Parsabiv: effetti collaterali e controindicazioni

Parsabiv: effetti collaterali e controindicazioni

Parsabiv (Etelcalcetide Cloridrato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Parsabiv è indicato per il trattamento dell’iperparatiroidismo secondario (SHPT) in pazienti adulti con malattia renale cronica (CKD) in emodialisi.

Parsabiv: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Parsabiv ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Parsabiv, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Parsabiv: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

La somministrazione di Parsabiv non deve essere iniziata se i livelli sierici corretti di calcio sono al di sotto del limite inferiore dell’intervallo di normalità (vedere paragrafì 4.2 e 4.4).

Parsabiv: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Gli effetti indesiderati molto comuni con Parsabiv sono calcemia ridotta, spasmi muscolari, diarrea, nausea e vomito. Essi sono stati di gravità da lieve a moderata e di natura transitoria nella maggior parte dei pazienti. L’interruzione della terapia a causa di effetti indesiderati è avvenuta principalmente per via di bassi livelli di calcio nel sangue, nausea e vomito.

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse sono riportate di seguito utilizzando la seguente convenzione: molto comune (? 1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, <1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000);

molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puĂ² essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella 1. Reazioni avverse da studi clinici controllati e dall’esperienza post-marketing

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) Categoria di frequenza Reazioni avverse
Disturbi del sistema immunitario Non nota Reazioni di ipersensibilitĂ 1 (compresa anafilassi)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Calcemia ridotta1, 4
Comune Ipocalcemia1, 5 Iperkaliemia2 Ipofosfatemia
Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea Parestesia3
Non comune Convulsioni6
Patologie cardiache Comune Peggioramento dello scompenso cardiaco1
Prolungamento del QT1
Patologie vascolari Comune Ipotensione
Patologie gastrointestinali Molto comune Nausea Vomito Diarrea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Spasmi muscolari
Comune Mialgia

1 Vedere il paragrafo descrizione di reazioni avverse selezionate.

2 Iperkaliemia comprende i preferred terms di iperkaliemia e aumento della potassiemia.

3 Parestesia comprende i preferred terms di parestesia e ipoestesia.

4 Riduzioni asintomatiche del calcio al di sotto di 7,5 mg/dL (1,88 mmol/L) o riduzioni asintomatiche clinicamente significative dei livelli sierici di cCa tra 7,5 e < 8,3 mg/dL (1,88 e < 2,08 mmol/L)

(che hanno richiesto un trattamento medico).

5 Riduzioni sintomatiche di cCa sierico < 8,3 mg/dL (2,08 mmol/L).

6 Vedere paragrafo 4.4.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Ipocalcemia

La maggior parte degli eventi di riduzione asintomatica del calcio nel sangue e ipocalcemia sintomatica è stata di gravità lieve o moderata. Negli studi controllati verso placebo combinati, una percentuale maggiore di pazienti del gruppo trattato con Parsabiv rispetto a quelli del gruppo placebo ha sviluppato almeno un valore sierico di cCa < 7,0 mg/dL (1,75 mmol/L) (7,6% Parsabiv; 3,1% placebo), < 7,5 mg/dL (1,88 mmol/L) (27,1% Parsabiv; 5,5% placebo) e < 8,3 mg/dL (2,08 mmol/L) (78,6% Parsabiv; 19,4% placebo). In questi studi, l’1% dei pazienti del gruppo trattato con Parsabiv e lo 0% di quelli del gruppo placebo hanno interrotto il trattamento a causa dell’evento avverso

consistente in un basso valore sierico di calcio. Per ulteriori informazioni sulle possibili manifestazioni di ipocalcemia e sul monitoraggio dei livelli sierici di calcio, vedere rispettivamente i paragrafi

4.4 e 4.2.

Prolungamento del QTc secondario a ipocalcemia

Negli studi controllati verso placebo combinati, una percentuale maggiore di pazienti del gruppo trattato con Parsabiv rispetto a quelli del gruppo placebo ha presentato un aumento massimo dell’intervallo QTcF rispetto al basale di > 60 msec (1,2% Parsabiv; 0% placebo). L’incidenza

di pazienti con QTcF predialisi post-basale massimo > 500 msec nel gruppo trattato con Parsabiv e nel gruppo placebo è stata rispettivamente del 4,8 e dell’1,9%.

Peggioramento dell’insufficienza cardiaca

Negli studi controllati verso placebo combinati, l’incidenza di soggetti con ICC accertata che hanno richiesto l’ospedalizzazione è stata del 2,2% nel gruppo trattato con Parsabiv e dell’1,2% nel gruppo placebo.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Parsabiv: avvertenze per l’uso

Ipocalcemia

Il trattamento con Parsabiv non deve essere iniziato nei pazienti se il calcio sierico corretto è al di sotto del limite inferiore dell’intervallo di normalità (vedere paragrafo 4.3).

Le possibili manifestazioni di ipocalcemia comprendono parestesie, mialgie, spasmi muscolari e convulsioni.

Poiché etelcalcetide abbassa il calcio sierico, i pazienti devono essere informati della necessità di rivolgersi ad un medico qualora avvertissero sintomi di ipocalcemia e devono essere monitorati per controllare l’eventuale insorgenza di ipocalcemia (vedere paragrafo 4.2). I livelli sierici di calcio devono essere misurati prima di iniziare il trattamento, entro 1 settimana dall’inizio del trattamento con Parsabiv o dall’aggiustamento della dose e ogni 4 settimane durante il trattamento. Se si verificano riduzioni clinicamente significative del calcio sierico corretto, si devono adottare delle misure per aumentare i livelli di calcio sierico (vedere paragrafo 4.2).

Aritmia ventricolare e prolungamento del QT secondari a ipocalcemia

Le riduzioni del calcio sierico possono allungare l’intervallo QT, il che puĂ² tradursi in un’aritmia ventricolare (vedere paragrafo 4.8). Durante il trattamento con Parsabiv, i livelli sierici di calcio devono essere attentamente monitorati nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo, storia pregressa di prolungamento dell’intervallo QT, anamnesi familiare di sindrome del QT lungo o morte cardiaca improvvisa ed altre condizioni che predispongono al prolungamento del QT e all’aritmia ventricolare.

Convulsioni

Casi di convulsioni sono stati riportati in pazienti trattati con Parsabiv (vedere paragrafo 4.8). La soglia di insorgenza delle convulsioni puĂ² abbassarsi a causa di riduzioni significative dei livelli sierici di calcio. I livelli di calcio sierico devono essere attentamente monitorati nei pazienti con anamnesi positiva per un disturbo convulsivo durante il trattamento con Parsabiv.

Peggioramento della insufficienza cardiaca

La funzionalitĂ  miocardica ridotta, l’ipotensione e l’insufficienza cardiaca congestizia (ICC) possono essere associati a riduzioni significative dei livelli sierici di calcio. I livelli di calcio sierico devono essere monitorati nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca congestizia durante il trattamento con Parsabiv (vedere paragrafo 4.2), la quale puĂ² essere associata a riduzioni dei livelli sierici di calcio.

Co-somministrazione con altri medicinali

Somministrare Parsabiv con cautela nei pazienti che ricevono un qualunque altro medicinale noto per abbassare il calcio sierico. Monitorare attentamente il calcio sierico (vedere paragrafo 4.5).

Ai pazienti in trattamento con Parsabiv non deve essere somministrato cinacalcet. La co-somministrazione puĂ² provocare ipocalcemia grave.

Malattia adinamica delle ossa

Se i livelli di PTH sono cronicamente soppressi al di sotto di 100 pg/mL, puĂ² svilupparsi una malattia adinamica delle ossa. Se i livelli di PTH scendono al di sotto dell’intervallo target raccomandato,

si deve ridurre la dose di steroli della vitamina D e/o Parsabiv oppure sospendere il trattamento. Dopo la sospensione, la terapia puĂ² essere ripresa ad una dose inferiore per mantenere il PTH nell’intervallo target (vedere paragrafo 4.2).

ImmunogenicitĂ 

Negli studi clinici, il 7,1% dei pazienti affetti da SHPT e trattati con Parsabiv per un massimo di 6 mesi è risultato positivo agli anticorpi leganti. L’80,3% di essi aveva anticorpi preesistenti. Nessuna evidenza di alterazioni del profilo farmacocinetico, della risposta clinica o del profilo di sicurezza è stata associata ad anticorpi anti-etelcalcetide preesistenti o in fase di sviluppo.

Se si sospetta la formazione di anticorpi anti-etelcalcetide con un effetto clinicamente significativo, contattare il Titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in commercio per discutere in merito al test anticorpale. I recapiti sono riportati nel paragrafo 6 del foglio illustrativo.

Eccipiente con effetti noti

Parsabiv contiene meno di 1 mmol di sodio per flaconcino, cioè è praticamente senza sodio.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco