Megacort: effetti collaterali e controindicazioni

Megacort: effetti collaterali e controindicazioni

Megacort (Desametasone 21-Fosfato Disodico) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Artrosi degenerative e post-traumatiche, artrite infiammatoria (poliartrite cronica evolutiva, spondilo-artrite anchilosante) ed in tutti i casi in cui è indicata una corticoterapia.

Megacort: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Megacort ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Megacort, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Megacort: controindicazioni

Infezioni micotiche sistemiche.

Megacort: effetti collaterali

In corso di terapia cortisonica, specialmente se intensa e prolungata, sono stati notati alcuni fra i seguenti effetti collaterali:

Alterazione del bilancio idroelettrolitico che in rari casi ed in pazienti predisposti possono arrivare all’ipertensione ed alla insufficienza cardiaca congestizia.

Alterazioni muscoloscheletriche, quali osteoporosi, miopatia, fragilità ossea. Complicazioni a carico dell’apparato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa o alla attivazione di un’ulcera peptica.

Alterazioni cutanee, quali ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilità della cute.

Alterazioni neurologiche, quali vertigini, cefalea ed aumento della pressione endocranica.

Disendocrinie, quali irregolarità mestruali. Alterazioni della crescita nei bambini. Aspetto simil-cuscingoide, interferenza con la funzionalità dell’asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress. Diminuita tollerabilità ai glucidi e possibile manifestazione di un diabete mellito latente, nonchè aumentata necessità di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici.

Complicazioni oftalmiche, quali cataratte posteriori subcapsulari ed aumentata pressione intraoculare.

Negativizzazione del bilancio dell’azoto.

Rari casi di cecità associata a terapia intralesionale a livello del viso e del cuoio capelluto.

Sensazione di calore a seguito di uso intra-articolare.

Artropatia tipo Charcot.

Manifestazioni atrofiche a livello cutaneo e sottocutaneo.

Iper o ipo-pigmentazione cutanea.

Ascessi sterili. Riportate anche reazioni anafilattiche.

Megacort: avvertenze per l’uso

Nei pazienti in terapia corticosteroidea, sottoposti a particolari stress, è indispensabile un adattamento della dose a seconda dell’entità della condizione stressante.

I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti.

Valutare l’opportunità di istituire un’adeguata terapia antibiotica.

Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo.

L’impiego nella tubercolosi attiva va limitato a quei casi di malattia fulminante o disseminata, in cui il corticosteroide è usato per il trattamento della malattia sotto un opportuno regime antitubercolare.

Se i corticosteroidi sono somministrati in pazienti con tubercolosi latente o con una risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta osservazione in quanto si può verificare una riattivazione della malattia.

Durante una terapia prolungata questi pazienti devono ricevere una copertura chemioprofilattica.

Poichè si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti all’anamnesi allergico a qualsiasi medicamento.

I dati emersi da uno studio clinico, effettuato negli USA, condotto per valutare l’efficacia del metilprednisolone sodio succinato nello shock settico, hanno messo in evidenza una maggiore incidenza di mortalità nei pazienti con elevati valori di creatinina sierica all’inizio del trattamento, come pure nei pazienti che hanno sviluppato una infezione secondaria dopo l’inizio del trattamento.

Il prodotto contiene sodio metabisolfito; tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.

L’insufficienza surrenalica secondaria indotta dal farmaco può essere minimizzata mediante una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa può persistere per mesi dopo l’interruzione della terapia; pertanto, se il paziente è soggetto a condizioni di stress durante questo periodo, si deve adottare una idonea terapia ormonale.

Poichè la secrezione mineralcorticoide può essere alterata, somministrare in associazione sali e/o farmaci ad attività mineralcorticoide.

Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi può aumentare. Inoltre questi farmaci vanno usati con cautela in pazienti con herpes simplex oculare a causa di una possibile perforazione corneale.

In corso di terapia si suggerisce di ridurre gradualmente la posologia allo scopo di trovare la più bassa dose di mantenimento.

I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche quali euforia, insonnia, instabilità emotiva, cambiamenti di personalità, gravi depressioni fino a manifestazioni francamente psicotiche. Inoltre, una instabilità emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi.

Gli steroidi devono essere usati con cautela in caso di coliti ulcerose non specifiche, se vi è pericolo di perforazione, di ascessi o di altra infezione piogena, diverticoliti, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica latente o attiva, insufficienza renale, ipertensione, osteoporosi e miastenia grave.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Quando si iniettano le sospensioni di corticosteroidi per via intramuscolare, fare attenzione a somministrare la sostanza profondamente onde evitare la penetrazione nello spessore del derma.

Osservare le seguenti ulteriori precauzioni per i corticosteroidi parenterali: l’iniezione intra-articolare di un corticosteroide può produrre sia effetti sistemici che locali.

È quindi necessario esaminare attentamente le articola- zioni onde escludere un processo settico.

Un marcato aumento del dolore, accompagnato da rigonfia- mento locale, da un’ulteriore limitazione del movimento articolare, da febbre e malessere sono indicativi di un’artrite settica.

In questo caso istituire una opportuna terapia antibiotica.

Evitare l’iniezione locale di uno steroide in una articolazione precedentemente colpita da processo settico.

L’iniezione nel muscolo deltoideo o negli spazi vertebrali è da evitare.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco