Pixuvri: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Pixuvri 29 mg (Pixantrone Dimaleato): sicurezza e modo d’azione

Pixuvri 29 mg (Pixantrone Dimaleato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Pixuvri è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfomi non Hodgkin (LNH) a cellule B aggressivi, recidivati più volte o refrattari. Il beneficio del trattamento con pixantrone non è stato dimostrato quando è usato come chemioterapia in quinta linea o successiva, in pazienti refrattari all’ultima terapia.

Pixuvri 29 mg: come funziona?

Ma come funziona Pixuvri 29 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Pixuvri 29 mg

Categoria farmacoterapeutica:

agenti antineoplastici, antracicline e sostanze correlate Codice ATC: L01DB11

Meccanismo d’azione

Il principio attivo di Pixuvri è pixantrone, un aza-antracenedione citotossico.

A differenza delle antracicline (doxorubicina e altre) e degli antracenedioni (mitoxantrone) autorizzati, pixantrone è soltanto un debole inibitore della topoisomerasi II. Inoltre, diversamente dalle antracicline o degli antracenedioni, pixantrone sottopone direttamente il DNA ad alchilazione, con la conseguente formazione di addotti stabili del DNA e rotture a doppio filamento. Inoltre, poiché incorpora un eteroatomo di azoto nella struttura ad anello e non possiede gruppi di chetoni, pixantrone ha meno probabilità di generare specie reattive dell’ossigeno, di legarsi al ferro e di formare i metaboliti dell’alcool che si suppone siano responsabili della tossicità cardiaca delle antracicline.

Grazie all’unicità della sua struttura, pixantrone ha prodotto una cardiotossicità minima nei modelli animali rispetto a doxorubicina o mitoxantrone.

Un’esaustiva analisi farmacocinetica/farmacodinamica retrospettiva di popolazione degli studi di fase

1 e di regimi combinati (fase 1/2) ha dimostrato che l’esposizione a Pixuvri era associata a sopravvivenza libera da progressione e a neutropenia di grado 2 o 3.

Efficacia clinica e sicurezza

La sicurezza e l’efficacia di Pixuvri in monoterapia sono state valutate nell’ambito di uno studio multicentrico, randomizzato, controllato con confronto attivo in pazienti affetti da linfomi non Hodgkin (LNH) aggressivi, recidivati o refrattari, già sottoposti ad almeno due terapie (PIX301). Lo studio ha randomizzato 140 pazienti (1:1) al trattamento con Pixuvri o con una chemioterapia ad agente singolo scelta dallo sperimentatore per il braccio di controllo. I dati demografici dei pazienti e le caratteristiche della malattia al basale erano ben equilibrati tra i due gruppi trattati e non sono state rilevate differenze statisticamente significative. Tra i pazienti arruolati nello studio l’età mediana era 59 anni; il 61% era di sesso maschile, il 64% di razza caucasica, il 76% allo stadio III o IV della malattia (stadiazione Ann-Arbor) al basale, il 74% aveva un indice prognostico internazionale (IPI) ? 2 al basale e il 60% era stato sottoposto ad almeno tre precedenti chemioterapie. Sono stati esclusi dallo studio pivotal i pazienti con linfoma a cellule mantellari. I pazienti arruolati nel PIX 301

dovevano aver mostrato una pregressa sensibilità alla terapia con antracicline (risposta completa o parziale confermata o non confermata).

I dati relativi a pazienti precedentemente trattati con rituximab (38 pazienti nel braccio di trattamento con Pixuvri e 39 pazienti nel braccio di controllo) sono limitati.

La risposta del tumore è stata valutata da un gruppo di esaminatori indipendenti in cieco, secondo le indicazioni del workshop internazionale sui criteri di risposta standardizzati per i linfomi non Hodgkin. I pazienti trattati con Pixuvri hanno mostrato un tasso significativamente più elevato di risposte complete e risposte complete non confermate (RC/RCn) e un tasso di risposta obiettiva (ORR, objective response rate) più elevato rispetto al gruppo di controllo (vedere tabella 4).

Tabella 4
Sintesi della risposta secondo un gruppo di esaminatori indipendenti (popolazione ITT)
Fine del trattamento Fine dello studio
Pixuvri
(n=70)
Farmaco di confronto
(n=70)
Valore p Pixuvri
(n=70)
Farmaco di confronto
(n=70)
Valore p
RC/RCn 14 (20,0%) 4 (5,7%) 0,021 17 (24,3%) 5 (7,1%) 0,009
RC 8 (11,4%) 0 (0%) 11 (15,7%) 0 (0,0%)
RCn 6 (8,6%) 4 (5,7%) 6 (8,6%) 5 (7,1%)
ORR (RC, RCn e RP) 26 (37,1%) 10 (14,3%) 0,003 28 (40,0%) 10 (14,3%) 0,001
Per confrontare le percentuali nel gruppo trattato con Pixuvri e nel gruppo di trattamento con il
chemioterapico di confronto è stato utilizzato il test esatto di Fisher.

I pazienti trattati con Pixuvri hanno mostrato un miglioramento del 40% della sopravvivenza libera da progressione (PFS, progression-free-survival) rispetto ai pazienti trattati con agenti di confronto con una PFS mediana più lunga di 2,7 mesi (hazard ratio [HR]=0,60, log-rank p=0,005) (vedere fìgura 1).

La sopravvivenza globale mediana dei pazienti trattati con Pixuvri è stata di 2,6 mesi superiore rispetto ai soggetti trattati con il farmaco di confronto (HR=0,79, log-rank p=0,25) (vedere fìgura 2).

Figura 1

Pixantrone

Farmaco di

                                   confronto N = 70 N = 70

Evento (progressione o 58 (83%) 64 (91%) morte)

PFS mediana (mesi) 5,3 (2,3, 6,2) 2,6 (1,9, 3,5)

valore p del log-rank = 0,005 HR = 0,60 (IC al 95% 0,42, 0,86)

Pixantrone

Agenti di Confronto

Tempo della randomizzazione (mesi)

Probabilità di sopravvivenza libera da progressione

PIX301 Sopravvivenza libera da progressione – fine dello studio

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Figura 2

Pixantrone

Farmaco di

                                    confronto     

valore p del log-rank = 0,251 HR = 0,79 (IC al 95% 0,53, 1,18)

Pixantrone

Agenti di Confronto

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Tempo della randomizzazione (mesi)

Probabilità di sopravvivenza globale (OS)

PIX301 Sopravvivenza globale – fine dello studio

N = 70 N = 70
Evento (morte) 47 (67%) 52 (74%)
OS mediana (95% CI) 10,2 (6,4, 15,7) 7,6 (5,4, 9,3)

Anche i risultati raccolti tra i pazienti precedentemente trattati con rituximab mostravano un beneficio terapeutico superiore con Pixuvri rispetto al farmaco di confronto per quanto concerne il tasso di risposta complessivo (31,6% con Pixuvri rispetto al 17,9% con il farmaco di confronto) e la sopravvivenza mediana libera da progressione (3,3 mesi con Pixuvri rispetto a 2,5 mesi con il farmaco di confronto). Tuttavia, il beneficio di Pixuvri non è stato accertato se utilizzato in quinta linea o in una linea successiva nei pazienti refrattari all’ultima terapia; per questo gruppo di pazienti inoltre i dati sono estremamente limitati.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Pixuvri in tutti i sottogruppi di popolazione pediatrica in trattamento per il linfoma di non- Hodgkin.. (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Pixuvri 29 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Pixuvri 29 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Pixuvri 29 mg

Assorbimento

Dopo la somministrazione endovenosa, la concentrazione plasmatica di pixantrone ha raggiunto il livello massimo al termine dell’infusione, per poi diminuire con andamento poliesponenziale. La farmacocinetica di Pixuvri è risultata indipendente dalla dose nell’intervallo tra 3 mg/m2 e 105 mg/m2; non sono state osservate differenze sostanziali negli studi in cui il medicinale è stato somministrato in monoterapia o in associazione ad altri farmaci. Le esposizioni medie nei regimi

monoterapici sono state:

Dose di Pixuvri

(mg/m2) Numero di pazienti AUC (0-24 h) (ng.hr/ml)
33 3 982 ± 115
49 6 1727 ± 474
88 2 3811

Da un’analisi dei dati farmacocinetici sulla popolazione, per una dose target registrata di 50 mg/m2 di pixantrone l’esposizione mediana riferita a un ciclo di 28 giorni è stata di 6.320 ng.hr/ml (IC al 90%, 5.990-6.800 ng.hr/ml), per 3 dosi/ciclo di 4 settimane.

Distribuzione

Pixuvri presenta un ampio volume di distribuzione di 25,8 l e si lega al 50% circa alle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione

I principali prodotti della biotrasformazione di pixantrone sono i metaboliti acetilati. Tuttavia, la conversione in vitro di pixantrone in metaboliti acetilati da parte di NAT1 o NAT2 è stata estremamente limitata. Nelle urine umane è stato escreto principalmente come composto immodificato e sono stati rinvenuti quantitativi estremamente esigui di metaboliti acetilati di fase I e fase II. Pertanto, il metabolismo non sembra essere una via di eliminazione rilevante di pixantrone. I metaboliti acetilati erano farmacologicamente inattivi e metabolicamente stabili.

Eliminazione

Pixantrone presenta una clearance plasmatica totale da moderata a elevata (72,7 l/hr) e una bassa escrezione renale, inferiore al 10%, della dose somministrata nelle ore 0-24 ore. L’emivita terminale è risultata compresa tra 14,5 e 44,8 ore con una media di 23,3 ± 8,0 ore (n=14, CV=34%) e un valore mediano di 21,2 ore. Per via del limitato contributo della clearance renale, la clearance plasmatica è prevalentemente non renale. Pixuvri può essere metabolizzato nel fegato e/o escreto nella bile. Poiché il metabolismo appare limitato, l’escrezione biliare di pixantrone immodificato può costituire la principale via di eliminazione. La clearance epatica si avvicina al flusso plasmatico nel fegato, un elemento questo che suggerisce un alto tasso di estrazione epatica e, pertanto, un’eliminazione efficiente del principio attivo originale. L’assorbimento epatico di pixantrone può essere mediato da trasportatori attivi per i cationi organici 1 (OCT1, organic cation transporter 1) e l’escrezione biliare da P-gp e BCRP.

Nelle indagini in vitro pixantrone ha mostrato una capacità scarsa o nulla di inibire il meccanismo di trasporto delle proteine P-gp, BCRP e BSEP.

In vitro pixantrone ha inibito il trasporto di metformina mediato da OCT1, ma non si prevede che possa inibire gli OTC1 in vivo a concentrazioni clinicamente rilevanti.

Linearità/Non linearità

La farmacocinetica di pixantrone si è dimostrata lineare in un’ampia gamma di dosi, da 3 mg/m2 a 105 mg/m2.

Relazione(i) tra farmacocinetica e farmacodinamica

È stato osservato un nesso tra esposizione plasmatica a pixantrone e conta dei neutrofili.


Pixuvri 29 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Pixuvri 29 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Pixuvri 29 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Pixuvri 29 mg: dati sulla sicurezza

Dopo un’unica somministrazione endovenosa di Pixuvri alla dose di 29 mg/kg e 38 mg/kg nei topi si è osservata la morte istantanea (114 mg/m2, DL10). Sono state rilevate diminuzione dei globuli bianchi e dei globuli rossi e alterazioni a carico di midollo osseo, milza, reni e testicoli. Risultati analoghi sono stati riferiti nei ratti, nonché nei cani alla dose di 116 mg/m2. Subito dopo il trattamento nel cane si sono registrate tachicardia e variazioni dell’elettrocardiogramma (ECG).

Negli studi con dosi ripetute condotti su topi, ratti e cani, i risultati principali sono stati mielotossicità, nefrotossicità (a esclusione dei cani) e danno testicolare.

Nel cane, Pixuvri somministrato alla dose di 0,5-0,9 mg/kg per sei cicli non ha causato mortalità né gravi segni clinici, come variazioni dell’ECG o variazioni ponderali. I maschi sono risultati più sensibili al trattamento in termini di riduzione della conta dei leucociti e delle piastrine (reversibile) e di deplezione degli organi linfoidi (milza e timo), nonché in termini di marcata tossicità a carico degli organi riproduttivi, un effetto atteso per un agente citotossico. A eccezione di un temporaneo aumento dell’esposizione riscontrato nelle femmine dopo il terzo ciclo, non sono state registrate differenze notevoli nei parametri farmacocinetici. Tuttavia, si è rilevata nei maschi un’esposizione leggermente superiore rispetto alle femmine.

Nei cani il cuore non ha risentito del trattamento, poiché non sono state rilevate variazioni dell’ECG nelle varie fasi della terapia né sono state riscontrate alterazioni cardiache all’esame macroscopico e istopatologico. Parimenti non sono emerse anomalie della funzione e dell’istologia renale negli studi condotti per 4 e 26 settimane.

È stato valutato il potenziale cardiotossico di Pixuvri rispetto a dosi equiattive di doxorubicina e mitoxantrone in topi non pretrattati e sottoposti in precedenza a terapia con doxorubicina. Pixantrone dimaleato fino a 27 mg/kg somministrato due volte alla settimana per 4 settimane non ha indotto effetti cardiotossici, mentre mitoxantrone, come prevedibile, è risultato cardiotossico a tutte le dosi testate (0,6, 1,6 e 1,5 mg/kg). Pixuvri ha indotto una lieve nefropatia. Una cardiotossicità minima di Pixuvri è stata dimostrata anche con cicli di trattamento ripetuti alle stesse dosi.

Studi sulla genotossicità hanno confermato un potenziale effetto clastogenico in cellule di mammifero in vitro e in vivo. Pixuvri è risultato mutageno al test di Ames, ha indotto un incremento del numero di aberrazioni cromosomiche nei linfociti umani e ha aumentato la frequenza dei micronuclei in vivo.

Pixuvri ha causato tossicità materna e fetale nei ratti e nei conigli, anche a basse dosi (1,8 mg/kg) somministrate nei giorni 9-11 di gravidanza; la somministrazione di dosi più alte ha provocato aborto e riassorbimento totale del prodotto del concepimento. L’embriotossicità era caratterizzata da riduzione del peso medio fetale, malformazioni fetali e ritardo dell’ossificazione o ossificazione incompleta. Non sono stati condotti studi sugli animali a lungo termine per stabilire il potenziale cancerogeno di Pixuvri. Non sono stati condotti studi sulla tolleranza locale.

È stato dimostrato che Pixuvri induce effetti fototossici sulle cellule 3T3 in vitro.

In uno studio sulle unità formanti colonie condotto nei topi, la mielotossicità di Pixuvri e mitoxantrone somministrati alle rispettive DL10 (pixantrone dimaleato 38 mg/kg e mitoxantrone 6,1 mg/kg) è risultata simile.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Pixuvri 29 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Pixuvri 29 mg

Pixuvri 29 mg: interazioni

Il trattamento iniziale con Pixuvri deve sempre essere preceduto da un’attenta valutazione al basale delle conte ematiche, dei livelli sierici della bilirubina totale, dei livelli sierici della creatinina totale e della funzione cardiaca misurata in base alla frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS).

Mielosoppressione

Si può osservare grave mielosoppressione. È probabile che i pazienti trattati con Pixuvri sviluppino mielosoppressione (neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia e linfopenia); la manifestazione prevalente è la neutropenia. Solitamente, con la dose e il regime raccomandati, la neutropenia è temporanea e raggiunge il nadir nei giorni 15-22 dopo la somministrazione effettuata nei giorni 1, 8 e 15, mentre il recupero si osserva in genere entro il giorno 28.

È necessario un attento monitoraggio delle conte ematiche, compresi leucociti, globuli rossi, piastrine e le conte assolute dei neutrofili. I fattori di crescita emopoietici ricombinanti possono essere usati secondo linee guida istituzionali o della European Society for Medical Oncology (ESMO). È opportuno valutare la necessità di modificare la dose (vedere paragrafo 4.2).

Cardiotossicità

Durante o dopo il trattamento con Pixuvri si possono osservare alterazioni della funzione cardiaca compresa la diminuzione della FEVS o l’insufficienza cardiaca congestizia (ICC) fatale.

Una patologia cardiovascolare attiva o latente, una pregressa terapia con antracicline o antracenedioni, una precedente o concomitante radioterapia nel distretto mediastinico o un uso concomitante di altri medicinali cardiotossici può accrescere il rischio di tossicità cardiaca. L’insorgenza di tossicità cardiaca con Pixuvri è possibile in presenza o meno di fattori di rischio cardiaco.

I pazienti con patologia cardiaca o fattori di rischio, come un valore basale della FEVS < 45% rilevato alla scansione con acquisizione a gate multipli (MUGA), anomalie cardiovascolari clinicamente significative (di classe NYHA [New York Heart Association] III o IV), gravi aritmie, ipertensione non controllata, angina non controllata o che riferiscono un infarto del miocardio negli ultimi 6 mesi oppure che hanno assunto in precedenza dosi cumulative di doxorubicina o sostanza equivalente superiori a 450 mg/m2 possono essere sottoposti a un trattamento con Pixuvri soltanto dopo attenta considerazione del rapporto rischi/benefici.

La funzione cardiaca deve essere monitorata prima e durante la terapia con Pixuvri. Se durante il trattamento si riscontra tossicità cardiaca è necessario valutare il rapporto rischi/benefici del proseguimento della terapia con Pixuvri.

Neoplasia secondaria

Lo sviluppo di neoplasie ematologiche quali la leucemia mieloide acuta (LMA) o la sindrome mielodisplastica (SMD) è un rischio riconosciuto associato ai trattamenti con antracicline e altri inibitori della topoisomerasi II. È possibile l’insorgenza di tumori metastatici, compresi LMA e SDM, durante o dopo il trattamento con Pixuvri.

Infezioni

Nel corso degli studi clinici sono state riferite infezioni, compresa polmonite, cellulite, bronchite e sepsi (vedere paragrafo 4.8). Le infezioni sono state associate a ricovero ospedaliero, shock settico e decesso. I pazienti con neutropenia sono più vulnerabili alle infezioni, sebbene negli studi clinici non sia stata registrata un’accresciuta incidenza di infezioni atipiche, difficili da trattare, come le infezioni micotiche sistemiche o le infezioni con organismi opportunisti, come Pneumocystis jiroveci.

Pixuvri non deve essere somministrato a pazienti con grave infezione attiva o a soggetti con una storia di infezioni ricorrenti o croniche o con condizioni di base che possono ulteriormente predisporre a contrarre una grave infezione.

Sindrome da lisi tumorale

Pixantrone può determinare iperuricemia come conseguenza dell’esteso catabolismo delle purine associato alla rapida lisi delle cellule neoplastiche (sindrome da lisi tumorale) indotta dal medicinale e può causare squilibrio elettrolitico, con conseguente danno renale. Dopo il trattamento devono essere valutati i livelli ematici di acido urico, potassio, fosfato di calcio e creatinina nei pazienti a elevato rischio di lisi tumorale (LDH elevata, ampia massa tumorale, elevati livelli basali di acido urico o di fosfato sierico). L’idratazione, l’alcalinizzazione delle urine e la profilassi con allopurinolo o altri agenti per la prevenzione dell’iperuricemia possono ridurre le potenziali complicanze della sindrome da lisi tumorale.

Immunizzazione

Se effettuata durante la terapia con Pixuvri, l’immunizzazione può essere inefficace ed è controindicata con vaccini a base di virus vivi, in considerazione dell’effetto immunosoppressore associato alla terapia con Pixuvri (vedere paragrafo 4.3).

Stravaso

In caso di stravaso, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta immediatamente e iniziata in un’altra vena. Le proprietà non vescicanti di Pixuvri riducono al minimo il rischio di reazione locale dopo uno stravaso.

Prevenzione delle reazioni di fotosensibilità

La fotosensibilità è un rischio potenziale basato su dati preclinici in vitro e in vivo. Un caso di reazione di fotosensibilità è stato segnalato nel trial clinico ed è stato considerato non serio e con esito positivo.In via precauzionale, si deve consigliare ai pazienti di attivare strategie di protezione solare, tra cui l’uso di indumenti protettivi e di schermi solari. Poiché la maggior parte delle reazioni di fotosensibilità indotte da farmaci è dovuta alla gamma delle lunghezze d’onda UV-A, si raccomanda una protezione solare con forte assorbimento UV-A.

Pazienti in regime dietetico iposodico

Dopo la diluizione il medicinale contiene circa 1.000 mg (43 mmol) di sodio per dose. Questo fatto va tenuto presente nei pazienti che seguono una dieta a ridotto contenuto di sodio.

Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

Non sono state riferite interazioni in soggetti umani e non sono stati effettuati studi di interazione tra farmaci nell’uomo.

Studi di inibizione in vitro

Studi in vitro hanno dimostrato che pixantrone è un substrato per le proteine di membrana deputate al trasporto P-gp/BRCP e OCT1, e gli agenti che inibiscono tali trasportatori possono ridurre l’efficienza di assorbimento e di escrezione di pixantrone da parte del fegato. Le conte ematiche vanno attentamente monitorate qualora il medicinale sia assunto in associazione con agenti che inibiscono i suddetti trasportatori, come la ciclosporina A o il tacrolimus, solitamente usati nel controllo della

malattia cronica del trapianto contro l’ospite, o con gli agenti anti-HIV ritonavir, saquinavir o nelfinavir.

Infine, deve essere esercitata cautela se pixantrone è somministrato continuativamente in associazione a induttori del trasporto di efflusso come rifampicina, carbamazepina e glucocorticoidi, dal momento che si può determinare un aumento dell’escrezione di pixantrone, con un conseguente calo dell’esposizione sistemica.


Pixuvri 29 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Pixuvri 29 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non è noto se Pixuvri abbia effetti sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco