Toradiur: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Toradiur (Torasemide Sodica): sicurezza e modo d’azione

Toradiur (Torasemide Sodica) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Edemi di origine cardiaca, epatica e renale. Edema polmonare acuto. Ascite. Insufficienza cardiaca congestizia. Insufficienza renale acuta (oliguria), insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica.

Toradiur: come funziona?

Ma come funziona Toradiur? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Toradiur

Categoria farmacoterapeutica: Diuretici ad azione diuretica maggiore – sulfonamidi non associate. Codice ATC: C03CA04.

Meccanismo d’azione

La torasemide agisce come saluretico inibendo il riassorbimento renale del sodio e del cloro nella branca ascendente dell’ansa di Henle.

Effetti farmacodinamici

Dopo somministrazione orale, l’inizio della diuresi compare entro la prima ora con un picco di attività compreso fra la seconda e la terza ora.

Nei soggetti sani un incremento della dose determina un incremento lineare dell’escrezione urinaria corrispondente al logaritmo della dose (“effetto ceiling” elevato) nell’intervallo posologico compreso fra 5 e 100 mg. L’incremento della diuresi può verificarsi anche ove gli altri diuretici non siano più attivi, per esempio in presenza di una compromissione della funzionalità renale.

In caso di insufficienza renale gli acidi organici endogeni competono con diuretici dell’ansa per il meccanismo di secrezione acida nel tubulo prossimale. La somministrazione della torasemide determina una graduale riduzione dell’edema, e soprattutto un miglioramento delle

condizioni di lavoro del cuore nello scompenso cardiaco, attraverso la riduzione del precarico e del postcarico. Ciò determina un incremento della riserva cardiaca del cuore (es. un miglioramento nella classificazione NYHA).

Nei pazienti con insufficienza renale cronica grave o terminale oltre alla rimozione dell’edema e al mantenimento della diuresi residua si verifica anche una riduzione della pressione arteriosa.


Toradiur: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Toradiur, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Toradiur

Assorbimento

L’assorbimento della torasemide dopo somministrazione orale è rapido. Il picco dei livelli sierici viene raggiunto dopo 1-2 ore.

Distribuzione

Più del 99% della torasemide è legato alle proteine plasmatiche; i metaboliti M1, M3 ed M5 sono legati per l’86%, il 95% e il 97%. Il volume apparente di distribuzione è di 16 litri.

Metabolismo

Nell’uomo la torasemide viene trasformata in due metaboliti attivi (M1 ed M3) e in un metabolita inattivo (M5). Altri metaboliti (M2 ed M4) sono stati trovati negli animali da esperimento ma non nell’uomo. I metaboliti M1 ed M5 vengono prodotti per ossidazione progressiva. L’idrossilazione del gruppo metilico sull’anello fenilico dà luogo all’M1, che viene ulteriormente ossidato al rispettivo acido carbossilico M5. Il metabolita M3 si forma per idrossilazione dell’anello.

La torasemide e i suoi metaboliti sono caratterizzati da una cinetica di tipo lineare, vale a dire che le massime concentrazioni sieriche e le aree sotto le curve dei livelli sierici aumentano in modo proporzionale alla dose.

Eliminazione

Nei soggetti sani l’emivita terminale della torasemide e dei suoi metaboliti è compresa fra 3 e 4 ore. La clearance totale della torasemide è di 40 ml/min e la clearance renale di circa 10 ml/min.

L’eliminazione della torasemide avviene attraverso il metabolismo epatico e l’escrezione renale del farmaco immodificato e dei suoi metaboliti.

Circa l’80% della dose somministrata viene escreta nel tubulo renale sotto forma di torasemide e dei suoi metaboliti, con la seguente distribuzione percentuale media: torasemide 24% circa, metabolita M1 12% circa, metabolita M3 3% circa, metabolita M5 41% circa.

Il metabolita principale M5 non ha attività diuretica. Circa il 10% dell’azione della torasemide è attribuibile ai metaboliti attivi M1 ed M3. Nei pazienti con scompenso cardiaco congestizio e disturbi della funzionalità epatica, l’emivita di eliminazione della torasemide e del metabolita M5 subisce solo un lieve incremento rispetto ai valori riscontrati nei volontari sani. La quantità di torasemide e dei suoi metaboliti escreta nelle urine è simile a quella rilevata nei soggetti sani; non si prevede quindi alcun accumulo.

Nonostante la ridotta eliminazione renale, l’insufficienza renale non incide sulla clearance totale e sull’emivita di eliminazione della torasemide; l’emivita dell’M3 e dell’M5 si allunga mentre quella dell’M1 rimane costante. La gravità dell’insufficienza renale non incide sulla durata d’azione. La torasemide e i suoi metaboliti non vengono eliminati dall’emodialisi o dall’emofiltrazione.

Biodisponibilità

La biodisponibilità assoluta della torasemide dopo somministrazione orale è circa dell’80-90%.


Toradiur: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Toradiur agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Toradiur è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Toradiur: dati sulla sicurezza

Gli studi preclinici di tossicità a dosi ripetute indicano che la torasemide sia ben tollerata.

Nessun aumento complessivo dell’incidenza di tumori è stato rilevato quando torasemide è stata somministrata a topi e ratti per tutta la loro vita a dosi fino a 9 mg/kg/die (ratti) e 32 mg/kg/die (topi). Nessuna attività mutagena è stata rilevata nei diversi studi in vivo e in vitro effettuati con torasemide e con i suoi principali metaboliti umani. Sono stati eseguiti test per le aberrazioni cromosomiche e scambi di cromatidi fratelli in linfociti umani, test per varie anomalie nucleari in cellule trovate nel midollo osseo del criceto e murino, test per la sintesi del DNA non programmata in topi e ratti.

Gli studi di tossicità riproduttiva condotti sul ratto no mostrano danni sulla fertilità.

Gli studi sugli animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo dell’embrione / feto, parto o sviluppo postnatale. Studi con torasemide sulla riproduzione nel ratto a dosi di 1, 5, e 25 mg/kg non hanno mostrato alcun effetto sulla fertilità o riproduzione. Torasemide ha prodotto una riduzione dose-correlata nel peso corporeo dei feti e cuccioli e, a 25 mg/kg, un significativo ritardo nella ossificazione nei feti. Studi di teratogenesi sono stati effettuati con torasemide a dosi di 1- 5- 20 e 25 mg/kg nel ratto e 0,17- 0,4- 0,5- 1,5- 1,6- 4,5 e 6.4 mg/kg nel coniglio.

Dosi tossiche per la madre sono state accompagnate da embriotossicità e fetotossicità. Uno studio sugli effetti perinatali nei ratti ha mostrato riduzione dose-correlata del peso corporeo delle madri e dei feti e una mortalità più elevata nei cuccioli del gruppo di metà dose.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Toradiur: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Toradiur

Toradiur: interazioni

a torasemide viene utilizzata contemporaneamente ad altri farmaci o sostanze si deve tenere conto delle seguenti interazioni:

un deficit di potassio indotto dalla torasemide può incrementare e rafforzare le reazioni avverse dei glicosidi cardiaci. La deplezione di potassio può incrementare l’effetto dei mineralcorticoidi, glucocorticoidi e lassativi;

l’attività dei farmaci antidiabetici può risultare ridotta.

gli effetti ototossici e nefrotossici degli antibiotici aminoglicosidici (es. kanamicina, gentamicina, tobramicina), dei derivati del platino a effetto citostatico e delle cefalosporine a effetto nefrotossico possono risultare rafforzati, soprattutto nel trattamento con torasemide ad alte dosi. Somministrazione concomitante deve essere effettuata con cura;

la tossicità da salicilati può aumentare nei pazienti che li assumono ad alte dosi. Inoltre, il rischio di attacchi di gotta ricorrenti è aumentato nei pazienti che assumono salicilati;

Gli effetti antipertensivi e diuretici dei diuretici dell’ansa sembrano essere ridotti dai FANS (es. indometacina) I diuretici possono aumentare il rischio di insufficienza renale acuta indotta dai FANS.

La combinazione di diuretici dell’ansa con ACE-inibitori o antagonisti dell’AT2 può causare grave ipotensione. Il rischio di compromissione renale indotta da ACE può essere aumentato.

Il probenecid può ridurre l’effetto diuretico e ipotensivo della torasemide.

L’attività di alcuni miorilassanti e del livello plasmatico di teofillina può essere influenzato (aumento o diminuzione possibile). Si raccomanda il monitoraggio dei livelli plasmatici di teofillina.

la torasemide può ridurre la responsività alla noradrenalina o all’adrenalina;

La concomitante terapia di torasemide con il litio può incrementare i livelli sierici di litio, che può portare ad un aumento delle reazioni avverse del litio.;la biodisponibilità e quindi l’efficacia della torasemide possono essere ridotte dal trattamento concomitante con colestiramina.


Toradiur: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Toradiur: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

i La torasemide può influenzare la capacità di reazione. Pertanto i pazienti che assumono il farmaco dovranno prestare attenzione alla guida o alla conduzione di macchinari, specialmente nei primi giorni di trattamento o quando il farmaco viene assunto contemporaneamente ad alcol.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco