Midarine: effetti collaterali e controindicazioni

Midarine: effetti collaterali e controindicazioni

Midarine (Suxametonio Cloruro) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

MIDARINE, bloccante neuromuscolare ad azione depolarizzante di breve durata è usato in anestesia come miorilassante per facilitare l’intubazione endotracheale, la ventilazione meccanica ed una vasta gamma di manovre chirurgiche ed ostetriche.

MIDARINE può anche essere usato per ridurre l’intensità delle contrazioni muscolari durante la terapia convulsiva (elettrica o farmacologica).

Midarine: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Midarine ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Midarine, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Midarine: controindicazioni

La succinilcolina non ha effetti sul livello di coscienza e non deve essere somministrata a pazienti che non siano completamente anestetizzati.

La succinilcolina (Midarine) è controindicata nei seguenti casi:

Ipersensibilità alla succinilcolina

In rari casi può esistere ipersensibilità alla succinilcolina e non la si deve somministrare a pazienti con ipersensibilità al farmaco.

Ipertemia maligna

In individui potenzialmente soggetti ad ipertermia maligna, la succinilcolina è riconosciuta come potenziale agente scatenante e pertanto l’uso di succinilcolina è controindicato nei pazienti con anamnesi personale o familiare di ipertermia maligna (vedì anche paragrafo 4.4).

Iperpotassiemia e condizioni associate

Spesso in seguito alla somministrazione della succinilcolina in individui normali compare un aumento acuto transitorio del potassio sierico; tale aumento è dell’ordine di 0,5 mmol/litro.

In alcuni stati o condizioni patologiche l’entità dell’aumento del potassio sierico a seguito di somministrazione di succinilcolina può essere eccessiva e predisporre a gravi aritmie cardiache e ad arresto cardiaco. Per tale ragione l’uso della succinilcolina è controindicato nei seguenti pazienti:

pazienti che hanno subito gravi traumi, gravi ustioni; il periodo di maggiore rischio di iperpotassiemia varia da circa 5 a 70 giorni dopo l’evento traumatico e tale periodo può essere anche più lungo se la guarigione è ritardata da infezioni persistenti;

pazienti con deficit neurologici compresi quelli da lesioni della colonna vertebrale, lesioni dei nervi periferici, gravi danni muscolari acuti (lesioni dei neuroni motori superiori e/o inferiori); il potenziale rilascio di potassio si verifica entro i primi sei mesi dopo l’inizio acuto del deficit neurologico ed è correlato al grado ed alla ampiezza della paralisi muscolare. I pazienti che sono stati immobilizzati per periodi di tempo prolungati possono presentare un rischio simile;

qualsiasi paziente con preesistente iperpotassiemia. In assenza di iperpotassiemia e di neuropatia, l’insufficienza renale non costituisce una controindicazione alla somministrazione di una dose normale singola di succinilcolina, ma dosi multiple o elevate possono causare aumenti clinicamente significativi del potassio sierico e non devono quindi essere usate.

Rischio o presenza di elevata pressione endoculare

La succinilcolina causa un significativo aumento transitorio della pressione endoculare, pertanto non deve essere usata in presenza di ferite aperte dell’occhio o quando un aumento della pressione endoculare non sia desiderabile, ad eccezione dei casi in cui i benefici attesi dal suo uso superino i potenziali rischi per l’occhio.

Malattie miotoniche congenite

La succinilcolina deve essere evitata in pazienti con anamnesi personale o familiare di malattie miotoniche congenite, quali la miotonia congenita e la distrofia miotonica, in quanto la sua somministrazione può essere occasionalmente associata a gravi spasmi miotonici e a rigidità.

Miopatie muscolo-scheletriche

La succinilcolina non deve essere usata nei pazienti con miopatie muscolo-scheletriche es: distrofia muscolare di Duchenne, in quanto la sua somministrazione può essere associata a ipertermia maligna, disritmia ventricolare e arresto cardiaco secondario a rabdomiolisi acuta con iperpotassiemia.

– Deficit ereditario di colinesterasi plasmatica

Poichè l’azione della succinilcolina può essere prolungata nei pazienti con atipia ereditaria della colinesterasi plasmatica, la succinilcolina non

deve essere usata in tale gruppo di pazienti, ad eccezione dei casi in cui i benefici attesi dal suo uso superino i potenziali rischi (vedì paragrafì 4.4 e 4.2).

Midarine: effetti collaterali

E’ disponibile una documentazione clinica limitata che può essere impiegata come supporto per determinare la frequenza delle reazioni avverse. Le categorie di frequenza assegnate alle reazioni avverse sono stime. Per la maggior parte delle reazioni avverse, la frequenza è stata determinata dai dati pubblicati e l’incidenza di fondo non è stata considerata nel determinare i gruppi di frequenza.

Le reazioni avverse sono elencate di seguito per organo, apparato/sistema e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (?1/10), comune (?1/100 e <1/10), non comune (?1/1.000 e <1/100) rara (?1/10.000 e <1/1.000) e molto rara (<1/10.000), incluse le segnalazioni isolate.

Disturbi del sistema immunitario

Molto raro: reazioni anafilattiche

Patologie dell’occhio

Comune: aumento della pressione endoculare

Patologie cardiache

Comune: bradicardia, tachicardia

Rara: aritmia (inclusa aritmia ventricolare), arresto cardiaco

Sono stati riportati casi di arresto cardiaco correlato ad iperpotassiemia conseguente alla somministrazione di succinilcolina in pazienti con paralisi cerebrale congenita, tetano, distrofia muscolare di Duchenne e trauma cranico chiuso. Tali eventi sono stati anche riportati raramente in bambini con disturbi muscolari non ancora diagnosticati.

Patologie vascolari

Comune: arrossamento cutaneo

Sono state riportate anche ipertensione e ipotensione.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Rara: broncospasmo, depressione respiratoria prolungata*, apnea*

* Individui con ridotta attività della colinesterasi plasmatica presentano una risposta prolungata alla succinilcolina (vedì paragrafo 4.4). Circa lo

0,05% della popolazione ha una ridotta attività colinesterasi su base ereditaria.

Patologie gastrointestinali

Molto comune: aumento della pressione intragastrica E’ stata anche riportata salivazione eccessiva.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: rash

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Molto comune: fascicolazione muscolare, dolore muscolare post operatorio (vedì paragrafo 4.4)

Comune: mioglobinemia*, mioglobinuria*

* E’ stata anche riportata rabdomiolisi (vedì paragrafì 4.3 e 4.4) Rara: trisma

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto rara: ipertermia maligna (vedì anche paragrafì 4.3 e 4.4)

Esami diagnostici

Comune: aumento transitorio del potassio ematico

Midarine: avvertenze per l’uso

La succinilcolina paralizza i muscoli respiratori così come gli altri muscoli scheletrici, ma non ha alcun effetto sullo stato di coscienza. La succinilcolina deve essere somministrata solo con una adeguata anestesia generale, solo da, o sotto la stretta supervisione di, anestesisti esperti, avendo disponibili adeguate attrezzature per una immediata intubazione tracheale e ventilazione assistita.

Deve essere esercitata cautela nell’uso di succinilcolina nei bambini, in quanto i pazienti pediatrici hanno maggiori probabilità di avere una miopatia non diagnosticata o una predisposizione non nota all’ipertermia maligna e alla rabdomiolisi, che li pone a maggior rischio di eventi indesiderati gravi a seguito della somministrazione di succinilcolina (vedì paragrafo 4.3 e 4.8).

Nei pazienti con grave sepsi, la comparsa potenziale di iperpotassiemia sembra essere correlata alla gravità dell’infezione ed alla sua durata.

Si deve porre attenzione quando la succinilcolina viene somministrata a pazienti che hanno dimostrato ipersensibilità ad altri bloccanti neuromuscolari dal momento che è stato riportato un elevato tasso di sensibilità crociata (maggiore del 50%) tra bloccanti neuromuscolari.

Vengono segnalati frequentemente dolori muscolari 1 o 2 giorni dopo somministrazione di succinilcolina, più comunemente in pazienti ambulatoriali sottoposti a brevi procedure chirurgiche in anestesia generale. Non sembra esserci rapporto diretto tra il grado di fascicolazione muscolare visibile dopo somministrazione di succinilcolina e l’incidenza o l’intensità del dolore. L’uso di piccole dosi di miorilassanti non depolarizzanti somministrati alcuni minuti prima della succinilcolina è stato suggerito per la riduzione dell’incidenza ed intensità dei dolori muscolari associati alla succinilcolina. Questa tecnica può richiedere l’uso di dosi di succinilcolina superiori a 1 mg/kg per raggiungere condizioni idonee alla intubazione tracheale.

Dopo somministrazione di succinilcolina, si può presentare un blocco neuromuscolare prolungato ed intensificato, secondario ad una ridotta attività della colinesterasi plasmatica, nei seguenti stati o condizioni patologiche:

variazioni fisiologiche, quali la gravidanza ed il puerperio (vedì anche paragrafo 4.6);

anomalie su basi genetiche della colinesterasi plasmatica (vedì paragrafo 4.3);

tetano grave generalizzato, tubercolosi, altre infezioni gravi o croniche;

a seguito di gravi ustioni (vedì paragrafo 4.3);

malattie debilitanti croniche, neoplasie maligne, anemia cronica e malnutrizione;

malattie autoimmuni, mixedema, malattie del collagene;

insufficienza epatica terminale, insufficienza renale acuta o cronica (vedì paragrafo 4.2);

cause iatrogene: trasfusione di plasma, plasmaferesi, bypass cardiopolmonare e come risultato di una terapia farmacologica concomitante (vedì paragrafo 4.5);

grave disidratazione, alterazioni della temperatura corporea;

esposizione ad insetticidi neurotossici;

in pazienti trattati con antimalarici o citostatici.

La succinilcolina va somministrata in tali pazienti con estrema cautela ed a dosaggi minimi.

Blocco di fase II

Se la succinilcolina si somministra ripetutamente o in modo continuo per un periodo di tempo relativamente breve (minuti o ore), il caratteristico blocco depolarizzante prodotto dalla sua somministrazione iniziale (blocco di Fase I) può gradualmente trasformarsi in un blocco neuromuscolare con caratteristiche che assomigliano a quelle del blocco prodotto da rilassanti muscolari non depolarizzanti; quest’ultimo blocco indotto dalla succinilcolina è definito blocco di Fase II.

Lo sviluppo del blocco di Fase II può essere associato al blocco neuromuscolare prolungato indotto da succinilcolina, accompagnato da prolungata depressione respiratoria ed apnea.

Sebbene le caratteristiche dello sviluppo del blocco di Fase II assomiglino a quelle del vero blocco non-depolarizzante, tale blocco non può essere sempre completamente o permanentemente risolto dagli agenti anticolinesterasici.

Quando un blocco di Fase II è completamente stabilito, i suoi effetti saranno in genere completamente reversibili con dosi standard di neostigmina accompagnate da un agente anticolinergico.

Normalmente la somministrazione contemporanea di succinilcolina e di neostigmina può determinare blocco neuromuscolare prolungato ed apnea.

Quando si sviluppa il blocco di Fase II, aumenta la dose di succinilcolina richiesta per mantenere un livello costante del blocco neuromuscolare, cioe’ si sviluppa tachifilassi.

Se la succinilcolina è somministrata in dosi cumulative relativamente ampie durante un periodo di tempo relativamente breve (particolarmente per infusione), si raccomanda il monitoraggio della funzione neuromuscolare al fine di adattare il dosaggio alle necessità del singolo paziente e per avere informazioni sulla fattibilità o sulla necessità di superare farmacologicamente un blocco di Fase II con agenti anticolinesterasici.

Ipertemia maligna

In individui potenzialmente soggetti ad ipertemia maligna, la succinilcolina è riconosciuta come potenziale agente scatenante. Se

l’ipertemia maligna si presenta in modo inaspettato, devono essere immediatamente sospesi tutti gli agenti anestetici noti per essere associati al suo sviluppo (compresa la succinilcolina), e devono essere immediatamente messe in atto tutte le complete misure di supporto. La terapia specifica primaria è al dantrolene sodico per via endovenosa, che si raccomanda non appena sia stata diagnosticata l’ipertermia maligna.

Sindromi miasteniche

Si sconsiglia l’uso della succinilcolina in pazienti con miastenia grave in stato avanzato. Sebbene tali pazienti siano resistenti alla succinilcolina, possono facilmente sviluppare uno stato di blocco di Fase II che può causare un ritardo nel recupero. I pazienti con sindrome miastenica di Eaton-Lambert sono più sensibili del normale alla succinilcolina e in tali pazienti la dose deve essere ridotta. I pazienti con sindrome miastenica di Eaton-Lambert in remissione possono tuttavia dimostrare una risposta normale alla succinilcolina.

Bradicardia

La succinilcolina, in adulti sani, causa occasionalmente all’inizio della somministrazione un moderato rallentamento transitorio della frequenza cardiaca.

Bradicardia è osservata più comunemente nei bambini e a seguito di somministrazioni ripetute di succinilcolina sia negli adulti che nei bambini.

Il pretrattamento con atropina o glicopirrolato per via endovenosa riduce in modo significativo l’incidenza e la gravità della bradicardia correlata a succinilcolina.

Aritmie

In assenza di iperpotassiemia, pre-esistente o evocata, sono state osservate raramente aritmie ventricolari a seguito di somministrazione di succinilcolina; tuttavia i pazienti che assumono farmaci quali digitale e simili sono più suscettibili a tali aritmie.

La succinilcolina non ha alcun effetto diretto sul miocardio, ma la succinilcolina, a causa della stimolazione sia dei gangli autonomi che dei recettori muscarinici, può causare alterazioni del ritmo cardiaco, incluso l’arresto cardiaco.

Si consiglia di tenere il paziente sotto continuo controllo con uno stimolatore di nervo periferico durante la somministrazione prolungata del farmaco al fine di evitare iperdosaggi.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco