Nebicina: effetti collaterali e controindicazioni

Nebicina: effetti collaterali e controindicazioni

Nebicina (Tobramicina Solfato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento di infezioni batteriche gravi, quali setticemie, infezioni dell’apparato respiratorio inferiore, infezioni gravi del sistema nervoso centrale (meningite), infezioni intraddominali (inclusa la peritonite), infezioni delle ossa, della pelle e degli annessi cutanei, infezioni del tratto urinario complicate o ricorrenti, tutte sostenute da microrganismi sensibili.

La Nebicina? è considerata inoltre farmaco di 2a scelta nelle infezioni sostenute da E. coli e da Stafilococco.

Nebicina: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Nebicina ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Nebicina, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Nebicina: controindicazioni

Soggetti che hanno dimostrato una ipersensibilitĂ  verso il prodotto od uno dei componenti, o ad altri aminoglicosidi.

Gravidanza e allattamento (v. paragrafo 4.6).

Nebicina: effetti collaterali

Neurotossici. Sono stati rilevati effetti indesiderati a carico del nervo acustico e vestibolare, particolarmente nei pazienti trattati per lungo tempo e con alte dosi, od in coloro ai quali erano state somministrate in precedenza sostanze ototossiche, o si trovavano in stato di disidratazione.

La sintomatologia è caratterizzata da vertigini, tinnito, acufeni (sensazioni acustiche non dovute a stimoli esterni), perdita dell’udito.

Come per altri aminoglicosidi la perdita dell’udito è generalmente irreversibile e si manifesta inizialmente con una diminuzione della percezione uditiva per i toni alti.

Nefrotossici. Alterazioni della funzionalitĂ  renale con un aumento della azotemia totale ed ureica, della creatinina sierica; oliguria, cilindruria, aumento della proteinuria, si sono manifestate specialmente nei pazienti nefropatici trattati con dosi piĂ¹ elevate e per periodi di tempo piĂ¹ lunghi di quelli raccomandati. Tuttavia, gli effetti collaterali a carico del rene si possono verificare anche in pazienti con normale funzionalitĂ  renale all’inizio della terapia.

In alcune sperimentazioni cliniche e nell’animale di laboratorio, il cui obiettivo era di confrontare il potenziale nefrotossico della Nebicina? con quello della gentamicina, la Nebicina? ha causato nefrotossicitĂ  con una frequenza significativamente inferiore alla gentamicina. In altri studi clinici, l’incidenza della nefrotossicitĂ  tra i due farmaci non ha mostrato alcuna differenza significativa.

Blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria. A scopo puramente precauzionale si deve tener presente che somministrando Nebicina? a pazienti anestetizzati puĂ² verificarsi apnea secondaria o prolungata.

Altri. Altre reazioni avverse, probabilmente attribuibili alla Nebicina?, comprendono: anemia, granulocitopenia, trombocitopenia, febbre, eruzione cutanea, prurito, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea, letargia (sonnolenza), confusione mentale e disorientamento, dolore in sede di iniezione.

Anomalie che possono essere riferite alla Nebicina? comprendono: aumento delle transaminasi sieriche (SGOT, SGPT) e della deidrogenasi lattica, una diminuzione del calcio, del magnesio, del sodio e potassio sierici, leucopenia, leucocitosi ed eosinofilia.

Nebicina: avvertenze per l’uso

I pazienti trattati con Nebicina? o con altri aminoglicosidi devono essere mantenuti sotto stretta osservazione medica, a causa dell’intrinseco potenziale nefro- ed ototossico di questi antibiotici. L’interessamento dell’ottavo paio dei nervi cranici si puĂ² sviluppare principalmente nei soggetti che hanno un’insufficienza renale, o anche nei soggetti ai quali l’aminoglicoside è stato somministrato ai dosaggi piĂ¹

elevati e per una durata superiore a quella raccomandata. Il rischio della perdita dell’udito indotta da aminoglicosidi aumenta in proporzione diretta all’esposizione od agli alti picchi sierici od agli alti livelli sierici basali dell’aminoglicoside. I pazienti che vanno incontro al danno cocleare possono non avere sintomi a carico dell’udito nel corso della terapia, ma questi possono manifestarsi e continuare ad evolvere dopo che la somministrazioe del farmaco è stata interrotta. Altre manifestazioni neurotossiche comprendono intorpidimento, senso di formicolio cutaneo, scosse muscolari e convulsioni.

Le manifestazioni nefrotossiche raramente divengono manifeste nei primi giorni di terapia e sono generalmente reversibili.

La funzionalitĂ  renale e dell’ottavo paio dei nervi cranici devono essere strettamente monitorizzate nei pazienti in cui sia nota o si sospetti un’insufficienza renale od in coloro in cui, pur avendo all’inizio una funzionalitĂ  normale, possono sviluppare segni d’interessamento renale nel corso della terapia. Si consiglia di controllare periodicamente i picchi sierici ed i livelli sierici basali nel corso della terapia per evitare livelli potenzialmente tossici e garantire contemporaneamente un dosaggio adeguato (si veda a Monitoraggio dei livelli sierici). L’esame delle urine deve essere eseguito per mettere in evidenza una eventuale diminuzione dei valori del peso specifico, un aumento della proteinuria e della escrezione di cellule e di cilindri. L’azotemia, la creatininemia e la clearance creatininica devono essere misurate periodicamente. Se possibile si dovrebbero eseguire audiogrammi in serie, particolarmente nei pazienti a rischio.

Se si dovessero manifestare segni d’interessamento otovestibolare o renale la somministrazione del farmaco deve essere interrotta.

La Nebicina? deve essere somministrata con cautela nei prematuri e nell’etĂ  neonatale, per la immaturitĂ  renale di questi soggetti ed il conseguente prolungamento dell’emivita del farmaco.

L’uso concomitante o sequenziale della Nebicina? con altri farmaci potenzialmente neuro- e nefrotossici deve essere evitato (si veda a Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione).

Il prodotto contiene metabisolfito di sodio: tale sostanza puĂ² provocare, in soggetti sensibili specie negli asmatici, reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.

Monitoraggio dei livelli sierici.

Durante la terapia i picchi ed i livelli sierici basali debbono essere monitorizzati particolarmente nei soggetti con insufficienza renale. Si debbono evitare picchi sierici superiori ai 12 mcg/ml che si prolunghino nel tempo. Livelli sierici basali che tendono ad aumentare superando i 2 mcg/ml possono essere indicativi di un accumulo tissutale. Questa tendenza all’accumulo, l’etĂ  avanzata e il dosaggio totale possono contribuire all’ototossicitĂ  ed alla nefrotossicitĂ . In via indicativa, i livelli ematici possono essere determinati dopo la seconda o terza dose e successivamente, ad intervalli di 3-4 giorni durante la terapia, o piĂ¹ frequentemente in caso di alterazioni della funzionalitĂ  renale. In tale maniera è possibile controllare le dosi di mantenimento (si veda a "Posologia e modo di somministrazione") particolarmente nei soggetti gravemente ammalati con funzionalitĂ  renale in progressivo deterioramento, od in soggetti con patologie infettive sostenute da microrganismi scarsamente sensibili, od in coloro che ricevono i piĂ¹ alti dosaggi.

Soggetti ustionati

. Nei pazienti con ustioni estese, la farmacocinetica degli aminoglicosidi è modificata. In questi pazienti è opportuno monitorizzare i livelli ematici della Nebicina? per calcolare il dosaggio necessario.

Soggetti anestetizzati.

Apnea secondaria o prolungata puĂ² verificarsi somministrando la Nebicina?

a pazienti anestetizzati con agenti che provocano un blocco neuromuscolare come succinilcolina, tubocurarina, decametonio o dosi massive di sangue citrato. L’eventuale blocco neuromuscolare puĂ² essere risolto con la somministrazione di sali di calcio (si veda a "Effetti indesiderati").


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco