Sivextro: effetti collaterali e controindicazioni

Sivextro: effetti collaterali e controindicazioni

Sivextro 200 mg compressa rivestita film uso os blister pvc (Tedizolid Fosfato) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Sivextro è indicato per il trattamento di infezioni batteriche acute della pelle e della struttura cutanea (ABSSSI) negli adulti (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).

Occorre tenere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso corretto degli agenti antibatterici.

Sivextro 200 mg compressa rivestita film uso os blister pvc: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Sivextro 200 mg compressa rivestita film uso os blister pvc ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Sivextro 200 mg compressa rivestita film uso os blister pvc, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Sivextro 200 mg compressa rivestita film uso os blister pvc: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Sivextro 200 mg compressa rivestita film uso os blister pvc: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza in pazienti trattati con tedizolid fosfato nell’ambito di tutti gli studi clinici controllati di fase 3 (tedizolid fosfato 200 mg una volta al giorno per 6 giorni) sono state nausea (6,9%), cefalea (3,5%), diarrea (3,2%) e vomito (2,3%) con intensità generalmente da lieve a moderata.

Il profilo di sicurezza emerso dal confronto tra pazienti trattati con tedizolid fosfato solo per via endovenosa rispetto alla sola somministrazione orale è risultato simile tranne che per una maggiore frequenza di disturbi gastrointestinali associati alla somministrazione orale.

Tabella delle reazioni avverse

Di seguito sono riportate le reazioni avverse osservate in due studi cardine comparativi di fase 3 su Sivextro (Tabella 1). Le reazioni avverse sono classificate in accordo al termine preferito ed alla Classificazione per Sistemi ed Organi, e per frequenza. La frequenza è definita come: molto comune (?1/10); comune (?1/100, <1/10); non comune (?1/1.000, <1/100); raro (?1/10.000, <1/1.000) e molto raro (<1/10.000).

Tabella 1 Frequenza delle reazioni avverse per classe sistemico-organica sulla totalitĂ  degli studi clinici comparativi di fase 3

Classificazione per Sistemi ed Organi Comune Non comune
Infezioni ed infestazioni Infezione micotica vulvovaginale
Infezione fungina
Candidosi vulvovaginale
Ascesso
Colite da Clostridioides difficile
Dermatofitosi
Candidosi orale
Infezione del tratto respiratorio
Patologie del sistema emolinfopoietico Linfadenopatia
Disturbi del sistema immunitario IpersensibilitĂ  a farmaci
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Disidratazione
Controllo inadeguato di diabete
Classificazione per Sistemi ed Organi Comune Non comune
mellito
Iperkaliemia
Disturbi psichiatrici Insonnia
Disturbo del sonno
Ansia
Incubi
Patologie del sistema nervoso Cefalea Sonnolenza
Capogiri Disgeusia
Tremore
Parestesia
Ipoestesia
Patologie dell’occhio Visione offuscata
Mosche volanti
Patologie cardiache Bradicardia
Patologie vascolari Rossore
Vampata di calore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse
Secchezza nasale
Congestione polmonare
Patologie gastrointestinali Nausea Dolore addominale
Diarrea Stipsi
Vomito Fastidio addominale
Bocca secca
Dispepsia
Dolore addominale superiore
Flatulenza
Malattia da reflusso
gastroesofageo
Ematochezia
Conati di vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito generalizzato Iperidrosi
Prurito
Eruzione cutanea
Orticaria
Alopecia
Eruzione cutanea eritematosa
Eruzione cutanea generalizzata
Acne
Prurito allergico
Eruzione cutanea maculo-
papulare
Eruzione cutanea papulare
Eruzione cutanea pruriginosa
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia
Spasmi muscolari
Mal di schiena
Fastidio agli arti
Dolore al collo
Patologie renali e urinarie Odore urinario anormale
Classificazione per Sistemi ed Organi Comune Non comune
Patologie dell’apparato riproduttivo e
della mammella
Prurito vulvovaginale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento Brividi
IrritabilitĂ 
Piressia
Edema periferico
Esami diagnostici Forza di prensione ridotta
Transaminasi aumentate
Conta dei leucociti diminuita

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il

sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V

.

Sivextro 200 mg compressa rivestita film uso os blister pvc: avvertenze per l’uso

Pazienti con neutropenia

La sicurezza e l’efficacia di tedizolid fosfato nei pazienti con neutropenia (conta dei neutrofili

<1.000 cellule/mm3) non sono state indagate. In un modello animale di infezione, l’attività antibatterica di tedizolid è risultata ridotta in assenza di granulociti. La rilevanza clinica di questo dato non è nota. Nei pazienti con neutropenia e ABSSSI occorre prendere in considerazione opzioni terapeutiche alternative (vedere paragrafo 5.1).

Disfunzione dei mitocondri

Tedizolid inibisce la sintesi proteica nei mitocondri. Per effetto di questa inibizione possono verificarsi reazioni avverse quali acidosi lattica, anemia e neuropatia (ottica e periferica). Questi eventi sono stati osservati con un altro agente appartenente alla classe degli ossazolidinoni a seguito di somministrazione di durata superiore a quella raccomandata per tedizolid fosfato.

Mielosoppressione

In alcuni soggetti, durante il trattamento con tedizolid fosfato, sono state osservate riduzioni della conta delle piastrine, dei neutrofili e dei livelli di emoglobina. Con la sospensione di tedizolid fosfato questi parametri ematologici sono tornati ai livelli pre-trattamento. In pazienti trattati con un altro agente appartenente alla classe degli ossazolidinoni è stata osservata mielosoppressione (incluse anemia, leucopenia, pancitopenia e trombocitopenia) e il rischio di insorgenza di questi effetti sembra essere correlato alla durata del trattamento.

Neuropatia periferica e disturbi del nervo ottico

In pazienti trattati con un altro agente appartenente alla classe degli ossazolidinoni con durata del trattamento superiore a quella raccomandata per tedizolid fosfato sono state segnalate neuropatia periferica e neuropatia ottica che talvolta è progredita fino a perdita della vista. Casi di neuropatia (ottica e periferica) non sono stati segnalati in pazienti trattati con tedizolid fosfato per la durata del trattamento raccomandata di 6 giorni. Tutti i pazienti devono essere informati della necessità di riferire sintomi di disturbi visivi quali variazioni nell’acuità visiva, alterazioni della percezione dei colori, offuscamento della vista o difetti del campo visivo. In questi casi si raccomanda una valutazione tempestiva indirizzando, se necessario, il paziente a un oftalmologo.

Acidosi lattica

Casi di acidosi lattica sono stati segnalati in associazione all’uso di un altro agente appartenente alla classe degli ossazolidinoni. Questo fenomeno non è stato osservato in pazienti trattati con tedizolid fosfato per la durata del trattamento raccomandata di 6 giorni.

Reazioni di ipersensibilitĂ 

Tedizolid fosfato deve essere somministrato con cautela a pazienti che presentano nota ipersensibilitĂ  ad altri ossazolidinoni poichĂ© puĂ² manifestarsi ipersensibilitĂ  crociata.

Diarrea da Clostridioides difficile

Casi di diarrea da Clostridioides difficile (CDAD) sono stati segnalati in associazione all’uso di tedizolid fosfato (vedere paragrafo 4.8). La gravitĂ  della CDAD puĂ² variare da una diarrea lieve a una colite fatale. Il trattamento con agenti antibatterici altera la normale flora intestinale e puĂ² favorire la proliferazione di C. difficile.

La CDAD deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti che presentano diarrea grave in seguito all’uso di antibiotici. Occorre un’attenta raccolta anamnestica in quanto è stato osservato che la CDAD puĂ² manifestarsi anche a distanza di oltre due mesi dalla somministrazione di agenti antibatterici.

In caso di sospetto o conferma di CDAD, l’assunzione di tedizolid fosfato e, se possibile, di altri agenti antibatterici non diretti contro C. difficile deve essere interrotta istituendo immediatamente opportune misure terapeutiche. Occorre prendere in considerazione idonee misure di supporto, un trattamento antibiotico per C. difficile e una valutazione chirurgica. In questa situazione l’uso di medicinali che inibiscono la peristalsi è controindicato.

Inibizione delle monoamino-ossidasi

Tedizolid è un inibitore reversibile non selettivo delle monoamino-ossidasi (MAO) in vitro (vedere paragrafo 4.5).

Sindrome serotoninergica

Vi sono state segnalazioni spontanee di casi di sindrome serotoninergica associata alla somministrazione concomitante di un altro agente della classe degli ossazolidinoni con agenti serotoninergici (vedere paragrafo 4.5).

Non esiste esperienza clinica di fase 3 in pazienti in terapia concomitante con tedizolid fosfato e agenti serotoninergici quali gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), gli antidepressivi triciclici, gli inibitori MAO, i triptani e altri medicinali con potenziale attivitĂ  adrenergica o serotoninergica.

Microrganismi non sensibili

La prescrizione di tedizolid fosfato in assenza di conferma o forte sospetto di infezione batterica aumenta il rischio di sviluppare batteri farmaco-resistenti.

Tedizolid non è generalmente attivo contro i batteri Gram-negativi. Limitazioni dei dati clinici

La sicurezza e l’efficacia di tedizolid fosfato quando somministrato per periodi superiori a 6 giorni non sono state stabilite.

Nelle ABSSSI, i tipi di infezione trattati erano limitati esclusivamente a cellulite/erisipela o ascessi cutanei maggiori e infezioni di ferite. Non sono stati studiati altri tipi di infezioni cutanee.

L’esperienza con tedizolid fosfato nel trattamento di pazienti con concomitanti infezioni batteriche acute della pelle e della struttura cutanea e batteriemia secondaria è limitata mentre è nulla nel trattamento delle ABSSSI con sepsi o shock settico grave.

Negli studi clinici controllati non sono stati inclusi pazienti con neutropenia (conta dei neutrofili

<1.000 cellule/mm3) o pazienti gravemente immunocompromessi.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco