Ranexa: effetti collaterali e controindicazioni

Ranexa: effetti collaterali e controindicazioni

Ranexa 500 mg compresse a rilascio prolungato (Ranolazina) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Ranexa è indicato negli adulti come terapia aggiuntiva nel trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea, come i betabloccanti e/o i calcioantagonisti, o che non le tollerano.

Ranexa 500 mg compresse a rilascio prolungato: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Ranexa 500 mg compresse a rilascio prolungato ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Ranexa 500 mg compresse a rilascio prolungato, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Ranexa 500 mg compresse a rilascio prolungato: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafì 4.2 e 5.2). Insufficienza epatica moderata o grave (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Somministrazione concomitante di antiaritmici di classe Ia (es. chinidina) o di classe III (es. dofetilide, sotalolo) diversi dall’amiodarone.

Ranexa 500 mg compresse a rilascio prolungato: effetti collaterali

Gli effetti indesiderati nei pazienti in trattamento con Ranexa sono di solito lievi o moderati e spesso si sviluppano nelle prime due settimane di trattamento. Essi sono stati riportati nel corso del programma di sviluppo clinico di fase III, che ha coinvolto complessivamente 1030 pazienti con angina cronica trattati con Ranexa.

Segue un elenco degli eventi avversi considerati almeno possibilmente correlati al trattamento, classificati per sistema, organo e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, ? 1/10), non comune (? 1/1000, < 1/100), raro (? 1/10.000, < 1/1000) e molto raro (< 1/10.000).

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non comuni: anoressia, riduzione dell’appetito, disidratazione.

Raro: iponatriemia

Disturbi psichiatrici

Non comuni: ansia, insonnia, stato confusionale, allucinazioni.

Rari: disorientamento.

Patologie del sistema nervoso

Comuni: capogiri, cefalea.

Non comuni: letargia, sincope, ipoestesia, sonnolenza, tremore, capogiro posturale, parestesia.

Rari: amnesia, abbassamento del livello di coscienza, perdita di coscienza, coordinazione anomala, andatura anomala, parosmia.

Patologie dell’occhio

Non comuni: visione sfocata, disturbo della vista, diplopia.

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Non comuni: vertigine, tinnito.

Rari: insufficienza uditiva.

Patologie vascolari

Non comuni: vampata di calore, ipotensione.

Rari: freddo alle estremitĂ , ipotensione ortostatica.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comuni: dispnea, tosse, epistassi.

Rari: senso di oppressione alla gola.

Patologie gastrointestinali

Comuni: stipsi, vomito, nausea.

Non comuni: dolore addominale, secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza, fastidio allo stomaco.

Rari: pancreatite, duodenite erosiva, ipoestesia orale.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comuni: prurito, iperidrosi.

Rari: angioedema, dermatite allergica, orticaria, sudorazione fredda, eruzione cutanea.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comuni: dolore alle estremitĂ , crampo muscolare, gonfiore articolare, debolezza muscolare.

Patologie renali e urinarie

Non comuni: disuria, ematuria, cromaturia.

Rari: insufficienza renale acuta, ritenzione urinaria.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Rari: disfunzione erettile.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comuni: astenia.

Non comuni: affaticamento, edema periferico.

Esami diagnostici

Non comuni: aumento della creatininemia, aumento dell’azotemia, intervallo QT corretto prolungato, innalzamento della conta piastrinica o dei globuli bianchi, perdita di peso.

Rari: innalzamento degli enzimi epatici.

Il profilo degli eventi avversi in genere è risultato simile nello studio MERLIN-TIMI 36. In questo studio a lungo termine è stata riportata anche insufficienza renale acuta, con una incidenza minore dell’1% sia nei pazienti trattati con ranolazina che in quelli trattati con placebo. Le valutazioni dei pazienti che potrebbero essere considerati piĂ¹ a rischio di eventi avversi durante il trattamento con altri medicinali antianginosi, come i pazienti diabetici, quelli con scompenso cardiaco di classe I e II, o con patologia ostruttiva delle vie aeree hanno confermato che queste condizioni non sono associate a incrementi clinicamente significativi dell’incidenza degli eventi avversi.

Un’aumentata incidenza di eventi avversi è stata osservata nei pazienti trattati con ranolazina nello studio RIVER-PCI (vedere paragrafo 5.1), nel quale ai pazienti con rivascolarizzazione incompleta dopo PCI sono stati somministrati fino a 1000 mg di ranolazina due volte al giorno o placebo per circa

70 settimane. In questo studio, vi è stato un piĂ¹ elevato tasso di segnalazioni per insufficienza cardiaca congestizia nel gruppo trattato con ranolazina (2,2% vs 1,0% con placebo). Inoltre, l’attacco ischemico transitorio si è verificato piĂ¹ frequentemente nei pazienti trattati con 1000 mg di ranolazina due volte al giorno rispetto al placebo (1,0% vs 0,2% rispettivamente); tuttavia, l’incidenza di ictus è risultata sovrapponibile nei due gruppi di trattamento (ranolazina 1,7% vs placebo 1,5%).

Pazienti anziani, con insufficienza renale o sottopeso: in generale, gli eventi avversi si sono verificati piĂ¹ di frequente tra i pazienti anziani e tra i pazienti con insufficienza renale; tuttavia la tipologia degli eventi in questi sottogruppi è risultata simile a quanto osservato nella popolazione generale. Tra gli eventi piĂ¹ comunemente riportati, quelli che seguono si sono verificati, con Ranexa ( frequenze corrette rispetto al placebo), piĂ¹ spesso nei pazienti anziani (? 75 anni) che in quelli piĂ¹ giovani

(< 75 anni): stipsi (8% vs 5%), nausea (6% vs 3%), ipotensione (5% vs 1%) e vomito (4% vs 1%).

Nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina ? 30-80 ml/min) rispetto ai pazienti con una funzionalitĂ  renale normale (clearance della creatinina > 80 ml/min), gli eventi piĂ¹ comunemente riportati, frequenze corrette rispetto al placebo, includono: stipsi (8% vs 4%), capogiri (7% vs 5%) e nausea (4% vs 2%).

In generale, la tipologia e la frequenza degli eventi avversi riferiti dai pazienti con basso peso corporeo (? 60 kg) sono risultati simili a quelli dei pazienti con peso superiore (> 60 kg); tuttavia, le frequenze corrette rispetto al placebo degli eventi avversi comuni che seguono, sono risultate piĂ¹ elevate nei pazienti di basso peso rispetto a quelli di peso piĂ¹ elevato: nausea (14% vs 2%), vomito (6% vs 1%) e ipotensione (4% vs 2%).

Risultati di laboratorio: piccoli innalzamenti reversibili nei livelli di creatinina sierica, privi di rilevanza clinica, sono stati osservati in soggetti sani e in pazienti trattati con Ranexa, senza che vi fosse associata alcuna tossicità renale. Uno studio sulla funzionalità renale in volontari sani ha dimostrato una riduzione della clearance della creatinina senza alterazione della velocità di filtrazione glomerulare, compatibile con l’inibizione della secrezione di creatinina a livello dei tubuli renali.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione nell’allegato V.

Ranexa 500 mg compresse a rilascio prolungato: avvertenze per l’uso

Procedere con cautela nel prescrivere o incrementare il dosaggio della ranolazina nei pazienti nei quali si prevede un’esposizione piĂ¹ elevata:

somministrazione concomitante di inibitori della P-gp (vedere paragrafì 4.2 e 4.5)

insufficienza epatica lieve (vedere paragrafì 4.2 e 5.2)

insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina di 30-80 ml/min) (vedere paragrafì 4.2, 4.8 e 5.2).

pazienti anziani (vedere paragrafì 4.2, 4.8 e 5.2)

pazienti sottopeso (? 60 kg) (vedere paragrafì 4.2, 4.8 e 5.2).

pazienti con SCC moderato o grave (classe III–IV della NYHA) (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Nei pazienti con piĂ¹ di uno dei suddetti fattori si prevedono ulteriori incrementi dell’esposizione. Ăˆ probabile che si verifichino effetti indesiderati dose dipendenti. Se si utilizza Ranexa in pazienti che presentano una combinazione di diversi dei suddetti fattori è necessario effettuare un monitoraggio frequente degli eventi avversi, ridurre il dosaggio e, se necessario, interrompere il trattamento.

Prolungamento del tratto QT: un’analisi di popolazione sui dati combinati ottenuti da pazienti e da volontari sani ha dimostrato che la stima della curva del rapporto tra concentrazione plasmatica e QTc era di 2,4 msec per 1000 ng/ml, pari all’incirca a un incremento di 2–7 msec per l’intervallo della concentrazione plasmatica corrispondente a 500–1000 mg di ranolazina due volte al giorno. Ăˆ necessario quindi procedere con cautela nel trattamento dei pazienti con un’anamnesi personale o familiare positiva per la sindrome del QT lungo congenita, dei pazienti con prolungamento acquisito dell’intervallo QT e dei pazienti trattati con farmaci che influiscono sull’intervallo QTc (vedere anche ìl paragrafo 4.5).

Insufficienza renale: la funzionalitĂ  renale si riduce con l’etĂ  ed è quindi importante controllarla a intervalli regolari durante il trattamento con ranolazina (vedere paragrafì 4.2, 4.3, 4.8 e 5.2).


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco