Tensozide: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Tensozide 20 mg + 12,5 compresse (Fosinopril Sodico + Idroclorotiazide): sicurezza e modo d’azione

Tensozide 20 mg + 12,5 compresse (Fosinopril Sodico + Idroclorotiazide) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Tensozide è indicato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa nei pazienti per i quali è indicata l’associazione di ACE-inibitore e diuretico.

Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: come funziona?

Ma come funziona Tensozide 20 mg + 12,5 compresse? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Tensozide 20 mg + 12,5 compresse

Categoria farmacoterapeutica: ACE-inibitori e diuretici. Codice ATC: C09BA 09 Meccanismo d’azione

Fosinopril

Fosinopril sale sodico è idrolizzato dalle esterasi epatiche nella forma attiva, fosinoprilato che è un inibitore competitivo dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE).

Questo enzima (ACE) catalizza la conversione dell’angiotensina I in angiotensina II, una potente sostanza vasocostrittrice. Oltre ad essere una potente sostanza vasocostrittrice, l’angiotensina II stimola la secrezione di aldosterone dalla corteccia surrenalica. L’inibizione dell’ACE interferisce anche con la degradazione della bradichinina, un potente peptide ad azione vasodilatatrice, che può contribuire all’effetto antipertensivo. Sebbene si ritenga che il meccanismo d’azione primario di fosinopril consista nell’azione di controllo del Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone, questo medicinale esplica un effetto ipotensivo anche in pazienti ipertesi con bassi livelli plasmatici di renina.

L’azione finale può risultare in un modesto aumento del potassio sierico (media = 0,1 mEq/l) insieme a perdita di sodio e fluidi.

A differenza degli altri ACE-inibitori, eliminati principalmente per via renale, fosinopril possiede una duplice via di eliminazione epatica e renale. Nei soggetti normali fosinopril viene eliminato in maniera bilanciata attraverso i due emuntori (reni e fegato) all’incirca nella stessa misura.

Idroclorotiazide

Il meccanismo dell’effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici come l’idroclorotiazide (componente diuretico di Tensozide), non è noto.

L’idroclorotiazide è un diuretico tiazidico ed agisce aumentando, in quantità approssimativamente equivalenti, l’escrezione tubulare degli elettroliti sodio e cloro. La ridotta disponibilità di sodio, a seguito dell’effetto natriuretico causato dall’idroclorotiazide, determina un aumento dell’attività reninica plasmatica e produce pertanto un miglior substrato d’attività per il fosinopril, aumentandone l’effetto antipertensivo. La natriuresi provoca inoltre una perdita secondaria di bicarbonato e potassio. Quest’ultima è attenuata dalla somministrazione contemporanea di fosinopril.

Combinazione fosinopril e idroclorotiazide

L’effetto antipertensivo di fosinopril e di idroclorotiazide è di tipo additivo. Dopo sospensione del trattamento con Tensozide non si osserva alcun aumento repentino della pressione arteriosa. L’effetto antipertensivo della terapia con Tensozide si raggiunge in 2-6 ore e si mantiene per 24 ore. L’ipotensione posturale sintomatica non è frequente, ma può manifestarsi in pazienti con deplezione idrica e/o salina.

Con l’idroclorotiazide, la diuresi inizia in 2 ore, con un picco di effetto dopo circa 4 ore; l’azione persiste per 6-12 ore.

Efficacia e sicurezza clinica

Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l’uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.

ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d’organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.

Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia.

Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II, date le loro simili proprietà farmacodinamiche.

Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell’angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo

2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.


Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Tensozide 20 mg + 12,5 compresse, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Tensozide 20 mg + 12,5 compresse

Assorbimento

Dopo somministrazione orale di Tensozide, fosinoprilato ed idroclorotiazide raggiungono concentrazioni plasmatiche massime rispettivamente in 3 e 1,0-2,5 ore, indipendentemente dalla dose somministrata. La conversione in fosinoprilato può essere rallentata nei pazienti con disfunzione epatica, condizione che tuttavia non influisce sull’entità della conversione stessa. Dopo dosi singole e multiple, i parametri farmacocinetici del fosinoprilato (per esempio Cmax, AUC) sono direttamente proporzionali alle dosi somministrate di fosinopril. Come evidenziato dal confronto dei valori di AUC delle concentrazioni seriche di fosinoprilato dopo somministrazione orale ed endovenosa e dai valori di recupero urinario dell’idroclorotiazide, la percentuale di assorbimento di fosinopril è pari a 30%- 40% e quella di idroclorotiazide è pari a 50%-80%.

Distribuzione

Il fosinoprilato si lega abbondantemente alle proteine plasmatiche (? 95%) ma in modo trascurabile alle componenti cellulari del sangue.

In studi condotti su volontari sani la velocità e il grado di assorbimento di fosinopril o di idroclorotiazide, somministrati singolarmente, sono risultati simili alla velocità e grado di assorbimento dei due componenti somministrati contemporaneamente, o della loro associazione in Tensozide.

La presenza di cibo nel tratto gastrointestinale non modifica sostanzialmente l’assorbimento del fosinopril, ma può rallentarne la velocità. L’assorbimento dell’idroclorotiazide è aumentato dai farmaci che rallentano la motilità gastrointestinale.

Studi nell’animale indicano che fosinopril e fosinoprilato non attraversano la barriera ematoencefalica, ma il fosinoprilato attraversa la placenta nelle femmine gravide. Nella donna, l’idroclorotiazide attraversa liberamente la placenta, con livelli simili a quelli circolanti nella madre.

Eliminazione

Dopo somministrazione orale di fosinopril, circa metà della dose assorbita è eliminata nelle urine e la restante nelle feci. In soggetti ipertesi con funzione renale ed epatica normali sottoposti a dosi ripetute di fosinopril, l’emivita di accumulo del fosinoprilato è di circa 11,5 ore. Fosinopril è scarsamente dializzabile. La clearance del fosinoprilato tramite emodialisi e dialisi peritoneale e rispettivamente del 2% e del 7% della clearance dell’urea.

Idroclorotiazide non viene metabolizzata ed è rapidamente eliminata per via renale. Il suo legame alle proteine plasmatiche è del 68% e l’emivita media va da 5 a 15 ore.

Disfunzione renale

La clearance del fosinoprilato è ridotta a circa la metà in questi pazienti (clearance della creatinina

< 80 ml/min/1,73 m2) rispetto a quelli con funzione renale normale mentre assorbimento, biodisponibilità e legame proteico risultano inalterati. La clearance del fosinoprilato non differisce in modo apprezzabile dal grado di disfunzione renale, dato che l’eliminazione renale diminuita è vicariata da un aumento di quella epato-biliare. In questi casi si osserva un AUC meno che doppia del normale, anche in caso di malattia renale terminale con ClCr al di sotto di 10 ml/min. Con una ClCr

< 20 ml/min idroclorotiazide subisce un aumento dell’emivita di eliminazione fino a 21 ore.

Disfunzione epatica

Non si osserva alcuna diminuzione apprezzabile di idrolisi del fosinopril in pazienti con disfunzione epatica, se non, eventualmente, nella sua velocità. La clearance del fosinoprilato è ridotta a circa la metà rispetto a soggetti con funzione epatica normale.

Negli anziani (65-74 anni) l’AUC di idroclorotiazide, in accordo con i dati precedentemente pubblicati, è risultata aumentata dopo dosi multiple.


Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Tensozide 20 mg + 12,5 compresse agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tensozide 20 mg + 12,5 compresse è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: dati sulla sicurezza

In studi eseguiti su ratti, l’associazione di fosinopril e idroclorotiazide a dosaggi 25/25 mg/kg e 125/125 mg/kg è risultata tossica per la madre, ma non sono stati riscontrati effetti embriotossici, fetotossici o teratogeni a dosi fino a 125/125 mg/kg/die.

L’associazione di fosinopril e idroclorotiazide non è risultata mutagena, come stabilito dal test di Ames, dal test di mutazione per il linfoma di topo, dal test citogenetico per il carcinoma ovarico dell’hamster cinese e dal test ‘in vivo‘ del micronucleo di topo.

In studi di tossicità a sei mesi su ratti (fosinopril/idroclorotiazide 25/25 mg/kg, 100/100 mg/kg; fosinopril 100 mg/kg, idroclorotiazide 100 mg/kg); e su cani (fosinopril/idroclorotiazide 12/12 mg/kg, 50/50 mg/kg; fosinopril 50 mg/kg, idroclorotiazide 50 mg/kg) la maggior parte degli effetti osservati negli animali trattati con l’associazione, sono stati riscontrati anche dopo somministrazione dei singoli componenti.

In studi su ratti e topi fosinopril non è risultato carcinogenico a dosi fino a 400 mg/kg/die. In studi su topi femmine, idroclorotiazide non ha mostrato effetti carcinogenici a dosi fino a 600 mg/kg/die o in ratti di entrambi i sessi a dosi fino a 100 mg/kg/die. Epato-carcinogenicità, non imputabile con certezza all’idroclorotiazide, è stata evidenziata in topi maschi. Idroclorotiazide non ha mostrato potenziale carcinogenicità nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tensozide 20 mg + 12,5 compresse

Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: interazioni

Nel corso di terapia con diuretici tiazidici, in alcuni pazienti possono insorgere iperuricemia e gotta. Nei pazienti diabetici gli effetti della terapia insulinica possono essere alterati dai diuretici tiazidici e una condizione di diabete latente può divenire manifesta. Aumenti della colesterolemia e della trigliceridemia possono verificarsi nel corso della terapia con alte dosi di diuretici tiazidici.

Miopia acuta e Glaucoma secondario ad angolo chiuso

Farmaci a base di sulfonamide (come idroclorotiazide, componente diuretico di Tensozide), o derivati sulfonamidici, possono causare una reazione di idiosincrasia con conseguente miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. Sebbene l’idroclorotiazide sia una sulfonamide, finora sono stati segnalati solo casi isolati di glaucoma acuto ad angolo chiuso senza una precisa relazione causale con idroclorotiazide. I sintomi comprendono insorgenza acuta di diminuita acuità visiva o dolore oculare e in genere si manifestano da poche ore a settimane dall’inizio della somministrazione del farmaco. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso se non trattato può portare a una perdita della vista permanente. Il trattamento principale consiste nel sospendere la somministrazione del farmaco il prima possibile. Se

la pressione intraoculare rimane incontrollata può essere necessario considerare un trattamento medico o chirurgico. Un’anamnesi di allergia alle sulfonamidi o alle penicilline può considerarsi fattore di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso.

Chirurgia-Anestesia

In pazienti sottoposti ad interventi chirurgici, l’uso di Tensozide può aumentare l’effetto ipotensivo degli anestetici e degli analgesici. In tali casi l’ipotensione può essere corretta mediante espansione della volemia.

Tosse

Durante trattamento con fosinopril (componente ACE-inibitore di Tensozide), come con altri ACE- inibitori, può comparire tosse secca, non produttiva, che scompare con l’interruzione del trattamento. Nella diagnosi differenziale di tosse, la tosse da ACE-inibitore deve essere considerata.

Neutropenia-Agranulocitosi

I dati disponibili non sono sufficienti ad escludere che fosinopril (componente Ace-inibitore di Tensozide) provochi agranulocitosi. Il trattamento con altri ACE-inibitori è stato, in rari casi, associato ad agranulocitosi e depressione midollare, in particolare in pazienti con associata insufficienza renale e/o collagenopatia (per esempio Lupus Eritematoso Sistemico, sclerodermia) o in pazienti sotto trattamento con farmaci immunosoppressori. È consigliabile quindi eseguire controlli periodici dei globuli bianchi in pazienti con insufficienza renale e/o collagenopatie e questi pazienti devono essere avvertiti di segnalare immediatamente qualsiasi indicazione di infezione (come ad esempio mal di gola, febbre) che può essere segno di neutropenia.

Lupus Eritematoso Sistemico

I diuretici tiazidici come idroclorotiazide (componente diuretico di Tensozide) possono causare un aggravamento di Lupus Eritematoso Sistemico.

Stenosi dell’aorta

Tensozide, come ogni medicinale che riduce le resistenze vascolari, deve essere usato con estrema cautela nei pazienti con stenosi dell’aorta, a causa delle potenziali pericolose conseguenze della riduzione della perfusione coronarica, secondaria alla diminuzione della pressione arteriosa.

Popolazione pediatrica

Non sono state ancora stabilite l’efficacia e la sicurezza d’uso di Tensozide nei bambini.

Lattosio

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Test anti-doping

Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Alcol, barbiturici, narcotici

L’associazione con alcol, barbiturici o narcotici può determinare un potenziamento dell’ipotensione ortostatica indotta dai diuretici tiazidici come idroclorotiazide.

Integratori di potassio e diuretici risparmiatori di potassio

Fosinopril può diminuire le perdite di potassio causate dai diuretici tiazidici. Per questo motivo, l’associazione con diuretici risparmiatori di potassio (spironolattone, amiloride, triamterene etc.) o con integratori di potassio può aumentare il rischio di iperpotassiemia (iperkalemia). Pertanto, tali medicinali, qualora indicati, devono essere somministrati con cautela in associazione con Tensozide, controllando frequentemente i livelli sierici di potassio.

Inibitori di mTOR (ad es., sirolimus, everolimus, temsirolimus)

I pazienti che assumono una terapia con inibitori di mTOR possono essere esposti a un maggiore rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).

Cotrimossazolo (trimetropim/sulfametossazolo)

I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetropim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4).

Litio

In pazienti in contemporanea terapia con litio ed ACE-inibitori sono stati rilevati aumenti dei livelli sierici di litio e sintomi di tossicità. Poiché la clearance renale del litio è ridotta dai diuretici tiazidici come idroclorotiazide, si consiglia estrema cautela nel somministrare Tensozide a pazienti in terapia con litio, controllandone frequentemente i livelli sierici.

Antiacidi

Idrossido di alluminio, idrossido di magnesio e simeticone possono influenzare l’assorbimento di fosinopril. Pertanto l’assunzione di Tensozide dovrebbe avvenire almeno a due ore di distanza da tali medicinali.

Antidiabetici (orali e insulina)

I diuretici tiazidici come idroclorotiazide possono elevare i livelli di glucosio nel sangue. Perciò può essere necessario un aggiustamento dei medicinali antidiabetici nei pazienti diabetici.

Antigottosi

Possono essere necessari aggiustamenti dei dosaggi dei medicinali antigottosi, dato che l’idroclorotiazide può alzare i livelli dell’uricemia. Pertanto può essere necessario un incremento del dosaggio di probenecid o di sulfinpirazone.

Sali di calcio

I diuretici tiazidici come idroclorotiazide possono aumentare i livelli di calcemia a seguito di diminuita escrezione di calcio. In caso di prescrizione di calcio, occorre controllare i livelli di calcio ed eventualmente aggiustarne i dosaggi.

Colestiramina e colestipol cloridrato

Colestiramina e colestipol possono ritardare o diminuire l’assorbimento di idroclorotiazide. Pertanto Tensozide dovrebbe essere assunto almeno un’ora prima o quattro-sei ore dopo tali farmaci.

Inibitori delle prostaglandine

In alcuni pazienti, gli inibitori delle prostaglandine possono ridurre gli effetti dei diuretici. È stato inoltre riportato che l’indometacina riduce l’efficacia antipertensiva degli ACE-inibitori, soprattutto in soggetti con ipertensione a bassa renina.

Co-somministrazione con FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei)

Quando ACE-inibitori sono somministrati simultaneamente con medicinali anti-infiammatori non steroidei (per esempio inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil-salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si può verificare un’attenuazione dell’effetto anti-ipertensivo.

L’uso concomitante di ACE-inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve esser preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all’inizio della terapia concomitante.

Altri diuretici e antipertensivi

L’idroclorotiazide (componente tiazidico di Tensozide) può potenziare l’azione di altri antipertensivi, specialmente i bloccanti adrenergici. L’idroclorotiazide può interagire con il diazossido (molecola strutturalmente correlata ai diuretici tiazidici, ma che si caratterizza per la capacità di attivare i canali del potassio). Occorre pertanto controllare la pressione, la glicemia e l’uricemia.

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafì 4.3, 4.4 e 5.1).

Medicinali usati in chirurgia

Gli effetti dei rilassanti muscolari non depolarizzanti, dei preanestetici e degli anestetici usati in chirurgia (per esempio tubocurarina cloridrato, gallamina trietioduro) possono potenziare l’effetto di idroclorotiazide (componente diuretico di Tensozide). Per questo motivo possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio di Tensozide. Le alterazioni dell’equilibrio idro-elettrolitico devono essere controllate e corrette prima dell’intervento se possibile. Occorre usare cautela nei pazienti che assumono Tensozide e medicinali pressori (es. adrenalina) e che subiscono un intervento chirurgico. Anestetici e preanestetici devono essere somministrati in dosi ridotte e la terapia con idroclorotiazide deve essere interrotta una settimana prima della chirurgia.

Carbamazepina

L’uso concomitante di carbamazepina e idroclorotiazide è stato associato con il rischio di iponatremia sintomatica. Gli elettroliti devono essere monitorati durante l’uso concomitante. Se possibile, deve essere utilizzata un’altra classe di farmaci diuretici.

Interazioni con test di laboratorio

Fosinopril può falsare il risultato della misurazione dei livelli sierici di digossina con il Digi-Tab RIA Kit, facendo risultare valori di digossinemia inferiori al reale.

Idroclorotiazide può causare interferenza con il test diagnostico del bentiromide.

Occorre interrompere la terapia con Tensozide alcuni giorni prima di effettuare i test di funzionalità paratiroidea.

Popolazione pediatrica

Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.


Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Tensozide 20 mg + 12,5 compresse: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Tensozide non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Tuttavia, molto raramente, possono manifestarsi effetti indesiderati come vertigini e disturbi alla vista.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco