Firmagon: effetti collaterali e controindicazioni

Firmagon: effetti collaterali e controindicazioni

Firmagon 120 mg (Degarelix Acetato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

FIRMAGON è un antagonista dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) indicato per il trattamento di pazienti maschi adulti con tumore della prostata ormono-dipendente in stadio avanzato.

Firmagon 120 mg: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Firmagon 120 mg ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Firmagon 120 mg, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Firmagon 120 mg: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati nel paragrafo 6.

Firmagon 120 mg: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Gli effetti indesiderati piĂ¹ comunemente osservati durante il trattamento con degarelix in studi di conferma di fase III (N=409) sono dovuti agli effetti fisiologici attesi della soppressione di testosterone, e comprendono vampate e aumento di peso (osservati nel 25% e nel 7%, rispettivamente, dei pazienti trattati per un anno), o reazioni avverse al sito di iniezione. E’ stata riportata la comparsa transitoria di brividi, febbre o sintomi simil-influenzali (rispettivamente nel 3%, 2% e 1% dei pazienti) qualche ora dopo la somministrazione.

Le reazioni avverse al sito di iniezione riportate sono state soprattutto dolore ed eritema, riportati nel 28% e 17% dei pazienti, rispettivamente, sono stati riportati con minore frequenza gonfiore (6%), indurimento (4%) e formazione di noduli (3%). Questi eventi si sono verificati soprattutto con la dose iniziale mentre durante la terapia di mantenimento alla dose di 80 mg l’incidenza di questi eventi ogni 100 iniezioni è stata: 3 per dolore e <1 per eritema, gonfiore, noduli e indurimento. Gli eventi avversi riportati sono stati per la maggior parte transitori, di intensitĂ  da lieve a moderata e hanno portato a pochi casi di interruzione (<1%). Sono state riportate molto raramente reazioni gravi al sito di iniezione quali infezioni al sito di iniezione, ascesso al sito di iniezione o necrosi al sito di iniezione che possono richiedere trattamento chirurgico/drenaggio.

Elenco tabulato delle reazioni avverse

La frequenza degli effetti indesiderati sotto riportati è definita secondo le convenzioni seguenti:

Molto comune (? 1/10); comune (? 1/100 e < 1/10); non comune (? 1/1.000 e < 1/100), raro (? 1/10.000 e

< 1/1000) e molto raro (< 1/10.000). Per ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati sono presentati in ordine discendente di gravitĂ .

Tabella 1: Frequenza delle reazioni avverse riportate in 1259 pazienti trattati per un totale di 1781 pazienti in un anno (studi di fase II e III) e dalle segnalazioni post-marketing.

Sistemi e organi
secondo MedDRA (SOC)
Molto comuni Comuni Non comuni Rari
Disordini del sistema ematico e
linfatico
Anemia* Febbre
neutropenica
Disordini del
sistema immunitario
IpersensibilitĂ  Reazioni anafilattoidi
Disturbi del metabolismo e della
nutrizione
Aumento di peso* Iperglicemia/Diabe te mellito, aumento
del colesterolo, diminuzione di peso, diminuzione
dell’appetito, variazioni del
calcio ematico
Disturbi psichiatrici Insonnia Depressione,
diminuzione della libido*
Disordini del Sistema Nervoso Capogiri, cefalea Alterazioni
psichiche, ipoestesia
Disordini dell’occhio Visione offuscata
Disturbi cardiaci Aritmia cardiaca
(compresa fibrillazione atriale), palpitazioni, prolungamento dell’intervallo QT* (vedere paragrafì 4.4 e 4.5)
Infarto del
miocardio, insufficienza cardiaca
Disordini vascolari Vampate* Ipertensione,
reazioni vasovagali (compresa ipotensione)
Disordini
dell’apparato respiratorio, toracico e del mediastino
Dispnea
Disordini
gastrointestinali
Diarrea, nausea Costipazione,
vomito, dolore addominale, disturbi addominali, secchezza della bocca
Disordini
epatobiliari
Aumento delle
transaminasi epatiche
Aumento della
bilirubina, aumento della fosfatasi alcalina
Disordini della cute
e del tessuto sottocutaneo
Iperidrosi (compresa
sudorazione notturna)*, eruzione cutanea
Orticaria, noduli
cutanei, alopecia, prurito, eritema
Disordini
muscoloscheletrici, del tessuto connettivo e delle ossa
Dolore e disturbi
muscoloscheletrici
Osteoporosi/osteop
enia, artralgia, debolezza muscolare, spasmi muscolari, edema/rigiditĂ  articolare
Rabdomiolisi
Disordini renali e
urinari
Pollachiuria,
urgenza minzionale, disuria, nicturia, compromissione renale, incontinenza
Disordini
dell’apparato riproduttivo e della mammella
Ginecomastia*, atrofia
testicolare*, disfunzione erettile*
Dolore testicolare,
dolore al seno, dolore pelvico, irritazione genitale, insufficienza eiaculatoria
Disordini generali e
al sito di somministrazione
Reazioni avverse
al sito di iniezione
Brividi, febbre, fatica*,
sindrome simil- influenzale
Malessere, edema
periferico

*Conseguenza fisiologica nota della soppressione di testosterone

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Variazioni dei parametri di laboratorio

Le variazioni dei parametri di laboratorio osservate durante un anno di trattamento nello studio di conferma di fase III (N=409) sono risultate nello stesso intervallo sia nel gruppo trattato con degarelix che in quello trattato con GnRH-agonista (leuprorelina) quale farmaco di confronto. Valori marcatamente anormali (>3*LSN) delle transaminasi epatiche (ALT, AST e GGT) sono stati osservati nel 2-6% dei pazienti con

valori normali all’inizio del trattamento dopo terapia con entrambi i farmaci. Nei pazienti con valori normali prima del trattamento, sono state osservate diminuzioni marcate dei valori ematologici, ematocrito (<0,37) ed emoglobina (<115 g/l), rispettivamente nel 40% e 13-15% dopo trattamento con entrambi i farmaci. Non è noto in quale misura tale diminuzione dei valori ematologici sia attribuibile alla patologia sottostante oppure sia conseguenza della terapia da deprivazione androgenica. Valori marcatamente anormali di potassio

(>5,8 mmol/l), creatinina (>177 µmol/l) e BUN (>10,7 mmol/l) in pazienti con valori normali prima del trattamento, sono stati osservati rispettivamente nel 6%, 2% e 15% dei pazienti trattati con degarelix e nel 3%, 2% e 14% dei pazienti trattati con leuprorelina.

Variazioni nei valori ECG

Le variazioni delle misurazioni ECG osservate durante un anno di trattamento nello studio di conferma di fase III (N=409) sono risultate nello stesso intervallo sia nel gruppo trattato con degarelix che in quello trattato con GnRH-agonista (leuprorelina) quale farmaco di confronto. Tre pazienti (<1%) su 409 nel gruppo degarelix e 4 (2%) su 201 nel gruppo leuprorelina 7,5 mg, hanno avuto un QTcF>500 msec. Dai valori basali alla fine dello studio le variazioni medie del QTcF sono state di 12,0 msec nel gruppo degarelix e di

16,7 msec nel gruppo leuprorelina.

La mancanza di effetto intrinseco di degarelix su ripolarizzazione cardiaca (QTcF), frequenza cardiaca, conduzione AV, depolarizzazione cardiaca, o sulla morfologia dell’onda T o U è stata confermata da uno studio approfondito sul QT in soggetti sani (N=80) che ricevevano un’infusione e.v. di degarelix nell’arco di 60 min, raggiungendo una Cmax media di 222 ng/ml, approssimativamente 3-4 volte la Cmax ottenuta durante il trattamento del cancro prostatico.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospettatramite il sistema nazionale di

segnalazione riportato nell’Allegato V.

Firmagon 120 mg: avvertenze per l’uso

Effetti sull’intervallo QT/QTc

La terapia di deprivazione androgenica a lungo termine puĂ² prolungare l’intervallo QT. Nello studio di conferma che ha messo a confronto FIRMAGON con leuprorelina sono stati effettuati elettrocardiogrammi (ECG) periodici (mensili) di controllo; con entrambe le terapie è stato osservato un intervallo QT/QTc superiore a 450 msec in circa il 20% dei pazienti e superiori a 500 msec nell’1% e 2% rispettivamente dei pazienti del gruppo degarelix e leuprorelina (vedere paragrafo 5.1).

FIRMAGON non è stato studiato in pazienti con anamnesi di intervallo QT corretto al di sopra di 450 msec, in pazienti con anamnesi positiva o fattori di rischio per torsione di punta e in pazienti in terapia concomitante con farmaci che possono prolungare l’intervallo QT. Pertanto, in tali pazienti deve essere attentamente valutato il rapporto rischio/beneficio del trattamento con FIRMAGON (vedere paragrafì 4.5 e 4.8).

Uno studio approfondito sul QT ha mostrato che non vi era un effetto intrinseco di degarelix sull’intervallo QT/QTc (vedere paragrafo 4.8).

Compromissione epatica

Pazienti con problemi epatici noti o sospetti non sono stati inclusi negli studi clinici a lungo termine con degarelix. Sono stati osservati aumenti moderati, transitori di ALT e AST, non accompagnati da aumenti di bilirubina o da sintomi clinici. Si raccomanda il monitoraggio della funzionalità epatica nei pazienti con disordini epatici noti o sospetti durante il trattamento. La farmacocinetica di degarelix è stata studiata dopo somministrazione singola endovenosa in soggetti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione renale

Degarelix non è stato studiato in pazienti con insuffienza renale grave, perciĂ² in tali pazienti si raccomanda cautela.

IpersensibilitĂ 

Degarelix non è stato studiato in pazienti con anamnesi di asma grave non trattata, reazioni anafilattiche o orticaria grave o angioedema.

Variazioni della densitĂ  ossea

Nella letteratura medica sono stati riportati casi di diminuzione della densitĂ  ossea in uomini sottoposti a orchiectomia o trattati con GnRH agonisti. Si puĂ² supporre che lunghi periodi di soppressione dei livelli di testosterone nell’uomo possano avere effetti sulla densitĂ  ossea. La densitĂ  ossea non è stata misurata in corso di trattamento con degarelix.

Tolleranza al glucosio

Una riduzione della tolleranza al glucosio è stata osservata in uomini sottoposti a orchiectomia o trattati con GnRH agonisti. PuĂ² essere osservato lo sviluppo o l’aggravamento di diabete, pertanto i pazienti diabetici devono essere sottoposti a piĂ¹ frequente monitoraggio dei livelli ematici di glucosio quando siano sottoposti a terapia di deprivazione androgenica. L’effetto di degarelix sui livelli di insulina e glucosio non è stato studiato.

Malattie cardiovascolari

In pazienti sottoposti a trattamento di deprivazione androgenica, sono state riportate in letteratura malattie cardiovascolari quali ictus e infarto del miocardio. Pertanto, si devono tenere in considerazione tutti i fattori di rischio cardiovascolare.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco