Mitomicina Medac
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Mitomicina Medac: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Mitomicina medac 1 mg/ml, polvere per soluzione iniettabile/per infusione o per uso endovescicale
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni flaconcino di Mitomicina medac contiene 2 mg di mitomicina. Ogni flaconcino di Mitomicina medac contiene 10 mg di mitomicina. Ogni flaconcino di Mitomicina medac contiene 20 mg di mitomicina. Ogni flaconcino di Mitomicina medac contiene 40 mg di mitomicina.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 Forma farmaceutica
Polvere per soluzione iniettabile/per infusione o per uso endovescicale. Polvere secca o compattata di colore da grigio a grigio-blu.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Uso endovenoso
La mitomicina è usata nella terapia oncologica palliativa.
L’uso endovenoso di mitomicina è indicato nel contesto di una monochemioterapia o di una chemioterapia citostatica combinata in adulti affetti da: carcinoma colorettale in stadio avanzato
carcinoma gastrico in stadio avanzato
carcinoma mammario in stadio avanzato e/o metastatico
carcinoma esofageo in stadio avanzato
carcinoma cervicale in stadio avanzato
carcinoma bronchiale non a piccole cellule
carcinoma pancreatico in stadio avanzato
tumori della testa e del collo in stadio avanzato Uso endovescicale
La mitomicina è indicata per la somministrazione endovescicale per la prevenzione di recidive in adulti con carcinoma superficiale della vescica a seguito di resezione transuretrale.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
La mitomicina deve essere utilizzata da medici esperti in questa terapia solo su stretta indicazione e, in caso di uso endovenoso, sotto monitoraggio continuo dei parametri ematologici.
Somministrazione endovenosa
È fondamentale che l’iniezione venga somministrata per via endovenosa. Se il medicinale viene iniettato nel tessuto perivascolare, l’area coinvolta va incontro a necrosi estesa.
Salvo diversamente prescritto, mitomicina viene somministrata in accordo con la seguente posologia.
Nella monochemioterapia citostatica mitomicina viene solitamente somministrata per via endovenosa mediante iniezione in bolo.
Le dosi raccomandate sono10 – 20 mg/m² di area di superficie corporea ogni 6 – 8 settimane, 8 – 12 mg/m² di area di superficie corporea ogni 3 – 4 settimane, o 5 – 10 mg/m² di area di superficie corporea ogni 3 – 6 settimane, in base allo schema terapeutico adottato.
Nella terapia combinata la dose è sensibilmente inferiore. A causa del rischio di mielotossicità additiva, in assenza di una ragione specifica non si devono modificare i protocolli terapeutici consolidati.
Somministrazione endovescicale
Vi sono numerosi regimi di somministrazione endovescicale di mitomicina, diversi per dose di mitomicina utilizzata, frequenza di instillazione e durata della terapia.
Salvo diversamente specificato, la dose di mitomicina è pari a 40 mg instillati in vescica una volta alla settimana. Possono essere utilizzati anche regimi che prevedono instillazioni ogni 2 settimane, ogni mese oppure ogni 3 mesi.
Lo specialista deve decidere il regime ottimale e la frequenza e la durata della terapia in base al singolo paziente.
Popolazioni speciali
La dose deve essere ridotta nei pazienti sottoposti a precedenti cicli estesi di terapia citostatica, in presenza di mielosoppressione o in pazienti anziani (applicabile solo in caso di uso endovenoso di mitomicina).
Anziani
Non vi sono dati sufficienti derivanti da studi clinici sull’uso di mitomicina in pazienti di età ≥ 65 anni.
Insufficienza renale o epatica
Il medicinale deve essere usato con cautela in pazienti con insufficienza renale o epatica.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Mitomicina medac nei bambini non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
La mitomicina è destinata esclusivamente alla somministrazione mediante iniezione o infusione in un vaso sanguigno (uso endovenoso) o instillazione endovescicale dopo la sua dissoluzione. È applicabile un uso parziale (applicabile solo in caso di uso endovenoso di mitomicina).
Somministrazione endovenosa
Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale Mitomicina medac non deve essere miscelata con altre iniezioni.
Somministrare separatamente altre soluzioni iniettabili o soluzioni per infusione.
È fondamentale che l’iniezione venga somministrata per via endovenosa.
Somministrazione endovescicale
Si consiglia di usare questo medicinale al suo pH ottimale (pH urinario > 6) e di mantenere la concentrazione di mitomicina riducendo l’apporto di liquidi prima, durante e dopo l’instillazione. La vescica deve essere svuotata prima dell’instillazione. Mitomicina viene introdotta nella vescica mediante un catetere e a bassa pressione. La durata di una singola instillazione deve essere di 1-2 ore. In questo periodo la soluzione deve essere a sufficiente contatto con l’intera superficie della mucosa vescicale. Pertanto, il paziente deve essere mobilizzato il più possibile. Dopo 2 ore il paziente deve svuotare la soluzione instillata, preferibilmente in posizione seduta.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Allattamento
Terapia sistemica
Pancitopenia, leucopenia o trombocitopenia isolata, diatesi emorragica e infezioni acute costituiscono controindicazioni assolute.
Patologie restrittive o ostruttive a carico della ventilazione polmonare, disfunzione renale, disfunzione epatica e/o scarse condizioni di salute generale costituiscono controindicazioni relative. L’associazione temporale con radioterapia o altri farmaci citostatici può costituire un’ulteriore controindicazione.
Terapia endovescicale
Perforazione della parete vescicale, cistite
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Stravaso in seguito a somministrazione sistemica
È fondamentale che l’iniezione venga somministrata per via endovenosa. Se il medicinale viene iniettato nel tessuto perivascolare, l’area coinvolta va incontro a necrosi estesa. Per evitare l’insorgenza di necrosi, osservare le seguenti raccomandazioni: iniettare sempre il prodotto in una delle grandi vene del braccio;
non iniettare il prodotto direttamente in vena ma tramite il tubo di un set per infusione ben funzionante e fissato in modo adeguato; prima di rimuovere la cannula dopo la somministrazione mediante catetere venoso centrale, lavarla per alcuni minuti con l’infusione per fare fuoriuscire l’eventuale mitomicina residua.
In caso di stravaso, si raccomanda di applicare immediatamente dimetilsulfossido (DMSO 99 %) per uso topico, da ripetere ogni 4 – 8 ore, e impacchi freddi asciutti. Si consiglia di consultare nella fase iniziale (entro 72 ore) un chirurgo (plastico). Un’iniezione sistemica di 200 mg di vitamina B6 potrebbe servire a favorire la ricrescita dei tessuti danneggiati.
Stravaso in seguito a somministrazione endovescicale
I sintomi di stravaso in seguito alla somministrazione endovescicale di mitomicina possono insorgere subito dopo l’applicazione, oppure settimane o mesi più tardi. Può non essere chiaro se lo stravaso sia dovuto a inavvertita perforazione, ad assottigliamento della muscolare propria o a una scorretta somministrazione del medicinale.
I primi sintomi si presentano sotto forma di dolore pelvico o addominale refrattario alla semplice analgesia. Nella maggior parte dei casi è stata osservata necrosi del tessuto (adiposo) nella zona circostante in conseguenza dello stravaso. Sono stati segnalati anche casi di perforazione della vescica o sviluppo di fistole e/o ascessi (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, laddove il paziente lamenti dolore pelvico o addominale, il medico deve considerare l’eventualità di uno stravaso per prevenire conseguenze gravi.
Igiene generale del paziente dopo l’instillazione
Si raccomanda di lavare le mani e la zona genitale dopo la minzione. Ciò vale in particolare per le prime minzioni dopo la somministrazione di mitomicina. La mitomicina è una sostanza mutagena e potenzialmente cancerogena nell’uomo. Il contatto con la pelle e con le membrane mucose deve essere evitato.
In caso di cistite occorre somministrare un trattamento sintomatico con analgesici e antinfiammatori locali. Nella maggior parte dei casi è possibile proseguire la terapia con mitomicina, se necessario a dose ridotta. Sono stati segnalati casi isolati di cistite allergica (eosinofila) che hanno comportato la necessità di interrompere la terapia (vedere paragrafo 4.8).
Anziani
I pazienti anziani presentano spesso un funzionamento fisiologico ridotto e depressione del midollo osseo, anche per periodi prolungati, pertanto mitomicina deve essere somministrata con particolare cautela a questa popolazione monitorando attentamente le condizioni del paziente.
Tossicità midollare
A causa degli effetti tossici di mitomicina sul midollo osseo, la somministrazione di altre modalità di trattamento con effetti mielotossici (in particolare altri citostatici o radioterapia) richiede particolare cautela per ridurre al minimo il rischio di mielosoppressione additiva.
Una terapia a lungo termine può causare tossicità cumulativa del midollo osseo. La soppressione del midollo osseo può insorgere solo dopo un certo periodo, essendo raggiunto il picco di manifestazione dopo 4-6 settimane, con effetto di accumulo in seguito all’uso prolungato, e pertanto richiede spesso un aggiustamento individuale della dose.
In pazienti trattati in concomitanza per via endovenosa con mitomicina e altri agenti antineoplastici è stata riferita l’insorgenza di leucemia acuta (in alcuni casi, dopo la fase preleucemica) e di sindrome mielodisplastica.
In caso di sintomi polmonari non riconducibili alla malattia pre-esistente, la terapia deve essere interrotta immediatamente. La tossicità polmonare può essere trattata in modo adeguato con steroidi.
La terapia deve essere interrotta immediatamente anche in presenza di sintomi di emolisi o indicazioni di disfunzione renale (nefrotossicità). L’insorgenza di sindrome emolitico-uremica (HUS: insufficienza renale irreversibile, anemia emolitica microangiopatica [sindrome MAHA] e trombocitopenia) ha comunemente esito fatale.
Anemia emolitica microangiopatica è stata osservata a dosi endovenose >30 mg di mitomicina/m² di superficie corporea. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzionalità renale. A oggi non sono stati osservati casi di MAHA in seguito all’uso endovescicale di mitomicina.
Nuovi dati indicano che può essere opportuno un trial terapeutico per la rimozione degli immunocomplessi che sembrano avere un ruolo significativo nell’insorgenza dei sintomi per immunoassorbimento su colonne della proteina A stafilococcica.
In caso di somministrazione endovenosa si raccomandano i seguenti esami di controllo e misure di sicurezza.
Prima di iniziare il trattamento
Emocromo completo
Test di funzionalità polmonare in caso di sospetta disfunzione polmonare preesistente
Test di funzionalità renale per escludere la presenza di insufficienza renale
Test di funzionalità epatica per escludere la presenza di insufficienza epatica
Durante il trattamento
Monitoraggio regolare delle conte ematiche
Attento monitoraggio della funzionalità renale
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Possibili interazioni in contesto di terapia sistemica
Sono possibili interazioni mielotossiche con altre modalità di trattamento con agenti con effetti tossici sul midollo osseo (in particolare altri medicinali citotossici, radioterapia).
L’associazione con alcaloidi della vinca o bleomicina può potenziare la tossicità polmonare.
In pazienti trattati con mitomicina endovenosa in concomitanza con 5-fluorouracile o tamoxifene è stato osservato un maggior rischio di sindrome emolitico-uremica.
In esperimenti su animali, piridossina cloridrato (vitamina B6) ha determinato la perdita di effetto di mitomicina.
In associazione con il trattamento con mitomicina non devono essere somministrati vaccini vivi poiché ciò può risultare un potenziale aumento del rischio di infezione da vaccino vivo.
La mitomicina può potenziare la cardiotossicità di Adriamycin (doxorubicina).
04.6 Gravidanza e allattamento
La mitomicina è genotossica e può avere effetti avversi sullo sviluppo embrionale (vedere paragrafo 5.3). Mitomicina medac non deve essere usata durante la gravidanza. In caso di indicazione vitale al trattamento in gravidanza, occorre che venga fornita una consulenza medica sul rischio di effetti nocivi sul bambino associati al trattamento.
Allattamento
La mitomicina è escreta nel latte materno. Per i suoi comprovati effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni, l’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Mitomicina medac (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
Le donne devono evitare una gravidanza durante il trattamento con mitomicina. In caso di gravidanza durante il trattamento, deve essere fornita una consulenza genetica. Le donne in età fertile devono usare una contraccezione efficace o praticare l’astinenza sessuale durante la chemioterapia e per i 6 mesi successivi.
La mitomicina è genotossica. Si consiglia pertanto agli uomini in terapia con mitomicina di astenersi dal procreare durante il trattamento e nei 6 mesi dopo il trattamento e di informarsi sulla conservazione dello sperma prima di iniziare la terapia, in quanto mitomicina può causare infertilità irreversibile.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Anche se utilizzato conformemente alle istruzioni, questo medicinale può causare nausea e vomito allungando cosi i tempi di reazione in misura tale da compromettere la capacità di guidare veicoli e usare macchinari. Ciò vale in modo particolare in caso di uso concomitante di alcol.
04.8 Effetti indesiderati
Le reazioni avverse sono elencati di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. La frequenza sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Possibili reazioni avverse in contesto di terapia sistemica
Le reazioni avverse più comuni di mitomicina somministrata per via sistemica sono sintomi gastrointestinali come nausea e vomito e soppressione del midollo osseo con leucopenia e generalmente predominante trombocitopenia. La soppressione del midollo osseo si verifica fino al 65% dei pazienti. Poiché l’effetto nell’uso prolungato è cumulativo, la soppressione del midollo osseo è spesso un fattore limitante la dose.
Fino al 10% dei pazienti ci si deve aspettare che sia interessato da tossicità d’organo di grado grave sotto forma di polmonite interstiziale o nefrotossicità.
La mitomicina è potenzialmente epatotossica.
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Molto comune Soppressione del midollo osseo, leucopenia Trombocitopenia Raro Anemia emolitica, microangiopatia trombotica (TMA), incl. porpora trombocitopenica trombotica (TTP) Non nota Anemia |
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Infezioni ed infestazioni |
Raro Infezione potenzialmente fatale, sepsi Non nota Infezione |
Disturbi del sistema immunitario |
Molto raro Grave reazione allergica |
Patologie cardiache |
Raro Insufficienza cardiaca a seguito di precedente terapia con antracicline |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Comune Polmonite interstiziale, dispnea, tosse, respiro corto Raro Ipertensione polmonare, malattia veno- occlusiva polmonare (PVOD) |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune Nausea, vomito Non comune Mucosite, stomatite, diarrea, anoressia |
Patologie epatobiliari | Raro |
Disfunzione epatica, aumento delle transaminasi, ittero, malattia veno-occlusiva (VOD) epatica |
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Comune Esantema, eruzione cutanea allergica, dermatite da contatto, eritema palmo- plantare Non comune Alopecia Raro Esantema generalizzato |
Patologie renali e urinarie |
Comune Disfunzione renale, aumento della creatinina sierica, glomerulopatia, nefrotossicità Raro Sindrome emolitico-uremica (HUS) (comunemente fatale), anemia emolitica microangiopatica (sindrome MAHA) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Comune In seguito a stravaso: cellulite, necrosi tissutale Non comune Febbre |
Possibili reazioni avverse in contesto di terapia endovescicale
Le reazioni avverse possono essere provocate dalla soluzione per instillazione endovescicale o in seguito a resezione profonda.
Le reazioni avverse più comuni di mitomicina somministrata per via endovescicale sono reazioni allergiche cutanee sotto forma di esantema locale (p. es. dermatite da contatto, anche sotto forma di eritema palmare e plantare) e cistite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Comune Prurito, rash cutaneo allergico, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare Raro Esantema generalizzato |
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Patologie renali e urinarie |
Comune Cistite (possibilmente emorragica), disuria, nicturia, pollachiuria, ematuria, irritazione locale della parete vescicale Molto raro Cistite necrotizzante, cistite allergica (eosinofila), stenosi del tratto urinario efferente, ridotta capacità della vescica, calcificazione della parete vescicale e fibrosi della parete vescicale, perforazione della vescica Non nota In caso di stravaso: |
Perforazione della vescica, necrosi del tessuto (adiposo) nella zona circostante, fistola vescicale, ascessi |
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In seguito a somministrazione endovescicale, solo piccole quantità di mitomicina raggiungono la circolazione sistemica. Ciò nonostante, in casi molto rari possono osservarsi le seguenti reazioni avverse sistemici.
Possibili reazioni avverse sistemiche che si verificano molto raramente in seguito a somministrazione endovescicale:
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucocitopenia, trombocitopenia |
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Malattia polmonare interstiziale |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito, diarrea |
Patologie epatobiliari | Aumento delle transaminasi |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Alopecia |
Patologie renali e urinarie | Disfunzione renale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Febbre |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni- avverse.
04.9 Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio occorre attendersi una grave mielotossicità o persino mieloftisi, con manifestazione dell’effetto clinico conclamato solo dopo circa 2 settimane.
Possono trascorrere 4 settimane prima che la conta leucocitaria diminuisca al valore minimo. Pertanto, in caso di sospetto sovradosaggio occorre un monitoraggio attento e prolungato dei parametri ematologici.
Poiché non sono disponibili antidoti efficaci, durante ogni applicazone è richiesto il più alto livello di cautela.
Tuttavia, ad oggi non sono stati segnalati casi di sovradosaggio con la somministrazione endovescicale di mitomicina.
Poiché non sono disponibili antidoti efficaci, occorre esercitare la massima cautela a ogni applicazione.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeuticaagenti antineoplastici, antibiotici citotossici e sostanze correlate, altri antibiotici citotossici, codice ATC: L01DC03 L’antibiotico mitomicina è un medicinale citostatico appartenente al gruppo degli agenti alchilanti.
Meccanismo d’azione
La mitomicina è un antibiotico con effetto antineoplastico, isolato da Streptomyces caespitosus. È presente in forma inattiva. L’attivazione in agente alchilante trifunzionale avviene rapidamente a livello di pH fisiologico in presenza di NADPH nel siero oppure per via intracellulare in praticamente tutte le cellule dell’organismo, ad eccezione di quelle cerebrali, poiché mitomicina non supera la barriera ematoencefalica. I tre radicali alchilici derivano da un gruppo chinonico, uno aziridinico e uno uretanico. Il meccanismo d’azione è basato principalmente sull’alchilazione del DNA (in misura minore, del RNA), con corrispondente inibizione della sintesi del DNA. Il grado di lesione del DNA si correla con l’effetto clinico ed è inferiore nelle cellule che sviluppano resistenza rispetto alle cellule sensibili. Come nel caso di altri agenti alchilanti, le cellule proliferanti presentano un danno superiore a quello delle cellule in stato di riposo (G0) del ciclo cellulare. Inoltre vengono rilasciati radicali liberi del perossido, in particolare se vengono somministrate dosi elevate, con conseguenti rotture del DNA. Il rilascio di radicali del perossido è associato al pattern di reazioni avverse organo-specifiche.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Dopo somministrazione endovescicale, solo una piccola percentuale di mitomicina raggiunge il siero. Il picco massimo dei livelli plasmatici, pari a 0,05 µg/ml, è stato misurato 40 minuti dopo l’instillazione endovescicale di 40 mg di mitomicina. Ciò è ben al di sotto del livello di 0,4 µg/ml di mitomicina nel siero che è noto per essere mielosoppressivo. Ciò nonostante, non è possibile escludere completamente un effetto sistemico.
In confronto, dopo somministrazione endovenosa di 10 – 20 mg/m² di mitomicina è stato misurato un picco di livelli plasmatici di mitomicina di 0,4 – 3,2 μg/ml.
Distribuzione
L’emivita biologica è breve, tra 40 – 50 minuti. Il livello sierico diminuisce in maniera biesponenziale, precipitando nei primi 45 minuti per poi calare più lentamente.
Generalmente, dopo circa 3 ore i livelli sierici sono al di sotto del limite di rilevazione. Biotrasformazione ed eliminazione Metabolismo ed eliminazione dopo applicazione sistemica avvengono principalmente per via epatica. Di conseguenza, elevate concentrazioni di mitomicina sono state riscontrate nella cistifellea. L’escrezione renale ha solo un ruolo minore nell’eliminazione.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Negli studi sugli animali mitomicina ha un effetto tossico su tutti i tessuti proliferanti, in particolare sulle cellule del midollo osseo e della mucosa gastrointestinale, con inibizione della spermatogenesi.
La mitomicina ha proprietà mutagene, cancerogene e teratogene che possono essere dimostrate in modelli sperimentali appropriati.
Se iniettata fuori vena, o in caso di estravaso nel tessuto circostante, mitomicina causa una grave necrosi.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Urea
06.2 Incompatibilità
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
06.3 Periodo di validità
Mitomicina medac, flaconcini con 2 mg (10 mg, 20 mg, 40 mg) di mitomicina 2 anni Dopo la ricostituzione il medicinale deve essere usato immediatamente.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione, vedere paragrafo 6.3.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Mitomicina medac 2 mg
Confezioni da 1, 5 e 10 flaconcini di vetro trasparente (tipo 1) da 6 ml con tappo in gomma bromobutilica rivestita con fluoropolimero e chiusura flip-off in alluminio Mitomicina medac 10 mg
Confezioni da 1, 5 e 10 flaconcini di vetro trasparente (tipo 1) da 10 ml con tappo in gomma bromobutilica rivestita con fluoropolimero e chiusura flip-off in alluminio Mitomicina medac 20 mg
Confezioni da 1, 5 e 10 flaconcini di vetro trasparente (tipo 1) da 20 ml con tappo in gomma bromobutilica rivestita con fluoropolimero e chiusura flip-off in alluminio Mitomicina medac 40 mg
Confezioni da 1, 5 e 10 flaconcini di vetro trasparente (tipo 1) da 50 ml con tappo in gomma bromobutilica rivestita con fluoropolimero e chiusura flip-off in alluminio È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Ricostituzione della soluzione iniettabile o per infusione pronta all’uso
Mitomicina 2 mg
Sciogliere il contenuto di un flaconcino da 2 mg di Mitomicina medac in 2 ml di acqua per preparazioni iniettabili capovolgendo il flaconcino.
Se la polvere non si scioglie immediatamente, lasciare riposare a temperatura ambiente fino al completo scioglimento. Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violaceo entro 2 minuti.
Mitomicina 10 mg
Sciogliere il contenuto di un flaconcino da 10 mg di Mitomicina medac in 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili capovolgendo il flaconcino.
Se la polvere non si scioglie immediatamente, lasciare riposare a temperatura ambiente fino al completo scioglimento. Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violaceo entro 2 minuti.
Mitomicina 20 mg
Sciogliere il contenuto di un flaconcino da 20 mg di Mitomicina medac in 20 ml di acqua per preparazioni iniettabili capovolgendo il flaconcino.
Se la polvere non si scioglie immediatamente, lasciare riposare a temperatura ambiente fino al completo scioglimento. Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violaceo entro 2 minuti.
Mitomicina medac non deve essere miscelata con altre iniezioni. Altre soluzioni iniettabili o per infusione devono essere somministrate separatamente.
In caso di somministrazione endovenosa, è fondamentale evitare lo stravaso.
Ricostituzione della soluzione endovescicale pronta all’uso
Mitomicina 2 mg
Sciogliere il contenuto di 10 – 20 flaconcini di Mitomicina medac 2 mg (equivalente a 20 – 40 mg di mitomicina) in 20 – 40 ml di soluzione iniettabile sterile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violacea entro 2 minuti.
Mitomicina 10 mg
Sciogliere il contenuto di 2 – 4 flaconcini di Mitomicina medac 10 mg (equivalente a 20 – 40 mg di mitomicina) in 20 – 40 ml di soluzione iniettabile sterile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violaceo entro 2 minuti.
Mitomicina 20 mg
Sciogliere il contenuto di 1 – 2 flaconcini di Mitomicina medac 20 mg (equivalente a 20 – 40 mg di mitomicina) in 20 – 40 ml di soluzione iniettabile sterile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violaceo entro 2 minuti.
Mitomicina 40 mg
Sciogliere il contenuto di un flaconcino di Mitomicina medac 40 mg (equivalente a 40 mg di mitomicina) in 40 ml di soluzione iniettabile sterile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). Il contenuto del flaconcino deve sciogliersi formando una soluzione limpida di colore blu-violaceo entro 2 minuti.
Usare solo soluzioni limpide.
Il contenuto dei flaconcini è esclusivamente monouso e per una singola somministrazione. Eliminare la soluzione non utilizzata.
Proteggere la soluzione ricostituita dalla luce.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
medac Gesellschaft für klinische Spezialpräparate mbH Theaterstr. 6 22880 Wedel Germania Tel.: +49 4103 8006-0 Fax: +49 4103 8006-100
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
044530018 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 1 flaconcino in vetro da 2 mg 044530020 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 5 flaconcini in vetro da 2 mg 044530032 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 10 flaconcini in vetro da 2 mg 044530044 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 1 flaconcino in vetro da 10 mg 044530057 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 5 flaconcini in vetro da 10 mg 044530069 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 10 flaconcini in vetro da 10 mg 044530071 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 1 flaconcino in vetro da 20 mg 044530083 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 5 flaconcini in vetro da 20 mg 044530095 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 10 flaconcini in vetro da 20 mg 044530107 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 1 flaconcino in vetro da 40 mg 044530119 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 5 flaconcini in vetro da 40 mg 044530121 – “1 mg/ml polvere per soluzione iniettabile o endovescicale o per infusione” 10 flaconcini in vetro da 40 mg
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 31 marzo 2018 Data del rinnovo più recente: 28 ottobre 2020
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 21/04/2023