Gonapeptyl: effetti collaterali e controindicazioni

Gonapeptyl: effetti collaterali e controindicazioni

Gonapeptyl depot (Triptorelina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

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Nell’uomo:

Trattamento del cancro prostatico ormone-dipendente in stadio localmente avanzato o metastatico.

Nella donna:

Riduzione preoperatoria della dimensione dei miomi uterini sintomatici al fine di ridurre sintomi emorragici e dolore.

Endometriosi sintomatica confermata per via laparoscopica, per la soppressione dell’ormonogenesi ovarica quando la terapia chirurgica non è indicata.

Nei bambini:

Trattamento della pubertĂ  precoce centrale confermata (bambine di etĂ  inferiore a 9 anni, bambini di etĂ  inferiore a 10 anni).

Gonapeptyl depot: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Gonapeptyl depot ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Gonapeptyl depot, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Gonapeptyl depot: controindicazioni

Generali:

IpersensibilitĂ  nota alla triptorelina, poli-(d,l lactide coglicolide), destrano, o uno qualsiasi degli eccipienti.

Ipersensibilità all’ormone rilasciante gonadotropine (GnRH) o altri analoghi del GnRH.

Nella donna:

Gravidanza

Periodo di allattamento

4.4

Gonapeptyl depot: effetti collaterali

Sono di seguito elencate le reazioni avverse riportate dai pazienti trattati con triptorelina nel corso di studi clinici e derivati dalla farmacovigilanza post-marketing.

A causa della diminuzione dei livelli di testosterone o di estrogeni, la maggioranza dei pazienti può incorrere in reazioni avverse, tra le quali le più frequentemente riportate sono le vampate di calore (30% nell’uomo e 75-100% nella donna). Inoltre si può verificare impotenza e diminuzione della libido nel 30-40% dei pazienti maschi mentre più del 10% delle donne può incorrere in reazioni avverse quali emorragie/spotting, sudorazione, secchezza vaginale e/o dispareunia, diminuzione della libido, cefalea e variazioni dell’umore.

A causa dell’aumento dei livelli di testosterone durante la prima settimana di trattamento, si può osservare un peggioramento di diversi sintomi e disturbi (es.: ostruzione urinaria, dolore scheletrico da metastasi, compressione del midollo spinale, affaticamento muscolare e edema linfatico delle gambe). In alcuni casi è stata segnalata ostruzione urinaria con diminuzione della funzionalità renale nonché compressione neurologica con astenia e parestesia delle gambe.

Tollerabilità generale nell’uomo (si veda paragrafo "Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego")

Come osservato nelle terapie con altri GnRH agonisti o a seguito di castrazione chirurgica, gli eventi avversi più comunemente osservati associabili al trattamento con triptorelina sono dovuti all’effetto farmacologico atteso: aumento iniziale dei livelli di testosterone seguito dalla soppressione pressoché completa dello stesso. Tali effetti comprendono vampate di calore (50%), disfunzione erettile e diminuzione della libido.

Si riportano di seguito le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento con triptorelina. La maggior parte di esse è notoriamente correlata alla castrazione chimica o chirurgica.

Uomini

Sistemi e organi secondo MedDRA Molto comune Comune Non comune Non noto
Infezioni e infestazioni Nasofaringite
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Reazioni anafilattiche
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito Aumento dell’appetito, gotta, diabete mellito
Disturbi psichiatrici Diminuzione della libido Cambiamenti d’umore, umore depresso, depressione,disturbi del sonno Insonnia, stato confusionale, diminuzione dell’attività, umore euforico, ansia, perdita di libido
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri, parestesia, compromissione della memoria, disgeusia, sonnolenza, distasia
Patologie dell’occhio Sensibilità oculare anormale, compromissione della visione, visione offuscata
Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito, vertigini
Patologie vascolari Vampate di calore Embolia, ipertensione Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Asma aggravata Dispnea, ortopnea, epistassi
Patologie gastrointestinali Nausea Dolore addominale superiore, bocca secca Dolore addominale, costipazione, diarrea, vomito, distensione dell’addome, flatulenza, gastralgia
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Iperidrosi Ipotricosi, alopecia Acne, prurito, eruzione cutanea, vescicole, angioedema, orticaria, porpora
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Dolore osseo Mialgia, artralgia Dolore dorsale, dolore muscolo scheletrico, dolore agli arti, spasmi muscolari, debolezza muscolare, rigidità articolare, gonfiore articolare, rigidità muscoloscheletrica, osteoartrite
Patologie renali e urinarie Disuria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile Ginecomastia Atrofia testicolare Dolore alle mammelle, dolore ai testicoli, mancanza di eiaculazione
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento, reazioni nella sede di iniezione, dolore nella sede di iniezione, irritabilità Astenia, eritema nella sede di iniezione, infiammazione nella sede di iniezione, edema, dolore, brividi, dolore toracico, malattia simil-influenzale, piressia, malessere
Esami diagnostici Aumento dei valori ematici di lattato deidrogenasi, gammaglutamiltransferasi, aspartato-aminotransferasi, alanin-aminotransferasi, aumento di peso, diminuzione di peso Aumento dei valori ematici di creatinina, aumento della pressione arteriosa, aumento dei valori ematici di urea, fosfatasi alcalina, aumento della temperatura corporea

La triptorelina provoca aumenti transitori dei livelli di testosterone circolante entro la prima settimana dopo la prima iniezione della formulazione a rilascio prolungato. A causa di questo innalzamento iniziale dei livelli di testosterone in circolo, una piccola percentuale di pazienti (≤ 5%) può manifestare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del tumore prostatico (riesacerbazione tumorale), che si manifesta normalmente con un aumento dei sintomi urinari (< 2%) e con dolore metastatico (5%), che possono essere controllati con trattamento sintomatico. Questi sintomi sono transitori e di solito scompaiono entro una-due settimane.

Si sono verificati casi isolati di esacerbazione dei sintomi della malattia, quali ostruzione uretrale o compressione del midollo spinale da metastasi. Pertanto, pazienti con lesioni vertebrali metastatiche e/o ostruzione delle vie urinarie superiori o inferiori devono essere tenuti sotto attento controllo durante le prime settimane di terapia (si veda "Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego").

L’uso di GnRH agonisti per il trattamento del cancro della prostata può essere associato a aumentata perdita ossea e portare a osteoporosi con aumento del rischio di fratture.

Tollerabilità generale nella donna (si veda paragrafo "Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego")

Quale conseguenza della diminuzione dei livelli di estrogeni, gli eventi avversi più comunemente segnalati (attesi nel 10% delle donne o più) sono stati cefalea, diminuzione della libido, disturbi del sonno, cambiamenti d’umore, dispareunia, dismenorrea, emorragia genitale, sindrome da iperstimolazione ovarica, ipertrofia ovarica, dolore pelvico, dolore addominale, secchezza vulvovaginale, iperidrosi, vampate di calore e astenia.

Si riportano di seguito le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento con triptorelina. La maggior parte di esse è notoriamente correlata alla castrazione chimica o chirurgica.

Donne

Sistemi e organi secondo MedDRA Molto comune Comune Non comune Non noto
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Reazioni anafilattiche
Disturbi psichiatrici Diminuzione della libido, cambiamenti d’umore, disturbi del sonno Umore depresso, depressione Stato confusionale, ansia
Patologie del sistema nervoso Cefalea Parestesia Capogiri
Patologie dell’occhio Compromissione della visione Visione offuscata
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini
Patologie vascolari Vampate di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea
Patologie gastrointestinali Dolore addominale Nausea Fastidio all’addome, diarrea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Iperidrosi Prurito, eruzione cutanea, angioedema, orticaria
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Dolore osseo Mialgia, artralgia Dolore dorsale Patologie ossee*, spasmi muscolari, debolezza muscolare
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Emorragia vaginale, secchezza vulvovaginale, dispareunia, dismenorrea, sindrome da iperstimolazione ovarica, ipertrofia ovarica, dolore pelvico Dolore alle mammelle, menorragia, metrorragia, amenorrea
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Affaticamento, reazioni nella sede di iniezione, dolore nella sede di iniezione, irritabilità Eritema nella sede di iniezione, infiammazione nella sede di iniezione, piressia, malessere
Esami diagnostici Aumento dei valori ematici di lattato deidrogenasi, gammaglutamil-transferasi, aspartato-aminotransferasi, alanin-aminotransferasi, aumento del colesterolo ematico Aumento della pressione arteriosa, aumento di peso, diminuzione di peso

(*) Si può verificare una lieve perdita di trabecole ossee. Ciò è in genere reversibile entro 6-9 mesi dopo sospensione del trattamento (si veda paragrafo 4.4)

Durante l’iniziale innalzamento transitorio dei livelli plasmatici di estradiolo, all’inizio del trattamento, è molto comune (≥ 10%) una esacerbazione dei sintomi di endometriosi, inclusi dolore pelvico e dismenorrea. Tali sintomi sono di natura transitoria e di solito scompaiono in una-due settimane.

Si può verificare emorragia genitale, comprese menorragia e metrorragia nel mese seguente la prima iniezione. Si può osservare ipertrofia ovarica, dolore pelvico e/o addominale.

Tollerabilità generale nei bambini (si veda paragrafo "Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego")

Bambini

Sistemi e organi secondo MedDRA Comune Non comune Non noto
Disturbi del sistema immunitario Reazioni anafilattiche Reazioni di ipersensibilità
Disturbi psichiatrici Cambiamenti d’umore, depressione Instabilità emotiva, nervosismo
Patologie del sistema nervoso Cefalea
Patologie dell’occhio Visione offuscata, compromissione della visione
Patologie vascolari Vampate di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Epistassi
Patologie gastrointestinali Nausea, vomito Fastidio addominale, dolore addominale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, edema angioneurotico, orticaria, alopecia, eritema
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Epifisiolisi*, mialgia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Emorragia vaginale, secrezione vaginale Emorragia genitale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Eritema nella sede di iniezione, infiammazione nella sede di iniezione, malessere, dolore, dolore nella sede di iniezione
Esami diagnostici Aumento della pressione arteriosa, aumento di peso

(*) Sono stati segnalati pochi casi di slittamento dell’epifisi della testa del femore durante trattamento con triptorelina.

Sono stati riportati casi di aumento nelle dimensioni di adenomi ipofisarici pre-esistenti durante il trattamento con LH-RH agonisti, tuttavia ciò non è stato segnalato a seguito di trattamento con triptorelina.

Gonapeptyl depot: avvertenze per l’uso

Generali:

L’uso di agonisti del GnRH puĂ² causare riduzione della densitĂ  minerale ossea. Dati preliminari nell’uomo suggeriscono che l’uso di bifosfonati in associazione agli agonisti del GnRH puĂ² ridurre la perdita minerale ossea.

Si deve prestare particolare attenzione nei pazienti con fattori di rischio addizionali per osteoporosi (ad es.: abuso cronico di alcool, fumo, terapia a lungo termine con farmaci che riducono la densitĂ  minerale ossea come ad esempio anticonvulsivanti o corticoidi, anamnesi familiare per osteoporosi, malnutrizione).

Raramente il trattamento con GnRH agonisti puĂ² rivelare la presenza di cellule gonadotropiche di adenoma ipofisario precedente non noto. Questi pazienti possono presentare una apoplessia ipofisaria caratterizzata da improvviso mal di testa, vomito, disturbi visivi e oftalmoplegia.

Sono stati segnalati cambiamenti dell’umore. I pazienti con depressione nota devono essere attentamente monitorati durante il trattamento.

Vi è un aumentato rischio di episodi di depressione (che possono essere gravi) nei pazienti in trattamento con agonisti del GnRH, come triptorelina. I pazienti devono essere informati in proposito e trattati adeguatamente se compaiono i sintomi.

Nell’uomo:

La triptorelina, come altri GnRH agonisti, causa inizialmente un aumento transitorio dei livelli sierici di testosterone. Di conseguenza, possono occasionalmente manifestarsi casi isolati di aggravamento temporaneo dei segni e dei sintomi del tumore prostatico nelle prime settimane di trattamento. Durante le fasi iniziali di trattamento, si deve considerare la somministrazione aggiuntiva di un anti-androgeno adeguato per contrastare l’innalzamento iniziale dei livelli sierici di testosterone e il peggioramento dei sintomi clinici.

Un numero ristretto di pazienti puĂ² presentare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del tumore prostatico (riesacerbazione tumorale) e un aumento temporaneo correlato al cancro (dolore da metastasi), che richiede trattamento sintomatico.

Come con altri GnRH agonisti, sono stati osservati casi isolati di compressione del midollo spinale o ostruzione uretrale. Se compare compressione del midollo spinale o danno renale, si devono adottare i trattamenti standard per queste complicanze e in casi estremi si dovrà prendere in considerazione una orchiectomia immediata (castrazione chirurgica). Durante le prime settimane di trattamento, è richiesto un attento monitoraggio, particolarmente nei pazienti che soffrono di metastasi vertebrali, a rischio di compressione del midollo spinale, e in pazienti con ostruzione delle vie urinarie.

Dopo castrazione chirurgica, la triptorelina non induce ulteriori diminuzioni dei livelli di testosterone sierico.

La deprivazione androgenica a lungo termine sia per orchiectomia bilaterale che per somministrazione di GnRH analoghi è associata ad aumento del rischio di perdita di massa ossea e puĂ² causare osteoporosi e aumento del rischio di fratture.

La terapia di deprivazione androgenica puĂ² prolungare l’intervallo QT.

Nei pazienti con anamnesi o con fattori di rischio di prolungamento dell’intervallo QT, e nei pazienti in trattamento con medicinali che potrebbero prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), i medici, prima

di iniziare il trattamento con GONAPEPTYL, devono valutare il rapporto rischio/beneficio tra cui la possibilitĂ  di Torsione di punta.

In aggiunta, dati epidemiologici hanno mostrato che i pazienti possono manifestare cambiamenti metabolici (es.: intolleranza al glucosio), o aumento del rischio di malattie cardiovascolari durante la terapia di deprivazione androgenica. Tuttavia, dati prospettici non confermano il legame tra il trattamento con GnRH analoghi e un aumento di mortalitĂ  per cause cardiovascolari. I pazienti ad alto rischio per malattie metaboliche o cardiovascolari devono essere valutati attentamente prima di cominciare il trattamento e monitorati adeguatamente durante la terapia di deprivazione androgenica.

La somministrazione di triptorelina alle dosi terapeutiche provoca la soppressione del sistema gonadico-ipofisario, che torna generalmente alla normalitĂ  alla sospensione del trattamento. Pertanto i test diagnostici della funzionalitĂ  gonadico-ipofisaria effettuati durante il trattamento e dopo interruzione della terapia con GnRH analoghi possono risultare alterati.

Nella donna:

GONAPEPTYL Depot deve essere prescritto solo dopo attenta diagnosi (es.: laparoscopia).

Deve essere confermato che la paziente non è in stato di gravidanza prima della prescrizione di triptorelina.

Poiché il trattamento con GONAPEPTYL Depot dovrebbe interrompere le mestruazioni, si devono informare le pazienti di riferire al medico l’eventuale persistenza di mestruazioni regolari.

Perdita della densitĂ  minerale ossea

L’uso di GnRH agonisti puĂ² determinare una riduzione della densitĂ  minerale ossea di circa l’1% al mese per un periodo di trattamento di sei mesi. Ogni 10% di riduzione minerale ossea è associato ad un aumento di circa due o tre volte del rischio di frattura. Per questo motivo, la terapia senza trattamento addizionale non deve superare i 6 mesi. Dopo sospensione del trattamento, la perdita di massa ossea è generalmente reversibile in 6-9 mesi.

I dati attualmente disponibili suggeriscono che, nella maggior parte delle donne, si ha il recupero della massa ossea persa alla sospensione del trattamento.

Non sono disponibili dati specifici nelle pazienti con osteoporosi conclamata o con fattori di rischio per osteoporosi (ad es.: abuso cronico di alcool, fumo, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densitĂ  minerale ossea come ad esempio anticonvulsivanti o corticoidi, anamnesi familiare per osteoporosi, malnutrizione, ad es. anoressia nervosa). PoichĂ© la riduzione di densitĂ  minerale ossea in queste pazienti puĂ² essere piĂ¹ dannosa, il trattamento con triptorelina deve essere valutato su base individuale e cominciato solo se in seguito ad un’analisi molto accurata risulta che i benefici del trattamento sono superiori ai rischi. Devono essere prese in

considerazione misure addizionali per contrastare la perdita di densitĂ  minerale ossea.

Miomi uterini e endometriosi

La comparsa di metrorragia in corso di trattamento è anomala (ad esclusione del primo mese) e deve indurre a verificare i livelli plasmatici di estrogeni. Se questi risultassero inferiori a 50 pg/ml, si deve pensare a possibili lesioni organiche associate. Dopo sospensione del trattamento, la funzionalità ovarica viene ripristinata, ad esempio, dopo 7-12 settimane dall’iniezione finale si avrà ricomparsa delle mestruazioni.

Durante il primo mese di trattamento devono essere adottati metodi di contraccezione non ormonale, poichĂ© l’ovulazione puĂ² essere indotta dal rilascio iniziale di gonadotropine. Gli stessi metodi devono essere adottati nelle 4 settimane successive all’ultima iniezione fino a ricomparsa delle mestruazioni, o fino all’adozione di un nuovo metodo di contraccezione.

Durante il trattamento dei miomi uterini si deve procedere a un controllo regolare delle dimensioni dell’utero e dei miomi (ad esempio per ultrasonografia). La riduzione rapida sproporzionata dell’utero in confronto alla riduzione del tessuto del mioma ha provocato, in casi isolati, emorragia e sepsi.

Sono stati segnalati pochi casi di sanguinamento in pazienti con fibromi sottomucosali a seguito di terapia con GnRH analoghi. Generalmente, l’emorragia si manifestava 6-10 settimane dopo l’inizio della terapia.

Bambini

L’età cronologica all’inizio della terapia deve essere inferiore a 9 anni nelle bambine e inferiore a 10 anni nei bambini.

Nelle bambine la stimolazione ovarica iniziale all’avvio del trattamento, seguita dalla sospensione estrogenica indotta dal trattamento, puĂ² causare, durante il primo mese, un sanguinamento vaginale di intensitĂ  lieve o moderata.

Al termine del trattamento si osserverĂ  lo sviluppo delle caratteristiche puberali. Le informazioni sulla fertilitĂ  futura sono tuttora limitate. In molte ragazze le mestruazioni compaiono in media un anno dopo la fine della terapia, e nella maggior parte dei casi sono regolari.

Durante la terapia con analoghi del GnRH per il trattamento della pubertĂ  precoce centrale si puĂ² avere diminuzione della densitĂ  minerale ossea. Tuttavia, dopo sospensione del trattamento il successivo accumulo di massa ossea è preservato e il picco di massa ossea nella tarda adolescenza non sembra essere influenzato dal trattamento.

Si puĂ² notare lo slittamento dell’epifisi della testa del femore dopo cessazione del trattamento con GnRH. La teoria suggerita è che basse concentrazioni di estrogeni durante il trattamento con GnRH agonisti indeboliscono la piastra epifisaria. L’aumento della velocitĂ  di crescita dopo

l’interruzione del trattamento provoca conseguentemente una diminuzione della forza di taglio necessaria per spostare l’epifisi.

Il trattamento di bambini con tumori cerebrali in progressione deve essere attentamente valutato su base individuale soppesando i rischi e i benefici.

Deve essere esclusa una pubertĂ  pseudo-precoce (tumori o iperplasia gonadica o adrenergica) e una pubertĂ  precoce gonadotropino- indipendente (tossicosi testicolare, iperplasia familiare delle cellule di Leyding).

Reazioni allergiche e anafilattiche sono state segnalate in adulti e bambini. Queste includono sia reazioni locali nel sito di iniezione che sintomi sistemici. La patogenesi di tali reazioni non è ancora stata chiarita. E’ stato osservato un tasso di segnalazioni superiore nei bambini.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco