Paracetamolo Fenil 500: Scheda Tecnica del Farmaco

Paracetamolo Fenil 500 - Paracetamolo+fenilefrina Cloridrato - Trattamento sintomatico a breve termine di raffreddore e influenza (dolori, febbre), quando associati a congestione nasale. Paracetamolo ...

Paracetamolo Fenil 500

Paracetamolo Fenil 500 non è mutuabile (non prescrivibile SSN)

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Paracetamolo Fenil 500: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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LLOYFLU 500 mg/12,2 mg polvere per soluzione orale

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni bustina contiene 500 mg di paracetamolo e 12,2 mg di fenilefrina cloridrato equivalenti a 10,0 mg di fenilefrina.

Eccipienti con effetti noti: Ogni bustina contiene 1,83 g di saccarosio, 17,5 mg di aspartame (E951) e 1 mg di sorbitolo (E420).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere per soluzione orale.

Polvere fluida e bianca, con profumo di limone.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento sintomatico a breve termine di raffreddore e influenza (dolori, febbre), quando associati a congestione nasale.

LLOYFLU è indicato negli adulti e negli adolescenti sopra i 16 anni.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Adulti e adolescenti sopra i 16 anni

Una bustina sciolta (mescolando) in una piccola tazza (125 ml) di acqua calda.

La somministrazione può essere ripetuta dopo 4-6 ore. Non devono essere assunte più di quattro dosi nelle 24 ore Popolazione pediatrica

Bambini sotto i 16 anni di età:

LLOYFLU non è raccomandato nei bambini di età inferiore ai 16 anni senza la supervisione del medico.

Compromissione della funzionalità epatica

Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica o con sindrome di Gilbert, la dose deve essere ridotta, oppure deve essere prolungato l’intervallo di somministrazione.

Compromissione della funzionalità renale

In caso di grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina <10 ml/min), l’intervallo di dosaggio deve essere di almeno 8 ore.

Anziani

Non vi è alcuna indicazione secondo la quale la dose dovrebbe essere modificata nei pazienti anziani.

Si raccomanda l’intervento del medico se i sintomi non si alleviano o peggiorano dopo 3 giorni di terapia con LLOYFLU.

Modo di somministrazione

Somministrazione orale, dopo dissoluzione in acqua.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 Malattia coronarica grave Ipertensione Glaucoma Ipertiroidismo Uso nei pazienti che assumono antidepressivi triciclici Uso nei pazienti che stanno assumendo, o hanno assunto nelle ultime 2 settimane, inibitori della monoamino-ossidasi (IMAO) Grave compromissione della funzionalità epatica Epatite acuta Alcolismo

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Usare con cautela nei pazienti affetti da:

Fenomeno di Raynaud

Diabete

Insufficienza renale moderata e grave

Disturbi della funzionalità epatica: insufficienza epatocellulare da lieve a moderata (inclusa sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child- Pugh >9), epatite acuta e trattamento concomitante con medicinali che compromettono le funzioni epatiche.

Anemia emolitica

Disidratazione

Abuso di alcolici

Malnutrizione cronica

Deplezione di glutatione, causata da carenze metaboliche

Ipertrofia prostatica

Feocromocitoma

Questo prodotto non deve essere combinato con altri medicinali contenenti paracetamolo. Dosaggi più elevati di quelli raccomandati possono provocare gravi danni al fegato. I segni clinici di danno epatico normalmente diventano evidenti 2 giorni dopo l’ingestione. L’eventuale antidoto deve essere somministrato il più presto possibile. Vedere anche paragrafo 4.9.

Durante l’assunzione di questo medicinale devono essere evitate le bevande alcoliche, perché l’uso di alcool in combinazione con paracetamolo può causare danni al fegato.

I pazienti non devono assumere in concomitanza altri prodotti contenenti simpaticomimetici, ivi compresi altri prodotti decongestionanti per il naso o per gli occhi.

Occorre particolare attenzione nei pazienti con asma che sono sensibili all’acido acetilsalicilico, poiché in associazione con paracetamolo sono stati riportati lievi broncospasmi (reazione crociata).

Ogni bustina contiene 1,8 g di saccarosio.

Questo deve essere tenuto in considerazione da parte dei pazienti con diabete mellito.

LLOYFLU contiene saccarosio, sorbitolo (E420), aspartame (E 951) e sodio

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

Aspartame (E951) è una fonte di fenilalanina. Può essere dannoso per le persone affette da fenilchetonuria.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per bustina, cioè essenzialmente “senza sodio”.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Paracetamolo

Le sostanze che inducono gli enzimi microsomiali epatici, come alcol, barbiturici, anticonvulsivanti, come fenitoina, fenobarbital, metilfenobarbital e primidone, rifampicina, inibitori delle monoamino ossidasi e antidepressivi triciclici, possono aumentare l’epatotossicità di paracetamolo, in particolare dopo un sovradosaggio.

La velocità di assorbimento del paracetamolo può essere diminuita dagli anticolinergici (come glicopirronio, propanteline), e aumentata da metoclopramide o domperidone e l’assorbimento ridotto da colestiramina. L’isoniazide riduce la clearance di paracetamolo, con possibile potenziamento della sua azione e/o tossicità, attraverso l’inibizione del suo metabolismo nel fegato. L’effetto anticoagulante di warfarina e di altri medicinali cumarinici può essere aumentato dall’uso quotidiano regolare e prolungato di paracetamolo, con un aumento del rischio di sanguinamento; dosi occasionali non hanno alcun effetto significativo. Il probenecid riduce la clearance di paracetamolo inibendo la coniugazione con acido glucuronico.

L’uso regolare di paracetamolo potrebbe ridurre il metabolismo di zidovudina (aumento del rischio di neutropenia).

L’emivita di eliminazione di cloramfenicolo può essere prolungata da paracetamolo.

Fenilefrina

La fenilefrina può interagire negativamente con altri simpaticomimetici, vasodilatatori, alfa- e beta-bloccanti e altri antipertensivi (compresa guanetidina) Gli effetti vasopressori di fenilefrina possono essere potenziati da digossina, MAO inibitori, antidepressivi triciclici, come amitriptilina, amoxapina, clomipramina, desipramina e doxepina o tetraciclici, quali maprotilina; antidepressivi come fenelzina, acido carbossilico, nialamide, tranilcipromina, moclobemide; i medicinali per il morbo di Parkinson, come selegilina, e altri come furazolidone.

E’ controindicata nei pazienti che stanno assumendo inibitori della monoamino- ossidasi (IMAO), o che ne hanno interrotto l’assunzione da meno di due settimane.

Popolazione pediatrica

Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità delle interazioni negli adolescenti di età superiore ai 16 anni siano gli stessi degli adulti.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Paracetamolo

Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi.

Fenilefrina

Esistono dati limitati sull’uso di fenilefrina nelle donne in gravidanza. La vasocostrizione dei vasi uterini e il ridotto flusso ematico uterino associati all’uso di fenilefrina possono causare ipossia fetale. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, l’uso di fenilefrina deve essere evitato durante la gravidanza.

Allattamento

Paracetamolo

Paracetamolo viene escreto nel latte materno, ma non in quantità clinicamente significative. I dati pubblicati disponibili non controindicano l’allattamento al seno.

Fenilefrina

Non ci sono dati disponibili relativi a una possibile escrezione di fenilefrina nel latte materno e non esistono segnalazioni sugli effetti di fenilefrina sul lattante. Finché non saranno disponibili ulteriori dati, l’uso di fenilefrina deve essere evitato nelle donne in allattamento.

Riassumendo, LLOYFLU non è raccomandato durante la gravidanza e l’allattamento

Fertilità

Gli studi non clinici non hanno prodotto alcuna evidenza che indichi eventuali effetti di paracetamolo sulla fertilità maschile o femminile a dosi clinicamente rilevanti. Gli effetti di fenilefrina sulla fertilità maschile o femminile non sono stati studiati.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati condotti studi relativi agli effetti sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Finora non è stato descritto alcun effetto simile.

 

04.8 Effetti indesiderati

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La frequenza di insorgenza degli effetti indesiderati viene in genere classificata come segue Molto comuni (≥1/10) Comuni (da ≥1/100 a <1/10)

Non comuni (da ≥1/1000 a <1/100) Rari (da ≥1/10.000 a <1/1000) Molto rari (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Paracetamolo

Classificazione per
Sistemi e Organi
Frequenza Sintomi
Patologie del sistema emolinfopoietico Rara Discrasie ematiche, inclusi disturbi piastrinici, agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia,
anemia emolitica, pancitopenia
Disturbi del sistema immunitario Rara Reazioni allergiche o di ipersensibilità, incluse eruzioni cutanee, orticaria, anafilassi e
broncospasmo
Patologie
gastrointestinali
Molto rara Pancreatite acuta
Patologie epatobiliari Rara Funzionalità epatica anomala (aumento delle transaminasi epatiche), insufficienza epatica,
necrosi epatica, ittero.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rara Ipersensibilità, inclusi eruzione cutanea e orticaria, prurito, sudorazione, porpora,
angioedema
Patologie renali e urinarie Molto rara Nefrite interstiziale dopo un uso prolungato di dosi elevate di paracetamolo
Piuria sterile (urina torbida)

Eritema multiforme, edema della laringe, shock anafilattico, anemia, alterazioni del fegato ed epatite, alterazione renale (grave insufficienza renale, ematuria, anuresi), effetti gastrointestinali e vertigine sono stati riportati con una frequenza non nota.

In casi molto rari sono state segnalate gravi reazioni cutanee.

Popolazione pediatrica

Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità delle interazioni negli adolescenti di età superiore ai 16 anni siano gli stessi degli adulti.

Fenilefrina

Classificazione per
Sistemi e Organi
Frequenza Sintomi
Disturbi del sistema immunitario Rara Reazioni allergiche o di ipersensibilità, incluse eruzione cutanea, orticaria, anafilassi e
broncospasmo
Patologie del sistema nervoso Molto rara Possono verificarsi insonnia, nervosismo, tremori, ansia, irrequietezza, confusione,
irritabilità, capogiri e cefalea
Patologie cardiache Rara Tachicardia, palpitazioni
Patologie vascolari Rara Aumento della pressione sanguigna
Patologie
gastrointestinali
Comune Anoressia, nausea e vomito

Popolazione pediatrica

Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità delle interazioni negli adolescenti di età superiore ai 16 anni siano gli stessi degli adulti.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

 

04.9 Sovradosaggio

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Il sovradosaggio di paracetamolo può causare danni al fegato che possono essere fatali. I sintomi insorgono generalmente entro le prime 24 ore e comprendono: nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale, oppure i pazienti possono essere asintomatici.

Il sovradosaggio di paracetamolo può provocare necrosi delle cellule epatiche con probabile induzione di necrosi completa e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono provocare il coma e la morte. Allo stesso tempo si osserva un aumento dei livelli di transaminasi epatiche (AST, ALT), lattato deidrogenasi e bilirubina, insieme a un aumento dei livelli di protrombina, che possono insorgere da 12 a 48 ore dopo la somministrazione.

Il danno epatico è probabile nei pazienti che hanno assunto una quantità di paracetamolo superiore a quella raccomandata. Si ritiene che i quantitativi in eccesso del metabolita tossico (in genere adeguatamente detossificati da glutatione quando vengono ingerite dosi normali di paracetamolo), si leghino irreversibilmente al tessuto epatico.

Alcuni pazienti possono essere a rischio aumentato di danno epatico da tossicità di paracetamolo.

I fattori di rischio comprendono:

Pazienti con malattia epatica Pazienti anziani

Bambini piccoli

Pazienti che ricevono un trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, primidone, rifampicina, erba di San Giovanni o altri medicinali che inducono gli enzimi epatici.

Pazienti che consumano regolarmente etanolo in quantità superiori a quelle raccomandate

Pazienti con deplezione di glutatione a causa per esempio di disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, malnutrizione, cachessia.

Sintomi

I sintomi di sovradosaggio di paracetamolo nelle prime 24 ore sono pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può diventare evidente da 12 a 48 ore dopo l’ingestione. Possono verificarsi anomalie del metabolismo del glucosio e acidosi metabolica. Nell’avvelenamento grave, l’insufficienza epatica può degenerare in encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale e morte. L’insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta fortemente suggerita da dolore lombare, ematuria e proteinuria, si può sviluppare anche in assenza di gravi danni epatici. Sono state riportate aritmie cardiache e pancreatite.

Dopo l’uso prolungato di dosi elevate di paracetamolo si può sviluppare ipokaliemia.

Trattamento

Trasferimento immediato in ospedale.

Analisi del sangue per determinare la concentrazione plasmatica iniziale di paracetamolo. Nel caso di un singolo sovradosaggio acuto, la concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere misurata 4 ore dopo l’ingestione. Prendere in considerazione la somministrazione di carbone attivo se il sovradosaggio di paracetamolo è stato ingerito nell’ora precedente.

Lavanda gastrica.

L’antidoto N-acetilcisteina deve essere somministrato al più presto in conformità con le linee guida nazionali di trattamento.

Deve essere somministrato un trattamento sintomatico.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Analgesici, altri analgesici e antipiretici Codice ATC: N02BE51 Meccanismo d’azione

Paracetamolo

In vivo il paracetamolo esercita attività sia analgesica sia antipiretica, che si ritiene essere mediata attraverso l’inibizione della via della ciclo-ossigenasi (COX) all’interno del sistema nervoso centrale. Sebbene questo meccanismo sia condiviso con i medicinali anti-infiammatori non steroidei (FANS), il paracetamolo non esercita una significativa attività anti-infiammatoria né inibisce la produzione di trombossani pro-coagulazione. Vie supplementari, come le vie discendenti (serotoninergiche) del dolore, possono essere coinvolte nell’effetto antinocicettivo di paracetamolo.

Fenilefrina

Fenilefrina è un potente agonista alfa1-adrenergico. La sua azione sui recettori periferici alfa1 induce vasocostrizione, che nella mucosa nasale riduce l’edema e il gonfiore nasale. Quando somministrata per via endovenosa, fenilefrina aumenta in modo continuo la resistenza periferica totale (TPR), la pressione arteriosa sistolica (SBP) e diastolica (DBP), mentre la frequenza cardiaca diminuisce a causa di bradicardia riflessa. Le alterazioni emodinamiche indotte da fenilefrina somministrata per via endovenosa possono variare a seconda dell’età e della pressione al basale. I soggetti giovani normotesi mostreranno diminuzioni di frequenza cardiaca più marcate e aumenti di SBP inferiori rispetto ai giovani ipertesi e agli anziani normotesi, mentre gli anziani ipertesi mostreranno la bradicardia riflessa meno pronunciata e l’aumento di SBP più marcato. Fenilefrina somministrata per via orale non ha dimostrato effetti cardiovascolari consistenti alle dosi raccomandate di 10-12,2 mg QID, e dosi orali di 40-60 mg sono necessarie per provocare effetti cardiovascolari clinicamente significativi, come l’aumento della pressione sanguigna diastolica e il rallentamento del riflesso cardiaco.

Tra le amine simpaticomimetiche, come fenilefrina e gli inibitori delle monoamino ossidasi, si verificano interazioni ipertensive. Fenilefrina può ridurre l’efficacia dei beta-bloccanti e degli antipertensivi.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Paracetamolo

Assorbimento/Distribuzione

La biodisponibilità assoluta di paracetamolo somministrato per via orale è del 75%, ed è probabilmente soggetta a metabolismo di primo passaggio. La Tmax, sebbene formulazione-dipendente, è in genere tra 30 e 120 minuti. Il grado di assorbimento non è tuttavia formulazione-dipendente.

Eliminazione

L’emivita è di circa 2- 2,5 ore.

Biotrasformazione

I principali metaboliti sono glucuronide e solfato coniugati (>80%) che vengono escreti nelle urine. Una piccola quantità (<10%) di paracetamolo viene ossidato nel fegato dal citocromo P4502E1 (CYP2E1). Questa reazione produce il metabolita altamente reattivo N-acetil-p benzochinone-imina (NAPQI), che è responsabile per la caratteristica epatotossicità centrolobulare associata a dosi eccessive di paracetamolo.

Fenilefrina

Assorbimento/Distribuzione

Quando somministrata per infusione endovenosa, la concentrazione libera di 3H-fenilefrina raggiunge il suo picco al termine dell’infusione, dopo di che la concentrazione sierica diminuisce secondo un modello bi-esponenziale, con una diminuzione dell’80% nei primi 15 minuti, seguita da una diminuzione più lenta, con un’emivita media di 2 ore. Se assunta per via orale, fenilefrina viene assorbita dal tratto gastrointestinale con un picco sierico tra 45 e 75 minuti.

Eliminazione

Dopo una breve fase di eliminazione rapida, l’emivita di eliminazione media è di 2,5 ore. Allo stato stazionario, il volume di distribuzione è di 340 l: questo indica un accumulo in alcuni compartimenti organici. La clearance renale è solo una frazione della clearance plasmatica totale.

Biotrasformazione

A causa di un importante metabolismo di primo passaggio, la biodisponibilità totale di fenilefrina è di circa il 38%, di cui l’1% è fenilefrina in forma parentale attiva, non coniugata.

Fenilefrina mantiene l’attività di decongestionante nasale quando viene somministrata per via orale, il principio attivo che si distribuisce attraverso la circolazione sistemica verso il letto vascolare della mucosa nasale. Se assunta per via orale come decongestionante nasale, fenilefrina viene di solito somministrata a intervalli di 4-6 ore.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Non sono disponibili studi convenzionali che utilizzino gli standard attualmente accettati per la valutazione della tossicità per la riproduzione e lo sviluppo.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Acido ascorbico, Saccarosio, Aspartame (E951), Aromi di limone (contenenti: oli naturali di limone e sostanze aromatizzanti identiche a quelle naturali, maltodestrina,mannitolo (E 421) gluconolattone, gomma di acacia, sorbitolo (E420) silice colloidale anidra e α-tocoferolo (E 307), Saccarina sodica, Silice colloidale anidra, Acido citrico, Sodio citrato

 

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

 

06.3 Periodo di validità

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2 anni Periodo di validità dopo ricostituzione in acqua calda: 1 ora.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di temperatura di conservazione.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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La polvere per soluzione orale è confezionata in bustine di carta laminata di alluminio che vengono inserite in un cartone.

Confezioni: 6, 10, 20 bustine È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Sandoz S.p.A., L.go U. Boccioni 1, 21040 Origgio (VA)

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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042744019 – "500 MG/12,2 MG POLVERE PER SOLUZIONE ORALE" 6 BUSTINE IN AL/CARTA 042744021 – "500 MG/12,2 MG POLVERE PER SOLUZIONE ORALE" 10 BUSTINE IN AL/CARTA 042744033 – "500 MG/12,2 MG POLVERE PER SOLUZIONE ORALE" 20 BUSTINE IN AL/CARTA

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 16/12/2014 Data dell’ultimo rinnovo:

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 04/08/2023

 


 

PRESCRIVIBILITÀ ED INFORMAZIONI PARTICOLARI

Informazioni aggiornate al: 24/01/2024
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Lloyflu – 10 bustine 500 mg+12,2 mg (Paracetamolo+fenilefrina Cloridrato)
Classe C: A totale carico del cittadinoNota AIFA: Nessuna   Ricetta: Ricetta non richiesta (Farmaco da banco) Tipo: Generico Info: Nessuna ATC: N02BE51 AIC: 042744021 Prezzo: 6,9 Ditta: Sandoz Spa