Onnua: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide (Acido Acetilsalicilico + Esomeprazolo Magnesio Triidrato): sicurezza e modo d’azione

Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide (Acido Acetilsalicilico + Esomeprazolo Magnesio Triidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Prevenzione di eventi trombotici cardio e cerebrovascolari in pazienti che necessitano di un trattamento continuo con bassi dosaggi di acido acetilsalicilico, e che necessitano di profilassi delle ulcere gastriche e/o duodenali associate all’acido acetilsalicilico.

Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: come funziona?

Ma come funziona Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide

Categoria farmacoterapeutica: Inibitori dell’aggregazione piastrinica esclusa Eparina: codice ATC: B01AC56.

Acido acetilsalicilico

L’acido acetilsalicilico inibisce la sintesi del trombossano eicosanoide A2 mediante l’acetilazione covalente e irreversibile della serina in prossimità del sito attivo della ciclossigenasi, l’enzima che produce il precursore ciclico endoperossido del trombossano A2.

Il trombossano A2 è un induttore a vita breve dell’aggregazione piastrinica e un potente vasocostrittore.

Le piastrine non possono sintetizzare nuovo enzima di conseguenza gli effetti persistono per l’intero ciclo vitale delle piastrine, corrispondente a 7-10 giorni.

L’effetto profilattico e terapeutico dell’acido acetilsalicilico nella tromboembolia arteriosa dipende da questa proprietà. La dose necessaria per inibire l’aggregazione piastrinica è notevolmente inferiore rispetto alla dose analgesica o antinfiammatoria. Una dose giornaliera di 75 mg di acido acetilsalicilico è appropriata per ottenere una continua inibizione della sintesi del trombossano A2.

L’acido acetilsalicilico inibisce la sintesi delle prostaglandine renali. Questo effetto è insignificante in pazienti con normale funzionalità renale. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca o insufficienza epatica nonché in tutte le condizioni che comportano variazione dei volumi plasmatici, l’inibizione della sintesi delle prostaglandine può causare insufficienza renale acuta, ritenzione di liquidi ed insufficienza cardiaca.

Esomeprazolo

L’esomeprazolo è l’S-isomero dell’omeprazolo e riduce la secrezione di acidi gastrici mediante un meccanismo di azione specifico e selettivo. L’esomeprazolo è un inibitore specifico della pompa acida a livello delle cellule parietali. Entrambi gli isomeri R- e S- dell’omeprazolo, hanno attività farmacodinamica simile.

Sito e meccanismo d’azione

L’esomeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli secretori della cellule parietali, dove inibisce l’enzima H+K+-ATPasi – pompa acida, promuovendo un’inibizione della secrezione acida basale e stimolata.

Effetti sulla secrezione di acidi gastrici

Dopo la somministrazione orale di esomeprazolo 20 mg e 40 mg, l’insorgenza dell’effetto si manifesta entro 1 ora. Dopo somministrazioni ripetute con esomeprazolo 20 mg una volta al giorno per 5 giorni, il picco medio di secrezione acida dopo stimolazione con pentagastrina risulta ridotto del 90%, quando valutato 6-7 ore dopo la dose del quinto giorno.

Dopo 5 giorni di somministrazione orale di esomeprazolo 20 mg e 40 mg, il pH intragastrico viene mantenuto a valori superiori a 4, rispettivamente, per un tempo medio di 13 e 17 ore su 24 nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo sintomatica. La proporzione di pazienti che mantiene il pH intragastrico a valori superiori a 4 per almeno 8, 12 e 16 ore è, rispettivamente, per 20 mg di esomeprazolo, pari a 76%, 54% e 24%. Le corrispettive proporzioni per 40 mg di esomeprazolo sono 97%, 92% e 56%.

È stata dimostrata una correlazione tra l’inibizione della secrezione acida e l’esposizione al farmaco, usando l’AUC come parametro sostitutivo della concentrazione plasmatica.

Effetti terapeutici sull’inibizione acida

L’associazione di esomeprazolo 20 o 40 mg con basse dosi di acido acetilsalicilico (75-325 mg) è stata significativamente migliore rispetto al placebo nella prevenzione di ulcere gastriche e/o duodenali correlate alla terapia con basse dosi di acido acetilsalicilico nei pazienti a rischio (anamnesi di malattia ulcerosa, età

> 60 anni con pregressa coronaropatia o età ?65 anni).

Altri effetti correlati all’inibizione acida

Durante il trattamento con medicinali antisecretori è stato osservato un innalzamento dei livelli sierici di gastrina in risposta alla diminuita secrezione acida.

In alcuni pazienti è stato osservato un aumento del numero di cellule ECL, che potrebbe essere correlato ad un aumento dei livelli di gastrina sierica, durante il trattamento a lungo termine con esomeprazolo.

E’ stato osservato un aumento della frequenza di comparsa di cisti ghiandolari gastriche, durante il trattamento a lungo termine con medicinali antisecretori. Tali formazioni rappresentano la fisiologica conseguenza della pronunciata inibizione della secrezione acida, sono di natura benigna e sono reversibili.

La riduzione dell’acidità gastrica dovuta a qualsiasi motivo, compresi gli inibitori di pompa protonica, innalza la carica batterica gastrica di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento

con gli inibitori di pompa protonica può portare ad un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come ad esempio quelle da Salmonella e Campylobacter, e anche da Clostridium difficile in pazienti ospedalizzati.


Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide

Assorbimento e distribuzione Acido acetilsalicilico

L’acido acetilsalicilico viene principalmente assorbito a livello dell’intestino tenue superiore ma anche dallo

stomaco. La massima concentrazione plasmatica viene raggiunta entro 40 minuti. L’acido acetilsalicilico viene idrolizzato ad acido salicilico con un’emivita di 30 minuti. L’idrolisi dell’acido acetilsalicilico avviene nel plasma, nel fegato e negli eritrociti. L’emivita dell’acido salicilico è dose-dipendente, generalmente 2-3 ore a dosi inferiori a 3 g. A dosi terapeutiche l’acido salicilico è legato per l’80% all’albumina. L’acido salicilico e i suoi metaboliti vengono escreti con le urine.

Esomeprazolo

L’esomeprazolo è un acido labile e viene somministrato per via orale sotto forma di granuli gastroresistenti. In vivo, la conversione a R-isomero è irrilevante. La concentrazione massima plasmatica di esomeprazolo si raggiunge approssimativamente dopo 3 ore dall’assunzione della dose. La biodisponibilità assoluta è pari al 64% dopo una singola somministrazione di 40 mg e aumenta all’ 89% dopo somministrazioni giornaliere ripetute. Per il dosaggio di 20 mg di esomeprazolo i valori corrispondenti sono pari rispettivamente al 50% e al 68%. Il volume di distribuzione apparente allo stato stazionario in soggetti sani è di circa 0,22 l/kg di peso corporeo. Il 97% di esomeprazolo si lega alle proteine plasmatiche. L’assunzione di alimenti ritarda e diminuisce l’assorbimento di esomeprazolo, sebbene non comporti alcuna variazione significativa sull’acidità intragastrica.

Metabolismo ed eliminazione

I maggiori metaboliti di esomeprazolo non hanno effetti sulla secrezione acida gastrica. Almeno l’80% di una dose orale di esomeprazolo viene escreta come metaboliti nelle urine, il rimanente si ritrova nelle feci. Meno dell’1% del farmaco di origine si ritrova nelle urine.

Popolazione di pazienti particolari

Queste osservazioni non hanno implicazioni sulla posologia di Onnua.

Il metabolismo di esomeprazolo non è significativamente modificato nei soggetti anziani (71-80 anni).

Dopo una singola somministrazione di 40 mg di esomeprazolo, la media dell’area sotto la curva di concentrazione plasmatica/tempo è approssimativamente più alta del 30% nelle donne rispetto agli uomini. Dopo somministrazioni giornaliere ripetute non è stata osservata alcuna differenza tra i sessi. Queste osservazioni non hanno implicazioni sulla posologia di Onnua.

Il metabolismo dell’ esomeprazolo in pazienti con danno epatico da lieve a moderato può essere compromesso. La velocità metabolica è diminuita nei pazienti con compromissione epatica grave in cui è stato osservato un raddoppio dell’area sotto la curva di concentrazione plasmatica/tempo di esomeprazolo. Quindi nei pazienti con compromissione epatica grave non deve essere superata la dose massima di 20 mg. L’esomeprazolo ed i suoi principali metaboliti non hanno alcuna tendenza all’accumulo quando somministrati una volta al giorno.

Non sono stati condotti studi nei pazienti con ridotta funzionalità renale. Poiché il rene è responsabile dell’escrezione dei metaboliti di esomeprazolo ma non dell’eliminazione del composto di origine, si ritiene che il metabolismo di esomeprazolo non venga modificato nei pazienti con funzionalità renale compromessa.


Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: dati sulla sicurezza

Acido acetilsalicilico

Studi di dose singola hanno mostrato la bassa tossicità orale di ASA. Studi di tossicità a dosi ripetute hanno mostrato che dosi fino a 200 mg/kg/die sono ben tollerate nel ratto; i cani sembrano essere più sensibili, probabilmente a causa della sensibilità elevata dei canidi agli effetti ulcerogeni dei FANS. Non sono state evidenziate problematiche di rilievo sulla genotossicità o sulla clastogenicità di ASA. Sebbene non siano stati condotti studi formali di carcinogenesi con ASA, è stato mostrato che non è un promotore di neoplasie. I dati sulla tossicità riproduttiva hanno mostrato che ASA è teratogeno in diverse specie di animali da laboratorio. Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore di sintesi delle prostaglandine determina un aumento della perdita pre e post-impianto e letalità feto-embrionale. Inoltre, negli animali trattati con un inibitore di sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi è stato riscontrato un aumento dell’incidenza di varie malformazioni, comprese quelle cardiovascolari.

Esomeprazolo

Gli studi preclinici bridging non hanno rivelato particolari rischi per l’uomo, sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute, genotossicità e tossicità della riproduzione. Gli studi di cancerogenesi nel ratto trattato con la miscela racemica hanno evidenziato un’iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Questi effetti gastrici osservati nel ratto sono il risultato di un’elevata e pronunciata ipergastrinemia secondaria all’inibizione acida e sono stati osservati nel ratto dopo trattamenti prolungati nel tempo con gli inibitori della secrezione gastrica.

Esomeprazolo e acido acetilsalicilico

In studi di tossicità a dosi ripetute di tre mesi nel cane, la somministrazione per via orale di un’associazione di esomeprazolo e acido acetilsalicilico ha prodotto solo effetti additivi. In questo studio, non è stato osservato alcun effetto tossicologico nuovo o inatteso.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide

Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: interazioni

Acido acetilsalicilico

Inibitori dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina (ACE): l’iponatriemia e gli effetti ipotensivi degli ACE inibitori possono essere diminuiti dalla somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico per l’effetto indiretto sul sistema di conversione renina-angiotensina.

Acetazolamide: l’uso concomitante di acido acetilsalicilico e acetazolamide può portare ad un aumento delle concentrazioni sieriche di acetazolamide (e tossicità) per la competizione della secrezione a livello dei tubuli renali.

Terapia anticoagulante/inibitori dell’aggregazione piastrinica oltre all’acido acetilsalicilico: pazienti in terapia con anticoagulanti sono a rischio di aumentato sanguinamento a causa delle interazioni tra i farmaci e l’effetto sulle piastrine. L’acido acetilsalicilico può spostare il warfarin dai siti di legame con le proteine, portando ad un prolungamento sia del tempo di protrombina che del tempo di sanguinamento. La somministrazione contemporanea di terapia anticoagulante e acido acetilsalicilico deve essere impiegata con cautela a causa di un aumentato rischio di sanguinamento. E’ stato osservato un aumento del rischio di sanguinamento con la combinazione di acido acetilsalicilico e altri antiaggreganti piastrinici.

Anticonvulsivanti: i salicilati possono spostare il legame proteico della fenitoina e dell’acido valproico, con diminuzione della concentrazione totale di fenitoina e aumento sierico dei livelli di acido valproico.

Beta Bloccanti: l’effetto ipotensivo dei beta bloccanti può diminuire a causa della concomitante somministrazione di acido acetilsalicilico dovuta all’ inibizione delle prostaglandine a livello renale, con conseguente riduzione del flusso ematico renale e ritenzione di sali e liquidi.

Diuretici: l’efficacia dei diuretici nei pazienti con malattia renale di base o malattia cardiovascolare può essere diminuita dalla somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico a causa dell’inibizione delle prostaglandine a livello renale, con conseguente riduzione del flusso ematico renale e ritenzione di sali e liquidi.

Metotressato: i salicilati possono inibire la clearance renale del metotressato, con conseguente tossicità a livello del midollo osseo, soprattutto negli anziani o in caso di compromissione renale. La somministrazione contemporanea di metotressato e acido acetilsalicilico deve essere usata con cautela.

Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): l’uso concomitante di acido acetilsalicilico e FANS può determinare un aumento del rischio di ulcere gastriche e/o ulcere duodenali e di sanguinamenti o può portare ad una riduzione della funzionalità renale.

Esistono risultati contrastanti provenienti da studi sperimentali che suggeriscono una riduzione dell’effetto inibitorio sull’aggregazione piastrinica dell’acido acetilsalicilico quando viene somministrato in associazione con ibuprofene. Non ci sono risultati chiari che dimostrino una riduzione degli effetti cardiovascolari dell’acido acetilsalicilico dovuta all’ibuprofene. Il significato clinico di questa interazione potenziale non è stato tuttora confermato.

Anche l’uso di corticosteroidi può aumentare il rischio di ulcere del tratto gastrico superiore e/o duodenali e di sanguinamento.

Ipoglicemizzanti orali: dosi moderate di acido acetilsalicilico possono aumentare l’efficacia di farmaci ipoglicemizzanti orali, con conseguente ipoglicemia.

Agenti uricosurici (probenecid e sulfinpirazone): i salicilati antagonizzano l’azione uricosurica degli agenti uricosurici.

Esomeprazolo

Effetti dell’ esomeprazolo sulla farmacocinetica di altri medicinali

La ridotta acidità intra-gastrica correlata al trattamento con esomeprazolo, può aumentare o diminuire l’assorbimento di alcuni medicinali, se il loro meccanismo di assorbimento è influenzato dall’acidità gastrica. Come per altri inibitori della secrezione acida o antiacidi, durante il trattamento con esomeprazolo l’assorbimento di ketoconazolo e itraconazolo può diminuire, e l’assorbimento di digossina può aumentare. In soggetti sani il trattamento concomitante di omeprazolo (20 mg al giorno) e digossina ha aumentato la biodisponibilità della digossina del 10% (fino al 30% in due soggetti su dieci).

Il trattamento con omeprazolo non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di darunavir (in associazione con ritonavir), di amprenavir (in associazione con ritonavir), di amprenavir (con e senza co-somministrazione di ritonavir) e di lopinavir (in associazione con ritonavir).

La co-somministrazione di esomeprazolo e atazanavir non è raccomandata, mentre la somministrazione concomitante di esomeprazolo e nelfinavir è controindicata a causa degli effetti farmacodinamici e delle proprietà farmacocinetiche simili di omeprazolo ed esomeprazolo.

Clopidogrel

In uno studio di interazione tra farmaci con omeprazolo 80 mg, l’esposizione al metabolita attivo di clopidogrel è diminuita del 42-46%. L’inibizione media dell’aggregazione piastrinica è diminuita del 47% (24 ore) e 30% (giorno 5) quando clopidogrel e omeprazolo sono stati somministrati insieme. In un altro studio è stato visto che la somministrazione di clopidogrel e omeprazolo in tempi diversi non ha impedito la loro interazione, probabilmente dovuta all’effetto inibitorio dell’ omeprazolo sul CYPC219. Dati contradditori sulle implicazioni cliniche di questa interazione farmacocinetica/farmacodinamica in termini di eventi cardiovascolari maggiori sono stati riportati sia in studi clinici che osservazionali. I risultati di questi studi possono essere ugualmente applicabili all’esomeprazolo, a causa delle analoghe proprietà farmacocinetiche di omeprazolo ed esomeprazolo.

In uno studio clinico, la somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo nei pazienti in trattamento con warfarin ha mostrato che i tempi di coagulazione rimanevano entro il range di normalità. Tuttavia, dopo la commercializzazione del prodotto, durante il trattamento concomitante, sono stati riportati alcuni casi isolati di innalzamento dei valori di INR, di rilevanza clinica. Durante la terapia con warfarin o altri derivati cumarinici, viene raccomandato il monitoraggio all’inizio ed al termine del trattamento concomitante con esomeprazolo.

Nei volontari sani, il trattamento concomitante di esomeprazolo 40 mg promuove un innalzamento del 32% dell’area sotto la curva di concentrazione plasmatica/tempo (AUC) e un prolungamento del 31% dell’emivita di eliminazione (t½), ma non un aumento significativo dei picchi di concentrazione plasmatica di cisapride. Il lieve prolungamento dell’intervallo QTc osservato dopo somministrazione di cisapride in monoterapia, non è stato ulteriormente protratto con l’associazione di cisapride e esomeprazolo (vedere paragrafo 4.4).

È stato dimostrato che esomeprazolo non ha effetti clinici rilevanti sulla farmacocinetica di amoxicillina e chinidina.

Non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti negli studi a breve termine in cui è stata valutata la somministrazione concomitante di esomeprazolo con naprossene o con rofecoxib.

Meccanismo non noto

È stato riportato che la somministrazione concomitante di esomeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus.

Influenza di altri medicinali sulla farmacocinetica dell’esomeprazolo


Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Onnua 81 mg/20 mg capsule rigide: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Onnua non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco