Cefomit: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Cefomit

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Cefomit: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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CEFOMIT 1 g/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare o endovenoso

CEFOMIT 1 g/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare

CEFOMIT 2 g/10 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso

CEFOMIT 2 g – polvere per soluzione iniettabile per infusione endovenosa

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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CEFOMIT lg/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile i.m./e.v.

Un flacone contiene:

Principio attivo:
cefotaxime sodico 1,048 g (pari a 1 g di cefotaxime)

CEFOMIT lg/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare

Un flacone contiene:

Principio attivo:

cefotaxime sodico 1,048 g (pari a 1 g di cefotaxime)

CEFOMIT 2 g/10 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso

Un flacone contiene:

Principio attivo:
cefotaxime sodico 2,096 g (pari a 2 g di cefotaxime)

CEFOMIT 2 g – polvere per soluzione iniettabile per infusione endovenosa

Un flacone contiene:

Principio attivo:
cefotaxime sodico 2,096 g (pari a 2 g di cefotaxime)

Per gli eccipienti, vedere 6.1

03.0 Forma farmaceutica

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CEFOMIT 1 g/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare o endovenoso

CEFOMIT 1 g/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare

CEFOMIT 2 g/10 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso

CEFOMIT 2 g – polvere per soluzione iniettabile per infusione endovenosa

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici.

In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare, nei pazienti defedati e/o immunodepressi.

È indicato inoltre nella profilassi delle infezioni chirurgiche.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo d’infezione, della sua gravità, del grado di sensibilità dell’agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente.

La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento.

Adulti: la posologia di base è di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare o endovenosa e se necessario può essere aumentata a 3-4 g e nei casi molto gravi fino a 12 g per via endovenosa, riducendo opportunamente l’intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore.

Per quanto riguarda la somministrazione per via endovenosa delle dosi più basse, si ricorre all’iniezione diretta da eseguire in 3-5 minuti (nel caso sia già in corso infusione venosa si può pinzettare il tubo circa 10 cm al di sopra dell’ago ed iniettare il cefotaxime nel tubo al di sotto della pinzettatura).

Alle dosi più elevate il cefotaxime può essere somministrato per infusione endovenosa breve (20 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, soluzione fisiologica isotonica o soluzione glucosata, oppure per infusione endovenosa continua (50-60 minuti) dopo aver sciolto 2 g in 100 ml di solvente, plasmaexpander (Emagel o destrani).

Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato.

Allorché si ricorra alla via endovenosa, è comunque consigliabile iniziare la terapia somministrando il cefotaxime direttamente in vena.

Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l’impiego, fino a 2 volte al giorno, di un solvente contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovasale.

Bambini: al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg da suddividere in 2-4 somministrazioni giornaliere.

In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza.

Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalità renale non è ancora pienamente sviluppata.

Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

CEFOMIT ricostituito con solvente contenente lidocaina non deve mai essere utilizzato:

per via endovenosa;

nei bambini di età inferiore ai 30 mesi;

nei pazienti con anamnesi positiva di ipersensibilità alla lidocaina e ad altri anestetici locali di tipo amidico o al cefotaxime sodico;

nei pazienti con disturbi del ritmo;

nei pazienti con scompenso cardiaco grave.

Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (Vedi Gravidanza e allattamento)

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Prima di iniziare la terapia con cefotaxime è necessaria accurata anamnesi al fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilità a cefotaxime, cefalosporine, penicillina od altri farmaci.

Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicità crociata fra penicillina e cefalosporine.

Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa anafilassi) ad entrambi i farmaci.

Il cefotaxime deve essere, pertanto, somministrato con cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni d’ipersensibilità di tipo 1 alla penicillina.

Ai pazienti che hanno presentato forme d’allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso il cefotaxime.

In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire trattamento idoneo (amine vasopressorie, antiistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, immediato trattamento con adrenalina o altre opportune misure di emergenza.

Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all’uso di cefalosporine (e altri antibiotici a largo spettro); è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi.

Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta da Clostridium difficile

è la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica.

Casi lievi di colite possono regredire con l’interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di media o grave entità. Se la colite non regredisce con l’interruzione del trattamento o se è grave, bisogna somministrare vancomicina per os, che rappresenta l’antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile.

L’irritazione dei tessuti nel punto di iniezione endovenosa è rara; essa può essere evitata iniettando il farmaco molto lentamente (3-5 minuti).

La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling, “Clinitest”, ma non con i metodi enzimatici.

Le cefalosporine di III° generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro più -lattamine.

Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei test di Coombs (talvolta false).

Il cefotaxime deve essere prescritto con cautela in individui con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, particolarmente colite.

Nei pazienti con insufficienza renale

il dosaggio deve essere modificato in base alla clearance della creatinina calcolata (vedere paragrafo 4.2),la quale se è minore di 5 ml/min comporta un dimezzamento della dose di mantenimento. Poiché la diminuzione della funzionalità renale influisce in maniera relativamente modesta sulla farmacocinetica del cefotaxime, la riduzione della dose è necessaria solo in caso di marcata insufficienza renale.

Si deve prestare cautela se cefotaxime viene somministrata insieme ad aminoglicosidi; probenecid o ad altri farmaci nefrotossici (vedere paragrafo 4.5).

La funzionalità renale deve essere monitorata in questi pazienti, negli anziani e in quelli con compromissione della funzionalità renale pre-esistente.

Nei pazienti sottoposti a dieta iposodica è opportuno precisare che il contenuto in sodio del farmaco è di 2,09 mmol/grammo.

Poiché la diminuzione della funzionalità renale influisce in maniera relativamente modesta sulla farmacocinetica del cefotaxime, la riduzione della dose è necessaria solo in caso di marcata insufficienza renale.

Nei pazienti con clearance della creatinina minore di 5 ml/min la dose di mantenimento va dimezzata.

Nei pazienti sottoposti a dieta iposodica è opportuno precisare che il contenuto in sodio del farmaco è di 2,09 mmol/grammo.

TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Il cefotaxime non deve essere miscelato con antibiotici ed altri farmaci. L’impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che “in vitro” dà origine ad effetto sinergico od almeno additivo, può essere indicato in infezioni particolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi è raccomandato il controllo costante della funzionalità renale.

In corso d’infezione da Pseudomonas aeruginosa può essere indicato associare al cefotaxime un altro antibiotico anch’esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno.

Uricosurici: probenecid interferisce con il trasferimento tubulare renale di cefotaxime, aumentando cosi l’esposizione di cefotaxime di circa 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la metà a dosi terapeutiche. A causa del largo indice terapeutico di cefotaxime, non è necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con funzione renale normale. Un aggiustamento del dosaggio può essere necessario nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.4 e 4.2).

Il probenecid, somministrato per os e per breve tempo prima o contemporaneamente al cefotaxime, usualmente rallenta il tasso di escrezione dell’antibiotico e dei suoi metaboliti e determina concentrazioni plasmatiche del farmaco e dei suoi metaboliti più alte e più prolungate.

Il volume di distribuzione del farmaco non appare influenzato dalla somministrazione concomitante di probenecid per via orale.

Antibiotici aminoglicosidici e diuretici: come per altre cefalosporine, cefotaxime può potenziare gli effetti nefrotossici dei farmaci nefrotossici, come gli aminoglicosidi o i potenti diuretici (per esempio furosemide).

La funzionalità renale deve essere monitorata in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

La sicurezza di cefotaxime non è stata stabilita nella gravidanza umana.

Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva. Non sono stati tuttavia condotti studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.

Cefotaxime attraversa la barriera placentare. Pertanto cefotaxime non deve essere usata durante la gravidanza, a meno che i benefici previsti non superino i potenziali rischi.

Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

Allattamento

Cefotaxime passa nel latte materno umano.

Non possono essere esclusi effetti sulla flora intestinale fisiologica del bambino allattato al seno, con conseguenti diarrea, colonizzazione da parte di funghi lieviti formi e sensibilizzazione del bambino stesso.

E’ pertanto è necessario decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia, tenendo conto dei benefici dell’allattamento al seno per il bambino e dei benefici della terapia per la madre.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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CEFOMIT non influisce sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Con le cefalosporine reazioni indesiderabili sono essenzialmente limitate a disturbi gastrointestinali, e occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità.

La possibilità di comparsa di questi ultimi è maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno ed orticaria.

In corso di terapia con cefotaxime sono state segnalate le seguenti reazioni:

Gastrointestinali
: anoressia, glossite, nausea, vomito, diarrea, pirosi gastrica, e dolori addominali. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate è stato messo in relazione con l’impiego di diverse classi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilità di colite pseudomembranosa. Nel caso che l’indagine coloscopica ne confermi la diagnosi, l’antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati.

Allergiche: anafilassi, lieve orticaria o rash cutaneo, prurito, artralgia e febbre

da farmaci.

Ematologiche: variazioni di alcuni parametri di laboratorio: transitoria neutropenia, granulocitopenia, eosinofilia e, molto raramente, agranulocitosi.

Epatiche: aumento transitorio delle transaminasi sieriche (SGOT, SGPT), della

fosfatasi alcalina e della bilirubina totale.

Renali: transitorio aumento dell’azoto ureico e delle concentrazioni sieriche di creatinina.

Locali: la somministrazione e.v. ha causato flebite e tromboflebite e la

somministrazione i.m. ha causato dolore, indurimento e fragilità nella sede d’iniezione.

Altre reazioni: segnalate sono state: cefalea, vertigini, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna ed aumento dei livelli sierici di latticodeidrogenasi.

Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.

04.9 Sovradosaggio

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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: Antibatterico beta-lattamico – Codice ATC J01DD01

Il cefotaxime è un antibiotico a largo spettro, particolarmente attivo anche in presenza di -lattamasi batteriche. Il cefotaxime è attivo “in vitro” sia su batteri Gram-negativi che Gram-positivi, sia aerobi che anaerobi.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Il cefotaxime non è apprezzabilmente assorbito dal tratto gastrointestinale, per cui deve essere somministrato per via parenterale.

Dopo somministrazione i.m. i picchi ematici sono raggiunti in circa 30 minuti e corrispondono ai seguenti valori: 24 g/ml dopo 1 g, 12 g/ml dopo 500 mg, 5

g/ml dopo 250 mg; l’emivita plasmatica media è di 70-80 minuti.

Dopo somministrazione endovenosa diretta i picchi ematici vengono raggiunti in 5’-10’ e corrispondono ai seguenti valori: 214 g/mL dopo 2 g; 110 g/mL dopo 1 g; 40 g/mL dopo 500 mg, con emivita plasmatica media di 40’.

Dopo somministrazione i.m. e e.v. della dose abituale il cefotaxime si distribuisce nei tessuti e nei liquidi corporei; umore acqueo, secrezione bronchiale, saliva, orecchio medio, tessuto osseo, bile, liquido ascitico, pleurico, prostatico e cefalorachidiano.

Il cefotaxime è parzialmente metabolizzato nel fegato a desacetilcefotaxime che ha attività antibatterica.

Il cefotaxime ed i suoi metaboliti sono escreti principalmente nelle urine. Negli adulti con normale funzionalità renale circa il 40-60% della dose singola i.m. o

e.v. è escreto nelle urine immodificato e circa il 24% è escreto come desacetilcefotaxime nelle 24 ore.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La DL50 del cefotaxime somministrato per via e.v., è compresa, nel topo e nel ratto, fra 9000 e 10.000 mg/kg peso corporeo ed è, nel cane, superiore a 1.500 mg/kg; per via i.p. e s.c. è, nel topo, rispettivamente di 12.060 e 18.700 mg/kg, mentre per via i.m. nel ratto è superiore a 7.000 mg/kg.

La somministrazione per 6 mesi di dosi di cefotaxime fino a 250 mg/kg s.c. a ratti e i.m. a cani non ha indotto variazioni significative dei parametri esaminati.

Studi effettuati su ratti e su conigli hanno evidenziato che il cefotaxime è privo di effetti teratogeni; non sono stati compromessi né la fertilità né lo sviluppo peri- e post-natale.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Fiala solvente per tutte le preparazioni contiene: Acqua per preparazioni iniettabili.

Fiala solvente per la preparazione CEFOMIT 1 g – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare contiene: Acqua per preparazioni iniettabili e lidocaina 40 mg (all’1%).

06.2 Incompatibilità

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Si raccomanda di non miscelare CEFOMIT con soluzioni di sodio bicarbonato, con antibiotici e con altri farmaci.

06.3 Periodo di validità

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A confezionamento integro, correttamente conservato: 2 anni

Il prodotto ricostituito (solubilizzazione del contenuto del flacone con il contenuto della corrispondente fiala solvente) può essere conservato in frigorifero a +2 / + 8 °C per 24 ore (al riparo dalla luce).

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura non superiore a 25°C ed al riparo dalla luce.

Le soluzioni allestite incluso quelle diluite con tecnica asettica con soluzioni perfusionali restano chimicamente stabili per 24 ore a temperatura ambiente, ma in ottemperanza alle buone norme di pratica farmaceutica si raccomanda di utilizzare le soluzioni, laddove è possibile, entro 3 ore dalla loro costituzione.

ATTENZIONE: Il prodotto non contiene conservanti. Dopo l’uso va gettato anche se utilizzato solo parzialmente.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flaconi in vetro neutro incolore tipo III, tappo di chiusura in materiale elastomero; fiale di vetro neutro incolore tipo I

CEFOMIT 1 g/4 ml -polvere e solvente per soluzione iniettabile i.m./e.v.: 1 flacone polvere da 1 g + 1 fiala solvente da 4 ml

CEFOMIT 1 g/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intamuscolare: 1 flacone polvere da 1 g + 1 fiala solvente con lidocaina cloridrato 1% da 4 ml

CEFOMIT 2 g /10 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso: 1 flacone polvere da 2 g + 1 fiala solvente da 10 ml

CEFOMIT 2 g – polvere per soluzione iniettabile per infusione endovenosa: 1 flacone polvere da 2 g

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Apertura fiala solvente: Prelevare mediante siringa il contenuto della fiala solvente e versarlo nel flaconcino di polvere.

A solubilizzazione completa prelevare il contenuto del flaconcino e procedere con l’iniezione.

Attenzione: la soluzione per uso intramuscolare non deve mai essere impiegata per la somministrazione endovenosa.

Il prodotto sciolto, fin dall’inizio, si presenta di tonalità gialla, ciò non pregiudica l’efficacia e la tollerabilità del farmaco.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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MAGIS FARMACEUTICI Srl – Via Gian Battista Cacciamali, 34- 25125 BRESCIA

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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CEFOMIT 1 g/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso

i.m./e.v. AIC 035074018

CEFOMIT 1 g/4 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare AIC 035074020

CEFOMIT 2 g/10 ml – polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso AIC 035074032

CEFOMIT 2 g – polvere per soluzione iniettabile per infusione endovenosa AIC 035074044

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data di Rinnovo: Luglio 2007

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-