Verapamil: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Verapamil

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Verapamil: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite

Ogni compressa rivestita contiene 80 mg di verapamil cloridrato.

VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato

Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 120 mg di verapamil cloridrato.

Eccipiente(i) con effetti noti: lattosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Compressa rivestita.

Compressa a rilascio prolungato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell’infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali e risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa. Angina pectoris.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite

Adulti: 1 compressa, 3 volte al giorno, preferibilmente durante i pasti. Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza ventricolare normale, VERAPAMIL ARISTO 80 mg può essere somministrato anche ad intervalli più brevi (1 compressa rivestita ogni 3 – 4 ore).

Ragazzi: 1 compressa 2 – 3 volte al giorno.

Nella prima infanzia: non si consiglia l’uso di VERAPAMIL ARISTO 80 mg.

VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato

Ipertensione

Adulti

È consigliabile una dose iniziale giornaliera di 120 mg, che può essere aumentata alla dose usuale di mantenimento di 240 mg/die in un’unica somministrazione.

Angina

Adulti

La dose usuale è di 240 mg/die da suddividere in due somministrazioni. Il dosaggio può essere portato, se necessario, fino a 480 mg/die da suddividere in due somministrazioni.

Anziani

Nei pazienti anziani si osserva un aumento della biodisponibilità del verapamil e, pertanto, è raccomandabile ottenere il controllo terapeutico con dosi più ridotte.

04.3 Controindicazioni

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L’uso di VERAPAMIL ARISTO è controindicato in caso di:

ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1

shock cardiogeno, infarto miocardico recente complicato da bradicardia, marcata ipotensione, insufficienza contrattile del ventricolo sinistro;

gravi disturbi di conduzione dell’eccitazione quali blocco AV di II e III grado, blocco senoatriale e sindrome del nodo del seno;

insufficienza cardiaca scompensata;

spiccata bradicardia (<50 battiti/minuto);

ipotensione (pressione sistolica < di 90mmHg);

associazione con ivabradina (vedere paragrafo 4.5).

La terapia con VERAPAMIL ARISTO è, inoltre, controindicata in associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti.

VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite è, generalmente, controindicato nella prima infanzia. VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato è, generalmente, controindicato in ragazzi di età inferiore a 18 anni (vedere paragrafo 4.4).

Generalmente controindicato in gravidanza ed allattamento (vedi paragrafo 4.6).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Insufficienza cardiaca: verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, è compensato dalle sue proprietà di riduzione delle afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione della funzione ventricolare.

Verapamil deve essere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (p.e.: frazione di eiezione inferiore al 30% o sintomi gravi d’insufficienza cardiaca).

I pazienti con disfunzione ventricolare più lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil.

Talvolta, l’azione farmacologica del verapamil può produrre una riduzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che può provocare stordimento od ipotensione sintomatica in pazienti ipertesi. È insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma.

Aumento degli enzimi epatici

sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina.

Questi aumenti sono stati, talvolta, transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati al verapamil mediante la tecnica del “rechallenge”; metà di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad un aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. È, quindi, consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalità epatica in pazienti trattati con verapamil.

Via di conduzione accessoria

(Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistici e/o cronici e con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con il verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale.

Il trattamento, di solito, consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione è stata usata con sicurezza ed efficacia dopo la somministrazione di VERAPAMIL ARISTO.

Blocco atrioventricolare: l’effetto del verapamil sulla conduzione AV e sul nodo SA può condurre ad un blocco AV asintomatico di I grado ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR è correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi più elevati del blocco AV sono stati osservati di rado. Il blocco di I grado grave o l’evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, in casi rari, la sospensione della terapia con verapamil e l’istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica.

Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che il verapamil viene notevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela in pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l’emivita d’eliminazione del verapamil a circa 14-16 ore; di conseguenza, ai suddetti pazienti deve essere somministrato il 30% della dose abituale per pazienti con normale funzionalità epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi.

Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell’urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di sovradosaggio.

Uso pediatrico: non è stata accertata la sicurezza e l’efficacia di VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite, nella prima infanzia. Non è stata accertata la sicurezza e l’efficacia di VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato in ragazzi di età inferiore a 18 anni.

Eccipienti con effetto noto:

VERAPAMIL ARISTO contiene lattosio.

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Digitale

: l’impiego clinico del verapamil in pazienti digitalizzati ha dimostrato che l’associazione è ben tollerata se le dosi di digossina sono adeguatamente regolate. Il trattamento cronico con verapamil può aumentare i livelli di digossina del siero del 50 – 75% durante la prima settimana di terapia, il che può provocare una tossicità digitalica. Le dosi di mantenimento di digitale devono essere ridotte quando si somministra verapamil e bisogna controllare accuratamente il paziente, per evitare un’iper- od ipodigitalizzazione.Ogni volta che si sospetta un’iperdigitalizzazione, bisogna ridurre o sospendere temporaneamente la dose di digossina. Dopo la sospensione di VERAPAMIL ARISTO il paziente deve essere riesaminato per evitare un’ipodigitalizzazione.

Farmaci anti-ipertensivi

: verapamil somministrato contemporaneamente ad altri farmaci antiipertensivi orali (per esempio vasodilatatori, ACE-inibitori, diuretici, -bloccanti) di solito ha un effetto additivo sull’abbassamento della pressione arteriosa. I pazienti trattati con queste associazioni devono essere adeguatamente controllati. In uno studio, la contemporanea somministrazione di verapamil e prazosina ha determinato un’eccessiva caduta della pressione.

Disopiramide

: fino a quando non saranno ottenuti dati sulle possibili interazioni tra verapamil e disopiramide fosfato, la disopiramide non deve essere somministrata nelle 48 ore precedenti o 24 ore seguenti la somministrazione di verapamil.

Nitrati

: verapamil è stato somministrato in concomitanza con nitrati ad azione di breve e lunga durata, senza alcuna interazione farmacologica indesiderabile. Il profilo farmacologico di entrambi i farmaci e l’esperienza clinica indicano che le interazioni sono positive.

Cimetidina

: due sperimentazioni cliniche hanno dimostrato assenza di una significativa interazione con la cimetidina. Un terzo studio ha dimostrato che la cimetidina riduceva la clearance del verapamil ed aumentava l’emivita di eliminazione.

Litio

: la terapia orale con verapamil può provocare un abbassamento dei livelli sierici di litio in pazienti che ricevono una terapia orale, stabile, cronica, con litio. Si può rendere necessaria una regolazione della dose di litio.

Carbamazepina

: la terapia con verapamil può aumentare le concentrazioni di carbamazepina durante la terapia di associazione.

Rifampicina

: la terapia con rifampicina può ridurre notevolmente la biodisponibilità del verapamil.

Anestetici

: i dati clinici e le sperimentazioni sull’animale indicano che verapamil può potenziare l’attività di bloccanti neuromuscolari e di anestetici da inalazione.

Ivabradina: l’uso concomitante di ivabradina è controindicato a causa dell’ulteriore effetto di abbassamento delle frequenza cardiaca di verapamil su ivabradina (vedere paragrafo 4.3).

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide; poiché gli studi sulla riproduzione nell’animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell’uomo, l’uso del farmaco deve essere possibilmente evitato nel primo trimestre di gravidanza; nell’ulteriore periodo, il farmaco deve essere usato solo se strettamente necessario.

Allattamento

Verapamil viene secreto nel latte umano. A causa della possibilità di effetti collaterali dovuti al verapamil nei lattanti, bisogna sospendere l’allattamento durante la somministrazione del verapamil.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati segnalati effetti sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Durante il trattamento con Verapamil sono stati osservati e riportati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze stabilite secondo la seguente convenzione MedDRA: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥ 1/1.000 a <1/100), raro (≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.

000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Effetti indesiderati gravi sono insoliti se la terapia con VERAPAMIL ARISTO viene iniziata aumentando progressivamente la dose fino alla dose massima consigliata. Le sottoelencate reazioni al verapamil somministrato per via orale si sono verificate in misura superiore all’1% oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione al farmaco, nelle sperimentazioni cliniche.

Comune: Stitichezza; vertigini; nausea; ipotensione; edema: cefalea; scompenso cardiaco/edema polmonare; astenia; bradicardia (FC<50/min) ; blocco AV totale del I-II-III grado ;

Non comune: solo blocco di III grado ; vampate di calore .

In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50/min. a riposo è stata verificata nel 15% dei pazienti (molto comune) ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti (comune). I seguenti effetti indesiderati, riferiti nell’1% o meno dei pazienti si sono verificati in condizioni (sperimentazioni cliniche aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto di causa/effetto è incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto:

cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazione, porpora (vasculite), sincope;

sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci;

ematici e linfatici: ecchimosi od abrasioni;

sistema nervoso: accidenti cerebro-vascolari, confusione, disturbi dell’equilibrio, insonnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza;

respiratori: dispnea;

cutanei: eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria;

organi di senso: offuscamento della visione;

urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali. È, inoltre, stata segnalata artralgia.

Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolari acuti: la frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia è rara; quindi l’esperienza con il loro trattamento è limitata. Ogni volta che si verificano un’ipotensione grave od un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d’urgenza appropriate, per es. somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se è necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi negativi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravità e dalla situazione clinica nonché dal giudizio e dall’esperienza del medico curante.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

04.9 Sovradosaggio

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Il trattamento del sovradosaggio deve essere di sostegno. La stimolazione -adrenergica e la somministrazione parenterale di soluzioni di calcio può aumentare il flusso di ioni calcio attraverso i canali lenti e questi metodi sono stati usati con successo nel trattamento di sovradosaggio volontario con verapamil.Reazioni ipotensive significative o blocco AV di grado elevato devono essere trattati rispettivamente con vasopressori o “pacing” cardiaco. L’asistolia deve essere trattata con le misure consuete, tra cui la rianimazione cardiopolmonare.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: calcioantagonisti – derivati fenilalchilaminici, codice ATC: C08DA01.

Il principio attivo della specialità, il verapamil, è un inibitore dei flussi transmembrana dello ione calcio, equiattivo sul muscolo liscio vasale e sulla fibrocellula miocardica nel ridurre il tono e la contrattilità; è, inoltre, dotato di proprietà antiaritmiche. VERAPAMIL ARISTO esercita la sua azione antianginosa:

attraverso la diminuzione del fabbisogno miocardico di ossigeno secondario, all’inibizione del flusso del calcio attraverso la membrana con conseguente riduzione del metabolismo energetico cardiaco, alla riduzione delle resistenze periferiche e conseguente riduzione del lavoro pressorio cardiaco.

mediante l’incremento del flusso coronarico conseguente alla dilatazione dei vasi coronarici ed alla potente azione preventiva nei confronti del coronarospasmo.

L’azione antipertensiva di VERAPAMIL ARISTO è dovuta alla diminuzione delle resistenze periferiche non accompagnata da un aumento riflesso della frequenza cardiaca, del volume/minuto e da ritenzione idrosalina. Il verapamil esercita la sua azione antiaritmica sulle fibre lente “fisiologiche” quali quelle del nodo atrio-ventricolare delle quali riduce la velocità di conduzione ed aumenta i periodi refrattari, e sulle fibre lente “patologiche”, vale a dire su quelle normalmente rapide, sodiodipendenti (miocardio di lavoro, sistema di His-Purkinje) che, in situazioni particolari (es. ischemia) divengono lente, calciodipendenti e possono dare origine ad aritmie ipercinetiche focali o da rientro. Durante la terapia con VERAPAMIL ARISTO, la capacità di regolazione simpatica del cuore rimane inalterata e non si osservano, pertanto, diminuzioni della gittata sistolica oppure del volume/minuto del cuore in pazienti in scompenso cardiocircolatorio.I calcio-antagonisti sono un gruppo di farmaci che inibiscono selettivamente l’attività intracellulare del calcio. Nel miocardio il calcio agisce per due diverse vie. La prima, rapida, interviene nella fase iniziale della contrazione; la seconda, lenta, interviene nella fase di mantenimento.I calcio- antagonisti interferiscono sull’attività del calcio nella fase lenta. Ne risulta che il verapamil tende ad aumentare il tempo del periodo refrattario della contrazione cardiaca, riducendo l’eccitabilità.Questi effetti dei calcioantagonisti portano ad una riduzione del tono della muscolatura liscia ed alla conseguente dilatazione dei vasi sanguigni. L’effetto è più marcato sui vasi a maggiore tonicità o soggetti a spasmo. Il verapamil aumenta il flusso arterioso influendo scarsamente su quello venoso. Questa sua azione è all’origine della riduzione pressoria osservata.A livello coronarico, il verapamil aumenta l’irrorazione ematica, riducendo il tono vascolare, inibendo lo spasmo ed aumentando l’apporto di ossigeno a tutti i distretti miocardici. Dal punto di vista clinico, l’aumentato apporto di ossigeno, si traduce in un trattamento efficace dell’angina pectoris.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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L’assorbimento è pari al 92% mentre la biodisponibilità assoluta è pari al 20% a causa di un intenso metabolismo di primo passaggio epatico. Il legame alle proteine plasmatiche è del 90%. Il verapamil e i suoi metaboliti vengono eliminati per via renale. Il 3-4% del farmaco è stato trovato immodificato nelle urine di 48 ore. Alcuni dei principali metaboliti conservano una significativa efficacia clinica sul tessuto muscolare liscio e miocardico.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Tossicità acuta

Test tossicologici eseguiti sui più comuni animali di laboratorio (ratto, Mus musculus) hanno evidenziato la buona tollerabilità del verapamil: DL50 ratto p.o. 2289,60 mg/kg; mus musculus p.o. 229,60 mg/kg, senza sostanziali differenze tra i due sessi.

Tossicità subacuta e cronica

La somministrazione orale, per 180 giorni, del verapamil nel ratto e nel cane non ha determinato alcun caso di morte, né segni di tossicità locale o sistemica. Il verapamil non ha evidenziato effetti nocivi sugli animali gravidi, né ha dimostrato di influenzare in maniera negativa la gestazione, lo sviluppo embrio- fetale e il ciclo riproduttivo.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Compresse rivestite

Lattosio, amido di mais, polividone, cellulosa microcristallina, carbossimetilamido sodico, silice colloidale anidra, magnesio stearato, metil-idrossi-propilcellulosa, idrossipropilcellulosa, macrogol 6000, titanio biossido (E171).

Compresse a rilascio prolungato

Lattosio, polividone, cellulosa microcristallina, sodio alginato, silice colloidale anidra, magnesio stearato, metil-idrossi-propilcellulosa, macrogol 4000, titanio biossido (E171), ossido di ferro giallo (E172).

06.2 Incompatibilità

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Non sono noti casi di incompatibilità chimico-fisica con altre sostanze.

06.3 Periodo di validità

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Compresse rivestite: 5 anni.

Compresse a rilascio prolungato: 3 anni.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura inferiore a 30°C.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Astuccio litografato da 30 compresse in blister.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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ARISTO PHARMA GMBH

Wallenroder Strabe 8-10

D-13435 – Berlino (Germania)

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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VERAPAMIL ARISTO 80 mg compresse rivestite – 30 compresse AIC n°. 035769013 VERAPAMIL ARISTO 120 mg compresse a rilascio prolungato – 30 compresse AIC n°. 035769025

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 27 febbraio 2004 Data del rinnovo più recente: 27 febbraio 2009

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-