Teicoplanina Ibigen: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Teicoplanina Ibigen

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Teicoplanina Ibigen: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Teicoplanina Ibigen 200 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile/infusione o soluzione orale Teicoplanina Ibigen 400 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile/infusione o soluzione orale

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni flaconcino contiene 200 mg di teicoplanina equivalenti a non meno di 200.000 UI. Dopo ricostituzione, la soluzione conterrà 200 mg di teicoplanina in 3,0 mL.

Ogni flaconcino contiene 400mg di teicoplanina equivalenti a non meno di 400.000 UI. Dopo ricostituzione, la soluzione conterrà 400 mg di teicoplanina in 3,0 mL.

Eccipienti con effetto noto: questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, pertanto, è essenzialmente “senza sodio”

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere e solvente per soluzione iniettabile/infusione o soluzione orale. Polvere: avorio polvere bianca.

Solvente: soluzione limpida, incolore.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Teicoplanina Ibigen è indicatanegli adulti e nei bambini dalla nascita per il trattamento parenterale delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1):

infezioni complicate della cute e dei tessuti molli

infezioni delle ossa e delle articolazioni

polmonite acquisita in ospedale

polmonite acquisita in comunità

infezioni complicate del tratto urinario

endocardite infettiva

peritonite associata a dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD)

batteriemia che si verifica in associazione con una delle indicazioni sopraelencate.

Teicoplanina Ibigen è anche indicata come terapia orale alternativa nel trattamento di diarrea e colite associate a infezione da Clostridium difficile.

Ove appropriato, teicoplanina può essere somministrata in associazione con altri medicinali antibatterici. Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato dei farmaci antibatterici.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Dose e durata del trattamento devono essere aggiustate individualmente secondo il tipo e la gravità dell’infezione in atto, la risposta clinica del paziente e parametri relativi al paziente quali età e funzionalità renale.

Misurazione delle concentrazioni sieriche

Si devono monitorare le concentrazioni sieriche di teicoplanina allo

steady-state, dopo il completamento del regime di carico per assicurarsi che siano state raggiunte le concentrazioni minime richieste:

Per la maggior parte delle infezioni da Gram-positivi, livelli minimi di teicoplanina di almeno 10 mg/L

misurati con metodo cromatografico HPLC (High Liquid Performance Chromatography), o almeno 15 mg/L misurati con metodo immunologico FPIA (Fluorescence Polarization Immunoassay).

Per endocarditi e altre infezioni gravi, livelli minimi di teicoplanina di 15-30 mg/L se misurati con

HPLC, o 30-40 mg/L se misurati con metodo FPIA.

Durante la terapia di mantenimento il monitoraggio delle concentrazioni minime richieste può essere effettuato almeno una volta alla settimana per assicurarsi che queste concentrazioni siano stabili.

Adulti ed anziani con funzione renale normale

Indicazioni Dose di carico Dose di mantenimento
Regime di dose di carico Concentrazioni minime sieriche da ottenere ai giorni 3 – 5 Dose di mantenimento Concentrazioni minime sieriche da ottenere durante il mantenimento
6 mg/kg di peso
complicate della corporeo ogni 12
cute e dei tessuti ore per 3 6 mg/kg di peso
molli somministrazioni
endovenose o
>15 mg/L1 corporeo per via
endovenosa o
>15 mg/L1 una volta a
settimana
intramuscolari intramuscolare una
complicate del volta al giorno
tratto urinario
12 mg/kg di peso corporeo ogni 12
ore per 3 a 5 somministrazioni endovenose
>20 mg/L1 12 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno >20 mg/L1
12 mg/kg di peso corporeo ogni 12
ore da 3 a 5 somministrazioni endovenose
30-40 mg/L1 12 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno >30 mg/L1

Infezioni

Polmonite

Infezioni

Infezioni delle ossa e delle articolazioni

Endocardite infettiva

1 Misurata con FPIA

Durata del trattamento

La durata del trattamento deve essere stabilita in base alla risposta clinica. Per l’endocardite infettiva solitamente viene considerato appropriato un minimo di 21 giorni. Il trattamento non deve superare i 4 mesi.

Trattamento in associazione

Teicoplanina ha uno spettro di attività antibatterica limitato (Gram-positivi). Non è adatta all’uso come singolo agente per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che il patogeno sia già conosciuto e la sensibilità nota o vi sia un elevato sospetto che il(i) patogeno(i) più probabile(i) sia(no)

sensibile(i) al trattamento con teicoplanina.

Diarrea e colite associata a infezione da Clostridium difficile

La dose raccomandata è 100 – 200 mg somministrati per via orale due volte al giorno per 7 – 14 giorni.

Pazienti anziani

Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio, a meno che non sia presente insufficienza renale (vedere sotto).

Adulti e pazienti anziani con insufficienza renale

Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio fino al quarto giorno di trattamento, a partire dal quale il dosaggio deve essere aggiustato per mantenere concentrazioni minime sieriche di almeno 10 mg/L.

Dopo il quarto giorno di trattamento:

nella insufficienza renale lieve e moderata (clearance della creatinina tra 30 e 80 mL/min): la dose di mantenimento deve essere dimezzata, somministrando la dose a giorni alterni o somministrando la metà della dose una volta al giorno.

nella insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min) e nei pazienti sottoposti

ad emodialisi: la dose deve essere un terzo della dose normale, somministrando la dose ogni 3 giorni o un terzo della dose una volta al giorno.

Teicoplanina non viene rimossa dall’emodialisi.

Pazienti in dialisi ambulatoriale peritoneale continua (CAPD)

Dopo una singola dose di carico endovenosa di 6 mg/kg di peso corporeo, si somministrano 20 mg/L in tutte le sacche della soluzione per dialisi della prima settimana, 20 mg/L in sacche alterne nella seconda settimana e successivamente 20 mg/L nella sacca notturna durante la terza settimana.

Popolazione pediatrica

Le dosi raccomandate sono le stesse negli adulti e nei bambini di oltre 12 anni di età.

Neonati e bambini dalla nascita ai 2 mesi:

Dose di carico

Una singola dose di 16 mg/kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa il primo giorno

Dose di mantenimento

Una singola dose di 8 mg/kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa una volta al giorno.

Bambini (da 2 mesi a 12 anni): Dose di carico

Una singola dose di 10 mg/kg di peso corporeo, somministrata per via endovenosa ogni 12 ore, ripetuta 3 volte

Dose di mantenimento

Una singola dose di 6 – 10 mg/kg di peso corporeo somministrata per via endovenosa una volta al giorno

Modo di somministrazione

Teicoplanina deve essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare.

L’iniezione endovenosa può essere somministrata o in bolo di 3 – 5 minuti o come infusione di 30 minuti. Nei neonati si deve usare solo l’infusione.

Per istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità a teicoplanina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Reazioni di ipersensibilità

Con teicoplanina sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi che hanno messo in pericolo di vita il paziente e si sono rivelate a volte fatali (es. shock anafilattico). Se si verifica una reazione allergica alla teicoplanina, il trattamento deve essere interrotto immediatamente e devono essere intraprese le opportune misure di emergenza.

Teicoplanina deve essere somministrata con cautela in pazienti con ipersensibilità nota alla vancomicina, poiché si potrebbero verificare reazioni di ipersensibilità crociata, incluso shock anafilattico fatale.

Tuttavia, una anamnesi di “red man syndrome” (sindrome del collo rosso) con vancomicina non è una controindicazione all’uso di teicoplanina.

Reazioni correlate all’infusione

In rari casi (anche alla prima dose), è stata osservata “red man syndrome” (un complesso di sintomi che include prurito, orticaria, eritema, edema angioneurotico, tachicardia, ipotensione, dispnea).

L’interruzione o il rallentamento dell’infusione possono far cessare queste reazioni. Si possono limitare le reazioni correlate all’infusione se la dose giornaliera non viene somministrata con iniezione in bolo ma mediante infusione di 30 minuti.

Reazioni bollose gravi

Con l’uso di teicoplanina sono state riportate reazioni cutanee quali sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e Necrolisi Epidermica Tossica (TEN) che hanno esposto il paziente a pericolo di vita o si sono rivelate fatali. Se sono presenti sintomi o segni di SJS o TEN (es. progressivo rash cutaneo spesso con

ulcerazioni o lesioni alle mucose) il trattamento con teicoplanina deve essere interrotto immediatamente.

Spettro di attività antibatterica

Teicoplanina ha uno spettro di attività antibatterica (Gram-positivi) limitato. Non è adatta all’uso come singolo agente per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che il patogeno sia già conosciuto e la sensibilità nota o vi sia un elevato sospetto che il(i) patogeno(i) più probabile(i) sia(no)

sensibile(i) al trattamento con teicoplanina.

L’uso razionale di teicoplanina deve prendere in considerazione lo spettro di attività antibatterica, il profilo di sicurezza e l’adeguatezza della terapia antibatterica standard al trattamento del singolo paziente. Su questa base ci si attende che in molti casi teicoplanina sia usata per trattare infezioni severe in pazienti per i quali la terapia antibatterica standard sia considerata inappropriata.

Regime di dose di carico

Poiché i dati di sicurezza sono limitati, i pazienti devono essere attentamente monitorati per reazioni avverse quando vengono somministrate dosi di teicoplanina di 12 mg/kg di peso corporeo due volte al giorno. Con questo regime, in aggiunta al periodico monitoraggio ematologico raccomandato, devono essere monitorati i valori ematici di creatinina.

Teicoplanina non deve essere somministrata per via intraventricolare.

Trombocitopenia

Con teicoplanina è stata riportata trombocitopenia. Durante il trattamento si raccomandano valutazioni ematologiche periodiche, inclusa una conta ematica completa.

Nefrotossicità

In pazienti trattati con teicoplanina è stata riportata insufficienza renale (vedere paragrafo 4.8). Pazienti con insufficienza renale, e/o che ricevono teicoplanina insieme o sequenzialmente ad altri medicinali con nefrotossicità potenziale nota (aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina e cisplatino) devono essere attentamente monitorati, e devono essere inclusi test dell’udito.

Dato che teicoplanina è escreta principalmente per via renale, in pazienti con insufficienza renale si deve aggiustare la dose di teicoplanina (vedere paragrafo 4.2).

Ototossicità

Come con altri glicopeptidi, in pazienti trattati con teicoplanina è stata riportata ototossicità (sordità e tinnito) (vedere paragrafo 4.8). Pazienti che sviluppano segni e sintomi di un deterioramento dell’udito o disordini dell’orecchio interno durante il trattamento con teicoplanina devono essere controllati e valutati attentamente, specialmente in caso di trattamento prolungato e in pazienti con insufficienza renale. Pazienti che ricevono teicoplanina insieme o sequenzialmente ad altri medicinali con neurotossicità/ototossicità potenziale nota (aminoglicosidi, ciclosporina, cisplatino, furosemide e acido

etacrinico) devono essere attentamente monitorati, e, se l’udito si deteriora, deve essere valutato il beneficio di teicoplanina.

Si deve esercitare particolare cautela quando teicoplanina viene somministrata in pazienti che richiedono un trattamento concomitante con farmaci ototossici e/o nefrotossici per cui si raccomandano regolari test ematologici e di valutazione della funzionalità epatica e renale.

Superinfezione

Come per altri antibiotici, l’uso di teicoplanina potrebbe causare la crescita di organismi non sensibili, particolarmente in caso di trattamento prolungato. Se si dovesse verificare una superinfezione durante la terapia, adottare opportune misure.

Importanti informazioni sugli eccipienti

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, pertanto, è essenzialmente “senza sodio”

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati condotti studi di interazione specifici.

Soluzioni di teicoplanina e di aminoglicosidi sono incompatibili e non devono essere miscelate per l’iniezione; tuttavia sono compatibili con i fluidi per la dialisi e possono essere usate liberamente nel trattamento della peritonite CAPD-correlata.

Teicoplanina deve essere usata con cautela in terapia concomitante o successiva a farmaci con noto potenziale nefrotossico o ototossico. Questi includono aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina, cisplatino, furosemide e acido etacrinico (vedere paragrafo 4.4). Tuttavia, non vi è evidenza di

una tossicità sinergica in combinazione con teicoplanina.

Negli studi clinici teicoplanina è stata somministrata a molti pazienti già in terapia con vari medicinali inclusi altri antibiotici, antipertensivi, farmaci anestetici, cardiovascolari e farmaci antidiabetici senza evidenza di interazioni avverse.

Popolazione pediatrica

Gli studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Vi sono dati limitati sull’uso di teicoplanina in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva ad alte dosi (vedere paragrafo 5.3): nei ratti vi è stato un aumento dell’incidenza di nati morti e di mortalità neonatale. Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.

Pertanto, teicoplanina non deve essere usata durante la gravidanza se non strettamente necessario. Non si può escludere un rischio potenziale di danno renale e all’orecchio interno per il feto (vedere paragrafo 4.4).

Allattamento

Non è noto se teicoplanina sia escreta nel latte materno umano. Non vi sono informazioni sull’escrezione di teicoplanina nel latte negli animali. La decisione se continuare / interrompere l’allattamento o continuare/ interrompere la terapia con teicoplanina deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con teicoplanina per la madre.

Fertilità

Studi di riproduzione negli animali non hanno mostrato evidenza di una diminuzione della fertilità.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Teicoplanina Ibigen altera lievemente la capacità di guidare e di usare macchinari.

Teicoplanina può provocare capogiri e cefalea. La capacità di guidare o di usare macchinari può, pertanto, essere alterata. I pazienti che abbiano avuto tali effetti indesiderati non devono guidare o usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Tabella delle reazioni avverse

Nella tabella seguente sono elencate tutte le reazioni avverse che si sono verificate con un’incidenza superiore al placebo e in più di 1 paziente, secondo la seguente convenzione:

Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100 a <1/10)

Non comune (≥1/1,000 a <1/100) Raro (≥1/10,000 a <1/1,000)

Molto raro (<1/10,000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno dei diversi gruppi di frequenza, gli effetti indesiderati vengono riportati in ordine di gravità decrescente.

Si devono monitorare le reazioni avverse quando vengono somministrate dosi di teicoplanina di 12 mg/kg di peso corporeo due volte al giorno (vedere paragrafo 4.4).

Classificazione sistemica organica Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Infezioni ed infestazioni Ascesso Superinfezione (proliferazione di organismi non sensibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia, trombocitopenia, eosinofilia Agranulocitosi, neutropenia
Disturbi del sistema immunitario Reazioni anafilattiche (anafilassi) (vedere paragrafo 4.4) Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), shock anafilattico
(vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso Capogiri, cefalea Convulsioni
Patologie dell’orecchio e del labirinto Sordità, perdita dell’udito (vedere paragrafo 4.4), tinnito, disturbi vestibolari
Patologie vascolari Flebite Tromboflebite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Broncospasmo
Patologie gastrointestinali Diarrea, vomito, nausea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, eritema, prurito Red man syndrome (es.
Vampate nella parte superiore del corpo) (vedere paragrafo 4.4)
Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, angioedema, dermatite esfoliativa, orticaria (vedere paragrafo 4.4)
Patologie renali e urinarie Aumento della Creatinina ematica Insufficienza renale (inclusa insufficienza renale acuta)
Patologie Dolore, Ascesso al sito
sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione piressia (febbre) di iniezione, brividi (rigidità)
Esami diagnostici Aumento delle transaminasi (anormalità transitoria delle transaminasi), aumento della fosfatasi alcalina ematica (anormalità transitoria della fosfatasi alcalina), aumento della creatininemia (aumento transitorio della creatinina sierica)

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione- avversa

04.9 Sovradosaggio

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Sintomi

Sono stati riportati casi di dosi eccessive somministrate per errore a pazienti pediatrici. In un caso è stata riportata agitazione in un neonato di 29 giorni che aveva ricevuto 400 mg per via endovenosa (95 mg/kg).

Trattamento

In caso di sovradosaggio di teicoplanina il trattamento deve essere sintomatico.

Teicoplanina non viene rimossa dal circolo mediante emodialisi e solo lentamente mediante dialisi peritoneale.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici glicopeptidici. Codice ATC: J01XA02

Meccanismo d’azione

Teicoplanina inibisce la crescita di microorganismi sensibili interferendo con la biosintesi della parete cellulare in un sito diverso da quello bersaglio dei beta-lattamici.

La sintesi dei peptidoglicani è bloccata dal legame specifico con i residui D-alanil-D-alanina.

Meccanismo di resistenza

La resistenza a teicoplanina può basarsi sui meccanismi seguenti:

Struttura bersaglio modificata: questa forma di resistenza si è verificata in particolare con l’Enterococcus faecium. La modifica si basa sulla sostituzione del gruppo terminale D-alanina – D-alanina della catena aminoacidica in un precursore della mureina con D-Ala-D-lattato, con conseguente riduzione dell’affinità per vancomicina. Gli enzimi responsabili sono D-lattato deidrogenasi o ligasi di nuova sintesi.

La ridotta sensibilità o resistenza degli stafilococchi a teicoplanina si basa su una iperproduzione di

precursori della mureina a cui si lega teicoplanina.

Può verificarsi resistenza crociata fra teicoplanina e la glicoproteina vancomicina. Diversi enterococchi resistenti a vancomicina sono sensibili a teicoplanina (fenotipo Van-B).

Suscettibilità – valori di breakpoint

Valori di breakpoint (MIC) secondo l’European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing (EUCAST) versione 8.0, 1 Gennaio 2018 sono disponibili nella seguente tabella:

Microrganismi Sensibili Resistenti
Staphylococcus aureus a, b ≤ 2 mg/L > 2 mg/L
Coagulase-negative Staphylococchi a ≤ 4 mg/L > 4 mg/L
Enterococcus spp. ≤ 2 mg/L > 2 mg/L
Streptococcus groups A, B, C, G
b
≤ 2 mg/L > 2 mg/L
Streptococcus pneumoniae b ≤ 2 mg/L > 2 mg/L
Streptococchi del gruppo Viridansb ≤ 2 mg/L > 2 mg/L
Anaerobi Gram-positivi, escluso Clostridium difficile
c
EI EI
Breakpoint PK/PD (non-specie correlati) c EI EI

a Le MIC dei glicopeptidi sono dipendenti dal metodo e devono essere determinate tramite microdiluizione del brodo (referenza ISO 20776). S. aureus con MIC di vancomicina di 2 mg/L è all’estremo della distribuzione delle MIC del wild-type e potrebbe esservi una risposta clinica compromessa. Il breakpoint di resistenza per S. aureus è stato ridotto a 2 mg/L per evitare la segnalazione di isolati GISA intermedi dato che infezioni gravi con isolati GISA non sono trattabili con dosi maggiori di vancomicina o teicoplanina.

b

Isolati con valori di MIC superiori al breakpoint di suscettibilità sono rari o non ancora segnalati. L’identificazione e i test di suscettibilità antimicrobica su qualsiasi isolato di tale tipo devono essere ripetuti e se il risultato è confermato l’isolato deve essere inviato a un laboratorio di riferimento. c

EI indica che vi è evidenza insufficiente che la specie in oggetto è un buon bersaglio per la terapia con il medicinale.

Sensibilità

La prevalenza delle resistenze acquisite può variare geograficamente e in funzione del tempo per specie selezionate perciò è auspicabile avere informazioni locali sulle resistenze, particolarmente quando devono essere trattate infezioni gravi.

Se necessario, è opportuno consultare un esperto quando la prevalenza locale dei fenomeni di resistenza, almeno in alcuni tipi di infezioni, è tale da mettere in dubbio l’utilità di teicoplanina.

Specie comunemente sensibili
Batteri Aerobi Gram-positivi Corynebacterium jeikeium a Enterococcus faecalis
Staphylococcus aureus ( inclusi ceppi meticillino-resistenti)
Streptococcus agalactiae
Streptococcus dysgalactiae subsp.
equisimilis a ( Streptococchi di gruppo C e G) Streptococcus pneumoniae
Streptococcus pyogenes
Streptococchi del gruppo viridansa b
Batteri Anaerobi Gram-positivi Clostridium difficile a Peptostreptococcus spp.a
Specie per le quali la resistenza acquisita può essere un problema
Batteri Aerobi Gram-positivi Enterococcus faecium Staphylococcus epidermidis Staphylococcus haemolyticus Staphylococcus hominis
Ceppi intrinsecamente resistenti
Tutti i batteri Gram-negativi
Altri batteri Chlamydia spp.
Chlamydophila spp.
Legionella pneumophila
Mycoplasma spp.

a

Non erano disponibili dati aggiornati al momento della pubblicazione della tabella. La letteratura principale, i testi standard e le raccomandazioni di trattamento lo ritengono sensibile.

b

Termine collettivo per un gruppo eterogeneo di specie di Streptococcus. Il tasso di resistenza può variare secondo la reale specie di Streptococcus

Relazione Farmacocinetica/Farmacodinamica

L’attività antimicrobica della Teicoplanina dipende essenzialmente dalla durata del tempo durante il quale il livello della sostanza è superiore alla concentrazione minima inibitoria (MIC) del patogeno.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Teicoplanina viene somministrata per via parenterale (endovenosa o intramuscolare). Dopo somministrazione intramuscolare, la biodisponibilità di teicoplanina (rispetto alla somministrazione endovenosa) è quasi completa (90%). Dopo 6 somministrazioni giornaliere intramuscolari di 200 mg la

concentrazione massima (Cmax) media (DS) di teicoplanina è di 12,1 (0,9) mg/L e si ottiene 2 ore dopo la somministrazione.

Dopo una dose di carico di 6 mg/kg somministrata per via endovenosa ogni 12 ore per 3-5 somministrazioni, i valori di Cmax variano fra 60 e 70 mg/L e i valori di Cmin sono generalmente maggiori di 10 mg/L.

Dopo una dose di carico di 12 mg/kg somministrata per via endovenosa ogni 12 ore per 3 somministrazioni, i valori medi di Cmax e Cmin sono stimati in circa 100 mg/L e 20 mg/L, rispettivamente.

Dopo una dose di mantenimento di 6 mg/kg somministrata una volta al giorno, i valori di Cmax e Cmin sono circa di 70 mg/L e 15 mg/L, rispettivamente.

Dopo una dose di mantenimento di 12 mg/kg una volta al giorno i valori di Cmin variano da 18 a 30 mg/L.

Teicoplanina non viene assorbita dal tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale.

Dopo somministrazione orale di una singola dose di 250 o 500 mg a soggetti sani, teicoplanina non è stata ritrovata nel siero o nell’urina, ma solo nelle feci (circa il 45% della dose somministrata) come

farmaco immodificato.

Distribuzione

Il legame alle proteine del siero umano va da 87,6 a 90,8% senza variazioni in funzione delle concentrazioni di teicoplanina. Teicoplanina è legata principalmente all’albumina serica. Teicoplanina non si distribuisce nei globuli rossi.

Il volume di distribuzione allo steady-state (Vss) varia da 0,7 a 1,4 mL/kg. I valori più alti di Vss sono stati osservati in studi recenti in cui il periodo di campionamento è stato superiore a 8 giorni.

Teicoplanina si distribuisce principalmente in polmoni, miocardio e tessuto osseo, con rapporti tessuto/siero superiori a 1. Nel liquido di bolla, fluido sinoviale e fluido peritoneale il rapporto tessuto/siero varia da 0,5 a

1. L’eliminazione di teicoplanina dal fluido peritoneale avviene alla stessa velocità come dal siero. Nel fluido pleurale e nel tessuto adiposo sottocutaneo il rapporto tessuto/siero è compreso fra 0,2 e 0,5. Teicoplanina non penetra prontamente nel fluido cerebrospinale (CSF).

Biotrasformazione

Il principale composto identificato nel plasma e nelle urine è la forma immodificata di teicoplanina, indicando un metabolismo minimo. Due metaboliti si formano probabilmente per idrossilazione, e rappresentano il 2-3% della dose somministrata.

Eliminazione

Teicoplanina immodificata è escreta principalmente per via urinaria (80% entro 16 giorni) mentre il 2,7% della dose somministrata viene ritrovata nelle feci (attraverso l’escrezione biliare) entro 8 giorni dalla somministrazione. Nella maggior parte degli studi recenti con una durata di campionamento ematico da 8 a 35 giorni, l’emivita di eliminazione di teicoplanina varia da 100 a 170 ore.

Teicoplanina ha una bassa eliminazione totale, nell’ordine di 10-14 mL/h/kg ed una eliminazione renale nell’ordine di 8-12 mL/h/kg, che indica che teicoplanina è escreta principalmente per via renale.

Linearità

Teicoplanina mostra una farmacocinetica lineare in un intervallo di dosi da 2 a 25 mg/kg.

Popolazioni speciali

Insufficienza renale

Poiché teicoplanina è eliminata per via renale, l’eliminazione di teicoplanina diminuisce in funzione del grado di insufficienza renale. La clearance totale e renale di teicoplanina dipendono dalla clearance della creatinina.

Pazienti anziani

Nella popolazione anziana la farmacocinetica di teicoplanina è immodificata, tranne in caso di insufficienza renale.

Popolazione pediatrica

Rispetto ai pazienti adulti, si osservano una maggior clearance totale (15,8 mL/h/kg per i neonati, 14,8 mL/h/kg ad un’età media di 8 anni) e una più breve emivita di eliminazione (40 ore per i neonati, 58 ore a 8 anni).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Dopo somministrazione parenterale ripetuta nel ratto e nel cane, sono stati osservati effetti sul rene che si sono dimostrati dose-dipendenti e reversibili. Studi per investigare la potenziale ototossicità nella cavia indicano la possibilità di un lieve deficit della funzione cocleare e vestibolare, in assenza di danno morfologico.

Teicoplanina somministrata per via sottocutanea fino a 40 mg/kg/die non ha alterato la fertilità maschile e femminile nei ratti.

In studi sullo sviluppo embriofetale, non sono state osservate malformazioni dopo somministrazione sottocutanea fino a 200 mg/kg/die nel ratto e somministrazione intramuscolare fino a 15 mg/kg/die nel coniglio. Tuttavia, nei ratti vi è stato un aumento nell’incidenza di nati morti con dosi a partire da 100 mg/kg/die e superiori e di mortalità neonatale a 200 mg/kg/die. Questo effetto non è stato visto a 50 mg/kg/die.

Uno studio di peri e post-natalità nei ratti non ha mostrato effetti né sulla fertilità della generazione F1 né sullo sviluppo e sopravvivenza della generazione F2 dopo somministrazione per via sottocutanea fino a 40 mg/kg/die.

Teicoplanina non ha mostrato potenziale di causare antigenicità (nei topi, cavie o conigli), genotossicità o irritazione locale.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Polvere per soluzione iniettabile/infusione o soluzione orale Sodio cloruro

Sodio idrossido (per aggiustamento del pH)

Solvente

Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità

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Soluzioni di teicoplanina e aminoglicosidi sono incompatibili quando mescolate direttamente e non devono essere miscelate prima dell’iniezione.

Se teicoplanina è somministrata in terapia di associazione con altri antibiotici, le preparazioni devono essere somministrate separatamente.

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali, eccetto quelli elencati al paragrafo 6.6.

06.3 Periodo di validità

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Validità della polvere in confezione di vendita 2 anni

Validità della soluzione ricostituita

La stabilità chimico-fisica in uso della soluzione ricostituita preparata secondo le raccomandazioni è stata dimostrata per 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C.

Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, l’utilizzatore è responsabile del periodo e delle condizioni di conservazione del prodotto, che non deve normalmente superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C, a meno che la ricostituzione non venga effettuata in condizioni controllate e convalidate di asepsi.

Validità del medicinale diluito

La stabilità chimico-fisica in uso della soluzione ricostituita preparata secondo le raccomandazioni è stata dimostrata per 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C.

Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, l’utilizzatore è responsabile del periodo e delle condizioni di conservazione del prodotto, che non deve normalmente superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C, a meno che la ricostituzione non venga effettuata in condizioni controllate e convalidate di asepsi.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Polvere in confezione di vendita

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito/diluito, vedere paragrafo 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Confezionamento primario

Il medicinale liofilizzato è confezionato in:

Flaconcini di vetro di tipo I incolore con volume utile di 6 mL per 200 mg chiusi da un tappo di gomma bromobutilica, una capsula di chiusura di alluminio con una linguetta a strappo in plastica.

Flaconcini di vetro di tipo I incolore con volume utile 10 mL per 400 mg chiusi da un tappo di gomma bromobutilica, una capsula di chiusura di alluminio con una linguetta a strappo in plastica.

L’acqua per preparazioni iniettabili è confezionata in una fiala di vetro di tipo I incolore. Confezioni:

1 flaconcino di polvere con 1 fiala di solvente

5 x 1 flaconcini di polvere con 5 fiale solventi

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Questo medicinale è solo per uso singolo.

Preparazione della soluzione ricostituita

La soluzione viene ricostituita aggiungendo 3,2 ml di acqua per iniezione alla fiala di polvere da 200 mg e 400 mg. L’acqua viene aggiunta lentamente alla fiala che deve essere ruotata fino a quando tutta la polvere viene sciolta per evitare la formazione di schiuma. Se la schiuma è sviluppata, lasciare riposare la soluzione per circa 15 minuti in modo che la schiuma scompaia. Devono essere utilizzate solo soluzioni chiare e giallastre.

Contenuto nominale di teicoplanina del flaconcino 200 mg 400 mg
Volume del flaconcino di polvere 6 mL 10 mL
Volume contenente la dose nominale di teicoplanina (estratta con una siringa da 5 mL e un ago 23 G) 3.0 mL 3.0 mL

La soluzione ricostituita può essere iniettata direttamente o in alternativa diluita ulteriormente, o somministrata per via orale.

Preparazione della soluzione diluita prima dell’infusione

Teicoplanina Ibigen può essere somministrata nelle seguenti soluzioni per infusione:

soluzione di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%)

soluzione di Ringer

soluzione di Ringer lattato

soluzione di destrosio al 5%

soluzione di destrosio al 10%

soluzione contenente sodio cloruro allo 0,18% e glucosio al 4%

soluzione contenente sodio cloruro allo 0,45% e glucosio al 5%

soluzione per dialisi peritoneale contenente una soluzione di glucosio al 1,36% o al 3,86%.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Ibigen S.r.l.

Via Fossignano, 2 04011 – Aprilia (LT)

Italy info-ibigen.it

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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044964017 – "200 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile o per infusione o soluzione orale" 1 flaconcino in vetro + 1 fiala di solvente

044964029 – "200 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile o per infusione o soluzione orale" 5 flaconcini in vetro + 5 fiale di solvente

044964031 – "400 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile o per infusione o soluzione orale" 5 flaconcini in vetro + 5 fiale di solvente

044964043 – "400 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile o per infusione o soluzione orale" 1 flaconcino in vetro + 1 fiala di solvente

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 31/01/2021