Erleada: effetti collaterali e controindicazioni

Erleada: effetti collaterali e controindicazioni

Erleada (Apalutamide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Erleada è indicato:

negli uomini adulti per il trattamento del carcinoma prostatico resistente alla castrazione non metastatico (nmCRPC) che sono ad alto rischio di sviluppare malattia metastatica (vedere paragrafo 5.1).

negli uomini adulti per il trattamento del carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni (mHSPC) in combinazione con terapia di deprivazione androgenica (ADT) (vedere

paragrafo 5.1).

Erleada: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Erleada ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Erleada, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Erleada: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Donne in età fertile o in stato di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Erleada: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più comuni sono: affaticamento (26%), eruzione cutanea (26% di qualsiasi grado e 6% di grado 3 o 4), ipertensione (22%), vampate di calore (18%), artralgia (17%), diarrea (16%), cadute (13%) e calo ponderale (13%). Altre reazioni avverse importanti comprendono fratture (11%) e ipotiroidismo (8%).

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse osservate durante gli studi clinici sono elencate di seguito per categoria di frequenza. Le categorie di frequenza sono definite come segue: molto comune (?1/10), comune (?1/100, <1/10), non comune (?1/1.000, <1/100), raro (?1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascun raggruppamento di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente.

Tabella 1: Reazioni avverse identificate negli studi clinici

Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa e frequenza
Patologie endocrine Comune: ipotiroidismo*
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia
Patologie del sistema nervoso Comune: disgeusia
Non comune: crisi convulsiva# (vedere paragrafo 4.4)
Patologie cardiache Comune: patologia cardiaca ischemica§
Non noto: prolungamento del QT (vedere paragrafì nota:
4.4 e 4.5)
Patologie vascolari Molto comune: vampate di calore, ipertensione
Patologie gastrointestinali Molto comune: diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: eruzione cutanea**
Comune: prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune: frattura+, artralgia
Comune: spasmi muscolari
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: affaticamento
Esami Molto comune: calo ponderale
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni
da procedura
Molto comune: cadute

* Sono compresi ipotiroidismo, aumento dei livelli ematici di ormone tireostimolante, riduzione dei livelli di tiroxina, tiroidite autoimmune, riduzione dei livelli di tiroxina libera, riduzione dei livelli di triiodotironina

# È compreso il morso della lingua

** Vedere “eruzione cutanea” sotto “Descrizione delle reazioni avverse selezionate”

+ Sono comprese frattura costale, frattura vertebrale lombare, frattura spinale da compressione, frattura spinale, frattura

del piede, frattura dell’anca, frattura dell’omero, frattura vertebrale toracica, frattura degli arti superiori, frattura dell’osso sacro, frattura della mano, frattura del pube, frattura dell’acetabolo, frattura della caviglia, frattura da compressione, frattura della cartilagine costale, frattura delle ossa facciali, frattura degli arti inferiori, frattura osteoporotica, frattura del polso, frattura da avulsione, frattura del perone, frattura del coccige, frattura del bacino, frattura del radio, frattura sternale, frattura da stress, frattura traumatica, frattura vertebrale cervicale, frattura del collo femorale, frattura della tibia. Vedere sotto.

§ Sono compresi angina pectoris, angina instabile, infarto miocardico, infarto miocardico acuto, occlusione delle arterie

coronarie, stenosi delle arterie coronarie, sindrome coronarica acuta, aterosclerosi delle arterie coronarie, anomalie nel test da sforzo cardiaco, aumento della troponina, ischemia miocardica

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Eruzione cutanea

L’eruzione cutanea associata ad apalutamide è stata descritta più comunemente come eruzione maculare o maculo-papulare. L’eruzione cutanea comprendeva eritema, eruzione maculo-papulare, eruzione generalizzata, orticaria, eruzione pruriginosa, eruzione maculare, congiuntivite, eritema multiforme, eruzione papulare, eruzione esfoliativa, eruzione genitale, eruzione eritematosa, stomatite, eruzione da farmaco, ulcere orali, eruzione pustolosa, vesciche, papule, pemfigoide, erosione cutanea, dermatite ed eruzione vescicolare. L’eruzione cutanea è stata riportata come reazione avversa nel 26% dei pazienti trattati con apalutamide. Eruzioni cutanee di grado 3 (definite come eruzioni che interessano >30% della superficie corporea [BSA]) sono state riportate nel 6% dei pazienti trattati con apalutamide.

La mediana dei giorni all’esordio dell’eruzione cutanea è stata di 83 giorni. Nel 78% dei pazienti, l’eruzione cutanea si è risolta con una mediana di 78 giorni alla risoluzione. I medicinali utilizzati comprendevano corticosteroidi topici e antistaminici oralie il 19% dei pazienti ha ricevuto corticosteroidi sistemici. Tra i pazienti con eruzione cutanea, nel 28% dei casi la somministrazione è stata interrotta e nel 14% dei casi la dose è stata ridotta (vedere paragrafo 4.2). Il 59% dei pazienti sottoposti a interruzione della somministrazione ha manifestato una recidiva dell’eruzione cutanea. L’eruzione cutanea ha reso necessaria l’interruzione del trattamento con apalutamide nel 7% dei pazienti che hanno manifestato eruzione cutanea.

Cadute e fratture

Nello studio ARN-509-003, casi di fratture sono stati riportati nell’11,7% dei pazienti trattati con apalutamide e nel 6,5% dei pazienti trattati con placebo. Metà dei pazienti aveva subito una caduta nei 7 giorni precedenti l’evento di frattura in entrambi i gruppi di trattamento. Casi di caduta sono stati riportati nel 15,6% dei pazienti trattati con apalutamide rispetto al 9,0% dei pazienti trattati con placebo. Valutare i pazienti per il rischio di fratture e cadute. (vedere paragrafo 4.4).

Cardiopatie ischemiche

In uno studio randomizzato (SPARTAN) di pazienti con nmCRPC, si sono verificate cardiopatie ischemiche nel 4% dei pazienti trattati con apalutamide e nel 3% dei pazienti trattati con placebo. In uno studio randomizzato (TITAN) in pazienti con mHSPC, si sono verificate cardiopatie ischemiche nel 4% dei pazienti trattati con apalutamide e nel 2% dei pazienti trattati con placebo.

Complessivamente nei due studi SPARTAN e TITAN 6 pazienti (0,5%) trattati con apalutamide e

2 pazienti (0,2%) trattati con placebo sono deceduti per una cardiopatia ischemica (vedere paragrafo 4.4).

Ipotiroidismo

Casi di ipotiroidismo sono stati riportati nell’8% dei pazienti trattati con apalutamide e nel 2% dei pazienti trattati con placebo in base alle rilevazioni dell’ormone tireostimolante (TSH) eseguite ogni 4 mesi. Non sono stati osservati eventi avversi di grado 3 o 4. L’ipotiroidismo è stato osservato nel 30% dei pazienti già sottoposti a terapia sostitutiva tiroidea nel braccio con apalutamide e nel 3% dei pazienti nel braccio con placebo. Nei pazienti non sottoposti a terapia sostitutiva tiroidea, l’ipotiroidismo si è verificato nel 7% dei pazienti trattati con apalutamide e nel 2% dei pazienti trattati con placebo. Se clinicamente indicato, è necessario iniziare la terapia sostitutiva tiroidea o aggiustare la relativa dose (vedere paragrafo 4.5).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di segnalazione nazionale riportato nell’allegato V.

Erleada: avvertenze per l’uso

Convulsioni

Erleada non è raccomandato nei pazienti con anamnesi di crisi convulsive o altri fattori predisponenti, inclusi, ma non limitati a lesioni cerebrali sottostanti, infarto recente (entro un anno), tumori cerebrali primari o metastasi cerebrali. Se si manifesta una crisi convulsiva durante il trattamento con Erleada, il trattamento deve essere interrotto definitivamente. Il rischio di crisi convulsive può aumentare nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che riducono la soglia convulsiva.

In due studi randomizzati (SPARTAN e TITAN), lo 0,4% dei pazienti trattati con apalutamide e lo 0,2% dei pazienti trattati con placebo ha manifestato crisi convulsive. Questi studi hanno escluso pazienti con anamnesi di crisi convulsive o fattori che predispongono allo sviluppo di crisi convulsive.

Non vi è alcuna esperienza clinica nella risomministrazione di Erleada a pazienti che hanno manifestato una crisi convulsiva.

Cadute e fratture

Si sono verificate cadute e fratture in pazienti che hanno ricevuto apalutamide (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere valutati per il rischio di frattura e cadute prima di iniziare la terapia con Erleada e devono continuare a essere monitorati e gestiti secondo le linee guida di trattamento stabilite e deve essere considerato l’uso di agenti mirati alle ossa.

Cardiopatie ischemiche

Nei pazienti trattati con apalutamide si sono verificate cardiopatie ischemiche, inclusi eventi con decorso fatale (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte dei pazienti presentava fattori di rischio cardiaco. I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di cardiopatie ischemiche e la gestione dei fattori di rischio cardiaco quali ipertensione, diabete o dislipidemia deve essere ottimizzata secondo lo standard di cura.

Uso concomitante con altri medicinali

Apalutamide è un potente induttore enzimatico e può determinare la perdita di efficacia di molti medicinali di uso comune (vedere paragrafo 4.5). Pertanto, nel momento in cui viene avviato il trattamento con apalutamide è necessario eseguire un controllo dei medicinali concomitanti. L’uso concomitante di apalutamide con medicinali che sono substrati sensibili di molti enzimi metabolizzanti o trasportatori (vedere paragrafo 4.5) deve essere generalmente evitato qualora il loro effetto terapeutico sia di fondamentale importanza per il paziente e nel caso in cui non sia possibile apportare facilmente aggiustamenti della dose in base al monitoraggio dell’efficacia o alle concentrazioni plasmatiche.

Malattia cardiovascolare recente

I pazienti con malattie cardiovascolari clinicamente significative negli ultimi 6 mesi, tra cui angina grave/instabile, infarto miocardico, insufficienza cardiaca congestizia sintomatica, eventi tromboembolici arteriosi o venosi (es. embolia polmonare, evento cerebrovascolare inclusi attacchi ischemici transitori) o aritmie ventricolari clinicamente significative sono stati esclusi dagli studi clinici. Pertanto, la sicurezza di apalutamide in questi pazienti non è stata stabilita. Se viene prescritto Erleada, i pazienti con malattia cardiovascolare clinicamente significativa devono essere monitorati per fattori di rischio come ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia o altre malattie cardio-metaboliche (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere trattati, se appropriato, dopo l’inizio della terapia con Erleada per queste condizioni secondo le linee guida di trattamento stabilite.

La terapia di deprivazione androgenica potrebbe prolungare l’intervallo QT

Nei pazienti con anamnesi positiva o fattori di rischio per prolungamento dell’intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che potrebbero prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), i medici devono valutare il rapporto beneficio/rischio, inclusa la possibilità di torsioni di punta, prima di iniziare il trattamento con Erleada.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco