Hemangiol: effetti collaterali e controindicazioni

Hemangiol: effetti collaterali e controindicazioni

Hemangiol (Propranololo Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

HEMANGIOL è indicato nel trattamento di emangiomi infantili in fase proliferativa che richiedono una terapia sistemica:

Emangiomi che costituiscono una minaccia per la vita o per le funzioni,

Emangiomi ulcerati accompagnati da dolore e/o non rispondenti ai normali interventi di medicazione,

Emangiomi a rischio di cicatrici o deformazioni permanenti.

Il trattamento deve essere iniziato in bambini di età compresa tra 5 settimane e 5 mesi (vedere paragrafo 4.2).

Hemangiol: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Hemangiol ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Hemangiol, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Hemangiol: controindicazioni

• Bambini prematuri che non hanno raggiunto l’età corretta di 5 settimane (l’età corretta è calcolata sottraendo il numero di settimane di prematurità dall’età reale)

• Bambini allattati con latte materno, se la madre assume medicinali controindicati con il propranololo

• Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualunque degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1

• Asma o anamnesi di broncospasmo

• Blocchi atrioventricolari di secondo o terzo grado

• Malattia del nodo del seno (incluso il blocco senoatriale)

• Bradicardia al di sotto dei seguenti limiti:

Età 0-3 mesi 3-6 mesi 6-12 mesi
Frequenza cardiaca (pulsazioni/minuto) 100 90 80

• Pressione bassa al di sotto dei seguenti limiti:

Età 0-3 mesi 3-6 mesi 6-12 mesi
Pressione sanguigna (mmHg) 65/45 70/50 80/55

• Shock cardiogeno

Insufficienza cardiaca non controllata da farmaci

• Angina di Prinzmetal

• Disturbi gravi della circolazione arteriosa periferica (fenomeno di Raynaud)

• Bambini inclini all’ipoglicemia

Feocromocitoma

Hemangiol: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Nei trial clinici sugli emangiomi infantili in fase proliferativa, le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza nei bambini trattati con HEMANGIOL sono stati disturbi del sonno, peggioramento delle infezioni delle vie respiratorie, quali bronchite e bronchiolite associate a tosse e febbre, diarrea e vomito.

Globalmente, le reazioni avverse riportate nel programma d’uso compassionevole e in letteratura riguardano l’ipoglicemia (ed eventi correlati quali le convulsioni indotte da ipoglicemia) e il peggioramento delle infezioni delle vie respiratorie con distress respiratorio.

Tabella delle reazioni avverse

La seguente tabella riporta le reazioni avverse, segnalate indipendentemente dalla dose e dalla durata del trattamento, osservate in due studi clinici condotti su 435 pazienti trattati con 1 mg/kg/die o 3 mg/kg/die di HEMANGIOL, con trattamento della durata massima di 6 mesi.

Le classi di frequenza sono definite usando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); rara (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto rara (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). A causa delle dimensioni del database degli studi clinici, le classi rara e molto rara non sono rappresentate.

All’interno di ogni classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Molto comune Comune Non comune Non nota
Infezioni ed infestazioni Bronchite Bronchiolite
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Inappetenza
Disturbi psichiatrici Disturbi del sonno Agitazione, Incubi, Irritabilità
Patologie del sistema nervoso Sonnolenza Convulsioni da ipoglicemia
Patologie cardiache Blocco atrioventricolare Bradicardia
Patologie vascolari Senso di freddo alle estremità Ipotensione, Vasocostrizione, Fenomeno di Reynaud
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Broncospasmo
Patologie gastrointestinali Diarrea, Vomito Stipsi, Dolore addominale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema Orticaria, Alopecia
Esami diagnostici Calo della pressione sanguigna Riduzione dei livelli di glucosio nel sangue, Riduzione della frequenza cardiaca, Neutropenia Agranulocitosi, Iperkaliemia

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Riguardo alle infezioni delle basse vie respiratorie come bronchite o bronchiolite, è stato osservato un aggravamento dei sintomi (incluso broncospasmo) nei pazienti trattati con HEMANGIOL a causa dell’effetto broncocostrittore del propranololo. Questi effetti hanno raramente portato all’interruzione definitiva del trattamento (vedere sezione 4.4).

I disturbi del sonno riguardavano insonnia, scarsa qualità del sonno e ipersonnia. Altri disturbi del Sistema Nervoso Centrale sono stati osservati soprattutto nei periodi iniziali di trattamento.

E’ stata spesso segnalata diarrea, non sempre associata ad una infezione gastrointestinale. La presenza di diarrea sembra essere dose-dipendente tra 1 e 3 mg/kg/die. Nessuno dei casi è stato di intensità grave e ha portato all’interruzione del trattamento.

Gli eventi cardiovascolari riportati durante gli studi clinici sono stati asintomatici. Nell’ambito del monitoraggio cardiovascolare di 4 ore nei giorni di titolazione è stata osservata una diminuzione della frequenza cardiaca (circa 7 pulsazioni al minuto) e della pressione sistolica (inferiore a 3 mmHg) in seguito alla somministrazione del farmaco. In un caso, il blocco atrioventricolare di secondo grado che ha colpito un paziente affetto da sottostante disturbo di conduzione ha portato all’interruzione definitiva del trattamento. La letteratura riferisce casi isolati di bradicardia e di ipotensione sintomatiche.

Il calo dei livelli di zuccheri nel sangue osservato durante gli studi clinici è stato asintomatico. Tuttavia, varie segnalazioni di ipoglicemia con relative convulsioni da ipoglicemia sono state riportate durante il programma d’uso compassionevole e in letteratura, in particolare in caso di digiuno per una malattia in corso (vedere paragrafo 4.4).

Il trattamento concomitante con corticosteroidi sistemici può aumentare il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.5).

La letteratura riporta pochi casi di iperkaliemia in pazienti affetti da estesi emangiomi ulcerati (vedere paragrafo 4.4).

Segnalazione di reazioni avverse sospette

La segnalazione di reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è chiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

Hemangiol: avvertenze per l’uso

Inizio del trattamento

Prima di iniziare la terapia col propranololo è necessario eseguire dei controlli sui rischi associati all’uso del propranololo. Devono essere eseguiti un’analisi dell’anamnesi ed esami clinici completi, tra cui frequenza cardiaca, auscultazione cardiaca e polmonare.

In caso di sospetta anomalia cardiaca, rivolgersi a uno specialista prima di iniziare il trattamento per determinare eventuali controindicazioni soggiacenti.

In caso di anomalia bronco-polmonare acuta, l’inizio del trattamento deve essere rimandato.

Patologie cardiovascolari

A causa della sua azione farmacologica, il propranololo può causare o peggiorare la bradicardia o le anomalie della pressione sanguigna. Deve essere fatta diagnosi di bradicardia se la frequenza cardiaca scende di oltre 30 pulsazioni al minuto rispetto alla frequenza basale. La bradicardia è diagnosticata al di sotto dei seguenti limiti:

Età 0-3 mesi 3-6 mesi 6-12 mesi
Frequenza cardiaca (battiti/minuto) 100 90 80

Dopo la prima somministrazione e ad ogni aumento della dose è necessario eseguire un monitoraggio clinico, con il controllo della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, almeno ogni ora per almeno 2 ore. In caso di bradicardia sintomatica o di bradicardia al di sotto di 80 pulsazioni al minuto, consultare immediatamente uno specialista.

In caso di bradicardia grave e/o sintomatica o di ipotensione riscontrate in qualunque momento durante il trattamento, questo deve essere interrotto e deve essere consultato uno specialista.

Ipoglicemia

Il propranololo impedisce la risposta correttiva delle catecolamine endogene sull’ipoglicemia. Esso maschera i segni prodromici adrenergici dell’ipoglicemia, in particolare tachicardia, tremori, ansia e fame. Il propranololo può causare un aggravamento dell’ipoglicemia nei bambini, in particolare in caso di digiuno, vomito o sovradosaggio.

Questi episodi ipoglicemici associati all’assunzione di propranololo possono presentarsi in via eccezionale sotto forma di convulsioni e/o coma.

In caso di presenza di segni clinici di ipoglicemia, è necessario far bere al bambino una soluzione zuccherata e interrompere temporaneamente il trattamento. Il bambino deve essere adeguatamente monitorato fino alla scomparsa dei sintomi.

Nei bambini diabetici è necessario aumentare il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue.

Patologie respiratorie

In caso di infezione delle basse vie respiratorie associata a dispnea e respiro affannoso è necessario interrompere temporaneamente il trattamento. E’ possibile la somministrazione di beta2 agonisti e di corticosteroidi inalatori. Il propranololo potrà essere nuovamente somministrato quando il bambino si sarà completamente ristabilito; in caso di ricomparsa, il trattamento deve essere definitivamente interrotto.

Qualora si verifichi un caso isolato di broncospasmo, il trattamento deve essere definitivamente interrotto.

Insufficienza cardiaca:

La stimolazione simpatica può essere una componente vitale di supporto della funzione circolatoria nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia e la sua inibizione con betabloccanti può portare rapidamente ad un’insufficienza più grave.

Sindrome PHACE

Le informazioni sui dati di sicurezza disponibili sull’uso del propranololo nei pazienti affetti dalla sindrome PHACE sono molto limitate.

Il propranololo può aumentare il rischio di ictus nei pazienti affetti dalla sindrome PHACE con anomalie cerebrovascolari gravi poiché abbassa la pressione sanguigna e riduce il flusso sanguigno nei vasi occlusi, stretti o stenotici.

Prima di prendere in considerazione la terapia a base di propranololo, i bambini con estesi emangiomi facciali devono essere sottoposti ad approfondite indagini per rilevare la presenza di una potenziale arteriopatia associata alla sindrome PHACE, mediante angiografia tramite risonanza magnetica del capo e del collo e imaging cardiaco per includere l’arco aortico. Deve essere consultato uno specialista.

Allattamento con latte materno:

Il propranololo passa nel latte materno. Le madri trattate con propranololo che allattano con latte materno devono pertanto informare il personale sanitario.

Insufficienza epatica o renale

Il propranololo è metabolizzato nel fegato ed escreto dai reni. In assenza di dati sui bambini, il propranololo non è consigliato in caso di insufficienza renale o epatica (vedere paragrafo 4.2).

Ipersensibilità

Nei pazienti soggetti a possibile reazione anafilattica grave, indipendentemente dalla sua origine, soprattutto con agenti iodurati di contrasto, il trattamento a base di betabloccanti può causare un peggioramento della reazione e una resistenza al suo trattamento con adrenalina a dosi normali.

Anestesia generale

I betabloccanti determineranno un’attenuazione della tachicardia riflessa e un aumento del rischio di ipotensione. E’ necessario informare l’anestesista del fatto che il paziente è trattato con betabloccanti.

Se il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico, la terapia a base di betabloccanti deve essere interrotta almeno 48 ore prima dell’intervento.

Iperkaliemia

Casi di iperkaliemia sono stati segnalati in pazienti affetti da ampi emangiomi ulcerati. Questi pazienti devono essere sottoposti al monitoraggio degli elettroliti.

Psoriasi

Nei pazienti affetti da psoriasi è stato segnalato un peggioramento della malattia con l’assunzione di betabloccanti. Occorre pertanto valutare attentamente la necessità di procedere al trattamento.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco