Zoliop – Dorzolamide: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Zoliop

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Zoliop: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Zoliop 20 mg/ml collirio, soluzione

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni ml contiene 22,26 mg di dorzolamide cloridrato, equivalenti a 20 mg di dorzolamide. Contiene 0,075 mg/ml di benzalconio cloruro.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Collirio, soluzione.

Soluzione limpida, da incolore a quasi incolore, leggermente viscosa.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Zoliop è indicato per il trattamento della pressione intraoculare elevata in pazienti con ipertensione oculare, glaucoma ad angolo aperto e glaucoma pseudo-esfoliativo

come terapia di associazione ai beta-bloccanti

in monoterapia in pazienti che non rispondono ai beta-bloccanti o nei quali i beta-bloccanti sono controindicati

Zoliop è indicato negli adulti (inclusi gli anziani).

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Dosaggio raccomandato negli adulti (inclusi gli anziani)

Se usato in monoterapia, il dosaggio è una goccia di dorzolamide nel sacco congiuntivale dell’occhio o degli occhi affetti, tre volte al giorno.

Come terapia di associazione ad un beta-bloccante oftalmico, il dosaggio è una goccia di dorzolamide nel sacco congiuntivale dell’occhio o degli occhi affetti, due volte al giorno.

Quando la dorzolamide viene utilizzata per sostituire un altro farmaco oftalmico anti-glaucoma, sospendere il primo dopo un dosaggio giornaliero appropriato ed iniziare il giorno successivo il trattamento con la dorzolamide.

Se viene usato più di un farmaco per uso topico oftalmico, questi farmaci devono essere somministrati a distanza di almeno dieci minuti l’uno dall’altro.

Popolazione pediatrica

Sono disponibili dati clinici limitati circa la somministrazione di dorzolamide tre volte al giorno ai bambini (per informazioni relative al dosaggio nella popolazione pediatrica, vedere il paragrafo 5.1).

Modo di somministrazione

I pazienti devono essere informati che devono lavarsi le mani prima dell’uso ed evitare che la punta del contagocce venga a contatto con l’occhio o con le zone circostanti.

I pazienti devono inoltre essere informati che le soluzioni oftalmiche, se manipolate impropriamente , possono essere contaminate da batteri comuni che notoriamente sono in grado di causare infezioni oculari. L’uso di soluzioni infette può causare gravi danni all’occhio e conseguente perdita della vista.

04.3 Controindicazioni

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Dorzolamide è controindicato in pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli Eccipienti elencati al paragrafo 6.1..

La dorzolamide non è stata studiata in pazienti con grave compromissione renale (CrCl < 30 ml/min) o con acidosi ipercloremica. Poichè la dorzolamide ed i suoi metaboliti vengono eliminati prevalentemente per via renale, il suo utilizzo in tali pazienti è controindicato.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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La dorzolamide non è stata studiata in pazienti con compromissione epatica; in tali pazienti, quindi, il farmaco va usato con cautela.

Il trattamento di pazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso richiede interventi terapeutici in aggiunta ad agenti ipotensivi del tono oculare. La dorzolamide non è stata studiata in tali pazienti.

La dorzolamide contiene un gruppo sulfonamide, che si trova anche nei sulfonamidi, e sebbene sia applicata topicamente, viene assorbita per via sistemica. Di conseguenza, gli stessi tipi di reazioni avverse attribuibili alle sulfonamidi è possibile che si verifichino con la somministrazione topica, comprese reazioni gravi quali la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica .

Sospendere l’uso di questo prodotto qualora insorgessero segni di gravi reazioni o ipersensibilità.

La terapia con inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale è stata associata con urolitiasi come risultato di disordini dell’equilibrio acido-base, soprattutto in pazienti con una precedente anamnesi positiva per calcoli renali. Sebbene con la dorzolamide non siano stati osservati disordini dell’equilibrio acido-base, l’urolitiasi è stata riferita raramente. Poichè la dorzolamide è un inibitore topico dell’anidrasi carbonica che è assorbito sistemicamente, pazienti con una precedente anamnesi positiva per calcoli renali possono essere maggiormente a rischio di urolitiasi durante l’utilizzo della dorzolamide.

Se si osservano reazioni allergiche (es.: congiuntivite e reazioni palpebrali), si deve considerare l’interruzione del trattamento con la dorzolamide.

Vi è un potenziale effetto additivo sugli effetti sistemici noti dell’inibizione dell’anidrasi carbonica in pazienti in trattamento con un inibitore dell’anidrasi carbonica per uso orale e dorzolamide. Non è raccomandata la somministrazione concomitante di dorzolamide ed inibitori dell’anidrasi carbonica per via orale.

Sono stati riportati edema corneale e scompenso corneale irreversibile, durante il trattamento con Zoliop, in pazienti con difetti corneali cronici preesistenti e/o anamnesi positiva per interventi chirurgici intraoculari. In questi pazienti la dorzolamide per via topica deve essere utilizzata con cautela.

Sono stati riportati distacco della coroide concomitante ad ipotonia oculare dopo procedimenti di filtrazione con somministrazione di terapie con soppressori dell’umore acqueo.

Zoliop contiene il conservante benzalconio cloruro, che può causare irritazione oculare.

Rimuovere le lenti a contatto prima dell’instillazione del farmaco ed attendere almeno 15 minuti prima di applicarle di nuovo. Il benzalconio cloruro altera la colorazione delle lenti a contatto morbide.

Popolazione pediatrica:

La dorzolamide non è stata studiata in pazienti di età gestazionale inferiore a 36 settimane e di età inferiore ad 1 settimana. I pazienti con immaturità significativa dei tubuli renali devono essere trattati con dorzolamide solo dopo attenta considerazione del rapporto rischi-benefici a causa del possibile rischio di acidosi metabolica.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati eseguiti studi specifici sulle interazioni farmacologiche con la dorzolamide né negli adulti né nei bambini.

Negli studi clinici, la dorzolamide è stata impiegata in concomitanza con i seguenti farmaci, senza evidenziare interazioni negative: timololo in soluzione oftalmica, betaxololo in soluzione oftalmica e farmaci per uso sistemico, inclusi ACE-inibitori, calcio-antagonisti, diuretici, antiinfiammatori non steroidei, compresa aspirina, ed ormoni (per es. estrogeni, insulina, tiroxina).

Le associazioni della dorzolamide con farmaci miotici e con agonisti adrenergici non sono state valutate adeguatamente durante il trattamento del glaucoma.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Durante la gravidanza la dorzolamide non deve essere somministrata. Non sono disponibili dati clinici adeguati sull’esposizione al trattamento durante la gravidanza. Nei conigli, la dorzolamide ha prodotto effetti teratogenici a dosi maternotossiche (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Non è noto se nell’uomo il farmaco venga escreto nel latte materno. In ratti in allattamento è stato osservato un decremento del peso corporeo della prole. Non è raccomandato l’allattamento nel caso in cui si renda necessario un trattamento con dorzolamide.

Fertilità

Non vi sono dati disponibili.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Possibili effetti indesiderati, come capogiro e disturbi visivi, possono interferire con la capacità di guidare e di operare con macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Popolazione pediatrica

Vedere sezione 5.1

In studi clinici di lungo termine su pazienti trattati con dorzolamide come monoterapia o come terapia aggiuntiva con un beta-bloccante oftalmico, la causa più frequente di interruzione del trattamento con Zoliop (circa il 3 %) è stata la comparsa di reazioni avverse a livello oculare legate al farmaco, principalmente congiuntivite e reazioni palpebrali.

Entro ciascun raggruppamento di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente. Per classificare il manifestarsi di effetti indesiderati è stata impiegata la seguente terminologia: molto comuni ( ≥ 1/10); comuni ( ≥1/100 a <1/10); non comuni (≥ 1/1000 a <1/100); rari (≥ 1/10000 a

<1/1.000); molto rari (<1/10000); Non noti (impossibile stimarli dai dati disponibili).

Patologie del sistema nervoso:

Comuni: cefalea.

Rari: capogiro, parestesie.

Patologie dell’occhio:

Molto comuni: bruciore e dolore puntorio.

Comuni: cheratite puntata superficiale, lacrimazione, congiuntivite, infiammazione della palpebra, prurito oculare, irritazione della palpebra, visione offuscata.

Non comuni: iridociclite.

Rari: irritazione incluso arrossamento, dolore, incrostazione della palpebra, miopia transitoria (che si è risolta con l’interruzione del trattamento), edema corneale, ipotonia oculare, distacco della coroide dopo chirurgia filtrante.

Non noti: Sensazione di corpo estraneo nell’occhio

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Rari: epistassi. Non noti: Dispnea

Patologie gastrointestinali:

Comuni: nausea, sensazione di gusto amaro. Rari: irritazione della gola, secchezza delle fauci.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Rari: dermatite da contatto, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica.

Patologie renali ed urinarie:

Rari: urolitiasi.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Comuni: astenia/faticabilità.

Rari: ipersensibilità: segni e sintomi di reazioni locali (reazioni palpebrali) e reazioni allergiche sistemiche incluso angioedema, orticaria e prurito, rash, respiro corto, raramente broncospasmo.

Dati di Laboratorio: l’uso della dorzolamide non è stato associato a squilibri elettrolitici di rilevanza clinica.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

04.9 Sovradosaggio

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Sono disponibili solo informazioni limitate per quanto riguarda il sovradosaggio nell’uomo in seguito a ingestione accidentale o intenzionale della dorzolamide cloridrato.

Quanto segue è stato riportato con l’ingestione: sonnolenza; applicazione topica: nausea, capogiro, cefalea, faticabilità, anomalie dell’attività onirica e disfagia.

Il trattamento deve essere sintomatico e di sostegno. È possibile che si verifichino uno squilibrio elettrolitico, acidosi ed eventuali effetti sul sistema nervoso centrale. Devono essere monitorati i valori degli elettroliti sierici (in particolare del potassio) e i livelli del pH ematico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Preparazioni antiglaucoma e miotici, Inibitori dell’Anidrasi Carbonica, dorzolamide, codice ATC: S01EC03

Meccanismo d’Azione

L’anidrasi carbonica (AC) è un enzima che si ritrova in molti tessuti corporei, compresi gli occhi. Nell’uomo, l’anidrasi carbonica è presente in diversi isoenzimi, il più attivo dei quali è l’anidrasi carbonica II (AC-II) rilevato principalmente nei globuli rossi ma anche in altri tessuti.

L’inibizione dell’anidrasi carbonica nei processi ciliari dell’occhio riduce la secrezione di umore acqueo. Ne consegue una riduzione della pressione intra-oculare (PIO).

La Dorzolamide cloridrato è un potente inibitore dell’anidrasi carbonica II umana. In seguito a somministrazione topica oculare, dorzolamide riduce l’innalzamento della pressione intraoculare, sia in presenza che in assenza di glaucoma. Una pressione intraoculare elevata è un importante fattore di rischio nella patogenesi del danno a carico del nervo ottico e della perdita di campo visivo. La Dorzolamide non determina costrizione pupillare e riduce la pressione intraoculare senza provocare effetti collaterali, come ad esempio la cecità notturna e lo spasmo da accomodazione. La Dorzolamide ha effetto scarso o nullo sulla frequenza del polso o sulla pressione arteriosa.

Anche i beta-bloccanti per uso topico abbassano la PIO riducendo la secrezione di umore acqueo, ma attraverso un meccanismo di azione differente. Studi hanno mostrato che quando la dorzolamide viene aggiunta a un beta-bloccante per uso topico si osserva un’ulteriore riduzione della PIO; questo risultato è in accordo con gli effetti additivi riportati dei beta-bloccanti e degli inibitori dell’anidrasi carbonica per uso orale.

Effetti farmacodinamici Effetti clinici:

Pazienti adulti

In studi clinici su larga scala, della durata massima di un anno, in pazienti con glaucoma o ipertensione oculare è stata dimostrata l’efficacia di dorzolamide somministrata tre volte al giorno come monoterapia (PIO al basale ≥ 23 mmHg) o due volte al giorno in forma di terapia aggiuntiva con beta-bloccanti per uso oftalmico (PIO basale ≥ 22 mmHg). L’effetto ipotensivo di dorzolamide sulla PIO, in veste di monoterapia o come associazione terapeutica, è stato evidenziato per tutto il giorno e si è mantenuto durante la somministrazione a lungo termine. L’efficacia della monoterapia a lungo termine è risultata simile a quella del betaxololo e lievemente inferiore a quella del timololo. Somministrato come terapia aggiuntiva ai beta- bloccanti per uso oftalmico, la dorzolamide ha esibito un ulteriore effetto ipotensivo sulla PIO, analogo a quello di pilocarpina 2% somministrata per quattro volte al giorno.

Popolazione pediatrica

È stato condotto uno studio multicentrico, controllato con trattamento attivo, in doppio cieco, a 3 mesi, su 184 pazienti pediatrici (122 per dorzolamide) di età compresa fra 1 settimana e meno di 6 anni, che presentavano glaucoma o pressione intraoculare elevata (PIO basale ≥ 22 mmHg), al fine di stimare la sicurezza di dorzolamide in seguito a somministrazione topica t.i.d. (tre volte al giorno). A circa metà dei pazienti in entrambi i gruppi di trattamento era stato diagnosticato glaucoma congenito; altre eziologie

comuni erano la sindrome di Sturge Weber, la disgenesia mesenchimale iridocorneale, l’afachia. La distribuzione per età e trattamento, nella fase in monoterapia, era la seguente:

Dorzolamide 2% Timololo
Coorte di età < 2 anni N=56
Intervallo di età: da 1 a 23 mesi
Timololo GS 0,25% N=27 Intervallo di età: da 0,25 a 22 mesi
Coorte di età ≥ 2 – < 6 anni N=66
Intervallo di età: da 2 a 6 anni
Timololo 0,50% N=35 Intervallo di età: da 2 a 6 anni

In entrambe le coorti di età circa 70 pazienti sono stati trattati per almeno 61 giorni e circa 50 pazienti sono stati sottoposti a trattamento per 81-100 giorni.

Se la PIO risultava controllata inadeguatamente in monoterapia con dorzolamide o timololo in soluzione gelificante, veniva effettuato un cambiamento alla terapia in aperto come segue: in 30 pazienti <2 anni il trattamento veniva sostituito con terapia concomitante con timololo in soluzione gelificante 0,25% in somministrazione giornaliera e dorzolamide 2% t.i.d.; in 30 pazienti ≥2 anni la terapia veniva sostituita con una associazione fissa di dorzolamide 2%/timololo 0,5% b.i.d. (due volte al giorno).

Nell’insieme lo studio non ha evidenziato ulteriori elementi di preoccupazione per la sicurezza nei pazienti pediatrici: in circa il 26% (20% per la monoterapia con dorzolamide) dei pazienti pediatrici sono stati osservati degli effetti avversi correlati al farmaco, la maggioranza dei quali rappresentata da effetti oculari locali non seri come bruciore e dolore puntorio, dolore oculare e da iniezione. E’ stato osservato edema o offuscamento corneale in una piccola percentuale di pazienti, <4%. Le reazioni locali sono apparse avere frequenza simile a quella del trattamento di confronto. Nei dati post-marketing è stata segnalata acidosi metabolica nei pazienti molto giovani, particolarmente in quelli con immaturità/compromissione renale.

I risultati di efficacia nei pazienti pediatrici suggeriscono che la diminuzione della PIO media osservata nel gruppo dorzolamide è stata paragonabile alla diminuzione della PIO media osservata nel gruppo timololo anche se per il gruppo timololo è stato osservato un lieve vantaggio numerico.

Non sono disponibili studi di efficacia a lungo termine (> 12 settimane).

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Diversamente dagli inibitori dell’anidrasi carbonica per uso orale, la somministrazione topica di dorzolamide cloridrato consente un’azione diretta sull’occhio con dosi sostanzialmente inferiori e, quindi, con una minore esposizione sistemica alla sostanza attiva. Negli studi clinici, questo ha comportato una riduzione della PIO senza squilibri acido-base o elettrolitici caratteristici degli inibitori dell’anidrasi carbonica per uso orale.

Quando applicata topicamente, la dorzolamide raggiunge il circolo sistemico. Per valutare la potenzialità di un’inibizione dell’anidrasi carbonica a livello sistemico dopo somministrazione topica, sono state misurate le concentrazioni di sostanza attiva e del suo metabolita negli eritrociti (GR) e nel plasma, nonchè il grado di inibizione dell’anidrasi carbonica negli eritrociti.

Con la terapia cronica, la dorzolamide si accumula negli eritrociti a causa di un legame selettivo con l’AC-II, mentre le concentrazioni plasmatiche della sostanza attiva in forma libera rimangono estremamente basse. Dalla sostanza attiva si forma un singolo N-desetil metabolita, che inibisce la AC-II meno potentemente della sostanza attiva da cui deriva ma che inibisce anche un isoenzima meno attivo (AC-I). Anche il metabolita si accumula nei globuli rossi dove si lega principalmente alla AC-I. La dorzolamide si lega per il 33% circa alle proteine plasmatiche. La dorzolamide viene escreta principalmente nelle urine in forma immodificata; anche il metabolita è escreto nelle urine. A fine trattamento, la dorzolamide viene eliminata dai globuli rossi secondo una cinetica non lineare, il che determina inizialmente un rapido declino delle concentrazioni della sostanza attiva, cui fa seguito una fase di eliminazione più lenta con un’emivita del farmaco di circa 4 mesi.

Quando la dorzolamide è stata somministrata per via orale per simulare la massima esposizione sistemica dopo somministrazione topica oculare a lungo termine, lo stato stazionario è stato raggiunto in 13 settimane. Allo stato stazionario, non erano praticamente presenti nel plasma in forma libera né la sostanza attiva né il suo metabolita; inoltre, l’inibizione dell’AC a livello degli eritrociti è risultata inferiore a quella ritenuta necessaria per osservare un effetto farmacologico sulla funzione renale o respiratoria. Simili risultati farmacocinetici sono stati osservati dopo somministrazione topica cronica della dorzolamide.

Tuttavia, in alcuni pazienti anziani con compromissione renale (clearance della creatinina stimata 30-60 ml/min) sono state rilevate maggiori concentrazioni di metabolita negli eritrociti, ma ciò non è stato associato direttamente a differenze significative nell’inibizione dell’anidrasi carbonica o ad effetti indesiderati sistemici clinicamente significativi.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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I principali dati di studi su animali con la dorzolamide cloridrato somministrata per via orale, sono stati correlati agli effetti farmacologici dell’inibizione sistemica dell’anidrasi carbonica.

Alcuni di questi dati erano specifici per la specie esaminata e/o causati dall’acidosi metabolica.

Nei conigli trattati con dosi maternotossiche di dorzolamide associate con acidosi metabolica, sono state osservate malformazioni dei corpi delle vertebre.

Negli studi clinici, nei pazienti non si sono manifestati segni di acidosi metabolica o variazioni degli elettroliti serici, indicativi di inibizione sistemica della AC. Pertanto, non si prevede che gli effetti rilevati dagli studi su animali si osservino nei pazienti trattati con dorzolamide al dosaggio terapeutico.

Valutazione del rischio ambientale

Zoliop 20 mg/ml collirio soluzione non rappresenta alcun pericolo per l’ambiente.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Benzalconio cloruro, idrossietilcellulosa, mannitolo, citrato di sodio, idrossido di sodio per regolare il pH, acido cloridrico per regolare il pH, acqua per preparazioni iniettabili.

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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Prima della prima apertura: 24 mesi.

Dopo prima apertura: utilizzare entro 28 giorni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare ad una temperatura superiore a 25 °C.

Per le condizioni di conservazione dopo prima apertura del prodotto, vedere sezione 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flacone in polietilene a bassa densità (LDPE) dotato di un contagocce trasparente in LDPE e tappo a vite bianco in polietilene ad alta densità (HDPE) con sigillo di sicurezza. Ogni flacone contiene 5 ml di collirio.

E’ disponibile in confezioni da 1, 2 o 3 flaconi.

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessun requisito particolare per lo smaltimento.

L’eventuale prodotto inutilizzato e qualsiasi rifiuto deve essere smaltito conformemente alle normative locali

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Farmigea S.p.A, Via G.B. Oliva 6/8, 56121 Pisa, Italia

Concessionario esclusivo per la vendita

Elleva Pharma – Via S. Francesco 5/7 – 80034 Marigliano, Napoli

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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042570010 ‐ "20 mg/ml collirio, soluzione" 1 flacone in LDPE da 5 ml con contagocce in LDPE 042570022 ‐ "20 mg/ml collirio, soluzione" 2 flaconi in LDPE da 5 ml con contagocce in LDPE 042570034 ‐ "20 mg/ml collirio, soluzione" 3 flaconi in LDPE da 5 ml con contagocce in LDPE

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 31 Luglio 2015

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 20/04/2021