Arzerra: effetti collaterali e controindicazioni

Arzerra: effetti collaterali e controindicazioni

Arzerra 100 mg concentrato per soluzione per infusione (Ofatumumab) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Leucemia linfatica cronica (LLC) non trattata in precedenza:

Arzerra in combinazione con clorambucile o bendamustina è indicato nel trattamento di pazienti con LLC che non sono stati trattati in precedenza e che non sono eleggibili per una terapia a base di fludarabina.

Vedere paragrafo 5.1 per ulteriori informazioni. LLC refrattaria:

Arzerra è indicato nel trattamento della LLC nei pazienti refrattari a fludarabina e alemtuzumab. Vedere paragrafo 5.1 per ulteriori informazioni.

Arzerra 100 mg concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Arzerra 100 mg concentrato per soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Arzerra 100 mg concentrato per soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Arzerra 100 mg concentrato per soluzione per infusione: controindicazioni

IpersensibilitĂ  ad ofatumumab o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Arzerra 100 mg concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Il profilo generale di sicurezza di ofatumumab nella LLC (precedentemente non trattata e recidiva o refrattaria) si basa su dati provenienti da 511 pazienti negli studi clinici (vedere paragrafo 5.1). Questo include 250 pazienti trattati con ofatumumab da solo (nei pazienti con LLC recidiva o refrattaria) e 261 pazienti trattati in combinazione con un agente alchilante (nei pazienti con LLC non trattata in precedenza per i quali una terapia a base di fludarabina era inappropriata).

Il profilo degli eventi avversi di ofatumumab in pazienti con LLC bulky refrattaria a fludarabina che avevano fallito almeno due precedenti terapie è stato coerente con il profilo di sicurezza di Arzerra stabilito complessivamente da altri studi nella LLC, come descritto nella tabella sottostante.

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse riportate con ofatumumab in pazienti con CLL precedentemente non trattata e recidiva o refrattaria, sia da solo o in combinazione con un agente alchilante, sono elencate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e in base alla frequenza. Molto comune (? 1/10); Comune (da ? 1/100 a < 1/10); Non comune (da ? 1/1.000 a < 1/100); Raro (da

? 1/10.000 a < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000), non nota (non puĂ² essere definita sulla base dei dati

disponibili). All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.

Classificazione per sistemi e organi MedDRA Molto comune Comune Non comune Raro
Infezioni ed infestazioni Infezioni del tratto respiratorio inferiore, inclusa polmonite, Infezioni del tratto respiratorio superiore Sepsi, inclusa sepsi neutropenica e shock settico, infezioni da herpes virus, infezioni del tratto urinario Infezione e riattivazione di epatite B
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia, anemia Neutropenia febbrile, trombocitopenia, leucopenia Agranulocitosi, coagulopatia, aplasia eritrocitaria, linfopenia
Disturbi del sistema immunitario Reazioni anafilattoidi*, ipersensibilità* Shock anafilattico*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Sindrome da lisi tumorale
Patologie cardiache Tachicardia* Bradicardia*
Patologie vascolari Ipotensione*, ipertensione*
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Broncospasmo*, ipossia*, dispnea*, disturbi al torace*, dolore faringolaringeo*, tosse*, congestione nasale* Edema polmonare*
Patologie gastrointestinali Nausea* Diarrea* Ostruzione dell’intestino tenue
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea* Orticaria*, prurito*, rossore*
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore alla schiena*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia Sindrome da rilascio delle citochine*, rigidità*, brividi*, iperidrosi*, affaticamento*

* Ăˆ probabile che tali eventi siano attribuibili a ofatumumab nell’ambito di una reazione infusionale e che avvengano tipicamente dopo l’inizio dell’infusione ed entro 24 ore dopo il completamento dell’infusione (vedere paragrafo 4.4).

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Reazioni legate all’infusione

Le ADR piĂ¹ frequentemente osservate nei pazienti che ricevevano ofatumumab negli studi clinici sono state le reazioni correlate all’infusione che si sono verificate nel 68 % (348/511) dei pazienti in qualsiasi momento del trattamento. La maggioranza delle reazioni legate all’infusione sono state di gravitĂ  di Grado 1 o Grado 2. L’otto per cento dei pazienti ha avuto reazioni legate all’infusione di Grado ?3 in qualsiasi momento del trattamento. Il due per cento delle reazioni legate all’infusione ha portato all’interruzione del trattamento. Non vi sono state reazioni da infusioni fatali (vedere

paragrafo 4.4).

Infezioni

Dei 511 pazienti che ricevevano ofatumumab negli studi clinici, 300 pazienti (59 %) hanno presentato un’infezione. Erano incluseinfezioni batteriche, virali o fungine. Centoquattro dei 511 pazienti (20 %) hanno presentato infezioni di Grado ? 3. Ventotto dei 511 pazienti (5 %) hanno presentato un’infezione fatale.

Neutropenia

Dei 511 pazienti che hanno ricevuto ofatumumab negli studi clinici, 139 pazienti (27 %) hanno presentato un evento avverso associato ad una riduzione della conta dei neutrofili; 118 (23 %) dei 511 pazienti hanno presentato eventi avversi associati ad una riduzione della conta dei neutrofili di Grado? 3. Quarantadue (8 %) hanno presentato un evento avverso associato ad una riduzione della conta dei neutrofili.

Nello studio principale nella LLC non trattata (OMB110911), neutropenia prolungata (definita come neutropenia di Grado 3 o 4 non risolta tra i giorni 24 e 42 dell’ultimo trattamento) è stata riportata in 41 pazienti (23 pazienti trattati con ofatumumab e clorambucile, 18 pazienti trattati con clorambucile da solo). Nove pazienti trattati con ofatumumab e clorambucile, e tre pazienti trattati con clorambucile da solo hanno presentato una comparsa tardiva della neutropenia, definita come neutropenia di

Grado 3 o 4 che inizia almeno 42 giorni dopo l’ultimo trattamento.

Cardiovascolari

L’effetto di dosi multiple di Arzerra sull’intervallo QTc è stato valutato in un’analisi aggregata di studi clinici in aperto in pazienti con LLC (N=85). Nell’analisi aggregata sono stati osservati aumenti sopra i 5 msec nella media/mediana degli intervalli QT/QTc. Non sono stati rilevati ampi cambiamenti nella media dell’intervallo QTc (ovvero, > 20 millisecondi). Nessuno dei pazienti ha presentato un aumento del QTc > 500 msec. Non è stato rilevato un aumento del QTc dipendente dalla concentrazione.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V

.

Arzerra 100 mg concentrato per soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

Reazioni legate all’infusione

Ofatumumab per via endovenosa è stato associato a reazioni legate all’infusione. Queste reazioni possono portare alla sospensione temporanea o all’interruzione del trattamento. Il pre-trattamento attenua le reazioni legate all’infusione ma queste possono ancora presentarsi, soprattutto durante la prima infusione. Le reazioni legate all’infusione possono includere, ma non si limitano a, eventi

anafilattoidi, broncospasmo, eventi cardiaci (ad esempio ischemia del miocardio / infarto, bradicardia), brividi/rigidità, tosse, sindrome da rilascio di citochine, diarrea, dispnea, affaticamento, arrossamento, ipertensione, ipotensione, nausea, dolore, edema polmonare, prurito, piressia, eruzione cutanea e orticaria. In casi rari, queste reazioni possono portare al decesso. Anche con il pre-trattamento, sono state riportate reazioni gravi, inclusa sindrome da rilascio di citochine, a seguito dell’utilizzo di ofatumumab. In caso di gravi reazioni legate all’infusione, deve essere interrotta immediatamente l’infusione di Arzerra ed istituito il trattamento sintomatico (vedere paragrafo 4.2).

Le reazioni legate all’infusione si verificano piĂ¹ frequentemente al primo giorno di infusione e tendono a diminuire con le infusioni successive. I pazienti con anamnesi di riduzione della funzionalitĂ  polmonare possono presentare un rischio maggiore di complicanze polmonari da reazioni gravi e devono essere monitorati attentamente durante l’infusione di ofatumumab.

Sindrome da lisi tumorale

Nei pazienti con LLC puĂ² verificarsi la sindrome da lisi tumorale (SLT) con l’utilizzo di ofatumumab. I fattori di rischio per la SLT includono un’elevata massa tumorale, alte concentrazioni di cellule circolanti (? 25.000/mm3), ipovolemia, insufficienza renale, elevati livelli pre-trattamento di acido urico ed elevati livelli di lattato deidrogenasi. Il trattamento della SLT include la correzione delle anomalie elettrolitiche, il monitoraggio della funzione renale, il mantenimento dell’equilibrio dei liquidi e trattamenti di supporto.

Leucoencefalopatia multifocale progressiva

Leucoencefalopatia multifocale progressiva (LMP) e decesso sono stati riportati in pazienti con LLC che ricevevano terapia farmacologica citotossica, inclusa terapia con ofatumumab. Si deve prendere in considerazione una diagnosi di LMP in qualsiasi paziente di Arzerra che segnala la comparsa di nuovi, o la modifica di pre-esistenti, segni o sintomi neurologici. Se si sospetta una diagnosi di LMP, Arzerra deve essere interrotto e si deve prendere in considerazione il consulto con un neurologo.

Immunizzazione

Non sono state studiate la sicurezza e la capacitĂ  di generare una risposta primaria o anamnestica ad una immunizzazione con vaccini attenuati o inattivati durante il trattamento con ofatumumab. La risposta alla vaccinazione puĂ² essere ridotta nel caso le cellule B siano diminuite. A causa del rischio di infezioni, la somministrazione di vaccini vivi attenuati deve essere evitata durante e dopo il trattamento con ofatumumab, fino a quando la conta delle cellule B non si sia normalizzata. Si devono prendere in considerazione i rischi e i benefici di vaccinare i pazienti durante la terapia con ofatumumab.

Epatite B

In pazienti trattati con medicinali, incluso Arzerra, classificati come anticorpi citolitici diretti contro il CD-20 si sono verificate infezione e riattivazione del virus dell’epatite B (HBV), che in alcuni casi hanno causato epatite fulminante, insufficienza epatica e morte. Sono stati riportati casi in pazienti che erano positivi per l’antigene di superficie dell’epatite B (HBsAg) e anche in quelli che erano positivi all’anticorpo core dell’epatite B (anti-HBc) ma HBsAg negativi. Si è verificata riattivazione anche nei pazienti che sembravano aver risolto l’infezione da epatite B (cioè HBsAg negativi, anti-HBc positivi, e positivi per l’anticorpo di superficie dell’epatite B [anti-HBs]).

La riattivazione del HBV è definita come l’improvviso aumento della replicazione del HBV che si manifesta come un rapido aumento nel siero dei livelli di HBV DNA o nella rilevazione di HBsAg in un soggetto che era precedentemente HBsAg negativo e anti-HBc positivo. La riattivazione della replicazione di HBV è spesso seguita da epatite, ovvero da un aumento dei livelli di transaminasi e, nei casi gravi, da un aumento dei livelli di bilirubina, da insufficienza epatica e da morte.

Prima di iniziare il trattamento con Arzerra, tutti i pazienti devono essere stati esaminati per l’infezione HBV, misurando HBsAg e anti-HBc. Per i pazienti che mostrano evidenza di una precedente infezione da epatite B (HBsAg negativi, anti-HBc positivi), devono essere consultati medici esperti nel trattamento dell’epatite B per quanto riguarda il monitoraggio e l’inizio della terapia antivirale HBV. Il trattamento con Arzerra non deve essere iniziato nei pazienti con evidenza di

infezione da epatite B in atto (HBsAg positivi) fino a quando l’infezione non sia stata adeguatamente trattata.

I pazienti con evidenza di precedente infezione da HBV devono essere monitorati per evidenziare segni clinici e di laboratorio di epatite o di riattivazione di HBV, durante il trattamento e per 6-12 mesi dopo l’ultima infusione di Arzerra. La riattivazione del HBV è stata segnalata fino a 12 mesi dopo il completamento della terapia. L’interruzione della terapia antivirale HBV deve essere discussa con medici esperti nel trattamento dell’epatite B.

Nei pazienti che sviluppano riattivazione del HBV durante il trattamento con Arzerra, si deve interrompere immediatamente Arzerra e qualsiasi chemioterapia concomitante, e istituire un trattamento appropriato. Non esistono dati sufficienti riguardanti la sicurezza della ripresa del trattamento con Arzerra nei pazienti che sviluppano la riattivazione del HBV. La ripresa del trattamento con Arzerra nei pazienti nei quali la riattivazione del HBV si è risolta deve essere discussa con medici esperti nel trattamento dell’epatite B.

Apparato cardiovascolare

I pazienti con anamnesi di malattia cardiaca devono essere attentamente monitorati. Arzerra deve essere interrotto nei pazienti che presentano aritmie cardiache gravi o a rischio di vita.

L’effetto di dosi multiple di Arzerra sull’intervallo QTc è stato valutato in un’analisi aggregata di tre studi in aperto in pazienti con LLC (N=85). Aumenti sopra i 5 millisecondi sono stati osservati negli intervalli QT/QTc medi/mediani in un’analisi aggregata. Non sono stati rilevati grandi cambiamenti nella media dell’intervallo QTc (cioè > 20 millisecondi). Nessuno dei pazienti ha avuto un aumento del QTc maggiore di 500 millisecondi. Non è stato rilevato un aumento del QTc dipendente dalla concentrazione. Si raccomanda un controllo nei pazienti degli elettroliti come potassio e magnesio prima e durante la somministrazione di ofatumumab. Anomalie degli elettroliti devono essere corrette.L’effetto di ofatumumab nei pazienti con intervalli QT prolungati (ad esempio acquisito o congenito) non è noto.

Ostruzione intestinale

Ostruzione intestinale è stata riportata in pazienti che ricevevano una terapia con anticorpi monoclonali anti-CD20, incluso ofatumumab. I pazienti che presentano dolore addominale, specialmente all’inizio del ciclo della terapia con ofatumumab, devono essere valutati e deve essere istituito un trattamento appropriato.

Monitoraggio degli esami di laboratorio

Citopenia, compresa neutropenia prolungata e ad insorgenza tardiva, sono state riportate durante la terapia con ofatumumab.La conta ematica completa, inclusi i neutrofili, e la conta piastrinica devono essere effettuate ad intervalli regolari durante la terapia con ofatumumab e piĂ¹ frequentemente nei pazienti che sviluppano citopenia.

Contenuto di sodio

Questo medicinale contiene 34,8 mg di sodio in una dose di 300 mg, 116 mg di sodio in una dose di1.000 mg e 232 mg di sodio in una dose di 2.000 mg. CiĂ² deve essere tenuto in considerazione nei pazienti con una dieta a contenuto controllato di sodio.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco