Levonovanox: effetti collaterali e controindicazioni

Levonovanox: effetti collaterali e controindicazioni

Levonovanox 500 mg (Vancomicina Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Somministrazione per via endovenosa

Vancomicina è indicata in tutti i gruppi di età per il trattamento delle seguenti infezioni (vedere paragrafì 4.2, 4.4 e 5.1):

infezioni complesse della pelle e dei tessuti molli (cSSTI)

infezioni ossee e delle articolazioni

polmonite comunitaria acquisita (CAP)

polmonite nosocomiale (HAP), compresa polmonite associata ai sistemi di ventilazione (VAP)

endocardite infettiva.

Vancomicina polvere per soluzione per infusione endovenosa è indicata nella terapia delle infezioni stafilococciche gravi sostenute da ceppi meticillino-resistenti. E’ particolarmente indicato in quei pazienti che, o non possono essere trattati con penicilline/cefalosporine, o non hanno risposto a questo trattamento; oppure in quei casi in cui i microrgamismi in gioco sono sensibili alla vancomicina e resistenti agli altri antibiotici.

Vancomicina polvere per soluzione per infusione endovenosa è stata impiegata con successo da sola nel trattamento dell’endocardite stafilococcica. La sua efficacia è stata dimostrata in altre infezioni stafilococciche tra cui l’osteomielite, la polmonite, la setticemia e le infezioni dei tessuti molli.

L’efficacia della vancomicina da sola o in associazione con un aminoglicoside è stata riportata per le endocarditi causate dallo Streptococcus viridans o dallo Streptococcus bovis.

Per le endocarditi causate da enterococchi (ad es. E. faecalis) la vancomicina risulta efficace solo se associata ad un aminoglicoside. La vancomicina è risultata efficace nel trattamento delle endocarditi da difteroidi; è stata anche usata in associazione con rifampicina, con aminoglicoside o con entrambi nelle fasi precoci dell’endocardite valvolare causata da Staphylococcus epidermidis o da difteroidi.

Campioni per colture batteriologiche dovrebbero essere ottenuti per isolare ed identificare l’organismo responsabile e per determinare la sua sensibilità al cloridrato di vancomicina.

Vancomicina polvere per soluzione per infusione endovenosa puĂ² essere somministrata per via orale nelle coliti pseudomembranose associate ad antibioticoterapia causate da Clostridium difficile. La

somministrazione endovenosa della vancomicina non è considerata efficace per questa indicazione.

Somministrazione orale

Vancomicina è indicata in tutti i gruppi di età per il trattamento delle infezioni da Clostridium difficile (CDI) (vedere paragrafì 4.2, 4.4 e 5.1). La vancomicina assunta per via orale non è efficace in altri tipi di infezioni.

Sebbene non siano stati condotti studi clinici controllati di efficacia, la somministrazione di vancomicina per via endovenosa è consigliata dall’American Heart Association e dall’American Dental Association come profilassi nelle endocarditi batteriche in pazienti allergici alla penicillina che abbiano malattie cardiache congenite o reumatiche o altre malattie cardiache valvolari acquisite, quando tali pazienti si sottopongono ad interventi dentali o chirurgici del tratto respiratorio superiore.

E’ necessario fare riferimento alle linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.

Levonovanox 500 mg: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Levonovanox 500 mg ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Levonovanox 500 mg, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Levonovanox 500 mg: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo (vedere paragrafo 4.4).

Vancomicina deve essere somministrato per via intramuscolare a causa del rischio di necrosi nella sede di somministrazione.

Levonovanox 500 mg: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse piĂ¹ comuni sono flebite, reazioni pseudo-allergiche e vampate della parte superiore del corpo ("sindrome del collo rosso") in relazione all’infusione endovenosa troppo rapida di vancomicina.

Uso orale

L’assorbimento di vancomicina dal tratto gastrointestinale è trascurabile. Tuttavia nell’infiammazione grave della mucosa intestinale, soprattutto in combinazione con insufficienza renale, possono comparire reazioni avverse che si verificano quando la vancomicina è somministrata per via parenterale.

Elenco tabulato delle reazioni avverse

Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente.

Le reazioni avverse elencate di seguito sono definite usando la seguente convenzione MedDRA e la banca dati della classe organo sistemica:

molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1,000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi
Frequenz a Reazione avversa
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Raro Neutropenia reversibile, agranulocitosi, eosinofilia, trombocitopenia, pancitopenia.
Disturbi del sistema immunitario:
Raro Reazioni di ipersensibilitĂ , reazioni anafilattiche
Patologie dell’orecchio e del labirinto:
Non comune Perdita di udito transitoria o permanente
Raro Vertigini, tinnito, capogiro
Patologie cardiache:
Molto raro Arresto cardiaco
Patologie vascolari:
Comune Diminuzione della pressione sanguigna
Raro Vasculite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Comune Dispnea, stridore
Patologie gastrointestinali:
Raro Nausea
Molto raro Enterocolite pseudomembranosa
Non nota Vomito, diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Comune Vampate della parte superiore del corpo ("sindrome dell’uomo rosso"), esantema e infiammazione della mucosa, prurito, orticaria
Molto raro Dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell, dermatosi bollosa a IgA lineare
Non nota Eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), AGEP (Pustolosi eritematosa generalizzata acuta)
Patologie renali e urinarie:
Comune Insufficienza renale, manifestata principalmente da aumento di creatinina sierica o di urea sierica
Raro Nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta
Non nota Necrosi tubulare acuta
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Comune Flebite, arrossamento della parte superiore del corpo e del viso
Raro Febbre da farmaco, tremito, dolore e spasmi muscolari del torace e nei muscoli della schiena

Descrizione di reazioni avverse al farmaco selezionate

Neutropenia reversibile che inizia generalmente una settimana o piĂ¹ dopo l’inizio della terapia endovenosa o dopo la dose totale di piĂ¹ di 25 g.

Durante o subito dopo l’infusione rapida, possono verificarsi reazioni anafilattiche/anafillatoidi compreso respiro sibilante. Le reazioni diminuiscono quando la somministrazione è interrotta, generalmente tra 20 minuti e 2 ore. Vancomicina deve essere infusa lentamente (vedere paragrafì 4.2 e 4.4). La necrosi si puĂ² verificare dopo iniezione intramuscolare.

Il tinnito, che probabilmente precede l’insorgere della sorditĂ , deve essere considerato un’indicazione per interrompere il trattamento.

L’ototossicitĂ  è stata principalmente riportata in pazienti a cui vengono somministrate dosi alte, o in coloro in trattamento concomitante con altri medicinali ototossici quali aminoglicoside, o in coloro che hanno una riduzione preesistente della funzione renale o uditiva.

Se si sospetta una malattia bollosa, il farmaco deve essere interrotto e deve essere eseguita valutazione dermatologica specialistica.

Popolazione pediatrica

Il profilo di sicurezza è generalmente coerente tra pazienti in etĂ  pediatrica ed adulti. E’ stata descritta nefrotossicitĂ  nei bambini, generalmente in associazione ad altri agenti nefrotossici come gli aminoglicosidi.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Levonovanox 500 mg: avvertenze per l’uso

Reazioni di ipersensibilitĂ 

Sono possibili reazioni di ipersensibilità serie e saltuariamente fatali (vedere paragrafì 4.3 e 4.8). In caso di reazioni di ipersensibilità, il trattamento con vancomicina deve essere interrotto immediatamente e devono essere iniziate le adeguate misure di emergenza.

In pazienti che ricevono vancomicina per un periodo piĂ¹ prolungato o insieme ad altri medicinali che possono provocare neutropenia o agranulocitosi, la conta leucocitaria deve essere monitorata ad intervalli regolari. Tutti i pazienti che ricevono vancomicina devono sottoporsi a studi ematologici periodici, analisi delle urine, test di funzionalitĂ  epatica e renale.

Vancomicina deve essere usata con cautela in pazienti con reazioni allergiche alla teicoplanina, poichĂ© puĂ² verificarsi ipersensibilitĂ  incrociata, compreso shock anafilattico fatale.

Spettro di attivitĂ  antibatterica

Vancomicina ha uno spettro di attivitĂ  antibatterica limitato agli organismi Gram-positivi. Non è indicata per l’uso come agente singolo per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che l’agente patogeno sia giĂ  stato documentato e sia noto per essere sensibile o ci sia un sospetto forte che gli agenti patogeni piĂ¹ probabili siano sensibili al trattamento con vancomicina.

L’uso razionale di vancomicina deve tenere presente lo spettro di attivitĂ  batterico, il profilo di sicurezza e l’adeguatezza della terapia antibatterica standard per trattare il singolo paziente.

OtotossicitĂ 

Ăˆ stata riportata ototossicitĂ , che puĂ² essere transitoria o permanente (vedere paragrafo 4.8) in pazienti con precedente sorditĂ , che hanno ricevuto dosi endovenose eccessive, o che ricevono un trattamento concomitante con un’altra sostanza che provoca ototossicitĂ  quale un aminoglicoside. La vancomicina deve anche essere evitata in pazienti

con precedente perdita dell’udito. La sorditĂ  puĂ² essere preceduta dal tinnito. L’esperienza con altri antibiotici suggerisce che la sorditĂ  puĂ² essere progressiva nonostante la cessazione del trattamento. Per ridurre il rischio di ototossicitĂ  i livelli ematici devono essere determinati periodicamente e si raccomanda di eseguire test periodici della funzione uditiva.

Gli anziani sono particolarmente sensibili al danno acustico. Il monitoraggio della funzione vestibolare e uditiva negli anziani deve essere eseguita durante e dopo il trattamento. L’uso concomitante o sequenziale di altre sostanze ototossiche deve essere evitato.

Reazioni correlate all’infusione

La somministrazione in bolo rapido (cioè nel corso di alcuni minuti) puĂ² essere associata ad ipotensione esagerata (compreso shock e, raramente, arresto cardiaco), risposte simil-istaminiche e rash maculopapulare o eritematoso ("sindrome dell’uomo rosso" o "sindrome del collo rosso"). Vancomicina deve essere infusa lentamente in una soluzione diluita (2,5-5,0 mg/ml) ad una velocitĂ  non maggiore di 10 mg/min e per un periodo non inferiore a 60 minuti per evitare reazioni correlate all’infusione rapida. L’interruzione dell’infusione generalmente porta ad una brusca interruzione di queste reazioni.

La frequenza delle reazioni correlate all’infusione (ipotensione, vampate, eritema, orticaria e prurito) aumenta con la somministrazione contemporanea di agenti anestetici (vedere paragrafo 4.5). Questo puĂ² essere ridotto somministrando vancomicina mediante infusione in almeno 60 minuti, prima dell’induzione dell’anestesia.

Reazioni bollose gravi

E’ stata segnalata la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) con l’uso della vancomicina (vedere paragrafo 4.8). Se sono presenti i sintomi o segni di SJS (ad es . eruzione cutanea progressiva spesso con vesciche o lesioni mucosali), il trattamento con vancomicina deve essere immediatamente interrotto e deve essere richiesta una valutazione dermatologica specializzata.

Reazioni correlate alla sede di somministrazione

In molti pazienti che ricevono vancomicina per via endovenosa, si puĂ² verificare dolore e tromboflebite che sono occasionalmente gravi. La frequenza e la gravitĂ  della tromboflebite possono essere ridotti al minino mediante la somministrazione lenta del prodotto come soluzione diluita (vedere paragrafo 4.2) e cambiando regolarmente le sedi di infusione.

L’efficacia e la sicurezza di vancomicina non sono state stabilite per le vie di somministrazione intratecale, intralombare e intraventricolare.

Somministrazione orale

La somministrazione endovenosa di vancomicina non è efficace per il trattamento dell’infezione da Clostridium difficile. Vancomicina deve essere somministrata per via orale per questa indicazione.

I test per la colonizzazione di Clostridium difficile o della tossina non sono raccomandati nei bambini con meno di 1 anno a causa dell’alto tasso di colonizzazione asintomatica, salvo sia presente diarrea grave negli infanti con fattori di rischio per la stasi come nella malattia di Hirschsprung, nell’atresia anale operata o in altri gravi disturbi della motilitĂ . Devono sempre essere cercate eziologie alternative e deve essere provata l’enterocolite da Clostridium difficile.

Potenziale per l’assorbimento sistemico

L’assorbimento puĂ² essere aumentato in pazienti con disturbi infiammatori della mucosa intestinale o con colite pseudomembranosa indotta da Clostridium difficile. Questi pazienti possono essere a rischio di sviluppo di reazioni avverse, soprattutto se è presente compromissione renale concomitante. Maggiore è la compromissione renale, maggiore è il rischio di sviluppare reazioni avverse associate alla somministrazione parenterale di vancomicina. Deve essere eseguito il monitoraggio delle concentrazioni sieriche di vancomicina in pazienti con disturbi infiammatori della mucosa intestinale.

NefrotossicitĂ 

Deve essere eseguito il monitoraggio periodico della funzione renale quando si trattano pazienti con disfunzione renale di base o pazienti che ricevono terapia concomitante con un aminoglicoside o altri farmaci nefrotossici.

Poiché la vancomicina è nefrotossica, il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con ridotta funzionalità renale. La tossicità è legata sia agli elevati livelli ematici che al prolungamento della terapia. . Il dosaggio verrà calcolato tenendo conto dei valori della creatininemia o della clearance della creatinina (v. paragrafo Posologia e Modo di somministrazione) ; dosi di vancomicina inferiori ai 2g. giornalieri producono livelli ematici del farmaco soddisfacenti.

OtotossicitĂ 

Possono essere utili esami periodici della funzione uditiva per ridurre al minimo il rischio di ototossicitĂ  in pazienti con perdita di udito di base, o che stanno ricevendo la terapia concomitante con un agente ototossico come un aminoglicoside.

PoichĂ©, inoltre, la vancomicina è ototossica, il suo uso dovrebbe essere evitato nei soggetti giĂ  affetti da ipoacusia. Tuttavia, se l’uso della vancomicina in questi pazienti si rende necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio. La dose dovrebbe essere stabilita mediante determinazioni periodiche dei livelli ematici (il livello ematico della vancomicina non deve superare i 25 ?g/ml). La sorditĂ  puĂ² essere preceduta da ronzio auricolare. I pazienti anziani sono piĂ¹ soggetti a lesioni dell’organo dell’udito.

Interazioni farmacologiche con agenti anti motilitĂ  e inibitori della pompa protonica

Gli agenti anti-motilitĂ  devono essere evitati e deve essere ripreso in considerazione l’uso di inibitori della pompa protonica.

Sviluppo di batteri resistenti al farmaco

L’uso di vancomicina orale aumenta la possibilitĂ  di popolazione di Enterococchi resistenti alla vancomicina nel tratto gastrointestinale. Di conseguenza, si consiglia l’uso prudente di vancomicina orale.

Eseguire periodicamente esami ematologici, delle urine e della funzionalitĂ  renale ed epatica in tutti quei pazienti che ricevono vancomicina. In particolare, si raccomanda un monitoraggio periodico della conta leucocitaria nei pazienti sottoposti a trattamento prolungato con vancomicina ed in quelli che assumono contemporaneamente farmaci che possono provocare neutropenia. Casi di neutropenia reversibile sono stati riscontrati in pazienti trattati con vancomicina.

Uso in pediatria

La vancomicina dovrebbe essere utilizzata con particolare cautela nei neonati prematuri e nei bambini piccoli a causa dell’immaturità renale di questi soggetti e del possibile aumento delle concentrazioni sieriche del farmaco. Pertanto, in questi pazienti deve essere assicurato un attento monitoraggio dei livelli ematici della vancomicina. La somministrazione concomitante di vancomicina ed anestetici, nel bambino, è stata associata ad eritema cutaneo, arrossamento istamino-simile e reazioni anafilattoidi.

Uso in geriatria

La diminuzione fisiologica della filtrazione glomerulare dovuta all’etĂ  puĂ² portare, in assenza di un aggiustamento del dosaggio, ad una elevazione delle concentrazioni ematiche della vancomicina.

L’uso prolungato della vancomicina puĂ² permettere la proliferazione incontrollata di specie batteriche resistenti non sensibili al farmaco.

Un’attenta osservazione del paziente è essenziale. In rari casi, sono state osservate coliti pseudomembranose da Clostridium difficile in pazienti che avevano ricevuto vancomicina per via endovenosa. Concentrazioni sieriche clinicamente significative sono state osservate in alcuni pazienti che avevano assunto dosi multiple di vancomicina per via orale nel trattamento di coliti pseudomembranose attive sostenute da Clostridium difficile. In caso di superinfezione è necessario istituire una terapia appropriata.

Evitare di iniettare la vancomicina sottocute o intramuscolo, perchĂ© il farmaco puĂ² causare dolore, irritazione e necrosi dei tessuti. La vancomicina va pertanto somministrata per via endovenosa, ponendo attenzione ad evitare eventuali stravasi. Nonostante queste precauzioni, dopo somministrazione endovenosa non è rara la comparsa di tromboflebiti, talora severe. L’incidenza e la gravitĂ  dei fenomeni di tromboflebite possono essere ridotte ricorrendo ad una infusione lenta in soluzione diluita (da 2,5 a 5g/L) e variando la sede di infusione.

Somministrazioni in bolo (in alcuni minuti) possono provocare grave ipotensione, shock e, raramente, arresto cardiaco. Per evitare questi eventi l’infusione endovenosa va effettuata in un tempo non inferiore a 60 minuti, controllando la frequenza cardiaca e la pressione

arteriosa. La frequenza di eventi quali ipotensione, eritema, orticaria e prurito è risultata maggiore quando si aveva una concomitante somministrazione di agenti anestetici. Tali eventi sono minimizzabili somministrando la vancomicina per infusione lenta 60 minuti prima dell’uso dell’anestetico.

La sicurezza e l’efficacia della somministrazione di vancomicina per via intratecale non è stata ancora sufficientemente valutata.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco