Opdivo: a cosa serve e come si usa

Opdivo (Nivolumab): indicazioni e modo d’uso

Opdivo (Nivolumab) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Melanoma

OPDIVO in monoterapia o in associazione ad ipilimumab è indicato per il trattamento del melanoma avanzato (non resecabile o metastatico) negli adulti.

Rispetto a nivolumab in monoterapia, un aumento della sopravvivenza libera da progressione (PFS) e della sopravvivenza globale (OS) per l’associazione nivolumab ed ipilimumab è stato stabilito solo in pazienti con una bassa espressione tumorale del PD-L1 (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).

Trattamento adiuvante del melanoma

OPDIVO in monoterapia è indicato per il trattamento adiuvante di adulti con melanoma con coinvolgimento dei linfonodi o malattia metastatica che sono stati sottoposti a resezione completa (vedere paragrafo 5.1).

Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC)

OPDIVO è indicato in monoterapia per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico dopo una precedente chemioterapia negli adulti.

Carcinoma a cellule renali (RCC)

OPDIVO è indicato in monoterapia per il trattamento del carcinoma a cellule renali avanzato dopo precedente terapia negli adulti.

OPDIVO in associazione ad ipilimumab è indicato per il trattamento in prima linea di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali avanzato a rischio intermedio/sfavorevole (vedere paragrafo 5.1)

Linfoma di Hodgkin classico (cHL)

OPDIVO è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma di Hodgkin classico recidivante o refrattario dopo trapianto autologo di cellule staminali (ASCT) e trattamento con brentuximab vedotin.

Carcinoma squamoso della testa e del collo (SCCHN)

OPDIVO è indicato in monoterapia per il trattamento del carcinoma squamoso della testa e del collo ricorrente o metastatico negli adulti in progressione durante o dopo terapia a base di platino (vedere paragrafo 5.1).

Carcinoma uroteliale

OPDIVO è indicato in monoterapia per il trattamento del carcinoma uroteliale localmente avanzato non resecabile o metastatico negli adulti dopo fallimento di precedente terapia a base di platino.

Opdivo: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Opdivo è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Opdivo ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Opdivo

Il trattamento deve essere iniziato e seguito da medici specialisti, esperti nel trattamento del cancro. Posologia

OPDIVO in monoterapia

La dose raccomandata di OPDIVO è o di 240 mg di nivolumab ogni 2 settimane o di 480 mg ogni 4 settimane (vedere paragrafo 5.1) a seconda dell’indicazione, come presentato nella Tabella 1.

Tabella 1: Dose raccomandata e tempo di infusione per somministrazione endovenosa di nivolumab in monoterapia

Indicazione* Dose raccomandata e tempo di infusione
Melanoma (avanzato o trattamento adiuvante) 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti oppure
480 mg ogni 4 settimane per un periodo di 60 minuti
Carcinoma a cellule renali 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti oppure
480 mg ogni 4 settimane per un periodo di 60 minuti
Carcinoma polmonare non a piccole cellule 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti
Linfoma di Hodgkin classico 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti
Carcinoma squamoso della testa e del collo 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti
Carcinoma uroteliale 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti

*Come da indicazione in monoterapia nel paragrafo 4.1.

Se i pazienti affetti da melanoma o da RCC devono passare dallo schema di 240 mg ogni 2 settimane allo schema di 480 mg ogni 4 settimane, la prima dose da 480 mg deve essere somministrata due settimane dopo l’ultima dose da 240 mg. Viceversa, se i pazienti devono passare dallo schema di

480 mg ogni 4 settimane allo schema di 240 mg ogni 2 settimane, la prima dose da 240 mg deve essere somministrata quattro settimane dopo l’ultima dose di 480 mg.

OPDIVO in associazione ad ipilimumab Melanoma

La dose raccomandata è 1 mg/kg di nivolumab in associazione a 3 mg/kg di ipilimumab somministrato

per via endovenosa ogni 3 settimane per le prime 4 dosi. A questo segue poi una seconda fase nella quale nivolumab in monoterapia è somministrato per via endovenosa a 240 mg ogni 2 settimane oppure a 480 mg ogni 4 settimane, come presentato nella Tabella 2. Per la fase di monoterapia, la prima dose di nivolumab deve essere somministrata:

3 settimane dopo l’ultima dose dell’associazione nivolumab e ipilimumab se si usano 240 mg ogni 2 settimane; oppure

6 settimane dopo l’ultima dose dell’associazione nivolumab e ipilimumab se si usano 480 mg ogni 4 settimane.

Tabella 2: Dosi raccomandate e tempi di infusione per somministrazione endovenosa di nivolumab in associazione a ipilimumab per melanoma

Fase di associazione, ogni 3 settimane per

4 cicli di dose

Fase di monoterapia
Nivolumab 1 mg/kg in un periodo di 30 minuti 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti oppure
480 mg ogni 4 settimane in un periodo di 60 minuti
Ipilimumab 3 mg/kg in un periodo di 90 minuti

Carcinoma a cellule renali

La dose raccomandata è 3 mg/kg di nivolumab in associazione a 1 mg/kg di ipilimumab somministrato per via endovenosa ogni 3 settimane per le prime 4 dosi. A questo segue poi una seconda fase nella quale nivolumab in monoterapia è somministrato per via endovenosa a 240 mg ogni 2 settimane oppure a 480 mg ogni 4 settimane, come presentato nella Tabella 3. Per la fase di monoterapia, la prima dose di nivolumab deve essere somministrata:

3 settimane dopo l’ultima dose dell’associazione nivolumab e ipilimumab se si usano 240 mg ogni 2 settimane; oppure

6 settimane dopo l’ultima dose dell’associazione nivolumab e ipilimumab se si usano 480 mg ogni 4 settimane.

Tabella 3: Dosi raccomandate e tempi di infusione per la somministrazione endovenosa di nivolumab in associazione a ipilimumab per RCC

Fase di associazione, ogni 3 settimane per 4
cicli di dose
Fase di monoterapia
Nivolumab 3 mg/kg in un periodo di 30 minuti 240 mg ogni 2 settimane in un periodo di 30 minuti oppure
480 mg ogni 4 settimane in un periodo di 60 minuti
Ipilimumab 1 mg/kg in un periodo di 30 minuti

Durata del trattamento

Il trattamento con OPDIVO, sia come monoterapia sia in associazione ad ipilimumab, deve essere continuato finchĂ© si osserva un beneficio clinico o fino a quando il trattamento non sia piĂ¹ tollerato dal paziente.

Per la terapia adiuvante la durata massima del trattamento con OPDIVO è 12 mesi.

Sono state osservate risposte atipiche (cioè un iniziale aumento transitorio della dimensione del tumore oppure piccole nuove lesioni nei primi mesi seguiti dalla riduzione della dimensione del tumore). Si raccomanda di continuare il trattamento con nivolumab o nivolumab in associazione a ipilimumab ai pazienti clinicamente stabili con iniziale evidenza di progressione di malattia fino a che la progressione di malattia venga confermata.

Non è raccomandato l’aumento graduale o la riduzione della dose. PuĂ² essere necessario posticipare la somministrazione o interrompere il trattamento in base alla sicurezza ed alla tollerabilitĂ  individuali. Le linee guida per l’interruzione permanente o la sospensione delle dosi sono descritte nella Tabella 4. Le linee guida dettagliate per la gestione delle reazioni avverse immuno-correlate sono descritte nel paragrafo 4.4.

Tabella 4: Modifiche del trattamento raccomandate per OPDIVO o per OPDIVO in associazione ad ipilimumab

Reazione avversa immuno-correlata

Polmonite immuno-correlata

SeveritĂ  Modifica del trattamento

Polmonite di grado 2 Sospendere la dose (le dosi) fino a quando i sintomi non si risolvono, le anomalie radiografiche migliorano ed il trattamento con corticosteroidi è completato

Polmonite di grado 3 o 4 Interrompere permanentemente il trattamento

Colite o diarrea di grado 2 Sospendere la dose (le dosi) fino a quando i sintomi non si risolvono ed il trattamento con corticosteroidi, se necessario, è completato

Colite immuno-correlata

Colite o diarrea di grado 3

– OPDIVO in monoterapia

Sospendere la dose (le dosi) fino a quando i sintomi non si risolvono ed il trattamento con corticosteroidi è completato

– OPDIVO + ipilimumaba Interrompere permanentemente il

trattamento

Colite o diarrea di grado 4 Interrompere permanentemente il trattamento

Epatite immuno-correlata

Aumento di grado 2 di aspartato aminotransferasi (AST), alanina aminotransferasi (ALT) o bilirubina totale

Aumento di grado 3 o 4 di AST, ALT o bilirubina totale

Sospendere la dose (le dosi) fino a quando i valori di laboratorio tornano al basale ed il trattamento con corticosteroidi, se necessario, è completato

Interrompere permanentemente il trattamento

Nefrite e disfunzione renale immuno-correlate

Aumento della creatinina di grado 2 o 3 Sospendere la dose (le dosi) fino a quando

la creatinina torna al valore basale ed il trattamento con corticosteroidi è completato

Aumento della creatinina di grado 4 Interrompere permanentemente il

trattamento

Endocrinopatie immuno-correlate

Ipotiroidismo, ipertiroidismo, ipofisite sintomatici di grado 2 o 3

Insufficienza surrenalica di grado 2 Diabete di grado 3

Ipotiroidismo di grado 4 Ipertiroidismo di grado 4 Ipofisite di grado 4

Insufficienza surrenalica di grado 3 o 4 Diabete di grado 4

Sospendere la dose (le dosi) fino a quando i sintomi non si risolvono ed il trattamento con corticosteroidi (se necessario per i sintomi da infiammazione acuta), è completato. Il trattamento deve essere continuato in presenza di terapia ormonale sostitutivab fino a quando non sono presenti sintomi.

Interrompere permanentemente il trattamento

Reazioni avverse cutanee immuno-correlate

Rash di grado 3 Sospendere la dose (le dosi) fino a quando i sintomi non si risolvono ed il trattamento con corticosteroidi è completato

Rash di grado 4 Interrompere permanentemente il trattamento

Sindrome di Stevens-Johnson (SJS) o Interrompere permanentemente il

Tabella 4: Modifiche del trattamento raccomandate per OPDIVO o per OPDIVO in associazione ad ipilimumab

Necrolisi epidermica tossica (TEN) trattamento (vedere paragrafo 4.4)

Miocardite di grado 2 Sospendere la dose (le dosi) fino alla scomparsa dei sintomi ed al

Miocardite

immuno-correlata

completamento del trattamento con corticosteroidi.c

Miocardite di grado 3 o 4 Interrompere permanentemente il trattamento

Grado 3 (prima comparsa) Sospendere la dose (le dosi)

Altre reazioni avverse immuno-correlate

Grado 4 o grado 3 recidivante; grado 2 o 3 persistente nonostante la

modifica del trattamento; impossibilitĂ  di ridurre la dose di corticosteroidi a

10 mg/die di prednisone o equivalente

Interrompere permanentemente il trattamento

Nota: i gradi di tossicitĂ  sono conformi ai Criteri Comuni di Terminologia per gli Eventi Avversi del National Cancer Institute, Versione 4.0 (NCI-CTCAE v4).

a Durante la somministrazione della seconda fase di trattamento (nivolumab in monoterapia) che segue il trattamento di associazione, interrompere permanentemente il trattamento se compaiono diarrea o colite di Grado 3

b La raccomandazione per l’uso della terapia ormonale sostitutiva è fornita al paragrafo 4.4.

c Non è nota la sicurezza della ripresa del trattamento con nivolumb o nivolumb in associazione con ipilimumab in pazienti che hanno precedentemente presentato miocardite immuno-correlata.

OPDIVO od OPDIVO in associazione ad ipilimumab deve essere interrotto permanentemente in caso di:

Reazioni avverse di grado 4 o reazioni avverse ricorrenti di grado 3;

Reazioni avverse di grado 2 o 3 persistenti nonostante siano state trattate.

I pazienti trattati con OPDIVO devono ricevere la scheda di allerta per il paziente e devono essere informati sui rischi associati ad OPDIVO (vedere anche ìl foglìo ìllustratìvo).

Quando OPDIVO è somministrato in associazione ad ipilimumab, se uno dei due medicinali viene sospeso, deve essere sospeso anche l’altro. In caso di ripresa del trattamento dopo sospensione, è possibile riprendere o il trattamento in associazione o OPDIVO in monoterapia, in base alla valutazione del singolo paziente.

Popolazioni speciali Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di OPDIVO nei bambini di etĂ  inferiore a 18 anni non sono state stabilite.

Non ci sono dati disponibili.

Anziani

Nei pazienti anziani (? 65 anni) non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). I dati sui pazienti con SCCHN, melanoma adiuvante e prima linea RCC di età pari o superiore a 75 anni sono troppo limitati per poter trarre delle conclusioni in tale popolazione (vedere

paragrafi 4.8 e 5.1).

Compromissione renale

Sulla base dei risultati di studi farmacocinetici di popolazione, nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). I dati su

pazienti con compromissione renale severa sono troppo limitati per poter trarre delle conclusioni in tale popolazione.

Compromissione epatica

Sulla base dei risultati di studi farmacocinetici di popolazione, nei pazienti con compromissione epatica lieve non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). I dati su pazienti con compromissione epatica moderata o severa sono troppo limitati per poter trarre delle conclusioni in tale popolazione. OPDIVO deve essere somministrato con cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata (bilirubina totale da > 1,5 a 3 × limite superiore della norma [LSN] e qualsiasi valore di AST) o severa (bilirubina totale > 3 × LSN e qualsiasi valore di AST).

Modo di somministrazione

OPDIVO è solo per uso endovenoso. Deve essere somministrato per infusione endovenosa in un periodo di 30 o di 60 minuti a seconda della dose (vedere Tabelle 1, 2 e 3). L’infusione deve essere somministrata attraverso un filtro in linea, sterile, apirogeno, a basso legame proteico con dimensione dei pori da 0,2 a 1,2 ?m.

OPDIVO non deve essere somministrato per via endovenosa rapida o con iniezione in bolo.

La dose totale necessaria di OPDIVO puĂ² essere infusa direttamente come soluzione 10 mg/mL o puĂ² essere diluita in una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%) oppure in una soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/mL (5%) (vedere paragrafo 6.6).

Se somministrato in associazione ad ipilimumab, OPDIVO deve essere somministrato per primo, seguito da ipilimumab nella stessa giornata. Usare sacche per infusione e filtri separati per ciascuna infusione.

Per le istruzioni sulla preparazione e manipolazione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Opdivo seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Opdivo per quanto riguarda la gravidanza:

Opdivo: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

Non vi sono dati provenienti dall’uso di nivolumab in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicitĂ  embriofetale (vedere paragrafo 5.3). Ăˆ noto che l’IgG4 umana attraversa la barriera placentale e nivolumab è un’IgG4; pertanto, nivolumab puĂ² essere trasmesso dalla madre al feto in via di sviluppo. Nivolumab non è raccomandato durante la gravidanza o in donne in etĂ  fertile che non usano misure contraccettive efficaci, a meno che il beneficio clinico non sia superiore al potenziale rischio. Devono essere usate misure contraccettive efficaci per almeno 5 mesi dopo l’ultima dose di nivolumab.

Allattamento

Non è noto se nivolumab sia escreto nel latte materno. PoichĂ© molti medicinali, inclusi gli anticorpi, possono essere escreti nel latte umano, un rischio per i neonati/lattanti non puĂ² essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento con latte materno o interrompere la terapia con nivolumab tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

FertilitĂ 

Non sono stati condotti studi per valutare l’effetto di nivolumab sulla fertilitĂ . Pertanto, non è noto l’effetto di nivolumab sulla fertilitĂ  maschile e femminile.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Opdivo?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Opdivo in caso di sovradosaggio.

Opdivo: sovradosaggio

Negli studi clinici non sono stati riportati casi di sovradosaggio. In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere sottoposti a stretto monitoraggio per individuare segni o sintomi di reazioni avverse e deve essere istituito immediatamente un appropriato trattamento sintomatico.

Opdivo: istruzioni particolari

La preparazione deve essere eseguita da personale addestrato nel rispetto delle regole di buona prassi, in particolare relativamente all’asepsi.

Preparazione e somministrazione

Calcolo della dose

Per somministrare la dose totale al paziente, puĂ² essere necessario piĂ¹ di un flaconcino di OPDIVO concentrato.

Nivolumab in monoterapia

La dose prescritta per il paziente è 240 mg o 480 mg in base all’indicazione, indipendentemente dal peso corporeo (vedere paragrafo 4.2).

Nivolumab in associazione ad ipilimumab

La dose prescritta per il paziente è indicata in mg/kg. Sulla base della dose prescritta, calcolare la dose totale da somministrare.

Dose totale di nivolumab in mg = peso del paziente in kg Ă— dose prescritta in mg/kg.

Volume di OPDIVO concentrato per preparare la dose (mL) = dose totale in mg, diviso 10 (il dosaggio di OPDIVO concentrato è 10 mg/mL).

Preparazione della soluzione per infusione

Avere cura di adottare una tecnica asettica durante la preparazione della soluzione per infusione.

OPDIVO puĂ² essere utilizzato per somministrazione endovenosa:

senza diluizione, dopo il trasferimento in un contenitore per infusione endovenosa utilizzando un’apposita siringa sterile; oppure

dopo diluizione in accordo alle seguenti istruzioni:

la concentrazione finale deve essere compresa tra 1 e 10 mg/mL.

il volume totale di infusione non deve superare 160 mL. Per i pazienti di peso inferiore a 40 kg, il volume totale di infusione non deve superare 4 mL per chilogrammo di peso del paziente.

Per diluire il concentrato di OPDIVO è possibile utilizzare:

una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%); oppure

una soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/mL (5%).

FASE 1

Ispezionare visivamente OPDIVO concentrato per rilevare l’eventuale presenza di particelle o di cambiamento di colore. Non agitare il flaconcino. OPDIVO concentrato è un liquido di aspetto da limpido ad opalescente, da incolore a giallo pallido, che puĂ² contenere poche particelle leggere. Gettare il flaconcino se la soluzione è torbida, ha cambiato colore o contiene particelle che non siano poche, di colore da translucente a bianco.

Prelevare il volume richiesto di OPDIVO concentrato utilizzando un’apposita siringa sterile.

FASE 2

Trasferire il concentrato in un flacone di vetro sterile sotto vuoto o in contenitore per infusione endovenosa (PVC o poliolefina).

Se necessario, diluire con il volume richiesto di una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%) o una soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/mL (5%). Per facilitĂ  di preparazione, il concentrato puĂ² anche essere trasferito direttamente in una sacca pre-riempita contenente il volume appropriato di una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%) o una soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/mL (5%).

Mescolare delicatamente la soluzione per infusione mediante rotazione manuale. Non agitare.

Somministrazione

L’infusione di OPDIVO non deve essere somministrata per via endovenosa rapida o con iniezione in bolo.

Somministrare l’infusione di OPDIVO per via endovenosa in un periodo di 30 o 60 minuti in base alla dose.

L’infusione di OPDIVO non deve essere somministrata nella stessa linea endovenosa in concomitanza ad altre sostanze. Per l’infusione, utilizzare una linea di infusione separata.

Utilizzare un set per infusione ed un filtro in linea, sterile, apirogeno, a basso legame proteico (dimensioni dei pori da 0,2 ?m a 1,2 ?m).

L’infusione di OPDIVO è compatibile con contenitori in PVC e poliolefina, flaconi in vetro, set per infusione in PVC e filtri in linea con membrane in polietersulfone con dimensioni dei pori da 0,2 µm a 1,2 µm.

Dopo la somministrazione della dose di nivolumab, lavare la linea con una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/mL (0,9%) o con una soluzione iniettabile di glucosio 50 mg/mL (5%).

Smaltimento

Non conservare la soluzione per infusione inutilizzata per un successivo utilizzo. Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco