Exomax: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Exomax (Fluconazolo): sicurezza e modo d’azione

Exomax (Fluconazolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

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Trattamento delle infezioni micotiche causate da Candida, Cryptococci e altri lieviti sensibili, in particolare:

Candidosi sistemiche, (incluse infezioni profonde disseminate e peritonite)

Candidosi grave della mucosa (incluse candidosi orofaringea, candidosi esofagea e candidosi broncopolmonare non invasiva), ove il trattamento orale non sia possibile.

Meningite da criptococco negli adulti

Profilassi contro le infezioni profonde da Candida (in particolar modo Candida albicans) nei pazienti con neutropenia dovuta al trapianto del midollo osseo.

Occorre fare attenzione alla guida ufficiale sull’appropriato uso degli agenti antimicotici. Prima di iniziare il trattamento devono essere presi dei campioni per le analisi microbiologiche e l’idoneità della terapia deve essere successivamente confermata (vedere paragrafì 4.2 e 5.1).

In alcuni pazienti con meningite criptococcica grave la risposta micologica durante il trattamento col fluconazolo può essere più lento rispetto ad altri trattamenti (vedere paragrafo 4.4).

Bambini ed adolescenti

Trattamento delle infezioni micotiche causate da Candida ad altri lieviti sensibili, in particolare:

Candidosi sistemiche, (incluse infezioni profonde disseminate e peritonite)

Candidosi grave della mucosa (incluse la candidosi orofaringea, candidosi esofagea e la candidosi broncopolmonare non invasiva), ove il trattamento orale non sia possibile.

Occorre fare attenzione alla guida ufficiale sull’appropriato uso degli agenti antimicotici. Prima di iniziare il trattamento devono essere presi dei campioni per le analisi microbiologiche e l’idoneità della terapia deve essere successivamente confermata (vedere paragrafo 4.2 e 5.1).

Exomax: come funziona?

Ma come funziona Exomax? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Exomax

Codice ATC: J02A CO1

Gruppo farmacoterapeutico

Antimicotici per uso sistemico, derivati triazolici.

Codice ATC: J02A CO1

Meccanismo di azione

Meccanismo di resistenza

A seconda della specie di lievito coinvolta, il principale meccanismo della resistenza al fluconazolo, in comune con altri agenti antifungini azolici, coinvolge il pregiudicamento dell’accumulo del farmaco nella cellula (i) alterando la composizione aminoacidica del lanosterolo 14α- demetilasi (ii) aumentando l’efflusso del farmaco, e (iii) alterando la via biosintetica dell’ergosterolo. In Candida albicans, il blocco della via biosintetica dell’ergosterolo è considerato derivare principalmente dal blocco dello sterolo C5,6- desaturasi il quale è codificato da ERG3. Nelle specie più resistenti, Candida glabrata, la via metabolica predominante non è stata pienamente chiarita ma si ritiene che derivi dalla regolazione verso l’alto del gene CDR (CDR1,CDR2 e MMDR1) responsabile dell’efflusso del farmaco dalla cellula. La resistenza al fluconazolo quindi solitamente conferisce la resistenza per altri agenti antifungini azolici. Lo studio nel Cryptococcus neoformans hanno dimostrato che in questa specie esiste lo stesso principale meccanismo di resistenza , e che questo può essere condizionato dalla prima esposizione ad agenti antifungini azolici.

Devono quindi essere effettuate simili attente considerazioni dei benefici della dose proposta rispetto al rischio di sviluppo di resistenza con il fluconazolo come per qualsiasi agente chemioterapico antimicrobico.

Suscettibilità antifungina

[Fonti: Pfaller et al, 2006: ERTEMIS DISK Global Antifungal Surveillance Study.

Messer et al,2006 : SENTRY Antimicrobial Surveillance Programm (2003)

Rex JH, 2000 : IDSA Practice Guidelines for the Treatment of Candidiasis]

Lo spettro antifungino del fluconazolo include vari patogeni compresa la Candida albicans, e le specie non Candida albicans, le specie di Cryptococcus ed altri dermatofiti.

La prevalenza di resistenza acquisita può variare per alcune specie, geograficamente e con il tempo. Quindi è preferibile ottenere informazioni sull’andamento della resistenza locale, in particolare alla luce di un adeguato trattamento delle gravi infezioni.

Valori soglia per le specie di Candida

Classificazione MIC (mcg /ml) Specie Fonte dei dati
Sensibile (S) NMT8 C. albicans, C.parapsilosis, C. lusitaniae C. kefyr, C. dubliniensis C. pelliculosa Pfaller MA et al, 2006
Masser SA et al, 2006
Rex JH, 2000
Sensibilità dipendente dalla dose (S-DD) 16-32 C. glabrata (approx 17% R) C. guillermondii (approx 10% R) C. famata (approx 12% R) C. tropicalis (approx 4% R) Pfaller MA et al, 2006
Masser SA et al, 2006
Rex JH, 2000
Resistente (R) Superiori a 32 C.krusei, C.rugosa C.inconspicua, C. norvegensis, C. lipolytica, C.zeylanoides. Pfaller MA et al, 2006
Masser SA et al, 2006
Rex JH, 2000

Ci sono studi di ceppi isolati di Candida albicans resistenti provenienti da pazienti con AIDS che hanno ricevuto un trattamento con fluconazolo a lungo termine.

Il Cryptococcus neoformans è in prevalenza sensibile al fluconazolo. Ceppi con un valore di MIC superiore ai 32 mg per ml sono considerati resistenti.

Le infezioni da specie di AspergillusZygomycetes inclusi MucorRhizophus, specie di MicrosporumTrichophyton non devono essere trattate con fluconazolo poiché il fluconazolo ha poca o nessuna attività nei confronti di questi funghi.


Exomax: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Exomax, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Exomax

Assorbimento:

Le proprietà farmacocinetiche del fluconazolo sono simili in seguito alla somministrazione per via endovenosa o per via orale.

Il fluconazolo è ben assorbito dopo assunzione orale. La biodisponibilità assoluta è di circa il 90%. L’assorbimento orale non è influenzato dalla contemporanea assunzione di cibo. La massima concentrazione plasmatica è raggiunta dopo 0,5-1,5 ore dall’assunzione della dose. Il 90% del livello dello stato stazionario è raggiunto 4-5 giorni dopo ripetute monosomministrazioni giornaliere.

La concentrazione plasmatica è proporzionale alla dose. Dopo una somministrazione di 200 mg di fluconazolo, la Cmax è di circa 4,6 mg/l e la concentrazione plasmatica allo stato stazionario dopo 15 giorni è di circa 10 mg/l. Dopo una somministrazione di 400 mg di fluconazolo, la Cmax è di circa 9 mg/l e la concentrazione plasmatica allo stato stazionario dopo 15 giorni è di circa 18 mg/l.

La somministrazione di una doppia dose il 1° giorno determina livelli plasmatici di pari a circa il 90% delo stato stazionario al secondo giorno.

Distribuzione

Il volume apparente di distribuzione del fluconazolo corrisponde alla quantità corporea totale di acqua. Il legame con le proteine plasmatiche è basso (11-12%).

Il fluconazolo raggiunge una buona penetrazione in tutti i liquidi corporei studiati. I livelli di fluconazolo nella saliva e nell’espettorato sono simili ai livelli del plasma. In pazienti affetti da meningite micotica i livelli del fluconazolo nel LCR è circa l’80% della corrispondente concentrazione plasmatica.

Nello strato corneo, nell’epidermide-derma e nel sudore esocrino vengono raggiunte concentrazioni di fluconazolo più elevate se comparate a quelle sieriche.

Il fluconazolo si accumula nello strato corneo. Per esempio, con una dose di 150 mg una volta a settimana, la concentrazione di fluconazolo nello strato corneo dopo due dosi era 23,3 mcg/g e 7 giorni dopo la fine del trattamento era ancora 7,1 mcg/g.

Biotrasformazione:

La degradazione del fluconazolo è modesta. Solo l’11% della dose radioattiva è escreta nelle urine come metaboliti.

Eliminazione:

La via di eliminazione principale è quella renale. Circa l’80% della dose viene escreta in forma non metabolizzata nelle urine. La clearance del fluconazolo è proporzionale a quella della creatinina. Non c’è evidenza di metaboliti circolanti. L’emivita plasmatica media è di circa 30 ore.

La lunga emivita nel plasma del fluconazolo permette il trattamento delle infezioni fungine con dosi singole giornaliere in tutte le indicazioni.

Farmacocinetica nei bambini

I bambini eliminano il fluconazolo molto più rapidamente negli rispetto agli adulti.

Nei bambini (dopo la fase neonatale) e negli adolescenti di 5-15 anni l’emivita nel plasma è compresa tra 15,2-17,6 ore.

I bambini nati prematuramente hanno una più breve emivita ( circa 70 ore) e un più ampio volume di distribuzione (1,2-2,3 l/kg) rispetto ai bambini nati al termine della gestazione.

Durante la prima settimana di vita e nel corso del periodo neonatale, la clearance del fluconazolo nel plasma aumenta (e l’emivita nel plasma si abbassa fortemente).

La farmacocinetica del fluconazolo non è stata studiata nei bambini con insufficienza renale.


Exomax: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Exomax agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Exomax è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Exomax: dati sulla sicurezza

I dati preclinici derivati dagli studi convenzionali sulla tossicità generale a dosi ripetute, sulla genotossicità o la carcinogenesi, non indicano rischi particolari per l’uomo non ancora considerati nelle altre sezioni dell’RCP,.

Negli studi sulla tossicità riproduttiva condotti sui ratti sono stati riportati casi di incrementata incidenza di idronefrosi e di estensione della pelvi renale insieme ad un aumento della mortalità embrionale. Sono stati notati un incremento delle variazioni anatomiche e una ritardata ossificazione insieme a casi di prolungato parto e distocia. Sono stati riportati aborti durante studi di tossicità riproduttiva condotti sui conigli.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Exomax: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Exomax

Exomax: interazioni

In alcuni pazienti, in particolare in quelli affetti da gravi patologie sottostanti quali AIDS e cancro, sono state osservate, durante il trattamento con Exomax 2mg/ml soluzione per infusione, anormalità nei risultati dei test sulla funzionalità ematologia, epatica, renale e su altre funzioni biochimiche, ma la significatività clinica e la relazione con il trattamento non sono certi.

In rari casi è stata riportata tossicità epatica grave, inclusa la morte, più spesso nei pazienti con gravi patologie sottostanti. Tuttavia non è stata trovata nessuna relazione evidente tra la dose giornaliera, la durata del trattamento, il sesso o l’età del paziente. I pazienti che sviluppano esami epatici anormali o aumenti significativi di livelli originariamente anormali durante il trattamento devono essere attentamente monitorati. Il trattamento deve essere interrotto se si sviluppano i segni clinici della malattia epatica, con possibile connessione al fluconazolo. La tossicità epatica si è dimostrata molto spesso reversibile dopo sospensione del trattamento.

Se la terapia è prolungata, i benefici del trattamento devono essere valutati rispetto al rischio di sviluppare gravi danni epatici in pazienti i cui valori degli enzimi epatici aumentano durante il trattamento con fluconazolo.

La dose di fluconazolo deve essere ridotta quando la clearance della creatina è inferiore ai 50 ml/min (vedere paragrafo 4.2).

Certi azoli, incluso il fluconazolo, sono stati associati al prolungamento dell’intervallo QT. Durante il trattamento con fluconazolo sono stati riscontrati rari casi di torsioni di punta. Sebbene la relazione tra il fluconazolo e il prolungamento dell’intervallo QT non sia stato ancora formalmente stabilito, il fluconazolo deve essere somministrato con attenzione in pazienti che presentano condizioni potenzialmente proaritmiche come ad esempio:

Prolungamento del QT congenito o documentatamente acquisito.

Cardiomiopatia, in particolare in caso di insufficienza cardiaca

Bradicardia sinusale

Aritmie sintomatiche

Disturbi elettrolitici

Contemporanea somministrazione di medicinali che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5)

I disturbi elettrolitici come ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipocalcemia devono essere corretti prima dell’inizio del trattamento col fluconazolo.

Durante la terapia col fluconazolo, in rari casi i pazienti hanno sviluppato reazioni cutanee esfoliative tra cui la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica. I pazienti con AIDS sono maggiormente soggetti a sviluppare reazioni cutanee gravi a molti farmaci. Qualora i pazienti affetti da infezioni micotiche minori trattate col fluconazolo sviluppino eruzioni cutanee attribuibili al trattamento col fluconazolo, il trattamento deve essere interrotto.

Se i pazienti trattati per infezioni micotiche invasive/sistemiche sviluppano un’eruzione cutanea, devono essere attentamente monitorati e il trattamento deve essere sospeso qualora si manifestino lesioni cutanee bollose o un eritema multiforme.

Il fluconazolo può allungare il tempo di protrombina dopo l’assunzione di warfarin. È raccomandato uno stretto monitoraggio del tempo di protrombina.

Sono stati riportati rari casi di reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.8).

Deve essere prestata attenzione in caso di pazienti con insufficienza renale. Vedere paragrafo 4.2.

In donne in età fertile devono essere prese in considerazione appropriate misure contraccettive nel caso in cui sia indicato un trattamento a lungo termine (vedere ìl paragrafo 4.6).

I dati riguardanti l’efficacia e la sicurezza del fluconazolo nei bambini e negli adolescenti con meno di 16 anni d’età sono ancora limitati. Pertanto, i benefici del trattamento con fluconazolo devono essere attentamente valutati rispetto ai rischi.

Ci sono indicazioni che la risposta micologica di una parte di pazienti trattati con fluconazolo per meningite criptococcica sia stata più lenta rispetto al trattamento con amfotericina B in combinazione con flucitosina. Questo deve essere ricordato quando si sta scegliendo il trattamento per i pazienti con grave meningite criptococcica.

I pazienti che ricevono simultaneamente dosi di fluconazolo al di sotto dei 400 mg/die e la terfenadina richiedono uno stretto controllo (vedere ìl paragrafo 4.5).

Questo farmaco contiene 15,4 mmol (354 mg) di sodio in 100 ml di soluzione. Se ne deve tener conto in pazienti sottoposti a una dieta povera di sodio nei casi in cui sia necessaria una restrizione dei liquidi. Vedere il paragrafo 2 per la quantità di sodio contenuta in ogni confezione.

4.5-Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

Le seguenti combinazioni sono controindicate:

Il sovradosaggio di astemizolo ha condotto ad un prolungamento dell’intervallo QT, una severa aritmia ventricolare, torsioni di punta e arresto cardiaco. La cosomministrazione di astemizolo e fluconazolo è controindicata a causa dei gravi, potenzialmente fatali, effetti cardiaci.

Sono stati riportati effetti cardiovascolari, comprese torsioni di punta, nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento concomitante di fluconazolo e cisapride. In uno studio controllato, dove sono stati somministrati 200 mg di fluconazolo una volta al giorno in concomitanza con 20 mg di cisapride per quattro volte al giorno, è stato riportato un significativo incremento dei livelli plasmatici di cisapride ed un prolungamento dell’intervallo QTc. Il trattamento simultaneo con cisapride e fluconazolo è controindicato (vedere ìl paragrafo 4.3 Controìndìcazìonì).

In pazienti trattati con farmaci antimicotici come i composti triazolici e la terfenadina si sono verificati gravi aritmie cardiache successive al prolungato intervallo QTc. Il trattamento concomitante con 200 mg/die di fluconazolo non ha mostrato un prolungamento dell’intervallo QTc. Con dosi di 400 mg/die e 800 mg/die di fluconazolo, la concentrazione della terfenadina nel plasma è aumentata significativamente. Il trattamento concomitante con dosi di 400 mg/die o superiori di fluconazolo è controindicato.

In caso di trattamento concomitante con dosi sotto i 400 mg/die, il trattamento deve essere strettamente monitorato.

Effetti degli altri medicinali sul fluconazolo:

Idroclorotiazide

In volontari sani, con la concomitante somministrazione di idroclorotiazide la concentrazione di fluconazolo nel plasma è aumentata del 40%. Un effetto di tale entità non richiede un aggiustamento della dose di fluconazolo nei pazienti in concomitante terapia con farmaci diuretici, ma il medico dovrà tenere conto di questa eventualità.

La somministrazione concomitante di fluconazolo (200 mg) e rifampicina (600 mg/die) ha comportato una riduzione dell’AUC del fluconazolo del 23% in volontari sani. Deve essere considerato un incremento della dose di fluconazolo nel trattamento combinato.

Effetti del fluconazolo su altri farmaci:

Amfotericina B

Gli studi effettuati in vivo ed in vitro su animali hanno trovato antagonismo tra l’amfotericina B e i derivati azolici. Il meccanismo di azione degli imidazoli è l’inibizione della sintesi dell’ergosterolo nelle membrane cellulari fungine.

L’amfotericina B agisce legandosi agli steroli nella membrana cellulare e modificando la permeabilità della membrana.

Gli effetti clinici di questo antagonismo sono attualmente sconosciuti. Un simile effetto può avvenire con il complesso amfotericina B colesteril solfato.

Diversi case report hanno descritto l’insorgenza di aumentate concentrazioni di amitriptilina e segni di tossicità da triciclici quando l’amitriptilina è stata somministrata in associazione col fluconazolo. È stato riportato che la concomitante infusione di fluconazolo e nortriptilina, il metabolica attivo dell’amitriptilina, ha provocato un aumento di livello della nortriptilina. A causa del rischio di tossicità dell’amitriptilina, bisogna prendere in considerazione l’opportunità di monitorare i livelli di amitriptilina e di fare aggiustamenti della dose, se necessario.

La cosomministrazione di 200 mg/die di fluconazolo e 200 mg/die di colecoxib ha provocato un aumento rispettivamente del 68% e del 134% della Cmax del celecoxib e della sua AUC. È consigliabile dimezzare la dose del celecoxib nella terapia concomitante con il fluconazolo.

Sono state evidenziate interazioni clinicamente significative tra la ciclosporina e il fluconazolo per dosi di fluconazolo pari a 200 mg e superiori. Nel trattamento concomitante con 200 mg/die di fluconazolo e la ciclosporina (2,7 mg/kg/die), l’AUC della ciclosporina è aumentata circa dell’1,8% e

la clearance si è ridotta di circa il 55%. Si raccomanda pertanto il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche della ciclosporina nei pazienti in terapia con il fluconazolo.

Tuttavia, in un altro studio effettuato con 100 mg/die di fluconazolo in somministrazioni ripetute, il fluconazolo non ha influenzato i livelli di ciclosporina in pazienti che hanno subito trapianto del midollo osseo.

È raccomandato un monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche della ciclosporina in pazienti sottoposti alla terapia con fluconazolo.

Didanosina

La cosommistrazione della didanosina e del fluconazolo si è dimostrata sicura ed ha un piccolo effetto sulla farmacocinetica e l’efficacia della didanosina. Tuttavia è importante tenere sotto controllo la risposta al fluconazolo. Può essere utile riprogrammare la somministrazione del fluconazolo in modo che esso preceda la somministrazione della didanosina.

Il fluconazolo inibisce la conversione del losartan nel suo metabolica attivo (E-3174), che è in larga parte responsabile dell’antagonismo dei recettori dell’angiotensina II che si verifica durante la terapia con losartan.

Il trattamento concomitante con il fluconazolo potrebbe causare un aumento della concentrazione del losartan ed una diminuzione della concentrazione del metabolica attivo. Si raccomanda che i pazienti in cui è somministrata tale combinazione siano sottoposti ad un continuo controllo dell’ipertensione.

Metadone

Ci sono segnalazioni di un effetto potenziato del metadone dopo la cosomministrazione del fluconazolo con il metadone. Uno studio di farmacocinetica ha mostrato un incremento dell’AUC del metadone (35% in media).

In uno studio cinetico con contraccettivi orali combinati e 50 mg/die di fluconazolo, la concentrazione degli ormoni non è stata influenzata. Con 200 mg/die di fluconazolo l’AUC dell’etinilestradiolo è aumentata del 40% e quella del levonorgestrel del 24%.

In uno studio con un utilizzo di fluconazolo di 300 mg/die, l’AUC dell’etinilestradiolo e l’AUC del noretindrone sono aumentate rispettivamente del 24% e del 13%. Pertanto, è improbabile che la somministrazione di dosi ripetute di fluconazolo a questi dosaggi influenzi l’efficacia del dei contraccettivi orali combinati.

Il trattamento concomitante e ripetuto con 200 mg di fluconazolo e 250 mg di fenitoina endovena aumenta l’AUC24 della fenitoina del 75% e la Cmin del 128%. Nel trattamento combinato, la concentrazione di fenitoina nel plasma deve essere controllata e la dose aggiustata.

Il trattamento concomitante con fluconazolo e rifabutina ha provocato una aumento dei livelli sierici di rifabutina. Sono stati riportati casi di uveiti. Pazienti che hanno ricevuto contemporaneamente i due farmaci devono essere costantemente seguiti.

Nella cosomministrazione orale di fluconazolo e tacrolimus (0,15 mg/kg due volte al giorno) è stato riportato un aumento della concentrazione plasmatica del tacrolimus di 1,4 volte e di 3,1 volte le dosi di fluconazolo pari a 100 mg e 200 mg, rispettivamente. Sono stati riportati casi di nefrotossicità. Sebbene non siano stati condotti studi d’interazione tra il fluconazolo ed il sirolimus, può essere atteso un simile comportamento. Nel trattamento concomitante con fluconazolo e tracolimus o sirolimus i pazienti devono essere strettamente monitorati e deve essere considerato un aggiustamento della dose.

È stato dimostrato che il fluconazolo prolunga l’emivita sierica delle sulfaniluree cosomministrate (clorpropamide, glibenclamide, glipizide e tolbutamide) in volontari sani. Il fluconazolo e i derivati delle sulfaniluree possono essere somministrati insieme nei diabetici, ma bisogna tener conto della possibilità di sviluppare ipoglicemia. I livelli del glucosio nel sangue vanno costantemente monitorati.

Teofillina

In uno studio di interazione controllato verso placebo l’assunzione di 200 mg di fluconazolo per 14 giorni ha provocato una diminuzione del 18% della clearance media plasmatica della teofillina. Pazienti in trattamento con alte dosi di teofillina o che sono maggiormente a rischio di tossicità indotta dalla teofillina devono essere attentamente monitorati per individuare eventuali segni di tossicità da teofillina quando assumono contemporaneamente il fluconazolo e la terapia deve essere opportunamente modificata se si sviluppano segni di tossicità.

Trimetrexato

Il fluconazolo può inibire il metabolismo del trimetrexato, causando un aumento della concentrazione plasmatica del trimetrexato: se tale combinazione non può essere evitata, i livelli sierici e la tossicità del trimetrexato (mielosoppressione, disfunzioni renali ed epatiche, ulcere gastro-intestinali) devono essere attentamente controllati.

Basi xantiniche, altri antiepilettici e isoniazide

Devono essere effettuati dei test di follow-up in caso di somministrazione concomitante di basi xantiniche, altri antiepilettici e isoniazide con il fluconazolo.

Zidovudina

In due studi cinetici è risultato un incremento dei livelli di zidovudina molto probabilmente causati dalla diminuzione della conversione della zidovudina nel suo principale metabolita.

Uno studio ha determinato i livelli di zidovudine in pazienti affetti da AIDS o ARC prima e dopo la somministrazione di fluconazolo 200 mg/die per 15 giorni. C’è stato un incremento significativo dell’AUC della zidovudina (20%).

Un secondo studio randomizzato, condotto su due periodi, con due terapie incrociate ha esaminato i livelli di zidovudina nei pazienti affetti da HIV.

In due occasioni, per oltre 21 giorni, ai pazienti sono stati somministrati 200 mg di zidovudina ogni otto ore con o senza 400 mg/die di fluconazolo al giorno per 7 giorni. L’AUC della zidovudina è incrementa significativamente (74%) durante la cosomministrazione con il fluconazolo. I pazienti che ricevono questa combinazione devono essere tenuti sotto controllo per individuare l’eventuale sviluppo di effetti collaterali legati alla zidovudina.

Studi di interazione mostrano che la somministrazione concomitante di fluconazolo con cibo, cimetidina, antiacidi, o dopo radioterapia estesa a tutto il corpo in seguito al trapianto di midollo osseo, non influenzano in modo significativo l’assorbimento del fluconazolo.

I medici devono essere informati che studi sull’interazione farmaco-farmaco con altri medicinali non sono stati condotti, ma tali interazioni possono verificarsi.


Exomax: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Exomax: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Exomax 2 mg/ml soluzione per infusione non altera la capacità di guidare e di utilizzare macchinari. Tuttavia , va tenuto conto che potrebbero verificarsi capogiri o attacchi epilettici.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco