Acido Acetilsalicilico EG: Scheda Tecnica del Farmaco

Acido Acetilsalicilico EG

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Acido Acetilsalicilico EG: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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ACIDO ACETILSALICILICO EG 100 mg compresse gastroresistenti

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni compressa gastroresistente contiene 100 mg di acido acetilsalicilico. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa gastroresistente.

100 mg: compresse rivestite con film, di colore bianco, rotonde, biconvesse con un diametro di 7,2 mm.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Prevenzione secondaria dell’infarto miocardico.

Prevenzione della morbilità cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile.

Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta.

Prevenzione della occlusione dei by-pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG).

Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta.

Prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purché sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali.

Acido Acetilsalicilico EG non è raccomandato in situazioni di emergenza. L’uso è limitato alla prevenzione secondaria con trattamento cronico.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Adulti

Prevenzione secondaria dell’infarto miocardico:

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Prevenzione della morbilità cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile:

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta:

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Prevenzione della occlusione dei by-pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG):

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta:

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

Prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purché sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali:

La dose raccomandata è 100 mg una volta al giorno.

La dose abituale per l’uso a lungo termine è 100 mg una volta al giorno. Acido Acetilsalicilico EG non deve essere usato a dosi superiori, a meno che non sia su consiglio del medico, e la dose prescritta non deve superare i 300 mg.

Popolazioni speciali

Anziani

In generale, l’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti anziani che sono più soggetti a manifestare eventi avversi. Si raccomanda la somministrazione negli adulti della dose abituale in assenza di grave insufficienza renale o epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento deve essere rivalutato ad intervalli regolari.

Popolazione pediatrica

L’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato a bambini ed adolescenti di età inferiore a 16 anni se non su consiglio medico quando i benefici superano i rischi (vedere paragrafo 4.4).

Modo di somministrazione Per uso orale.

Le compresse devono essere inghiottite intere con una sufficiente quantità di liquido (1/2 bicchiere d’acqua). A causa del rivestimento gastroresistente, le compresse non devono essere frantumate, rotte o masticate, perché il rivestimento previene gli effetti irritanti sull’intestino.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo, ai composti dell’acido acetilsalicilico o agli inibitori della sintesi delle prostaglandine (come alcuni pazienti asmatici che possono subire un attacco o svenire) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;

Ulcera peptica e/o emorragia gastrica/intestinale in fase acuta o in anamnesi, o altri tipi di emorragia, come emorragie cerebrovascolari;

Diatesi emorragica, patologie della coagulazione come emofilia e trombocitopenia;

Grave compromissione della funzionalità epatica;

Grave compromissione della funzionalità renale;

Dosi > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6);

Metotressato usato in dosi >15 mg/settimana (vedere paragrafo 4.5).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Acido Acetilsalicilico EG non è adatto per l’uso come antiinfiammatorio/analgesico/antipiretico.

Si raccomanda l’uso negli adulti e negli adolescenti di età superiore ai 16 anni. Questo medicinale non è raccomandato per l’uso negli adolescenti/nei bambini di età inferiore ai 16 anni, a meno che i benefici attesi non siano superiori ai rischi. L’acido acetilsalicilico può essere un fattore alla base della Sindrome di Reye in alcuni bambini.

Vi è un aumento del rischio di emorragia in particolare durante o dopo interventi chirurgici (anche nei casi di interventi minori, ad esempio, l’estrazione di un dente). Usare con cautela prima di un intervento chirurgico, inclusa l’estrazione di un dente. Può essere necessario sospendere temporaneamente il trattamento.

Acido Acetilsalicilico EG non è raccomandato durante la menorragia, dove può aumentare il flusso mestruale.

Acido Acetilsalicilico EG deve essere usato con cautela nei casi di ipertensione ed in pazienti con anamnesi pregressa di ulcera gastrica o duodenale o episodi emorragici o che si stanno sottoponendo a terapia con anticoagulanti.

I pazienti devono riferire al medico qualsiasi evento emorragico insolito. Il trattamento deve essere interrotto al manifestarsi di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale.

L’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con moderata compromissione della funzionalità renale o epatica (controindicato se grave), o in pazienti che sono disidratati, in quanto l’uso di FANS può provocare un peggioramento della funzione renale. Bisogna eseguire regolarmente esami di funzionalità epatica in pazienti che soffrono di un’insufficienza epatica da lieve a moderata.

L’acido acetilsalicilico può scatenare broncospasmo ed attacchi di asma o altre reazioni di ipersensibilità. I fattori di rischio sono asma preesistente, febbre da fieno, polipi nasali o patologie respiratorie croniche. Lo stesso vale per pazienti che manifestano reazioni allergiche anche verso altre sostanze (ad es. con la comparsa di reazioni cutanee, prurito o orticaria).

Sono state raramente segnalate reazioni cutanee gravi, compresa la Sindrome di Stevens Johnson, in associazione all’uso di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con Acido Acetilsalicilico EG deve essere interrotto alla prima comparsa di esantema della cute, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

I pazienti anziani sono particolarmente sensibili agli effetti avversi da FANS, incluso l’acido acetilsalicilico, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono risultare fatali (vedere paragrafo 4.2). In caso di terapia prolungata, i pazienti devono essere riesaminati regolarmente.

Il trattamento concomitante con Acido Acetilsalicilico EG ed altri farmaci che alterano l’emostasi (ad es. anticoagulanti come warfarin, agenti trombolitici ed antiaggreganti piastrinici, farmaci anti-infiammatori e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), non è raccomandato, se non strettamente indicato, in quanto possono aumentare il rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.5). Se l’associazione non può essere evitata, si raccomanda un attento monitoraggio dei segni di sanguinamento.

Si raccomanda cautela nei pazienti che assumono in concomitanza medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazione, come corticosteroidi orali, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e deferasirox (vedere paragrafo 4.5).

Basse dosi di acido acetilsalicilico determinano una riduzione dell’escrezione di acido urico. Per questa ragione, i pazienti che tendono ad avere una ridotta escrezione di acido urico possono sperimentare attacchi di gotta (vedere paragrafo 4.5).

È possibile un potenziamento del rischio di effetti ipoglicemici con sulfoniluree ed insulina e Acido Acetilsalicilico EG assunto a dosi più alte (vedere paragrafo 4.5).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Associazioni controindicate

Metotressato (usato a dosi superiori a 15 mg/settimana):

L’associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico, comporta un aumento della tossicità ematologica del metotressato a causa della riduzione della clearance renale di metotressato indotta dall’acido acetilsalicilico. Perciò, è controindicato l’uso concomitante di metotressato (in dosi superiori a 15 mg/settimana) e Acido Acetilsalicilico EG (vedere paragrafo 4.3).

Associazioni non raccomandate

Agenti uricosurici, per es. probenecid

I salicilati antagonizzano l’effetto del probenecid. Questa associazione deve essere evitata.

Associazioni che richiedono precauzioni d’impiego o che devono essere prese in considerazione

Anticoagulanti, ad es cumarinici, eparina, warfarin

Aumento del rischio di sanguinamento a causa dell’inibizione della funzione dei trombociti, delle lesioni della mucosa duodenale e dello spiazzamento degli anticoagulanti orali dai propri siti di legame alle proteine plasmatiche. Il tempo di sanguinamento deve essere monitorato (vedere paragrafo 4.4).

Agenti anti aggreganti piastrinici (ad es. clopidogrel e dipiridamolo) ed inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, come sertralina o paroxetina)

Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Antidiabetici, come le sulfoniluree

I salicilati possono aumentare l’effetto ipoglicemizzante delle sulfoniluree.

Digossina e litio

L’acido acetilsalicilico compromette l’escrezione renale della digossina e del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche. Si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina e litio all’inizio ed alla fine del trattamento con acido acetilsalicilico. Può essere necessario un adeguamento della dose.

Diuretici ed antipertensivi

I FANS possono ridurre l’effetto antipertensivo dei diuretici e di altri agenti antipertensivi. Come nel caso di altri FANS la somministrazione concomitante con ACE-inibitori aumenta il rischio di insufficienza renale acuta.

Diuretici: rischio di insufficienza renale acuta a causa della ridotta filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Si raccomanda di idratare il paziente e monitorare la sua funzione renale all’inizio del trattamento.

Inibitori dell’anidrasi carbonica (acetazolamide)

È possibile la comparsa di grave acidosi e l’aumento della tossicità a carico del sistema nervoso centrale.

Corticosteroidi sistemici

La somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico e corticosteroidi può portare ad un aumento del rischio di ulcerazione e sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Metotressato (usato a dosi <15 mg/settimana)

L’associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico può comportare un aumento della tossicità ematologica del metotressato a causa della riduzione della clearance renale di metotressato indotta dall’acido acetilsalicilico. Durante le prime settimane del trattamento in associazione devono essere svolti controlli ematici settimanali. Un rafforzamento del monitoraggio deve avvenire in presenza anche di compromissione renale lieve, come pure negli anziani.

Altri FANS

Aumento del rischio di ulcerazioni e di sanguinamento gastrointestinale a causa degli effetti sinergici.

Ibuprofene

I dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando le due sostanze vengono somministrate in concomitanza. Tuttavia, i limiti di questi dati e le incertezze riguardanti l’estrapolazione dei dati ex vivo sulla situazione clinica implicano che non è possibile trarre conclusioni definitive con l’uso regolare di ibuprofene, e nessun effetto clinicamente rilevante può essere ritenuto probabile con l’uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).

Ciclosporina, tacrolimus

L’uso concomitante di FANS e ciclosporina o tacrolimus può determinare un aumento dell’effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzione renale deve essere monitorata in caso di uso concomitante di questi agenti con acido acetilsalicilico.

Valproato

È stato segnalato come l’acido acetilsalicilico sia in grado di ridurre il legame di valproato con l’albumina sierica, aumentando in tal modo le concentrazioni plasmatiche libere allo stato stazionario.

Fenitoina

I salicilati riducono il legame della fenitoina con l’albumina plasmatica. Questo può portare a una riduzione dei livelli di fenitoina totale nel plasma, ma ad un aumento della frazione libera di fenitoina. Le concentrazioni non legate, e quindi l’effetto terapeutico, non sembrano essere significativamente alterate.

Alcol

La somministrazione concomitante di alcol e acido acetilsalicilico aumenta il rischio di sanguinamento gastrointestinale.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Dosi basse (fino a 100 mg/die):

Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.

Dosi comprese tra 100-500 mg/die:

Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.

Dosi uguali e superiori a 500 mg/die:

L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di

malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti in base alla dose ed alla durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e letalità embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. L’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, a meno che non sia assolutamente necessario. Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose o la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:

tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare);

disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligoidramnios;

la madre ed il neonato, alla conclusione della gravidanza, a:

possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse.

inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi di 100 mg/die e superiori è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

Allattamento

Modeste quantità di salicilati e dei loro metaboliti vengono escreti nel latte materno. Dato che fino ad ora non sono stati segnalati effetti negativi a carico del neonato, l’uso a breve termine di una dose raccomandata non richiede la sospensione dell’allattamento. In caso di uso prolungato e/o somministrazione di dosi più elevate, l’allattamento deve essere interrotto.

Fertilità

Nessun dato disponibile.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati condotti studi con Acido Acetilsalicilico EG relativamente alla capacità di guidare veicoli e sull’utilizzo di macchinari.

Sulla base delle proprietà farmacodinamiche e degli effetti indesiderati dell’acido acetilsalicilico, non si prevede alcuna influenza sulla reattività e sulla capacità di guidare o usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Gli effetti indesiderati sono raggruppati sulla base della classificazione per sistemi e organi. All’interno di ogni classificazione per sistemi e organi, la frequenza è definita come segue: molto comune ( 1/10), comune ( 1/100, <1/10), non comune ( 1/1000, <1/100), raro ( 1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Comune:

Aumento della tendenza al sanguinamento.

Raro:

Trombocitopenia, granulocitosi, anemia aplastica.

Non nota:

Episodi emorragici con prolungamento del tempo di sanguinamento, come epistassi, sanguinamento gengivale. I sintomi possono persistere per 4-8 giorni dopo l’interruzione del trattamento con acido acetilsalicilico. Durante le procedure chirurgiche è pertanto possibile un aumento del rischio di sanguinamento.

Sanguinamento gastrointestinale occulto o esistente (ematemesi, melena),

Patologie del sistema emolinfopoietico

Comune:

Aumento della tendenza al sanguinamento.

Raro:

Trombocitopenia, granulocitosi, anemia aplastica.

Non nota:

Episodi emorragici con prolungamento del tempo di sanguinamento, come epistassi, sanguinamento gengivale. I sintomi possono persistere per 4-8 giorni dopo l’interruzione del trattamento con acido acetilsalicilico. Durante le procedure chirurgiche è pertanto possibile un aumento del rischio di sanguinamento.

Sanguinamento gastrointestinale occulto o esistente (ematemesi, melena),

Patologie del sistema emolinfopoietico

che può portare ad anemia da carenza di ferro (più comune ad alte dosi).
Disturbi del sistema immunitario Raro:
Reazioni di ipersensibilità, angioedema, edema allergico, reazioni anafilattiche, incluso shock.
Disturbi del metabolismo e della
nutrizione
Non nota:
Iperuricemia.
Patologie del Raro:
sistema nervoso Emorragia intracranica.
Non nota:
Cefalea, vertigini.
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non nota:
Ridotta capacità uditiva, tinnito.
Patologie vascolari Raro:
Vasculite emorragica.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune:
Rinite, dispnea.
Raro:
Broncospasmo, attacchi d’asma.
Patologie Raro:
dell’apparato Menorragia.
riproduttivo e della
mammella
Patologie gastrointestinali Comune:
Dispepsia.
Raro:
Grave emorragia gastrointestinale, nausea, vomito.
Non nota:
Ulcere e perforazioni gastriche o duodenali.
Patologie epatobiliari Non nota:
Insufficienza epatica.
Patologie della cute e del tessuto
sottocutaneo
Non comune:
Orticaria.
Raro:
Sindrome di Stevens-Johnson, Sindrome di Lyell, porpora, eritema nodoso, eritema multiforme.
Patologie renali e
urinarie
Non nota:
Compromissione della funzionalità renale.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

04.9 Sovradosaggio

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Sebbene siano coinvolte notevoli variazioni inter-individuali, si può ritenere che la dose tossica è circa 200 mg/kg negli adulti e 100 mg/kg nei bambini. L’acido acetilsalicilico è letale alla dose di 25-30 grammi. Concentrazioni plasmatiche di salicilati superiori a 300 mg/l sono indicative di intossicazione. Concentrazioni plasmatiche superiori a 500 mg/l negli adulti ed a 300 mg/l nei bambini causano in genere una tossicità grave.

Il sovradosaggio può essere dannoso per i pazienti anziani ed in particolare per i bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o frequenti intossicazioni accidentali possono risultare fatali).

Sintomi dell’intossicazione moderata

Tinnito, disturbi dell’udito, cefalea, vertigini, confusione e sintomi gastrointestinali (nausea, vomito e dolore addominale).

Sintomi di intossicazione grave

I sintomi sono legati alla grave disgregazione dell’equilibrio acido-base. Innanzi tutto si manifesta iperventilazione, che si traduce in alcalosi respiratoria. Ne consegue acidosi respiratoria a causa della soppressione del centro respiratorio. Si manifesta inoltre acidosi metabolica conseguentemente alla presenza del salicilato. L’intossicazione nei bambini più piccoli viene spesso diagnosticata in fase avanzata, per cui essi hanno solitamente già raggiunto la fase acidosica.

Possono inoltre manifestarsi i seguenti sintomi: ipertermia e sudorazione, con conseguente disidratazione: senso di irrequietezza, convulsioni, allucinazioni e ipoglicemia. La depressione del sistema nervoso può portare a coma, collasso cardiocircolatorio o arresto respiratorio.

Trattamento del sovradosaggio

Il ricovero ospedaliero è necessario se è stata ingerita una dose tossica. In caso di intossicazione moderata, è opportuno che il paziente venga indotto a vomitare.

Se questo tentativo fallisce, si può procedere con una lavanda gastrica durante la prima ora dopo l’ingestione di una considerevole quantità di medicinale. Successivamente, somministrare carbone attivo (un adsorbente) e sodio solfato (un lassativo).

Il carbone attivo può essere somministrato come dose singola (50 g negli adulti, 1 g /kg di peso corporeo nei bambini fino a 12 anni di età).

Alcalinizzazione delle urine (250 mmol NaHCO3, per tre ore), mentre si controllano i livelli di pH delle urine. In caso di intossicazione grave, è preferibile ricorrere all’emodialisi.

Gli altri sintomi devono essere trattati sintomaticamente.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Agenti antitrombotici: inibitori dell’aggregazione piastrinica, esclusa eparina; codice ATC: B01AC06.

L’acido acetilsalicilico inibisce l’attivazione piastrinica mediante blocco dell’attività cicloossigenasica piastrinica per acetilazione, inibisce la sintesi del trombossano A2, una sostanza di attivazione fisiologica rilasciata dalle piastrine, che sembra svolgere un ruolo nelle complicazioni delle lesioni ateromatose.

L’inibizione della sintesi del TXA2 è irreversibile, dato che i trombociti sono cellule anucleate e non sono in grado (a causa della mancanza di capacità di sintesi proteica) di sintetizzare nuova cicloossigenasi, a sostituire quella acetilata dall’acido acetilsalicilico.

Le dosi ripetute da 20 a 325 mg danno luogo ad una inibizione dell’attività enzimatica variabile da 30 a 95%. A causa della natura irreversibile del legame, l’effetto persiste per la durata di vita di un trombocita (7-10 giorni). L’effetto inibitorio non si esaurisce durante il trattamento prolungato e l’attività enzimatica ricomincia gradualmente dopo il rinnovo delle piastrine 24 – 48 ore dall’interruzione del trattamento.

L’acido acetilsalicilico prolunga il tempo di sanguinamento in media di circa 50 – 100%, ma si possono osservare variazioni individuali.

I dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando le due sostanze vengono somministrate in concomitanza.

In uno studio, la somministrazione di una singola dose da 400 mg di ibuprofene 8 ore prima o entro 30 minuti dalla somministrazione di acido acetilsalicilico (81 mg) a rilascio immediato ha determinato una riduzione dell’effetto dell’acido acetilsalicilico sulla formazione di trombossano o sull’aggregazione piastrinica. Tuttavia, i limiti di questi dati e le incertezze riguardanti l’estrapolazione dei dati ex vivo alla situazione clinica implicano che non è possibile trarre conclusioni definitive con l’uso regolare di ibuprofene, e nessun effetto clinicamente rilevante può essere ritenuto probabile con l’uso occasionale di ibuprofene.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Assorbimento

Dopo somministrazione orale, l’acido acetilsalicilico è rapidamente e completamente assorbito dal tratto gastrointestinale. Il sito principale di assorbimento è il piccolo intestino prossimale. Tuttavia, una porzione significativa del dosaggio viene già idrolizzata ad acido salicilico nella parete intestinale durante il processo di assorbimento. Il grado di idrolisi dipende dalla velocità di assorbimento.

Dopo l’assunzione di Acido Acetilsalicilico EG compresse gastroresistenti, i massimi livelli plasmatici di acido acetilsalicilico e acido salicilico sono raggiunti dopo circa 5 ore e 6 ore, rispettivamente, in seguito alla somministrazione a digiuno. Se le compresse vengono assunte con il cibo, i massimi livelli plasmatici si raggiungono circa 3 ore più tardi rispetto alla somministrazione a digiuno.

Distribuzione

L’acido acetilsalicilico ed il principale metabolita acido salicilico, sono ampiamente legati alle proteine plasmatiche, principalmente all’albumina, e si distribuiscono rapidamente in tutte le parti del corpo. Il grado di legame alle proteine dell’acido salicilico dipende fortemente sia dall’acido salicilico che dalla concentrazione di albumina. Il volume di distribuzione dell’acido acetilsalicilico è ca. 0,16 l/kg di peso corporeo. L’acido salicilico si diffonde lentamente nel liquido sinoviale, attraversa la barriera placentare e passa nel latte materno.

Biotrasformazione

L’acido acetilsalicilico viene rapidamente metabolizzato in acido salicilico, con un’emivita di 15-30 minuti. L’acido salicilico viene successivamente convertito prevalentemente in coniugati della glicina e dell’acido glucuronico, e in tracce di acido gentisico.

La cinetica di eliminazione dell’acido salicilico è dose-dipendente, perché il metabolismo è limitato dalla capacità degli enzimi epatici. Pertanto, l’emivita di eliminazione è variabile ed è pari a 2-3 ore dopo somministrazione di basse dosi, 12 ore dopo somministrazione delle dosi abitualmente usate in analgesia e 15-30 ore dopo dosi terapeutiche elevate o intossicazione.

Eliminazione

L’acido salicilico ed i suoi metaboliti vengono escreti principalmente per via renale.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Il profilo pre-clinico di sicurezza dell’acido acetilsalicilico è ben documentato.

Negli studi sugli animali da laboratorio i salicilati non hanno mostrato di causare altro danno organico, se non quello a carico dei reni.

Negli studi sui ratti sono stati osservati effetti fetotossici e teratogeni con acido acetilsalicilico somministrato a dosi tossiche per la madre. La rilevanza clinica non è nota poiché le dosi impiegate negli studi non clinici sono molto più alte (7 volte almeno) delle dosi massime raccomandate nelle indicazioni cardiovascolari approvate.

L’acido acetilsalicilico è stato ampiamente studiato in materia di effetti mutageni e cancerogeni. I risultati nel loro complesso non mostrano segni rilevanti di eventuali effetti mutageni o cancerogeni negli studi condotti su ratti e topi.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Nucleo della compressa:

Cellulosa microcristallina Amido di mais

Silice colloidale anidra Acido stearico

Rivestimento:

Acido metacrilico-etile acrilato copolimero (1:1) Polisorbato 80

Sodio laurilsolfato Trietilcitrato

Talco

06.2 Incompatibilità

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Non pertinente.

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore a 25°C.

Confezioni blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità. Contenitore per compresse: tenere il contenitore ben chiuso, per proteggere il medicinale dall’umidità.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Blister (PVC/PVDC/alluminio)

Contenitore per compresse in HDPE con tappo in plastica (LDPE). Contenitore per compresse in LDPE con tappo in plastica (PP).

Confezioni

Blister 10, 20, 28, 30, 50, 56, 60, 84, 90, 100, 120, 168, 266 compresse gastroresistenti.

Contenitore per compresse: 10, 30, 50, 100, 500 compresse gastroresistenti. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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EG S.p.A., Via Pavia, 6 – 20136 Milano

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 042180012 “100 mg compresse gastroresistenti” 10 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180024 “100 mg compresse gastroresistenti” 20 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180036 “100 mg compresse gastroresistenti” 28 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180048 “100 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180051 “100 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180063 “100 mg compresse gastroresistenti” 56 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180075 “100 mg compresse gastroresistenti” 60 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180087 “100 mg compresse gastroresistenti” 90 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180099 “100 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180101 “100 mg compresse gastroresistenti” 10 compresse in contenitore HDPE AIC n. 042180113 “100 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse in contenitore HDPE AIC n. 042180125 “100 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in contenitore HDPE

AIC n. 042180137 “100 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse in contenitore HDPE AIC n. 042180149 “100 mg compresse gastroresistenti” 500 compresse in contenitore HDPE AIC n. 042180152 “100 mg compresse gastroresistenti” 10 compresse in contenitore LDPE AIC n. 042180164 “100 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse in contenitore LDPE AIC n. 042180176 “100 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in contenitore LDPE AIC n. 042180188 “100 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse in contenitore LDPE AIC n. 042180190 “100 mg compresse gastroresistenti” 500 compresse in contenitore LDPE AIC n. 042180202 “100 mg compresse gastroresistenti” 84 compresse in blister PVC/AL

AIC n. 042180214 “100 mg compresse gastroresistenti” 120 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180226 “100 mg compresse gastroresistenti” 168 compresse in blister PVC/AL AIC n. 042180238 “100 mg compresse gastroresistenti” 266 compresse in blister PVC/AL

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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20 Agosto 2013

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-