Musrelan – Suxametonio Cloruro: Scheda Tecnica

Musrelan

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Musrelan: ultimo aggiornamento pagina: 17/06/2021 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Musrelan 10 mg/ml, soluzione per iniezione in siringa preriempita

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ciascun ml di soluzione per iniezione contiene 10 mg di suxametonio cloruro anidro (come 11 mg di suxametonio cloruro diidrato).

Ciascuna siringa preriempita da 10 ml contiene 100 mg di suxametonio cloruro anidro (come 110 mg di suxametonio cloruro diidrato).

Eccipiente con effetti noti:

Ciascun ml di soluzione per iniezione contiene 2,79 mg equivalenti a 0,12 mmol di sodio. Ciascuna siringa preriempita da 10 ml contiene 27,9 mg equivalenti a 1,2 mmol di sodio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Soluzione per iniezione (iniezione). Soluzione trasparente e incolore. pH: 3.0 – 4.5

Osmolalità: 250-350 mOsm/Kg

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Musrelan è indicato come rilassante muscolare per facilitare l’intubazione endotracheale durante l’induzione di anestesia generale o situazioni di emergenza, in adulti e popolazione pediatrica al di sopra dei 12 anni di età.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Il suxametonio deve essere somministrato esclusivamente da o sotto la stretta supervisione di un medico esperto (anestesista, medico intensivista, medico d’urgenza) che abbia familiarità con la sua azione, le sue caratteristiche e i suoi rischi, che sia qualificato nella gestione di intubazione e respirazione artificiale e soltanto dove vi siano adeguate attrezzature per l’immediata l’intubazione endotracheale con somministrazione di ossigeno tramite ventilazione a pressione positiva intermittente. Viene somministrato per via endovenosa dopo l’induzione dell’anestesia e non deve essere somministrato a pazienti coscienti.

Posologia

Adulti

Per ottenere l’intubazione endotracheale, il suxametonio cloruro viene solitamente somministrato tramite iniezione endovenosa in bolo in una dose di 1 mg/kg di peso corporeo. Questa dose solitamente produce rilassamento muscolare in circa 30-60 secondi e ha una durata d’azione di circa 2-6 minuti. Dosi maggiori producono rilassamento muscolare più prolungato, ma il raddoppio della dose non raddoppia necessariamente la durata del rilassamento.

Musrelan è limitato a un’unica somministrazione.

L’uso di piccole dosi di rilassanti muscolari non depolarizzanti somministrate qualche minuto prima della somministrazione del suxametonio viene raccomandato per la riduzione dell’incidenza e della gravità de dolori muscolari associati a suxametonio. Questa tecnica può richiedere l’uso di dosi di suxametonio cloruro maggiori di 1 mg/kg per ottenere condizioni soddisfacenti per l’intubazione endotracheale (vedere il paragrafo 4.4).

Popolazioni speciali Anziani

La dose di suxametonio richiesta negli anziani è paragonabile a quella per gli adulti.

Compromissione renale

Una dose singola di suxametonio può essere somministrata a pazienti con insufficienza renale in assenza di iperkaliemia. Dosi multiple o maggiori possono causare aumenti clinicamente significativi del potassio nel siero e non devono essere utilizzate.

Compromissione epatica

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica. La fine dell’azione del suxametonio dipende dalla colinesterasi plasmatica, che è sintetizzata nel fegato. Sebbene i livelli di colinesterasi plasmatica spesso si abbassino nei pazienti con malattia epatica, i livelli sono di rado sufficientemente bassi per prolungare significativamente l’apnea indotta da suxametonio (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

Adolescenti oltre i 12 anni di età: la posologia è simile a quella degli adulti.

Questo medicinale non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età in quanto la scala graduata delle siringhe preriempite non permette una somministrazione accurata del prodotto in questa popolazione.

Modo di somministrazione

Musrelan è per uso endovenoso. La siringa preriempita non è idonea all’uso in un infusore per siringa.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Il suxametonio non ha alcun effetto sul livello di coscienza e non deve essere somministrato in pazienti che non sono sotto anestesia generale (vedere il paragrafo 4.2).

Anamnesi personale o familiare di ipertermia maligna. Il suxametonio può innescare contrazioni miofibrillari prolungate in soggetti predisposti (vedere il paragrafo 4.4).

Pazienti con attività plasmatica ereditaria atipica della colinesterasi (butirilcolinesterasi) (anamnesi di risposta precedente prolungata e/o intensificata – vedere il paragrafo 4.4)

Pazienti affetti o con predisposizione a iperkaliemia (vedere il paragrafo 4.4). Il suxametonio è controindicato nei pazienti:

con iperkaliemia preesistente. In assenza di iperkaliemia e neuropatia, l’insufficienza renale non è una controindicazione alla somministrazione di una dose singola normale di iniezione di suxametonio, ma dosi multiple o maggiori possono causare aumenti clinicamente significativi del potassio nel siero e non devono essere utilizzate.

o in fase di guarigione da traumi gravi o ustioni severe. Il periodo di maggiore rischio di iperkaliemia può essere ancora più lungo se la guarigione è ritardata dainfezioni persistenti

con deficit neurologici e atrofia muscolare maggiore acuta (ad esempio lesioni dei motoneuroni superiori e/o inferiori); il potenziale rilascio di potassio si verifica nei primi 6 mesi dopo l’insorgenza acuta del deficit neurologico ed è correlato al grado e all’entità della

paralisi muscolare. I pazienti che sono stati immobilizzati per periodi di tempo prolungati possono essere esposti a un rischio simile.

Pazienti con miopatie dei muscoli scheletrici (ad esempio distrofia muscolare di Duchenne) dal momento che la somministrazione di suxametonio può essere associata a ipertermia maligna, disritmia ventricolare e arresto cardiaco dovuti a rabdomiolisi acuta con iperkaliemia.

Anamnesi personale o familiare di malattie miotoniche congenite come miotonia congenita e distrofia miotonica (rischio di spasmi miotonici severi e rigidità).

Il suxametonio causa un significativo aumento transitorio della pressione intraoculare, e pertanto non deve essere usato in presenza di lesioni oculari aperte o laddove sia indesiderabile un aumento della pressione intraoculare a meno che il beneficio atteso dal suo uso non superi il potenziale pericolo per l’occhio.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Il suxametonio paralizza i muscoli respiratori oltre ad altri muscoli scheletrici ma non ha alcun effetto sullo stato di coscienza.

Si raccomanda l’uso di una tecnica di monitoraggio neuromuscolare appropriata per la valutazione del blocco neuromuscolare e del recupero.

Reazione anafilattica

Reazioni anafilattiche allergiche o non allergiche sono riportate durante l’induzione dell’anestesia, talvolta in pazienti che non sono mai stati esposti al curaro. Le manifestazioni più comuni sono eruzione cutanea (simil-eritema) o irritazione, generalizzate o limitate al sito di iniezione, che possono potenzialmente evolversi in shock anafilattico e/o broncospasmo. In alcuni casi, il broncospasmo e/o lo shock anafilattico non sono associati a manifestazioni cutanee. È stato inoltre riportato edema di Quincke.

Il verificarsi dei primi segni costringe alla sospensione di Musrelan, se la somministrazione non è stata eseguita completamente, e alla somministrazione di trattamento sintomatico.

In caso di reazione allergica, occorre somministrare il trattamento sintomatico. Occorre, inoltre, eseguire test allergologici (campione immediato, poi test cutaneo) (vedere il paragrafo 4.8).

Sensibilità crociata

Sono state riportate elevate percentuali di sensibilità crociata (maggiore del 50%) tra i bloccanti neuromuscolari. Pertanto, laddove possibile, prima di somministrare il suxametonio, occorre escludere l’ipersensibilità ad altri bloccanti neuromuscolari. Nei pazienti con tale predisposizione, il suxametonio deve essere usato soltanto quando assolutamente necessario. I pazienti che manifestano una reazione di ipersensibilità sotto anestesia generale devono essere sottoposti successivamente a test di ipersensibilità ad altri bloccanti neuromuscolari.

Attività ridotta o deficit di colinesterasi plasmatica

Il suxametonio viene rapidamente idrolizzato dalla colinesterasi plasmatica che pertanto limita l’intensità e la durata del blocco neuromuscolare. I soggetti con ridotta attività di colinesterasi plasmatica esibiscono una risposta prolungata al suxametonio. Circa lo 0,05% della popolazione ha un deficit ereditario di di colinesterasi che determina una durata prolungata dell’azione del suxametonio di più di 1 ora. In caso di curarizzazione prolungata, occorre continuare la ventilazione controllata fino alla ripresa della respirazione spontanea e alla normalizzazione della funzione muscolare.

Il blocco neuromuscolare prolungato e intensificato dopo iniezione di suxametonio può verificarsi a causa di ridotta attività di colinesterasi plasmatica nei seguenti stati o condizioni patologiche:

variazione fisiologica come in gravidanza e nel puerperio (vedere il paragrafo 4.6);

anomalie su basi genetiche della colinesterasi plasmatica (vedere paragrafo 4.3);

tetano severo generalizzato, tubercolosi, altre infezioni severe o croniche;

ustioni severe (vedere paragrafo 4.3);

malattia debilitante cronica, tumori malignii, anemia cronica e malnutrizione;

insufficienza epatica allo stadio terminale, insufficienza renale acuta o cronica (vedere paragrafo 4.2);

malattie autoimmuni: mixedema;

malattie del collagene;

cause iatrogene: trasfusioni di plasma, plasmaferesi, bypass cardiopolmonare, e come risultato di terapia farmacologica concomitante (vedere paragrafo 4.5).

Ipertermia maligna

Dal momento che il suxametonio può essere usato in concomitanza con altri medicinali anestetici (alogenati) e dal momento che l’ipertermia maligna durante l’anestesia può verificarsi anche in assenza di fattori scatenanti noti, i medici devono conoscere bene i sintomi precoci, la diagnosi e il trattamento dell’ipertermia maligna. Potrebbe verificarsi uno spasmo isolato del massetere, impedendo l’intubazione mentre altri muscoli sono rilassati, ma potrebbe anche essere un segno precoce di ipertermia maligna, pertanto è opportuno ricercare altri segni di crisi di ipertermia maligna.

Se l’ipertermia maligna si verifica, occorre sospendere tutti i medicinali anestetici noti per essere associati al suo sviluppo (incluso il suxametonio) e occorre immediatamente mettere in atto tutte le opportune misure di supporto. Il dantrolene sodico endovenoso è il principale specifico medicinale terapeutico e deve essere somministrato non appena viene eseguita la diagnosi.

Dolori muscolari

I dolori muscolari insorgono frequentemente dopo la somministrazione di suxametonio e si verificano più comunemente in pazienti ambulatoriali che si sottopongono a procedure chirurgiche di breve durata in anestesia generale (vedere il paragrafo 4.8). Non sembra che vi sia un collegamento diretto tra il grado di fascicolazione muscolare visibile dopo la somministrazione di suxametonio e l’incidenza o la severità del dolore. Il suxametonio deve essere usato con cura nei pazienti con fratture o spasmi muscolari in quanto le fascicolazioni muscolari iniziali possono causare trauma aggiuntivo.

Iperkaliemia

Dopo la somministrazione di suxametonio in soggetti normali si verifica spesso un aumento transitorio acuto del potassio sierico; l’entità di questo aumento è di circa 0,5 mmol/litro. In alcuni stati o condizioni patologiche l’entità dell’ aumento del potassio sierico a seguito della somministrazione di suxametonio può essere eccessiva e causare gravi aritmie cardiache e arresto cardiaco. In pazienti con sepsi grave, la possibilità di iperkaliemia sembra essere correlata alla severità e alla durata dell’infezione.

Miastenia grave e altre sindromi miasteniche

Si sconsiglia di somministrare il suxametonio a pazienti con miastenia grave in stato avanzato. Sebbene questi pazienti siano resistenti al suxametonio, essi sviluppano uno stato di blocco di Fase II che può determinare un ritardo nel recupero. I pazienti affetti da sindrome miastenica di Lambert-Eaton sono più sensibili al suxametonio, e pertanto necessitano una riduzione del dosaggio.

Bradicardia e altre disritmie cardiache

Il suxametonio non ha alcun effetto diretto sul miocardio, ma tramite la stimolazione sia dei gangli autonomici sia dei recettori muscarinici il suxametonio può causare cambiamenti del ritmo cardiaco, incluso arresto cardiaco.

In adulti sani, il suxametonio causa occasionalmente all’inizio della somministrazione un lieve rallentamento transitorio della frequenza cardiaca . Le bradicardie si osservano più frequentemente nei bambini e a seguito di somministrazioni ripetue di suxametonio sia nei bambini che negli adulti. Il suxametonio può anche potenziare la bradicardia a causa dell’alotano o di altri medicinali. Ciò è da tenere in considerazione quando vengono utilizzati entrambi i medicinali durante le procedure anestetiche. Il pre- trattamento con atropina o glicopirrolato per via endovenosa riduce significativamente l’incidenza e la severità di bradicardia correlata a suxametonio.

In assenza di iperkaliemia preesistente o indotta, raramente sono state osservate aritmie ventricolari dopo la somministrazione di suxametonio. I pazienti che assumono medicinali simil-digitalici sono comunque più predisposti a tali aritmie.

Effetti muscarinici

Gli effetti muscarinici del suxametonio, ad esempio secrezioni bronchiali e salivari aumentate, possono essere evitati mediante la somministrazione profilattica di atropina.

Aumento della pressione intraoculare

La somministrazione di suxametonio non è raccomandata nei pazienti sottoposti a chirurgia invasiva del bulbo oculare.

Contenuto di sodio

Questo medicinale contiene 27,9 mg di sodio per 10 mL, equivalenti all’1,4% dell’assunzione giornaliera massima raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per adulto.

Popolazione pediatrica

Questo medicinale non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età. Nel caso venga utilizzato in bambini al di sopra dei 12 anni, occorre prestare attenzione, in quanto i pazienti più giovani hanno una maggiore probabilità di presentare una miopatia non diagnosticata o una predisposizione non nota a ipertermia maligna e rabdomiolisi, determinando un aumentato rischio di effetti avversi gravi in seguito a somministrazione di suxametonio (vedere i paragrafi 4.3 e 4.8).

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Alcuni medicinali o sostanze chimiche sono noti ridurre la normale attività della colinesterasi plasmatica e possono quindi prolungare gli effetti del blocco neuromuscolare del suxametonio:

Antipsicotici: fenelzina, promazina

Citotossici: ciclofosfamide, tiotepa, irinotecano

Medicinali anestetici generali: ketamina

Antistaminici: concentrazioni elevate di cimetidina possono inibire la pseudocolinesterasi

Anestetici locali e/o antiaritmici: procaina, cloroprocaina, lidocaina e procainamide

Metoclopramide

Parasimpatici: donepezil, galantamina, neostigmina, piridostigmina, rivastigmina, edrofonio, tacrina cloridrato

Simpaticomimetici (beta-agonisti): bambuterolo e terbutalina

Sostanze organofosforiche: diazinone, malatione, clorpirifos, dichlorvos, propetamfos, dimpilato

Gocce oculari di ecotiopato

Inibitori selettivi del reuptake di serotonina (SSRI)

Altri medicinali con effetti potenzialmente dannosi sulla attività della colinesterasi plasmatica: aprotinina, clorpromazina, estrogeni e contraccettivi orali contenenti estrogeni, ossitocina, steroidi ad alte dosi.

Alcuni medicinali o sostanze possono potenziare o prolungare gli effetti di blocco neuromuscolare del suxametonio con meccanismi non correlati alla attività della colinesterasi plasmatica:

Antiaritmici: chinidina, verapamil

Antibatterici (effetti potenziati di suxametonio): amminoglicosidi, lincosamidi (come clindamicina e lincomicina), polimixine (come colistina e polimixina B) e vancomicina

Anticonvulsivanti: carbamazepina, fenitoina

Beta-bloccanti (blocco neuromuscolare potenziato/prolungato): esmololo

Immunomodulatori (blocco neuromuscolare prolungato): azatioprina

Carbonato di litio

Chinina e clorochina

Magnesio: magnesio parenterale (blocco neuromuscolare potenziato)

Medicinali volatili per inalazione: alotano, enflurano, desflurano, isoflurano, dietiletere e metossiflurano hanno scarso effetto sul blocco di Fase I dell’iniezione di suxametonio ma accelerano l’inizio e potenziano l’intensità di un blocco di Fase II indotto da suxametonio

Alcuni medicinali o sostanze possono aggravare alcuni effetti avversi del suxametonio:

Glicosidi cardiaci: I pazienti che ricevono medicinali simil-digitalici sono più predisposti agli effetti di iperkaliemia aggravata da suxametonio.

Medicinali anestetici generali: propofol (rischio aumentato di depressione miocardica e bradicardia)

Altre interazioni

Bloccanti neuromuscolari competitivi: la combinazione di bloccanti neuromuscolari competitivi può avere effetti aggiuntivi o sinergici. Tuttavia, anche la sequenza di somministrazione può influenzare l’interazione. L’uso di una piccola dose di un bloccante neuromuscolare competitivo (ad esempio vecuronio) prima del suxametonio, generalmente riduce gli effetti del suxametonio, ma se il suxametonio viene somministrato durante il recupero da un bloccante neuromuscolare competitivo, possono verificarsi fenomeni di antagonismo, potenziamento o una combinazione dei due. Gli effetti di un bloccante competitivo possono essere aumentati se lo stesso viene somministrato dopo il suxametonio.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Il suxametonio non agisce direttamente sull’utero o su altre strutture muscolari lisce. A normali dosi terapeutiche non supera la barriera placentare in quantità sufficienti da influenzare i movimenti respiratori fetali.

Normalmente i benefici dell’uso di suxametonio, come parte di un’induzione a sequenza rapida per anestesia generale, sono maggiori dei possibili rischi per il feto.

I livelli di colinesterasi plasmatica diminuiscono durante il primo trimestre di gravidanza fino ad arrivare a valori del 70-80% rispetto ai livelli pre-gravidanza; un ulteriore calo fino al 60-70% rispetto ai livelli pre- gravidanza si verifica entro 2-4 giorni dopo il parto. I livelli di colinesterasi plasmatica ritornano al valore normale nelle 6 settimane successive. Di conseguenza, un’elevata percentuale di gestanti e puerpere può manifestare un blocco neuromuscolare leggermente prolungato in seguito ad iniezione del suxametonio (vedi paragrafo 4.4). Il suxametonio non è embriotossico o teratogenico in due specie animali.

L’uso di suxametonio può essere considerato durante una gravidanza, se necessario. Tuttavia, occorre prestare particolare attenzione dopo la somministrazione di suxametonio a gestanti o puerpere.

Allattamento

Non è noto se il suxametonio o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte umano. Tuttavia, dal momento che il suxametonio viene idrolizzato rapidamente mediante la colinesterasi plasmatica (pseudocolinesterasi) in un metabolita inattivo, non si prevedono effetti su neonati allattati al seno.

Fertilità

Non vi sono dati dall’uso del suxametonio sulla fertilità. Tuttavia, dal momento che il suxametonio viene idrolizzato rapidamente mediante la colinesterasi plasmatica (pseudocolinesterasi) in un metabolita inattivo, non si prevedono effetti sulla fertilità una volta terminato l’effetto farmacologico.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Murselan altera in modo rilevante la capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari.

Il suxametonio viene sempre usato in combinazione con un anestetico generale e quindi ci si deve attenere alle usuali precauzioni relative allo svolgimento di attività dopo anestesia generale.

04.8 Effetti indesiderati

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Le reazioni avverse sono elencate di seguito per sistema, organo, classe e frequenza. Le frequenze stimate sono state determinate dai dati pubblicati. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1.000 e<1/100); rara (≥1/10.000 e <1/1.000); molto rara (<1/10.000).

Disturbi del sistema immunitario
Frequenza comune Reazioni anafilattiche allergiche o non allergiche (rilascio di istamina non specifico), prurito, disturbi cardiovascolari, broncospasmo, shock anafilattico grave (potenzialmente mortale) (vedere il paragrafo 4.4).
Frequenza non nota Edema di Quincke
Patologie del sistema nervoso
Frequenza comune Aumento transitorio della pressione intracranica*
Patologie dell’occhio
Frequenza comune Pressione intraoculare aumentata*
Patologie cardiache
Frequenza comune Aritmie (incluse aritmie ventricolari), bradicardia, tachicardia.
Frequenza non nota Arresto cardiaco.
Patologie vascolari
Frequenza comune Arrossamento cutaneo, ipotensione
Frequenza non nota Ipertensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Frequenza rara Broncospasmo, depressione respiratoria prolungata
Frequenza non nota Secrezione bronchiale eccessiva, apnea
Patologie gastrointestinali
Frequenza comune Frequenza non nota Pressione intragastrica aumentata*
Secrezione gastrica eccessiva Ingrossamento delle ghiandole salivari
È stata anche riportata salivazione eccessiva.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Frequenza comune Rash
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Frequenza molto comune Fascicolazione muscolare, dolore muscolare post-operatorio (vedere paragrafo 4.4)
Frequenza comune Mioglobinemia, mioglobinuria
Frequenza rara Trisma
Frequenza non nota Rabdomiolisi (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Frequenza comune Eritema del sito di iniezione
Frequenza rara Ipertermia maligna (vedere paragrafo 4.4)
Esami diagnostici
Frequenza comune Aumento transitorio del potassio ematico

*L’aumento iniziale della pressione intracranica, intraoculare e intragastrica viene normalizzato in pochi minuti.

Descrizione di reazioni avverse selezionate

Sono stati riportati casi di arresto cardiaco correlato ad iperkaliemia in seguito alla somministrazione di suxametonio in pazienti con paralisi cerebrale congenita, tetano, distrofia muscolare da lesione del midollo spinale e trauma cranico chiuso. Tali eventi sono stati anche riportati raramente in bambini con disturbi muscolari non ancora diagnosticati.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

04.9 Sovradosaggio

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Apnea e paralisi muscolare prolungata sono i principali effetti gravi del sovradosaggio. In tali casi è pertanto necessario mantenere libere le vie aree ed una ventilazione adeguata fino al ripristino della respirazione spontanea.

La neostigmina e altri medicinali anticolinesterasici non sono antidoti al suxametonio ma solitamente intensificano l’effetto di depolarizzazione. Tuttavia, in alcuni casi quando l’azione del suxametonio è prolungata, il caratteristico blocco depolarizzante (di Fase I) può modificarsi in un blocco con caratteristiche non depolarizzante (di Fase II). La decisione di usare neostigmina per recuperare un blocco di Fase II indotto da suxametonio dipende dal giudizio del medico nei singoli casi. Un’utile informazione per questa decisione si ottiene monitorando la funzione neuromuscolare. Se viene usata la neostigmina, la sua somministrazione deve essere accompagnata da una dose appropriata di un medicinale anticolinergico come l’atropina.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: sistema muscolo-scheletrico; rilassanti muscolari, agenti ad azione periferica; derivati della colina, codice ATC: M03AB01

Meccanismo d’azione

Il suxametonio è un bloccante neuromuscolare depolarizzante a brevissima durata d’azione.

Effetti farmacodinamici

Il suxametonio ha una struttura molto simile alla acetilcolina. Come l’acetilcolina, il suxametonio agisce sulla placca terminale dei muscoli scheletrici, causando paralisi flaccida (blocco di Fase I). Il suxametonio si diffonde lentamente alla placca terminale e la concentrazione in corrispondenza della placca terminale perdura per un tempo sufficiente a causare perdita di eccitabilità elettrica. La depolarizzazione della placca terminale muscolare stabilisce un gradiente di tensione e ciò causa l’apertura dei canali ionici muscolari dipendenti dalla tensione, portando alla contrazione transitoria del muscolo. Sebbene la placca terminale rimanga depolarizzata, la membrana muscolare contribuisce a questa depolarizzazione e rimane flaccida.

Con l’infusione continuata del suxametonio, la membrana giunzionale riacquista lentamente il suo potenziale a riposo con il ritorno della trasmissione neuromuscolare (tachifilassi); quindi per conservare l’effetto, è richiesta una velocità di infusione più elevata. Con l’infusione continuata del suxametonio, la trasmissione neuromuscolare si bloccherà nuovamente (blocco di Fase II) sebbene il potenziale di membrana della placca terminale rimanga sostanzialmente invariato. Un blocco di Fase II ha le caratteristiche cliniche di un blocco non depolarizzante. Un blocco di Fase II può essere associato a blocco neuromuscolare prolungato e apnea. Il meccanismo di questo blocco non è noto ma sono coinvolti il blocco dei canali tramite la penetrazione del suxametonio nel citoplasma della sotto-placca terminale, l’accumulo intracellulare di calcio e sodio, la perdita di potassio intracellulare, e l’attivazione di Na,K- ATPase.

La breve durata d’azione del suxametonio è dovuta al suo rapido metabolismo nel sangue. Il suxametonio viene rapidamente idrolizzato dalla colinesterasi plasmatica in succinilmonocolina che possiede proprietà depolarizzanti di rilassamento muscolare non significative sotto il profilo clinico.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Dopo l’iniezione endovenosa, il suxametonio agisce entro circa 30-60 secondi e ha una durata d’azione di 2-6 minuti, venendo idrolizzato dalla colinesterasi plasmatica (pseudocolinesterasi). Una molecola di colina viene scissa rapidamente a formare succinilmonocolina (un rilassante muscolare debole), che viene poi lentamente idrolizzata in acido succinico e colina. Soltanto una piccola quantità di suxametonio viene escreta invariata nelle urine.

Il gene che controlla l’espressione della colinesterasi plasmatica mostra polimorfismo e l’attività enzimatica varia tra i soggetti. Occasionalmente, alcuni pazienti hanno riferito apnea prolungata dopo la somministrazione di suxametonio. Gran parte di questi pazienti presentava colinesterasi plasmatica atipica o deficienza di colinesterasi a causa delle variazioni alleliche, malattia epatica o renale, o disturbi alimentari influenzanti l’eliminazione del principio attivo. Alcuni medicinali possono inibire la sintesi enzimatica o alterarne l’attività (vedere paragrafo 4.5).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Non vi sono dati preclinici rilevanti per il medico prescrivente in aggiunta a quanto già incluso in altre sezioni del Riassunto delle caratteristiche del prodotto.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Cloruro di sodio, Acido succinico,

Idrossido di sodio o acido cloridrico (per la regolazione del pH), Acqua per iniezione.

06.2 Incompatibilità

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In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

06.3 Periodo di validità

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2 anni.

Dopo l’apertura, il medicinale deve essere usato immediatamente.

Questo medicinale può essere conservato per un breve periodo di tempo a temperature non maggiori di 25°C. Ad ogni modo, una volta rimosso inizialmente dalla conservazione refrigerata, il medicinale deve essere smaltito dopo 30 giorni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare in frigorifero (2°C – 8°C). Non congelare.

Conservare la siringa preriempita nel rispettivo blister chiuso fino all’uso.

Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura del medicinale, vedere il paragrafo 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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10 ml di soluzione per iniezione in una siringa preriempita (polipropilene), con tappo a stantuffo (clorobutile), senza ago, con una etichetta autoadesiva graduata trasparente (sotto-graduazioni di 0,5 ml da 0 a 10 ml). Un cappuccio terminale (polipropilene) protegge la punta della siringa.

La siringa preriempita è confezionata singolarmente in un blister trasparente. Disponibili in scatole di cartone da 1 o 10 siringhe preriempite.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Istruzioni per l’uso:

Si prega di preparare la siringa con cura nel modo seguente

La siringa preriempita è destinata all’uso esclusivo di un paziente. Smaltire la siringa dopo l’uso. Non riutilizzare.

Controllare visivamente il medicinale per la presenza di eventuali particelle o scolorimento prima della somministrazione. Utilizzare la soluzione solo se trasparente, incolore e priva di particelle o precipitati.

Non utilizzare il medicinale se il sigillo antimanomissione sulla siringa è rotto.

La superficie esterna della siringa è sterile fino all’apertura del blister. Non aprire il blister fino all’utilizzo.

Quando maneggiato usando un metodo asettico, questo medicinale può essere posto su una superficie sterile dopo essere stato rimosso dal blister.

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Estrarre la siringa preriempita sterile dal blister.

Premere lo stantuffo per rimuovere il tappo. Il processo di sterilizzazione può aver causato l’adesione del tappo al corpo della siringa.

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Ruotare il cappuccio terminale per rompere il sigillo. Al fine di evitare contaminazione, non toccare l’attacco luer esposto.

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Verificare che il sigillo della siringa sia stato rimosso completamente. In caso contrario, ricollocare il cappuccio e ruotare nuovamente

Far fuoriuscire l’aria premendo gentilmente lo stantuffo.

Collegare la siringa a un dispositivo di accesso o a un ago. Premere lentamente lo stantuffo per iniettare il volume richiesto.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Laboratoire Aguettant

1 rue Alexander Fleming 69007 Lione

Francia

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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AIC n. 046044018 – “10 mg/ml soluzione iniettabile in siringa preriempita” 1 siringa preriempita in PP da 10 ml senza ago

AIC n. – 046044020 – “10 mg/ml soluzione iniettabile in siringa preriempita” 10 siringhe preriempite in PP da 10 ml senza ago

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione:

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 31/01/2021