla sensibilità, dal sito e dal tipo di infezione, nonché dall’età e dalla funzionalità renale del paziente.

Ceftazidima Qilu 500 mg deve essere somministrato per iniezione endovenosa o per iniezione intramuscolare profonda. I siti di iniezione intramuscolare consigliati sono il quadrante superiore esterno del gluteus maximus o parte laterale della coscia. Le soluzioni di Ceftazidima possono essere somministrate direttamente in vena. La via di somministrazione standard raccomandata è per iniezione endovenosa intermittente. La somministrazione intramuscolare deve essere presa in considerazione solo quando la via di somministrazione endovenosa non sia possibile o risulti meno appropriata per il paziente.

Ceftazidima Qilu 1 g deve essere somministrato per iniezione endovenosa o infusione, o per iniezione

intramuscolare profonda. I siti di iniezione intramuscolare consigliati sono il quadrante superiore

esterno del gluteus maximus o parte laterale della coscia. Le soluzioni di Ceftazidima possono essere

somministrate direttamente in vena o introdotte nel tubo di un set infusionale se il paziente sta

ricevendo liquidi per via parenterale. La via di somministrazione standard raccomandata è per

iniezione endovenosa intermittente o infusione endovenosa continua. La somministrazione

intramuscolare deve essere presa in considerazione solo quando la via di somministrazione endovenosa

non sia possibile o risulti meno appropriata per il paziente.

Ceftazidima Qilu 2 g deve essere somministrato per iniezione endovenosa o per infusione.

Le soluzioni di Ceftazidima possono essere somministrate direttamente in vena o introdotte nel tubo di un set infusionale se il paziente sta ricevendo liquidi per via parenterale. La via di somministrazione standard raccomandata è per iniezione endovenosa intermittente o infusione endovenosa continua.

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità alla ceftazidima, a qualsiasi altra cefalosporina o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Anamnesi di grave ipersensibilità (ad esempio reazione anafilattica) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (penicilline, monobattamici e carbapenemici).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Ipersensibilità

Come con tutti gli agenti antibatterici beta-lattamici, sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi e talvolta fatali. In caso di gravi reazioni di ipersensibilità il trattamento con ceftazidima deve essere sospeso immediatamente e devono essere intraprese misure di emergenza adeguate.

Prima di iniziare il trattamento, deve essere accertato che il paziente non abbia un’anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilità alla ceftazidima o ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente beta- lattamico. Si deve usare particolare cautela se la ceftazidima viene somministrata a pazienti con un’anamnesi di ipersensibilità non grave ad altri agenti beta-lattamici.

Spettro di attività

La Ceftazidima ha uno spettro limitato di attività antibatterica. Non è indicata per l’uso come agente singolo per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che l’agente patogeno sia già stato documentato e sia noto per essere sensibile, o ci sia un sospetto molto forte che gli agenti patogeni più probabili siano sensibili al trattamento con ceftazidima. Ciò si applica in particolare quando si considera il trattamento di pazienti con batteriemia e quando si tratta la meningite batterica, le infezioni della cute e dei tessuti molli e le infezioni dell’osso e delle articolazioni. Inoltre, la ceftazidima è sensibile all’idrolisi di diverse beta lattamasi ad ampio spettro (extended-spectrum beta-lactamases, ESBLs). Pertanto si devono prendere in considerazione le informazioni sulla prevalenza di organismi che producono ESBL quando si sceglie il trattamento con ceftazidima.

Colite pseudomembranosa

Sono state riportate colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudo-membranosa con quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa la ceftazidima, e possono variare in gravità da lieve a pericolosa per la vita. Pertanto è importante considerare questa diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di ceftazidima (vedere paragrafo 4.8). La sospensione della terapia con ceftazidima e la somministrazione di un trattamento specifico per il Clostridium difficile devono essere presi in considerazione. Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi.

Funzionalità renale

Il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o

diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalità renale.

La ceftazidima è eliminata per via renale, pertanto la dose deve essere ridotta in base al grado di compromissione renale. I pazienti con insufficienza renale devono essere controllati attentamente sia per l’efficacia che per la sicurezza. Occasionalmente, sono state riportate sequele neurologiche quando la dose non è stata ridotta nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

Sovracrescita di microrganismi non sensibili

L’uso prolungato può comportare una sovracrescita di microrganismi non sensibili (ad esempio Enterococchi, funghi) che può richiedere l’interruzione del trattamento o altre misure adeguate. È essenziale un ripetuto controllo delle condizioni del paziente.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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La ceftazidima non interferisce con i test enzimatici per la determinazione della glicosuria, ma si può verificare una leggera interferenza (falso-positivo) con i metodi basati sulla riduzione del rame (Benedict, Fehling, Clinitest).

Ceftazidima non interferisce con il test del picrato alcalino per la determinazione della creatinina.

Lo sviluppo di un test di Coombs positivo associato con l’uso di ceftazidima in circa il 5% dei pazienti può interferire con i test di compatibilità del sangue.

Contenuto di sodio

Informazioni importanti su un eccipiente di Ceftazidima Qilu:

500 mg polvere per soluzione iniettabile

Questo medicinale contiene 28 mg di sodio per flaconcino, equivalente a 1,4 % dell’apporto giornaliero massimo di sodio raccomandato dall’OMS, ovvero 2 g di sodio per un adulto.

g polvere per soluzione iniettabile/per infusione

Questo medicinale contiene 56 mg di sodio per flaconcino, equivalente a 2,8% dell’apporto giornaliero

massimo di sodio raccomandato dall’OMS, ovvero 2 g di sodio per un adulto.

g polvere per soluzione iniettabile/per infusione

Questo medicinale contiene 111 mg di sodio per flaconcino, equivalente a 5,55 % dell’apporto giornaliero

massimo di sodio raccomandato dall’OMS, ovvero di 2 g di sodio per un adulto.

Questo deve essere preso in considerazione nei pazienti che seguono una dieta a contenuto controllato di sodio.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Sono stati effettuati solo studi di interazione con probenecid e furosemide.

L’uso concomitante di alte dosi con medicinali nefrotossici può avere effetti negativi sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).

Il cloramfenicolo è un antagonista in vitro della ceftazidima e di altre cefalosporine. La rilevanza clinica di tale osservazione non è conosciuta ma, qualora venga proposta la somministrazione concomitante di ceftazidima e cloramfenicolo, bisogna considerare la possibilità che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Vi è una quantità limitata di dati sull’uso di ceftazidima in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post- natale (vedere paragrafo 5.3).

Ceftazidima qilu deve essere prescritta a donne in stato di gravidanza solo se il beneficio supera il rischio. Allattamento

La ceftazidima è escreta nel latte materno in piccole quantità, ma alle dosi terapeutiche della ceftazidima

non sono previsti effetti sui bambini allattati al seno. La ceftazidima può essere usata durante l’allattamento.

Fertilità

Non ci sono dati disponibili.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sugli effetti di ceftazidima sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia possono verificarsi effetti indesiderati (ad esempio capogiri) che possono influenzare la capacità di guidare e di usare macchinari (vedere paragrafo 4.8).

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni avverse più comuni sono eosinofilia, trombocitosi, flebite o tromboflebite con la somministrazione endovenosa, diarrea, aumenti transitori degli enzimi epatici, rash maculopapulare o urticarioide, dolore e/o infiammazione a seguito di iniezione intramuscolare e positività al test di Coombs.

Per determinare la frequenza di effetti indesiderati comuni e non comuni sono stati utilizzati i dati provenienti da studi clinici sponsorizzati e non sponsorizzati. Le frequenze assegnate a tutti gli altri effetti indesiderati sono state determinate principalmente sulla base dei dati successivi all’immissione in commercio e si riferiscono alla frequenza di segnalazione piuttosto che alla frequenza reale. All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente. La seguente convenzione è stata usata per la classificazione della frequenza:

Molto comune ≥ 1/10 Comune ≥1/100 e <1/10

Non comune ≥1/1.000 e <1/100 Raro ≥1/10.000 e <1/1000 Molto raro <1/10.000

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Classificazione per
sistemi ed organi
Comune Non comune Molto raro Non nota
Infezioni
e infestazioni
Candidosi (inclusa vaginite e mughetto orale)
Patologie del sistema emolinfopoietico Eosinofilia Trombocitosi Neutropenia Leucopenia Trombocitopenia Agranulocitosi Anemia emolitica
Linfocitosi
Disturbi del sistema immunitario Anafilassi (inclusi broncospasmo e/o ipotensione) (vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri Sequele neurologiche1 Parestesia
Patologie vascolari Flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa
Patologie gastrointestinali Diarrea Diarrea associata ad agenti antibatterici e colite2 (vedere paragrafo 4.4) Dolore addominale, nausea
Vomito
Sapore sgradevole
Patologie epatobiliari Innalzamenti transitori di uno o più degli enzimi epatici 3 Ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash urticarioide o maculopapulare Prurito Necrolisi epidermica tossica Sindrome di Stevens- Johnson Eritema multiforme Angioedema Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
4
Patologie renali e urinarie Incrementi transitori di ammoniemia, azotemia e/o creatinina sierica Nefrite interstiziale Insufficienza renale acuta
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare Febbre
Esami diagnostici Positività al test di Coombs5

1Sono state riportate segnalazioni di sequele neurologiche compresi tremori, mioclonie, convulsioni, encefalopatia e coma in pazienti con insufficienza renale nei quali il dosaggio di Ceftazidima qilu non era stato opportunamente ridotto.

2La diarrea e la colite possono essere associate alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colite pseudomembranosa.

3ALT (SGPT), AST (SOGT), LHD, GGT, fosfatasi alcalina.

4Ci sono stati casi rari in cui DRESS è stata associata a ceftazidima.

5Una positività al test di Coombs si sviluppa nel 5% circa dei pazienti e può interferire con i test di compatibilità del sangue.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante. Essa permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’

Agenzia Italiana del Farmaco Sito web:

04.9 Sovradosaggio

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Il sovradosaggio può portare a sequele neurologiche tra le quali encefalopatia, convulsioni e coma.

Sintomi di sovradosaggio possono verificarsi qualora la dose non venga ridotta in maniera appropriata nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

I livelli sierici di ceftazidima possono essere ridotti dalla emodialisi o dalla dialisi peritoneale.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici per uso sistemico. Cefalosporine di terza generazione codice ATC: J01DD02

Meccanismo di azione

La ceftazidima inibisce la sintesi della parete cellulare batterica a seguito dell’adesione alle proteine leganti la penicillina (penicillin binding proteins, PBP). Ne consegue l’interruzione della biosintesi della parete cellulare (peptidoglicano) che porta alla lisi della cellula batterica e alla morte.

Relazione dati farmacocinetici/dati farmacodinamici

Per le cefalosporine, il più importante indice di farmacocinetica-farmacodinamica correlato con l’efficacia in vivo si è dimostrato essere la percentuale di tempo all’interno dell’intervallo di dosaggio durante il quale la concentrazione di farmaco non legato alle proteine rimane al di sopra della concentrazione minima inibente (MIC) della ceftazidima per le singole specie batteriche bersaglio (ovvero %T > MIC).

Meccanismo di resistenza

La resistenza batterica alla ceftazidima può essere dovuta a uno o più dei seguenti meccanismi:

idrolisi da parte delle beta lattamasi. La ceftazidima può essere efficacemente idrolizzata dalle beta- lattamasi ad ampio spettro (extended-spectrum beta-lactamases, ESBLs), inclusa la famiglia SHV

delle ESBLs e gli enzimi AmpC che possono essere indotti o derepressi2

stabilmente in alcune specie di batteri aerobi Gram-negativi.

ridotta affinità delle proteine leganti la penicillina per la ceftazidima

impermeabilità della membrana esterna che limita l’accesso della ceftazidima verso le proteine leganti la penicillina negli organismi Gram-negativi

pompe di efflusso batterico.

Breakpoint

I breakpoint della Concentrazione Minima Inibente (MIC) stabiliti dal Comitato Europeo per i Test di Suscettibilità Antimicrobica (EUCAST) sono i seguenti:

Organismo Breakpoint (mg/l)
S I R
Enterobacteriales ≤ 1 2-4 >4
Pseudomonas aeruginosa ≤ 81 >8
Breakpoint non correlati alla specie2 ≤ 4 8 >8

S = Sensibile, I = Intermedio, R = Resistente

1I breakpoint sono correlati alla terapia con alte dosi (2 g x 3

e.v.).

2I breakpoint non correlati a specie sono stati determinati principalmente sulla base dei dati farmacocinetici/ farmacodinamici e sono indipendenti dalla distribuzione della MIC delle specifiche specie. Essi sono destinati all’uso solo per le specie non menzionate nella tabella o nelle note

sottostanti.

Sensibilità microbiologica

La prevalenza di resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per specie selezionate, ed è dunque auspicabile disporre di informazioni locali sulla resistenza, soprattutto nel trattamento di infezioni

gravi. Dove necessario, si deve ricorrere al consiglio di un esperto quando la prevalenza della resistenza a livello locale sia tale da mettere in dubbio l’utilità della ceftazidima, almeno in alcuni tipi di infezione.

Specie comunemente sensibili
Aerobi Gram-positivi:
Streptococcus pyogenes Streptococcus agalactiae
Aerobi Gram-negativi: Citrobacter koseri Haemophilus influenzae Moraxella catarrhalis Neisseria meningitidis Pasteurella multocida Proteus mirabilis Proteus spp (altri) Providencia spp.
Specie per le quali la resistenza acquisita può essere un problema
Aerobi Gram-negativi:
Acinetobacter baumannii
Burkholderia cepacia Citrobacter freundii Enterobacter aerogenes Enterobacter cloacae Escherichia coli Klebsiella pneumoniae Klebsiella spp (altri) Pseudomonas aeruginosa Serratia spp
Morganella morganii
Aerobi Gram-positivi:
Staphylococcus aureus Staphylococcus pneumoniae££
Streptococcus gruppo Viridans
Anaerobi Gram-positivi:
Clostridium perfringens Peptostreptococcus spp.
Anaerobi Gram-negativi:
Fusobacterium spp.
Organismi con resistenza innata
Aerobi Gram-positivi:
Enterococcus spp inclusi Enterococcus faecalis ed Enterococcus faecium Listeria spp
Anaerobi Gram-positivi:
Clostridium difficile
Anaerobi Gram-negativi:
Bacteroides spp.
(molti ceppi di Bacteroides fragilis sono resistenti).
Altri: Chlamydia spp Mycoplasma spp Legionella spp
S.
aureus che è meticillino-sensibile è considerato avere una bassa sensibilità innata alla ceftazidima.
Tutti gli S.
aureus meticillino-resistenti sono resistenti alla ceftazidima.
££S.
pneumoniae che dimostrano sensibilità intermedia o che sono resistenti alla penicillina possono prevedibilmente dimostrare una sensibilità almeno ridotta alla ceftazidima.
+Alti tassi di resistenza si sono osservati in una o più aree/paesi/regioni all’interno dell’Unione Europea.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Dopo somministrazione intramuscolare di 500 mg e 1 g di ceftazidima, vengono raggiunti rapidamente i livelli di concentrazione plasmatica massima di 18 e 37 mg/l rispettivamente. Cinque minuti dopo iniezione endovenosa in bolo di 500 mg, 1 g o 2 g, i livelli plasmatici sono 46, 87 e 170 mg/l, rispettivamente. Le cinetiche della ceftazidima sono lineari all’interno del singolo intervallo di dose da 0,5 a 2 g dopo somministrazione endovenosa o intramuscolare.

Distribuzione

Il legame della ceftazidima alle proteine sieriche è basso, di circa il 10%. Concentrazioni che eccedono le MIC per i patogeni comuni si possono ottenere in tessuti come l’osso, il cuore, la bile, l’espettorato, l’umor acqueo, i liquidi sinoviale, pleurico e peritoneale. La ceftazidima attraversa facilmente la placenta ed è escreta nel latte materno. La penetrazione nella barriera emato-encefalica intatta è scarsa, con conseguenti livelli bassi di ceftazidima nel liquido cerebrospinale in assenza di infiammazione. Tuttavia, concentrazioni da 4 a 20 mg/l o più sono ritrovate nel liquido cerebrospinale quando le meningi sono infiammate.

Biotransformazione

La ceftazidima non viene metabolizzata.

Eliminazione

Dopo la somministrazione parenterale, i livelli plasmatici diminuiscono con un’emivita di circa 2 ore. La ceftazidima è escreta immodificata nell’urina mediante filtrazione glomerulare; circa l’80- 90% della dose viene ritrovata nelle urine entro 24 ore. Meno dell’1% viene escreta attraverso la bile.

Popolazioni particolari di pazienti

Danno renale

L’eliminazione della ceftazidima è diminuita nei pazienti con funzionalità renale compromessa e la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione epatica

La presenza di una disfunzione epatica da lieve a moderata non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica della ceftazidima in individui cui sono stati somministrati 2 g per via endovenosa ogni

8 ore per 5 giorni, a condizione che la funzionalità renale non fosse compromessa (vedere paragrafo 4.2).

Anziani

La clearance ridotta osservata nei pazienti anziani era dovuta soprattutto alla riduzione della clearance renale della ceftazidima correlata all’età. L’emivita media di eliminazione variava da 3,5 a 4 ore dopo dose singola o dosi ripetute per 7 giorni, due volte al giorno, di 2 g per iniezione endovenosa in bolo nei pazienti anziani di età pari o superiore agli 80 anni.

Popolazione pediatrica

L’emivita della ceftazidima è prolungata nei neonati pretermine e a termine da 4,5 a 7,5 ore dopo dosi da 25 a 30 mg/kg. Tuttavia, all’età di 2 mesi, l’emivita è all’interno del range di valori per gli adulti.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi di farmacologia di sicurezza, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, tossicità della riproduzione. Non sono stati effettuati studi di carcinogenesi con ceftazidima.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Sodio carbonato

06.2 Incompatibilità

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Ceftazidima è meno stabile nella soluzione iniettabile di sodio bicarbonato rispetto ad altri liquidi per somministrazione endovenosa. Tale soluzione non è raccomandata per la diluizione. Ceftazidima non deve essere miscelata nello stesso set infusionale o nella siringa con gli aminoglicosidi. Sono state segnalate formazioni di precipitati addizionando vancomicina alle soluzioni di ceftazidima. Pertanto, è consigliabile lavare i set e le linee infusionali tra le somministrazioni dei due agenti.

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.

06.3 Periodo di validità

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2 anni

Dopo la ricostituzione:

La stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 24 ore a 2 °C – 8 ºC e per 2 ore a 25 °C.

Da un punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura/ricostituzione/diluizione del prodotto non ne precluda il rischio di contaminazione microbica, la soluzione ricostituita deve essere usata immediatamente.

Se non utilizzata immediatamente, i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell’uso sono di responsabilità dell’utilizzatore.

Dopo la diluizione:

La stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 24 ore a 2 °C – 8 ºC e per 2 ore a 25 °C.

Da un punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura/ricostituzione/diluizione del prodotto non ne precluda il rischio di contaminazione microbica, la soluzione ricostituita deve essere usata immediatamente.

Se non utilizzata immediatamente, i tempi di conservazione in uso e le condizioni prima dell’uso sono di responsabilità dell’utilizzatore.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore a 25 ºC.

Tenere i flaconcini nell’imballaggio esterno per proteggerli dalla luce.

Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione/diluizione, vedere paragrafo 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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500 mg polvere per soluzione iniettabile

Polvere in flaconcino di vetro trasparente da 15 ml, chiuso con tappo in gomma butilica e sigillato con capsula di chiusura in alluminio.

Confezioni da 1, 10 o 50 flaconcini

g polvere per soluzione iniettabile/per infusione

Polvere in flaconcino di vetro trasparente da 15 ml, chiuso con tappo in gomma butilica e sigillato con

capsula di chiusura in alluminio.

Confezioni da 1, 10 o 50 flaconcini

g polvere per soluzione iniettabile/per infusione

Polvere in flaconcino di vetro trasparente da 50 ml, chiuso con tappo in gomma butilica e sigillato con

capsula di chiusura in alluminio.

Confezioni da 1, 10 o 50 flaconcini.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Quando il prodotto si dissolve, l’anidride carbonica viene rilasciata e si sviluppa una pressione positiva. Piccole bolle di anidride carbonica nella soluzione ricostituita possono essere ignorate.

Istruzioni per la ricostituzione

Vedere la tabella 7 e la tabella 8 per i volumi da aggiungere e le concentrazioni della soluzione che possono essere utili qualora siano necessarie dosi frazionali.

Tabella 7: Polvere per soluzione iniettabile

Presentazione Quantità di diluente da aggiungere (ml) Concentrazione approssimativa (mg/ml)
500 mg
Intramuscolare Bolo endovenoso 1,5 ml

5 ml

260

90

1 g
Intramuscolare Bolo endovenoso 3 ml 10 ml 260

90

2 g
Bolo endovenoso 10 ml 170

Nota:

Il volume risultante della soluzione di ceftazidima nel mezzo di ricostituzione aumenta a causa del fattore di spostamento del medicinale che comporta le concentrazioni elencate in mg/ml riportate

nella tabella precedente.

Tabella 8: Polvere per soluzione per infusione

Presentazione Quantità di diluente da aggiungere (ml) Concentrazione approssimativa (mg/ml)
1 g
Infusione endovenosa 50 ml* 20
2 g
Infusione endovenosa 50 ml* 40

* L’aggiunta deve avvenire in due fasi.

Nota:

Il volume risultante della soluzione di ceftazidima nel mezzo di ricostituzione aumenta a causa del fattore di spostamento del medicinale che comporta le concentrazioni elencate in mg/ml riportate nella tabella precedente.

La colorazione delle soluzioni può variare da giallo pallido a color ambra, in funzione della concentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di conservazione usate. Nell’ambito delle raccomandazioni riportate, l’attività del prodotto non viene pregiudicata da tali variazioni di colore.

La ceftazidima alle concentrazioni comprese tra 1 mg/ml e 40 mg/ml è compatibile con:

sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione iniettabile

sodio lattato M/6 per preparazioni iniettabili

composto sodio lattato per preparazioni iniettabili (soluzione di Hartmann)

glucosio 50 mg/ml (5%) per preparazioni iniettabili

sodio cloruro 2,25 mg/ml (0,225%) e glucosio 50 mg/ml (5%) per preparazioni iniettabili

sodio cloruro 4,5 mg/ml (0,45%) e glucosio 50 mg/ml (5%) per preparazioni iniettabili

sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) e glucosio 50 mg/ml (5%) per preparazioni iniettabili

sodio cloruro 1,8 mg/ml (0,18%) e glucosio 40 mg/ml (4%) per preparazioni iniettabili

glucosio 100 mg/ml (10%) per preparazioni iniettabili

Destrano 40 100 mg/ml (10%) per preparazioni iniettabili in sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) per preparazioni iniettabili

Destrano 40 100 mg/ml (10%) per preparazioni iniettabili in glucosio 50 mg/ml (5%) per preparazioni iniettabili

Destrano 70 60 mg/ml (6%) per preparazioni iniettabili in sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) per preparazioni iniettabili

Destrano 70 60 mg/ml (6%) per preparazioni iniettabili in glucosio 50 mg/ml (5%) per preparazioni iniettabili

La ceftazidima a concentrazioni comprese tra 0,05 mg/ml (0,005%) e 0,25 mg/ml (0,025%) è compatibile con la soluzione lattato per dialisi intra-peritoneale.

La ceftazidima alle concentrazioni elencate nella tabella 7 può essere ricostituita per uso intramuscolare con lidocaina cloridrato 5 mg/ml (0,5%) o 10 mg/ml (1%) per preparazioni iniettabili.

Il contenuto di un flaconcino da 500 mg di Ceftazidima Qilu, ricostituito con 1,5 ml di acqua per

preparazioni iniettabili, può essere addizionato a soluzioni di metronidazolo per preparazioni iniettabili (500 mg in 100 ml) ed entrambi mantengono la loro attività.

Preparazione di soluzione per iniezione in bolo

Inserire l’ago della siringa attraverso la chiusura del flaconcino e iniettare la quantità di diluente raccomandata. Rimuovere l’ago della siringa.

Agitare per dissolvere: l’anidride carbonica viene rilasciata e si otterrà una soluzione limpida in 1-2 minuti.

Girare il flaconcino. Con lo stantuffo della siringa completamente abbassato, inserire l’ago attraverso la chiusura del flaconcino e aspirare il volume totale della soluzione all’interno della siringa (la pressione nel flaconcino può aiutare l’aspirazione). Assicurarsi che l’ago rimanga dentro la soluzione e non entri nello spazio superiore. La soluzione aspirata può contenere piccole bollicine di anidride carbonica; queste possono essere ignorate.

Queste soluzioni possono essere somministrate direttamente in vena o introdotte nel tubo di un set infusionale se il paziente sta ricevendo liquidi per via parenterale. La ceftazidima è compatibile con i liquidi per somministrazione endovenosa elencati sopra.

Preparazione di soluzioni per infusione e.v. a partire da Ceftazidima Qilu in presentazione standard in flaconcino (mini sacche o set infusionale tipo buretta):

Preparare la soluzione utilizzando una quantità totale di diluente compatibile (tra quelli sopraelencati) di 50 ml, aggiunto in DUE fasi, come segue.

Inserire l’ago della siringa attraverso la chiusura del flaconcino e iniettare 10 ml di diluente.

Ritirare l’ago e agitare il flaconcino per rendere la soluzione limpida.

Non inserire un ago per rimuovere il gas prima che il prodotto si sia disciolto. Inserire un ago per rimuovere il gas attraverso la chiusura del flaconcino per rimuovere la pressione interna.

Trasferire la soluzione ricostituita nel dispositivo finale di somministrazione (ad esempio mini sacca o set infusionale tipo buretta) preparando un volume totale di almeno 50 ml e somministrare attraverso infusione endovenosa per un periodo da 15 a 30 minuti.

Nota: per mantenere la sterilità del prodotto è importante che l’ago per rimuovere il gas non venga inserito attraverso la chiusura del flaconcino prima che il prodotto si sia disciolto.

Qualsiasi soluzione antibiotica rimanente deve essere eliminata. Solo per somministrazione singola.

Qualsiasi medicinale inutilizzato o materiali di scarto devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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QILU PHARMA SPAIN S.L.,

Paseo de la Castellana 40 planta 8, 28046 – Madrid Spagna

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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045576016- "500 Mg Polvere Per Soluzione Inietta bile" l Flaconcino In Vetro 045576028- "500 Mg Polvere Per Soluzione Inietta bile" 10 Flaconcini In Vetro 045576030- "500 Mg Polvere Per Soluzione lniettabile" 50 Flaconcini In Vetro 045576042- "l G Polvere Per Soluzione lniettabile O Per Infusione" l Flaconcino In Vetro

045576055- "l G Polvere Per Soluzione Inietta bile O Per Infusione" 10 Flaconcini In Vetro

045576067- "l G Polvere Per Soluzione lniettabile O Per Infusione" 50 Flaconcini In Vetro

045576079- "2 G Polvere Per Soluzione Inietta bile O Per Infusione" l Flaconcino In Vetro

045576081- "2 G Polvere Per Soluzione lniettabile O Per Infusione" 10 Flaconcini In Vetro

045576093- "2 G Polvere Per Soluzione Inietta bile O Per Infusione" 50 Flaconcini In Vetro

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-